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Gabriele Paparelli: “Ricordare è bello, ma agire è più importante”

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Nel giorno del 40esimo anniversario della morte, è intervenuto il figlio di Vincenzo Paparelli, Gabriele Paparelli.

Gabriele Paparelli ai microfoni di ‘LSC’: “Il tifo è sempre lo specchio della società in cui viviamo, in quell’epoca c’era violenza e tante armi. Un morto all’interno dell’Olimpico ha tolto tante sicurezze a molti tifosi, da quel giorno infatti sono cambiate tante regole e sono aumentati sensibilmente i controlli.

La perdita di una persona cara è qualcosa che ti tocca, perdere mio padre così è stato ancora peggio. Ad aumentare il dolore c’è stato tutto ciò che si è susseguito successivamente: mio padre era solo un operaio sugli spalti dello stadio ed è stato difficile, negli anni, dover digerire i tanti insulti che hanno seguito quel tragico 28 ottobre 1979.

Negli anni ’80, scrivere o gridare alla morte di Paparelli era l’insulto peggiore. Il tifo laziale è la mia famiglia, ogni sostenitore biancoceleste soffre nel vedere il nome di mio padre sbeffeggiato.

Lui non doveva essere allo stadio quel giorno, decise di cambiare programma all’ultimo perché non riusciva a stare senza Lazio: questo è parte del destino; l’arma che invece l’ha ucciso non è paragonabile ad una tragica fatalità perché lanciare simili oggetti da una curva all’altra rischia inevitabilmente di fare male alle persone.

Pino Wilson è stato il primo, questa mattina, ad avermi chiamato, come fa da sempre. Con lui c’è un legame forte, anche Giordano aveva vissuto quell’episodio dal campo.

Ricordare è bello, agire però è ancora più importante. I tifosi biancocelesti hanno coinvolto anche altri ragazzi, c’è stato un bel dibattito nei giorni scorsi con le testimonianze di persone che quel giorno erano all’Olimpico. Il calcio lo amiamo tutti e dobbiamo cercare di tenerlo più bello e pulito possibile.

Non dobbiamo smettere mai di raccontare quella triste vicenda per far sì che i giovani, oggi, non cadano in simili accadimenti. Gli stadi ormai sono blindati, a volte qualcosa di negativo capita all’esterno degli impianti di gioco. Ribadisco: il calcio è solo un gioco e dobbiamo viverlo con serenità.

Ho letto che il parco dedicato a Vincenzo Paparelli verrà riaperto: non sono stato coinvolto ed informato bene al riguardo. Ero arrivato al punto di ritirare il nome di papà da quel luogo perché era tenuto in condizioni pessime. Sono felice che ora venga riaperto. Ci saranno giochi per i bambini e strutture per i disabili. Spero sia un punto di ritrovo per i bambini e le loro famiglie ma anche un luogo di ricordo, vista la targa che è stata posta”.

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FIORENTINA LAZIO Ribery espulso a fine gara: rischio stangata?

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FIORENTINA LAZIO Ribery espulso a fine gara: rischio stangata?

FIORENTINA LAZIO Ribery espulso a fine gara. L’attaccante viola rischia di pagare un prezzo altissimo al nervosismo mostrato al triplice fischio. A mostrare la scena di cui è stato protagonista le telecamere di Sky: uscendo dal campo, il francese si è intrattenuto in ‘vivaci’ proteste contro uno dei due guardialinee, arrivando anche a spintonarlo. Un episodio – riferisce il sito della Lega Serie A – costato l’espulsione all’ex Bayern Monaco, che ora rischia una pesante squalifica. Tutto dipenderà da cosa scriverà l’arbitro nel suo referto di gara.

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LAZIO TORINO Ecco l’arbitro del match. I precedenti

LAZIO TORINO Ecco l’arbitro che dirigerà la partita di mercoledì all’Olimpico

Ieri si è conclusa la nona giornata di campionato e la Lazio ha affrontato la Fiorentina al Franchi vincendo 1-2. Ma la partita ormai è alle spalle perché già tra due giorni, si giocherà una nuova partita all’Olimpico contro il Torino. Il turno infrasettimanale non lascia respiro e l’ A.I.A. ha appena pubblicato l’arbitro che dirigerà il match.

Daniele Orsato è l’arbitro prescelto, i guardialinee Bresmes e Preti, il IV uomo Abisso, mentre al Var ci sarà Maresca e al Avar invece Fiorito. Ha diretto la Lazio ben 30 volte in Serie A e si appresta a dirigere la trentunesima partita. In questa stagione ha arbitrato la Lazio nel pareggio al Dall’Ara contro il Bologna, match terminato 2-2 e ora è stato assegnato nuovamente ai biancocelesti. Il bilancio con lui vanta: 10 partite vinte, 14 pareggi e 6 sconfitte, l’ultima un anno fa contro l’Atalanta nella sconfitta per 1-0 con la critica per il gol di Acerbi annullato in fuorigioco.

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LAZIO IMMOBILE ENTRA IN TUTTE LE AZIONI DA GOL

FIORENTINA LAZIO Montella: “Il Var va usato”

FIORENTINA LAZIO Il tecnico viola Vincenzo Montella a fine gara recrimina sull’utilizzo del mezzo elettronico.

Montella al termine di Fiorentina-Lazio si è lamentato per l’episodio del gol di Immobile: “Non capisco perché non andare a vedere al Var un’azione decisiva a pochi minuti dalla fine. Non è la prima volta che succede: adesso c’è il Var ma non va bene se non si va a vedere. In tv mi sembrava un’episodio netto. Però se c’è questa tecnologia si deve andare a vedere l’episodio. Non capisco e non capirò mai. Sono orgoglioso dei ragazzi, era una gara difficile”.

Sul nervosismo di Ribery dopo la sostituzione: “I campioni sono così, mi piacciono queste reazioni, c’è l’adrenalina del campione”. Su Vlahovic: “Non andrà a giocare la finale di Supercoppa Primavera, resterà con noi”. A Sky il tecnico ha detto: “Questa è la prima partita del nuovo ciclo dove l’avversario sul piano del gioco ci è stato superiore. Non nettamente ma si percepiva che avevano qualcosa in più”. Anche il direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè ha sottolineato che il fallo su Sottil doveva essere sanzionato: “Era punizione netta. Ci dispiace non si sia rivisto l’episodio al Var. La Fiorentina comunque non ha demeritato, abbiamo perso la partita per un episodio”.

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FIORENTINA-LAZIO: IL COMMENTO DI CORREA

FIORENTINA LAZIO Correa: “Vittoria che dà fiducia. Ora testa a mercoledì”

FIORENTINA LAZIO Correa — Al fischio finale, l’argentino è intervenuto ai microfoni di Lsr e ha commentato il match

FIORENTINA LAZIO Correa: “Ogni giorno lavoro sui miei difetti, sicuramente sbaglierò ancora ma continuerò a impegnarmi per aiutare la squadra. Ho sofferto per gli errori commessi, non stavo aiutando il gruppo. Nella mia carriera sono sempre stato un trequartista che prova a offrire la giocata giusta per l’attaccante. Alla Lazio sto imparando a giocare più vicino alla prima punta: sto provando a crescere sotto ogni punto di vista. La vittoria sarà molto importante per la fiducia di tutti: dobbiamo ottenere i tre punti anche mercoledì, altrimenti vanificheremmo il risultato di oggi. Dobbiamo riposarci e preparare nel miglior modo possibile la partita con il Torino. In alcuni periodi può venire meno la lucidità, e spesso questi periodi sono inspiegabili. Io però lavoro ogni giorno e riesco a superare sempre ogni difficoltà. Da quando sono arrivato in maglia biancoceleste ho spesso cambiato posizione, sono sempre stato un centrocampista ma ora sto imparando a star più vicino alla porta avversaria per il bene della squadra. Oggi abbiamo espresso il nostro calcio, quando siamo noi a condurre le gare è difficile batterci. Se continuiamo a giocare vinceremo sicuramente gran parte delle prossime partite”. 

FIORENTINA LAZIO Immobile: “3 punti importanti. Felice di aver raggiunto Chinaglia”

Al fischio finale di Fiorentina Lazio Immobile, autore del gol del definitivo 1-2, ha commentato il successo del Franchi ai microfoni di Lsr: “Oggi abbiamo fatto una grande partita, abbiamo affrontato una squadra forte e non era facile vincere a Firenze. Sono soddisfatto della prestazione della squadra, ora dobbiamo recuperare subito le energie in vista di mercoledì. Certi ritmi non si possono tenere sempre, sono felice di aver raggiunto Chinaglia nella classifica Serie A. A Formello ci sono tante foto di questo calciatore molto importante per la nostra tifoseria. Sono molto contento di questa statistica, magari un giorno ci saranno anche le mie foto nel quartier generale biancoceleste. Stasera abbiamo giocato bene vincendo, questo successo ci dà una spinta in più perché anche in Scozia avremmo meritato di più. Caicedo meritava di segnare, perché è un uomo vero che ci aiuta sempre. Ho chiesto scusa a Luis Alberto perché anche lui voleva battere il penalty. Quando gli hanno alzato la bandierina si è avvicinato da me dicendomi di averlo servito troppo tardi, invece la palla era perfetta”. 

FIORENTINA LAZIO Inzaghi: “Grande vittoria. Immobile? Non gli manca nulla”

FIORENTINA LAZIO Inzaghi — Al termine del match, il tecnico biancoceleste ha commentato l’1-2 con cui i suoi si imposti sui viola

FIORENTINA LAZIO Inzaghi: “Questa è una vittoria importante. Non era facile vincere in questo stadio contro un avversario di qualità. La squadra ha messo in campo una grande prestazione e penso che abbiamo meritato i 3 punti. Il rigore? Ho parlato con Ciro e insieme ci siamo trovati d’accordo sul farlo battere a Caicedo. Tutti sappiamo quanto ha fatto Felipe per la squadra e penso che se lo meritasse. Cosa manca a Immobile per la definitiva consacrazione? Credo che non gli manchi nulla. Ciro è un grande professionista oltre che un calciatore generoso, è un punto fermo della nazionale e con noi sta facendo grandi cose”.

FIORENTINA LAZIO LE PAGELLE – Sempre Ciroooo e solo Ciro!

Fiorentina Lazio le pagelle: torna alla vittoria la banda Inzaghi. Espugnato il Franchi con gol di Ciro Immobile che è sempre più leader della classifica marcatori della Serie A.

LAZIO (3-5-2):

Strakosha 6 – Non può nulla sul tracciante di Chiesa che lo punisce sul suo palo: per il resto inoperoso visto che la Fiorentina non colpisce mai la porta.

Patric 6 – Rincula sempre sulle scorribande dei viola proiettati in contropiede: si vede che non è un marcatore. Gioca semplice appoggiando la palla a Strakosha o al compagno più vicino. Una partita la sua senza infamia e senza lode.

Acerbi 6 – Il baluardo difensivo biancoceleste chiude le porte agli avanti della Fiorentina e imposta da dietro come un play dai piedi buoni.

Radu 5,5 – Sbaglia sul gol di Chiesa: la marcatura è troppo blanda e si fa uccellare dal giovane attaccante viola.

Lazzari 6 – Che corsa questo ragazzo: dopo la prova col Celtic altra buona prestazione con la Fiorentina. In una di queste non è stato premiato con il rigore su ancata di Caceres nel primo tempo: Guida e il Var hanno sbagliato in questo caso.

Milinkovic 5,5 – Il serbo non ha offerto la sua miglior prestazione stagionale: mai nel vivo del gioco, non giganteggia a centrocampo nemmeno con la sua fisicità. Al 54′ Parolo 6 – Dà sostanza al centrocampo e la Lazio non soffre più le imbucate centrali della

Leiva 6 – Lucas sta salendo di condizione e dopo il Celtic offre un’altra buona prova a distanza ravvicinata.

Luis Alberto 6,5 – Il mago ha costruito trame di gioco impeccabili: è sempre lui a manovrare da dietro e a imbeccare le punte.

Lulic 6 – Comincia bene la gara con grande vivacità, poi complice il calcione in testa dato da Ranieri, deve abdicare la contesa. Al 61′ Lukaku 6,5 – Entra al posto di Lulic e sforna l’assist per Immobile che punisce la viola nel finale.

Correa 7 – Genio e sregolatezza: autore del primo gol ne fallisce un altro a botta molto ravvicinata su assist di Luis Alberto. Peccato perché avrebbe portato la Lazio sul 2-0. Al 75′ Caicedo 5,5 – Sbaglia il rigore nel finale che poteva chiudere definitivamente i giochi ma per fortuna della Lazio i 3 punti sono comunque in cascina.

Immobile 8 – Sempre Ciro! La Lazio non riesce a vincere senza il suo bomber. Anche a Firenze è lui l’ago della bilancia della gara: assist per il gol di Correa e gol decisivo. Sempre più capocannoniere della Serie A.

Inzaghi 7 – Il cambio di Milinkovic poteva essere un’arma a doppio taglio e invece si è rivelato decisivo. La Lazio si è registrata a centrocampo e ha trovato il nuovo vantaggio con Immobile. Stavolta la rimonta non è stata subita.

FIORENTINA LAZIO L’ex Badelj: “Temo Immobile. A Roma non giocavo perchè…”

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FIORENTINA LAZIO L’ex Badelj rivela le sue impressioni alla ‘prima’ da avversario contro i biancocelesti.

FIORENTINA LAZIO L’ex Badelj stasera non vivrà una serata come le altre. Il centrocampista croato ritroverà infatti i biancocelesti per la prima volta dopo l’addio in estate. Una storia d’amore durata solo un anno, ma mai effettivamente decollata, forse non sempre per colpa sua. Proprio su questo, ma non solo, si è soffermato l’attuale viola.

Che ha parlato di un approdo alla Lazio non tra i più semplici. Il trasferimento è infatti avvenuto dopo la finale mondiale, che gli aveva lasciato pochi giorni di vacanza e a cui poi si era aggiunta la nascita del figlio Jona Davide. Poche dunque le sue apparizioni in maglia biancoceleste, per un motivo su cui lui non ha dubbi: “Non giocavo perchè Leiva era più adatto del sottoscritto“.

Voglia di rivalsa? Certamente, prosegue il centrocampista: una vittoria contro la Lazio significherebbe sperare nel piazzamento europeo. Attenzione però ad un particolare: “Immobile? Se lui sta bene parti sempre 1 a 0 per loro“. Il bomber non è però l’unico pericolo: anche Milinkovic e Correa, ha sottolineato, devono considerarsi nella rosa. Badelj conclude poi con una dichiarazione d’amore per la Fiorentina: quando era alla Lazio, ammette, non ha mai smesso di pensare ai viola. 

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LA NOSTRA STORIA Il centrocampista Guido Manfré

LA NOSTRA STORIA Guido Manfré nasce a Roma il 27 ottobre 1920. Cresce nelle giovanili della Lazio.

Nella stagione 1934/35 vince il Campionato Federale Romano Ragazzi. Manfré diventa titolare nella Lazio nel campionato di guerra 1943/44 e vince il titolo romano. Gioca alcuni incontri anche l’anno successivo. All’inizio della guerra era stato fatto prigioniero in Grecia per poi essere liberato.

Nel 1946 si trasferisce al Siracusa in Serie B. Gioca anche con il Catania, la Maceratese e il Benevento. Rientrato a Roma gioca per diversi anni nell’A.C.I. Calcio a livello dilettantesco. È deceduto il 15 febbraio 1997. Riposa a Roma al cimitero Flaminio.

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FIORENTINA LAZIO Conferenza Inzaghi: “Testa a domani. Crediamo nel nostro lavoro”

FIORENTINA LAZIO Conferenza Inzaghi — Questo pomeriggio, il tecnico biancoceleste è intervenuto in sala stampa e ha presentato la sfida del Franchi

Che momento è?

Giovedì in Scozia Abbiamo fatto una delle migliori prestazioni, ce ne sono state diverse di questo tipo. Non abbiamo ottenuto il risultato, ma dobbiamo continuare a credere in ciò che facciamo. Non è da tutti giocare così in uno stadio del genere, dobbiamo fare ancora di più, torniamo con 0 punti e grandissima fatica. Dobbiamo recuperare in fretta, domani c’è un’altra gara molto importante”.

Come si migliorano i soliti difetti?

Penso che non ci si debba rassegnare. Dobbiamo continuare a lavorare e a credere nei nostri mezzi e in ciò che facciamo. Ci sono capitate diverse partite così, non devono accadere più. I risultati passano attraverso le prestazioni e a Glasgow abbiamo giocato bene”.

Domani partita determinante?

Domani affrontiamo una gara importante, contro una diretta concorrente. Si affrontano due squadre in un ottimo momento, abbiamo gli stessi punti in classifica. Troveremo una città intera che segue la squadra con molto entusiasmo. Dovremo cogliere i momenti importanti”.

Si è rivisto un buon Leiva. Cosa sta succedendo invece in difesa?

“A inizio stagione difendevamo meglio, questo è un dato di fatto. Dobbiamo difendere di squadra, sui due gol abbiamo commesso errori individuali. Con determinate partite non si possono prendere certi gol, condizionano il risultato e il morale. C’è stato un grande dispendio di energie, vedrò oggi i calciatori, chi avrà recuperato. Avremmo meritato molto di più. Leiva ha fatto una buona gara, ma io non ho mai messo in dubbio le sue qualità. Abbiamo lavorato bene di squadra, parlare di singoli nella gara Glasgow non mi sembra opportuno. Lucas ha fatto la gara che ci aspettiamo da lui”. 

C’è il timore che questi risultati facciano diminuire la fiducia del gruppo?

È quello che non dobbiamo fare. Farò vedere ai ragazzi la gara, abbiamo fatto una partita intelligente, giocavamo contro una squadra forte, in Europa ha perso solo col Valencia due anni fa e in Champions quest’anno in modo fortuito. Hanno agonismo, però avevamo sofferto poco e niente, il rammarico è stato non chiudere la partita. Ci è mancato cinismo con Parolo, Correa, Immobile e Milinkovic, sono occasioni clamorose che avrebbero dovuto avere un altro esito”. 

Perché non ha giocato Immobile in una gara così?

Perché bisogna fare delle valutazioni. Probabilmente con la nostra vittoria non si sarebbe parlato di questo. Domani sicuramente giocherà, vedremo chi affiancargli. Dovremo essere bravi. Facendolo giocare in Scozia, forse, non lo avrei avuto domani. Con il suo ritmo è difficile farne tre in una settimana. Vedrò chi avrà recuperato meglio tra Correa e Caicedo. Immobile a Glasgow ci ha dato una mano negli ultimi 20 minuti”. 

Come stanno i giocatori?

Non sono in grado di rispondere, ho messo l’allenamento nel pomeriggio per dare più recupero. Siamo rientrati solo ieri. Abbiamo qualche giocatore che ha accusato stanchezza, speriamo non ci siano problemi muscolari. Poi sceglierò la formazione, giocando di giovedì e di domenica le squadre che fanno l’Europa League sono svantaggiate. Anticipando di due settimane l’inizio del campionato non ci sarebbero questi problemi. Senza mettere i due turni infrasettimali, insomma. Le squadre che fanno l’Europa League sarebbero più tutelate, avremmo potuto giocare di lunedì. Con l’inizio del campionato in anticipo tutti gli ex sportivi sarebbero contenti, e non ci sarebbe un affollamento di partite ravvicinate”.

Luis Alberto a centrocampo è una scelta irreversibile? Come si fermano Chiesa e Ribery?

Noi abbiamo questa opzione, ma si può utilizzare anche come due anni fa. Ma due anni fa non avevamo Caicedo in queste condizioni e non c’era Correa, ci sono delle valutazioni da fare. Luis è molto importante, lo stiamo utilizzando a centrocampo, ha raggiunto il record degli assist e la Nazionale. Poi lui non ha preclusioni. Montella sta plasmando la squadra per come l’ha costruita, è riduttivo parlare di Ribery e Chiesa. Hanno anche un grande pubblico, dovremo dare il 120%, con personalità. Dovremo essere sempre squadra senza dei buchi che potrebbero costare caro”.

LAZIO Acerbi si racconta: “La malattia mi ha migliorato”

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LAZIO Acerbi si racconta. Intervistato da La Repubblica, il difensore biancoceleste ripercorre le tappe del suo passato.

LAZIO Acerbi: “Paura? Ho smesso di avere paura sei anni fa. Ci pensavo proprio in queste ore. Ace, mi ripetevo, che fai se quella roba ritorna? La affronterò di nuovo, mi sono risposto. Vedo le cose ben chiare davanti a me e so che da un giorno all’altro potrebbe cambiare tutto. Chemioterapia dal sette gennaio al quattordici marzo, l’ingresso in un mondo parallelo e più vicino di quanto immaginassi che non abbandoni più, un mondo straordinario pieno di dolore e di coraggio”

UN CARATTERE DIFFICILE 

“Io, un uomo sbagliato. Credo di essere una persona solitaria e perciò difficile. È complicato starmi accanto e penso che la colpa sia soltanto mia. Non riesco a vivere in piena serenità. C’è sempre un pensiero che mi segue e non ha nulla a che vedere con quanto mi è successo. Come se nella testa mi battesse di continuo un martello. Così a volte risulto antipatico, trascinato dal vento dell’umore”

LA MALATTIA 

“Credo che la malattia mi abbia addirittura migliorato, cancellando rimorsi e rimpianti. Sono diventato un osservatore del paesaggio che sta attorno a me. Ho eliminato il superfluo, le persone negative, ma anche le illusioni. Ho smesso di sognare, preferisco fissarmi dei traguardi semplici. Volevo la Nazionale, per esempio, e me la sono ripresa. Un’ansia di meno. Come la tengo a bada? Calcio e casa, e basta. Cazzo Ace, mi ripeto di continuo, non pensare ad altro. Poi, certo, c’è il lavoro con lo psicanalista che mi segue dai tempi del Sassuolo. Lui sta a Modena, io a Roma. Ci diamo appuntamento il venerdì pomeriggio, con una videochat. Passiamo un’ora che mi fa stare bene”

IL FUTURO 

“Obiettivi? Il campo fino a 38 anni, qualche soddisfazione da togliermi con la Lazio, poi la panchina: farò l’allenatore”.  

GLI INIZI

“Maestri? Roberto Clerici, lo scopritore di Pirlo. Mi ha allenato alla Voluntas di Brescia. È morto l’anno scorso, troppo presto, aveva 75 anni. E poi il signor Romeo, ne ho dimenticato il cognome e chiedo scusa alla sua famiglia, che è stato il primo a credere in qualche mio talento. Avevo sette anni, mi portava su un campo di calcetto di Casalmaiocco sprofondato nella nebbia e nell’umidità e mi faceva tirare di destro e di sinistro. Prima di essere un difensore ho fatto il portiere e l’attaccante. Potevano mettermi in qualsiasi ruolo, me la sarei cavata comunque”.

LA FAMIGLIA

“Mia  madre mi ha educato alla bontà, mio padre mi ha trasmesso la tenacia e l’ambizione. Ho sempre avuto bisogno di un avversario per dare il massimo, l’ho idealizzato per molto tempo nella figura paterna. Dopo la morte di papà sono precipitato e ho toccato il fondo. Ero al Milan, mi sono venuti a mancare gli stimoli, non sapevo più giocare. Mi sono messo a bere e, credetemi, bevevo di tutto. Potrà sembrare un paradosso terribile, ma mi ha salvato il cancro. Avevo di nuovo qualcosa contro cui lottare, un limite da oltrepassare. Come se mi toccasse vivere una seconda volta. E sono ritornato bambino. Sono riaffiorate immagini che avevo completamente dimenticato”

SQUINZI

“Ci siamo capiti e rispettati. A volte ci bastava uno sguardo, altre volte un abbraccio. Non chiedetemi di aggiungere altro…”

LA PREGHIERA 

“Se prego spesso? Non spesso… ogni sera e ogni mattina. Da sempre. Una preghiera personale che dura almeno cinque minuti con la quale parlo con Dio e le persone care che non ci sono più, poi un Padre nostro e un’Ave Maria”.

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FIORENTINA LAZIO Probabili formazioni. Ciro e Luis Alberto titolari

Archiviata l’amara sconfitta contro il Celtic, la Lazio si rituffa nel campionato. Domenica sera ostacolo Fiorentina al Franchi. Fiorentina Lazio probabili formazioni

Simone Inzaghi e la Lazio dovranno essere bravi a lasciarsi alle spalle la cocente sconfitta di Glasgow. La compagine biancocelste è chiamata al pronto riscatto, ma davanti avrà una lanciata Fiorentina con un Ribery ad alti livelli. Torneranno titolari Radu, Luis Alberto e Immobile. Leiva tornerà disponibile dopo la squalifica scontata contro l’Atalanta. Fiorentina Lazio probabili formazioni:

FIORENTINA (3-5-2): Dragowski; Milenkovic, Pezzella, Caceres; Lirola, Pulgar, Badelj, Castrovilli, Dalbert; Ribery, Chiesa.

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Lazzari, Luis Alberto, Leiva, Milinkovic, Lulic; Correa, Immobile.

LA NOSTRA STORIA L’ex attaccante Virgilio Levratto

LA NOSTRA STORIA Virgilio Felice Levratto nasce a Carcare, in prov. di Savona, il 26 ottobre 1904. Era soprannominato ‘sfondareti’.

Nel 1921 inizia a giocare nelle giovanili del Vado dove resta fino al 1924. Nella stagione 1924/25 milita nel Verona. L’anno successivo passa al Genoa. Con la squadra ligure gioca per sette campionati fino al 1932. Levratto arriva alla Lazio nel 1934 al culmine della carriera. In biancoceleste resta due stagioni. Dopo la Lazio si trasferisce al Savona per tre stagioni. Chiude la carriera nel 1941/42 alla Cavese.

Terminato di giocare intraprende la carriera di allenatore. Guida Savona, Messina, Lecce e, fino alla scomparsa, Nolese. Nel 1956 fu il secondo di Bernardini nella Fiorentina che vinse lo scudetto. In Nazionale giocò 28 partite segnando 11 reti. Alle Oimpiadi del 1928 vince la Medaglia di bronzo con la Nazionale Olimpica. Il Quartetto Cetra lo citò nel testo della canzone “Che centrattacco”. Muore a Savona il 30 giugno 1968. Le sue spoglie riposano nel cimitero di Vado Ligure.

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LA NOSTRA STORIA L’attaccante biancoceleste Dimitri Pinti

LA NOSTRA STORIA Dimitri Pinti nasce a Pescara il 26 ottobre 1932.

Inizia a giocare nel Foligno nella stagione 1954/55. L’anno dopo Pinti è alla Massese. Nel 1957 gioca nel Vittorio Veneto. Nel 1958 si trasferisce alla Reggiana dove resta per due campionati. Acquistato nella stagione 1960/61 dal Lanerossi Vicenza fa il suo esordio in serie A. Nell’estate del 1961 passa alla Lazio in serie B. Con i biancocelesti disputa una stagione e mezza. A novembre del 1961 si trasferisce all’Udinese nella trattativa che riporta Orlando Rozzoni alla Lazio. Nel 1963 passa al Parma dove resta fino al 1967. È deceduto a Venezia l’8 ottobre 2018.

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ACCADDE OGGI 4 ottobre 1998, Lazio-Cagliari 2-0: Fernando Couto e quella corsa sotto la Nord

Gli infortuni di Nesta e Vieri, i tre pareggi consecutivi in avvio di campionato, una squadra che tra dubbi e infortuni stenta a decollare. La Lazio è reduce da una campagna acquisti faraonica, ma si ritrova alla quarta giornata in Serie A ancora senza vittorie e con tutti i big in infermeria. E anche il primo tempo col Cagliari si rivela una sorta di flop. Il pubblico inizia a rumoreggiare, poi nel secondo tempo la svolta.

Il gol decisivo viene realizzato da un gregario che la Serie A l’aveva assaggiata anni prima con la maglia del Parma. Arrivato quasi come aggiunta obbligata nell’affare De la Pena, Fernando Couto diventerà il valore aggiunto di una Lazio che si appresta a vincere tutto, ma ancora non lo sa. Liberatoria la sua corsa sotto la Nord dopo il gol al 3′ della ripresa, con tanto di prima, acrobatica capriola a caratterizzarne le marcature. Coi sardi in dieci per l’espulsione di O’Neill, ci penserà Stank0vic a firmare il raddoppio e la prima, sospirata vittoria in campionato della Lazio.

Fabio Belli

IL TABELLINO

LAZIO-CAGLIARI 2-0

Marcatori: 48′ Fernando Couto, 70′ Stankovic.

LAZIO: Marchegiani, Pancaro (73′ Gottardi), Fernando Couto, Mihajlovic, Favalli, Sergio Conceicao, Venturin, Almeyda (82′ Baronio), Nedved, Stankovic, Salas (89′ Protti). A disp. Ballotta, Lombardi, G.Lopez,Marcolin. All. Spinosi – DT Eriksson.

CAGLIARI: Scarpi, Zebina, Zanoncelli, Grassadonia, Berretta (73′ Cavezzi), O’Neill, De Patre, Nyathi (61′ Mazzeo), Vasari, Kallon, Muzzi. A disp. Franzone, Carruezzo, D.Lopez, V.Esposito, Lonstrup. All. Ventura.

Arbitro: Boggi (Salerno).

Note: espulso O’Neill al 6′ s.t. per doppia ammonizione.

Diaconale sui tifosi: “Tolleranza zero, chiederemo risarcimento danni”

Il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale, commenta il comportamento dei tifosi biancocelesti per le vie di Glasgow.

Le parole di Diaconale sui tifosi: “In questi casi la società adotta una posizione dura e di tolleranza zero. Sono azioni che comportano solo un danno per il club. Per questo potremmo agire per il risarcimento danni. Nonostante facciamo quanto possibile per limitare tali accadimenti non possiamo negare a questi razzisti di entrare allo stadio. Bisogna separare le responsabilità. Noi possiamo fare la nostra parte ma poi gli altri devono fare la loro. Avvicinare Hitler alla Lazio è un errore.

Non si può generalizzare perché si tratta di alcuni tifosi e non di tutti. La stragrande maggioranza della tifoseria biancoceleste detesta la maglia con il volto di Hitler. Sono provocazioni ed azioni volte a danneggiare la società, dato che la Lazio è vista come una squadra razzista in Europa. Poi quando la società invia una delegazione ad Auschwichtz non ne parla nessuno. Il fenomeno della politicizzazione delle curve ha generato una sensazione per cui all’interno delle curve un certo tipo di politica o manifestazioni politiche potessero avere rilevanza. Noi paghiamo un fenomeno sociale diffusosi nel corso degli anni”.

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VERSO FIORENTINA – LAZIO: MISSIONE RISCATTO CON I TITOLARISSIMI

VERSO FIORENTINA LAZIO – Missione riscatto con i titolarissimi

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VERSO FIORENTINA LAZIO – Dopo la debacle europea a Glasgow contro il Celtic, la Lazio è chiamata ad un nuovo delicato impegno al cospetto dei viola. Le ultime sui probabili schieramenti.

VERSO FIORENTINA LAZIO – Probabile che, per cercare un immediato riscatto, Inzaghi si affidi in blocco ai titolarissimi. A partire dalla difesa, dove, a protezione dei pali del confermatissimo Strakosha, saranno nuovamente Luiz Felipe e Radu ad affiancare Acerbi. L’unico ballottaggio è per la fascia destra, dove la presenza di Lazzari sarà messa in discussione fino all’ultimo da Marusic. Il montenegrino è più fresco, avendo saltato la gara di ieri per squalifica, ma l’ex Spal, dopo aver riscattato un periodo complicato con il suo primo gol laziale, ora non vuole più fermarsi. Vista l’importanza della partita, è probabile che la rotazione degli uomini non riguardi nemmeno il centrocampo. Tornerà dunque dal 1′ Luis Alberto, cui si uniranno nel terzetto mediano Leiva e Milinkovic. A riprendersi nuovamente il posto, dopo la panchina in Europa League, anche Lulic, sulla sinistra, e davanti Immobile. Il capocannoniere sarà affiancato da uno tra Correa e Caicedo, con El Tucu al momento in leggero vantaggio.

PROBABILI FORMAZIONI

FIORENTINA (3-5-2): Dragowski; Milenkovic, Pezzella, Caceres; Lirola, Pulgar, Badelj, Castrovilli, Dalbert; Chiesa, Ribery. All. Montella

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic, Leiva, Luis Alberto, Lulic; Correa, Immobile. All. Inzaghi.

LAZIO Adani: “Una delle miglior partita della stagione”

Lazio Adani commenta la partita Celtic Lazio a Sky

LAZIO Adani esprime il suo giudizio sulla partita di Europa League giocata dai biancocelesti. Nonostante la buona prestazione, non sono riusciti a vincere la partita portando a casa una sconfitta, ma per il telecronista la Lazio ha fatto bene

“La reputo una sconfitta immeritevole per la Lazio, soprattutto per come ci si è raggiunta. Hanno fatto tutto i biancocelesti, le occasioni per segnare sono state tante ma sia per mancanza di cattiveria le ha fallite sia per l’ottima prova di Foster non sono state finalizzate. Credo che la Lazio al di là del risultato, perché bisogna anche considerare la prestazione, togliendo la prima partita contro la Sampdoria e quella contro la Roma, ha giocato la miglior partita della stagione. I due top, Milinkovic e Correa, sbagliano troppo, hanno tantissima qualità ma devono entrare nell’ottica che il gol è una rarità e se ti capita la chance, devi riuscire a segnare”.

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ACCADDE OGGI Lazio-Atalanta 3-0: la “guerra lampo” di Signori & co.

Una Lazio ambiziosa ma capace di vincere solo una delle prime sei partite di campionato. E’ questa la squadra che si presenta ai nastri di partenza del campionato 1992/93, primo anno a tempo pieno di Sergio Cragnotti alla guida del più antico sodalizio calcistico della Capitale.

La Lazio promette, regala spettacolo come nel match contro il Parma e quello contro il Milan dei marziani a San Siro la settimana precedente, ma manca ancora di un pizzico di concretezza. Arriverà tutta insieme in una domenica di fine ottobre, contro un’Atalanta che sin troppe volte si era dimostrata bestia nera dei biancazzurri, e che aveva collezionato circa vent’anni senza sconfitte nella massima serie contro la Lazio.

Signori si conferma inarrestabile, andando a segno dopo appena un minuto di gioco. Al contrario dei precedenti match , la Lazio non cade nei tranelli avversari e la rimonta dell’Atalanta di Lippi non si concretizza. Anzi arrivano i gol di Winter e Fuser nella ripresa che chiudono i conti, con buona pace dei contestatori di SuperDino. La cavalcata per l’Europa è appena iniziata.

Fabio Belli

IL TABELLINO

25 ottobre 1992, LAZIO-ATALANTA 3-0

Marcatori: 1′ Signori, 51′ Winter, 80′ Fuser.

LAZIO: Fiori, Bonomi, Favalli, Bacci, Luzardi, Cravero, Fuser, Doll, Winter, Gascoigne (31’st Corino), Signori (28’st Sclosa). A disp.: Orsi, Stroppa, Neri. All. Zoff.

ATALANTA: Ferron, Porrini, Minaudo (28’st Mascheretti), Valentini, Alemao, Montero, Rambaudi, Bordin, Ganz, De Agostini (13’st Rodriguez), Perrone. A disp.: Pinato, Pasciullo, Tresoldi. All. Lippi.

Arbitro: Ceccarini di Livorno.