Lazio anche Leclerc pilota della Ferrari tifa per te
Lazio anche Leclerc ormai tifa per te – Ormai gli appassionati di questa squadra sono da per tutto. Ora anche in Formula 1 e arriva direttamente dalla Ferrari, quella macchina che spesso Lotito cita e paragona proprio alla sua squadra. Durante la puntata di Lazialità in Tv di Guido De Angelis, è stato mostrato il video in cui Charles Leclerc grande appassionato di calcio urla: “Forza Lazio”. Ovviamente i tifosi biancocelesti sono impazzati di gioia dopo aver visto questo video che è diventato praticamente virale su tutti i social. Il campionato di FM1 si trova a Barcellona per le prove libere.
Bugo è stato uno dei protagonisti di Sanremo 20 per via della lite con Morgan. Il cantante però è anche un noto tifoso della Juve e ha commentato così la Lazio
La Lazio continua a convincere tutti con il suo modo di giocare, non solo i tifosi biancocelesti ma anche quelli rivali che sono in lotta con lei. Il cantante Bugo, tifosissimo Juventino, ha parlato a Soccermagazine dei biancocelesti:
“Chi dovrei scegliere tra Lazio e Inter? Eh, questa sì che è una bella domanda. Prima di tutto ammetto che sono due squadre in cui ho visto un bel calcio. Però la Lazio è una bella squadra, quindi scelgo lei. Mi hanno conquistato un po’ tutti”.
LA NOSTRA STORIA Luigi Ferrero nasce a Torino il 26 febbraio 1904. Era soprannominato ‘acciuga’ per la sua magrezza. Il fratello Mario era un attore famoso nel mondo dell’avanspettacolo.
Ferrero inizia a giocare nelle giovanili della Juventus per poi passare in prima squadra. Nella stagione 1925/26 vince lo scudetto con i bianconeri. Nel 1927 si trasferisce alla Pistoiese. Dal 1930 al 1932 gioca nell’Inter. Acquistato dal Bari vi resta fino al 1937. Chiude la carriera nel 1940 nelle file del Torino. Terminato di giocare nella stagione 1940/41 diventa allenatore del Bari. Nelle stagioni 1941/42 e 1942/43 guida il Pescara. La guerra interrompe la sua carriera ma nelle stagioni 1945/46 e 1946/47 alla guida del Torino vince due titoli italiani.
Nel 1947 passa alla Fiorentina e vi resta fino al 1951. La stagione 1951/52 è sulla panchina della Lucchese dopodiché passa all’Atalanta dove resta dal 1952 al 1954. Il Presidente Tessarolo nella stagione 1955/56 lo chiama alla Lazio ma dopo 14 giornate il duo Copernico-Ferrero si dimette e al loro posto arriva Jesse Carver. Nella stagione 1956/57 guida l’Inter ma viene esonerato. Dopo una sosta di tre anni nel 1960 si trasferisce alla Spal dove resta un anno. Chiude la carriera nel 1963/64 al Prato. È deceduto a Torino il 30 ottobre 1984.
LA NOSTRA STORIA Alberto Mari nasce a Macerata il 26 febbraio 1941. Inizia a giocare nella Sambenedettese agli inizi degli anni ’60.
Chiamato a fare il servizio militare al CAR di Orvieto (TR) Mari conosce e diventa amico di Giancarlo Morrone. Al termine del CAR i due vengono trasferiti alla Compagnia Atleti della Cecchignola. Nel 1963/64 è proprio Morrone a suggerire l’acquisto di Mari al suo allenatore Juan Carlos Lorenzo. ‘Peperino’, questo il suo nomignolo per via del suo fisico minuto e scattante, passa così alla Lazio in serie A. In maglia biancoceleste, dove è soprannominato ‘il corvo’, resta cinque stagioni. Nell’estate del 1968 torna alla Sambenedettese dove resta un anno prima di chiudere la carriera con la Vis Velletri. Diventa quindi allenatore. Guida la Vis Velletri vincendo il premio ‘Seminatore d’Oro’ per la Lega Dilettanti nel 1978/79, poi il Frosinone, l’Alessandria, il Barletta, l’Avezzano, la Torres e infine la Casertana.
Il pubblico laziale ancora non lo sa, quel giorno, ma quella con l’Udinese sarà la terza di una strepitosa e storica serie di nove vittorie consecutive in campionato. L’autunno biancoceleste non è stato dei migliori, ma la squadra sembra aver trovato il giusto ritmo e soprattutto, sembra essersi sbloccata psicologicamente dopo la vittoria a Torino contro la Juventus di due settimane prima.
Le pagine di storia scritte in questa stagione saranno tante, estremamente significativa anche quella della settimana precedente, con Mihajlovic capace di segnare tre reti su calcio di punizione. Contro i friulani però il match inizia con una doccia fredda, il gol di Locatelli che sembra mettere in evidenza vecchi difetti nella truppa di Eriksson.
A riequilibrare la situazione, un’autenica magia: lancio di lunga gittata col contagiri di Mihajlovic e perfetta palla smorzata di Roberto Mancini a spiazzare Turci. Un colpo quasi tennistico, una prodezza liberatoria per il pubblico dell’Olimpico che invita i suoi ad attaccare a testa bassa.
Nella ripresa servirà l’uomo della provvidenza del match al Delle Alpi, Marcelo Salas, per chiudere i conti: doppietta e partita messa in cassaforte, il miglior augurio di Natale da parte di una squadra che è appena entrata nel pieno del suo ciclo vincente.
Fabio Belli
IL TABELLINO
20 dicembre 1998, LAZIO-UDINESE 3-1
Marcatori: 5’pt Locatelli (U), 17’pt Mancini (L), 55’st Salas (L), 49’st Salas (L)
LAZIO: Marchegiani, Negro, Nesta, Mihajlovic, Favalli, Stankovic, Venturin, De La Pena (32’st Gottardi), Sergio Conceicao (42’st Pancaro), R.Mancini, Salas. Panchina Ballotta, Baronio, Iannuzzi, Lombardi, Fernando Couto. Allenatore Eriksson.
LAZIO FORMELLO Secondo allenamento settimanale per i ragazzi di mister Inzaghi che alle ore 15 sono scesi in campo al Fersini per la seduta giornaliera.
LAZIO FORMELLO Spiccano tre assenze di lusso nella seduta pomeridiana, la seconda della settimana che porterà a Lazio-Bologna in programma sabato all’Olimpico. In campo non si vede infatti Acerbi, ancora a riposo dopo il problema al soleo, ma la sua assenza era ampiamente annunciata. I due nomi illustri che non solcano il campo di Formello sono quelli di Immobile e Milinkovic: il capocannoniere della Serie A resta fermo probabilmente per riposo precauzionale; il centrocampista serbo è uscito leggermente acciaccato dalla vittoriosa trasferta di Genova e anche lui è rimasto a riposo. Probabile che Inzaghi e lo staff biancoceleste stiano cercando di gestire i gioielli della rosa. Ai box anche Lulic, che sta continuando il protocollo di recupero dopo l’intervento alla caviglia. Contro il Bologna rientrerà Luiz Felipe dalla squalifica mentre resteranno vivi i ballottaggi per le fasce (Lazzari, Jony e Marusic in tre per due maglie), e per l’attacco (solito dubbio Caicedo-Correa).
Corsa Scudetto Bonucci, difensore della Juventus, è sicuro che nonostante la priorità data alla Champions League, i bianconeri lotteranno per il nono tricolore consecutivo fino alla fine.
Corsa Scudetto Bonucci intervistato da ‘L’Equipe’: “La concorrenza di Lazio e Inter è un vantaggio, perché ci obbligano a non mollare mai. Poi comunque in Champions servono due cose: arrivare alle partite di marzo nelle migliori condizioni e un po’ di fortuna“.
Pepe sulla Lazio esprime il suo punto di vista e la mette come anti Juventus al posto dell’Inter
Dopo Pelegatti e Burioni, un altro ospite di Tiki Taka è stato l’ex romanista Simone Pepe che ha voluto dare il suo parere per la lotta scudetto, mettendo la Lazio come anti Juve rispetto all’Inter di Conte, Pepe sulla Lazio:
“Dal mio punto di vista l’alternativa maggiore alla Juve è la Lazio invece dell’Inter. Perché se andiamo a vedere, qualche settimana fa stavamo tutti qui a dire che senza Correa avrebbe faticato molto, invece hanno proseguito le loro vittorie. Poi in queste ultime partite, esce uno come Lazzari ed entra Marusic che fa comunque un’ottima partita, esce Acerbi ed entra Vavro e fa comunque bene. Il vero punto della Lazio è la squadra, basti vedere la festa di compleanno di Ciro Immobile, si è creato veramente un grande gruppo”.
Corsa scudetto Pelegatti rivela perché secondo lui la Lazio arriverà fino alla fine e chi vede meglio delle tre in lotta
Corsa scudetto Pelegatti ieri ospite a Tiki Taka, si è espresso anche sulla Lazio facendo riferimento a una frase dettagli da Enrico Sacchi. Come sappiamo, i biancocelesti sono ancora lì, in lotta per un sogno, con la qualificazione Champions quasi archiviata. Ecco le parole del telecronista, giornalista e tifoso milanista:
“Tempo fa, Sacchi mi disse che c’è un motivo per quale alcune partite di campionato si perdono sistematicamente, perché sono in particolar modo quelle che devi affrontare prima o dopo la Champions League. Quindi la Lazio non avendo competizione europee, ha un grandissimo vantaggio. Poi volevo aggiungere che da esterno, non tifoso di nessuna delle tre squadre in lotta per lo scudetto, la squadra biancoceleste è quella che esprime il miglior calcio delle tre”.
Lazio Bologna Partita a porte aperte per i tifosi biancocelesti che potranno assistere al match
Lazio Bologna Partita a porte aperte – Ieri è arrivata la decisione per il campionato di Serie A, nelle Regioni colpite dal Coronavirus, si disputeranno le partite a porte chiuse, mentre in quelle ancora senza contagio si potrà giocare normalmente. La Lazio giocherà all’Olimpico di Roma, quindi avrà a disposizione i suoi tifosi per allungare ancora il sogno che sta vivendo. Però, i tifosi ospiti, ovvero quelli del Bologna, non potranno assistere al match. La trasferta per loro dovrebbe vietata provenendo dall’Emilia Romagna, una delle Regioni colpite dal virus, quindi per far sì che non si corra nessun pericolo a breve la Lega, dovrebbe comunicare al Bologna la decisione. Ricordiamo che sono stati già staccati 11mila biglietti per questa partita che andranno sommati ai 21mila abbonati.
Roberto Burioni è un medico e ricercatore scientifico, nonché tifoso della Lazio. Ieri è stato ospite a Tiki Taka
Roberto Burioni ieri ha presenziato al programma Tiki Taka e si è espresso in questo modo sulla Lazio:
“Purtroppo non sono riuscito a seguire la Lazio in tutte le partite perché mi agito troppo mentre la guardo. Come Lazio – Inter, non sono riuscito a vederla perché mi è salita l’emozione e non ce l’ho fatta. Non ho neanche visto il secondo tempo del derby di anni fa quando assegnarono quel rigore alla Roma sul tuffo di Strootman. Genoa – Lazio invece non l’ho guardata perché non ho potuto”.
Il 25 febbraio 1989 nasce a Zagabria MilanBadelj. Ex centrocampista della Lazio e della nazionale croata, con cui si è laureato vicecampione del mondo nel 2018.
Cresciuto nelle giovanili del NK Zagabria Milan Badelj nel 2007 a 17 anni arriva alla Dinamo Zagabria. Disputa una stagione nella squadra B per passare poi in prestito alla Lokomotiva Zagabria, società satellite. L’anno dopo torna alla Dinamo Zagabria. Al suo ritorno alla NK Zagabria si conquista subito il posto da titolare in prima squadra. Nel 2012 viene acquistato per 4 milioni di euro dall’Amburgo dove milita per due stagioni. Il 1° settembre si trasferisce a titolo definitivo alla Fiorentina per 5 milioni di euro firmando un contratto quadriennale. Ad agosto 2018 firma un contratto quadriennale con la Lazio. In maglia biancoceleste vince la Coppa Italia nella stagione 2018/19. Dopo una stagione ritorna alla Fiorentina in prestito oneroso con diritto di riscatto.
Nazionale
Ha giocato 64 volte nelle nazionali giovanili croate. Debutta con la nazionale croata a maggio 2010. Convocato per le fasi finali dell’Europeo non scenderà mai in campo. Stessa sorte per Brasile 2014. Convocato per gli Europei 2016 in Francia scende in campo in tutte e 4 le gare giocate dalla nazionale. Presente anche ai Mondiali 2018.
LA NOSTRA STORIA Giancarlo Camolese nasce a Torino il 25 febbraio 1961. Cresce nell’Unione Sportiva San Mauro per passare poi nel 1974 alle giovanili granata. Nel 1978 esordisce con la maglia del Toro in Serie B. L’anno dopo milita nella Biellese. Quindi due stagioni nella Reggina e una all’Alessandria, dove resta fino al 1986.
Nella stagione 1986/87 Giancarlo Camolese arriva alla Lazio. In maglia biancoceleste conquista la storica salvezza dei -9 nella stagione 1986-87 e la promozione in A nella stagione successiva. Nel 1988 passa al Padova. Dopo due anni si trasferisce al Vicenza per una stagione. Quindi è la volta del Taranto prima di chiudere la carriera dopo due stagioni alla Saviglianese. Appesi gli scarpini al chiodo, inizia la carriera di allenatore guidando proprio la squadra dove concluse la carriera. Quindi passa ad allenare nelle giovanili del Torino arrivando fino alla guida della prima squadra. Vi resta per tre stagioni conquistando la promozione in Serie A.
Nella stagione 2003-2004 subentra alla guida della Reggina in Serie A, conducendola alla salvezza. A fine stagione lascia la squadra calabrese e nella stagione successiva rimane inattivo. Torna a sedersi in panchina nel 2005 guidando il Vicenza. Nel 2007 subentra alla guida del Livorno, ultimo in classifica in Serie A, ma a poche giornate dalla fine arriva l’esonero. Dal 2009 è di nuovo al Torino. Nel 2012, dopo una lunga assenza dalla panchina per motivi familiari, ricomincia ad allenare alla Pro Vercelli in Serie B. Nel 2015 allena il Chiasso, chiude la stagione al settimo posto ma la conferma non arriva. Specializzato docente a Coverciano e all’Università è anche commentatore tecnico.
LA NOSTRA STORIA Alessandro Ferri nasce a Roma il 25 febbraio 1921. Cresciuto nella Lazio. Era detto ‘Sandro’.
Uno dei più forti difensori che la Lazio abbia mai avuto. Alessandro Ferri esordisce nel derby del 15 gennaio 1939. Incontro che vide i biancocelesti espugnare per la prima volta il campo Testaccio (Roma-Lazio 0-2). La settimana precedente la partita, non ancora diciottenne, aveva cercato invano dei biglietti gratuiti per vedere la gara e il sabato si era recato in sede per chiederli direttamente al presidente Remo Zenobi. Quest’ultimo rispose che non ne avrebbe avuto bisogno in quanto sarebbe sceso in campo.
A fine gara Fulvio Bernardini, capitano della Roma ed ex laziale, abbracciò a lungo il giovane avversario riconoscendo in lui il degno successore. Durante la guerra gioca un anno nell’Audace Taranto in quanto soldato nella città pugliese. Gioca otto stagioni in maglia biancoceleste. Nel 1948/49, per divergenze economiche, si trasferisce alla Roma per due stagioni in cambio di 8 milioni di lire. Poi passa alla Reggina. È deceduto a Roma il 3 giugno 2003.
Ormai è quasi ufficiale e nel prossimo turno di Serie A molte partite si giocheranno a porte chiuse. Lo ha annunciato il ministro Spadafora
Causa Coronavirus Serie A a porte chiuse nel Nord Italia, mentre pubblico presente sugli spalti nelle Regioni non colpite. Arrivano le dichiarazioni del Ministro Spadafora: “Sono già in vigore provvedimenti che vietano gli eventi fino a domenica prossima, inizialmente per la Lombardia, il Veneto e il Piemonte, ora con questo dpcm abbiamo allargato anche a Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Liguria. In queste regioni, resta il divieto di manifestazioni sportive, per alcuni eventi abbiamo dato la disponibilità a svolgerli a porte chiuse“.
Di conseguenza il big match Juventus Inter verrà disputato senza spettatori sugli spalti, mentre la partita Lazio Bologna forse potrebbe avere solamente il divieto per i tifosi felsinei di raggiungere la Capitale. Ma si attendono disposizioni in merito dal Governo.
Sabato pomeriggio, Coronavirus permettendo si disputerà Lazio Bologna Mihajlovic può sorridere con il recupero di molti big
QUI BOLOGNA MIHAJLOVIC SORRIDE – Buone notizie per l’allenatore dei rossoblu che nell’allenamento odierno ha potuto riabbracciare molti calciatori precedentemente infortunati. Stiamo parlando di Medel, Sansone, Santander e Soriano. A questi si va ad aggiungere anche Deswil che ha scontato il suo turno di squalifica.
Nel frattempo si attende l’ufficialità da parte del Governo per capire le modalità di svolgimento della gara, a porte chiuse oppure con il solo divieto di trasferta per i tifosi del Bologna.
Prosegue il testa a testa fra Ciro Immobile e Robert Lewandowski nella classifica per la Scarpa d’Oro. Il centravanti del Bayern Monaco, in virtù della doppietta realizzata venerdì sera nell’anticipo di Bundesliga contro il Paderborn, si è avvicinato al bomber campano. Passo in avanti anche per Leo Messi, autore di un poker contro l’Eibar nel sabato di Liga. L’argentino, senza gol da un mese, risale dunque posizioni. Immobile continua a guidare la classifica con 54 punti, seguito da Lewandowski a quota 50, Cristiano Ronaldo, Timo Werner del Lipsia ed Erling Haaland del Borussia Dortmund a quota 42. Messi raggiunge i 36 punti scavalcando Romelu Lukaku. Di seguito la classifica della Scarpa d’Oro aggiornata all’ultimo turno di campionato:
1- Immobile (Lazio) – 54 punti
2- Lewandowski (Bayern Monaco) – 50 punti
3- Werner (Lipsia) – 42 punti 3- Cristiano Ronaldo (Juventus) – 42 punti
3- Haaland (Salisburgo/Borussia Dortmund) – 42 punti
6- Messi (Barcellona) – 36 punti
7- Vardy (Leicester) – 34 punti 7- Lukaku (Inter) – 34 punti
7- Aubameyang (Arsenal) – 34 punti
10- Aguero (Manchester City) – 32 punti
10- Ben Yedder (Siviglia) – 32 punti
12- Sorga (Flora Tallinn) – 31 punti
13- Ings (Southampton) – 30 punti
13- Mbappe (Psg) – 30 punti
Nella giornata odierna, il patron bianconero Andrea Agnelli ha fatto il punto sulla lotta scudetto che vede coinvolte Juve, Lazio e Inter
Agnelli: “La cosa che più mi preoccupa della Lazio è la spensieratezza: non sono obbligati a vincere, se riescono a superare marzo e aprile questo può diventare un grande vantaggio. Questo può rappresentare però anche il più grande nemico della Lazio, potrebbero essere soddisfatti della qualificazione in Champions e accontentarsi. Simone Inzaghi sta facendo un lavoro eccezionale, bisogna vedere cosa cambierà quando scenderà in campo con l’obbligo di fare il risultato. L’Inter invece non ha questa spensieratezza, con l’arrivo di Conte si è caricata dell’obbligo di vincere”. Queste le parole del patron bianconero Andrea Agnelli ai microfoni di Radio 24.
FORMELLO Lazio già al lavoro verso il Bologna. Assente Acerbi ma non solo…
FORMELLO Lazio già al lavoro verso il Bologna. Il programma è il solito dopo una partita: riscaldamento comune, poi lavoro di scarico tra campo e palestra per i titolari e seduta col pallone per tutti gli altri. Al gruppo si unisce anche Bianchi della Primavera, mentre risulta assente Parolo. Non c’è tempo per riposarsi, la prossima sfida incombe e, visto che si giocherà di sabato, ci saranno meno giorni per prepararla. A tal proposito, i ragazzi di Inzaghi effettueranno una seduta ogni giorno fino a venerdì. Da valutare le condizioni di Acerbi, che oggi non ha preso parte ai lavori. Il centrale ex Sassuolo ieri si è fermato durante il riscaldamento per un problema al soleo. A giorni si sottoporrà ad accertamenti che determineranno entità dell’infortunio e tempi di recupero. per capire l’entità del suo infortunio e i relativi tempi di recupero. Buone notizie invece da Luiz Felipe, di nuovo al suo posto dal 1′ dopo la squalifica. Non ci sarà invece Lulic, alle prese con il recupero dopo l’operazione alla caviglia. Il gruppo biancoceleste tornerà ora ad allenarsi domani alle 15.
CORONAVIRUS Canigiani rassicura su Lazio Bologna. Le parole del responsabile del marketing biancoceleste ai microfoni di ‘LSR’:
“Al momento non c’è nessuna indicazione, quindi noi procediamo con la solita normalità di vendita. Poi si valuterà se arriveranno indicazioni particolari. Ulteriori rinvii creerebbero non pochi problemi, questo è chiaro. Per ora comunque sono stati venduti 11mila biglietti e siamo quindi vicini alle 35mila presenze, la zona Nord è completamente esaurita. C’è un po’ di disponibilità nei Distinti Sud-Est. Siamo fiduciosi affinché si giochi, ma ovviamente le autorità competenti sanno cosa fare meglio di noi”.