Home Blog Pagina 1484

SCUDETTO LAZIO 1914/1915 – Federsupporter sta con il Genoa, Mignogna replica duramente!

Hanno alzato un polverone mediatico le dichiarazioni di Alfredo Parisi, presidente di Federsupporter, che si è schierato dalla parte del Genoa nella rivendicazione della Lazio dello scudetto per ex aequo del 1914/1915. Pronta la replica dell’Avvocato Mignogna.

Riportiamo di seguito il comunicato ufficiale dell’Avv. Mignogna

Come altri, anche il sottoscritto ha avuto modo di leggere le dichiarazioni inopportune, infondate e pretestuose espresse in data 19 aprile 2020 dalla Federsupporter, sul sito Pianeta Genoa 1893, a commento della rivendicazione dello Scudetto 1915 da parte del sottoscritto, del Comitato Promotore e della tifoseria laziale. Come lascerebbe intendere la sua denominazione, la Federsupporter dovrebbe operare nell’interesse esclusivo dei tifosi, per cui la stessa sarebbe chiamata a condividere e non ad opporre qualsivoglia tematica, come quella concernente il campionato 1914/15, nell’ambito della quale sono emersi documenti inediti ed elementi probatori atti a dimostrare che per oltre cento anni è risultata tradita proprio la buona fede dei tifosi.

Certamente nessuno si aspettava, né tantomeno auspicava, che la Federsupporter si schierasse a favore della rivendicazione laziale, ma è altrettanto indubbio che nessuno si sarebbe mai immaginato che le parole espresse dal suo presidente, sedicente laziale, anziché mantenersi su un livello di terzietà, si sarebbero indirizzate addirittura “contro” la Storia della Lazio ed i diritti che la stessa vanta nei confronti del campionato sospeso dall’insorgenza della prima guerra mondiale. La circostanza che la Federsupporter abbia ritenuto di formalizzare le “proprie dichiarazioni” attraverso il sito ufficiale della Fondazione Genoa, inoltre, è apparsa non soltanto artificiosa, strumentale ed inconferente, poiché chiaramente finalizzata a supportare la battaglia dalla stessa condotta nei confronti della attuale presidenza della S.S. Lazio, ma oltremodo falsa, tendenziosa e mistificatoria laddove con tali “dichiarazioni” si è affermato che la rivendicazione dell’assegnazione ex aequo dello Scudetto 1915 si sarebbe sostanziata con “la richiesta formulata inizialmente da un gruppo di tifosi e, successivamente, dallo stesso Presidente della Lazio”, atteso che tale affermazione si palesa illecitamente sottesa, da un lato, a delegittimare l’attività storico/giuridica sin qui svolta dallo scrivente procuratore e dal comitato promotore, che è stata portata avanti senza alcun mandato e/o investimento del presidente Claudio Lotito, nonché, dall’altro, a ventilare “ad opponendum” un insussistente conflitto di interessi di quest’ultimo (consigliere federale) nel timore che, in caso di assegnazione, possa indirettamente fregiarsi di un successo giuridico/sportivo che risulterebbe di portata storica.

L’altrui libertà di pensiero è sacrosanta, quand’anche espressa in campo avverso poiché evidentemente inascoltata in casa propria, ma la Federsupporter ed il suo presidente, invero, hanno perso una grossa occasione per dimostrare la propria “competenza per materia” laddove hanno inteso acriticamente condividere le posizioni del cosiddetto “Comitato Scientifico” della Fondazione Genoa, senza rendersi affatto conto che le stesse sono già state smentite dai recenti rinvenimenti documentali sul torneo meridionale 1914/15 e dai contenuti dell’Annuario Ufficiale della Figc 1926-1927 e senza valutare l’eventualità che a breve le posizioni genoane potrebbero rivelarsi definitivamente “stralciate” attraverso la pubblicazione delle ulteriori risultanze attualmente all’esame dello scrivente procuratore.

Il presidente della Federsupporter, infine, ha affermato che la ricostruzione della Fondazione Genoa ha esposto “una realtà obbiettiva che dovrebbe essere accolta anche dai tifosi laziali, coinvolti anche inconsapevolmente, all’inseguimento di uno scudetto bellico, per di più ex aequo, che darebbe prestigio solo all’attuale presidenza del Club”. Beh, che dire a tal riguardo? Sono parole che si commentano da sole, ma che la società, la polisportiva, la tifoseria laziale e i discendenti della Lazio 1914/15, ognuno per quanto di propria competenza, certamente saranno in grado di valutare, soppesare e tenere a mente a futura memoria. Per i motivi sopra esposti, ex ultimis, resta riservata ogni più adeguata azione legale presso le competenti sedi giudiziarie.

Roma, 20 aprile 2020

Avv. Gian Luca Mignogna

Coronavirus, non ce l’ha fatta la mamma dei gemelli Filippini

Una notizia toccante a cui facciamo sempre più fatica ad abituarci: la morte per Coronavirus. Non c’è l’ha fatta la mamma dei gemelli Filippini.

La signora Teresa non ce l’ha fatta: la mamma dei gemelli Filippini è morta a causa del Coronavirus. La signora, residente nel bresciano, viveva in una delle regioni più colpite dal virus. A dare la notizia il figlio Emanuele sul proprio account Instagram. A corredo di una foto ricordo ha scritto: “Ciao Mamma… Mi hai insegnato tanto”. La redazione di laziochannel non può far altro che dare le più sincere condoglianze alla famiglia e in particolare ad Antonio ed Emanuele che hanno onorato la maglia della Lazio e non solo.

Acerbi: “Zaniolo mi fa impazzire. Vi svelo il mio futuro”

Francesco Acerbi: “Zaniolo mi fa impazzire, vi svelo il mio futuro”.

Acerbi, intervistato in diretta Instagram sulla pagina ‘Che fatica la vita da bomber’, parla del giallorosso Zaniolo e del suo futuro: “Tra i giovani italiani mi fa impazzire Zaniolo. Ha grande forza fisica e tiro. È un bell’animale. Anche Tonali è un ottimo giocatore. Ci sono tanti bravi giocatori, quello che fa la differenza è la costanza”. Giovani che il trentaduenne difensore laziale ha conosciuto nella Nazionale di Mancini: “Il rinvio dell’Europeo? All’inizio ho pensato a una questione di destino. Ci tenevo, ma non sono uno che si piange addosso. Farò di tutto per esserci”. Sulla quarantena forzata ammette: “Adesso sono un po’ stufo. Si vede un po’ di luce per quanto riguarda il calcio. Notizie certe non ce l’ha nessuno, qualche indicazione c’è ma dipende se il Governo darà il via libera”. Il sogno è tornare in campo per finire il campionato e giocarsi le chance di vincere lo scudetto. Il suo pensiero va a Ciro Immobile: “Con lui è nata un’amicizia, lo coccolo sempre, gli dedico attenzione. In partita gli dico ‘tocca a te far gol’, oppure ‘oh Ciro, è ora’. E poi dopo, per caso o per fortuna, segna davvero. È successo due volte di fila”. Sul futuro: “Come mi vedo? Mi vedo stanco. Credo che farò l’allenatore. Mi piace stare col gruppo, insegnare. Nella mia testa c’è quest’idea”.

GRAVINA: “SPERIAMO CHE A GIUGNO SI POSSA GIOCARE”

Gravina – Speriamo che a giugno si possa giocare.

Intervenuto nella trasmissione di Fazio “Che tempo che fa”, il presidente della federazione giuoco calcio, Gabriele Gravina ha dichiarato che secondo lui, l’ipotesi di giocare a giugno possa essere un’idea possibile.

“Qui siamo di fronte a due gruppi di pensiero: chi vorrebbe smettere e chi invece vuole provare a giocare. Gruppo di cui io faccio parte. La speranza è questa. Poi c’è anche un discorso di opportunità che bisogna considerare. Noi valutiamo in base anche anche a quello che dicono i medici. Speriamo che, anche a fronte delle notizie positive che arrivano dagli ospedali, si possa ripartire per giugno.”

LAZIO Acerbi racconta la sua amicizia con Immobile

LAZIO Acerbi parla della sua grande amicizia con Ciro Immobile e dei suoi piani per il futuro.

Intervistato nel corso di una diretta Instagram su “Che fatica la vita da bomber”, il difensore biancoceleste Francesco Acerbi ha parlato del suo rapporto con Ciro Immobile e della sua esperienza con la maglia della Lazio, accennando anche ad alcuni dei suoi progetti futuri. Sull’amicizia con Immobile, Acerbi ha detto: “E’ nata già dall’anno scorso questa grande amicizia”, aggiungendo: “Lo coccolo sempre, gli do tante attenzioni e poi mi fa vincere anche le partite. E’ venuto tutto spontaneo: il bacino oppure quando in partita gli dico ‘Ciro, è ora di fare gol!’, e lui dice ‘Sì, sì” e poi dopo qualche azione lo fa. E’ già accaduto più volte, anche quando la partita era in bilico”. Sulla sua carriera futura: “Penso farò l’allenatore, mi piace stare con il gruppo e insegnare. La mia testa è questa”, ha commentato, “poi vedremo cosa accadrà”.

SEGUICI SU FACEBOOK

Diaconale contro Malagò: “Fa il Marchese del Grillo…”

Diaconale torna a parlare: stavolta gli interessati del suo post Facebook sono Massimo Cellino, presidente del Brescia, e Giovanni Malagò, presidente del Coni.

Cellino e Malagò: Marchesi del Grillo

Auguri di pronta guarigione al presidente del Brescia Massimo Cellino che, rientrato nella sua città dopo aver passato la Pasqua con la famiglia in Sardegna ha scoperto di essere affetto da coronavirus. Auguri a lui ed ai suoi famigliari con l’auspicio di incontrarlo come sempre frizzante e combattivo quando, a campionato finalmente ripreso, la sua squadra verrà ospitata allo Stadio Olimpico. Gli auspici e gli auguri non sono in contraddizione con la considerazione che la sua richiesta di vedere interrotto e concluso il campionato a causa della propria malattia debba essere interpretata come una singolare pretesa: “Tutti fermi perché io sono malato”.

Cellino, comunque, non sembra essere il solo ad avere una concezione da Marchese del Grillo della propria persona. Una tendenza del genere sembra aver colto ultimamente anche il presidente del Coni Giovanni Malagò che, in una intervista, pur ribadendo di voler riconoscere l’autonomia del calcio, è intervenuto con tutto il peso della sua autorità di massimo rappresentante dello Sport nazionale, per sostenere che il campionato venga chiuso senza l’assegnazione dello scudetto, cioè con la cristallizzazione della classifica attuale.
Secondo il presidente del Coni una scelta del genere costituirebbe un grande segnale di ordine morale e l’avvio di una fase di profonda innovazione del mondo del calcio. Tanto più, sempre a stare alle parole di Malagò, che la sua è una proposta che gli viene sollecitata da tanta gente interessata a capire come potrà cambiare il mondo del calcio nel dopo-coronavirus.

Nell’impossibilità di sapere chi sia la gente che propone a Malagò di premere per la mancata assegnazione dello scudetto e quindi dell’individuazione di chi dovrà retrocedere e chi andare in Champions League, una domanda sorge spontanea. Ma a chi spetta disegnare il futuro dello sport italiano dopo il coronavirus se non al presidente del Coni ed a tutti i principali operatori dei tanti settori sportivi e di quelli del calcio in particolare (dato che il calcio è il motore economico dell’intero comparto?). Speriamo che Malagò non pensi di delegare questo compito ad un governo che ha colori amici, ma che mai come in questo momento sembra avere la necessità di appoggiarsi ai tecnici ed ai competenti!

Lazio parla Strakosha: “Lo stop potrebbe incidere ma teniamoci pronti”

Lazio parla Strakosha: il portierone biancoceleste pronto a ripartire sul campo per centrare un sogno e naturalmente sconfiggere il virus.

Lazio parla Strakosha a Sky Sport: “Stavamo facendo benissimo e siamo orgogliosi della nostra posizione in classifica. Lo stop al campionato di due mesi potrebbe incidere, anche se questo riguarda tutte le squadre, non solo la nostra. Sto cercando di rimanere allenato attraverso dei lavori in palestra. In più faccio qualche esercizio con la palla in giardino. Coronavirus? In questo momento siamo concentrati tutti a combatterlo e a sconfiggerlo. Io devo molto all’Italia, mi hanno accolto qui da ragazzino. Il gesto di Edi Rama (primo ministro albanese) di mandare aiuti riflette proprio la voglia degli albanesi di aiutare l’Italia così come è stato fatto con noi. Nel nostro piccolo anche noi calciatori dobbiamo aiutare le persone che hanno bisogno. È brutto vedere le persone che soffrono”.

 

LA NOSTRA STORIA Il portiere biancoceleste Archimede Nardi

LA NOSTRA STORIA Archimede Nardi nasce a Roma il 19 aprile 1916. Era soprannominato ‘Breccoletta’.

Cresciuto nella Spes dal 1932 al 1937 gioca con la Roma. Nel 1937/38 Nardi entra a far parte della Squadra Riserve della Lazio. Durante un derby di Campionato subisce un serio infortunio. Nel 1938 è militare. Si distingue nelle gare atletiche del III Raggruppamento classificandosi al secondo posto nel salto in alto.

Comunque prende parte con la Lazio a una partita del campionato riserve. Nelle stagioni 1939/40 e 1941/42 milita nella Salernitana. Nel 1942/43 gioca nel Dopolavoro Littorio. Nel periodo bellico gioca nell’Avia nel 1943/44 e nel Trastevere nel 1944/45.

SEGUICI ANCHE SU TWITTER

LAZIO Domani Immobile correrà in Formula 1

Domani Ciro Immobile correrà in Formula 1. Ecco dove guardare la gara, orari e canale per la diretta del Gp.

Dopo la partecipazione alle due gare della Race for the World, il mondiale virtuale di Formula 1 organizzato dal ferrarista Leclerc per raccogliere fondi da devolvere nella battaglia al Coronavirus, domani Ciro Immobile parteciperà al GP virtuale della Cina. L’attaccante della Lazio, grande appassionato di motori, se la dovrà vedere con piloti del calibro di Leclerc, Norris, Sainz, Albon e l’italiano Antonio Giovinazzi. Immobile sarà al volante dell’Alpha Tauri e partirà dalla 5a fila, alle spalle di Russel e Latifi. Sarà possibile guardare la gara di domani in diretta su Sky Sport F1canale 207 a partire dalle ore 19.

SEGUICI SU FACEBOOK

Luiz Felipe al Barcellona? Dalla Spagna dicono ‘no’

Negli ultimi giorni il nome di Luiz Felipe è stato prepotentemente accostato dagli organi di stampa al Barcellona. Dalla Spagna oggi rimbalza la voce che il brasiliano sia stato scartato dalla società blaugrana.

Luiz Felipe al Barcellona? Secondo quanto riporta oggi El Mundo Deportivo questo matrimonio non s’ha da fare. Il quotidiano spagnolo ha riferito che il Barça stava effettivamente seguendo il 23enne, ma gli osservatori, pur ritenendolo un buon giocatore, lo hanno considerato insufficiente per il livello che i tecnici stanno cercando in quella posizione. Il percorso della Lazio verso il rinnovo di contratto di Luiz Felipe quindi diventa più agevole. La società punta ad un prolungamento dell’accordo con adeguamento dell’ingaggio e l’inserimento di una clausola di rescissione di 40 milioni di euro circa. Sul giocatore comunque rimane forte l’interesse di società inglesi e tedesche.

INTANTO DIACONALE ATTACCA SPINELLI>>>LEGGI QUI

Diaconale attacca Spinelli: “Forse è lui che non ha i co******”

Nuova puntata del Diaconale show: stavolta il responsabile della comunicazione della Lazio ha attaccato Spinelli, reo di aver chiesto a Lotito di non rompere più i co****** con la ripresa del campionato.

Diaconale attacca Spinelli tramite il suo consueto taccuino biancoceleste su Facebook: “Inutilmente sgarbate e violente. Si tratta delle dichiarazioni del presidente del Livorno, Aldo Spinelli, dedicate al presidente della Lazio, Claudio Lotito, invitato a non “rompere più i co******” con la ripresa del campionato e, di fatto, ad accettare passivamente l’annullamento dei campionati di serie A e di serie B con la conseguente cristallizzazione delle attuali classifiche. Che bisogno c’era di investire Lotito quando il reale interesse di Spinelli, che sta trattando per la vendita della propria squadra, è di evitare una ripresa che potrebbe provocare una retrocessione del Livorno con la conseguente difficoltà a chiudere positivamente la trattativa di vendita in atto?”.

A CHE SERVE ATTACCARE LOTITO

Poi ancora: “Attaccare Lotito e la Lazio (come Spinelli anche il presidente del Brescia, Massimo Cellino) è però diventato un comodo modo usato da alcuni presidenti per accendere facilmente l’attenzione dei media distogliendo quella dei propri tifosi dalle delusioni per il campionato non soddisfacente delle rispettive squadre. Con ogni probabilità, poi, con il suo linguaggio Spinelli ha cercato di mettersi in sintonia con i dipendenti delle cooperative di scaricatori del porto di Livorno. Dimenticando, però, che questi lavoratori sono toscani astuti che sanno perfettamente come spesso chi parla troppo di co****** lo faccia per nascondere di non averne abbastanza”.

LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Claudio Vinazzani

LA NOSTRA STORIA Claudio Vinazzani nasce a Carrara (MS) il 18 aprile 1954. Cresce nelle giovanili della Massese. Nella stagione 1973-74 si trasferisce all’Olbia. Nel 1976 passa al Napoli.

Nel 1983 Claudio Vinazzani passa alla Lazio dove resta tre stagioni. All’inizio del campionato 1985/86 finisce fuori rosa e mandato in ritiro con la Primavera a Soriano del Cimino per poi essere reintegrato nella prima squadra. Resta coinvolto nel calcio scommesse 1986 ed è squalificato per 5 anni con proposta di radiazione.

Smesso di giocare nella stagione 1999/2000 diventa allenatore dell’Entella. Nella stagione 2002/03 è allenatore e direttore sportivo della Carrarese. Coordinatore dell’area tecnica del FoceLunezia e nel 2012 capo degli osservatori dello Spezia. È sceso in campo anche in politica diventando coordinatore provinciale del PDL (Popolo della Libertà) nella sua città.

SEGUICI ANCHE SU TWITTER

LAZIO Lazzari: “Qui vivo un sogno. Torneremo a gioire tutti insieme allo stadio”

LAZIO L’esterno destro Manuel Lazzari, una delle note più liete della stagione biancoceleste, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel per parlare in questo difficile momento. Tra la sua stagione e quella della Lazio, Lazzari ha parlato a tutto tondo del suo adattamento a Roma.

LAZIO Lazzari e la sua quarantena: “Il primo mese è stato duro. Amo correre, sono abituato ad allenarmi in gruppo. Adesso le mie giornate sono simili. Alterno gli allenamenti ed i lavori così almeno il quotidiano sembra meno uguale. Dopo gioco alla PlayStation, di solito contro Cataldi, oppure guardo qualche serie tv su Netflix. Ho appena finito di vedere ‘La Casa di Carta’. La mia caratteristica principale in campo è la velocità, mi ha sempre accompagnato fin da piccolo. Cerco di metterla al servizio della squadra per vincere. Nel nostro gioco il ribaltamento di fronte è fondamentale, difendiamo in 11 e poi ripartiamo appena riconquistiamo la palla per attaccare la porta avversaria“.

L’ADATTAMENTO NELLA LAZIO

“Venivo da una squadra come la Spal dove si difendeva ed attaccava in modo diverso dalla Lazio. I primi mesi sono stati difficili, ma dopo tutto è stato più semplice. Sono cresciuto ed ora sento di dare il mio contributo alla squadra. C’è molto possesso palla in zona offensiva, visto che abbiamo tanti giocatori tecnici. Quindi il ruolo dell’esterno richiede più passaggi e meno dribbling. Sono partito dal basso e sono arrivato alla Lazio, vivo un sogno“.

GLI ESTERNI BIANCOCELESTI

“A Ferrara la maggior parte delle azioni passavano da me, ora a centrocampo abbiamo alcuni dei migliori interpreti in Italia e d’Europa. L’azione parte quindi da loro. Mi trovo bene con tutti i compagni, una squadra come la Lazio che gioca tante competizioni deve avere due o tre giocatori importanti per ruolo. Con me ci sono grandi esterni come Lulic, Marusic, Jony e Lukaku, è un piacere allenarsi con loro. Non c’è nessuna competizione, fuori dal campo abbiamo tutti un grande rapporto ed è questa la nostra forza”.

LAZZARI E LA FAMIGLIA LAZIO

Siamo una famiglia, mi manca il rapporto quotidiano con staff e giocatori. Finora penso di essere andato oltre le mie aspettative. Sto giocando molto, abbiamo conquistato una Supercoppa italiana contro la Juventus ed addirittura siamo in lotta per lo scudetto. Speriamo di poter riprendere la nostra corsa, stavamo facendo un qualcosa di incredibile e non vediamo l’ora di tornare, siamo sempre concentrati sui nostri obiettivi”.

IL DIFFICILE MOMENTO DELL’ITALIA

“Non dimentichiamo il momento che viviamo, torneremo quando sarà possibile. Io sono veneto, una delle regioni più colpite dal virus. Sento ogni giorno la mia famiglia, non li vedo da mesi e mi mancano. L’importante però è che stiano bene e a casa. Dobbiamo tutti tenere duro per uscirne tutti insieme il prima possibile. Questo stop forzato ci ha permesso di riflettere di più sulle nostre vite, spero che dopo tutto sia migliore. Il calcio recita un ruolo sociale molto importante. Ai tifosi della Lazio mando un grande abbraccio con la promessa che torneremo a gioire tutti insieme allo stadio”.

LEGGI ANCHE LE PAROLE DELL’AGENTE DI IMMOBILE>>>CLICCA QUI

Lazio l’ag. di Immobile: “Cessione? In passato ci fu qualcosa. Ciro è felice”

Lazio l’ag. di Immobile Marco Sommella ha ulteriormente ribadito di come l’attaccante si trovi bene nel suo attuale club

Lazio l’ag. di Immobile ha parlato del record da battere e di quanto Ciro stia bene a Roma, ecco le sue parole ai microfoni di Radio Sportiva:

“Tifiamo tutti affinché Ciro riesca a battere il record di Higuain, di Rolex in caso,  poi ne potrà regalare anche due a squadra e non solo a Luis Alberto. Ciro deve sentire la fiducia, l’ha avuta anche con la Juventus Primavera, Pescara e Torino e infatti ha fatto molto bene. All’estero purtroppo non è riuscito a dare il meglio, ha avuto tutte esperienze sfortunate. Quando è arrivato a Dortmund aveva appena chiuso il ciclo con Klopp quindi le cose erano diverse, mentre a Siviglia in quel periodo c’erano delle incomprensioni tra il tecnico e il direttore sportivo.” 

Futuro? Ho già detto tante volte che ha ancora un contratto lungo con la Lazio e si trova benissimo. Per farlo muovere serve una squadra che bussi a lui e alla società. In passato ci furono dei movimenti ma poi Lotito chiuse tutte le porte e il tempo gli ha dato ragione. Ciro è felice della scelta fatta, non ha rimpianti”.

Seguici su Facebook

Lazio Adekanye: “Voglio vincere tanti trofei con questa maglia”

CALCIOMERCATO LAZIO Il Barcellona fa sul serio per Luiz Felipe

CALCIOMERCATO LAZIO Il Barcellona fa sul serio per Luiz Felipe

CALCIOMERCATO LAZIO Il Barcellona fa sul serio per Luiz Felipe attualmente sul taccuino del club catalano che lo reputa il difensore giusto

CALCIOMERCATO LAZIO Il Barcellona fa sul serio per Luiz Felipe – Il brasiliano già da tempo è finito dei radar del Barcellona grazie alla sua crescita esponenziale avuta nell’ultimo anno. Inoltre è ancora giovane, classe 98′, il suo talento potrà solo aumentare. La Lazio dal canto suo sarebbe pronta a rinnovare il contratto aumentato anche l’ingaggio pur di trattenerlo. Inzaghi lo ritiene un ottimo elemento in difesa e non vorrebbe privarsene ma presto però, potrebbe salutarlo. Il Barcellona fa sul serio, sarebbe pronta a presentare un’offerta tra i 30 e i 40 milioni pur di strappare il piccolo gioiellino alla Lazio. Pagato poco più di 1 milione in una squadra di serie D brasiliana, ora Luiz Felipe è conteso da diversi club e potrebbe diventare l’ennesima plusvalenza biancoceleste. Al momento però, la Lazio non ha intenzione di cedere alle avanches del club catalano, vorrebbe trattenere tutti i propri calciatori per giocarsi la Champions. Inoltre per Lotito il prezzo parte dai 40 milioni, quindi se il Barcellona volesse veramente il brasiliano, dovrà alzare l’offerta per iniziare almeno a trattare.

Spadafora: “Nelle prossime settimane sapremo se e quando si potrà riprendere”

Lazio Adekanye: “Voglio vincere tanti trofei con questa maglia”

Lazio Adekanye: “Voglio vincere tanti trofei con questa maglia”

Lazio Adekanye ha conquistato subito i tifosi biancocelesti ancor prima di debuttare con la maglia

Lazio Adekanye è un vero e proprio idolo per la tifoseria che gli ha addirittura dedicato un coro. L’attaccante classe 99′ si è messo in mostra per la sua velocità e il pressing costante, anche se, non ha avuto molte chance, ma quelle ricevute è riuscito a sfruttarle. Ha già messo a segno la sua prima rete in Serie A contro la Spal a pochi minuti dal suo ingresso.

“Ho avuto la possibilità di giocare contro la Spal, ma in quella settimana c’era stato il mercato e la Lazio aveva provato ad acquistare Giroud, però non se ne fece nulla, io giocai qualche giorno dopo e realizzai il mio primo gol. Poco prima dell’inizio del match mi si è avvicinato Ciro che mi ha detto: “Bobby oggi segnerai” e così è stato, ha siglato il primo gol della mia carriera. Quando ho segnato poi è stato bellissimo, i tifosi hanno iniziato a cantare ‘che ci frega di Giroud, noi c’abbiamo Bobby-gol’. Segnare è stato bellissimo, non ci potevo credere. Dopo la partita è venuto a parlarmi Leiva dicendomi: “hai già la tua canzone”. Quello contro la Spal è stato senza alcun dubbio il giorno più bello della mia carriera. Mentre giocavo pensavo a tutte le battaglie e i sacrifici che abbiamo fatto io e la mia famiglia”.

“Sono molto contento dei tifosi, mi incoraggiano sempre e mi aiutano a rimanere tranquillo, non mi mettono pressione, quindi sul campo ho la giusta energia per affrontare la gara. Addirittura sono arrivato da pochissimo e mi hanno dedicato una canzone. Il mio futuro? Spero di arrivare a raggiungere i livello di Immobile, ma lo spero. A Roma si vive di calcio. Sogno di vincere tantissimi trofei con la Lazio, il coro per me è solo l’inizio”.

Delio Rossi e la situazione d’emergenza del calcio italiano

Spadafora: “Nelle prossime settimane sapremo se e quando si potrà riprendere”

Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora: “Nelle prossime settimane sapremo se e quando si potranno riprendere le competizioni”.

Spadafora tramite i social spiega: “Le prossime settimane saranno fondamentali per capire come evolve la situazione sanitaria e capire come, se e quando potremo riaprire le competizioni sportive di ogni livello. Intanto, la mia preoccupazione è per la salute di tutti e per fare in modo che il mondo sportivo non subisca danni irreparabili da questa situazione sanitaria. La data che ho sempre indicato, quella del 4 maggio, è da confermare, quando avremo la certezza che sarà possibile. Ma è una data che spero di poter mantenere, ma rigorosamente ed esclusivamente per allenamenti a porte chiuse. Ora dobbiamo creare protocolli per mettere in sicurezza tutti gli sport, anche in contesti e luoghi dove lo spazio è poco. Dobbiamo inventarci delle formule per contemplare le esigenze sacrosante della sicurezza e poter riprendere la pratica sportiva”.

DELIO ROSSI SULLA SITUAZIONE DI EMERGENZA DEL CALCIO ITALIANO

LA NOSTRA STORIA Il pioniere della Lazio Remo Forlivesi

LA NOSTRA STORIA Remo Forlivesi nasce a Roma il 17 aprile 1888. Studente.

Nel 1908 Forlivesi fu chiamato alle armi e nel 1910 era telegrafista effettivo. Congedato fu richiamato il 22 maggio 1915 e assegnato al 3° reggimento telegrafisti del genio militare. Congedato definitivamente nel 1919. Decorato con la Medaglia commemorativa nazionale per la guerra 1915-18 e con la Croce al merito.

Il 5 gennaio 1936 fu insignito della Medaglia interalleata della Vittoria. Titolare della Lazio nella stagione 1908/09. Gioca, spesso riserva, fino al 1914. Nel 1908 vince le coppe Tosti e Viscogliosi-Baccelli. Nella Lazio da sempre, si è distinto anche come forte nuotatore e pioniere della Pallanuoto.

LASCIA UN ‘LIKE’ ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK

DIVENTA UN NOSTRO FOLLOWER ANCHE SU TWITTER

LA NOSTRA STORIA Il pioniere Marcello Consiglio

LA NOSTRA STORIA Marcello Consiglio nasce a Roma il 17 aprile 1894. Fu studente dell’Istituto Leonardo da Vinci.

Nel 1910 Consiglio è centravanti nella squadra riserve della Lazio. Dal 1911 entra a far parte della squadra titolare. Nel 1913 è nella squadra che si qualifica per la finale nazionale contro la Pro Vercelli. Il 10 maggio 1914 a Napoli, sul campo di Agnano, è uno dei migliori nella partita vinta per 8-0 contro l’Internazionale Napoli. In campo anche nella doppia finale nazionale contro il Casale del 5 e 12 luglio 1914. La sua carriera si interrompe a marzo 1915.

Viene infatti chiamato alle armi per prendere parte alla Prima Guerra Mondiale. Riprende a giocare a fine guerra con la Lazio e si aggiudica numerosi tornei post-bellici. È ancora titolare inamovibile nella stagione 1920/21 ma alla fine del Campionato smette per entrare nella Lazio come socio dirigente. Nel frattempo si laurea in Ingegneria e continua la carriera militare diventando capitano del Genio. Muore il 22 agosto 1932 a Tempio Pausania per una peritonite.

LASCIA UN ‘LIKE’ ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK

DIVENTA UN NOSTRO FOLLOWER ANCHE SU TWITTER

LA NOSTRA STORIA Il centrocampista Enrique Flamini

LA NOSTRA STORIA Enrique Flamini nasce a Rosario di Santa Fè, in Argentina, il 17 aprile 1917. Nome completo Enrique Domingo, in Italia Enrico Flamini. Soprannominato ‘Flacco’, storpiando il termine spagnolo di ‘flaco’ cioè ‘magro’.

Flamini è acquistato a febbraio del 1939 con i connazionali Barrera e Pisa. Nella stagione 1938/39 non può essere tesserato e disputa solo amichevoli e allenamenti. Prende parte alla tournée in Germania del giugno 1939 dove la Lazio si aggiudica le quattro gare disputate contro squadre tedesche. La stagione dopo viene ufficialmente tesserato come oriundo. Gioca undici stagioni in biancoceleste.

Nel 1943 torna in Sudamerica nel Peñarol di Montevideo. Nella stagione 1944/45 si trasferisce in Brasile al Cruzeiro di Porto Alegre. Nella stagione 1946/47 torna alla Lazio dove resta fino al 1952 quando passa alla Reggiana. Torna alla Lazio nel 1953/54 ma gioca solo con le riserve nel Campionato Cadetti.

Termina la carriera nel Terracina in quarta serie nella stagione 1955/56. Finita la carriera agonistica, rimase in ambito biancoceleste come allenatore. Nella sfortunata stagione 1960/61 aveva guidato per un breve periodo la prima squadra per poi affiancare il D.T. Jesse Carver. Inoltre è stato scelto da molti allenatori come secondo grazie alle sue notevoli qualità tecniche e umane. È deceduto a Roma l’11 gennaio 1982.

SEGUICI ANCHE SU TWITTER