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IL BARCELLONA PUNTA LUIZ FELIPE RAMOS

In tempi di isolamento causa Coronavirus non so fermano le voci di Calciomercato e l’ultima, clamorosa, viene dalla Spagna: il Barcellona punta Luiz Felipe Ramos.

Barcellona su Luiz Felipe Ramos. Secondo quanto riportato dal quotidiano El Mundo Deportivo nella sua edizione online, il club blaugrana starebbe seriamente pensando al difensore biancoceleste. Sulla lista degli acquisti del club spagnolo, oltre agli altisonanti nomi di Neymar e dell’interista Lautaro Martinez, figura anche quello del brasiliano classe ’97. Un profilo, quello di Luiz Felipe, perfetto per il club spagnolo: giovane, non troppo costoso, e con un contratto al di sotto degli standard blaugrana. Al momento il brasiliano guadagna circa 500mila euro più bonus, una cifra ben al di sotto dei dirimpettai del Barcellona. Il reparto di scouting del Barça ha raccolto ottimi rapporti su Luiz Felipe, che ha anche passaporto italiano e, di conseguenza, non occuperebbe una posizione extracomunitaria. Difficile che la Lazio possa privarsi del giocatore, pupillo di Inzaghi e Tare. Ma si sa, le vie del mercato sono infinite…

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INTANTO DIACONALE TORNA A PARLARE>>>LEGGI QUI

Serie A, Malagò: “Preferirei il campionato completato”

Serie A, Malagò: “Preferirei il campionato completato”

Il Presidente del CONI Giovanni Malagò torna a parlare del campionato di calcio italiano. Intervenuto durante la trasmissione Gr Parlamento il numero uno dello sport dichiara “Cosa preferisco fra completare il campionato di serie A oppure fare i playoff? Beh, personalmente preferirei completare il torneo, perché così non ci sarebbero strumentalizzazioni, sarebbe la cosa migliore. Non so se però ci riusciranno”. Il presidente poi continua “Non è giusto che io entri nelle scelte del mondo del calcio, ma posso soltanto cercare di dare una politica unitaria, tra l’altro molto apprezzata dall’opinione pubblica”. Malagò infine conclude l’intervento radiofonico affermando che concorda con quanto espresso da Gravina riguardo il fatto che bisogna portare “la barca” nella direzione più razionale possibile. A questo punto è sempre più probabile uno slittamento dell’Europeo e una Serie A tutta estiva.

Lazio Diaconale torna a parlare: “Si porti a termine il campionato. Basta moralismi”

Lazio Diaconale torna a parlare sulla decisione di far riprendere o meno il campionato di calcio. Il portavoce biancoceleste sempre più convinto che si debba portare a termine per evitare polemiche e finti moralismi.

Lazio Diaconale puntualizza la sua visione del momento campionato italiano su Facebook. Ecco il suo pensiero. “Torno a ribadire che quanto scrivo sul mio taccuino biancoceleste non impegna direttamente o indirettamente il presidente Claudio Lotito e la S.S. Lazio, ma esprime solo le mie opinioni personali. Naturalmente sono consapevole che il mio ruolo di portavoce del presidente possa ingenerare il sospetto che si tratti di opinioni condizionate dalla mia attività nella società biancoceleste. Ma, a parte che Lotito ha dimostrato fin troppo bene che quando c’è da esprimere la propria voce non si tira certamente indietro, la mia storia di giornalista libero mi impedisce di considerare un fattore di censura la mia funzione nella S.S. Lazio.

LA DIVISIONE TRA BUONI E CATTIVI

Per cui, non per amore di polemica ma per naturale vocazione alla dialettica, non posso fare a meno di rilevare il singolare fenomeno che si sta verificando sui media a proposito di quale impatto stia avendo il coronavirus sul mondo del calcio. Nessuno discute sulla necessità o meno di affrontare con misure energiche la diffusione della pandemia. Ciò che viene presentato, con il contorno dei soliti pregiudizi, è l’idea che l’esplosione del virus abbia prodotto una sorta di divisione tra buoni e cattivi tra i dirigenti delle società calcistiche italiane. Da un lato quelli che si fanno carico del problema generale della tutela della salute del pubblico e di quello particolare della tutela della salute dei giocatori, cioè i buoni. E dall’altro i cattivi rappresentati da chi, pur nella consapevolezza della gravità dei due problemi, bada esclusivamente ai propri limitati interessi di bottega. Da un lato, quindi, il rispetto per l’interesse generale del Paese, dall’altro l’egoismo di privilegiare sempre e comunque il proprio “particulare”.

SI VUOLE BLOCCARE IL CAMPIONATO

Prendiamo, ad esempio, la discussione in atto sul dilemma se il fermo del Campionato comporti automaticamente il blocco degli allenamenti. La questione, che viene presentata da alcuni media come il confronto tra chi si preoccupa della salute dei giocatori ed è virtuoso e chi pensa solo alla classifica ed è un egoista, è mal posta. Perché dietro i presunti virtuosi si nasconde il preciso interesse a bloccare tutto, competizione ed allenamenti, per arrivare ad annullare il Campionato. O per cristallizzare la classifica del momento (Juventus sopra la Lazio per un punto). Oppure ancora per dare una conclusione al campionato con quella soluzione play-off e play-out che potrebbe offrire una occasione di salvataggio della stagione alle squadre che nel 19/20 hanno deluso (qualcuno vorrebbe il play-off non a quattro, neppure a sei ma addirittura a dodici).

FINIRE CON REGOLARITA’

Perché mai questo sarebbe un interesse virtuoso e quello antagonista, che punta a completare il campionato nel rispetto delle regole, sarebbe censurabile? Mistero fitto o risposta fin troppo facile? Mario Balotelli, che pure non è mai stato simpatizzante laziale, ha scelto la seconda strada affermando che il Campionato è stato bloccato solo dopo che la Lazio è diventata seconda. Ma, proprio per evitare polemiche, evito la semplificazione e mi limito a sottolineare come l’indicazione del presidente della Figc Gabriele Gavina a finire con regolarità “quello che è iniziato” sia quella di maggiore buon senso.

BATTIAMO IL CORONAVIRUS E RIPRENDIAMO

L’auspicio, allora, è di portare a termine la stagione senza le fasulle distinzioni moralistiche tra i virtuosi ed i peccatori. Basta con le ipocrisie politicamente corrette che, guarda caso, sono sempre al servizio degli interessi dei eterni privilegiati. Aspettiamo che la nottata del coronavirus arrivi all’alba e poi si riapra il campionato. E vinca chi continua ad avere più fiato, voglia, passione. Come recita ed impone la legge dello sport. Da Olimpia ad oggi!
Attenzione a non compiere errori in nome di un moralismo da strapazzo (vero Chirico?). Il rischio è che si torni ancora una volta a ingenerare negli italiani il sospetto che la repubblica calcistica italiana sia sempre e comunque retta da una monarchia e che la sorte dei campionati finisca con l’essere sempre decisa dalla subordinazione ad essa!”.

Lazio Lotito ha un’idea per riprendere la forma fisica: possibile ritiro

Lazio Lotito ha un’idea che potrà mettere in pratica solo dopo la decisione finale che verrà presa per il campionato

Lazio Lotito ha un’idea – Ancora non è sicuro che il campionato avrà una fine. Potrebbe essere annullato oppure come sembra, verranno spostati gli Europei 2020 per far terminare a tutte le Nazioni il proprio campionato. Il presidente intanto prepara un piano per non farsi trovare impreparato. Se venisse confermata la fine della Serie A a giugno, i calciatori dovranno ritrovare la condizione giusta per scendere in campo a inizio maggio, prima di riprendere le partite, dovranno allenarsi qualche settimana. Lotito è stato uno dei primi a fermare i giocatori non appena ha visto la possibilità di contagi, per non rischiare la salute dei suoi calciatori ha deciso di smettere e mandarli a casa.

Visto che la ripresa potrebbe essere fissata a maggio, la squadra dovrà trovare sia la forma fisica, ma anche l’affiatamento che ha mostrato da novembre a questa parte. Lotito vorrebbe portare la squadra in ritiro in un ambiente sanificato, un posto sicuro per riprendere la preparazione.

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LE PAROLE DI MIHAJLOVIC

Serie A Gravina sulla ripresa del campionato: “Chiederemo rinvio Euro2020”

Il presidente della Figc ha voluto spiegare il momento del campionato e cosa potrebbe accadere – Serie A Gravina sulla ripresa del campionato

Serie A Gravina sulla ripresa del campionato, ecco le sue parole:

“Cercheremo di far portare a termine questo campionato, perché è giusto che sia così anche per tutti i soldi spesi e investiti, molte società hanno fatto dei sacrifici per iscriversi e continuare a partecipare. Domani chiederemo alla Uefa di rinviare gli Europei al 2020, anche perché in questo momento vogliamo tutelare la salute. Anche loro però hanno investito tanto e al momento questo è l’unico ostacolo per la ripartenza del campionato. L’Europa è il fulcro di questa malattia quindi la cosa più logica sarebbe rinviare gli stessi europei. Noi in Italia siamo più avanti in questo momento, forse in altre parti non hanno ancora la reale dimensione delle cose”.

“Non sono state fatte ipotesi al momento, perché non possiamo ancora sapere cosa succederà, vorremo terminare il campionato alla fine di giugno. Non dobbiamo terminare solo noi, ma anche altre Nazioni devono ancora completare il campionato. Anche la Champions e l’Europa League vanno concluse. Vedremo se sforeremo anche la possibile data del 30 giugno. Il 3 aprile non credo riusciremo a ripartire, credo più ai primi di maggio se tutto dovesse terminare, anche questa però è una data possibile, non sappiamo niente”. 

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LE PAROLE DI MANCINI

LAZIO Mihajlovic: “Sconfitta meno dolorosa? Quella con la Lazio”

LAZIO Mihajlovic parla a 360 gradi tra la quarantena, il calcio e la Lazio

LAZIO Mihajlovic parla così dello scudetto e la possibile ripresa del campionato:

Campionati: “Spero vivamente che riusciremo a finire tutto. Tutti vogliono che ciò accada, per fare ciò, bisognerà spostare gli Europei al 2021. Ritengo giusto completare ciò che si è iniziato. Non potremo ricominciare subito, bisognerà riprendere piano piano la forma, ci vorranno alcune settimane per far sì che i giocatori riescano a riprendere la condizione. Vorrà dire che faremo meno vacanze estive. Il campionato bisognava fermarlo prima. Non si è capito subito il pericolo che si correva. Ormai mi sento quasi italiano dopo anni e anni vissuti qui, però ancora non capisco come mai certe decisioni vengano prese a metà, c’è poco coraggio”.

“Se posso dare un consiglio a tutti, vivete il finale di stagione tutto d’un fiato, con grande passione. Non bisognerà pensare a chi avrà guadagnato da questo stop, chi invece ci ha perso o altre cose del genere, viviamocelo tutto, perché quando ritornerò dopo tutto ciò, sarà ancora più bello”.

Lazio: “Come sto vedendo la Lazio? Beh, molto bene, sta giocando un campionato strepitoso. Quando abbiamo giocato all’Olimpico mi sono emozionato molto per la festa che ho ricevuto, è stato bello. Ringrazio i tifosi ma anche la società, perché quando sono arrivato allo stadio ho trovato tutte le mie maglie indossate negli anni biancocelesti, sotto teca, stavano lì per essere mostrate, non credo che a tutti riservino questo omaggio, quindi ringrazio. Ammetto che quella contro la Lazio è stata la partita che mi è spiaciuto perdere meno. Se può vincere lo scudetto? Se il mio Bologna alla ripresa del campionato batterà la Juventus, sì”.

Quarantena: “Stare in casa una condanna? No, io a casa sto bene, lo trovo piacevole, però non voglio dire che sia giusto così, magari non a tutti piace starci per tutto il giorno. Ad esempio mia moglie, si è messa a fare l’uncinetto, fa certi chilometri tra cucina, camera, salone… ne percorre più lei che alcuni giocatori in campo! Sembra un leone in gabbia. Dopo due mesi passati all’ospedale, le guerre che ho passato, rimanere a casa con la propria famiglia vedendo una tv, stando sul divano rilassato è veramente bello. Dopo la malattia tutto ha ripreso valore per me e mi sembra sempre bella. Apprezzo tutti i singoli momenti della vita”.

“La sera guardo dei film o le serie tv, non appena mia moglie se ne va a letto. Poi passo il tempo leggendo, giocando ai videogiochi, al telefono, non è tanto male, diciamo che ci sarebbe di peggio… Ci chiedono di fare questo, stare praticamente in casa facendo tutto ciò, bisogna ascoltarli, ci sarebbe di peggio rispetto a questo, gli ospedali iniziano ad essere pieni”.

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ROMA LAZIO 0 2 CON IL MITO PIOLA

Italia Mancini: “Niente Euro 2020? L’avremmo vinto, vinceremo Euro 2021”

Italia Mancini – Il tecnico azzurro parla del campionato Europeo 2020 che con tutta probabilità si svolgerà nel 2021

Italia Mancini ecco le sue parole alla Rai:

“Martedì credo che verrà deciso tutto, specialmente come dovrà terminare questa stagione. Ovviamente se l’Europeo verrà rinviato, i campionato verranno finiti regolarmente. Io respetto e accetto qualsiasi decisione perché al momento la cosa più importante è la salute. Quest’anno avremmo vinto l’Europeo, vuol dire che lo vinceremo l’anno prossimo. Per noi va bene qualsiasi possibilità, giocheremo anche a novembre se sarà necessario. Sono convinto che una volta ricominciato tutto, ne saremo felicissimi e sarà ancora più bello, perché significherebbe aver ritrovato la libertà”.

“Stare fermi per più di una settimana è veramente difficile per un atleta di alti livelli, però sicuramente ognuno si starà allenando a casa con i tapis roulant o altre attrezzi inerenti. Gli allenatori sicuramente preferiranno far lavorare i giocatori a casa senza rischiare nulla, dandogli un programma. Il calcio alcune volte va messo da parte, questo è il caso, ci sono cose più importanti. Tutti sperano di tornare presto alla routine quotidiana, bisogna avere pazienza. Quando tutto migliorerà, si potrà pensare al campionato”.

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PAROLO CHIEDE AIUTO – DONATE IL SANGUE

16 marzo 1941, Roma-Lazio 0-2: il mito di Silvio Piola

Una leggenda della storia biancoceleste: con i suoi 149 gol in 237 presenze resta il miglior marcatore di sempre nella storia biancoceleste. Silvio Piola è un mito del calcio italiano, il miglior cannoniere della storia di Serie A.

16 marzo 1941: Piola, il mito, riuscì a battere i rivali cittadini praticamente da solo e gravemente ferito. Per quella sfida l’allenatore Canestri si trova ad affrontare una delicatissima situazione di classifica. Per giunta, al 10′, la ruota sembra girare a favore dei giallorossi quando si scontra molto violentemente con il difensore avversario Acerbi. Ferita profondissima alla testa, perde molto sangue e, in un’epoca senza sostituzioni, se lasciasse il campo farebbe restare i suoi in dieci. Piola resta a bordo campo più di un quarto d’ora, mentre gli assalti della Roma vengono respinti dal portiere Uber Gradella.

Dopo quattro punti di sutura e con la testa fasciata da un turbante il capitano biancoceleste rientra in campo. E segna prima di testa (!), per poi raddoppiare nella ripresa, con i punti che non hanno retto e il turbante inzuppato di sangue, al termine di una strepitosa azione personale eludendo la guardia di due difensori. Roma-Lazio 0-2, Piola – Piola, e l’incubo retrocessione per i biancocelesti è scacciato. Il più grande centravanti dell’anteguerra esce in barella, sfinito ed applaudito anche dai tifosi della Roma presenti allo stadio Nazionale che rendono omaggio al suo straordinario valore.

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CORONAVIRUS Parolo: “Andiamo tutti a donare il sangue!”

Anche il vice-capitano Marco Parolo ha scelto di dare il buon esempio esortando i tifosi biancocelesti ad andare a donare il sangue. “In questo momento difficile la Regione Lazio ha bisogno di sangue”, ha spiegato Parolo nel suo appello lanciato sui social per sensibilizzare i cittadini, rassicurando inoltre che la donazione non comporta nessun pericolo di contagio: “Andiamo tutti quanti negli ospedali a donarlo, dove ci sono dei punti di raccolta e di accoglienza dove non c’è nessun pericolo di contagio”. Il centrocampista biancoceleste ha concluso il suo intervento invitando tutti nuovamente ad andare a donare il sangue, “Ragazzi, accorriamo e andiamo a donare il sangue!”.

Il conduttore juventino Chirico shock: “Il Coronavirus l’alleato della Lazio”

Campionato fermo per l’emergenza Covid-19. Di ieri la notizia di una presunta lite tra Lotito e Agnelli su quando ricominciare gli allenamenti delle squadre. Il conduttore juventino Chirico attacca la Lazio e Lotito: ecco perché.

“La quarantena obbligatoria per le squadre con casi, come la Juventus con Rugani, può portare svantaggi a queste squadre. C’è chi se ne frega di decreti e consigli. Juve ferma, Lazio operativa. Lotito non voleva lo stop ed è proprio la sua squadra la principale concorrente dei bianconeri. D’altronde il suo portavoce Diaconale è stato chiaro nei giorni scorsi, Lotito non si farà fregare sopratutto quest’anno che potrebbe vincere lo scudetto. Lotito considera l’emergenza Coronavirus un’esagerazione. Quindi niente stop agli allenamenti, bisogna essere pronti a tornare. Il Covid 19 potrebbe essere l’alleato per lo scudetto della Lazio”. Così il conduttore juventino Chirico intervistato da ilbianconero.

Ipotesi abbastanza fantasiosa soprattutto se si considera che la Lazio non riprenderà gli allenamenti prima del 21 marzo e ha invitato i suoi giocatori a restare in casa e ad allenarsi presso le proprie abitazioni. Quindi chi è che continua ad allenarsi? Siamo sicuri che la Lazio e la società rispedirà al mittente queste accuse prive di fondamento.

LAZIO Lulic torna a casa: il capitano in marcia verso il rientro

LAZIO Lulic torna a casa: il capitano in marcia verso il rientro.

LAZIO Lulic torna a casa. Buone notizie per il capitano biancoceleste, che dopo due settimane ha lasciato la clinica svizzera dove era ricoverato dopo la nuova operazione alla caviglia. Senad era andato una prima volta sotto i ferri a Roma, senza però riuscire a risolvere il problema. Questo secondo intervento, effettuato in terra elvetica, sembra invece aver debellato definitivamente l’infezione che il bosniaco si portava dietro da tempo. Per Senad però non è ancora il momento di far rientro nella Capitale: l’emergenza coronavirus lo costringerà infatti a restare ancora per un pò nella sua dimora sulle Alpi. Sarà qui che inizierà la riabilitazione, che lo terrà impegnato per i prossimi due mesi. In tempo – almeno così spera Inzaghi – per il finale di stagione, comunque esso si svolga.

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LA NOSTRA STORIA Il portiere biancoceleste Ivan Vargic

Il 15 marzo 1987 nasce a Osijek, in Croazia, il portiere della Lazio Ivan Vargic. Inizia a giocare nelle giovanili del Dakovo Croatia dove resta fino al 2005, anno in cui passa all’Osijek. L’anno dopo passa in prestito al Vukovar ’91, militante nella Druga HNL ossia la seconda divisione croata.

Nella stagione successiva Ivan Vargic torna all’Osijek come terzo portiere ma non riesce a imporsi. Nella stagione 2008-2009 passa, sempre in prestito, al club finlandese dell’Honka. Torna in patria quattro mesi dopo e riesce a esordire nel massimo campionato. Nelle due stagioni successive ottiene solo due presenze. Torna a giocare con continuità solo nel 2011-2012. La stagione dopo diventa titolare dell’Osijek ed esordisce anche in Europa League. Nel febbraio del 2013 si trasferisce al Rijeka. La stagione successiva è titolare, vince la Coppa di Croazia e si piazza al secondo posto in campionato. Nella terza stagione vince la Supercoppa di Croazia.

A febbraio 2016 passa alla Lazio che lo lascia in prestito fino alla fine della stagione al Rijeka. Nel luglio successivo arriva a Formello venendo scelto come secondo portiere alle spalle di Federico Marchetti. Ma in seguito, con l’infortunio di quest’ultimo, viene superato dal giovane albanese Thomas Strakosha che diventa il portiere titolare. Il 13 agosto 2017 vince il suo primo titolo in maglia biancoceleste, la Supercoppa italiana. Il 30 agosto passa, a titolo temporaneo, ai ciprioti dell’Anorthosis. Dopo aver giocato in tutte le varie nazionali giovanili della propria Nazione il 12 novembre 2014 esordisce con la maglia della Nazionale maggiore. Nel 2016 viene convocato per gli Europei in Francia.

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CORONAVIRUS Anche Bereszynski è positivo

Anche il terzino della Sampdoria Bartosz Bereszynski è risultato positivo ai test per il Coronavirus: l’annuncio è stato dato dallo stesso giocatore sui suoi profili social, precisando però di sentirsi bene e consigliando a tutti di rimanere a casa. “Sfortunatamente, sono risultato positivo ai test per COVID-19.Sto bene”.”Nonostante le appropriate precauzioni prese recentemente, non sono riuscito a evitare l’infezione dal virus.Ecco perché vi sto chiedendo di essere responsabili e di rimanere a casa ogni volta che è possibile”.

CORONAVIRUS L’appello di Leiva: “Pensiamo al Paese, ai nostri nonni”

CORONAVIRUS A pochi giorni dall’uscita del decreto che invita gli italiani a restare a casa, anche il centrocampista biancoceleste Lucas Leiva ha lanciato il suo appello per sensibilizzare i tifosi e metterli in guardia sull’emergenza Coronavirus. “Vedo che molte persone sostengono che il coronavirus non sia così letale, che sia soltanto un’influenza”, ha scritto sui social Leiva, “vorrei lanciare il mio appello affinché in questo momento tutti non pensino solo a se stessi. Se ognuno di noi tenterà evitare al massimo il contatto con altre persone, starà così automaticamente lottando contro la proliferazione del virus”. Lucas Leiva ha poi incoraggiato i tifosi a riflettere sulle conseguenze che il Coronavirus potrebbe avere sui soggetti più deboli ed esposti al contagio: “Pensiamo al nostro paese, ai nostri nonni e tutti i soggetti che il virus potrebbe attingere gravemente. Dobbiamo unirci mondialmente di modo che il contagio diminuisca giorno dopo giorno”. Un messaggio molto chiaro ed importante quello diffuso da Lucas Leiva.

Immobile duro con Jessen: “Coronavirus scusa? Dillo ai parenti delle vittime”

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Immobile duro con Jessen dopo le parole del conduttore inglese a proposito del Coronavirus in Italia.

Immobile duro con Jessen. Non ci sta l’attaccante biancoceleste e replica con una ‘storia’ pubblicata sul suo profilo Instagram. Ieri, durante la puntata del suo programma ‘Malattie Imbarazzanti’, Jessen si era soffermato sul modo in cui in Italia sta affrontando l’emergenza Coronavirus. E le parole non sono state affatto benevole, anzi: il conduttore ha accusato i nostri concittadini di ‘servirsi’ dell’infezione come scusa per non lavorare e prendersi una lunga pausa. L’opinione non è stata accettata da Immobile, che ha dunque deciso di rispondere per le rime.

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VIDEO – Coronavirus, Inzaghi e Lorenzo cantano l’inno di Mameli

Inzaghi e Lorenzo ripresi sul balcone di casa a cantare l’inno di Mameli. L’allenatore della Lazio e il figlio hanno partecipato da casa al flash mob per combattere il difficile momento della quarantena per il Coronavirus.

Da Milano a Roma fino a Palermo: le citta d’Italia si sono mobilitate dai balconi di casa per sentirsi uniti in questo momento di grande tristezza e lotta al Coronavirus. Inzaghi e Lorenzo hanno voluto partecipare cantando a squarciagola l’inno d’Italia di Mameli. Sullo sfondo del video c’è Gaia Lucariello che riprende la scena inquadrando su un balcone vicino anche l’ex di mister Inzaghi Alessia Marcuzzi. Distanti ma uniti in questo momento che si spera terminerà molto presto.

GUARDA IL VIDEO DI MISTER SIMONE E FIGLIO 

LAZIO ALLENAMENTI SOSPESI FINO AL 21 MARZO

Lazio Allenamenti sospesi fino al 21 marzo.

Lazio allenamenti sospesi fino al 21 marzo. La notizia, già anticipata ieri durante un’intervista dal ds Tare, quest’oggi è stata confermata ufficialmente dalla società. Avrebbero dovuto riprendere lunedì i lavori nel quartier generale biancoceleste, che invece resterà chiuso almeno per un’altra settimana. Nessun problema però per i calciatori: anche da casa potranno infatti continuare ad allenarsi secondo il programma personalizzato deciso dallo staff. Il tutto in attesa di nuove disposizioni.

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CORONAVIRUS La fidanzata di Rugani: “Non ce l’aspettavamo”

CORONAVIRUS Michela Persico, fidanzata del difensore bianconero Daniele Rugani, ha raccontato: “Quattro giorni fa ha accusato tre linee blande di febbre: aveva 37,5. Ha chiesto di farsi controllare e, il giorno dopo, il test è risultato positivo. Ma lui già non aveva più la febbre, né ha o ha avuto tosse o altro. Non ce lo aspettavamo. Non abbiamo la più pallida idea di come possa essere avvenuto il contagio”.

La fidanzata di Rugani ha rivelato che i due sono divisi: “Io sono qui a casa nostra a Torino, da sola, e Daniele alla Continassa, nel ritiro della Juve. Quando ha visto la febbre, con grande senso di responsabilità, ha deciso di restare in isolamento per tutelare me, la squadra e le persone con cui avrebbe potuto entrare in contatto. Ci sentiamo e videochiamiamo spesso, è abbastanza tranquillo. Sta bene e non ha sintomi. Anche altri suoi colleghi, senza sintomi e che non hanno fatto il tampone, hanno scelto di stare alla Continassa per evitare contatti con le famiglie”. Infine ha spiegato che da tempo lei e Rugani erano in isolamento volontario: “Pur stando benissimo eravamo in isolamento volontario da una settimana. Uscendo solo per sue necessità lavorative o per commissioni necessarie. Lui ha giocato le sue partite, anche domenica, come stabilito. Ha seguito tutte le precauzioni prescritte”.

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CORONAVIRUS Vlahovic: “Sto bene, non sarà certo un virus a fermarmi”

Dusan Vlahovic, il ventenne attaccante della Fiorentina trovato positivo al coronavirus, ha postato una sua foto con la mascherina e le mani, in un paio di guanti, che fanno il gesto dell’ok.

Sotto la foto postata da Vlahovic sui social, riguardo il contagio da coronavirus, ha scritto: “Vorrei tranquillizzare tutti, sto bene, non c’è di che preoccuparsi. Sappiate che non sarà certo questo virus a fermarmi, tanto farò gol anche a lui”. Il giovane calciatore viola ha accusato qualche sintomo. Quindi, subito sottoposto al tampone, è risultato positivo. Il giocatore ieri non accusava più sintomi come specificato dal comunicato della società gigliata. L’ultima gara in cui Vlahovic è sceso in campo è la trasferta contro l’Udinese.

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LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Fernando Viola

LA NOSTRA STORIA Fernando Viola nasce a Torrazza Piemonte (TO) il 14 marzo 1951. Cresce nelle giovanili della Juventus.

Nel campionato 1971/72 esordisce in Serie A all’età di 20 anni e diventa Campione d’Italia. A fine stagione passa al Mantova in Serie B. Nel 1973 torna alla Juventus ma, dopo due campionati, nella stagione 1975/76 passa al Cagliari. Notato da alcuni osservatori biancocelesti nella stagione 1976/77 Fernando Viola arriva alla Lazio. Nel 1977/78 passa in prestito al Bologna. L’anno dopo, con Roberto Lovati, torna alla Lazio. La squadra capitolina nel 1979/80 retrocede per motivi legati al calcioscommesse. Dopo due stagioni nella serie cadetta si trasferisce al Genoa in Serie A. Nel 1984 gioca a Barletta in C1 e a fine stagione abbandona il calcio. Gioca, per passione, a livello amatoriale, ancora un anno nel Subiaco. Nel frattempo si laurea in Lingue e per un periodo diventa intermediario dei trasferimenti dei calciatori da e per l’estero. Ha lasciato un vuoto tra gli sportivi, soprattutto laziali, quando scomparve ad appena cinquanta anni per un incidente stradale accaduto il 5 febbraio del 2001 mentre viaggiava in motorino su Viale Parioli a Roma dove aveva messo su famiglia e risiedeva.

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