Home Blog Pagina 1468

LAZIO Formello – Allenamento per reparti: assente un big

LAZIO Formello — Questa mattina la squadra si è ritrovata agli ordini di Simone Inzaghi. Leiva verso il recupero, assente invece Luis Alberto

LAZIO Formello – Proseguono gli allenamenti individuali in attesa dell’ok da parte del Cts relativamente alle sedute collettive. La novità riguarda i turni per reparti: Inzaghi ha dedicato la mattina ai centrocampisti. In campo si sono visti Milinkovic, Parolo, Cataldi, Jony, André Anderson e Lucas Leiva, tornato in gruppo dopo due settimane di corsa differenziata. Al gruppo si è aggiunto anche Guerrieri, in questa fase i portieri vengono considerati giocatori di movimento. Buone notizie sul fronte Leiva: il brasiliano ha svolto quasi tutta la seduta odierna, saltando solo il lavoro atletico nel finale. Alla seduta di oggi non ha invece preso parte Luis Alberto a causa di un affaticamento muscolare. Questo pomeriggio sarà la volta di difensori e attaccanti.

DIACONALE: “GRAZIE PER L’AFFETTO”

LAZIO Diaconale: “Ringrazio per l’affetto chi mi è stato vicino”

LAZIO Diaconale – Nella giornata odierna, il portavoce biancoceleste è tornato a parlare dopo l’operazione che ha subito all’inizio del mese di maggio e ha ringraziato tutti coloro che gli sono stati vicino

LAZIO Diaconale: “Non sono riuscito a ringraziare personalmente lo straordinario numero di persone che ha manifestato solidarietà e sostegno nei miei confronti in questo momento non facile della mia vita. Lo faccio oggi in maniera meno diretta e più generale, ripromettendomi, ovviamente, di poter ristabilire i passati rapporti amicali quando la mia emergenza sarà terminata e la ripresa della mia vita normale sarà tornata possibile. C’è un punto che mi sta molto a cuore, che intendo chiarire subito: non si tratta di ringraziamenti formali. Perché anche l’immenso abbraccio di calore ed affetto che ho avvertito e che ha tanto rincuorato e confortato la mia famiglia nei momenti più difficili e che mi ha donato forza e coraggio per andare avanti, non è mai stato connotato da alcun tratto di vuota formalità. Piuttosto, mi è giunto con una intensità ed una carica umana molto profonde e sincere. Subito dopo l’operazione in cui mi è stata aperta la calotta cranica per rimuovere il malevolo intruso che vi si era insediato, mi era capitato di riflettere sul fatto che la pandemia non aveva generato i tanto attesi, spesso in maniera forzosa, cambiamenti sulla natura di un Paese che ormai si è arreso al cinismo spietato e che è spesso poco solidale. Un’amara considerazione, la mia, a cui mi aveva spinto la lettura di una nota pubblicata sul Corriere della Sera da Stefano Agresti in cui si dava notizia del mio intervento e si esprimeva una severa condanna di coloro che nel commentare la mia vicenda sui social network mi auguravano la morte tra i più atroci patimenti”.

 LA RIFLESSIONE SUL TIFO

“Sono sempre stato consapevole della natura del tifo calcistico, una componente di quel fiume carsico che scorre attraverso la nostra storia e che affonda le sue radici, il suo Dna, nel Medioevo dei Comuni per dilatarsi e avanzare a dismisura durante le lotte per le primazie nei comuni, nei quartieri e nelle contrade, tra famiglie nobili e la borghesia commerciale e che, prima di trovare la propria evoluzione nel municipalismo, si connota per una forte carica di intolleranza e di odio che spinsero Starace, Montanelli e Malaparte a descrivere il popolo italiano come l’unico al mondo che intraprende volentieri un solo tipo di guerra, quella civile e fratricida. Ora ad essere travolto da questa violenta corrente fluviale di livore ero diventato io e non riuscivo a darmene una ragione logica. Solo perché mi ero battuto per sostenere le legittime ragioni della S.S. Lazio di poter concludere regolarmente il campionato puntando ad ottenere un risultato di prestigio già in parte acquisito sul campo? Francamente non sono riuscito ad individuare una proporzione tra l’esercizio del mio lavoro, che è anche passione sportiva, e l’impietosa, livida perfidia, l’ostentata furia al linciaggio che mi si era riversata addosso. Per questo la pervasiva ondata di calore e affetto che mi ha avvolto mi è stata tanto utile, anzi indispensabile. Perché mi ha rivelato, durante le interminabili ore in cui la mia salute era sospesa e affidata alle mani sapienti di chirurghi ed infermieri, che non potevo contare soltanto sulla mia tenace volontà di vincere la mia battaglia per la vita, ma che i rapporti umani solidi, ampi, alcuni costruiti nei decenni di scambi e amicizie, altri più recenti ma altrettanto umanamente fruttuosi, stavano confluendo velocemente intorno a me per puntellare e sostenere con l’amore la mia ferma determinazione a non arrendermi mai”.

I RINGRAZIAMENTI

“L’elenco delle persone da ringraziare è sterminato. Inizio con Claudio Lotito, che ancora una volta mi ha fornito una dimostrazione di amicizia sincera e di profonda umanità. Con lui tutti i dirigenti della società biancoceleste, a dimostrazione del fatto che quando il Presidente parla di clima familiare in riferimento alla S.S. Lazio non si abbandona ad enfasi di sorta, ma dice la profonda verità. Stefano De Martino, Simone Inzaghi, Angelo Peruzzi ed i medici a partire da Ivo Pulcini mi sono stati tutti vicini. Per non parlare di Anna Rita Iacobini, leader indiscussa della tifoseria laziale che si è aggiunta con entusiasmo alla comunità di preghiera organizzata da mia moglie Barbara e non le ha mai fatto mancare sostegno e conforto nelle difficili giornate passate. I miei figli amorevoli Valentina, Claudia e Alessandro. Le mie sorelle Cristina e Patrizia e tutti i miei affettuosi familiari. Per non parlare, poi, dei miei amici storici. Dal “fratello Guido Paglia”, a cui debbo la fortuna di aver potuto seguire le vicende del primo e del secondo scudetto (in entrambi i periodi, giocando, mi ero rotto i tendini di Achille e solo grazie a lui, che oltre a prendermi a casa per portarmi al lavoro nella Sala Stampa di Piazza San Silvestro e riconsegnarmi a destinazione al termine della giornata, mi accompagnava allo stadio la domenica aiutandomi ad inerpicarmi sui banchi della stampa – avevo le stampelle – per seguire le partite). Con lui ho passato momenti di lavoro intensi e felici e me lo sono ritrovato ancora una volta al fianco senza distinzioni di sorta per i diversi ruoli avuti nella Lazio in epoche diverse. Ha tenuto informati i miei vecchi amici de “Il Giornale”, da Paolo Liguori a Clemente Mimun ed Andrea Pucci che, a loro volta, hanno informato Antonio Tajani e Gianni Letta. Anche loro autori di atti di amicizia nei miei confronti. E ha messo in condizione il mondo Rai, a partire da Mario Orfeo e Nicola Claudio e tutti gli altri consiglieri d’amministrazione di cui ero stato collega di conoscere e seguire le mie condizioni di salute e farmi avere il loro conforto. L’elenco da ringraziare è ancora lungo. Tiberio Timperi che mi ha fatto gli auguri sinceri alla fine della sua trasmissione, Michele Plastino, Guido De Angelis, Paolo Signorelli, Renato Siniscalchi e l’infinità di tifosi laziali che mi è stata vicina. Ringrazio anche tutta la redazione e i collaboratori de “L’Opinione” che mi sono stati vicini. Ma gli elenchi, in quanto tali, sono sempre spersonalizzanti. Così preferisco rinviare ad altro momento la fase dei ringraziamenti personalizzati”.

FORZA LAZIO

“Ciò che però tengo a sottolineare come riflessione compiuta nei giorni difficili è che questa ondata di affetto e considerazione è anche il frutto diretto del clima famigliare che Claudio Lotito ha voluto creare nell’ambiente Lazio, un’atmosfera che oltre a far dimenticare gli anni della ingiusta contestazione va considerato come un vero e proprio valore aggiunto del patrimonio della società. I giocatori vivono in un ambiente sereno e capiscono che sono proprio queste condizioni ambientali particolari a contribuire in modo decisivo a valorizzarli al massimo. Naturalmente i contratti che si adeguano contano. Ma rappresentano un fattore aggiuntivo in una situazione ottimale che spesso non è la norma nelle grandi società sportive. Le possibilità di chiudere al meglio il campionato, dunque, ci sono tutte. Sfruttiamole a fondo contro tutto e contro tutti i pregiudizi. Facciamoli neri! Che la ruota gira e questa volta può andare nella nostra direzione. Forza Lazio e grazie ancora a tutti!” 

MALDINI PUNTA SULLA LAZIO 

 

Maldini dice Lazio: “Scudetto? Punto sui biancocelesti”

Il dirigente del Milan Maldini dice Lazio: l’ex campione rossonero punta sui biancocelesti come prossimi campioni d’Italia ai danni della Juve.

Maldini dice Lazio: il dirigente rossonero è stato intervistato da Fabio Fazio nella trasmissione “Che tempo che fa”. Maldini ha avuto modo di esprimersi sulla ripresa della Serie A e sulla vincitrice del campionato. Ecco le sue parole: “Secondo me bisogna fare il possibile per portare avanti la stagione in sicurezza. Non dimentichiamo però l’aspetto psicologico dei calciatori che riandranno in campo dopo uno stop di due mesi. Scudetto? Io dico Lazio. Almeno per la legge dei grandi numeri, la Juventus vince ininterrottamente da 8 anni”.

SPALLETTI PROVOCA LA LAZIO

Spalletti punge la Lazio: “Meglio la Champions che la Coppa Italia…”

L’ex allenatore di Roma e Inter Spalletti punge la Lazio: per il tecnico toscano meglio qualificarsi in Champions che conquistare una Coppa Italia.

Dente avvelenato o meno, tra ricordi nefasti (derby persi) e ricordi più belli il buon Luciano ha sempre la Lazio nella mente. Spalletti punge la Lazio: il tecnico toscano non ha potuto far altro che nominare i biancocelesti in un’intervista ai colleghi di Sky Sport. Ecco come si è espresso: “Io preferisco sempre qualificarmi in Champions che vincere la Coppa Italia. Partita più bella ed emozionante? Sicuramente la vittoria all’Olimpico contro la Lazio nell’ultima giornata del campionato 2017/2018 con gol di Vecino che è valsa la qualificazione in Champions League”.

MASIELLO MASTICA ANCORA AMARO PER LA COPPA ITALIA PERSA CON LA LAZIO

CALCIOMERCATO LAZIO Ag. Szoboszlai: “Serie A probabile destinazione”

CALCIOMERCATO LAZIO Ag. Szoboszlai parla del futuro del suo assistito e dove gli piacerebbe giocare nella prossima stagione

CALCIOMERCATO LAZIO Ag. Szoboszlai – La Lazio e soprattutto Tare, hanno messo gli occhi sul giovane centrocampista del Salisburgo già dalla scorsa stagione. Nonostante il campionato sia fermo e non si ha una risposta certa sulla possibile ripartenza, il mercato continua ad andare avanti. Ecco le paroel dell’agente ai microfoni di Tuttomercatoweb: “In questo momento abbiamo un quadro chiaro della situazione, prima di tutto aspettiamo di finire la stagione in Austria e poi attenderemo di sapere cosa capita nelle 5 leghe più importanti. Si potrebbe già sapere qualcosa nel prossimo mese. Valuteremo tutte le offerte e alla fine sceglieremo il progetto migliore per Dominik, perché secondo me lui ha tutte le carte in regola per diventare uno dei migliori giocatori d’Europa nel suo ruolo. Serie A? Sarà il ragazzo a scegliere. Nella mia testa però, il calcio italiano potrebbe essere un’ottima soluzione. Milan, Roma, Lazio e Atalanta? La Serie A è una delle scelte più probabili, ovviamente”.

Lazio Strakosha meno grave del previsto: ecco i tempi di recupero

Spadafora colpisce ancora: “Domani niente allenamenti di gruppo”

Masiello ancora ci pensa: “Coppa Italia? Mi brucia, meritavamo noi”

Masiello ancora ci pensa – Il difensore ora gioca con il Genoa, ma fino alla scorsa stagione, indossava la maglia dell’Atalanta con cui ha perso la finale di Coppa Italia contro la Lazio

Masiello ancora ci pensa – Ad Andrea Masiello, non è andata giù la sconfitta in finale contro la Lazio della Coppa Italia. Il difensore dopo aver passato 9 stagioni a Bergomo, ha deciso di passare al Genoa nel mercato invernale, ma la città gli è rimasta nel cuore e ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport in cui parla anche della finale di Coppa Italia contro la Lazio: “Cosa mi brucierà a lungo? La sconfitta in finale di Coppa Italia contro la Lazio. Tutte le lacrime versate al 90′ erano rivolte ai tifosi venuti da Bergamo per vederci. A essere onesto, nonostante la forza della Lazio, avremmo meritato la Coppa”. 

Lazio Strakosha meno grave del previsto: ecco i tempi di recupero

Spadafora colpisce ancora: “Domani niente allenamenti di gruppo”

Lazio Strakosha meno grave del previsto: ecco i tempi di recupero

Lazio Strakosha meno grave del previsto – Ecco quanto lo terrà fuori il suo infortunio al piede

Lazio Strakosha meno grave di quanto si sospettava nella giornata di venerdì. Aveva riportato un piccolo problema al piede che va avanti ormai da mesi, al quinto metatarso, ma nulla di allarmante perché il giovane albanese è stato preservato da Inzaghi per non caricarlo eccessivamente in questo periodo. Nulla di allarmante, un piccolo dolore che gli permetterà di difendere la porta biancoceleste il 13 giugno, qualora il campionato dovesse ripartire. Ha svolto tutti i test sotto sforzo, al momento l’unico portiere è Guerrieri, nella giornata di oggi, tornerà Silvio Proto che dovrà eseguire 14 giorni di isolamento visto il rientro dal Belgio. Tra una settimana la Lazio potrà avere a piena disposizione Thomas, nessuna preoccupazio per lo staff e Inzaghi.

Spadafora colpisce ancora: “Domani niente allenamenti di gruppo”

Viktorija, la figlia di Sinisa Mihajlovic presenta il suo libro

LA NOSTRA STORIA L’attaccante biancoceleste Gino Lamon

LA NOSTRA STORIA Gino Lamon nasce a Castelfranco Veneto (Tv) il 18 maggio 1903. Ebbe tre fratelli tutti calciatori.

Inizia a giocare con il Giorgione, squadra della natia Castelfranco. Nel 1923/24 Lamon passa all’Andrea Doria di Genova dove resta una stagione. Quindi si trasferisce al Genoa. Dopo due stagioni nel 1926/27 passa al Treviso. Nel 1927 viene acquistato dalla Lazio e partecipa agli ultimi due campionati prima dell’avvento del girone unico.

Nel 1929 viene ceduto al Padova ma l’anno successivo ritorna alla Lazio in serie A. Ancora una stagione al Siena per poi chiudere l’attività agonistica nella stagione 1932/33 con la Serenissima. Conclusa la carriera agonistica si stabili a Roma dove aprì un negozio di sartoria. È morto a Castelfranco Veneto nel 1978.

LASCIA UN ‘LIKE’ ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK

DIVENTA UN NOSTRO FOLLOWER ANCHE SU TWITTER

ACCADDE OGGI Inter-Lazio 0-0: quando vincemmo il “double”

L’anno del “double”: così lo chiamerebbero i britannici di fronte alla possibilità di centrare l’agognatissima, Oltremanica, accoppiata FA Cup-Premier League. In Italia la Coppa Italia fa un po’ meno gola, ma lo Scudetto resta un sogno che per la Lazio si è concretizzato per la seconda volta l’indimenticabile 14 maggio del 2000.

L’anno del ‘double’. Una squadra zeppa di campioni, ma piena di zazzere bionde e ancora alle prese con un po’ di doposbornia, si presenta così quattro giorni dopo a San Siro per difendere, nella finale di ritorno di Coppa Italia, il due a uno dell’andata. “Sarà difficile”, afferma alla vigilia un Eriksson che ha visto i suoi ragazzi svagati per l’incredibile conseguimento di un titolo atteso per 26 anni in casa biancoceleste.

Eppure, quando ci si trova in campo, la voglia di vincere ritorna tutta insieme. Mancini ha già dato l’addio al calcio il giorno del più romanzesco Scudetto del calcio italiano: eppure si ritaglia uno spazio contro l’Inter, uno straordinario che vale un altro trofeo. La Lazio ha le sue occasioni, ma è l’Inter che si affaccia con maggiore insistenza, trovando un Marco Ballotta insuperabile sulla sua strada.

Praticamente all’ultimo minuto, Alvaro Recoba ha la palla del match, ma il suo tentativo si infrange sul palo a Ballotta, stavolta sì, battuto. E la Lazio può festeggiare due trofei in quattro giorni: quella Coppa Italia che solo due anni prima aveva interrotto un quarto di secolo di digiuno dai trofei, diventa un’appendice di uno Scudetto da festeggiare tutta un’estate: e anche la Lazio poté finalmente vantare la sua “doppietta”.

IL TABELLINO

INTER-LAZIO 0-0

INTER: Peruzzi, M.Serena (22’st Georgatos), Cordoba, Blanc, Domoraud, J.Zanetti, Di Biagio, Cauet, Seedorf, R. Baggio (16’st Recoba), Zamorano (1’st Vieri). A disp.: Ferron, Fresi, Simic, Jugovic. All.: Lippi.

LAZIO: Ballotta, Pancaro (42’st Fernando Couto), Nesta, Negro, Favalli, Sergio Conceição, Sensini, Veron, Simeone, Mancini (46′ Ravanelli), S. Inzaghi (46′ Salas). A disp.: Mondini, Marcolin, Gottardi, Lombardo. All.: Eriksson.

Arbitri: Paparesta (Bari) e Rosetti (Torino)

LASCIA UN ‘LIKE’ ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK

DIVENTA UN NOSTRO FOLLOWER ANCHE SU TWITTER


LA NOSTRA STORIA L’ex attaccante Enrico Laviosa

LA NOSTRA STORIA Enrico Laviosa nasce a Bologna il 18 maggio 1897. Aveva seguito la famiglia con il padre ingegnere delle ferrovie a Roma. Frequentò il Liceo classico Torquato Tasso.

Attaccante e centrocampista, Laviosa gioca nella seconda squadra nel campionato del 1911 ma scende in campo titolare rarissime volte. Nel 1915 è in prima squadra in alcuni incontri. Giunto alle armi e inserito come Allievo Ufficiale nel 13° artiglieria.

Sottotenente di complemento di Artiglieria inquadrato nel 584^ compagnia mitraglieri. Cade in combattimento sul fiume Livenza il 17 maggio 1917 durante la I Guerra Mondiale. Insignito della medaglia d’argento. Si legge il suo nome nel bollettino militare del 27 agosto 1917 che era stato promosso capitano.

LASCIA UN ‘LIKE’ ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK

DIVENTA UN NOSTRO FOLLOWER ANCHE SU TWITTER

Spadafora colpisce ancora: “Domani niente allenamenti di gruppo”

Ancora un colpo di scena sugli allenamenti delle squadre di Serie A. Il Ministro Spadafora nega l’ok per gli allenamenti di gruppo

Continua il tira e molla tra Spadafora e la Serie A. Se prima la bagarre verteva sul protocollo stilato dal CTS, oggi c’è stato un clamoroso dietrofront del Ministro dello Sport. L’Ansa ha riportato che Spadafora non consentirà gli allenamenti di gruppo per la giornata di domani. Il motivo è il mancato via libera da parte del Comitato Tecnico Scientifico che si dovrebbe, però, pronunciare nella giornata di domani. Tutto è in bilico, la Serie A non trova pace.

Viktorija, la figlia di Sinisa Mihajlovic presenta il suo libro

Viktorija Mihajlovic presenta il suo libro “Sinisa, mio padre“. Durante la trasmissione di RaiUno Domenica In, condotta da Mara Venier, Viktorija Mihajlovic, figlia del grande Sinisa, ha presentato il suo libro.

Viktorija Mihajlovic presenta il suo libro “Sinisa, mio padre“. Una commossa Viktorija Mihajlovic, figlia di Sinisa, in compagnia della mamma Arianna Rapaccioni ha presentato il suo libro in collegamento con la trasmissione Domenica In condotta da Mara Venier. Nel libro, intitolato Sinisa, mio padre, la ventitreenne dedica molto spazio alla battaglia che il padre sta ancora combattendo contro la leucemia. Viktorija racconta le mille sfaccettature del rapporto con papà Sinisa: “Volevo dare un’altra visione di mio papà. Tutti lo conosciamo come un uomo a volte duro e severo. Io ci tenevo a far vedere papà per quello che è davvero. Lui è un uomo dolce, sempre presente, generoso. Volevo che la gente mi conoscesse come una ragazza normale che ama il suo papà e la sua famiglia“. Tanta la commozione in studio, tra racconti ed immagini della vita di una famiglia normale e molto unita. Sinisa ha già letto alcune parti del libro: “Mi ha chiamata dicendomi che si era commosso leggendo una piccola parte. Era molto felice“.

Di Natale sulla Lazio: “Merita più della Juve di vincere lo scudetto”

L’ex attaccante dell’Udinese Antonio Di Natale sulla Lazio ha espresso solo parole positive. Si è anche sbilanciato su chi vorrebbe vincesse lo scudetto tra Lazio e Juve.

Di Natale sulla Lazio ai microfoni di Tuttosport: “Scudetto? Per me lo merita la Lazio. Ha dimostrato di giocare meglio di tutti e di avere un grande allenatore. Mi sarebbe piaciuto giocare con Cristiano Ronaldo. La Juve è una squadra fortissima però mi piace di più la Lazio”. Ecco allora che i biancocelesti hanno un tifoso in più. In attesa di conoscere il futuro del campionato i ragazzi corrono a Formello con la speranza di concorrere per un sogno.

Lazio, ispettori a Formello: tutto in regola nel centro sportivo

Vi abbiamo raccontato ieri della visita degli ispettori della Figc a Formello per verificare il rispetto delle norme sul Coronavirus nel centro sportivo. Non ci sono irregolarità.

Formello è stata la prima tappa degli ispettori che andranno a verificare anche altri ritiri. Dopo la visita e il colloquio con il presidente Lotito gli uomini della task force della Figc hanno redatto un rapporto. Da alcune indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione non sono state riscontrate irregolarità. Sulle presunte partitelle 3 contro 3 non ci sarebbero prove: se questo fosse confermato, la Procura Federale non aprirà alcun fascicolo. In caso di accertamento delle colpe, al contrario, alla Lazio sarebbe contestata la violazione dell’articolo 1 della lealtà sportiva.

Serie A Spadafora: “Lavoriamo per far ripartire e concludere il campionato”

Il ministro dello Sport Spadafora al lavoro affinché il campionato di Serie A possa ripartire e anche concludersi. Inizio il 13 giugno? Per il momento c’è ancora incertezza.

“Stiamo lavorando per fare in modo che una volta che il campionato riparta, possa anche concludersi. Dietro la prudenza, che è stata interpretata da qualcuno in malafede, c’era la necessità di farlo ripartire, ma in sicurezza. Ripartire il 13 giugno? Dare adesso, un mese prima, una data certa è impossibile. Sulla questione della quarantena obbligatoria per tutta la squadra qualora ci fosse anche un solo caso positivo, diventerebbe un problema per le squadre. Ma si può ragionare nei prossimi giorni, cioè nel momento in cui vediamo l’evoluzione della curva dei contagi. Il mondo del calcio alla fine in sostanza ci chiede di andare avanti o di essere noi ad assumerci la responsabilità di bloccare tutto per tutti la questione dei diritti tv. Il mondo del calcio non lo deciderà mai in autonomia. Nel mondo ci sono diverse posizioni. Anche i calciatori cercano di contattarmi per dirmi le loro preoccupazioni. Altri non vedono l’ora di ripartire domani mattina. Stiamo muovendoci con prudenza e stiamo cercando di fare quanto possibile nei tempi giusti per evitare la cosa peggiore, che tutto riparta e fra due-tre-quattro settimane tutto il paese sia costretto a rifermarsi, non solo il calcio”. Così Spadafora in un’intervista a “Casanapoli.net.

LA NOSTRA STORIA Jose Antonio Chamot

LA NOSTRA STORIA Il 17 maggio 1969 nasce a Concepción del Uruguay, in Argentina, Jose Antonio Chamot. Difensore roccioso, abile tecnicamente e buon colpitore di testa, l’anticipo era la sua arma migliore. Inizia a giocare nelle giovanili del Club Concepciòn. Dal 1988 al 1990 gioca nel Rosario Central. Nel 1990 il presidente Anconetani lo porta a Pisa. Nella stagione 1993/94 passa al Foggia e poi dalla squadra pugliese alla Lazio. In maglia biancoceleste Chamot disputa quattro stagioni vincendo la Coppa Italia nella stagione 1997-98. Nel 1998 viene ceduto all’Atletico Madrid. Dal 2000 torna in Italia e gioca per tre stagioni nel Milan. Nel 2003 passa al Leganés.  Nel 2004 torna al Rosario Central e vi resta fino al 2006, quando si ritira dal calcio giocato. Con la nazionale Argentina ha giocato 43 presenze segnando 2 gol. Ha preso parte a tre edizioni del campionato del mondo (Stati Uniti 1994, Francia 1998 e Corea del Sud-Giappone 2002), a una edizione della Copa América (Uruguay 1995), a una Confederations Cup (Coppa re Fahd 1995) e come fuoriquota con la nazionale olimpica ai Giochi di Atlanta 1996. Nella stagione 2009/10 è viceallenatore del Rosario Central. Dal 2011 è nello staff del River Plate. A dicembre del 2015 viene nominato responsabile del settore giovanile del Rosario Central. Nel 2017 è il vice e subentra a stagione in corso come allenatore ad interim. A settembre del 2018 ottiene la qualifica UEFA A di Coverciano che abilita all’allenamento di tutte le formazioni giovanili e delle prime squadre fino alla Serie C, e alla posizione di allenatore in seconda in Serie B e Serie A.


LASCIA UN ‘LIKE’ ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK

DIVENTA UN NOSTRO FOLLOWER ANCHE SU TWITTER

 

Coronavirus, a Formello arrivano gli ispettori della Figc

La polemica sui presunti allenamenti della Lazio con partitelle tra calciatori ha portato la Figc a indagare. Infatti oggi a Formello sono arrivati gli ispettori per verificare il rispetto delle norme sul contenimento della diffusione del Coronavirus.

Dopo le parole del ministro Spadafora a cui ha fatto eco anche il Presidente del Coni Malagò sono arrivati i controlli a Formello. Gli ispettori della Figc hanno infatti assistito agli allenamenti della Lazio per verificare se effettivamente ci fosse o meno il rispetto delle norme anti contagio da Coronavirus. Gli ispettori si sono intrattenuti a colloquio anche con il presidente Lotito e poi hanno lasciato il centro sportivo. La Figc fa sapere che questa è solo la prima delle visite che effettueranno gli uomini della task force incaricati alla verifica. Sotto controllo anche altri club della massima serie italiana.

Legrottaglie: “Scudetto? La Lazio ha una marcia in più”

L’ex Juve Legrottaglie ha parlato della corsa allo scudetto ed espresso un suo parere sulla Lazio

In un’intervista pubblicata sul Corriere di Torino, l’ex bianconero ora allenatore del Pescara Nicola Legrottaglie ha parlato della lotta allo scudetto e ha espresso la propria opinione sulla squadra di Inzaghi. “Sulla carta”, ha detto il tecnico del Pescara, la Juve “è la favorita”, sebbene ci siano “troppe variabili da verificare dopo il lungo stop”. Sui biancocelesti ha ammesso che “per certi versi hanno qualcosa in più della Juventus”, spiegando che secondo lui “chi insegue a livello psicologico ha qualcosa in più rispetto a chi viene inseguito, che ha da perdere”. Legrottaglie ha affermato che tra Juve e Lazio “non vedo una squadra privilegiata rispetto l’altra” e sulla Champions “il fatto che il campionato francese abbia chiuso definitivamente i battenti rappresenta un bel vantaggio per i bianconeri”. In ogni caso tutto si deciderà se e quando il campionato ripartirà.
Strakosha out per infortunio: gli ultimi aggiornamenti

LAZIO Strakosha out per infortunio. Guerrieri unica alternativa

LAZIO Strakosha – Problemi in casa biancoceleste. Il portiere albanese ha infatti riportato un infortunio: Guerrieri unica alternativa

LAZIO Strakosha – Problemi per l’estremo difensore albanese, che nella giornata odierna ha riportato una frattura da stress al quinto metatarso. Stop, questo, che non dovrebbe però escludere il portiere biancoceleste dalla lista dei convocati per il 13 giugno, indicata come data probabile della ripresa. Allo stato attuale, anche alla luce dell’infortunio di Proto, bloccato in Belgio, l’unica alternativa è rappresentata dal giovane Guido Guerrieri.

STENDARDO SULLA RIPRESA DEL CAMPIONATO

 

Stendardo: “Lazio Real il mio apice. Campionato? Protocollo va modificato”

Guglielmo Stendardo ha la Lazio nel cuore e i tifosi lo ricordano con affetto. Ora è avvocato e si dedica al diritto sportivo. Le sue parole tra biancocelesti e coronavirus

Una volta era Willy, oggi chiamatelo avvocato Guglielmo Stendardo. L’ex calciatore della Lazio è oggi un affermato “uomo di legge“, precisamente nel diritto sportivo. Un volta appeso gli scarpini al chiodo, si è laureato a pieni voti in Giurisprudenza, portando avanti la sua seconda passione che ha dato il via alla sua nuova vita professionale. Durante la diretta Instagram sul canale del giornalista Giammarco Menga, l’ex difensore ha affrontato tantissimi argomenti, tra cui anche la Lazio. La squadra capitolina gli è rimasta nel cuore e con l’aquila sul petto ha disputato ben tre stagioni. Alla domanda di Menga su quale partita ricorda con più piacere, Stendardo ha ricordato Lazio Real Madrid.

IL CORONAMENTO DI UN SOGNO

Aver disputato Lazio Real Madrid per me è stato un sogno e la considero l’apice della mia carriera. Per me è stato un premio per essermi confermato a certi livelli che è sempre la cosa più difficile per un calciatore. L’atmosfera era fantastica e capisci la bellezza della Champions League quando inizia a sentire quella musichetta prima della partita. Ha anche un’altra importanza perchè è una delle ultime partite giocate dalla Lazio in Champions League ed è per questo che auguro a Inzaghi e alla squadra di tornarci presto“.

LA RIPRESA DEL CAMPIONATO

Mi auguro con tutto il cuore che la Serie A e tutto il movimento del calcio possano riprendere al più presto. Però ci sono dei punti sul protocollo che devono essere modificati perchè non si sposano bene con la ripresa dell’attività. E’ sbagliato dare la responsabilità al medico sociale e soprattutto deve essere differenziata la colpa dal dolo. Tutti faranno il possibile affinchè nessuno rischi il contagio, ma potrebbe capitare. Anche mettere tutta la squadra in quarantena stona con il far riprendere la Serie A. A quel punto se accadesse, sarebbe difficile continuare“. Dopo i dubbi di Gravina espressi ieri sera, anche Stendardo non sembra molto convinto del protocollo del CTS.