Home Blog Pagina 1485

LA NOSTRA STORIA Tito Masini

LA NOSTRA STORIA Tito Masini, detto ‘er Pizzarda’, nasce il 24 marzo 1876 a Roma. Figlio di Girolamo e di Regina Paccagnella.

Sin dal febbraio 1900 è uno dei primi a gareggiare con i colori biancocelesti. Podista di valore. Quando Seghettini portò il primo pallone a Roma divenne calciatore. Masini inoltre, aveva l’incarico di scoprire nuovi talenti. Fra i tanti fece tesserare il sedicenne Olindo Bitetti. Giocò difensore la prima partita di calcio, mai giocato prima a Roma, la partita Lazio-Virtus vinta per 3-0. Giuseppe Pedercini, il primo presidente della Lazio, nel 1902 promosse la prima riunione di consiglio della Società.

Fra i componenti Ancherani, Baccani, Bitetti e Masini. Sportivo a 360° apprese le regole di un nuovo sport chiamato pallanuoto. Introdusse questa disciplina con Bitetti, Forlivesi, Mestorino, Ottier, Tofini. Il campo di allenamento fu la piscina delle Acque Albule, sotto Tivoli. Nel 1904 fu eletto vicepresidente della S.P. Lazio. Per la seconda volta vinse nel 1907 la Coppa Tosti battendo la Virtus per 5-0. Nel 1908 vinse la prestigiosa Coppa Viscogliosi-Baccelli.

Nello stesso anno divenne segretario della Federazione Italiana Sport Atletici (FISA). Diplomato in Ragioneria alternò l’impegno agonistico al ruolo dirigenziale dimostrando doti sportive ma anche grandi capacità organizzative. Ancora nel 1910 fece parte della formazione della Lazio che prese parte al primo campionato ufficiale organizzato dal comitato romano della Federazione Calcio. Nel biennio 1911/12 fu segretario della Federazione Podistica Italiana. Nel 1943, sotto la presidenza Zenobi, la Società con la città occupata dai nazisti decise di sciogliere il Consiglio Direttivo affidando la propria sopravvivenza ai fondatori e ai pionieri.

Questi riuscirono nell’impresa di gestire la società fino a quando, ristabilita la normalità, ritornarono tra i ranghi. Ogni 9 gennaio Masini partecipava alle celebrazioni organizzate per festeggiare l’anniversario della fondazione della Lazio. Nel 64° anniversario ricevette una medaglia d’oro per i meriti acquisiti al servizio della Lazio. Nel 1963, per la sua figura solenne e ieratica, fu scelto da Federico Fellini per interpretare il ruolo di un cardinale nel famoso film “8 e 1/2”. Muore a Roma il 10 febbraio 1966.

LASCIA UN ‘LIKE’ ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK

DIVENTA UN NOSTRO FOLLOWER ANCHE SU TWITTER

LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Francesco Brignani

LA NOSTRA STORIA Francesco Brignani nasce a Drizzana (CR) il 24 marzo 1948. Cresce nelle giovanili dell’Inter.

Nel 1968 gioca nel Padova. L’anno dopo passa al Varese dove fa il suo esordio in Serie A. Dopo due anni passa al Cesena dove resta quattro stagioni. Nella stagione 1975/76 Francesco Brignani arriva alla Lazio. Nel 1976 passa al Palermo dove resta fino al 1980. Gioca poi con Novara, Siracusa e Spezia. Terminata la carriera di calciatore inizia quella di allenatore. Nel 1991 guida per poche gare il Catanzaro ma è costretto a dimettersi per problemi familiari. È deceduto prematuramente a Cervia (RA) il 27 agosto 1993 stroncato da una trombosi coronarica mentre stava facendo footing.

SEGUICI SU TWITTER

LAZIO Diaconale: “Su ripresa allenamenti decidano i club”. Poi la risposta a Cellino

LAZIO Il portavoce biancoceleste Arturo Diaconale è intervenuto a Radio Punto Nuovo per parlare del difficile periodo che si sta vivendo anche a livello calcistico.

Vanno ripresi nella più assoluta garanzia della salute dei giocatori. La tutela della salute dei giocatori è maggiore se vengono lasciati nelle proprie case seguendo le indicazioni mandate per email oppure è maggiore in un ambiente sanificato, dove c’è il massimo controllo medico? Non per polemica, è chiaro che la Juventus, con una serie di giocatori che si sono allontanati da Torino, quando tornano devono sottoporsi ad un periodo di quarantena obbligatorio. Anche altre squadre si trovano in situazioni analoghe. Credo sia più che legittimo lasciare la responsabilità alle singole società. La Lazio aveva fissato la ripresa oggi rimandandola a data da destinarsi. In un momento di sacrifici, ognuno deve fare il suo”.

“IL CAMPIONATO VA CONCLUSO”

“Il rischio che adesso grava sul calcio è che rinviando la conclusione o stabilendo che il campionato non finirà, può innescare un meccanismo che porta al fallimento. Sono stato pesantemente aggredito da altri tifosi perchè difendo la Lazio. E’ una cosa assolutamente legittima per chi ha a cuore i colori della propria squadra. Essere tifosi non vuol dire perdere il lume della ragione, ma che il campionato va concluso evitando ulteriori disastri. E’ logico che in questa situazione ognuno persegua i propri interessi“.

LA RISPOSTA A CELLINO

Cellino? Ognuno badi a se stesso sia responsabile di quello che fa e dice. C’è un vecchio detto che dice ‘Il bue dà del cornuto all’asino’?”. Poi sul suo ‘Taccuino Biancoceleste’ prosegue: “Chi pensa che ipotizzare la ripresa dei campionati sia un attentato alla salute pubblica non tiene conto che accanto alla salute fisica dei giocatori e dei tifosi c’è anche la loro salute mentale da tutelare e, soprattutto, c’è da preservare la salute economica di un settore che rischia di essere devastato in maniera indelebile dall’emergenza coronavirus. Senza riapertura dei campionati le perdite del settore, da distribuire tra tutte le società, potrebbero superare il mezzo miliardo di euro”.

INTANTO LAZIO SU LOVREN>>>LEGGI QUI

CALCIOMERCATO LAZIO Lovren è più di una suggestione: si tratta

Calciomercato Lazio Lovren è davvero un obiettivo credibile per la prossima sessione di mercato. Il Liverpool infatti ha aperto alla cessione e il club di Lotito è fortemente interessato.

Un rinforzo Champions per la difesa di mister Inzaghi. Questa l’idea della società che vuole a tutti i costi prepararsi al meglio per affrontare l’anno prossimo la massima competizione europea. Calciomercato Lazio Lovren del Liverpool è più di un’idea. Il difensore centrale di piede destro dei Reds non rientra più nei piani tecnici di Klopp e la Lazio potrebbe tentare l’affondo decisivo. Il classe ’89 ha un contratto in scadenza a giugno del 2021 e Lotito e Tare potrebbero anche avere uno sconto sul prezzo vista la volontà delle parti di dividere le proprie strade. Il calciatore percepisce uno stipendio netto di 5 milioni di euro l’anno ma un contratto a più anni potrebbe convincerlo ad arrivare alla corte di Lotito che ha sempre chiara la volontà di non superare i 3 milioni l’anno per i suoi top players. Chissà che questa possa rivelarsi un’altra intuizione come quella di Luis Alberto: la Lazio e i suoi tifosi ci sperano.

Serie A Criscitiello sentenzia: “Scudetto all’Atalanta, lo merita più di tutte”

Situazione ingarbugliata quella del calcio italiano e non potrebbe essere altrimenti vista l’emergenza Coronavirus che stiamo vivendo. Sulla Serie A Criscitiello però non ha dubbi e, se non si potesse riprendere il campionato, lo Scudetto andrebbe assegnato all’Atalanta.

Serie A Criscitiello sentenzia: se il campionato non riprende Scudetto all’Atalanta. Ecco le parole del giornalista di Sportitalia e direttore di tuttomercatoweb: “La classifica, se non si può riprendere, va congelata al momento del blocco. In Champions l’Italia può portare le prime 4: Juventus, Lazio, Inter e Atalanta. In Europa League, Roma e Napoli (…) Quindi il tricolore andrebbe alla Juventus (63 punti). Per il campionato che stava disputando lo meriterebbe la Lazio (62). L’Inter ha una partita in meno ma, dopo il ko di Torino, sembrava fuori dai giochi da vertice. E allora cosa fai? Se lo dai alla Juve viene giù il mondo. Se lo dai a Lotito viene giù il palazzo e la Juventus giustamente non lo potrebbe mai consentire. All’Inter non lo puoi dare ma ad una squadra FIGC e Lega lo dovrebbero assegnare…. Atalanta Campione d’Italia. Questo scudetto lo meritano loro. Lo merita la squadra che ha segnato 70 gol in 25 partite (20 più della Juve). Questo scudetto lo meritano loro per il percorso che stavano facendo in Champions League e non finire quella cavalcata sarebbe la più grande ingiustizia del fato e della storia. Lo meritano loro che ce l’hanno già sul petto dei ragazzi Primavera. Lo meritano loro… lo merita la città di Bergamo perché, per una volta, quello scudetto non avrebbe solo la valenza calcistica ma anche sociale, solidale e umana. Bergamo e l’Atalanta Campioni di Italia. Nessuno avrebbe nulla da dire”.

Donadoni: “Il campionato rispetta i pronostici. Lazio? La vera rivelazione”

Donadoni allena attualmente in Cina, ma vorrebbe tornare presto su una panchina italia. Ecco cosa dice sul campionato di Serie A

L’allenatore Roberto Donadoni dopo aver dato l’addio alla Serie A, si trova ad allenare in una squadra cinese, ma anche lì il campionato è fermo a causa del Coronavirus. Però in Cina, sono riusciti a far diminuire i contagi e le morti e presto come dice il mister, ripartirà anche il calcio, a differenza della Serie A che non ha ancora una data certa. Ecco le sue parole sul campionato e la Lazio:

“Tutti i pronostici fatti a inizia stagione sono stati azzeccati, la Juve la troviamo sempre in prima posizione. Anche l’Inter è ancora lì, nonostante nel percorso abbia lasciato qualche punto. La squadra di Inzaghi è l’assoluta rivelazione del campionato, non è mai stata come quest’anno ed è un avversario tostissimo per tutti quanti. Il Milan invece ha problemi che partono già dall’alto”.

ALBERTINI SULL’INIZIO DELLA SERIE A

Lazio Luis Alberto brinda alla morte del Coronavirus con una birra

Lazio Luis Alberto brinda alla morte del Coronavirus

Lazio Luis Alberto brinda – In questo brutto periodo, dove vige il Coronavirus, Luis Alberto ha pensato di svagarsi un po’, immaginando di essere in spiaggia, con una birra e del cacao in mano, postando il video per il suo amico Pepe:

“Amico mio, sto in una spiaggia di Roma, ci beviamo una birretta. Io brindo da solo. Ovviamente la bevo, mica resta così! Brindo ai medici, a chi sta lavorando, alla polizia e alla morte del Coronavirus. Non ho nessun dolce qui, solo un po’ di cacao. Un abbraccio a tutti”.

Lo spagnolo, in questo momento di quarantena, si trova lontano dalla famiglia che pochi giorni prima del decreto, si trovava in Spagna e non è potuta tornare.

Cellino punge Lotito

UFFICIALE Lazio: ripresa degli allenamenti posticipata

Albertini: “Il campionato potrebbe ripartire a metà maggio, c’è incertezza”

Albertini parla della possibile ripresa del campionato e di quanto sia difficile prevedere qualcosa in questo momento

Demetrio Albertini come molti altri illustri del calcio, stanno cercando di chiarire e risolvere la situazione legata al campionato ma è difficile visto che non si hanno sicurezze in merito alla fine del Coronavirus, ecco le sue parole:

“Molti visto che il campionato è fermo ci chiedono quando riprenderà, noi, abbiamo individuato come data metà maggio, ma ovviamente ci sono tante cose che potrebbero cambiare. La Serie A potrebbe giocarsi anche l’intera estate, questa è una delle ipotesi che non possiamo scartare, anche che vengano giocati i play off e play out o che il campionato venga annullato. Stiamo continuamente lavorando per tutte le ipotesi, ma ovviamente è complicato decidere visto tutte le incertezze che abbiamo. Ripeto, la salute prima di tutto il resto”.

Cellino punge Lotito

LA NOSTRA STORIA Il mitico Ezio Sclavi

LA NOSTRA STORIA Ezio Sclavi nacque il 23 marzo 1903 a Montù Beccaria. La sua vicenda sportiva è legata a un giorno, il 22 luglio 1923, in cui non era ancora calciatore ma che fu importante per la Lazio e per lui. Alla Rondinella si svolgeva la partita di ritorno tra i Capitolini e il Genoa. Gara che avrebbe deciso le sorti del campionato. Il Genoa, vincitore del girone nord, incontrò la Lazio, vincitrice del girone centro-sud, dopo che all’andata i rossoblù avevano vinto per 4-1. Nella partita di ritorno alla Rondinella i liguri si imposero 2-0 conquistando l’ottavo titolo. Ciò fece comprendere che il gioco del calcio aveva raggiunto larghi strati della popolazione.

Gli stadi non bastavano più per contenere gli appassionati che deliravano per vedere un incontro come quello. Ma soprattutto si capì che l’epoca del dilettantismo puro era finita e che bisognava impostare le società su precisi modelli economici. Dopo quella partita la Lazio vide partire alcuni giocatori che approdarono nei grandi club del Nord, i soli che potevano garantire stipendi e ricompense. La Lazio si trovò priva dei giocatori più forti ma entrò in ballo il destino. Alla Farnesina tutti i giorni si trovavano i soldati di leva che nella vita civile si dedicavano alle discipline sportive. Tra loro anche un certo Ezio Sclavi che aveva praticato salto con l’asta e corsa piana con ottimi risultati. Il ragazzo si accorse che i commilitoni che praticavano il calcio godevano di un numero maggiore di uscite.

Non amando la vita di caserma decise di fare il giro delle società calcistiche romane per chiedere di essere provato come portiere. Le risposte delle società interpellate furono tutte negative. Il 22 luglio inviato alla Rondinella con il suo reparto per montare delle tribunette supplementari finito il lavoro ne approfittò per reiterare la richiesta di un provino a un dirigente laziale presente allo stadio ma la risposta fu ancora negativa. Sclavi e alcuni commilitoni decisero di iscriversi a un torneo di calcio amatoriale e cominciarono a incontrarsi con altre squadre. In una di queste partite erano presenti alcuni soci della Lazio che rimasero colpiti dalle doti fisiche e dall’agilità di Sclavi. Tesserato per la Lazio con sua grande sorpresa gli annunciarono che avrebbe esordito in porta nella prima giornata del campionato 1923/24 contro la temibile Fortitudo.

Iniziò così la carriera del più leggendario, eroico, generoso, appassionato, epico giocatore che abbia mai indossato la casacca biancoceleste. Nel 1925 tre giocatori biancocelesti, Sclavi, Vojak e Cattaneo, che svolgevano il servizio militare a Roma vennero congedati. Tutti e tre volevano restare alla Lazio ma la linea del presidente Ballerini non prevedeva nessun riconoscimento economico. I tre erano costretti a tornare al Nord dove avrebbero potuto guadagnare qualcosa. Il più insistente nella richiesta di restare alla Lazio fu Sclavi. Il portiere arrivò a dichiarare che si sarebbe accontentato del solo vitto giornaliero pur di restare. Ma la risposta fu negativa. Il portiere e Vojak finirono alla Juventus che, senza sborsare un centesimo, si accaparrò i due forti calciatori.

Alla Lazio al posto di Sclavi arrivò Bruno Niccolini, ex portiere della Pro Roma. Dopo una stagione alla Juventus il portiere rifiuta il prolungamento del contratto e chiede di tornare alla Lazio. La società biancoceleste non ci pensò un attimo e ingaggiò il giocatore. Evitata nel 1927 per merito del Generale Giorgio Vaccaro la fusione con le altre squadre di Roma per dar vita all’A.S. Roma la Lazio continuò a partecipare ai vari campionati. Sclavi divenne il perno e il riferimento della squadra. Ha giocato con la Lazio dal 1923 al 1934, salvo nella stagione 1925/26 in cui militò nella Juventus. Morì ad Arma di Taggia (IM) il 31 agosto 1968.

SEGUICI ANCHE SU TWITTER

 

UFFICIALE Lazio: ripresa degli allenamenti posticipata

UFFICIALE La Lazio ha deciso di positicipare la data della ripresa degli allenamenti inizialmente fissata per domani 23 Marzo.

UFFICIALE Con un comunicato apparso sul sito della società biancoceleste, la Lazio ha comunicato di aver deciso di posticipare la ripresa degli allenamenti. I ragazzi di Inzaghi avrebbero dovuto ritrovarsi domani a Formello, una decisione che ha sollevato molte polemiche, con tutte le squadre ferme causa Coronavirus. I giocatori biancocelesti avrebbero comunque deciso quando tornare ad allenarsi. Questo il comunicato: “La ripresa degli allenamenti, precedentemente fissata per lunedì 23 marzo, è stata infatti posticipata a data da destinarsi“.

INTANTO CELLINO PUNGE LOTITO>>>LEGGI QUI

Cellino punge Lotito: “Campionato finito, se vuole lo Scudetto diamoglielo”

Il Presidente del Brescia Cellino punge Lotito: per lui non c’è più spazio per la ripresa del campionato al contrario di quello che vorrebbe il patron biancoceleste.

L’emergenza Coronavirus scuote anche il mondo del calcio. C’è chi vorrebbe la ripresa del campionato nel momento in cui questa pandemia sarà passata, altri che pensano già alla prossima stagione. Di questo avviso il presidente del Brescia: infatti Cellino punge Lotito sulla questione. Ecco le sue parole al Corriere dello Sport: “Ma quale ripresa, ma quale stagione da concludere, io penso all’anno prossimo, solo a quello. La coppa, lo scudetto… Lotito lo vuole, se lo prenda. È convinto di avere una squadra imbattibile, lasciamogli questa idea”.

Coronavirus, i giocatori della Lazio hanno deciso e hanno parlato con la società

Decisione presa da parte dei giocatori della Lazio: i calciatori hanno intenzione di riprendere l’attività sportiva a Formello. Ora spetta alla società l’ufficialità sulla data.

Non è un segreto che la Lotito non voglia aspettare il 4 aprile per riprendere gli allenamenti. L’emergenza Coronavirus spaventa ma la società è convinta che possa ricominciare a lavorare in totale sicurezza. Così è stato chiesto alla squadra e soprattutto ai senatori la loro volontà in questa circostanza e i giocatori hanno dato responso positivo. Il piano della Lazio è quello di allenarsi in orari sfalsati con pochi giocatori a turno e doccia direttamente a casa. Ora si aspetta solo il comunicato della società con la data ufficiale che era prevista per domani ma si crede possa essere giovedì prossimo.

LA NOSTRA STORIA L’allenatore biancoceleste Carlo Facchini

LA NOSTRA STORIA Carlo Facchini nasce a Milano il 22 marzo 1920. Discreta carriera da calciatore come portiere nei Ragazzi del Milan, nel Fanfulla, nel Varese e nella Gallaratese.

Nella stagione 1961/62 Carlo Facchini diventa allenatore della Lazio. È chiamato dal Commissario Massimo Giovannini nel tentativo di riportare i biancocelesti in serie A dopo la retrocessione dell’anno prima. Riconfermato per la stagione successiva Facchini fu esonerato e sostituito con Juan Carlos Lorenzo nell’ottobre del 1962. Poco più di un mese dopo è assunto dal Verona. Dal 1964 al 1966 guida il Palermo. Nella stagione 1966/67 è alla Cremonese. Quindi allena il Legnano, poi torna al Novara prima di rientrare di nuovo al Legnano. Nell’ultima stagione, la 1977/78, guida la Pro Vercelli. È deceduto a Milano il 30 giugno 2010.

SEGUICI ANCHE SU TWITTER

LAZIO Correa: “Stagione incredibile. Il mio idolo? È argentino ed è il mio papà calcistico”

LAZIO Correa: “Stiamo facendo una stagione incredibile e meritiamo di stare lì dove siamo. Giocare per la nazionale Argentina è il mio sogno fin da quando sono bambino e la speranza di indossare ancora quella maglia non può levarmela nessuno. Nella storia dell’Albiceleste sicuramente Messi e Maradona sono il massimo. Se parliamo di argentini, loro due sono un gradino sopra tutti, ma se devo pensare a un maestro di calcio che mi ha insegnato tutto e che è più di un idolo per me, questo è Sebastián Veron. Era il mio papà calcistico, gli ho visto fare cose incredibili in campo. Coronavirus? Non è uno scherzo, mi auguro che la gente lo capisca e prenda la cosa sul serio”. Così el Tucu Correa ai microfoni di 90 minutos del futbol.

Adriana Volpe, scomparso il suocero per Coronavirus

Adriana Volpe è stata costretta ad abbandonare la casa del Grande Fratello Vip per un grave lutto: scomparso il suocero a causa del Coronavirus. Tante condoglianze alla conduttrice tifosa della Lazio.

Un finale inaspettato per Adriana Volpe nel reality di Canale 5. La conduttrice ha lasciato la trasmissione dopo che in confessionale le era stato comunicato che Ernesto Parli, il padre del marito Roberto, è morto nelle scorse ore all’età di 76 anni per Coronavirus. Adriana non ci ha pensato due volte a salutare tutti e a lasciare la casa per stare accanto alla sua famiglia in questo momento difficile. Da parte di tutta la redazione un caloroso abbraccio e condoglianze alla conduttrice che non hai mai nascosto la sua passione per i colori biancocelesti.

Emergenza Coronavirus – Lazio, la ripresa degli allenamenti slitta ancora?

L’emergenza Coronavirus continua ad attanagliare l’Italia senza fare sconti naturalmente anche al mondo del calcio. Lazio: la ripresa degli allenamenti slitta ancora?

L’obiettivo di Lotito è quello di riprendere gli allenamenti gradualmente a partire dalla prossima settimana. In quel di Formello infatti la ripresa è fissata per lunedì 23 marzo ma la data potrebbe slittare. A causa dell’emergenza Coronavirus alcuni club di Serie A non sono infatti d’accordo sul riprendere prima del 4 aprile: tra questi in prima fila ci sarebbero Juventus e Inter. A nulla sarebbe servito la volontà del patron biancoceleste di organizzare allenamenti a ranghi ridotti e a orari sfalsati per evitare assembramenti. Si aspetta infatti in giornata un comunicato della Lazio in cui slitterà la data della ripresa di alcuni giorni perché Lotito non ci pensa nemmeno ad attendere il 4 aprile.

Luis Alberto, parla l’agente: “Vogliamo l’accordo per il rinnovo con la Lazio”

Un campionato strepitoso, prestazioni di alto livello a suon di gol e assist. Tutto questo è Luis Alberto, pronto a rinnovare con la Lazio.

Luis Alberto pronto a rimanere a Roma con la maglia della Lazio. A tal proposito è intervenuto Alvaro Torres, agente dello spagnolo, in un’intervista rilasciata a Marca: “L’anno scorso è stato uno dei migliori della Serie A, quest’anno sta facendo ancora meglio a livello di prestazioni. Siamo in sintonia con la Lazio, e parliamo in maniera molto frequente con il club per trovare un accordo per il rinnovo”.

Lazio Immobile: “Laziali restate a casa. Allo stadio solo a porte aperte”

Lazio Immobile orgoglioso di quello che sta facendo insieme ai suoi compagni ma ora c’è da combattere il Coronavirus prima di poter tornare a gioire.

Lazio Immobile a cuore aperto: “Stavamo facendo qualcosa di straordinario con la Lazio, e parlando per me mi sono preso parecchie soddisfazioni. Speriamo di riuscire a tornare presto in campo e di continuare il nostro cammino. Ai tifosi laziali dico di restare a casa, di soffrire, come il popolo laziale sa fare e ha sempre dimostrato. Lo stadio sarebbe bello riaprirlo solo con la gente, a porte chiuse non ha senso”.

NEWS LAZIO Veron incensa Luis Alberto: “Mi rivedo in lui”

Nella sua ultima intervsta Veron incensa Luis Alberto. La strega argentina riempie di complimenti il mago spagnolo

Uno è argentino, l’altro è spagnolo. Uno indossava la maglia con il numero 23, l’altro indossa la maglia numero 10. In comune hanno il ruolo di regista e di assist man, pedi fatati e gol da cineteca. “Mi rivedo in lui“, Veron incensa Luis Alberto con queste parole durante la sua intervista a Casa Sky Sport. “Mi piace molto il suo tipo di gioco, sta facendo una grande stagione. Siamo simili, ma la mia Lazio, quella dello Scudetto era più forte“. E proprio sul tricolore ha voluto dire la sua: “La Juventus è sempre la favorita, ma la pressione può fare brutti scherzi. Lazio e Inter son un gradino sotto, ma tutto può accadere“.

REBUS ALLENAMENTI, C’E’ LA DATA IMPOSTA DA LOTITO, MA LA LEGA TUONA

RINVIO EURO 2020 — La Uefa chiede un risarcimento di 70 milioni ai club italiani

La Uefa sarebbe intenzionata a chiedere un risarcimento alla luce del rinvio degli Europei a causa dell’emergenza coronavirus che sta colpendo più o meno tutto il mondo. Il risarcimento che il massimo organismo calcistico europeo vorrebbe chiedere si aggirerebbe intorno ai 400 milioni. A disposizione ci sarebbe una riserva di “disaster recovery” di 565 milioni, ma la Uefa vorrebbe comunque un rimborso dai vari Paesi partecipanti. Tra questi figura anche l’Italia, la cui cifra ammonterebbe intorno al 60-70 milioni, quota che i club non sono intenzionati a pagare.