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VIDEO – Coronavirus, Inzaghi e Lorenzo cantano l’inno di Mameli

Inzaghi e Lorenzo ripresi sul balcone di casa a cantare l’inno di Mameli. L’allenatore della Lazio e il figlio hanno partecipato da casa al flash mob per combattere il difficile momento della quarantena per il Coronavirus.

Da Milano a Roma fino a Palermo: le citta d’Italia si sono mobilitate dai balconi di casa per sentirsi uniti in questo momento di grande tristezza e lotta al Coronavirus. Inzaghi e Lorenzo hanno voluto partecipare cantando a squarciagola l’inno d’Italia di Mameli. Sullo sfondo del video c’è Gaia Lucariello che riprende la scena inquadrando su un balcone vicino anche l’ex di mister Inzaghi Alessia Marcuzzi. Distanti ma uniti in questo momento che si spera terminerà molto presto.

GUARDA IL VIDEO DI MISTER SIMONE E FIGLIO 

LAZIO ALLENAMENTI SOSPESI FINO AL 21 MARZO

Lazio Allenamenti sospesi fino al 21 marzo.

Lazio allenamenti sospesi fino al 21 marzo. La notizia, già anticipata ieri durante un’intervista dal ds Tare, quest’oggi è stata confermata ufficialmente dalla società. Avrebbero dovuto riprendere lunedì i lavori nel quartier generale biancoceleste, che invece resterà chiuso almeno per un’altra settimana. Nessun problema però per i calciatori: anche da casa potranno infatti continuare ad allenarsi secondo il programma personalizzato deciso dallo staff. Il tutto in attesa di nuove disposizioni.

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CORONAVIRUS La fidanzata di Rugani: “Non ce l’aspettavamo”

CORONAVIRUS Michela Persico, fidanzata del difensore bianconero Daniele Rugani, ha raccontato: “Quattro giorni fa ha accusato tre linee blande di febbre: aveva 37,5. Ha chiesto di farsi controllare e, il giorno dopo, il test è risultato positivo. Ma lui già non aveva più la febbre, né ha o ha avuto tosse o altro. Non ce lo aspettavamo. Non abbiamo la più pallida idea di come possa essere avvenuto il contagio”.

La fidanzata di Rugani ha rivelato che i due sono divisi: “Io sono qui a casa nostra a Torino, da sola, e Daniele alla Continassa, nel ritiro della Juve. Quando ha visto la febbre, con grande senso di responsabilità, ha deciso di restare in isolamento per tutelare me, la squadra e le persone con cui avrebbe potuto entrare in contatto. Ci sentiamo e videochiamiamo spesso, è abbastanza tranquillo. Sta bene e non ha sintomi. Anche altri suoi colleghi, senza sintomi e che non hanno fatto il tampone, hanno scelto di stare alla Continassa per evitare contatti con le famiglie”. Infine ha spiegato che da tempo lei e Rugani erano in isolamento volontario: “Pur stando benissimo eravamo in isolamento volontario da una settimana. Uscendo solo per sue necessità lavorative o per commissioni necessarie. Lui ha giocato le sue partite, anche domenica, come stabilito. Ha seguito tutte le precauzioni prescritte”.

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CORONAVIRUS Vlahovic: “Sto bene, non sarà certo un virus a fermarmi”

Dusan Vlahovic, il ventenne attaccante della Fiorentina trovato positivo al coronavirus, ha postato una sua foto con la mascherina e le mani, in un paio di guanti, che fanno il gesto dell’ok.

Sotto la foto postata da Vlahovic sui social, riguardo il contagio da coronavirus, ha scritto: “Vorrei tranquillizzare tutti, sto bene, non c’è di che preoccuparsi. Sappiate che non sarà certo questo virus a fermarmi, tanto farò gol anche a lui”. Il giovane calciatore viola ha accusato qualche sintomo. Quindi, subito sottoposto al tampone, è risultato positivo. Il giocatore ieri non accusava più sintomi come specificato dal comunicato della società gigliata. L’ultima gara in cui Vlahovic è sceso in campo è la trasferta contro l’Udinese.

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LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Fernando Viola

LA NOSTRA STORIA Fernando Viola nasce a Torrazza Piemonte (TO) il 14 marzo 1951. Cresce nelle giovanili della Juventus.

Nel campionato 1971/72 esordisce in Serie A all’età di 20 anni e diventa Campione d’Italia. A fine stagione passa al Mantova in Serie B. Nel 1973 torna alla Juventus ma, dopo due campionati, nella stagione 1975/76 passa al Cagliari. Notato da alcuni osservatori biancocelesti nella stagione 1976/77 Fernando Viola arriva alla Lazio. Nel 1977/78 passa in prestito al Bologna. L’anno dopo, con Roberto Lovati, torna alla Lazio. La squadra capitolina nel 1979/80 retrocede per motivi legati al calcioscommesse. Dopo due stagioni nella serie cadetta si trasferisce al Genoa in Serie A. Nel 1984 gioca a Barletta in C1 e a fine stagione abbandona il calcio. Gioca, per passione, a livello amatoriale, ancora un anno nel Subiaco. Nel frattempo si laurea in Lingue e per un periodo diventa intermediario dei trasferimenti dei calciatori da e per l’estero. Ha lasciato un vuoto tra gli sportivi, soprattutto laziali, quando scomparve ad appena cinquanta anni per un incidente stradale accaduto il 5 febbraio del 2001 mentre viaggiava in motorino su Viale Parioli a Roma dove aveva messo su famiglia e risiedeva.

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LA NOSTRA STORIA Ugo Longo, il presidente di tutta la gente laziale

Ugo Longo è stato il presidente che ha traghettato la Lazio verso acque più tranquille. Ma soprattutto verrà ricordato per la sua bontà d’animo e la vicinanza a tutti i tifosi dell’aquila. In questa giornata di commemorazione  della sua scomparsa vogliamo ringraziarlo. Anche lui è entrato di diritto a far parte della gloriosa storia della nostra squadra.

Ugo Longo nasce a Caltanissetta il 1 gennaio 1941. Avvocato penalista dal 1967. Nel corso della sua carriera si è occupato di numerosi casi di rilevante importanza. Nel 1980 difese Franco Cordova e Stefano Pellegrini durante il processo per il Calcioscommesse. Fu a capo della Procura antidoping del C.O.N.I dal 1997. Durante il periodo delle indagini si dimette denunciando l’impossibilità di portare avanti la propria attività. La causa fu la carenza di mezzi a disposizione dell’organismo. Nella sua funzione di avvocato di fiducia della famiglia Cragnotti ha l’opportunità di difendere la società biancoceleste. Nel caso ad esempio del passaporto di Juan Sebastian Veron. Con il crac Cirio Cragnotti è costretto a cedere la Lazio e Longo cura gli aspetti legali dell’operazione. È proprio lui che il 3 gennaio 2003 assume la carica pro tempore di Presidente. Avvalendosi della consulenza di Luca Baraldi, riesce a non far fallire la Società. Sotto la sua presidenza, la Lazio conquista la quarta Coppa Italia nel 2004.

Nel luglio 2004 trova l’accordo con il nuovo azionista di maggioranza Claudio Lotito, a cui cederà il pacchetto azionario e la presidenza della Società. Nel 2006 difende brillantemente la Lazio nel processo che vede la società romana accusata dalla giustizia sportiva. Uomo affabile, preparatissimo professionalmente, simpatico e affidabile ha contribuito a salvare la Lazio in un momento molto difficile della sua storia. Muore a Roma, nella mattinata del 14 marzo 2009 all’Aurelia Hospital, dopo una lunga malattia, a soli 68 anni. Verrà ricordato soprattutto perché la Lazio durante la sua presidenza ottenne il record di abbonati allo Stadio Olimpico. A dimostrazione del fatto che i tifosi della Lazio sono pronti a sostenere la squadra soprattutto nel momento del bisogno. Poi se c’è un presidente che parla al cuore dei tifosi siamo già a metà dell’opera.

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ULTIM’ORA – Coronavirus, la Serie A trema: altri contagi in casa Samp e Fiorentina

Il contagio da Coronavirus continua a colpire anche la Serie A: dopo Rugani e Gabbiadini ci sono altri 6 casi odierni tra Sampdoria e Fiorentina.

I contagiati da Coronavirus di oggi nel nostro calcio sono 6. 4 calciatori della Sampdoria (Omar Colley, Albin Ekdal, Antonino La Gumina, Morten Thorsby) e il dottore doriano Amedeo Baldari. Stasera poi si è aggiunto alla lista l’attaccante della Fiorentina Vlahovic: la società viola ha comunicato l’accaduto in un comunicato sul sito ufficiale. Entrambe le società di Serie A hanno dichiarato inoltre di aver messo in atto tutte le procedure di isolamento previste dal decreto del Presidente del Consiglio.

UFFICIALE – CORONAVIRUS: CHAMPIONS LEAGUE ED EUROPA LEAGUE SOSPESE

Adesso è ufficiale: Champions  League ed Europa League sospese. Nella giornata odierna è arrivata la decisione definitiva della Uefa, che rinvia dunque a data da destinarsi tutte le gare in programma la settima prossima. Il massimo organo calcistico europeo ha invitato i rappresentanti delle 55 federazioni affiliate, i consigli della European Club Association e delle leghe europee e un rappresentante di FifPro a un meeting in video-conferenza per martedì 17 marzo. Si discuterà delle modalità di risposta del calcio europeo alla pandemia da Covid-19: nell’occasione si deciderà anche se far slittare gli imminenti Europei.

Lazio Luis Alberto Accordo per il rinnovo: c’è anche un bonus assist

Lazio Luis Alberto Accordo per il rinnovo: c’è anche un bonus assist.

Lazio Luis Alberto Accordo per il rinnovo. Costretta in casa dall’emergenza coronavirus, la società biancoceleste ne approfitta per mettere a punto le mosse in ottica futuro. Tra esse, prioritaria, il rinnovo del centrocampista spagnolo, ormai ad un passo. Via telefono, il ds Tare e gli agenti del giocatore hanno infatti rinnovato un’intesa già raggiunta. Merito della volontà comune di proseguire il percorso insieme, che sta consentendo alla trattativa di scorrere velocemente e senza intoppi. Il lieto fine coinciderà con un prolungamento del contratto dell’ex Liverpool fino al 2025. Con un ingaggio, da top player, che passerà dagli attuali 1,8 a ben 3,5 milioni a stagione. Ma non solo: nell’intesa dovrebbero essere inseriti anche dei bonus legati agli assist, piatto forte del Mago. Al momento, visto il periodo complicato, non si sa ancora quando arriverà la firma e l’annuncio. Quel che è certo è che l’accordo c’è ed è forte. Come prima, più di prima.

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Lazio Andrè Dias: “Scudetto sogno concreto”

Lazio Andrè Dias è stato uno dei difensori più forti degli ultimi anni in casa Lazio. Il brasiliano torna a parlare e consiglia alcuni giocatori

Lazio Andrè Dias – Il brasiliano è stato per anni il perno della difesa insieme a Biava, i due formavano una coppia centrale davvero fortissima. L’ex difensore laziale, ora vive in Brasile dove ha aperto un istituto di scuola calcio Life Academy e ha voluto parlare della Lazio:

“Qual’è il gol più bello della mia carriera? Sicuramente quello contro il Palermo nel 2010. Fu un gol bellissimo. Invece l’esperienza che più mi ha emozionato è senz’altro quella del 26 maggio 2013, non potrò mai dimenticare quel giorno, rimarrà per sempre nei miei ricordi e nel mio cuore”.

Lazio attuale e mercato: “In questo momento vincere lo scudetto non è poi tanto un sogno ma una cosa concreta e potrà ripetersi anche il prossimo anno. Inzaghi un lavoro strepitoso, tifo per lui. Consiglio alla Lazio 2 giocatori: uno è Michael del Flamengo, gioca in attacco ed è stato la vera rivelazione dello scorso campionato, mentre l’altro è Rodrigo Caio, anche lui gioca nel Flamengo. Lo reputo un ottimo difensore centrale, assomiglia moltissimo a me”.

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Nuno Espirito Santo non ci sta: “Noi giochiamo e intanto la gente muore”

Nuno Espirito Santo non ci sta e si sfoga duramente – La Premier ancora non è si fermata e le partite continuano a svolgersi regolarmente

Nuno Espirito Santo non ci sta – Ieri sera si è giocato il turno di andata degli ottavi di Europa League. Se Roma e Inter non ne hanno preso parte per via del Coronavirus e le indicazioni ricevute dalla Uefa, le altre partite si sono regolarmente giocate. Non per tutti però, questa cosa ha portato felicità, anzi, in questi tempi in cui il Coronavirus è padrone dei Paesi, l’allenatore del Wolverhampton che ieri è sceso in campo per dirigere la sua squadra non ci sta e s’infuria con il sistema:

“In questo momento giochi una partita di calcio e poi ti rendi conto di cosa stia accadendo, con gente malata e che muore in tutte le parti del Mondo, è totalmente assurdo. Continuiamo a giocare a calcio, totalmente assurdo. Poi disputare partite senza tifosi è inutile, perché il calcio è spettacolo, intrattenimento e noi giochiamo soprattutto per loro. La trasferta di oggi è stata totalmente rischiosa per tutti noi che abbiamo viaggiato, considerando i tempi che ci sono oggi complicati. Siamo preoccupati anche per i nostri avversari. Al ritorno giocheremo senza tifosi e questa non è una bella cosa, ci sono delle cose che vanno al di là del calcio ovvero la salute che è molto più importante del calcio”.

“Siamo tutti preoccupati, questa situazione va ben oltre al nostro sport. Giocare a porte chiuse? Questa non è una soluzione logica, questa cosa non è normale. Ci dobbiamo fermare, è pericoloso continuare in questo modo”.

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LA NOSTRA STORIA Il centrocampista Pietro ‘Pierino’ Cappa

LA NOSTRA STORIA Pietro ‘Pierino’ Cappa nacque a Novara il 13 marzo 1903 (alcune fonti riportano 1904).

Nel 1923 comincia ad apparire nella formazione titolare del Novara. Nella stagione 1924/25 gioca nel Piacenza dove svolge il servizio militare. Nella stagione 1927/28 viene acquistato dalla Lazio dove rimane una sola stagione. Pietro Cappa è stato un buon mediano laterale che ha dato il meglio di sé nelle squadre del nord. È deceduto a Novara il 24 dicembre 1963.

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ACCADDE OGGI Un uomo, un simbolo: l’esordio di Alessandro Nesta

13 marzo 1994: una data indimenticabile per i tifosi laziali. Dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili della Lazio arriva l’esordio di Alessandro Nesta. Difensore affidabile e di talento. Uno dei migliori prodotti del vivaio italiano. Uno dei giocatori che il mondo ci ha invidiato e che ha lasciato una traccia indelebile nel cuore di tutti i sostenitori biancocelesti.

A soli sei giorni dal compimento dei 18 anni arriva l’esordio di Alessandro Nesta in prima squadra. A regalargli la gioia del debutto è il tecnico friulano Dino Zoff che lo fa subentrare al posto di Pierluigi Casiraghi a poco più di dieci minuti dalla fine della gara con l’Udinese. Gara terminata 2-2. Unico, vero e autentico capitano è sempre stato rimpianto dalla torcida laziale. I tifosi biancocelesti non hanno mai smaltito la delusione di vederlo partire alla volta della Milano rossonera. Fino all’ultimo i sostenitori laziali hanno sperato di vederlo chiudere la carriera con la maglia della squadra del cuore. Ma le strade di Nesta e della Lazio non si sono mai ricongiunte. Proprio come in quelle storie d’amore in cui ci si ama perdutamente ma per una ragione o per un’altra non si può più stare insieme.

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LA NOSTRA STORIA Il portiere biancoceleste Alberto Recchia

LA NOSTRA STORIA Alberto Recchia nasce a Roma il 13 marzo 1935. Fa il suo esordio nelle formazioni minori romane e soprattutto nella Fortitudo.

Nel 1956/57 Alberto Recchia gioca con la Viterbese e la stagione successiva con il Mancini Civitavecchia. Durante quest’ultima stagione è convocato con la Nazionale Dilettanti. Nel 1959/60 gioca in serie C con la Salernitana. La stagione dopo si trasferisce al Parma dove resta per tre anni. Nell’estate del 1963 è acquistato dalla Lazio. A fine anno passa al Messina dove resta una sola stagione prima di trasferirsi a Frosinone. In Ciociaria resta per dieci stagioni. Chiude la carriera a 40 anni in serie C nel campionato 1974/75. È deceduto a Frosinone il 24 maggio 2017.

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CORONAVIRUS GASPERINI: “Lombardia organizzata. Chissà cosa accadrebbe a Roma”

CORONAVIRUS GASPERINI: “La percezione del dramma adesso è completa, è come la peste. La vita di tutti è cambiata, le nostre abitudini sono state stravolte e il mondo rovesciato. Hanno rinviato le partite di Europa League e sono convinto che succederà anche alla Champions. L’Italia è avanti di venti giorni rispetto ad altri Paesi, dubito che qualcuno possa azzardare delle previsioni sulla fine di questo incubo. Per quel che ci riguarda, nel giro di poche ore siamo passati dalla gioia per aver compiuto una grande impresa alla consapevolezza di vivere qualcosa di impensabile. Sento soltanto le sirene delle ambulanze. State a casa, state in famiglia, non uscite. Qui in Lombardia siamo abbastanza organizzati, pur se in difficoltà. Mi chiedo cosa potrebbe accadere a Roma, a Napoli se la situazione degenerasse”. Così il tecnico dell’Atalanta ai microfoni de Il Corriere dello Sport.

ULTIM’ORA CORONAVIRUS — GABBIADINI CONTAGIATO

ULTIM’ORA CORONAVIRUS — Secondo caso in Serie A. Dopo Daniele Rugani, anche l’attaccante della Sampdoria Manolo Gabbiadini è risultato positivo ai test. A darne notizia è stata proprio la società blucerchiata con un comunicato sul proprio sito ufficiale.

Juventus Rugani tranquillizza: “Sto bene, il Coronavirus non fa distinzioni”

Juventus Rugani tranquillizza tutti i tifosi, amici e parenti. Il difensore sta bene e ringrazia i medici e gli infermieri per il lavoro che fanno

Juventus Rugani tranquillizza tutti – Ieri sera è arrivata la notizia che il calciatore Daniele Rugani era risultato positivo al Coronavirus dopo aver effettuato un test. Come lui, ora tutta la Juventus e i componenti, dovranno stare in quarantena per 15 giorni, compresa l’Inter, che ha affrontato i bianconeri domenica sera e potrebbero essere stati contagiati visto che il difensore ha preso parte alla partita. Intanto lui sui social ha voluto ringraziare chi lo sta sostenendo chiedendo di seguire le indicazioni:

“Avrete letto la notizia e per questo ci tengo a tranquillizzare tutti coloro che si stanno preoccupando per me, sto bene.
In questo momento però sento ancora di più il dovere di ringraziare tutti i medici e gli infermieri che stanno lottando negli ospedali per fronteggiare questa emergenza.
Invito tutti a rispettare le regole, perché questo virus non fa distinzioni! Facciamolo per noi stessi, per i nostri cari e per chi ci circonda.
grazie”.

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LUIS ALBERTO A ROMA SENZA FAMIGLIA

CORONAVIRUS Luis Alberto lontano dalla famiglia ma chiede: “Non uscite”

CORONAVIRUS Luis Alberto lontano dalla famiglia – Lo spagnolo non può raggiungere i suoi cari che al momento si trovano a Siviglia

CORONAVIRUS Luis Alberto lontano dalla famiglia – Il mago purtroppo dovrà rinunciare per tutti i giorni della quarantena alla propria famiglia che si trova a Siviglia. Ora però, a causa del Coronavirus non potrà raggiungere il suo piccolo che tra poco compirà 2 anni. Ma nonostante la lontananza, sa che questo non è un gioco e quindi chiede di restare a casa e non uscire, per far sì che il virus termini senza contagiare altra gente. Anche lui non può andare in giro se non per comprare il cibo, ecco il suo messaggio:

“Fra qualche giorno mio figlio Lucas, il piccolo, compirà due anni e io non potrò festeggiarlo con lui perché lui è a Siviglia e io sono a Roma. Non potete immaginare cosa darei per star lì con lui e con il resto della mia famiglia. Però, per via della situazione che abbiamo in Italia, non posso viaggiare…posso appena uscire di casa per comprare lo stretto necessario. È MOLTO importante seguire le raccomandazioni delle autorità finché la situazione non sarà completamente sotto controllo. Per questo vi dico: #stateacasa.
Credo che in questi il calcio debba passare in secondo piano. Non basta giocare a porte chiuse, questo non è sufficiente per i calciatori e per chi lavora nel mondo del calcio o nell’organizzazione di una partita. Anche la nostra salute è importante e credo che tutte le competizioni debbano fermarsi per tutto il tempo necessario. Se io, como tanti altri calciatori, stiamo facendo lo sforzo di non vedere le nostre famiglie, non credo che sia tanto chiedere che vengano rinviate tutte le competizioni finché le autorità sanitarie lo riterranno opportuno.

Infine vorrei ringraziare tutti i medici, gli infermieri e il personale medico che stanno lavorando duramente giorno e notte. Siete voi i veri MVP!!”.

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LA NOSTRA STORIA Guido Mariotti, uno dei primi biancocelesti

LA NOSTRA STORIA Guido Mariotti nasce a Roma in Via Volturno 7 il 12 marzo 1884. Figlio di Leopoldo e M. Eva Durfoe. È stato uno dei primi giocatori della Lazio.

Guido Mariotti ricoprì il ruolo di mediano nella formazione che si aggiudicò il primo derby romano nel 1904 battendo per 3-0 la Virtus a Piazza d’Armi. Valido corridore podista partecipò alle più importanti gare su strada che si organizzavano a Roma. Risulta essere arrivato in tempo massimo il 13 marzo 1904 nel ‘Premio Lazio’, una gara di 20 km che, partendo da Porta Pia e passando per Castel Giubileo, terminava a Porta del Popolo. Risulta nella formazione della Lazio calcio fino al 1907. Nel 1908 passa tra le fila del Roman.

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RUGANI POSITIVO AL CORONAVIRUS. JUVE E INTER IN ISOLAMENTO

Il giocatore della Juventus Rugani è risultato positivo al test del Coronavirus. Juve e Inter in isolamento.

La Juventus è in isolamento e seguirà tutte le prescrizioni mediche del caso tipiche di quando il contagio da Coronavirus colpisce un singolo che fa parte di un gruppo di lavoro. In parole povere tutti i bianconeri (dai giocatori allo staff tecnico, compresi i dipendenti e i dirigenti), che hanno avuto contatti con Rugani andranno in isolamento a casa. Queste secondo quanto ha riportato l’ANSA. Stessa sorte (isolamento domiciliare), per i giocatori dell’Inter che hanno giocato domenica scorsa contro i bianconeri.