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Di Vaio: “Vi spiego la differenza tra la Lazio di Cragnotti e quella di Lotito”

Di Vaio ha giocato per pochissimo tempo con la Lazio prima di diventare un’importante punta per il Bologna

Di Vaio ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta sulla differenza tra la Lazio di Lotito e la Lazio di Cragnotti: “La squadra attuale è stata costruita con il tempo. Sono stati molto bravi perché piano piano, hanno costruito una rosa importante senza fretta di far crescere la squadra nel giro di pochi mesi, in più non cedono grandi giocatori tutti insieme. Hanno fiutato anche diversi affari sfruttando l’occasione, come il caso di Immobile, sono riusciti a individuare Luis Alberto e portare in squadra Milinkovic e Leiva.

CRAGNOTTI

“Lui invece era più pratico, per costruire la squadra ci mise meno tempo e molti più soldi, però è anche vero che facendo così durò tutto di meno. Infatti ora la Lazio è una squadra con un’ottima costruzione e ha dato fiducia a un allenatore molto bravo e capace, come possiamo vedere la squadra è solido sia in campo che nello spogliatoio”.

SCUDETTO LAZIO Ravanelli: “Fu un segno del destino”

Anna Falchi: “La Lazio è fortissima ma anche umile”

SCUDETTO LAZIO Ravanelli: “Fu un segno del destino”

L’ex attaccante della Lazio ricorda la vittoria dello scudetto nel 2000

Intervenuto ai microfoni di TMW Radio, l’ex Lazio Fabrizio Ravanelli ha ricordato la vittoria dello scudetto nel 2000 e parlato di quello che fu un trionfo. “Un’emozione incredibile, fu un segno del destino che lo scudetto fosse decretato dalla mia città, Perugia, contro la mia squadra del cuore, la Juve”. Ravanelli, infatti, prima di entrare alla Lazio, ha vissuto buona parte della sua carriera con il club dei bianconeri. In ogni caso l’attaccante ha sottolineato che quel giorno la Lazio ha “vinto meritatamente” e che “fu una giornata straordinaria”.
Anna Falchi e l’amore per la Lazio

Anna Falchi: “La Lazio è fortissima ma anche umile”

Anna Falchi e l’amore per la Lazio: “Squadra fortissima ma sempre stata umile”

Intervenuta ai microfoni di Radio Sportiva, Anna Falchi ha parlato della sua passione per la Lazio elencando i punti di forza della squadra. La Lazio, ha spiegato la showgirl, è “una squadra fortissima, motivata, con un gruppo unito e molto coeso”. Ma ciò che apprezza di più dei biancocelesti è che “è sempre stata una squadra molto umile, non si è mai montata la testa, non ha parlato di scudetto”, ha detto. E su Inzaghi: “Grandissimo allenatore” che “ama questa squadra e la conosce fino in fondo”. Per quanto riguarda la ripresa del campionato, la Falchi ha riferito che spera di rivedere la Lazio in campo e che “il calcio è uno sport che appassiona tutti”.
Asl Roma 4 ringrazia la Curva Nord

FOTO Asl Roma 4 ringrazia la Curva Nord della Lazio

La Asl Roma 4 ha voluto ringraziare la Curva Nord della Lazio per l’impegno profuso in questo delicato periodo di emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Coronavirus.

Con una lettera inviata alla Curva Nord della S.S. Lazio, la Asl Roma 4 ha voluto ringraziare lo zoccolo duro dei tifosi biancocelesti per la loro donazione in favore dell’Ospedale San Paolo di Civitavecchia. La Curva Nord biancoceleste si è infatti subito messa in moto in prima persona organizzando una raccolta fondi per l’acquisto di respiratori e materiale di protezione personale per il nosocomio civitavecchiese.

LA LETTERA

Questa la lettera inviata alla Curva Nord a firma del Direttore Generale della Asl Roma 4 Giuseppe Quintavalle: “È con grande commozione che la nostra Azienda ha ricevuto la Vostra donazione. Desidero ringraziarVi per quanto inviato che è stato un aiuto prezioso per poter garantire una sanità di qualità in questo momento di vera emergenza. Sono certo che questo Vostro tangibile gesto vuole essere anche il riconoscimento e ringraziamento per tutti coloro che sono impegnati in prima linea contro la diffusione del Covid-19 perchè in questa incredibile guerra il vero esercito sono proprio loro. Colgo l’occasione per ringraziarVi ancora una volta e porgere i miei più cordiali saluti“.

 

 

Immobile, parla l’agente: “Napoli? Ciro sta bene a Roma”

Nella giornata odierna, l’agente di Ciro Immobile è intervenuto a proposito delle voci relative a un interessamento del Napoli per il bomber biancoceleste

Napoli interessato a Immobile? Bisognerebbe chiederlo a Giuntoli e De Laurentiis dovrebbe fare lo stesso con Lotito. Stiamo parlando del miglior centravanti italiano, in testa alla classifica dei bomber europei nella lotta per la Scarpa d’Oro. È probabile che ci sia l’interesse del Napoli come di altri club europei. In ogni caso la Lazio non ha intenzione di cederlo e Ciro è felice a Roma”. Così Alessandro Moggi ai microfoni di Radio Kiss Kiss.

 

LAZIO – Il dottor Pulcini: “Violato il protocollo? Se fosse così mi dimetterei”

Nella giornata odierna è circolata la notizia della violazione del protocollo relativo agli allenamenti da parte della Lazio. Le parole del dottor Pulcini

A questo proposito è intervenuto il dottor Pulcini, responsabile sanitario del club biancoceleste: “Ho letto della vicenda e cerco di monitorare la situazione. Se fosse vero, potete immaginare le conseguenze, se la situazione sfugge al mio controllo sarei costretto a dimettermi. Sono stato smentito e credo ci sia una smentita ufficiale sulla presunta partitella di ieri. Per quanto riguarda l’immagine circolata, si tratta di una foto vecchia. Queste voci non corrispondono alla verità e arriverà comunicazione da parte della società”. Così il direttore sanitario della Lazio Ivo Pulcini, ai microfoni di Radio Punto Nuovo, in merito alle indiscrezioni circolate oggi su alcuni organi di stampa sul fatto che la squadra stia già praticando in allenamento le ‘partitelle’ con più giocatori nonostante il divieto fino a lunedì prossimo.

Coronavirus Pradé: “Sono stato male, Lotito e sua moglie mi sono stati vicino”

Coronavirus Pradé, direttore sportivo della Fiorentina, ha raccontato la sua esperienza con il virus. Non sono mancati i ringraziamenti: tra questi anche quelli recapitati al presidente Lotito.

Coronavirus Pradé: il ds della Fiorentina ha raccontato di essere stato contagiato e di aver trasmesso il virus anche alla sua famiglia. Ecco le sue parole a Sky: “Voglio essere portavoce di alcuni concetti che credo che siano molto importanti. H contagiato la mia famiglia: mia moglie, mia figlia sono state male. Anche i miei suoceri sono stati ricoverati allo Spallanzani di Roma. Voglio ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine: il presidente Commisso mi chiamava tutti i giorni così come Joe Barone. Ringrazio i medici e gli infermieri per lo sforzo fatto. Non dimentico neppure le telefonate del presidente Lotito e di sua moglie Cristina, li ringrazio molto. Da sempre sono stato favorevole a tutte le misure di sicurezza: oggi più che mai dobbiamo tornare alla normalità rispettando il distanziamento sociale”.

SCUDETTO LAZIO Cucchi: “In quel momento ero radiocronista e basta. A microfono spento però…”

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Nel giorno del ventennale del secondo scudetto Lazio Cucchi ricorda le emozioni di quel giorno. Un giorno non come tutti gli altri per l’ex radiocronista, non solo perchè tifoso biancoceleste, ma anche perchè ‘costretto’ a raccontare la partita dei ‘rivali’ bianconeri.

Proprio per ricordare quel Perugia-Juventus, che decretò lo Scudetto Lazio, Cucchi, tramite il proprio profilo Instagram, ne pubblica la distinta. “Un po’ sgualcita, un po’ stropicciata, – aggiunge a corredo – ma ancora in grado di parlarmi. Parlarmi di quel tumulto di emozioni che il 14 maggio del 2000, per me laziale ma in quel momento radiocronista e basta, mi stava invadendo il cuore. Il foglio di lavoro, le formazioni di quel giorno. La lacrima uscì ma a microfono spento, alle 18 e 4 minuti. Buon ventennale del nostro scudetto a tutti i laziali”.

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SCUDETTO LAZIO Eriksson e Cragnotti: “Quella squadra fantastica. Questa invece…”

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Nel giorno del ventesimo anniversario del secondo scudetto Lazio Eriksson e Cragnotti, i due principali artefici, ricordano quell’incredibile impresa, non lesinando paragoni con la situazione della squadra attuale.

SCUDETTO LAZIO Eriksson e Cragnotti hanno ricordi indelebili di quei momenti. Partiamo da quelli del presidente, che costruì quel sogno e che ammette che avrebbe potuto avere una portata anche maggiore. “Ero convinto che il 14 maggio il campionato fosse finito. Visto che eravamo più forti, avrei accettato anche uno spareggio con la Juventus, e invece…Che emozioni dalla tribuna. La Lazio di oggi? Poteva e può vincere lo scudetto“. Qualche parola anche su Simone Inzaghi, che, ricorda Cragnotti, già a quei tempi pensava da allenatore e spesso parlava dell’impostazione della squadra in campo.

IL RICORDO DEL MISTER SCUDETTO

Ma anche il mister rievoca con affetto quella squadra: “Era davvero fantastica, i migliori giocatori che abbia mai allenato. Il loro era un livello mondiale. Quando si trattava di impostare eravamo ottimi, ma al momento di ripartire in contropiede diventavamo fantastici. Fu per questo che convinsi Mihajlovic a giocare arretrato: lui e Mancini erano in grado di mandarti in porta“. E nemmeno Eriksson dimentica Inzaghi, definito attaccante di prima classe, nonostante avesse di fronte grandi campioni.

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Lazio Tare: “Scudetto? Ci proveremo quest’anno o il prossimo”

Lazio Tare parla del possibile disastro in caso di sospensione del campionando parlando del ministro dello sport Spadafora

Lazio Tare parla alla Repubblica suul possibile stop del campionato: “Scudetto? Proveremo a conquistarlo se la Serie A dovesse proseguire, oppure tenteremo l’anno prossimo. Chi continua ad accusarci che vogliamo riprendere solo per interesse personale allora, non ha capito granché. Il calcio è un lavoro, dietro ci sono almeno 370 mila persone che grazie a questo, riescono a far vivere le proprie famiglie, se si fermerà, sarà il fallimento per tanti e l’Italia perderà pezzi di storia, non solamente sportiva. Sarebbe un disastro sociale. Poi, se ci dovessimo fermare adesso sicuramente significherebbe non poter riprendere neanche a Settembre, perché stare fermi per molti mesi sarebbe un disastro. Il calcio non è solamente la Serie A, ci sono tantissime famiglie che ci lavorano, dobbiamo difenderle”.

SPADAFORA

“Non voglio credere che il ministro Spadafora sia così incosciente da farlo apposta, però ammetto che esistono altri governi in Europa che stanno facendo di tutto per aiutare il calcio: Germania, Spagna, Inghilterra. Qui invece, questo non avviene, così come in Francia dove hanno fermato tutto definitivamente, sono sicuro che il governo francese perderà molte cause civili con i club. Cerchiamo di evitare un’estate in tribunale. Continuano a prenderci in giro con queste complicazioni futili. Almeno che siano chiari, oppure ci saranno delle complicazioni enormi: economiche, sociali, psichiche e sportive. La gente in questo momento è in crisi nervosa e il calcio potrebbe aiutarli, in molti ne hanno bisogno. Il protocollo sanitario tedesco lo reputo in assoluto in migliore, funziona così: tantissimi controlli per tutti e se capita un positivo allora viene messo lui in isolamento, non l’intera squadra. Qui alla Lazio dopo gli esami sierologi siamo risultati tutti negativi, nessuno è andato via da Roma”.

ULTIM’ORA – La Figc ha scelto la data per la ripresa del campionato

LA NOSTRA STORIA Il centrocampista Salvador Gualtieri

LA NOSTRA STORIA Salvador Gualtieri nasce a Buenos Aires, in Argentina, il 14 maggio 1917. Noto in Italia come Salvatore Gualtieri. A causa della sua altezza (m. 1,85) era chiamato ‘Sellerone’.

Gualtieri arriva alla Lazio nel marzo del 1940 dal San Lorenzo de Almagro ma viene tesserato nella stagione 1940/41. Intanto partecipa ad alcune amichevoli. Gioca per otto stagioni in maglia biancoceleste. Conquista il Campionato Romano del 1943/44 e nel dopoguerra fu capitano della squadra. Oltre l’attività di calciatore gestiva una fornita enoteca al centro di Roma.

Nella stagione 1945/46 per alcune partite assume il ruolo di allenatore-giocatore sostituendo Canestri. Nel 1949, terminata la carriera, resta alla Lazio come secondo di Sperone. Prese parte alla tournée di aprile 1950 in Jugoslavia. Dopodiché torna in Argentina.

Subito dopo però si trasferisce in Brasile per impiantare una piantagione di caffè con il suo grande amico biancoceleste Ramella. L’anno precedente i due amici collaborarono con la Federazione italiana per organizzare la partita Brasile-Italia. Questa la dichiarazione rilasciata dai due a chi li intervistava: “Azzurro è il colore della Patria, ma lo è anche della Lazio. Per far prima abbiamo preferito gridare Forza Lazio”.

Nel 1961 torna a Roma anche per l’insistenza della moglie che era romana. Nel Campionato 1961/62 torna alla Lazio come secondo di Lorenzo. Quindi si ritirò completamente ma ogni domenica era allo stadio per vedere le partite della sua Lazio. È deceduto il 18 dicembre 1998.

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LA NOSTRA STORIA Bruto Seghettini, l’uomo che portò il pallone a Roma

LA NOSTRA STORIA Bruto Seghettini nasce a Nizza il 14 maggio 1881. Dirigente sportivo, allenatore di calcio e calciatore italiano naturalizzato francese.

Seghettini fu socio e calciatore del Racing Club di Parigi, polisportiva fondata nel 1882. Trasferitosi a Roma nel 1894 dopo aver fondato l’Audace Club Podistico a settembre del 1900, il pomeriggio del 6 gennaio 1901 portò il primo pallone da foot-ball a Roma, nella sede della Lazio a Via Valadier.

Illustrò le regole del gioco agli atleti biancocelesti, allenati dallo stesso Seghettini nelle uscite avvenute in Piazza d’Armi. Fu anche uno dei fondatori del Club Sportivo Audace Roma, compagine progenitrice della Roma. Partecipò inoltre nel marzo del 1902 a una partita tra laziali ed ‘audaciani’. Morì a Nizza il 23 marzo del 1975.

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LA NOSTRA STORIA L’ex attaccante Costantino Fava

LA NOSTRA STORIA Costantino Fava nasce a Lancenigo, in prov. di Treviso, il 14 maggio 1946. Cresce nelle file del Treviso. Nel 1967 vince il Premio di Calciatore esemplare per la serie C.

All’inizio della stagione 1967/68 Costantino Fava arriva alla Lazio. Partecipa a diverse gare del campionato De Martino, laureandosi Campione d’Italia di categoria per la serie B. Quindi passa per due anni in prestito al Perugia e al Livorno. Torna alla Lazio e prende parte alla Coppa delle Alpi. Viene poi ceduto, sempre in prestito, al Parma in serie C. A giugno è di nuovo biancoceleste e vince la Coppa delle Alpi.

A luglio è convocato per il ritiro a Padula ma, dopo quattro gare è accantonato da Maestrelli che non lo ritiene idoneo agli schemi della squadra. A novembre lascia la Lazio e passa in comproprietà al Prato in Serie C. Dopo gioca con Reggiana, Avellino, Lecce, Treviso, Mestrina, Mestre e Pordenone. Terminato di giocare nella stagione 1989/90 diviene vice allenatore del Brindisi. Vive a Lancenigo ed è proprietario di un mobilificio.

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La Figc ha scelto la data per la ripresa del campionato

Serie A: i club della massima divisione a maggioranza hanno votato per la ripresa del campionato il 13 giugno. Ora spetterà al Governo pronunciarsi.

Se la data dovesse essere confermata la bozza di calendario prevede partite ogni 3-4 giorni fino alla conclusione del 2 agosto, con pause soltanto per disputare le semifinali di ritorno e la finale di Coppa Italia, in calendario rispettivamente il 1° e il 22 luglio. Inoltre Spadafora ha dichiarato che il Presidente della Federcalcio Gravina ha accolto le osservazioni del Cts. Sarebbe tutto pronto per riadattare il proprio protocollo proposto qualche settimana fa. In questo modo si può consentire senza altre difficoltà di poter riprendere entro il 18 maggio gli allenamenti di gruppo.

SERIE A Spadafora: “Abbiamo già sottovalutato il virus. Non ripetiamo questo errore”

SERIE A Spadafora — Nella giornata di oggi, il ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport è intervenuto in Aula al Senato e analizzato le possibilità di ripresa del campionato

SERIE A Spadafora: “Qualora il campionato dovesse riprendere come tutti ci auguriamo, vorrà dire che saremo arrivati a questa decisione dopo un susseguirsi di attività che ne permettono lo svolgimento in sicurezza per tutti. Gli unici Paesi che hanno deciso subito una data sono quelli che hanno bloccato il campionato, gli altri hanno dovuto analizzare la curva dei contagi e valutare il da farsi per ripartire in sicurezza. C’è un’evoluzione legittima del pensiero tra presidenti di società, giornalisti e addetti ai lavori, ma noi non ci siamo mai fatti condizionare da pressioni. Nei supermercati è possibile mantenere distanziamenti e utilizzare protezioni, il calcio in quanto sport di squadra e di contatto non può seguire questi accorgimenti: pertanto è previsto l’autoisolamento in caso di nuovo contagio. L’aver sottovalutato questo problema ha già portato alla quarantena di diverse squadre nelle scorse settimane, per questo non possiamo permetterci di trovarci di nuovo in una situazione analoga” . 

Il Calcio ai tempi del Covid19. Il primo infortunato della serie A è della Roma

Non inizia bene la nuova preparazione per il portiere della Roma Pau Lopez. Di fatto è lui il primo infortunato della Serie A dopo la ripresa degli allenamenti. Il portiere della Roma infatti ha riportato la microfrattura del polso durante la seduta di preparazione. Per il giocatore di mister Fonseca si prevedono tre settimane di stop. Pronto Antonio Mirante o Daniel Fuzato

Lazio Eriksson e lo scudetto del 2000: “Gli anni più belli della mia vita”

Lazio Eriksson e lo scudetto del 2000 vinto da allenatore, domani ricorrerà il 20imo anniversario

Lazio Eriksson e lo scudetto del 2000 – L’allenatore per l’anniversario dello scudetto, ha deciso di scrivere una lettera al giornale Leggo, per ricordare e ringraziare ancora una volta per i momenti vissuti in quell’annata.

LA LETTERA

“Cara Lazio, forse già lo sai, ma con te ho vissuto gli anni più belli della mia vita. Tre stagioni e mezza che non dimentico, sempre al massimo, senza rimpianti. Tutte, anche l’ultima non conclusa. E non è certo un mistero se ripeto adesso, nei giorni del ventesimo anniversario dello scudetto del 2000, che quella squadra che vinse il titolo italiano è la più forte che abbia mai allenato. Quando firmai con Cragnotti nel 1997 vidi nei suoi occhi, in quelli dei dirigenti, dello staff tecnico, dei giocatori un’immensa voglia di vincere. Anno dopo anno la squadra divenne sempre più forte,  fino al capolavoro dello scudetto. Per me lavorare alla Lazio è stato come lavorare a casa. Quella era proprio casa mia. Non vi ho mai detto che effetto fantastico faceva sentire il mio nome cantato all’Olimpico dai tifosi. Abbiamo vinto tanto, tra scudetti e coppe, e non ho mai pensato che qualcuno avesse più merito di altri nei nostri successi. Eravamo un gruppo. Ringrazio tutti, questa è una buona occasione per farlo. Soprattutto i tifosi, magnifici. Sappiate che seguo ancora la Lazio e che, prima di questo drammatico periodo della pandemia che ha fermato tutto, la squadra di Simone Inzaghi mi è sembrata davvero la più forte della serie A. Vi abbraccio idealmente tutti. Siete stati voi i grandissimi, immensi come il cielo biancoceleste. Allora come oggi posso dire che è stato tutto troppo bello”.

LAZIO Zeman: “È rischioso ripartire”

 

Lazio Inzaghi: “Lo scudetto del 2000 bellissimo. Un regalo? Sì sa”

Lazio Inzaghi il 14 maggio del 2000 vinse lo scudetto con i biancocelesti e quest’anno prima dello stop era in lotta per vincerlo come allenatore proprio dello stesso club

Lazio Inzaghi domani festeggerà il 20imo annivversario del secondo scudetto biancocelste, il 14 maggio del 2000. Il tenico piacentino ora, sta allenando la Lazio e prima dello stop la sua squadra stava ripercorrendo quel cammino che avrebbe potuto portarli alla vittoria del campionato, anche se, potrebbe ancora accadere qualora la Serie A ricominciasse. Ecco le sue parole in una lunga intervista al Corriere dello Sport: “Sembrava che non ce l’avremmo fatta, invece arrivò la vittoria, fu una vera impresa, quasi impossibile. Fu bellissimo vincere in quel modo, eravamo tutti lì, negllo spogliatoio,in attesa di sapere il risultato della Juventus a Perugia, a un certo punto, iniziai a guardare il monitor per vedere la Juve insieme ai miei compagni, non ci speravamo molto e invece poi è arrivato, al termine della partita abbiamo festeggiando tantissimo, i tifosi erano rimasti sugli spalti”.

TELEFONATA A PIPPO

“In casa i nostri genitori sapevano che uno dei due avrebbe vinto lo scudetto. La sera chiamai mio fratello, non era felice, aveva il morale a terra, il calcio però è così, poi due anni prima lo vinse anche lui, realizzando tra l’altrao una tripletta. La Juventus era la favorita, ma invece abbiamo trionfato noi, il calcio è fatto così”.

 RIPARTENZA CAMPIONATO

“Prima dello stop del campionato stavamo molto bene, ora sicuramente ci faremo trovare pronti per la ripartenza. Ovviamente sarà come fare un altro ritiro, ora bisognerà giocare ogni 3 giorni, invece non fosse stato sospeso, avrebbe disputato fino alla fine una partita a settimana. Ora tutto è cambiato, ma siamo pronti, sappiamo cosa ci aspetta e cercheremo di farci trovare pronti e al meglio. Ancora ci alleniamo in piccoli gruppi e a debita distanza, aumentando di volta in volta i carichi di lavoro in modo tale che quando ci saranno gli allenamenti di gruppo saremo pronti. Ora però dovremmo essere bravi a evitare infortuni e recuperare i giocatori visto che si giocherà ogni tre giorni, sarà molto dura, ne siamo consapevoli. Un regalo ai tifosi della Lazio? Tutti lo sanno ma non voglio dire nulla, proprio come il 14 maggio del 2000 prima di scendere in campo e…”.

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LAZIO Zeman: “È rischioso ripartire”

LA NOSTRA STORIA L’ex difensore Fabio Calcaterra

LA NOSTRA STORIA Fabio Calcaterra nasce a Magenta (MI) il 13 maggio 1965. Inizia a giocare da bambino nella squadra del suo paese, la S.S. Vela Mesero. Dopo un provino passa alle giovanili dell’Inter dove cresce. Nella stagione 1984/85 passa in prestito al Siena e la stagione successiva alla Lazio.

Nel 1986 Fabio Calcaterra torna all’Inter dove resta per due stagioni. Dal 1988 al 1991 gioca nel Cesena. Quindi due campionati a Bari. Dal 1993 torna di nuovo al Cesena. Nel 1995 passa alla SPAL. Nel 1996 inizia la stagione al Gualdo per poi passare al Forlì. L’anno dopo è al Catania. Al termine della stagione resta senza squadra. Nel dicembre del 1998 si accorda con il Pergocrema per una stagione. Infine due anni con l’Atletico Milan dove termina la carriera da calciatore. Intraprende la carriera di allenatore guidando gli allievi nazionali del Cesena. Dal 2003 al 2007 allena nelle giovanili dell’Inter compresa la Primavera guidata nella stagione 2005/06. Nel 2009 passa ad allenare gli allievi nazionali del Modena. Nel 2010 è vice-allenatore del Benevento. Dal 2011 al 2013 allena i giovanissimi della squadra campana. Nella stagione 2014/15 è alla Sampdoria come preparatore alla tattica sempre nell’ambito delle formazioni giovanili. Dal 2015 fino al 2019 è Responsabile del Settore Giovanile del club ligure.

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LAZIO Zeman: “È rischioso ripartire”

L’ex Lazio Zeman parla della ripresa del campionato

Intervenuto su Rai Radio 1 ai microfoni di “Un giorno da pecora”, l’ex tecnico della Lazio Zdenek Zeman si è detto perplesso sulla possibile ripresa del campionato, mettendo al primo posto la questione della salute. “La vedo male, secondo me non si dovrebbe ripartire a meno che il virus non scompaia”, aggiungendo che “trentamila morti non sono pochi”. E se “le scuole sono chiuse e i bambini non sputano”, viceversa “i calciatori sputano tutti ed è una cosa pericolosa”, ha detto. La Serie A vuole ricominciare perché “mancano i soldi, per recuperare qualcosa, ma io penso che la salute sia importante”. L’ex Lazio ha comunque precisato che secondo lui “non si può giocare con le mascherine” e sulla possibilità di giocare a porte chiuse non ha dubbi: “Il calcio è uno spettacolo per la gente”. Zeman ha precisato: “Il calcio mi manca” e “se ripartiranno le partite le guardo, ma mi auguro per loro che questo non accada”.

Spadafora sulla ripresa del campionato