Home Blog Pagina 1532

L’elogio che non ti aspetti: Pruzzo incorona Lulic

0

E’ proprio vero che nel periodo di Natale siamo tutti più buoni. Sarà per questo che oggi, parlando ai microfoni di Radio Radio Mattino, l’ex attaccante giallorosso Roberto Pruzzo ha speso parole al miele per il capitano biancoceleste Senad Lulic.

Roberto Pruzzo incorona Lulic. Stamattina, ai microfoni di Radio Radio Mattino, l’elogio che proprio non ti aspetti: l’ex attaccante giallorosso ha speso parole di grande stima per il capitano biancoceleste, decisivo contro la Juventus come in quel famoso 26 maggio: “Lulic è diventato il mio mito. È un operaio, ogni tanto va fuori giri, ma dimostra quanto possano essere utili questi calciatori in un contesto di alto livello come quello della Lazio. Quando hai una manovalanza così, ogni situazione si può risolvere. Ha 33 anni ma è ancora uno bello tosto, con giocatori così vai lontano”.

SEGUICI SU FACEBOOK

INTANTO LUIS ALBERTO SI RACCONTA>>>LEGGI QUI

LAZIO ROMA Il derby del cuore in scena a Rocca di Papa: le info

0

Lazio Roma Il Derby del Cuore in scena a Rocca di Papa: le info

Lazio Roma Il derby del cuore in scena a Rocca di Papa. A circa un mese da quello di Serie A (del 26 gennaio). L’anticipazione del derby capitolino sarà in programma il prossimo 29 dicembre. Una dmenica – orfana del campionato – che sarà l’occasione perfetta per una sfida di brneficenza tra le due squadre della Capitale. Che per l’occasione indosseranno le maglie storiche di Lazio Roma, e saranno capitanate rispettivamente da Cèsar Aparecido e Giovanni Cervone. Due grandi ex della sfida. Scopo dell’evento fornire la strumentazione utile alla formazione e allo sviluppo dei bambini e ragazzi che frequentano l’Istituto Comprensivo Leonida Montanari di Rocca di Papa. L’appuntamento è previsto alle ore 10:00 presso il Campo Sportivo Comunale Gavini Lionello di Rocca di Papa.

LA NOSTRA STORIA L’ex attaccante Marques Anfilogino Guarisi

LA NOSTRA STORIA Marques Anfilogino Guarisi nasce a San Paolo, in Brasile, il 26 dicembre 1905. Vero nome Marques Amphilóquio. A volte è segnato come Anfilogino o Anphilogino. Era soprannominato Filò.

Tra i tanti oriundi brasiliani che arrivarono alla Lazio agli inizi degli anni ’30 e che diedero origine alla ‘Brasilazio’ Guarisi fu uno dei più validi. Fece il suo esordio nel Portuguesa de Desportes nel 1922. Quindi passa all’Atletico Paulistano dove nel 1926 vince la classifica dei cannonieri. Poi passa al Corinthians dove conquista tre scudetti nel 1928, 1929 e 1930.

Notato da un emissario italiano nel 1931, dopo aver già vestito la maglia della Nazionale, giunge alla Lazio. L’allenatore Amilcar Barbuy arrivò a schierare dieci oriundi in formazione. Inizialmente le cose non andarono molto bene. In pochi credettero al giocatore che si giustificava affermando che era in attesa di un paio di scarpe fatte appositamente in Brasile per i suoi piedi.

SEGUICI SU TWITTER

LA NOSTRA STORIA L’ex attaccante Stefano Chiodi

LA NOSTRA STORIA Stefano Chiodi nasce a Bentivoglio (BO) il 26 dicembre 1956. Cresce nelle giovanili del Bologna. Debutta in serie A nel 1975. Tre anni dopo è acquistato dal Milan con cui vince lo scudetto della stella.

Nel 1980 Stefano Chiodi passa alla Lazio. Il suo nome è legato al rigore calciato fuori nella penultima giornata del Campionato 1980/81 contro il L.R. Vicenza che costò alla Lazio una vittoria decisiva per la promozione in Serie A. La stagione dopo passa al Bologna per poi fare ritorno in biancoceleste nel 1982.

A fine campionato si trasferisce al Prato. In seguito gioca con la maglia del Campania, del Rimini, del Pinerolo e del Baracca Lugo dove nel 1984 chiude la carriera. Da qualche anno aveva aperto un ristorante-bar e si era fatto promotore e organizzatore del Memorial Giuliano Fiorini. Muore all’ospedale Maggiore di Bologna stroncato da un male incurabile a soli 53 anni il 4 novembre del 2009.

SEGUICI ANCHE SU TWITTER

LAZIO Luis Alberto al top: “Coppa miglior regalo di Natale. Scudetto?…”

LAZIO Luis Alberto è ormai elemento imprescindibile della compagine biancoceleste. Il Mago, re europeo degli assist, si è raccontato ai microfoni di Goal.com.

LAZIO Luis Alberto ai microfoni di Goal.com: “La vittoria del mio terzo titolo alla Lazio penso che sia qualcosa di molto speciale. La squadra sta disputando un’ottima stagione e non ci sarebbe potuto essere miglior regalo di Natale che chiudere l’anno con un nuovo trofeo. È un premio a questo gruppo e al buon lavoro che la Lazio sta facendo”.

MISTER INZAGHI

Simone Inzaghi è il “colpevole” di questo grande momento. Siamo con lui da quasi 4 anni e praticamente siamo sempre gli stessi, ci conosciamo tutti molto bene. Va dato merito anche alla società per il grande blocco che ha saputo creare. Ci fidiamo del mister e sappiamo che quest’anno potremmo fare il salto di qualità che stavamo aspettando. Le cose stanno andando bene per noi, siamo in corsa per i nostri obiettivi. Per raggiungerli dovremo mantenere sempre questo livello molto alto di prestazioni”.

LAZIO LUIS ALBERTO IL MAGO

Mi sento benissimo, come mi sono sentito spesso qui a Roma. Voglio dare il mio meglio e metterlo al servizio del gruppo. Sappiamo di stare bene e dobbiamo restare su questa lunghezza d’onda. Sono riuscito a diventare il giocatore completo che volevo essere, in grado di competere ai massimi livelli. Ho fatto un salto in avanti per essere pronto a qualsiasi incontro, ma grazie alla fiducia dell’allenatore e del gruppo tutto è più facile”.

SOGNO SCUDETTO

“Lo scudetto non è un obiettivo razionale. Guardiamo partita per partita e, ad aprile, valuteremo a che punto ci troveremo. Se la squadra dovesse continuare a competere su questi livelli e con questa mentalità vincente, alla fine raggiungeremo i nostri obiettivi. Se abbassassimo la guardia poi faremmo un passo indietro che non possiamo permetterci. Siamo consapevoli che negli ultimi anni non abbiamo raggiunto i traguardi che ci eravamo prefissati perché non siamo riusciti a restare forti fino alla fine. Abbiamo imparato dai nostri errori”.

LA ROJA

“Il mio obiettivo personale è sempre quello di giocare, dare di più e migliorare. Il desiderio numero uno resta quello di raggiungere la nazionale spagnola. Indossare la maglia del mio paese è una cosa importante. So che sto bene, devo continuare così, cercando di mantenere questo mio livello elevato di prestazioni in modo da finire in quell’ultima lista di convocati per Euro 2020. Il ct deve scegliere chi si adatta meglio al suo stile. Sarebbe un’illusione, un sogno diventato realtà, ancor più pensando di giocare un campionato europeo. Devo continuare a lavorare per sperare di ottenere una chance”. 

SEGUICI SU TWITTER

INTANTO ARRIVA PISTOCCHI IL “SENTENZIATORE” SU INZAGHI>>>LEGGI QUI

Pistocchi “distrugge” Inzaghi: “Mister per piccole squadre”

E’ l’allenatore del momento, l’unico capace di togliere trofei alla Juventus. Eppure Maurizio Pistocchi distrugge Inzaghi con un tweet polemico

Quando si vince, si sa, nel calcio si diventa antipatici. Poi se sei l’unico a contrastare il dominio Juve in Italia, balzi agli occhi di tutti. Ed è quello che sta accadendo al nostro mister, amato e “odiato” dai media. In questi giorni, all’indomani del trionfo nella Coca Cola Supercup, terzo trofeo vinto su quattro finali disputate, c’è stata un’uscita infelice di Maurizio Pistocchi su Inzaghi. Il noto giornalista, molto attivo su Twitter su cui discute spesso con i tifosi di tutta Italia, ha twittato il suo pensiero sul mister biancoceleste:

https://twitter.com/pisto_gol/status/1209213797078056962

Molti i commenti dei tifosi biancoceelsti e non, che hanno difeso il grande lavoro del mister, che in estate fu molto vicino alla panchina della Juventus. Un’analisa, rispettabile, ma che non condividiamo: è vero che quest’anno il percorso europeo è stato deludente, ma è anche vero che alla base c’è stata una scelta da parte di squadra e società di puntare sul campionato, entrando nelle prime quattro posizioni. Inoltre, ricordiamo al signor Pistocchi, i quarti di finale raggiunti nel 2018. A ciò aggiungiamo un altro tassello: secondo lo stesso ragionamento, allora neanche Antonio Conte sarebbe un grande allenatore, vista la casella zero titoli europei, sia con Juventus, Chelsea e l’eliminazione con l’Inter nella fase a gironi di Champions League. No, signor Pistocchi, il suo pensiero stona parecchio su molti punti. Senza dimenticare che Simone Inzaghi ha sconfitto due volte in un mese il suo pupillo Maurizio Sarri, asfaltandolo tatticamente. Detto ciò, ci teniamo stretto Simoncino, con la consapevolenzza che in Europa il calcio è totalmente diverso da quello della Serie A, dove anche la corazzata Juventus fa fatica a trionfare.

LUIS ALBERTO E LA LAZIO, SI LAVORA AL RINNOVO DEL CONTRATTO

Montesano, questa Lazio mi ricorda quella di Maestrelli

News Lazio – Montesano, questa Lazio mi ricorda quella di Maestrelli

La Lazio di Simone Inzaghi sta vivendo un momento magico e, rifilando il secondo 3-1 alla Juventus in poche settimane, si è appena portata a casa la Supercoppa italiana con pieno merito. Inoltre è a sole 6 lunghezze (ma con una partita ancora da giocare) dalla coppia di testa Juve-Inter. Per i tanti tifosi biancocelesti sognare in grande è più che lecito. A tal proposito, il tifoso doc Enrico Montestano intervenuto ai microfoni di Rai Radio2, durante la trasmissione di Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, è scaramantico: “Lo scudetto? No… Chi vuole bene alla Lazio, come dicono Tare e Inzaghi, non deve parlare di scudetto”, dice l’attore romano. “La Lazio sta già facendo tante belle cose, siamo contenti così, tutto quello che viene andrà bene”. Lotito sa benissimo quello che deve fare e se non lo fa vuol dire che ci sono motivi anche di convenienza economica. Noi tifosi speriamo sempre in un rinforzo in difesa, in un esterno che possa dare il cambio ai titolari. Però abbiamo una bella squadra”.

In chiusura l’attore romano fa un salto indietro nel tempo, al 1974 quando i biancocelesti vinsero il loro primo scudetto. “Questa Lazio mi ricorda quella di Maestrelli che, magicamente, arrivò in cima. Anche quella squadra aveva 14 o 15 giocatori, non di più.

Che la magia del Natale possa avvolgere anche quella biancoceleste…

Lazio, un Natale da incorniciare: alla faccia di chi ci voleva dietro il Torino!

0

Che la Lazio non abbia una stampa troppo tenera ormai è risaputo. Da sempre c’è chi tenta in tutti i modi di snobbare questi colori soprattutto nei pronostici iniziali. C’è chi dava la squadra di Inzaghi addirittura dietro il Torino…

Lazio io non ti conosco. Questo sembra essere il leitmotiv di tanti commentatori e opinionisti di calcio. Ora tutti ad esaltare giustamente la squadra di Inzaghi per le ottime cose che sta facendo vedere ma all’inizio non era così. Lazio addirittura dietro compagini come Fiorentina e Torino. Inzaghi e i suoi ragazzi stanno invece sparagliando tutte le critiche a suon di prestazioni e trofei che sono ben 2 in questo 2019 che sta per chudersi.

La squadra biancoceleste può contare su un centrocampo che non ha nulla da invidiare alle prime della classe: anzi è proprio questo reparto che ha fatto la differenza con la Juve e sembra essere nettamente superiore anche a quello dell’Inter. Inzaghi ha trovato la quadra con i fab 4: Milinkovic, Luis Alberto, Immobile e Correa possono far sognare i tifosi biancocelesti. Scudetto o no la squadra ha un’altra mentalità rispetto alle scorse annate e senza l’Europa League può dire davvero la sua fino alla fine!

Luis Alberto, dopo la Supercoppa un altro dono sotto l’albero?

Luis Alberto, dopo la Supercoppa un altro dono sotto l’albero?

Luis Alberto, dopo la Supercoppa un altro dono sotto l’albero. Stiamo parlando del rinnovo contrattuale. Il matrimonio tra lo spagnolo e i biancocelesti sembra infatti destinato a continuare. Merito della stagione magica vissuta dall’ex Liverpool, culminata nel gol che ha dato il la al trionfo di Riyad. Il quarto stagionale, cui devono aggiungersi ben undici assist in campionato: numeri incredibili, che sono valsi al Mago il premio come miglior calciatore in Serie A a novembre. Oltre, ovviamente, all’affetto dei tifosi, di cui è uno dei beniamini. Circostanze positive che ora anche la società ha deciso di premiare. Le trattative per il rinnovo contrattuale sono infatti in corso. Un‘intesa verbale di massima sarebbe già stata raggiunta e mancherebbero solo le firme per siglare il tutto. L’accordo, nelle intenzioni delle parti, dovrebbe essere portato fino al 2025, con un cospicuo aumento dell’ingaggio. Le parti sono ancora al lavoro e non si esclude che la fumata bianca possa arrivare già prima della ripresa dei lavori. Per l’annuncio invece occorrerà attendere l’inizio del 2020, quando un nuovo tour de force scriverà una pagina importante sui sogni di gloria del popolo biancoceleste.

LA NOSTRA STORIA L’attaccante biancoceleste Aldo Puccinelli

LA NOSTRA STORIA Aldo Puccinelli nasce a Bientina il 25 dicembre 1920. È stato uno dei più forti attaccanti che abbiano vestito il biancoceleste.

Inizia a giocare a 18 anni nei ‘liberi’ dell’ U.S. Fornacetta. Viene poi acquistato dal Pontedera dove resta due stagioni. Nel 1940 Puccinelli si trasferisce alla Lazio dove resta fino al 1955. Gioca tredici stagioni in biancoceleste. Nel 1943, in piena guerra, infatti fa ritorno in Toscana per essere vicino alla famiglia.

Milita nella Massese e nel Santacroce. Torna alla Lazio nel 1945. Gioca una partita nella Nazionale Giovanile e quattro (con tre reti) nella Nazionale B. Nel 1955 viene ceduto al Livorno dove gioca per due stagioni. Conclusa la carriera calcistica diventa allenatore. È deceduto l’11 marzo 1994.

SEGUICI ANCHE SU TWITTER

LAZIO Tare a cuore aperto: “Un onore rappresentare la Lazio. Serve l’aiuto di tutti”

LAZIO Il Direttore Sportivo biancoceleste Igli Tare è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia. Il Ds ha analizzato il momento positivo della squadra.

LAZIO Tare a Radio Incontro Olympia: “Per noi i festeggiamenti durano solo la sera della partita. Poi dal giorno dopo ci sono le vacanze meritate, e quando si rientra il 30 si guarda avanti e servirà grande concentrazione per l’altra metà della stagione che rimane. Ci saranno ancora tante battaglie e dobbiamo essere pronti. Troppo facile parlare adesso. Chi ha seguito la squadra in estate ha capito che si era creato un qualcosa di molto positivo. Il problema è che serviva la conferma sul campo, e all’inizio si vedeva il gioco ma non i risultati, questo ha rallentato il nostro percorso”.

LA SVOLTA

“Dopo la partita con l’Atalanta qualcosa è cambiato. Da lì siamo partiti. A Roma ci vuole un attimo a passare dalle stelle alle stalle. Sarei un bugiardo a dire che i complimenti non fanno piacere, ma a me piace che le cose si facciano con grande serenità. Chi vuole bene a questa squadra non deve volare troppo in alto, ma deve mantenere i piedi ben saldi a terra. E’ fondamentale continuare con grande umiltà. Il calcio è uno sport in cui le opinioni possono cambiare ogni tre giorni, perciò finché si vince va bene, però quando ci sarà la prossima sconfitta dovremo essere bravi a difendere tutto quello che è stato fatto. Solo così si può crescere. I festeggiamenti con la squadra? Dentro di me sono ancora un giocatore, è fondamentale essere presenti nei momenti di gioia”.

TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO

“Nella vita si può sempre fare meglio, solo così si trovano le motivazioni e le energie per cercare di raggiungere gli obiettivi. Se uno si siede, come successe nel 2013 dopo la vittoria in Coppa Italia contro la Roma, fa un passo in avanti e tre indietro. Per arrivare dove vogliamo arrivare dobbiamo fare un passo in avanti tutti, non solo la squadra ma anche l’ambiente. La squadra ha bisogno del pubblico. Noi dobbiamo onorare la maglia e la gente deve tornare ad essere presente”.

LAZIO TARE MIGLIOR DS

“Per me è un onore rappresentare la Lazio. E’ il lavoro quello che ti premia, e in questo il tempo è galantuomo. Ovviamente ci sono scelte fatte bene e altre fatte non bene. L’importante è fare queste scelte con entusiasmo e con amore. Finchè ci sarà questo ci saranno i presupposti per fare bene. Auguro tanta salute a tutti i tifosi. Mi auguro di vedere lo stadio pieno gioire”.

SEGUICI SU TWITTER

INTANTO AUMENTA IL VALORE DELLA ROSA BIANCOCELESTE>>>LEGGI QUI

LAZIO Con Lotito rosa più ‘cara’: quintuplicato il valore

0

LAZIO Con Lotito rosa più cara: quintuplicato il valore.

LAZIO Con Lotito rosa più cara. Il presidente ha saputo archiviare le vicissitudini dell’ultimo periodo prima del suo arrivo e far ripartire la società. La strada è stata (ed è ancora) lunga e faticosa, ma non avara di soddisfazioni. E compiendola la rosa è cresciuta ed è maturata. Il tutto con l’appoggio dei valori sostenuti dalla società, oltre che della grinta e del coraggio mai mancati in campo. E così il suo ‘prezzo’ complessivo è salito vertiginosamente. Per la precisione, di ben 5 volte. Dai 119 milioni che costava all’inizio, la rosa è infatti passata ad un valore di ben 500 milioni. Non si tratta di un dato ufficiale, ma di quanto Lotito potrebbe chiedere per i cartellini in base agli attuali prezzi di mercato.

Cifre pazzesche, soprattutto per alcuni giocatori. Uno su tutti, Luis Alberto: acquistato per soli 4 milioni, oggi potrebbe essere rivenduto a 80. Oppure Milinkovic, tornato alla ribalta dopo il sottotono della scorsa stagione. Certo non vale più 150 milioni, ma per meno di 100 difficilmente ce se ne priverà. Senza dimenticare Strakosha: preso a parametro zero, ora non sarebbe ceduto a meno di 30 milioni. E non se la cava male nemmeno Acerbi, nonostante l’età: pagato 11 milioni, potrebbe andar via per circa 20. E che dire di Caicedo? Per lui Tare ha sborsato 2,5 milioni, oggi per meno di 15 non ci si siede nemmeno al tavolo.

Accanto a questi numeri altisonanti, ve ne sono però altri meno positivi. Vavro, ad esempio, è stato pagato 12 milioni ma oggi ne vale circa la metà. Stesso discorso per Lukaku, complici gli innumerevoli problemi fisici: 4 milioni spesi, ora non se ne ricaverebbero più di 2. E per Marusic, preso a 5,5 milioni e attualmente valutato non più di 4. Facendo due conti, Lotito è riuscito comunque a moltiplicare il valore della sua Lazio. Certo non è al livello di club come la Juventus con le sue cifre astronomiche, ma comunque anche con poco riesce a compiere gesta memorabili. Tra cui sconfiggere proprio i bianconeri due volte nel giro di 20 giorni. E insidiarli in classifica, a poca lunghezza dal loro secondo posto. Incredibile ma vero.

SEGUICI ANCHE SU TWITTER

LAZIO Discorso di Lotito alla squadra prima della Supercoppa

0

LAZIO Discorso di Lotito alla squadra prima della Supercoppa: il retroscena pre Juventus-Lazio.

LAZIO Discorso di Lotito alla squadra prima della Supercoppa. Il presidente è sceso negli spogliatoi poco prima che gli uomini di Inzaghi andassero in campo. Avete presente quei momenti in cui non si guarda niente e nessuno per paura di farsi distrarre? Quei momenti in cui, con l’adrenalina a mille pronta a essere scaricata in campo, ascolti gli ultimi consigli di mister Inzaghi? Quei momenti in cui le motivazioni salgono alle stelle e con esse l’ansia? Ecco, proprio in uno di questi attimi ti piomba tra capo e collo il presidente, che ti infonde l’ultima dose di energia. Con poche parole, quelle giuste: Mi state facendo sognare e altri sogni possono diventare realtà. Vincete per voi, per le vostre famiglie, per la Lazio. Andate in campo e…. Ciò che c’è dopo i puntini si può ben immaginare: fate male agli avversari. Tanto tanto male. E Inzaghi & co. lo hanno accontentato: tre schiaffoni ai campioni d’Italia e un’altra coppa in bacheca.

SEGUICI ANCHE SU TWITTER

Sarri torna a parlare: “Poche energie in Supercoppa. La Lazio diventerà forte”

Sarri torna a parlare durante la festa dei 100 del Figlione calcio ritornando sulla Lazio e sulla Supercoppa

Sarri torna a parlare – Nonostante la sconfitta bruciante in Supercoppa, l’allenatore della Juve ha parlato nuovamente della coppa e della Lazio:

“In Supercoppa forse siamo arrivati senza tante energie e questo ci è costato caro. La partita l’abbiamo persa senza il tridente schierato, la Lazio invece è in una condizione psicofisica entusiasmante. Vi dirò, se dovesse continuare così anche nei prossimi mesi giocando ancora su questi livelli, a quel punto la Lazio diventerà fortissima. Però noi, dobbiamo concentrarci solo su noi stessi e pensare a noi”.

SEGUICI SU FACEBOOK

TUTTI A FORMELLO PER FESTEGGIARE

Mancini elogia Inzaghi: “Ha ottima qualità, ha tutto il merito del momento”

L’ex ct e giocatore della Lazio mancini elogia Inzaghi dopo le recenti prestazioni il mister piacentino ha fatto fare ai suoi giocatori

Mancini elogia Inzaghi – Per Simone è un fine anno molto positivo, continuano a fiocchiore complimenti da ogni parte e da ogni persona dopo le prestazioni e gli attenti cambi delle ultime partite. Sono arrivati i complimenti anche dall’attuale ct della Nazionale Italiana Roberto Mancini:

“Ha molta qualità ed è in gamba, ha molto merito in questo momento. Ormai non lo reputo più un sorpresa. Gestisce la Lazio già da diversi anni continuando a fare un ottimo lavoro. La squadra ora sta molto bene e infatti ha battuto la Juve per ben 2 volte. I giocatori sono calmi e rilassati e questo è soprattutto merito suo. Però non so quanto resterà alla Lazio, magari rimarrà per sempre, il lavoro è ottimo qui. Ricordo che quando giocava sapeva tutto sugli altri giocatori, addirittura anche dei campionati vari e non solo della Serie A”.

SEGUICI SU FACEBOOK

GIUDICE SPORTIVO, LA DECISIONE

Lazio tutti in vacanza e poi la festa: il 30 dicembre probabile cancelli aperti

Lazio tutti in vacanza e poi la festa – Tutte cose meritate dopo gli ottimi mesi e il successo in Supercoppa

Lazio tutti in vacanza e poi la festa – Dopo le fatiche della Supercoppa, i giocatori e lo staff, sono partiti per le vacanze natalizie. C’è chi è rimasto a Roma o in Italia e chi invece ha deciso altre mete per svagarsi un po’, l’unica cosa certa è che queste vacanze sono più che meritate. Inzaghi ha concesso alla squadra una settimana di vacanze prima di tornare nuovamente a Formello per riprendere gli allenamenti in vista del Brescia partita in programma il 5 gennaio all’Olimpico contro il Brescia.

Il rientro è previsto per il 30 dicembre giorno in cui, durante l’allenamento, secondo alcune voci, si dovrebbero aprire anche i cancelli per festeggiare la Supercoppa conquistata, insieme ai tifosi. La società, dovrebbe ufficializzare la cosa nei prossimi giorni e poi sarà pronta ad accogliere tantissimi tifosi che non vedono l’ora di festeggiare i propri beniamini.

SEGUICI SU FACEBOOK

Giudice sportivo: due biancocelesti salteranno il Brescia

Giudice sportivo: due biancocelesti dopo aver rimediato le ammonizioni in Supercoppa, non saranno presenti per la prossima partita della Lazio

Giudice sportivo: due biancocelesti saranno out contro il Brescia. Già, la Supercoppa giocata domenica, ha portato sì gioia tra tifosi e squadra, ma anche due notizie amare, la Lazio, dovrà fare a meno di ben due giocatori per la prossima partita. Luis Alberto e Leiva sono stati ammoniti ed entrambi erano in diffida, così, non scenderanno in campo per la partita del 5 gennaio, giorno dell’inizio del campionato dopo la sosta. Inzaghi sicuramente opterà per il centrocampo visto nel secondo tempo contro la Juventus che come sappia, ha portato poi la vittoria della partita: Parolo e Cataldi dovrebbero essere i due sostituti. Mentre arriva anche un’altra nota stonata per la Juventus. Infatti, la squadra bianconera, dovrà rinunciare a Bentancour per ben 3 partite dopo la doppia ammonizione rimediata in Supercoppa. Il centrocampista si è infuriato per l’espulsione andando a protestare troppo animatamente prima con l’arbitro e poi con il quarto uomo.

SEGUICI SU FACEBOOK

LA NOSTRA STORIA Il centrocampista Vincenzo Proietti Farinelli

LA NOSTRA STORIA Vincenzo Proietti Farinelli nasce a San Polo dei Cavalieri (RM) il 24 dicembre 1945. Era detto ‘Cencio’. Inizia a giocare nel 1958 nei pulcini della Lazio, con la quale gioca in tutte le categorie giovanili. Il suo più grande estimatore era Flacco Flamini che lo ebbe nella Primavera.

Nella stagione 1964/65 Vincenzo Proietti Farinelli disputa il Campionato De Martino ed esordisce in serie A contro il Messina. Vince il Torneo Parodi, il Torneo Umberto Nistri e il Torneo Righi. L’anno dopo è aggregato alla prima squadra. Nel 1966/67 passa in prestito alla Massese in serie C. Tra i suoi compagni di squadra un giovanissimo italiano che proveniva dal Galles: Giorgio Chinaglia. A fine stagione torna alla Lazio in serie B. Nel 1967/68 gioca e vince il Campionato De Martino di serie B e il Torneo di Riccione. Nel 1968 si trasferisce al Legnano. Gioca quindi con Alessandria, VJS Velletri, Cynthia Genzano e Banco di Roma. Nel giugno 1977 diviene allenatore di 3° categoria. Nel 1978/79 gioca la sua ultima stagione da calciatore.

Nel 1979/80 affianca Giacomo Losi alla guida del Banco di Roma, come allenatore in seconda. L’anno dopo guida la Berretti. A novembre è chiamato alla guida della prima squadra del Banco di Roma in serie C. A luglio del 1981 consegue il patentino di 2° categoria. Prosegue ad allenare in varie squadre (Cynthia, Sanvitese, Vjs Velletri), poi in qualità di direttore sportivo nel campionato nazionale Dilettanti (Fondi e Albano). Dal 1993/94, voluto da Zoff e Governato, ha svolto il compito di osservatore della Lazio fino al 2003/04. Oggi è il Responsabile Tecnico della Asd Pro Calcio.

SEGUICI SU TWITTER

LAZIO Giordano: “Condizione fisica eccellente. Lulic migliore in campo”

LAZIO Giordano: “La squadra di Inzaghi sa esattamente quello che deve fare in campo, la Juventus no. La cosa che mi impressiona particolarmente è la condizione fisica, davvero eccellente. Migliore in campo? Dico Lulic, grande nel primo tempo, ordinario nella ripresa, poi il gol bellissimo. La Lazio gioca in maniera semplice: fa bene quello che sa fare, non ci sono spartiti cervellotici. Quando la Juve prende gol vedo la difesa di Sarri, mentre nei gol che segna vedo la Juve di Allegri. Non mi sembra che ci sia stato un impatto così netto da parte del nuovo tecnico. Adesso fossi nei biancocelesti blinderei il terzo o il quarto posto, la crescita deve essere graduale e deve arrivare a piccoli passi. Oggi firmerei per un terzo posto, avendo già vinto la Supercoppa”. Così Bruno Giordano sulle frequenze di Radiosei.

Di Canio elogia Cataldi: “Grande professionista. Si sta ritagliando un ruolo importante”

“Un applauso a Cataldi. Quando era a Genova in prestito, per un abbraccio a Pandev fu massacrato. Tornò a Roma e nessuno lo voleva, gli ruppero anche le scatole in ritiro. Lui ha insistito da grande professionista, con gli attributi, e ora si sta ritagliando un ruolo importante”. Così Paolo Di Canio, all’indomani della conquista della Supercoppa da parte della Lazio, ai microfoni di Sky Sport.