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GABRIELE SANDRI – Il sit in della Curva Nord: ecco tutti gli aggiornamenti

Giornata di grande cordoglio e commozione per celebrare l’anniversario della scomparsa di Gabriele Sandri. Ecco gli aggiornamenti dal Sit – in organizzato dalla Curva Nord Lazio.

Sul palco i rappresentanti della Curva Nord Milano: “E’ la giornata del ricordo. Siamo commossi nel dover ricordare quel giorno, quando sentimmo quella c****o di notizia. Ciao Gabriele, sarai sempre con noi”.

Sul palco Lollo, rappresentante della Curva Furlan di Trieste: “Noi abbiamo conosciuto Gabriele, e possiamo ricordarlo come Stefano Furlan, che ha perso la vita 35 anni fa. Mi piange il cuore, il ricordo non è mai svanito. Un abbraccio alla famiglia Sandri”.

Sul palco Cristiano Sandri, fratelllo di Gabriele: ” Grazie agli amici di Gabriele e alla mia Curva. Il valore dell’amicizia è alla base di tutto il movimento ultras. Senza retorica vorrei ringraziare tutte le tifoserie che oggi sono qui e che hanno fatto striscioni per ricordare mio fratello. Vedo tanti giovani che non riescono a fare nulla, voi invece credete in qualcosa. Valori sani e non focalizzati sui social. Io ho perso un fratello, un dolore che mi porterò sempre dentro. Manca mia madre, non ce la faceva, per noi è stato un dramma. Vorrei ricordare tutti i giovani che hanno perso la loro vita per una passione, da Antonio De Falchi a Ciro Esposito”.

Sul palco Giorgio Sandri, papà di Gabriele: “Grazie a tutti voi. Dopo quello che ha detto Cristiano è difficile aggiungere altro. Credo di trovare la forza di parlare davanti a voi perché è Gabriele che me la dà. A Bergamo ricordo quando trovai la forza di parlare, e di riuscire a dire quattro parole, Grazie…Grazie…Grazie…Grazie”.

SEGUE UN MINUTO DI SILENZIO

 

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Venditti: “Un pensiero a Gabriele Sandri, ho chiamato il papà…”

Anche Antonello Venditti, noto cantautore e tifoso romanista, ha voluto ricordare Gabriele Sandri.

Ai margini dell’evento ‘Nomina dei Nuovi Cavalieri della Roma’, infatti, Venditti ha commemorato la scomparsa di Gabriele: Un pensiero a Gabbo che oggi è l’anniversario, io ho chiamato il papà Giorgio sono vicino a coloro che conferiscono il calcio buono e il tifo in maniera sana”. Non c’è colore che tenga, Gabriele unisce ancora una volta tutti i tifosi d’Italia. 

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FOTO – Ciciretti ricorda Gabriele Sandri: ecco le sue parole

L’attaccante del Benevento, Amato Ciciretti, attraverso il suo profilo Instagram ha voluto ricordare la scomparsa di Gabriele Sandri.

Il ricordo di Gabbo va oltre ogni colore e ogni tifoseria. Anche Amato Ciciretti ha voluto commemorare la morte di Sandri, dedicandogli un post su Instagram. “Nel cielo biancoazzurro brilla una stella che in tutto il fimamento è sempre la più bella. Ciao Gabbo”, queste le parole del centravanti che sicuramente faranno molto piacere ai tifosi della Lazio.

 

 

 

“Nel cielo biancoazzurro brilla una stella che in tutto il firmamento è sempre la più bella!” #CiaoGabbo #GabrieleSandri ❤️👼🏻

Un post condiviso da Amato Ciciretti (@amatociciretti) in data:

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LAZIO SOCIAL — Patric: “Stiamo lavorando bene, non molliamo”

Patric, a una settimana dal derby ha voluto caricare la squadra spingendola a dare il massimo e a non mollare. Il tutto, sul proprio profilo Instagram

Complice il rinvio di Lazio Udinese e la sosta per le nazionali, la squadra di Simone Inzaghi non disputa una partita ufficiale da giovedì 2 novembre, quando all’Olimpico i biancocelesti piegarono per 1-0 il Nizza di Balotelli. A Formello però il lavoro non si ferma e tra gli uomini rimasti a disposizione del tecnico piacentino figura anche Patric Gabarron. Con la stracittadina alle porte, il difensore spagnolo ha voluto dare la carica ai compagni sul proprio profilo Instagram.

Il derby infatti è già iniziato sui social: “Settimana di grande intensità e grande lavoro da parte di tutti. Bisogna continuare a crescere, non si molla. Dobbiamo continuare su questa strada, il derby è una nuova occasione per compiere un altro importante passo in avanti” ha chiosato Patric.

DI CANIO SULL’ITALIA>>>LEGGI QUI 

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Di Canio: “L’Italia non mi è piaciuta. In campo con troppa paura”

Di Canio analizza il match di Stoccolma e boccia l’atteggiamento timido e impaurito degli azzurri

All’indomani del ko di Stoccolma, Paolo Di Canio è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per analizzare la gara di andata dello spareggio mondiale contro la Svezia. “Se si entra in campo con questo spirito diventa complicato vincere le partite. L’atteggiamento della squadra non mi è piaciuto. Ho visto un gioco approssimativo e ritmi troppo blandi. Oltretutto ho la sensazione che nei giocatori sia sopraggiunta la paura, specie dopo lo svantaggio. A quel punto si sono dissolte anche quelle poche idee viste nel primo tempo.

La percezione è che i calciatori dell’Italia fossero quasi sorpresi e talmente intimoriti da non riuscire a creare azioni concrete, a eccezione del palo di Darmian. A questi livelli un atteggiamento del genere non è accettabile. Si tratta di una squadra che non ha ancora trovato la quadratura e che non ha un proprio modulo di riferimento. In caso di qualificazione Ventura avrebbe il tempo di ovviare a questa situazione. Tuttavia dagli uomini che scendono in campo mi aspetto un atteggiamento diverso. Serve più determinazione e più coraggio in entrambe le fasi.

Ventura non ha una squadra eccezionale a mio avviso, ma con quegli elementi può fare comunque meglio. Le frasi sull’arbitraggio a fine partita non mi sono piaciute. Come se non non sapessimo già che all’estero si tende a far giocare di più. Lunedì mi aspetto una squadra che dia battaglia nell’uno contro uno. Una partita come quella di ieri è impensabile se si vuole andare in Russia. A San Siro le cose dovranno cambiare” ha concluso Di Canio.

GIANNICHEDDA SULLA LAZIO 

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Giannichedda: “La Lazio ha raggiunto l’equilibrio perfetto. Il derby…”

Giannichedda, biancoceleste dal 2001 al 2005 è intervenuto a proposito dello stato di forma della Lazio e ha sondato il terreno in vista della stracittadina di sabato prossimo

A una settimana esatta dal derby della capitale, l’ex biancoceleste Giuliano Giannichedda è intervenuto ai microfoni di TMW Radio a proposito del magico momento della Lazio. “La squadra ha raggiunto un equilibrio perfetto. Nell’ambiente si respira serenità e voglia di continuare a far bene. Inzaghi ha saputo plasmare il gruppo a sua immagine e i risultati parlano chiaro. Oltretutto le cose non sono state semplici fin dall’inizio. Tanti infortuni, a cominciare da quelli di Felipe Anderson e Nani, fino agli stop di Basta, Wallace, Di Gennaro e Caicedo.

Tuttavia Inzaghi ha dimostrato di saper lavorare con gli uomini che ha a disposizione e sta gestendo l’organico nel migliore dei modi. La Lazio è partita sicuramente come la sorpresa del campionato, ma adesso è una realtà concreta. Oltretutto il ritorno dei lungodegenti dall’infermeria non può che far bene alla squadra. Tra una settimana si giocherà il derby. Prima della sosta, sia a livello morale che sul piano del gioco Lazio e Roma erano in una condizione brillante. Sarà importante capire come ritorneranno i giocatori dalle rispettive nazionali. Vincere il derby significherebbe tanto sia per la classifica che dal punto di vista morale e psicologico. Si tratta di una sfida particolare, non è una partita come le altre. Roma è già in clima derby ha concluso Giannichedda.

IMMOBILE E PAROLO, PICCOLA SODDISFAZIONE

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Laziali in azzurro: Immobile aggancia Chinaglia, Parolo a meno 3 da Piola

Immobile e Parolo salgono nella speciale classifica dei biancocelesti con più presenze in nazionale

Serata da dimenticare quella di ieri a Stoccolma. Una sconfitta, seppur di misura, che complica la strada degli azzurri verso il Mondiale, ma che lascia tuttavia aperto uno spiraglio in vista della gara di ritorno in programma martedì 13 a San Siro. Nella serata di Stoccolma ad aver funzionato tra le fila della nazionale italiana sono stati in pochi. Darmian e Candreva a suon di accelerazioni hanno provato a scuotere la nazionale, ma senza successo. Dalla debacle svedese non sono esenti nemmeno i due biancocelesti Ciro Immobile e Marco Parolo che tuttavia possono parzialmente essere soddisfatti in tema di presenze.

Piccola soddisfazione dunque per i due “Lazionali”. Immobile con la gara di ieri è infatti salito a quota 14 presenze in nazionale da quando veste la maglia della Lazio, eguagliando Giorgio Chinaglia e Diego Fuser. Parolo, dal canto suo, ha raggiunto quota 27, portandosi a sole tre lunghezze da Silvio Piola, che con le sue 30 presenze è al terzo posto di questa speciale graduatoria, capeggiata da Alessandro Nesta, seguito da Antonio Candreva.

SVEZIA ITALIA, LE PAROLE DI FUSER

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FORMELLO – Nani show con il Divino Amore. Wallace e de Vrij…

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E’ andata in scena questa mattina a Formello l’ultima sgambata settimanale della Lazio.

Si è conclusa 11-0 per la Lazio l’amichevole giocata stamattina (ore 9:30) a Formello contro il Divino Amore (Prima Categoria). Un test di due tempi da 30′ ciascuno, voluto da Inzaghi per tenere alto il ritmo della squadra anche nella sosta e rodare Felipe Anderson, rientrato in gruppo mercoledì pomeriggio dopo la tendinopatia rimediata a fine luglio. A mettersi più in mostra è però Nani, autore di cinque reti che hanno evidenziato le sue abilità: destro, sinistro, opportunismo sotto porta, colpo di testa. Perfino un assist di tacco per lo stesso ex Santos, che conclude un’azione tutta in verticale infilando la palla all’incrocio dei pali.

LA PARTITA

Il tecnico opta per il consueto 3-5-1-1: Guerrieri in porta, Bastos, Luiz Felipe e Radu in difesa, Basta, Patric, Leiva, Crecco, Lulic a centrocampo, Felipe Anderson dietro a Nani in attacco. Mancano all’appello, oltre ai nazionali (Lukaku, Milinkovic, Luis Alberto, Murgia, Jordao, Pedro Neto, Parolo e Immobile), De Vrij (rimasto a riposo per tutta la gara) e Wallace (che ieri aveva terminato in anticipo la seduta mattutina). Il Divino Amore non oppone resistenza e viene subito trafitto per tre volte da Nani, prima con il mancino, poi dribblando il portiere avversario e infine con un’incornata da pochi passi. Il gol di Felipe Anderson, il destro da fuori di Basta, il tap-in a porta vuota di Patric e un tiro deviato in rete da Nani chiudono la prima frazione sull’8-0.

SECONDO TEMPO

Girandola di cambi nell’intervallo, con Mauricio, Marusic e Palombi che subentrano a Radu, Leiva (con Basta spostato mezzala e Crecco e Patric che si alternano in regia) e Lulic (con Nani che si muove alle spalle del classe ’96 e Felipe Anderson dirottato sulla fascia anche per testarne il fiato). Proprio Palombi timbra il cartellino due volte (la prima da pochi passi, la seconda in semirovesciata), poi Bastos chiude i conti con una percussione centrale. Adesso qualche giorno di riposo, in attesa del rientro dei nazionali e di buone notizie da Wallace (che martedì dovrebbe comunque tornare ad allenarsi regolarmente), Vargic (ai box da tre giorni causa affaticamento) e da Strakosha, che ha abbandonato in anticipo il ritiro della nazionale albanese, ma non è in dubbio per il derby.

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Fuser: “Italia, giocare a S.Siro sarà un’altra cosa rispetto a ieri. Il derby? Spero…”

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Italia-Svezia, ritorno del playoff per Russia 2018, e poi il derby. Due appuntamenti per una settimana, quella alle porte, che si preannuncia davvero bollente. Per commentare il tutto, è intervenuto l’ex capitano biancoceleste Diego Fuser.

Questo il pensiero sull’Italia di Fuser, intervistato da Sky Sport nel giorno del suo compleanno: “Se si critica il ct evidentemente la squadra non sta andando bene. Io credo che lunedì l’Italia possa fare una buona partita e ribaltare il risultato di ieri sera. Giocare a San Siro sarà un’altra cosa rispetto alla Svezia, una carica incredibile, il pubblico che spingerà la squadra però è normale che devono fare qualcosa di più rispetto a ieri. Il 4-3-3? Ventura è un allenatore che sa cosa fare, l’augurio è che i giocatori rispondano alle sue richieste”.

VERRATTI E IMMOBILE

Possono fare di più visto come stanno giocando in campionato. Quando si è in nazionale si ha un altro tipo di pressione e la gente si aspetta ancora di più di quello che uno può fare in un club. Loro sono anche preparati per far questo, una serata storta ci sta, lunedì faranno una grande partita (Verratti però è squalificato, ndr) e porteranno l’Italia al Mondiale”.

IL DERBY

Una sfida dopo l’eventuale eliminazione dell’Italia? Speriamo vada tutto bene per la Nazionale. I giocatori affronteranno una partita per volta, prima la testa sarà a lunedì, alla stracittadina ci penseranno dopo. Mi auguro che i nazionali di Lazio e Roma giochino la loro sfida da prossimi partecipanti al Mondiale. Le capitoline sono due squadre in grandissima forma. Già quando non si è tanto in forma, oppure una delle due va meglio dell’altra, il derby è comunque una partita fine a sé stessa ed è difficile indovinare cosa succederà. Spero in un derby esplosivo, magari con tanti gol“.

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SVEZIA ITALIA – Parolo: “A volte gli episodi ti possono condannare. Lunedì…”

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Brutta e senza idee, l’Italia esce sconfitta (1-0) dal primo round del playoff Mondiale a Solna contro la Svezia e vede sempre più lontano l’accesso a Russia 2018. Al termine della gara, è arrivato il commento del centrocampista Marco Parolo.

Queste le parole di Parolo ai microfoni di ‘RaiSport’: “In questo momento c’è la rabbia di voler ribaltare il risultato e di fare la partita della vita. Dobbiamo cancellare questa serata e passare alla prossima sapendo che abbiamo un solo risultato utile e dando tutto noi stessi. É stata una gara sporca, si lottava su tutti i palloni. Il loro gol è stato un tiro deviato, noi abbiamo preso il palo, alcune volte gli episodi ti possono condannare. Ora però dobbiamo essere più forti di questo, chiuderci dentro noi e lavorare per cercare di fare una grandissima partita lunedì perché l’Italia deve andare per forza ai Mondiali”.

LEGGI ANCHE LE PAROLE DI GIORDANO SUL DERBY

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Giordano ricorda il suo derby più bello. E sul post rinvio con l’Udinese…

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Sale l’attesa, dentro e fuori dal campo, per il derby capitolino del prossimo 18 novembre. Il profumo della stracittadina si avverte già nelle strade, tra i tifosi. Come ad esempio Bruno Giordano, che la sfida ai giallorossi la conosce molto bene, visto che è riuscito a giocarla e perfino a vincerla. Nessuno meglio di lui può dunque dire se i ragazzi di Inzaghi soffriranno o meno, a livello di tensione, il lungo riposo sostenuto dopo il rinvio della gara con l’Udinese.

Questo il pensiero di Giordano: “Non giocare contro l’Udinese può essere servito per recuperare. La Lazio è stata tra le prime ad andare in ritiro, non sono preoccupato. Il ritmo non si perde, sono tutti nazionali. E poi rientri per giocare il derby”.

L’UOMO PARTITA

Immobile – prosegue l’ex bomber – vive un grande momento, è il simbolo della Lazio. Se si ferma lui, per noi diventa problematico scardinare le difese”.

LA SFIDA DEL CUORE

Giordano poi chiude ricordando la stracittadina che più gli è rimasta nel cuore, quella dal doppio volto del 28 novembre 1976: “Il mio derby più bello è stato il secondo che ho giocato. Segnai dalla linea di fondo, però tre giorni dopo morì Maestrelli…”.

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Ivan Zazzaroni: “Fra Dzeko e Immobile preferisco il primo”

Il giornalista Ivan Zazzaroni ha parlato del derby tra Roma e Lazio soffermandosi più che altro sui due giocatori indicati a indirizzare la sfida verso i propri colori.

Intervenuto ai microfoni di Radio Radio Zazzaroni ha dichiarato: Derby? E’ il momento sbagliato perché c’è un’aria positiva a Roma e dispiace doverla toccare con un risultato. Bello vedere la sfida tra due allenatori giovani e due squadre piene di qualità. Sarà un risultato molto importante perché potrà dire molto anche sulle ambizioni, la forza mentale e la reattività delle due compagini. Se non ci saranno problemi arbitrali sarà importante vedere che atteggiamento avranno le due squadre. Un punto a testa non sarebbe un dramma. Dzeko o Immobile?  Prendo Dzeko che è più completoImmobile è fortissimo negli spazi, Dzeko ha più soluzioni, poi ha più capacità di fare sponda per i centrocampisti”.

LUIS ALBERTO SULLE ALI DEL SOGNO

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LEGGI ANCHE LE PRESTAZIONI DI IMMOBILE E PAROLO IN SVEZIA-ITALIA

FOTO – Anche la Curva del Milano Hockey ricorda Gabriele Sandri

A ormai dieci anni dalla scomparsa il ricordo di Gabriele Sandri è sempre ben impresso nelle menti degli sportivi. A rendere omaggio al tifoso della Lazio questa volta sono i sostenitori della Curva del Milano Hochey.

Durante l’incontro disputato ieri sera i tifosi hanno esposto uno striscione in memoria di Gabriele Sandri. Immagine poi riportata su facebook con la quale hanno espresso la loro vicinanza a Gabbo. Di seguito la foto con la didascalia: 11 novembre 2007 – 11 novembre 2017. Son passati 10 anni dal più triste giorno per il mondo Ultras italiano. In quel giorno la smania omicida di uno dei tanti mitomani in divisa armato dal desiderio di un’assurda repressione votata dal nostro governo per legittimare una vergognosa caccia alle streghe, invece di dedicarsi ai reali problemi del paese, mieteva la sua vittima. Noi come tutto il mondo Ultras non dimentichiamo e nel decimo anno dalla sua scomparsa ricorderemo Gabriele chiedendo a tutto il palazzo di sospendere il tifo per 1 minuto allo scoccare dell’11o del primo periodo e di alzarsi tutti in piedi come segno di rispetto.

Invitiamo fin d’ora tutti al massimo silenzio per urlare il nostro dolore e la solidarietà a una famiglia costretta a piangere un figlio assassinato per la colpa d’esser un tifoso.

GABRIELE SEMPRE CON NOI, MAI PIÙ 11 NOVEMBRE !!!”.

LEGGI ANCHE LA NOSTRA ESCLUSIVA CON IL PAPA’ DI GABBO, GIORGIO

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AL DERBY L’ESORDIO DEL VAR

Regalia: “Immobile trascinatore, la Lazio sta facendo meglio dell’anno scorso”

Per parlare della squadra biancoceleste e in particolare di Ciro Immobile l’ex ds Carlo Regalia è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3.

Queste le parole di Regalia su Immobile“L’attaccante biancoceleste è un trascinatore. In campo è molto intelligente, tenta la conclusione se è messo meglio degli altri ma sa anche trasformarsi in rifinitore se un compagno è in una posizione migliore. Questo porterà la squadra ad aiutarlo a segnare. Fa tanto per la squadra, non è un bomber che pensa solo a segnare. Il classe 1990 lotta su ogni pallone, non ci si annoia mai nel vederlo.

La Lazio lo scorso anno è stata una rivelazione. Ripetersi in genere è difficile perché può esserci un inconscio senso di appagamento. Questa squadra ora, invece, sta facendo ancora meglio, soprattutto per lo spirito dell’allenatore, che spinge i suoi uomini a lottare sempre fino alla fine per la vittoria.

C’è convinzione di fare bene e non a caso i biancocelesti sono lì in alto in classifica, in lotta con altre quattro squadre. Tutto questo è dimostrazione di maturità e convinzione nel raggiungimento del risultato.

La società è abile a muoversi sul mercato, è riuscita a monetizzare dalle cessioni. Ogni volta in cui è stato venduto un giocatore, la squadra è sempre migliorata. In entrata, la dirigenza ha dimostrato qualità. Chi è arrivato ha fatto addirittura meglio di chi è andato via”.

PROBLEMI PER STRAKOSHA

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CAMBIO DELLA PRESIDENZA A PALERMO: ZAMPARINI HA SCELTO IL SUO EREDE

Il biancoceleste Luis Alberto sulle ali del sogno

Tutto improvvisamente. Come in un sogno. Luis Alberto ancora non ci crede. E invece è proprio vero. Lui che pochi mesi fa era un oggetto misterioso. Talmente poco considerato da pensare al ritiro ora invece è un punto fermo della Lazio.

IL CT LOPETEGUI INCANTATO

Uno dei migliori giocatori del campionato italiano, addirittura uno dei primi tre della Serie A secondo il CT spagnolo Lopetegui. Che lo ha convocato e che oggi lo farà debuttare in nazionale. Un sogno che diventa realtà. A Malaga dove la Spagna affronterà in amichevole il Costarica. E pure la «location» sembra fatta apposta per rendere l’evento fiabesco. Luis Alberto è andaluso (è nato a San Jose del Valle, nei pressi di Jerez de la Frontera) e che l’esordio con la Roja avvenga nella sua terra dà un ulteriore tocco di magia all’incredibile momento del giocatore.

UN PUNTO DI PARTENZA

Il vero obiettivo è il Mondiale in Russia. Un traguardo possibile a sentire Lopetegui: “Ha caratteristiche perfette per il nostro modo di giocare. Ha moltissima qualità nel passaggio e nel tiro. Ed è tremendamente lineare ed efficace sulla trequarti. Oggi è certamente uno dei tre giocatori più forti della Serie A”. Il CT forse esagera ma sicuramente Luis Alberto è uno dei grandi segreti della Lazio. Non sarà tra i primi tre giocatori ma è comunque nei primi posti.

I MERITI DI CHI HA CREDUTO IN LUI

E se ciò è stato possibile il merito è di chi ha creduto in lui anche contro l’evidenza: Igli Tare e Simone Inzaghi. Il ds, che lo portò a Formello nell’estate del 2016 pagandolo 5 milioni al Liverpool, lo ha sempre difeso ed è sempre stato convinto che sarebbe esploso. Tanto da rifiutare tutte le offerte arrivate per lui dalla Spagna. Un altro dirigente lo avrebbe lasciato andare, Tare invece lo bloccò sicuro delle sue capacità. Una metamorfosi resa possibile dal lavoro (mentale soprattutto) fatto da Inzaghi. Anche il tecnico ha sempre creduto in lui.

UN EPISODIO PER TUTTI

Nella scorsa stagione, sull’aereo che riportava la Lazio a Roma dalla trasferta di Cagliari alcuni tifosi parlando col tecnico gli chiesero come mai continuasse a concedere chance allo spagnolo. Lui li fulminò: “Ha un talento unico, ve ne accorgerete”. Pochi mesi dopo Inzaghi poteva dichiarare: “In questo momento nella Lazio giocano Luis Alberto e altri dieci”. Sarà così anche sabato. Una sfida che Luis Alberto non vede l’ora di giocare. Sarà il suo primo derby. I quattro giocati tra campionato e Coppa Italia nella scorsa stagione li ha vissuti in tribuna o in panchina. Un altro debutto, quindi, non meno emozionante di quello con la Spagna. Tutto all’improvviso, come in un sogno.

ESCLUSIVA – Giorgio Sandri: “Sapevo già della semilibertà di Spaccarotella ma…”

Oggi, 11 novembre, ricorre il decimo anniversario della scomparsa di Gabriele Sandri, il 28 enne ultras, mai dimenticato dalla tifoseria laziale. Abbiamo raggiunto papà Giorgio che, con grande pacatezza e lucidità, è tornato su quel terribile episodio, senza però dimenticare la gioia e la passione che il tifo riesce ancora a trasmettere.

Queste le parole di Giorgio Sandri in esclusiva per Laziochannel:

La sua passione per la Lazio veniva da lontano?

“Ho trasmesso la fede laziale ai miei figli, fin da quando sono nati li ho messi in una culla biancoceleste e la casa è sempre stata piena di gadget dello stesso colore. È stata una tradizione da sempre”.

Intanto, è notizia recente della semilibertà di Spaccarotella (il poliziotto condannato a 9 anni per l’omicidio di Gabriele, ndr), il quale sembra stia facendo volontariato.

“Io sinceramente lo sapevo già da tempo. La notizia è uscita in concomitanza con la ricorrenza del decimo anniversario della morte di Gabriele e questo mi fa un po’ pensare, perché la sua semilibertà non è così recente. Per quanto mi riguarda, poco importa il fatto che lui sia libero o che abbia trascorso in carcere la metà degli anni attribuitigli. Quel che era importante è stato il riconoscimento del reato da lui commesso e che la Cassazione ha definitivamente chiuso con una condanna per omicidio volontario. Un anno in più o in meno non mi interessa. Fa parte della giustizia italiana, che accettiamo, ma dalla quale molte altre persone attendono una risposta”.

All’epoca dei fatti, non pensava che per alcune tifoserie, in determinate partite, ci fosse un coordinamento sbagliato delle forze dell’ordine e subentrasse, a volte, una impulsività nell’agire, che ha poi causato gravi conseguenze?

“Quello che è successo a Gabriele poco ha a che fare col mondo del calcio. È stato un fatto avvenuto fuori dal contesto della partita, sulla strada. Riguardo poi al controllo negli stadi da parte delle forse dell’ordine, non saprei pronunciarmi. Posso tuttavia assicurare che, in passato, ho avuto modo di conoscere l’ex capo della polizia, che purtroppo non c’è più, Manganelli, il quale riconobbe subito l’avventatezza e stupidità con la quale si affrontò quella situazione. Una persona che ricordo con grande affetto e di cui ho sempre avuto profonda stima”.

Come avrebbe vissuto Gabriele questo bel momento della Lazio e cosa si sarebbe aspettato dal derby? Cosa, da tifoso, si aspetta lei?

“Gabriele era un tifoso come tanti. Un ragazzo appassionato, che gioiva quando c’era da gioire e soffriva quando c’era da soffrire. Sarebbe stato di certo felice di questo momento. Io ne sono felicissimo e non pensavo che la squadra riuscisse ad arrivare subito a questi risultati. La Lazio, checché se ne dica, ha in squadra anche dei campioni, che qualcuno fa fatica a riconoscere, forse più per invidia. È una squadra di altissimo livello e per questo vorrei ringraziare la società e, nello specifico, il ds Tare, che in passato ho anche criticato, ma che ora intelligentemente bisogna elogiare”.

Di certo, è stata allestita una squadra competitiva, senza spese folli…

“Ed è proprio questa la cosa più bella che da fastidio a tanti. Senza dimenticare la prospettiva che potrebbe dare il settore giovanile, sul quale la Lazio ha sempre lavorato bene”.

Come viveva l’essere ultras Gabriele?

“Mio figlio andava allo stadio con un gruppo di amici, sia a Roma che fuori. In trasferta, in realtà, era a volte una scusa per passare delle ore insieme. Andare a pranzo, farsi quattro risate. Addirittura per lui le partite erano delle occasioni di aggregazione, degli eventi da vivere con gli amici. Poi, negli ultimi tempi, ha cominciato ad assistere alle partite dalla tribuna, con me. Gabriele era un compagnone. Gli piaceva vivere la vita con gli amici, anche considerando il lavoro che faceva”.

Diego Di Giuseppe

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Si al Var: al rientro dalla sosta il primo derby tecnologico della capitale

Var comune, mezzo gaudio. Basta accuse fra Lazio e  Roma. Rigori finti o negati, simulazioni e contorte espulsioni.

LE REAZIONI IN CASA BIANCOCELESTE

A Formello benedicono questo primo derby ‘tecnologico’ sotto lo sguardo del Var dopo quasi un secolo di recriminazioni. Vogliono dimenticare quanto accaduto negli ultimi derby: il rigore inesistente concesso a Strootman, quello inventato da Orsato su Dzeko per un pestone di Gentiletti fuori area o quello non concesso per fallo di Fazio su Lukaku.

LE REAZIONI IN CASA GIALLOROSSA

A Trigoria fanno finta di nulla anche se ultimamente non mancano episodi controversi a sfavore. Basti pensare all’entrata killer di Lulic sulla caviglia di Salah nel 2015, al mancato penalty concesso per fallo di Radu su Lamela nel derby dei rigori del 2013 (due per la Lazio, uno per i giallorossi) o al clamoroso siparietto dell’arbitro Banti nel novembre di due anni fa che prima concede la punizione per fallo di Biglia su Peres al limite dell’area. Dopo qualche secondo ci ripensa e indica il dischetto. Per fare poi di nuovo retromarcia su indicazione dell’assistente Calvarese che però sbaglia perché le immagini sanciranno come il contatto fosse avvenuto sulla linea.

POLEMICHE SU POLEMICHE

Di polemiche da “derby” ne è colma la storia. Nel 1936 una punizione dubbia di Mazzoni scatenava la prima rissa furibonda con l’intervento delle forze dell’ordine. Un rigore non concesso a Fontanesi da Bellè nel 1954 sanciva il ritorno alla vittoria della Roma dopo sette anni. Due stagioni dopo i giallorossi accusavano invece l’arbitro Orlandini (unico romano designato per il derby della Capitale) di averli spinti e schiaffeggiati.

ORA IL VAR

Come riporta Il Messaggero bello pensare che con la tecnologia non possa esserci svista. Anche su una deviazione, come la spalla di Janich sulla bomba di Da Costa. La Var non avrebbe potuto nulla nel derby di Coppa Italia del 1969: gara vinta a tavolino dalla Roma a causa di un corto circuito all’Olimpico. Ironia del destino, Lazio squadra ospitante. Sempre nel 1969 fra i torti arbitrali ricevuti dalla Lazio il rigore per uno svenimento di Peirò in area assegnato da De Marchi a Capello, 1 a 1 e palla al centro. Ma c’è anche chi, come Delvecchio, dopo 20 anni ancora non capisce il perché del 4-3 annullato nella stracittadina del 29 novembre del 1998 terminata 3-3. Aspettatevi dunque attimi interminabili in questo derby. Le prime dodici giornate sono servite per capire come funziona, ora Roma e Lazio dovranno trarne beneficio. Questione di Var condicio.

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Problemi per Strakosha: il portiere è già rientrato a Roma

A poco più di una settimana dalla stracittadina il portiere albanese Thomas Strakosha tiene in ansia il tecnico Simone Inzaghi e la Lazio.

Il numero uno biancoceleste è stato costretto a lasciare il ritiro della Nazionale Albanese a causa di un infortunio muscolare. Strakosha ha riportato un problema all’adduttore. Il giocatore è già rientrato a Roma per sottoporsi agli esami del caso. Nelle prossime ore se ne saprà di più sull’effettiva entità dell’infortunio.

CAMBIO DELLA PRESIDENZA A PALERMO: ZAMPARINI HA SCELTO IL SUO EREDE

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PALERMO – Zamparini ha scelto il suo erede: il nuovo presidente è Giovanni Giammarva

Il Palermo ha un nuovo presidente. Dopo il breve interregno di Paul Baccaglini l’ex presidente Zamparini ha scelto il commercialista Giovanni Giammarva. Ad eleggerlo è stato il cda della società. Il nuovo numero uno palermitano rappresenterà la società siciliana presso tutte le istituzioni pubbliche e sportive.

Ecco la nota pubblicata sul sito ufficiale della società rosanero: “L’U.S. Città di Palermo comunica che in data 8/11/17 alle ore 17 si è riunito il Consiglio di Amministrazione del Palermo Calcio con la nomina del suo Presidente all’ordine del giorno.

È stato nominato Presidente il dottor Giovanni Giammarva, che rappresenterà la Società presso tutte le Istituzioni Pubbliche e le Istituzioni Sportive.

A Giammarva formuliamo le nostre congratulazioni e i nostri auguri per un proficuo lavoro affinché aiuti la nostra gloriosa Società al raggiungimento dell’obiettivo fissato: il ritorno in Serie A.

FORZA PALERMO, SEMPRE!
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NEVIO SCALA PARAGONA IMMOBILE A BONINSEGNA

SVEZIA ITALIA – Immobile sottotono, Parolo generoso

Due calciatori della Lazio hanno preso parte al match Svezia Italia. Una serata da dimenticare per tutti gli azzurri che hanno racimolato una bruciante sconfitta che mette a rischio la partecipazione al Mondiale

Parolo ed Immobile hanno giocato 90 minuti. Il centrocampista è stato uno dei migliori in casa azzurra. Onnipresente a centrocampo, motorino instancabile. Il numero 16 della Lazio e della Nazionale è stato anche il più propositivo, in fase di attacco, grazie ai suoi inserimenti. L’attaccante Ciro Immobile è incappato in una serata no. Pochissimi palloni giocabili ed un ‘intesa da migliorare con Belotti. Non gli ha giovato neanche l’ingresso di Eder e di Insigne. Spesso fuori dal gioco, anche per colpa del non gioco dell’Italia di Ventura. Sicuramente a Milano sarà un’altra storia.

LA CRONACA DI SVEZIA ITALIA 1-0

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