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CALCIOMERCATO LAZIO Ag. Szoboszlai: “Serie A probabile destinazione”

CALCIOMERCATO LAZIO Ag. Szoboszlai parla del futuro del suo assistito e dove gli piacerebbe giocare nella prossima stagione

CALCIOMERCATO LAZIO Ag. Szoboszlai – La Lazio e soprattutto Tare, hanno messo gli occhi sul giovane centrocampista del Salisburgo già dalla scorsa stagione. Nonostante il campionato sia fermo e non si ha una risposta certa sulla possibile ripartenza, il mercato continua ad andare avanti. Ecco le paroel dell’agente ai microfoni di Tuttomercatoweb: “In questo momento abbiamo un quadro chiaro della situazione, prima di tutto aspettiamo di finire la stagione in Austria e poi attenderemo di sapere cosa capita nelle 5 leghe più importanti. Si potrebbe già sapere qualcosa nel prossimo mese. Valuteremo tutte le offerte e alla fine sceglieremo il progetto migliore per Dominik, perché secondo me lui ha tutte le carte in regola per diventare uno dei migliori giocatori d’Europa nel suo ruolo. Serie A? Sarà il ragazzo a scegliere. Nella mia testa però, il calcio italiano potrebbe essere un’ottima soluzione. Milan, Roma, Lazio e Atalanta? La Serie A è una delle scelte più probabili, ovviamente”.

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Masiello ancora ci pensa: “Coppa Italia? Mi brucia, meritavamo noi”

Masiello ancora ci pensa – Il difensore ora gioca con il Genoa, ma fino alla scorsa stagione, indossava la maglia dell’Atalanta con cui ha perso la finale di Coppa Italia contro la Lazio

Masiello ancora ci pensa – Ad Andrea Masiello, non è andata giù la sconfitta in finale contro la Lazio della Coppa Italia. Il difensore dopo aver passato 9 stagioni a Bergomo, ha deciso di passare al Genoa nel mercato invernale, ma la città gli è rimasta nel cuore e ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport in cui parla anche della finale di Coppa Italia contro la Lazio: “Cosa mi brucierà a lungo? La sconfitta in finale di Coppa Italia contro la Lazio. Tutte le lacrime versate al 90′ erano rivolte ai tifosi venuti da Bergamo per vederci. A essere onesto, nonostante la forza della Lazio, avremmo meritato la Coppa”. 

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Lazio Strakosha meno grave del previsto – Ecco quanto lo terrà fuori il suo infortunio al piede

Lazio Strakosha meno grave di quanto si sospettava nella giornata di venerdì. Aveva riportato un piccolo problema al piede che va avanti ormai da mesi, al quinto metatarso, ma nulla di allarmante perché il giovane albanese è stato preservato da Inzaghi per non caricarlo eccessivamente in questo periodo. Nulla di allarmante, un piccolo dolore che gli permetterà di difendere la porta biancoceleste il 13 giugno, qualora il campionato dovesse ripartire. Ha svolto tutti i test sotto sforzo, al momento l’unico portiere è Guerrieri, nella giornata di oggi, tornerà Silvio Proto che dovrà eseguire 14 giorni di isolamento visto il rientro dal Belgio. Tra una settimana la Lazio potrà avere a piena disposizione Thomas, nessuna preoccupazio per lo staff e Inzaghi.

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LA NOSTRA STORIA L’attaccante biancoceleste Gino Lamon

LA NOSTRA STORIA Gino Lamon nasce a Castelfranco Veneto (Tv) il 18 maggio 1903. Ebbe tre fratelli tutti calciatori.

Inizia a giocare con il Giorgione, squadra della natia Castelfranco. Nel 1923/24 Lamon passa all’Andrea Doria di Genova dove resta una stagione. Quindi si trasferisce al Genoa. Dopo due stagioni nel 1926/27 passa al Treviso. Nel 1927 viene acquistato dalla Lazio e partecipa agli ultimi due campionati prima dell’avvento del girone unico.

Nel 1929 viene ceduto al Padova ma l’anno successivo ritorna alla Lazio in serie A. Ancora una stagione al Siena per poi chiudere l’attività agonistica nella stagione 1932/33 con la Serenissima. Conclusa la carriera agonistica si stabili a Roma dove aprì un negozio di sartoria. È morto a Castelfranco Veneto nel 1978.

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ACCADDE OGGI Inter-Lazio 0-0: quando vincemmo il “double”

L’anno del “double”: così lo chiamerebbero i britannici di fronte alla possibilità di centrare l’agognatissima, Oltremanica, accoppiata FA Cup-Premier League. In Italia la Coppa Italia fa un po’ meno gola, ma lo Scudetto resta un sogno che per la Lazio si è concretizzato per la seconda volta l’indimenticabile 14 maggio del 2000.

L’anno del ‘double’. Una squadra zeppa di campioni, ma piena di zazzere bionde e ancora alle prese con un po’ di doposbornia, si presenta così quattro giorni dopo a San Siro per difendere, nella finale di ritorno di Coppa Italia, il due a uno dell’andata. “Sarà difficile”, afferma alla vigilia un Eriksson che ha visto i suoi ragazzi svagati per l’incredibile conseguimento di un titolo atteso per 26 anni in casa biancoceleste.

Eppure, quando ci si trova in campo, la voglia di vincere ritorna tutta insieme. Mancini ha già dato l’addio al calcio il giorno del più romanzesco Scudetto del calcio italiano: eppure si ritaglia uno spazio contro l’Inter, uno straordinario che vale un altro trofeo. La Lazio ha le sue occasioni, ma è l’Inter che si affaccia con maggiore insistenza, trovando un Marco Ballotta insuperabile sulla sua strada.

Praticamente all’ultimo minuto, Alvaro Recoba ha la palla del match, ma il suo tentativo si infrange sul palo a Ballotta, stavolta sì, battuto. E la Lazio può festeggiare due trofei in quattro giorni: quella Coppa Italia che solo due anni prima aveva interrotto un quarto di secolo di digiuno dai trofei, diventa un’appendice di uno Scudetto da festeggiare tutta un’estate: e anche la Lazio poté finalmente vantare la sua “doppietta”.

IL TABELLINO

INTER-LAZIO 0-0

INTER: Peruzzi, M.Serena (22’st Georgatos), Cordoba, Blanc, Domoraud, J.Zanetti, Di Biagio, Cauet, Seedorf, R. Baggio (16’st Recoba), Zamorano (1’st Vieri). A disp.: Ferron, Fresi, Simic, Jugovic. All.: Lippi.

LAZIO: Ballotta, Pancaro (42’st Fernando Couto), Nesta, Negro, Favalli, Sergio Conceição, Sensini, Veron, Simeone, Mancini (46′ Ravanelli), S. Inzaghi (46′ Salas). A disp.: Mondini, Marcolin, Gottardi, Lombardo. All.: Eriksson.

Arbitri: Paparesta (Bari) e Rosetti (Torino)

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LA NOSTRA STORIA L’ex attaccante Enrico Laviosa

LA NOSTRA STORIA Enrico Laviosa nasce a Bologna il 18 maggio 1897. Aveva seguito la famiglia con il padre ingegnere delle ferrovie a Roma. Frequentò il Liceo classico Torquato Tasso.

Attaccante e centrocampista, Laviosa gioca nella seconda squadra nel campionato del 1911 ma scende in campo titolare rarissime volte. Nel 1915 è in prima squadra in alcuni incontri. Giunto alle armi e inserito come Allievo Ufficiale nel 13° artiglieria.

Sottotenente di complemento di Artiglieria inquadrato nel 584^ compagnia mitraglieri. Cade in combattimento sul fiume Livenza il 17 maggio 1917 durante la I Guerra Mondiale. Insignito della medaglia d’argento. Si legge il suo nome nel bollettino militare del 27 agosto 1917 che era stato promosso capitano.

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Spadafora colpisce ancora: “Domani niente allenamenti di gruppo”

Ancora un colpo di scena sugli allenamenti delle squadre di Serie A. Il Ministro Spadafora nega l’ok per gli allenamenti di gruppo

Continua il tira e molla tra Spadafora e la Serie A. Se prima la bagarre verteva sul protocollo stilato dal CTS, oggi c’è stato un clamoroso dietrofront del Ministro dello Sport. L’Ansa ha riportato che Spadafora non consentirà gli allenamenti di gruppo per la giornata di domani. Il motivo è il mancato via libera da parte del Comitato Tecnico Scientifico che si dovrebbe, però, pronunciare nella giornata di domani. Tutto è in bilico, la Serie A non trova pace.

Viktorija, la figlia di Sinisa Mihajlovic presenta il suo libro

Viktorija Mihajlovic presenta il suo libro “Sinisa, mio padre“. Durante la trasmissione di RaiUno Domenica In, condotta da Mara Venier, Viktorija Mihajlovic, figlia del grande Sinisa, ha presentato il suo libro.

Viktorija Mihajlovic presenta il suo libro “Sinisa, mio padre“. Una commossa Viktorija Mihajlovic, figlia di Sinisa, in compagnia della mamma Arianna Rapaccioni ha presentato il suo libro in collegamento con la trasmissione Domenica In condotta da Mara Venier. Nel libro, intitolato Sinisa, mio padre, la ventitreenne dedica molto spazio alla battaglia che il padre sta ancora combattendo contro la leucemia. Viktorija racconta le mille sfaccettature del rapporto con papà Sinisa: “Volevo dare un’altra visione di mio papà. Tutti lo conosciamo come un uomo a volte duro e severo. Io ci tenevo a far vedere papà per quello che è davvero. Lui è un uomo dolce, sempre presente, generoso. Volevo che la gente mi conoscesse come una ragazza normale che ama il suo papà e la sua famiglia“. Tanta la commozione in studio, tra racconti ed immagini della vita di una famiglia normale e molto unita. Sinisa ha già letto alcune parti del libro: “Mi ha chiamata dicendomi che si era commosso leggendo una piccola parte. Era molto felice“.

Di Natale sulla Lazio: “Merita più della Juve di vincere lo scudetto”

L’ex attaccante dell’Udinese Antonio Di Natale sulla Lazio ha espresso solo parole positive. Si è anche sbilanciato su chi vorrebbe vincesse lo scudetto tra Lazio e Juve.

Di Natale sulla Lazio ai microfoni di Tuttosport: “Scudetto? Per me lo merita la Lazio. Ha dimostrato di giocare meglio di tutti e di avere un grande allenatore. Mi sarebbe piaciuto giocare con Cristiano Ronaldo. La Juve è una squadra fortissima però mi piace di più la Lazio”. Ecco allora che i biancocelesti hanno un tifoso in più. In attesa di conoscere il futuro del campionato i ragazzi corrono a Formello con la speranza di concorrere per un sogno.

Lazio, ispettori a Formello: tutto in regola nel centro sportivo

Vi abbiamo raccontato ieri della visita degli ispettori della Figc a Formello per verificare il rispetto delle norme sul Coronavirus nel centro sportivo. Non ci sono irregolarità.

Formello è stata la prima tappa degli ispettori che andranno a verificare anche altri ritiri. Dopo la visita e il colloquio con il presidente Lotito gli uomini della task force della Figc hanno redatto un rapporto. Da alcune indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione non sono state riscontrate irregolarità. Sulle presunte partitelle 3 contro 3 non ci sarebbero prove: se questo fosse confermato, la Procura Federale non aprirà alcun fascicolo. In caso di accertamento delle colpe, al contrario, alla Lazio sarebbe contestata la violazione dell’articolo 1 della lealtà sportiva.

Serie A Spadafora: “Lavoriamo per far ripartire e concludere il campionato”

Il ministro dello Sport Spadafora al lavoro affinché il campionato di Serie A possa ripartire e anche concludersi. Inizio il 13 giugno? Per il momento c’è ancora incertezza.

“Stiamo lavorando per fare in modo che una volta che il campionato riparta, possa anche concludersi. Dietro la prudenza, che è stata interpretata da qualcuno in malafede, c’era la necessità di farlo ripartire, ma in sicurezza. Ripartire il 13 giugno? Dare adesso, un mese prima, una data certa è impossibile. Sulla questione della quarantena obbligatoria per tutta la squadra qualora ci fosse anche un solo caso positivo, diventerebbe un problema per le squadre. Ma si può ragionare nei prossimi giorni, cioè nel momento in cui vediamo l’evoluzione della curva dei contagi. Il mondo del calcio alla fine in sostanza ci chiede di andare avanti o di essere noi ad assumerci la responsabilità di bloccare tutto per tutti la questione dei diritti tv. Il mondo del calcio non lo deciderà mai in autonomia. Nel mondo ci sono diverse posizioni. Anche i calciatori cercano di contattarmi per dirmi le loro preoccupazioni. Altri non vedono l’ora di ripartire domani mattina. Stiamo muovendoci con prudenza e stiamo cercando di fare quanto possibile nei tempi giusti per evitare la cosa peggiore, che tutto riparta e fra due-tre-quattro settimane tutto il paese sia costretto a rifermarsi, non solo il calcio”. Così Spadafora in un’intervista a “Casanapoli.net.

LA NOSTRA STORIA Jose Antonio Chamot

LA NOSTRA STORIA Il 17 maggio 1969 nasce a Concepción del Uruguay, in Argentina, Jose Antonio Chamot. Difensore roccioso, abile tecnicamente e buon colpitore di testa, l’anticipo era la sua arma migliore. Inizia a giocare nelle giovanili del Club Concepciòn. Dal 1988 al 1990 gioca nel Rosario Central. Nel 1990 il presidente Anconetani lo porta a Pisa. Nella stagione 1993/94 passa al Foggia e poi dalla squadra pugliese alla Lazio. In maglia biancoceleste Chamot disputa quattro stagioni vincendo la Coppa Italia nella stagione 1997-98. Nel 1998 viene ceduto all’Atletico Madrid. Dal 2000 torna in Italia e gioca per tre stagioni nel Milan. Nel 2003 passa al Leganés.  Nel 2004 torna al Rosario Central e vi resta fino al 2006, quando si ritira dal calcio giocato. Con la nazionale Argentina ha giocato 43 presenze segnando 2 gol. Ha preso parte a tre edizioni del campionato del mondo (Stati Uniti 1994, Francia 1998 e Corea del Sud-Giappone 2002), a una edizione della Copa América (Uruguay 1995), a una Confederations Cup (Coppa re Fahd 1995) e come fuoriquota con la nazionale olimpica ai Giochi di Atlanta 1996. Nella stagione 2009/10 è viceallenatore del Rosario Central. Dal 2011 è nello staff del River Plate. A dicembre del 2015 viene nominato responsabile del settore giovanile del Rosario Central. Nel 2017 è il vice e subentra a stagione in corso come allenatore ad interim. A settembre del 2018 ottiene la qualifica UEFA A di Coverciano che abilita all’allenamento di tutte le formazioni giovanili e delle prime squadre fino alla Serie C, e alla posizione di allenatore in seconda in Serie B e Serie A.


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Coronavirus, a Formello arrivano gli ispettori della Figc

La polemica sui presunti allenamenti della Lazio con partitelle tra calciatori ha portato la Figc a indagare. Infatti oggi a Formello sono arrivati gli ispettori per verificare il rispetto delle norme sul contenimento della diffusione del Coronavirus.

Dopo le parole del ministro Spadafora a cui ha fatto eco anche il Presidente del Coni Malagò sono arrivati i controlli a Formello. Gli ispettori della Figc hanno infatti assistito agli allenamenti della Lazio per verificare se effettivamente ci fosse o meno il rispetto delle norme anti contagio da Coronavirus. Gli ispettori si sono intrattenuti a colloquio anche con il presidente Lotito e poi hanno lasciato il centro sportivo. La Figc fa sapere che questa è solo la prima delle visite che effettueranno gli uomini della task force incaricati alla verifica. Sotto controllo anche altri club della massima serie italiana.

Legrottaglie: “Scudetto? La Lazio ha una marcia in più”

L’ex Juve Legrottaglie ha parlato della corsa allo scudetto ed espresso un suo parere sulla Lazio

In un’intervista pubblicata sul Corriere di Torino, l’ex bianconero ora allenatore del Pescara Nicola Legrottaglie ha parlato della lotta allo scudetto e ha espresso la propria opinione sulla squadra di Inzaghi. “Sulla carta”, ha detto il tecnico del Pescara, la Juve “è la favorita”, sebbene ci siano “troppe variabili da verificare dopo il lungo stop”. Sui biancocelesti ha ammesso che “per certi versi hanno qualcosa in più della Juventus”, spiegando che secondo lui “chi insegue a livello psicologico ha qualcosa in più rispetto a chi viene inseguito, che ha da perdere”. Legrottaglie ha affermato che tra Juve e Lazio “non vedo una squadra privilegiata rispetto l’altra” e sulla Champions “il fatto che il campionato francese abbia chiuso definitivamente i battenti rappresenta un bel vantaggio per i bianconeri”. In ogni caso tutto si deciderà se e quando il campionato ripartirà.
Strakosha out per infortunio: gli ultimi aggiornamenti

LAZIO Strakosha out per infortunio. Guerrieri unica alternativa

LAZIO Strakosha – Problemi in casa biancoceleste. Il portiere albanese ha infatti riportato un infortunio: Guerrieri unica alternativa

LAZIO Strakosha – Problemi per l’estremo difensore albanese, che nella giornata odierna ha riportato una frattura da stress al quinto metatarso. Stop, questo, che non dovrebbe però escludere il portiere biancoceleste dalla lista dei convocati per il 13 giugno, indicata come data probabile della ripresa. Allo stato attuale, anche alla luce dell’infortunio di Proto, bloccato in Belgio, l’unica alternativa è rappresentata dal giovane Guido Guerrieri.

STENDARDO SULLA RIPRESA DEL CAMPIONATO

 

Stendardo: “Lazio Real il mio apice. Campionato? Protocollo va modificato”

Guglielmo Stendardo ha la Lazio nel cuore e i tifosi lo ricordano con affetto. Ora è avvocato e si dedica al diritto sportivo. Le sue parole tra biancocelesti e coronavirus

Una volta era Willy, oggi chiamatelo avvocato Guglielmo Stendardo. L’ex calciatore della Lazio è oggi un affermato “uomo di legge“, precisamente nel diritto sportivo. Un volta appeso gli scarpini al chiodo, si è laureato a pieni voti in Giurisprudenza, portando avanti la sua seconda passione che ha dato il via alla sua nuova vita professionale. Durante la diretta Instagram sul canale del giornalista Giammarco Menga, l’ex difensore ha affrontato tantissimi argomenti, tra cui anche la Lazio. La squadra capitolina gli è rimasta nel cuore e con l’aquila sul petto ha disputato ben tre stagioni. Alla domanda di Menga su quale partita ricorda con più piacere, Stendardo ha ricordato Lazio Real Madrid.

IL CORONAMENTO DI UN SOGNO

Aver disputato Lazio Real Madrid per me è stato un sogno e la considero l’apice della mia carriera. Per me è stato un premio per essermi confermato a certi livelli che è sempre la cosa più difficile per un calciatore. L’atmosfera era fantastica e capisci la bellezza della Champions League quando inizia a sentire quella musichetta prima della partita. Ha anche un’altra importanza perchè è una delle ultime partite giocate dalla Lazio in Champions League ed è per questo che auguro a Inzaghi e alla squadra di tornarci presto“.

LA RIPRESA DEL CAMPIONATO

Mi auguro con tutto il cuore che la Serie A e tutto il movimento del calcio possano riprendere al più presto. Però ci sono dei punti sul protocollo che devono essere modificati perchè non si sposano bene con la ripresa dell’attività. E’ sbagliato dare la responsabilità al medico sociale e soprattutto deve essere differenziata la colpa dal dolo. Tutti faranno il possibile affinchè nessuno rischi il contagio, ma potrebbe capitare. Anche mettere tutta la squadra in quarantena stona con il far riprendere la Serie A. A quel punto se accadesse, sarebbe difficile continuare“. Dopo i dubbi di Gravina espressi ieri sera, anche Stendardo non sembra molto convinto del protocollo del CTS.

Malagò fa eco a Spadafora: “Lazio poco rispettosa, controlliamo”

Ancora polemiche sui presenti allenamenti della Lazio con le partitelle per il momento vietate dal Governo. Il Presidente del Coni Malagò fa eco al ministro Spadafora che aveva definito Lotito poco rispettoso delle regole. 

“La Lazio si allena già facendo partitelle? I fatti emergono dalle foto ma non so se corrispondono al vero. Mi è sembrata molto poco rispettosa delle regole del gioco. Non so se questo riguarda solo una squadra o anche altre. E’ giusto istituire un pool per controllare come fatto da Gravina, qui c’è un problema non solo di giustizia sportiva ma anche dello Stato”. Queste le parole di Giovanni Malagò.

Bilancio Roma, piangono i conti: è profondo rosso!

Bilancio Roma: la società ha pubblicato i dati finanziari al 31/03/2020. Cresce l’indebitamento complessivo: la mancata Champions ha creato un nuovo buco.

L’indebitamento totale è salito a quasi 279 milioni di euro con un incremento di circa 60 milioni rispetto a giugno 2019. La società ha convocato l’Assemblea per il giorno 26 giugno. A questo punto Pallotta è chiamato a correre ai ripari: cedere la Roma a Friedkin diventa la priorità ma dovrà scendere con il prezzo. I 700 milioni di euro proposti a dicembre sono un lontano ricordo: la crisi economica da Coronavirus impone una revisione al ribasso. La mancata Champions per due anni consecutivi (se non si dovesse terminare il campionato o la Roma non dovesse superare l’Atalanta in classifica) potrebbe essere decisiva.

Spadafora contro Lotito: “Non rispetta le regole, ci sono le immagini”

Il ministro dello sport Vincenzo Spadafora contro Lotito: attaccata, neanche poco velatamente, la Lazio e il suo presidente sul rispetto delle regole negli allenamenti.

Dopo l’articolo del Corriere della Sera in cui si affermava che la Lazio avrebbe messo in piedi delle piccole partitelle tra gruppetti di giocatori arriva l’attacco del ministro. Dopo la smentita del medico biancoceleste Ivo Pulcini la polemica non si placa. Spadafora contro Lotito a Rete4: “Ieri abbiamo visto le immagini del solito presidente che ha fatto allenare la squadra insieme senza rispettare le regole. Se gli allenamenti non possono ricominciare come previsto ne riparliamo. Se ricominceranno gli allenamenti e la curva dei contagi non aumenta non vedo perché non si possa ripartire il 13 giugno”.

SERIE A Gravina sulla quarantena obbligatoria: “Fa paura, può incidere negativamente sulla ripresa”

Nuove perplessità stanno nascendo sul protocollo adottato dal Governo per la ripresa degli allenamenti e della Serie A. Gravina non lo trova soddisfacente

Il prossimo 13 giugno è prevista la ripresa del campionato italiano di Serie A. Una notizia tanto attesa che però non lascia ancora dormire sonni tranquilli. Infatti il protocollo adottato dal Governo su consiglio del CTS, non ha reso felice la FIGC. Quest’ultima ha avanzato dei dubbi circa alcuni punti e Gravina lo ha fatto presente. Intervistato da Rai 2, il presidente ha voluto sottolineare un punto di difficile applicazione: “C’è enorme difficoltà di trovare strutture ricettive disponibili e di conseguenza dobbiamo consentire gli allenamenti di gruppo a discapito di quelli individuali“. Ma non è l’unico punto che preoccupa di quelli presenti nel protocollo.

LA QUARANTENA A TUTTA LA SQUADRA FA PAURA

La responsabilità dei medici qualora ci sia un calciatore positivo non è andata giù ai medici sociali che non vogliono passare per capri espiatori. Nei giorni scorsi Castellacci, che rappresenta tutti i medici dei club, ha fatto capire come sia inopportuna questa iniziativa. La responsabilità deve essere di tutti e non di una singola persona. Ma oltre a questo, Gravina fa presente che la quarantena obbligatoria per tutta la squadra peserebbe come un macigno: “Stiamo adottando tutte le precauzioni, ma questa disposizione potrebbe mettere a rischio la ripresa della Serie A“. Infine chiusura sui playoff: “Ipotesi ancora non accantonata“.