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Fraser (All. Vitesse): “Una gara alla volta. Prima pensiamo alla Lazio, poi le altre”

Giovedì prossimo in occasione della V giornata di Europa League la Lazio riceverà in casa il Vitesse di mister Fraser.

Una partita alla quale i biancocelesti hanno poco da chiedere in virtù del passaggio al prossimo turno già raggiunto. Per parlare della gara contro la squadra di Inzaghi proprio il tecnico Henk Fraser è intervenuto ai microfoni di gelderlander.nl: “Dobbiamo guardare avanti. Ora pensiamo alla gara di Europa League con la Lazio, poi ci concentreremo su quella di campionato contro l’ADO Den Haag”.

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LAZIO, DICEMBRE MESE DI FUOCO

Il difensore della Roma Fazio spavaldo: “Mai avuto paura della Lazio”

Il centrale della Roma Federico Fazio, intervenuto ai microfoni della tv ufficiale del club giallorosso, è tornato a parlare del derby.

Il difensore della Roma, spavaldo, ha dichiarato: “Battere la Lazio è stato molto importante per il morale e per la classifica. In settimana abbiamo lavorato molto sulla loro migliore qualità, il contropiede. In partita siamo riusciti a restare compatti. Dopo il rigore non hanno mai avuto l’occasione di pareggiare. Paura? Nessuna. Sapevamo che sarebbe stata una sfida da vivere senza timori e che saremmo dovuti sempre rimanere concentrati sulle loro qualità”.

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LAZIO, DICEMBRE MESE DI FUOCO

Caressa: “Lazio candidata a un posto in finale di Europa League”

Fabio Caressa nel suo consueto appuntamento del martedì ha analizzato il momento del nostro calcio, poi ha inserito le italiane tra le papabili per un posto in una finale europea

Fabio Caressa nel suo consueto appuntamento del martedì su Sky Sport ha analizzato il momento del nostro calcio, poi ha inserito le italiane tra le papabili per un posto in una finale europea. “Quest’anno una delle squadre italiane arriverà in finale in una coppa europea. La finale di Champions la Juve l’ha giocata l’anno scorso e ha voglia di rivalsa. Il Napoli è in una situazione difficile ma mancano due partite e può dire la sua.

Inoltre sono convinto che vinceremo anche gli europei del 2020. Per quel che riguarda l’Europa League una delle candidate per me è la Lazio. Se il Napoli dovesse uscire dalla Champions e scivolare in Europa League la lotta potrebbe farsi molto interessante. Oltretuto il Milan è sempre da tenere in considerazione. 

GIUDICE SPORTIVO, LEIVA IN DIFFIDA 

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Giudice sportivo: Leiva entra in diffida, Roma multata per i raccattapalle

Tra i provvedimenti del giudice sportivo in merito alla tredicesima giornata, la sanzione per il club giallorosso e la ratifica del giallo a Lucas Leiva, ora diffidato

A turno concluso, è stata diramata la lista dei provvedimenti del giudice sportivo in merito alla tredicesima giornata di Serie A. Il giudice Mastrandrea sanziona la Roma con una multa di 2.500 euro. “A titolo di responsabilità oggettiva, per avere i propri raccattapalle rallentato, negli ultimi 10 minuti di gara, la regolare ripresa del gioco” recita il comunicato diramato dalla Lega. Graziate invece sia Roma che Lazio, cui tifosi avrebbero utilizzato materiale pirotecnico nei propri settori: le due società non verranno punite, come specificato dalla nota, grazie all’articolo 13 della giustizia sportiva (che specifica le condizioni che esentono i club da responsabilità sui propri sostenitori). Mastrandrea ha poi ratificato l’ammonizione a Lucas Leiva, giunto ora a quota 4 gialli, e dunque entrato in diffida.

LAZIO, DICEMBRE MESE DI FUOCO 

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Cardone (Repubblica): “Dopo il derby Inzaghi era deluso, ma saprà rialzarsi”

A tre giorni dalla sconfitta nel derby ha parlato Giulio Cardone, giornalista di Repubblica, che ha analizzato il match. Cardone incoraggia Inzaghi, poi bacchetta Milinkovic

A tre giorni dalla sconfitta nel derby è intervenuto a Radiosei Giulio Cardone, giornalista di Repubblica, che ha analizzato il match. “Derby? Ho visto una squadra che ci ha provato ma che avrebbe potuto fare di più. Ho parlato con Inzaghi dopo la partita. Era molto deluso specie per il secondo tempo. Nei suoi piani gli ingressi di Lukaku e Nani avrebbero dovuto dare nuova linfa alla squadra, e in realtà così è stato, ma alla fine ciò non è stato sufficiente a evitare la sconfitta.

Sono rimasto deluso dalla prestazione di Milinkovic. Da un giocatore così mi aspetto sempre quel pizzico di fantasia in più, o comunque una partita di livello. L’ho trovato sottotono, non era lui. Non è facile digerire una sconfitta nel derby, ma sono convinto che Inzaghi riuscirà a risollevare la squadra. La classifica comunque sorride ancora. Certo, se si fosse giocata Lazio Udinese magari avremmo potuto avere già 3 punti in più e avremmo affrontato la Roma con un vantaggio diverso, ma poco cambia”.

IMMOBILE E LA DELUSIONE IN NAZIONALE, PARLA LA MOGLIE 

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“Ciro era a pezzi dopo la Svezia”. Le parole di Jessica Immobile

A una settimana dalla gara contro la Svezia, Jessica Immobile, moglie del bomber biancoceleste ha parlato della delusione del marito dopo l’eliminazione

A una settimana dalla gara contro la Svezia, Jessica Melena, moglie del bomber biancoceleste Ciro Immobile ha parlato a Tv Sorrisi e Canzoni della delusione del merito dopo l’eliminazione  dell’Italia dai prossimi Mondiali. “L’ho atteso fino a mezzanotte nel garage dello stadio, poi siamo tornati a casa. Ciro era a pezzi, non stava al meglio fisicamente, ma ha fatto di tutto per esserci. Aveva una gamba fasciata ma ho percepito soprattutto un’enorme delusione.

Ci siamo fermati sotto casa a mangiare una pizza e quando una comitiva di ragazzi l’ha riconosciuto, hanno iniziato ad applaudirlo e a ringraziarlo per l’impegno nella causa azzurra. Un applauso di consolazione, certo, ma credo gli abbia fatto bene. Era veramente distrutto. Ho conosciuto Ciro nel 2012 e da allora l’ho seguito a Genova, Torino, Dortmund, Siviglia e Roma. E quando smetterà di giocare andremo insieme un anno a New York”. Queste le parole di Jessica Immobile.

DIACONALE CONTRO LA CURVA DELLA ROMA

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UFFICIALE – Udinese, esonerato Delneri. Al suo posto arriva…

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Dopo l’esonero di Luigi Delneri, inizia ufficialmente in casa Udinese l’era di Massimo Oddo.

Luigi Delneri non è più l’allenatore dell’Udinese. La panchina del tecnico friulano non ha retto al ko interno di domenica scorsa contro il Cagliari, che ha reso la classifica dei bianconeri altamente preoccupante. A salutare l’ex mister del Chievo la stessa Udinese, con una nota sul proprio profilo ufficiale.

Udinese Calcio comunica di aver sollevato dall’incarico della guida tecnica della prima squadra Mister Luigi Delneri e l’allenatore in seconda Giuseppe Ferazzoli. Udinese Calcio ringrazia Gigi Delneri e Giuseppe Ferazzoli per la passione e la dedizione dimostrate ogni giorno in questi 13 mesi trascorsi sulla nostra panchina, e augura loro il meglio per il futuro”.

Il mister sarà sostituito da Massimo Oddo, ex capitano della Lazio e l’anno scorso sulla panchina del Pescara. A lui l’arduo compito di risollevare la squadra, attualmente in 14esima piazza a quota 12 punti.

LEGGI ANCHE LE PAROLE DI DIACONALE SU ANNA FRANK

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Diaconale: “Anna Frank usata contro i laziali dopo il derby: perché nessuno si è indignato?”

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Il responsabile della comunicazione della Lazio, Arturo Diaconale, ha voluto commentare le immagini di Anna Frank usate dai tifosi della Roma per irridere i rivali biancocelesti dopo la sconfitta nel derby.

Queste le parole espresse da Diaconale nel suo editoriale:

Anna Frank sorridente che indossa la maglia della Roma con sopra scritto “A pippe”. Anna Frank allegra che esibisce un taglio di capelli alla Radja Nainggolan. Anna Frank che imita felice Francesco Totti presentandosi in divisa giallorossa con la fatidica scritta “vi ho purgato ancora”.

Non c’è tifoso laziale che non abbia ricevuto da sabato sera ad oggi queste immagini sul proprio telefonino inviategli da qualche amico romanista. E non c’è tifoso romanista che abbia resistito alla tentazione di usare le stesse immagini per applicare un proprio ironico e irridente “guai ai vinti” nei confronti dei laziali in ambasce per la sconfitta nel derby.

C’è un uso strumentale di Anna Frank simile a quello degli adesivi appiccicati in Curva Sud da un gruppetto di tifosi laziali nelle settimane scorse? Pare di no. Perché nessuno si è indignato per il ritorno della vittima dell’Olocausto nelle vicende calcistiche della Capitale. Un conto, si dice, era la goliardata infame del messaggio antisemita contenuto nei 26 adesivi appiccicati da un manipolo di tifosi oltranzisti. Un altro conto è la sana irrisione con cui l’intero popolo giallorosso si compiace per la vittoria nel derby e prende per i fondelli gli sconfitti.

I laziali incassano, magari bofonchiando contro i due pesi e le due misure. E non si indignano o protestano per l’uso comunque strumentale del ricordo della ragazza simbolo dello sterminio degli ebrei. Eppure una ragione di preoccupazione ci sarebbe. Perché l’ondata di “sana irrisione” rivolta ai tanti contrapposta alla “infame goliardata” compiuta da pochi, rischia di alimentare il pregiudizio cavalcato e ripetuto ossessivamente da molti giornali e reti televisive secondo cui lo sberleffo compiuto a mezzo Anna Frank è sacrosanto visto che l’intera tifoseria della Lazio è composta da razzisti e antisemiti irredimibili.

La “sana irrisione”, in sostanza, è sotto sotto una forma subliminale di razzismo alla rovescia. I laziali? Tutti neo-nazisti! E i tifosi biancocelesti di religione ebraica (ce ne sono, ce ne sono)? Sono evidentemente dei kapò.

Naturalmente non si deve esagerare. Anzi, è bene stemperare. Con una risata che però ha comunque una punta di amarezza. La “sana irrisione” può diventare una sorta di polvere sottile che si deposita sulle coscienze. E le avvelena“.

LEGGI ANCHE LE PAROLE DI JARDIM SU KEITA

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Monaco, mister Jardim non del tutto soddisfatto di Keita

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Le prestazioni di Keita Balde non sembrano soddisfare del tutto il tecnico del Monaco Jardim.

Arrivato nel Principato dalla Lazio al termine del mercato estivo, Keita ha finora collezionato 3 gol e 2 assist in 12 presenze tra campionato e Champions League. Un bottino non però abbastanza sufficiente per il tecnico dei monegaschi Jardim. “È vero, è arrivato solo da tre mesi, si sta ancora adattando. Ma mi aspetto di più da uno come lui”, le parole in conferenza stampa del portoghese. Che stasera, nel match di Champions contro il Lipsia, schiererà proprio il senegalese tra i titolari. Concedendogli un’occasione d’oro per trascinare sè stesso e la squadra biancorossa, il cui cammino in Europa ad oggi è stato tutto fuorchè soddisfacente.

LEGGI LA BELLISSIMA INIZIATIVA BENEFICA DI RADU

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Radu, bellissima iniziativa benefica a favore di un tifoso romeno

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Il difensore della Lazio Stefan Radu si è reso protagonista di una bellissima iniziativa a favore di un tifoso romeno.

Stefan Radu mostra il suo cuore d’oro e mette all’asta la sua maglia per una causa benefica. Vale a dire, finanziare le cure mediche di Cucu, tifosissimo della Dinamo Bucarest malato di cancro. L’iniziativa è stata immediatamente sponsorizzata dai tifosi su Facebook e proprio il terzino biancoceleste è stato tra i primi a contribuire. Partito da una base di 250 euro, in poche ore il valore della casacca è immediatamente aumentato. E, con l’aiuto di tanti altri giocatori romeni già pronti a partecipare, si spera di vederlo raggiungere presto l’obiettivo di 38mila euro necessarie per le cure di Cucu.

LEGGI ANCHE L’ULTIMO RECORD DI IMMOBILE

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Immobile conquista l’ottava posizione nella Top 10 marcatori 2017

Ormai siamo vicinissimi alla fine del 2017 e siamo pronti a dar vita al 2018. Immobile fa parte di una classifca

Il portare Soccer Laduma ha deciso di mostrare anzitempo la lista dei 10 top marcatori dei principali marcatori di tutte le leghe del 2017. Ovviamente troviamo Ciro Immobile, il bomber biancoceleste. Dall’inizio dell’anno fino a questo momento è andato in rete ben 29 volte (uguale ad Harry kane). Questo gli permette di ottenere l’ottava posizione. Superato anche il rivale del Napoli Dries Mertens (27 gol e decimo posto) mettendosi alle spalle di Lewandowski (31 gol e sesta posizione) e Lionel Messi (con 37 gol). Ma Messi non è il primo di questa speciale classifica infatti l’argentino si è piazzato secondo e al primo posto troviamo Dragan Borkovic, attaccante del Bangkok United, che ha segnato 38 gol. Difficile che Ciro entro la fine dell’anno riesca a superare Messi e Borkovic ma noi lo speriamo sia per lui che per la Lazio.

LEGGI IL MESE INFERNALE DELLA LAZIO

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Lazio il mese di dicembre sarà un vero e proprio tour di force infernale

Questo per la Lazio sarà un mese di ferro costernato da tantissime partite di Campionato, Europa e Coppa

La Lazio a dicembre scenderà in campo moltissime volte quindi l’uomini di Inzaghi dovranno trovare le energie giuste per superare questo mese di fuoco. A partire da questa settimana i biancocelesti affronteranno giovedì il Vitesse in Europa League (scenderanno le riserve) e domenica ci sarà la Fiorentina in casa. Ma facciamo un rapido calcolo, la Lazio da qui a fine anno dovrà affrontare moltissime sfide, 6 partite di Campionato, 2 di Europa League e 2 di Coppa Italia se si conta il passaggio ai quarti di finale. Il 14 dicembre si giocherà contro la vincente tra Cittadella-Spal. Queste gare si giocheranno in 37 giorni.

LE SQUADRE

Le aquile affronteranno la Fiorentina, Sampdoria in trasferta, Torino in casa, Atalanta in trasferta, Crotone e l’Inter a Milano il 30 dicembre il giorno prima di capodanno. Partite davvero importanti se si considera che andare a giocare a Marassi ora è una vera e propria battaglia. Anche a Bergamo è sempre difficile così come a Milano dall’Inter che cerca di conquistare un posto in Champions con il sogno Scudetto. Si spera che la Lazio da qui in avanti riesca a superare il record dello scorso anno dove Inzaghi nel giorone di andata conquisto 37 punti. Ora la squadre ne ha ben 28 ma deve recuperare una partita (24 gennaio), speriamo che Inzaghi riesca nell’impresa di superare i punti dell’anno scorso. C’è bisogno della miglior Lazio per superare queste partite a partire da quella di domenica contro la viola dell’ex allenatore Pioli. Il sogno Champions resta vivo.

LEGGI LE PAROLE DI DE LAURENTIIS

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FIGC – De Laurentiis: “Questa è un’occasione da sfruttare. Rifondiamo…”

De Laurentiis presidente del Napoli, parla delle dimissioni di Tavecchio dalla FIGC

Ecco le parole di De Laurentiis ai microfoni di Sky: “Credo che questa sia proprio un’occasione non tanto per mandare a casa qualcuno ma per rifondare come non è mai stato fatto, sempre a partire dai campionati. Serve fare un tavolo permanente che studi e modernizzi il calcio man mano che il mondo cambia, perché sta cambiando da tanto tempo. Malagò ha detto che commissaria la Federcalcio? Siamo tutti commissariati, è commissariato anche lo Stato”. Poi continua sulla possibile elezione di Carraro: “È già stato presidente della FIGC, è un uomo di grande esperienza ma non spetta a me dare giudizi. Lui potrebbe avere i numeri per trasformare questa Federcalcio, perché lui è un grande sportivo. La gente chiede volti nuovi, ma bisogna prima individuarli”.

GUARDA IL VIDEO DEL TRIPLICE FISCHIO FINALE DI CARESSA

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VIDEO – Caressa fa capire per chi tifa, esulta al fischio finale del derby

Fabio Caressa giornalista di Sky fa trapelare la sua gioia quando l’arbitro fischia al triplice fischio finale

Quella di Caressa è stata una gaffe che ha fatto arrabbiare i tifosi della Lazio. Molti lo hanno incolpato di aver tifato per la Roma e di essere contento che la partita sia finita in quel modo. Ovviamente è una gioia per ogni telecronista commentare il derby e Fabio pare essersi fatto prendere dall’adrenalina. Questo il video in cui si sente il commento finale della telecronaca.

 

LEGGI LE PAROLE DI VELTRONI

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Veltroni: “Non sarò io a prendere il posto di Tavecchio alla FIGC. Ci vorrebbe un ex giocatore come Costacurta, Baggio…”

Non ha fatto neanche in tempo ad andarsene che in seno alla FIGC già iniziano a circolare i nomi del possibile sostituto di Carlo Tavecchio. Tra i tanti papabili per la sostituzione dell’ex Presidente anche l’ex sindaco di Roma Walter  Veltroni.

Le dimissioni del Presidente dopo tutte le dichiarazioni rilasciate dagli addetti ai lavori nei suoi confronti dopo l’eliminazione dell’Italia al Mondiale erano dovute. Anche se a onor del vero per altre persone le cose si sono svolte in modo diverso in altri casi. Uno per tutti proprio Malagò che, dopo il disastro dei Mondiali di Nuoto del ’90 di cui era responsabile, non pensò a presentare le dimissioni anzi restò ancorato alla sua posizione. Comunque sia, Veltroni intercettato ai microfoni di Sky Sport ha subito scartato tale eventualità: “Credo che per governare la  FIGC ci vogliano persone che già conoscano ed agiscono nel mondo del calcio. O, in alternativa, una combinazione tra un manager e figure ‘di campo’. Ce ne sono diversi: Roberto Baggio, CostacurtaMaldiniMassimo  Mauro. Persone competenti ed equilibrate. Bisogna restituire il calcio a loro e uscire dalla logica maggioranze e minoranze”.

NAINGGOLAN TORNA A PARLARE DEL DERBY

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LEGGI ANCHE LE PAROLE DI ULIVIERI CONTRO TAVECCHIO E MALAGO’

Radja Nainggolan torna sulla stracittadina: “La più grossa sciocchezza che abbia mai sentito”. E sullo scudetto…

Dopo le tante critiche ricevute nelle ultime ore il centrocampista giallorosso Radja Nainggolan è intervenuto per mettere a tacere tutte le voci che lo hanno riguardato. Il giocatore belga nei giorni scorsi aveva abbandonato il ritiro della sua Nazionale accusando di aver riportato un infortunio. Ma, a quanto visto nel derby, l’aria della capitale ha fatto bene al giocatore che sul terreno di gioco non ne ha risentito affatto.

Per fare luce su quanto accaduto lo stesso Nainggolan è stato raggiunto dai microfoni del portale olandese sporza.be: “Ho avuto un piccolo infortunio con il Belgio ma io recupero sempre più velocemente del normale. Per la partita contro la Lazio ho preso alcuni antidolorifici, perché volevo esserci. Pensavo di essere quasi al top ma ero all’80-85% delle mie capacità. Una volta svanito l’effetto dell’antidolorifico, ho sentito qualcosa e ho preferito uscire prima”.

Il romanista è stato accusato dai tifosi belgi: “La sciocchezza più grande che abbia mai sentito. Le ultime due volte non ero stato convocato ed ero felice di tornare. Volevo cogliere l’occasione per andare ai Mondiali. Non posso farci niente se mi sono infortunato. Avrei voluto giocare contro il Messico e il Giappone. Voglio sfruttare ogni possibilità, spero di esserci la prossima volta. Questo è quello per cui sto lavorando”.

L’obiettivo dei giallorossi: “Scudetto? E’ quello per cui stiamo lavorando. In passato abbiamo parlato troppo spesso del titolo e questo ha portato delle delusioni. Ora ragioniamo partita dopo partita e vedremo dove saremo arrivati”.

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LEGGI ANCHE IL RISULTATO DI HELLAS VERONA-BOLOGNA

L’ex Manfredini: “Inzaghi e i suoi sapranno come ripartire”

L’ex centrocampista Christian Manfredini è intervenuto ai microfoni di Radiosei. L’ex giocatore della Lazio dopo aver commentato il derby si è soffermato a parlare di alcune individualità biancocelesti e della prossima gara con i viola.

Queste le parole di Manfredini: ”La Lazio fino a questo momento ha fatto bene. Uscire sconfitti nel derby fa male ma i biancocelesti sanno come ripartire. Lukaku mi piace tanto, la conquista della Supercoppa è merito suo. Davanti poi a dei senatori come Lulic e Radu. Anche Marusic mi ha sorpreso ma ho un debole per il belga. Anche se non è ancora pronto per sostenere novanta minuti di alto livello. Deve crescere ma quando affonda non lo fermi, sarà una grande risorsa per la rosa. Nani è un giocatore vero, a 31 anni non è vecchio. Ha una grande esperienza internazionale. Quando lui e Anderson saranno al 100% daranno una grandissima mano, anche se per loro non sarà facile conquistarsi una maglia da titolare. Immobile è un giocatore insostituibile, non è facile farne a meno. Qualche volta dovrà riposare e Nani è perfetto per quel ruolo. La Fiorentina non è partita con grandi pronostici però ha iniziato bene. Adesso ha qualche problema ma non va sottovalutata perché hanno giovani interessanti”.

CHAPECOENSE: UNO DEI SUPERSTITI TORNA A GIOCARE>>>GUARDA IL VIDEO

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CORINO CHIEDE ALLA LAZIO DI PUNTARE ALLA CHAMPIONS

L’ex CT azzurro Marcello Lippi: “Malagò si sbaglia, non fui io a scegliere come CT Ventura ma Tavecchio”

Dopo le esternazioni dell’ex presidente della FIGC Carlo Tavecchio, che lo ha chiamato in causa, ha preso la parola Marcello Lippi. L’ex ct dell’Italia è intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24 per dire la sua versione sulla questione.

LA VERSIONE DI LIPPI

“Non si parla di altro che di Marcello Lippi. Ieri Malagò, oggi Tavecchio. Ora ve lo dico io come sono andate le cose. Tutto  vero quanto detto da Malagò, meno una cosa. Non sono stato io a scegliere l’allenatore. Io sono stato a cena con Malagò e Tavecchio. Mi era stato proposto di diventare direttore tecnico di tutte le Nazionali ed abbiamo deciso di contattare alcuni tecnici. Così ho parlato con VenturaMontella GasperiniIn Federcalcio ho parlato con Tavecchio e gli ho detto le mie impressioni. Lui mi ha chiesto chi scegliere ma io gli risposi che toccava a lui farlo. Alla fine ha scelto Ventura perché secondo lui esperto e saggio”.

E DI SEGUITO…

“Ho firmato un precontratto con Tavecchio per diventare direttore tecnico ma, un anno prima di questo incontro, Tavecchio – ripeto, Tavecchio – aveva sottoscritto una norma secondo la quale chi aveva un parente procuratore di calciatori non poteva assumere l’incarico di dirigente tecnico in Federcalcio. Mio figlio, come sapete, è procuratore e quindi non si poteva fare. Ma quello che mi chiedo è come sia possibile che Tavecchio che aveva firmato quella norma non se ne fosse ricordato quando mi aveva contattato. Così il giorno precedente alla presentazione mia e di Ventura il mio incarico è svanito per regolamento. Dopo, non ho più sentito Tavecchio. Né Uva. Né altri in Federcalcio. Ora sono qui in Cina, con un contratto che scade nel 2019 e sono contento di restarci
“.

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ANELLUCCI GIUSTIFICA LA SQUADRA DI INZAGHI NEL DERBY

Renzo Ulivieri contro l’ex Presidente Tavecchio: “Io non me ne vado altrimenti arriva Malagò”

E’ guerra aperta tra i pezzi da novanta del nostro mondo pallonaro. Il Presidente del CONI Malagò attacca quello della FIGC Tavecchio. Quest’ultimo presenta le dimissioni chiedendo ai suoi collaboratori di fare altrettanto. Il Presidente dell’Assoallenatori Renzo Ulivieri rifiuta di presentarle per evitare che possa arrivare proprio lo stesso Malagò.

Intervenuto al Consiglio della FIGC Ulivieri ha lanciato una battuta rivolta al Presidente del CONI: “Il Consiglio Federale resta in carica per l’ordinario. Le dimissioni io non le presento altrimenti c’è il rischio che arrivi Malagò. Quello di oggi è un segnale importante, è un segno di debolezza. Rispetto la scelta di Tavecchio che poi ha chiesto le dimissioni di tutti come gesto politico. Ma non dobbiamo mollare, anzi dobbiamo rimanere per garantire l’ordinaria amministrazione, altrimenti davvero arriva qualcuno da fuori e sarebbe una iattura”.

Su Tavecchio: “Non condividiamo la decisione di Tavecchio. Riteniamo che sarebbe stato meglio attendere la decisione dei presidenti delle Leghe di A e B. Se qualcuno ha spinto per mettersi qualche medaglia al collo e al petto, e credo che qualcuno lo abbia fatto, non sa fare il dirigente. Se Tavecchio è stato costretto a dimettersi? Ma no è una sua scelta personale. E’ lui che fa le valutazioni. Ma se qualcuno ha corso per appuntarsi medaglie ha sbagliato. Non parlo di Malagò, lui non c’entra nulla. Il presidente Tavecchio aveva chiesto le dimissioni di tutto il consiglio ma io non le do.

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CORINO CHIEDE ALLA LAZIO DI PUNTARE ALLA CHAMPIONS

Monday Night da urlo al Bentegodi. Il punto della tredicesima giornata di A

Con il posticipo di San Siro tra Inter e Atalanta si era chiusa la domenica calcistica. Pioggia di gol a Verona: il Bologna trionfa nel Monday Night

ROMA LAZIO: 2-1

Termina con il successo giallorosso per 2-1 l’attesissimo derby della capitale. Le sensazioni erano quelle di un grande match eppure la prima frazione si è conclusa con il punteggio di 0-0 dove l’unico vero protagonista è Strakosha con un grande intervento sulla girata di Dzeko. Nella  ripresa però è tutta un’altra storia. Al minuto 49 prima e al minuto 52 poi, la Roma costruisce la vittoria grazie al rigore di Perotti, concesso per una scivolata di Bastos su Kolarov, e alla botta dal limite di Nainggolan. La Lazio accorcia le distanze al minuto 72  con Immobile dagli undici metri (rigore concesso con l’ausilio del Var per fallo di mano in area di Manolas) ma non basta. Gli uomini di Inzaghi tentano il forcing finale ma la Roma gestisce il vantaggio e si prende il derby. I giallorossi scavalcano in classifica la Lazio che resta quindi a quota 28. Dzeko e compagni saranno impegnati mercoledì nella delicata trasferta di Madrid contro l’Atletico di Simeone. L’obiettivo di Di Francesco è blindare la qualificazione con un turno d’anticipo. La Lazio esce sconfitta dal derby ma la squadra è in salute. Giovedì probabile turnover nella gara di Europa League contro il Vitesse. Domenica all’Olimpico arriva la Fiorentina, reduce dal pari di Ferrara.

NAPOLI MILAN: 2-1

Il secondo anticipo della 13esima giornata ha visto di scena Napoli e Milan nella meravigliosa cornice di un San Paolo gremito. Con un gol per tempo gli uomini di Sarri liquidano la pratica Milan. Apre Lorenzo Insigne al minuto 33. L’ex Pescara scatta sul filo del fuorigioco e sfrutta un lancio perfetto di Jorginho. Gol, quello del “magnifico”, inizialmente annullato per posizione irregolare e accordato solo in seguito all’intervento del Var. Al minuto 73 Mertens pesca Zielinski ancora sul filo del fuorigioco. Il polacco controlla, entra in aria e con il mancino fulmina Donnarumma. I rossoneri accusano il colpo ma provano a creare azioni efficaci. La difesa partenopea però respinge gli assalti del Milan, che accorcia le distanze solo al minuto 92 con Romagnoli. Il centrale classe ’95 calcia al volo di prima intenzione e trafigge Reina con una mancino da fuori area che si infila all’angolino alla sinistra del portiere. Gli ospiti però si svegliano tardi e il Napoli conquista i 3 punti. Gli uomini di Sarri blindano così il primato in classifica. Strada sempre più in salita invece per gli uomini di Montella.

CROTONE GENOA: 0-1

Nella giornata dell’esordio di Davide Ballardini sulla panchina del Grifone, allo Scida si affrontano Crotone e Genoa, in quello che è il lunch match della domenica. Gli ospiti aprono la gara dopo 11 minuti con Luca Rigoni, che di testa insacca una palla messa in area da Laxalt. La partita la fa il Genoa che legittima il vantaggio con un netta superiorità nel possesso palla. Gli uomini di Ballardini arrivano due volte in porta con Pandev nel primo tempo. Nella ripresa c’è spazio per un po’ d’accademia firmata Adel Taarabt, che delizia il settore ospite con alcune giocate d’alta scuola. Il Genoa tuttavia concede l’iniziativa ai padroni di casa che provano l’assalto all’area di rigore avversaria ma non riescono a impensierire Perin. Il Grifone gestisce e porta a casa 3 punti fondamentali per la lotta salvezza. Stop casalingo per Nicola. I 12 punti in classifica sono un discreto bottino, ma domenica, a Torino, c’è la Juventus.

BENEVENTO SASSUOLO: 1-2

Al Vigorito alle 15 in programma il match di bassa classifica tra Benevento e Sassuolo. I campani dopo la grande prestazione di Torino, vogliono ottenere i primi punti del campionato. Il primo tempo è per larghi tratti di marca giallorossa. Ciciretti e Armenteros i più pericolosi in area neroverde, ma Consigli blinda lo 0-0. La prima frazione termina dunque a reti inviolate. La ripresa vede in campo lo spirito combattivo del Sassuolo che decide di iniziare a imporre il proprio gioco ma Ragusa e Gazzola sciupano due potenziali occasioni. Quindi la svolta al minuto 57. L’estremo difensore campano Brignoli sbaglia il lancio, la palla viene intercettata da Missiroli che serve Matri in area di rigore. L’ex Juventus e Lazio non può sbagliare a due passi dalla porte e punisce la disattenzione del Benevento.

La reazione dei padroni di casa non si farà però attendere e appena 8 minuti dopo Armenteros agguanta il pari raccogliendo un tiro-cross di Ciciretti. Appena due minuti dopo però, al 67esimo, i padroni di casa restano in dieci per il secondo giallo sventolato in faccia a Letizia. Al minuto 72 Bucchi inserisce Berardi che in pieno recupero ha l’occasione dal dischetto, di decidere il match. Il classe ’94 calcia però sulla traversa e proprio quando il risultato sembrava ormai scritto, al minuto 94 Peluso trova di testa il gol del definitivo 1-2. Tre punti di ossigeno puro per il Sassuolo. Sprofonda la squadra di De Zerbi, sempre più fanalino di coda e ancora inchiodata a 0 punti.

SPAL FIORENTINA: 1-1

Al Paolo Mazza di Ferrara protagoniste sono Spal e Fiorentina. Il primo tempo è avaro di occasioni. Entrambe le compagini si difendono bene e concedono poco. A risentirne però è la fase offensiva. I viola cercano di arrivare in porta con due incursioni laterali di Bruno Gaspar, ma gli uomini di Pioli peccano negli ultimi metri. Alla mezz’ora l’arbitro Calvarese annulla la rete di Chiesa per fuorigioco di Gil Dias. Al minuto 42 però è la Spal a passare in vantaggio. Calcio di punizione dalla destra di Viviani, stacco aereo di Felipe, palla sul palo e tap-in vincente di Paloschi a porta sguarnita. La prima frazione termina dunque con gli emiliani in vantaggio per una rete a zero. Nella ripresa Pioli cambia subito. Fuori Olivera e dentro Babacar, che va ad affiancare Simeone in avanti. I frutti si vedono nell’immediato, quando il senegalese con il destro prova a impensierire Gomis, che risponde prontamente. Al minuto 58 Calvarese pareggia il conto delle reti annullate, non convalidando giustamente il gol in contropiede di Paloschi, partito in posizione irregolare.

Pioli getta nella mischia anche Saponara e a 10′ dalla fine i due figli d’arte Simeone e Chiesa confezionano il gol del meritato pareggio. Assist smarcante dell’argentino per il classe ’97 che di destro infila Gomis sul primo palo. I viola ci provano e tentano il forcing finale in cerca del gol della vittoria, ma a eccezione di una conclusione di Simeone, terminata alta, la gara ha poco altro da raccontare. Partita maschia: da segnalare 7 cartellini gialli (4 per i padroni di casa, 3 per i viola), due dei quali rifilati a Oikonomou. La Spal chiude in 10 uomini ma resiste. Punto importante per i ferraresi che aggiungono un tassello in più alla corsa salvezza, più che mai serrata. Fiorentina a tratti assente, a tratti molto propositiva. I 17 punti testimoniano un percorso discontinuo, positivo ma non brillante. Dopotutto la Fiorentina è ancora, dopo 13 giornate, pur sempre un cantiere aperto in virtù dei numerosi cambiamenti nel corso dell’ultima sessione di calciomercato.

TORINO CHIEVO: 1-1

Al Grande Torino il Chievo di Rolando Maran fa visita ai granata. Partono bene gli ospiti con le iniziative create da Inglese e Castro, che di testa su cross di Gobbi trova il palo al minuto 6. Trascorrono 8 minuti e i veneti passano. Cross di Cacciatore dalla destra, deviazione aerea di Meggiorini che diventa un assist per Hetemaj, che ancora di testa trafigge  Sirigu. Al minuto 28 si fa male Castro che è costretto a lasciare il campo (per lui lesione del collaterale, domani l’intervento) in seguito a un contrasto con Rincon. Il Chievo perde dinamismo in mezzo al campo e il Toro prende coraggio. Il gol è nell’aria e al minuto 31 Baselli incorna di testa su cross dalla destra di Obi. Il numero 8 granata sovrasta Tomovic e Cesar e pareggia i conti.

Al 40esimo grande opportunità per gli uomini di Mihajlovic con Ljajic che spreca calciando a lato dopo il gran lavoro di Iago Falque. Termina 1-1 la prima metà di gara. Al sesto della ripresa Hetemaj ha l’occasione per il raddoppio e per la doppietta personale ma Burdisso salva la conclusione ravvicinata del finlandese. Al minuto 65 il Toro va vicinissimo al vantaggio, con la traversa colpita da Iago Falque. Urlo del gol strozzato in gola per il popolo granata che però appena 5 minuti dopo torna a sperare. Contrasto in area tra Gobbi e Belotti: inizialmente per l’arbitro è solo calcio d’angolo, quindi, con l’ausilio del Var viene accordato il calcio di rigore in favore del Torino. Dal dischetto si presenta il gallo che incrocia con il destro  ma si fa ipnotizzare da Sorrentino. Rissa nel finale: scintille tra Ljajic e Radovanovic con conseguente espulsione di quest’ultimo. Il Chievo resiste in inferiorità per gli ultimi sei minuti e porta a casa un pari prezioso. Il Torino continua nel suo andamento altalenante. I punti in classifica sono 18, ma la sensazione che questa sia un’occasione sprecata è legittimata dai fischi dello stadio al termine della partita.

UDINESE CAGLIARI: 0-1

Alla Dacia Arena si affrontano Udinese e Cagliari. Dopo 9 minuti i padroni di casa vanno vicini al gol con Maxi Lopez che da pochi passi sbagli il tap-in di testa dopo la respinta di Rafael su punizione di Barak. Tra il minuto 21 e il minuto 31 Jankto si rende protagonista di due chiare occasioni da gol, prima spedendo fuori un colpo di testa su cross ancora di Barak e poi con una conclusione parata con un grande intervento da Rafael. Al minuto 25 occasione per il Cagliari, da Barella a Pavoletti che si gira all’interno dell’area. L’attaccante ex Napoli e Genoa conclude in porta ma Bizzarri risponde prontamente con una deviazione decisiva. Dopo 10 minuti nella ripresa i sardi passano in vantaggio. Cross dell’ispiratissimo Barella, indecisione di Danilo e Widmer che lasciano rimbalzare la sfera e colpo di testa di Joao Pedro che deposita in rete la palla vagante in area. Delneri le prova tutte, mette in campo 3 punte e tenta l’assalto alla ricerca del pareggio ma i suoi sono poco lucidi e il gioco manca di concretezza. Al minuto 98 Bizzarri si fa espellere (rosso assegnato con l’ausilio del Var) per l’intervento irregolare ai danni di Faragò, involato verso la porta. La gara ha poco altro da raccontare. L’Udinese perde in casa e lascia il campo tra i fischi dei propri tifosi. Terzo successo in 5 partite invece per Lopez, e Cagliari che sale a 15 punti in classifica. I rossoblù possono respirare, e sabato alla Sardegna Arena arriva l’Inter, seconda forza del campionato.

SAMPDORIA JUVENTUS: 3-2

A Marassi la Samp per continuare a stupire, la Juventus per dare una prova di forza dopo la sofferta vittoria sul Benevento. Allegri sceglie Asamoah in corsia al posto di Alex Sandro e schiera Bernardeschi nel ruolo di Dybala, inizialmente lasciato in panchina. Primo tempo vivace con i bianconeri vicini al gol in un paio di occasioni. Prima Higuain su filtrante di Bernardeschi manda a lato a pochi centimetri dal palo, quindi Cuadrado da pochi passi ma da posizione defilata calcia in porta. Viviano respinge di schiena e la palla termina in calcio d’angolo, ma non secondo Guida che non vede la deviazione e concede la rimessa dal fondo. La Samp si chiude bene e all’occorrenza non rinuncia a ripartire. Gara dai ritmi comunque elevati nonostante lo 0-0 con cui si chiude la prima frazione. Nella ripresa la musica cambia. Palla vagante in area bianconera che Bernardeschi svirgola innescando un campanile su cui si avventa Duvan Zapata.

Il colombiano giganteggia su Lichtsteiner e di testa batte Szczesny depositando la sfera sul palo più lontano. Al minuto 52 il tabellone recita 1-0 Samp e Marassi è in delirio. A questo punto Allegri inserisce Dybala e al minuto 70 i bianconeri hanno una grande occasione per pareggiare. Palla persa dai blucerchiati a ridosso della metà campo e contropiede bianconero, con Higuain che procede palla al piede prima di servire in maniera errata un liberissimo Cuadrado. Gol sbagliato, gol subito. Appoggio di Ramirez per Torreira e botta del classe ’96 urugaiano che batte Szczesny dal limite dell’area. Trascorrono appena 8 minuti e la Samp trova il terzo gol con Ferrari, che risolve una mischia in area in seguito a un calcio piazzato dalla destra. La Juve è sulle gambe ma prova a reagire nel finale. Al minuto 91 Higuain trasforma il penalty concesso per un pestone di Strinic su Douglas Costa. Tre minuti più tardi arriva il gol della speranza bianconera. La firma è di Dybala, gol fotocopia di quello realizzato nella stessa porta a Marassi, contro il Genoa a fine agosto. L’ultimo minuto registra l’assalto finale dei bianconeri che però non porta a nulla di concreto. I campioni d’Italia crollano a Marassi a 3 giorni dalla delicatissima sfida di Champions contro il Barcellona. La squadra di Giampaolo, dal canto suo, si conferma una delle rivelazioni del campionato.

 

INTER ATALANTA: 2-0

Nel posticipo domenicale l’Inter ospita a San Siro l’Atalanta di Gasperini.  Dopo un primo tempo equilibrato, in cui Handanovic e Berisha sono protagonisti su Hateboer e Icardi, è proprio il capitano dell’Inter a piazzare un uno-due micidiale di testa che stende una buona Atalanta. Al sesto minuto della ripresa l’argentino sblocca il risultato sfruttando una punizione di Candreva e battendo di testa Berisha. Al minuto 15 fulmina ancora il portiere albanese incornando sul cross preciso di D’Ambrosio. L’Inter, ancora imbattuta come il Napoli, sale a 33 punti dopo 13 turni: Sarri è lì, a 35. Spalletti dopo il pari interno contro il Torino aveva predicato attenzione e più concretezza. Oggi la squadra ha dato una grande dimostrazione di forza. San Siro ringrazia, la Juve no. L’Atalanta gioca una partita ordinata e diligente ma viene piegata da un Mauro Icardi in stato di grazia. Gara fondamentale giovedì a Goodison Park per gli uomini di Gasperini. A Liverpool Gomez e compagni saranno attesi dall’Everton. L’obiettivo è ipotecare con una giornata d’anticipo il passaggio ai sedicesimi di finale.

 

VERONA BOLOGNA: 2-3

Al Bentegodi va di moda il monday night (il terzo in campionato per gli uomini di Pecchia), che presenta la sfida tra Verona e Bologna, ultima gara della tredicesima giornata. Dopo una prima fase in cui i felsinei prendono l’iniziativa, a passare in vantaggio sono i padroni di casa al minuto 12 con Alessio Cerci. Cross di Fares dalla corsia sinistra, Cerci svetta più in alto di tutti in area piccola e trova il gol con un colpo di testa che viene deviato da Krafth e termina in rete. Per l’ex colchonero si tratta del primo gol in maglia gialloblù, oltre che della prima rete in Serie A dal marzo del 2016, quando vestiva la maglia del Genoa.  In un primo momento il gol subito tramortisce l’11 di Donadoni che soffre per alcuni minuti le avanzate dei veneti. La reazione rossoblù non tarda tuttavia ad arrivare. Verdi serve Palacio che allarga per Mattia Destro, la cui conclusione da posizione ravvicinata batte un incolpevole Nicolas. Al minuto 21 è 1-1 tra Verona e Bologna. Anche per Destro si tratta del primo sigillo stagionale. A questo punto la gara si fa sempre più vivace e al minuto 33 i padroni di casa raddoppiano. Cross di Verde dalla sinistra, Caceres svetta più in alto di Masina e colpisce di testa. Mirante allontana, ma sulla respinta si fionda nuovamente Caceres che col destro trova la rete. Prima rete stagionale e con la nuova maglia anche per l’uruguaiano. Si chiude con il Verona in vantaggio un primo tempo disputato a ritmi elevatissimi. La ripresa si apre a ritmi blandi, ma ben presto cresce l’intensità, sulla falsariga della prima frazione. Il Bologna prova a reagire ma il Verona è compatto a centrocampo e prova a ripartire in contropiede, sfruttando le inevitabili avanzate degli ospiti. Al minuto 57 la svolta della gara: Donadoni sostituisce Destro. Al suo posto entra in campo Orji Okwonkwo, nigeriano classe ’98 con già all’attivo un gol in campionato. La mossa si rivela azzeccata e dà ben presto i frutti desiderati. Cross di Verdi dalla corsia destra, Okwonkwo si inserisce da dietro, anticipa Caceres e di testa trova il gol del pareggio. L’attaccante diciannovenne, già eroe della sfida di Reggio Emilia contro il Sassuolo, riporta quindi la situazione in parità al minuto 74. Bologna sazio? Neanche per sogno. Trascorrono appena due minuti e gli uomini di Donadoni la ribaltano. L’azione parte ancora dai piedi di un ispirato Simone Verdi che serve Donsah.  Il centrocampista ghanese, entrato da poco anche nel giro della nazionale, controlla il pallone con la suola, si smarca fuori area, converge verso il centro del campo e di collo-esterno destro batte Nicolas. L’uno-due micidiale dei Felsinei piega il Verona che si getta alla ricerca del pari con la forza della disperazione. I padroni di casa hanno una ghiotta occasione al minuto 86, quando  un tiro sporco di Lee in area di rigore fa tremare la retroguardia di Donadoni: Helander involontariamente devia il pallone verso la sua porta e Mirante allontana in calcio d’angolo. Il Bologna resiste e porta casa un prezioso successo in rimonta. Il Verona crolla nel giro di due minuti dopo il doppio vantaggio e rimane penultimo in classifica, a quota 6 punti.