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CONFERENZA – Inzaghi: “Vogliamo ribaltare il pronostico sfavorevole. Giocheremo con la difesa a 3”

Ultimo derby della stagione, mister Simone Inzaghi ha parlato del match di domani contro la Roma.

Queste le parole di Inzaghi:

Ci saranno pochi laziali allo stadio domani…

“Mi dispiace molto perché la squadra ha meritato di avere la gente vicina. L’avevo detto alla fine del derby di ritorno di coppa che li ringraziavo perché ci avevano aiutato in questa impresa. Mancano 24 ore alla partita e spero che al nostro fianco ci sia la curva che c’è stata al derby di ritorno”.

Come lo state preparando il derby?

“Leggo che la Lazio è serena perché l’Europa è ormai raggiunta ma non è vero. Ci aspettano partite complicate, la prima è quella di domani contro la Roma che è incattivita dalla bruciante eliminazione di Coppa Italia. Una squadra forte che ha un grande allenatore che stimo. Domani dovremo fare una grande partita, sto cercando di prepararla bene”.

L’umiltà è il segreto per vincere il derby?

“Penso di sì. Mi aspetto una mentalità vincente come l’abbiamo avuta nei due derby di coppa. Dovremo fare una partita di corsa e determinazione. Dovremo essere bravi a gestire le forze perché sarà una gara intensa e muscolare”.

Speri nella vittoria dell’Inter per allontanarla dall’Europa o del Napoli per sperare nel terzo posto?

“Non ci piace guardare in casa di altri, non lo facevo neanche da giocatore. Ora che sono allenatore a maggior ragione devo preoccuparmi solo della mia squadra, a preparare al meglio una gara importante come il derby. Io so solo che ci aspettano 5 partite più la finale di Coppa Italia, delle altre partite mi interessa poco”.

Non temi una Lazio prevedibile?

“Non credo. Domenica col Palermo ho giocato col 3-5-2 ed è andata bene dimostrando che non giochiamo così solo contro le big. Domani probabile che giocheremo con questo modulo ma sarà importante l’interpretazione della gara”.

Chi temi di più per la corsa all’Europa tra Atalanta e le milanesi?

“Ho rispetto per tutti, anche per la Fiorentina che è costruita bene con un ottimo tecnico che ha dimostrato con l’Inter di poter battere chiunque. Dovremo essere bravi noi a darci dentro in queste 5 gare”.

Quali sono le insidie nel giocare alle 12.30?

“Tante, non sono contento di giocare a quest’ora. Abbiamo visto il fascino degli ultimi derby di sera. Per me il derby si dovrebbe giocare sempre la sera ma capisco che ci sono altre esigenze. Ci saranno delle difficoltà per noi ma anche per la Roma”.

La Roma ha parlato di rivincita…

“Non c’è rivincita perché la Coppa Italia è un capitolo chiuso. Sicuramente loro avranno grossa voglia di rivalsa ma troveranno una Lazio pronta che cercherà di ribaltare i pronostici. Conosco i miei ragazzi e so che possono compiere grosse imprese”.

E’ una motivazione battere la Roma per dimezzare le loro possibilità di scudetto?

“Le motivazioni del derby sono già tante ma sicuramente è un orgoglio da parte mia, della società e della squadra lottare per due titoli. Eravamo partiti tra lo scetticimo generale, ma i ragazzi sono stati straordinari. Aiutare la Juve a vincere lo scudetto sarebbe una motivazione in più. Sappiamo cosa vuol dire il derby per i tifosi e noi dovremo ribaltare il pronostico come abbiamo fatto in coppa”.

La Roma non è sembrata così superiore alla Lazio in coppa…

“Noi abbiamo acquisito delle sicurezze ma per fatturato e investimento non ci dovrebbe essere partita. Abbiamo visto la Juventus che ha una società e un organico superiore a tutti, anche grazie allo stadio di proprietà. Sarà sempre più difficile vedere un Leicester in italia perché la Juve è avanti anni luce rispetto agli altri club italiani. Però ieri abbiamo visto l’Atalanta che le ha dato filo da torcere con una grande partita. Anche noi in coppa abbiamo fatto una grande partita e la vogliamo fare anche domani perché non è vero che siamo già in Europa”.

La Lazio subisce troppi gol. Come si rivolve?

“Tutta la squadra deve essere brava a fare entrambi le fasi di gioco. L’esempio lampante è Mandzukic che aiuta in difesa”.

Ti aspetti una Roma diversa rispetto ai derby di coppa?

“Indipendentemente dal modulo che adotteranno, li abbiamo già affrontati con entrambi i moduli che usano. Noi conosciamo loro e loro conoscono noi. Il nostro approccio sarà identico a quello di coppa. Domenica scorsa il Palermo era venuto a Roma per fare la sua partita, ma in mezzora col nostro approccio abbiamo tolto a loro certezze. Questo dovremmo farlo in tutte partite indipendentemente da contro chi si gioca”.

Keita o Felipe?

“Sto valutando. Nell’ultimo allenamento li ho provati entrambi. Ho anche altri dubbi in difesa e negli esterni di metà campo. Ho tutti i giocatori a disposizione, ma sono contento perché ho più scelta. Domani sceglierò con serenità”.

Radu e Lulic al posto di Bastos e Lukaku?

“Ogni allenatore si porta dei dubbi fino alla fine. Potrebbe giocare anche Patric al posto di Basta. Oggi faremo un altro allenamento che ci darà altre indicazioni. Sicuramente giocheranno 3 centrali in difesa”.

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Fabrizio Piepoli

 

 

 

Il difensore della Roma Fazio: “Derby bivio della stagione ma Lamela mi ha rivelato…”

Il difensore giallorosso Fazio ha parlato del derby di Roma, rivelando cosa gli ha detto il suo ex compagno Lamela.

Queste le parole del giocatore della Roma: “ll derby è una partita importantissima, me lo aveva detto fin dai tempi del Tottenham Erik Lamela, che ha giocato qui. Mi ha raccontato ogni segreto. Ne abbiamo giocati tre finora e ne arriva un altro che è un bivio per il nostro finale di stagione. Vogliamo il secondo posto per andare in Champions. Credo sia la partita più importante tra quelle che mancano”.

DZEKO AMMETTE LA SUA FRUSTRAZIONE>>>LEGGI QUI

Ballotta sul derby: “Ho ricordi incredibili ma l’anno dei quattro vinti…”

Per parlare della Lazio e del derby è intervenuto ai microfoni di TMW Radio l’ex portiere biancoceleste Marco Ballotta.

I suoi ricordi dei derby: “Li ricordo tutti, impossibile dimenticarli. Certamente però quelli dell’annata in cui ne vincemmo quattro è memorabile“.

Sui derby di questa stagione: “La Lazio è stata più determinata, la Roma un po’ superficiale“.

Chi sarà l’uomo derby: “A mettere una sola persona faccio fatica. Nelle partite conta la totalità della squadra e ad oggi la Lazio gioca bene. stanno crescendo tutti, sia tecnicamente che caratterialmente“.

Sulle condizioni delle squadre: La Lazio è nelle condizioni migliori, la Roma deve fare punti, anche se la caduta di ieri sera della Juventus è stata solo un caso“.

Su Keita: “Quando subentra a partita in corso fa sempre bene. Chissà se domani Simone deciderà di farlo partire subito. E’ sicuramente un giocatore che può fare la differenza“.

Su Inzaghi: “Ha stupito tutti. Si è giocato benissimo tutte le sue carte. Conosce da anni l’ambiente e ha creato un gruppo che lo segue, si vedono i risultati“.

Su Strakosha: “Sta facendo vedere buone cose. E’ ancora un po’ giovane per questa Lazio di alta classifica. E’ uno da tenere in considerazione. Ci vogliono due portieri all’altezza in una squadra“.

Sul mercato: “Non venderei nessuno, a meno che non ci siano offerte eccezionali. Eventualmente si deve vendere solo per migliorare. Per l’Europa League deve crescere un po’ la squadra“.

L’attaccante della Roma Dzeko ammette: “E’ frustrante non vincere niente”

Anche quest’anno la Roma, partita ad agosto per fare il triplete, si ritroverà con ogni probabilità a maggio con un pugno di mosche in mano. Di questo ne soffre Edin Dzeko. Il bosniaco ha vinto sia in Inghilterra che in Germania, ma a Roma ha conosciuto la frustrazione.

Dzeko non è più sereno, lo si è visto domenica scorsa quando si è infuriato con Spalletti per averlo tolto dal campo. Lo si capisce anche dall’intervista al The Indipendent in cui candidamente ha ammesso: “È difficile quando fai più di 80 punti e non vinci il campionato, è frustrante. Possiamo solo fare il meglio e sperare che la Juve faccia dei passi falsi, anche se non sarà semplice”. Il derby di domani resta l’ultima possibilità per i giallorossi di avvicinarsi alla Juve che ieri ha pareggiato contro l’Atalanta. Se anche domani la Roma dovesse perdere, la stagione sarà del tutto fallimentare.

PAREDES ESALTA IL DERBY DI ROMA>>>CLICCA QUI

Paredes sul derby: “Lazio Roma come River Plate Boca Juniors”

Che il derby di Roma sia uno dei più sentiti ed emozionanti al mondo non c’è dubbio. D’altronde nella Capitale se ne parla 365 giorni l’anno.

Anche chi è straniero, appena arriva a Roma respira l’aria del derby e la rivalità che c’è tra le due tifoserie. Una fede calcistica ma soprattutto uno stile di vita che differenzia laziali e romanisti. Lo sa bene Leandro Paredes, che il derby della capitale l’ha paragonato a una delle partite più importanti del Sud America. “Lazio Roma mi ricorda River Plate Boca Juniors – ha detto il giocatore giallorosso –. Stesse sensazioni, stesse emozioni”. E se lo dice uno che è cresciuto nel settore giovanile del Boca, c’è da credergli”.

LAZIO FINALMENTE LO SPONSOR!

Roma Lazio sarà vista da tutto il mondo. Milioni di spettatori vedranno il derby

La scelta di far giocare il derby romano alle 12:30 non è andata giù ai tifosi di Lazio e Roma, ma è stato un successo a livello televisivo.

Saranno infatti 223 i Paesi che trasmetteranno in diretta la partita. Il derby sarà pure stato un flop al botteghino (almeno per quanto riguarda i laziali), ma potranno sorridere le televisioni.

Rambaudi sul derby: “Ci dirà se la Lazio è diventata una grande squadra”

Roberto Rambaudi ha fatto la sua personalissima analisi sul derby che si giocherà domani alle 12.30. Per l’ex attaccante è un test importante per capire le ambizioni della Lazio

RAMBAUDI SUL DERBY

Le parole dell’ex laziale a Radiosei: “Questo derby sarà anche un test per capire come la Lazio è cresciuta in questo tipo di partite. Queste gare fanno parte di un processo di crescita più ampio. La paura è che nella testa di alcuni calciatori ci possa essere l’appagamento per aver già fatto bene fino a questo punto, ma questo non deve accadere. sarebbe grave. La Lazio deve sentirsi sotto pressione, deve mettere in difficoltà la Roma togliendole delle sicurezze. Nessuno delle due arriva male, dipende da come verrà interpretata. Se la Roma sarà presuntuosa nell’approccio andrà in difficoltà, viceversa la Lazio deve correre di più, metterli in crisi. Totti? Il derby è bello anche per questo a Roma, anche queste sono strategie, magari vuole mettere pressione nella squadra avversaria o caricarla troppo. Bisogna stare calmi con la consapevolezza della propria forza. A me il derby di Roma piace proprio perchè è un po’ provinciale. Tutto il contesto fa grande questo derby. Poi è chiaro che le sorti di una stagione non possono dipendere da questa gara. E’ un’esame di maturità anche per le reazioni che provoca“.

Nicchi sulla Var: “Gli arbitri sono pronti e la Fifa ci ha dato il via”

Per parlare della Var è intervenuto ai microfoni di Radio Crc Marcello Nicchi. Il Presidente dell’AIA si è detto sicuro che la categoria arbitrale dopo il periodo di sperimentazione si sente pronta all’introduzione dell’aiuto tecnico.

SULLA VAR

“Gli arbitri sono pronti. Le verifiche effettuate ci danno la certezza di poter essere operativi sin dalla prima giornata del prossimo campionato. Sarebbe stato inutile aspettare per cui ho chiesto di anticipare l’introduzione di un anno. Dobbiamo ringraziare arbitri e commissioni, hanno lavorato duro per farsi trovare pronti. A luglio, nella prima conferenza stampa, entreremo nei dettagli. Competenze VAR sul fallo di Dell’Orco su Mertens? La macchina sarà un aiuto ma la decisione è sempre dell’uomo. La sperimentazione avverrà su 15 casi, ma si deciderà solo nei casi certi, non dove permangono dubbi”.

POI SUI CASI

“Ad esempio sul fallo dentro o fuori area, sul fallo plateale in area non visto, sul fuorigioco plateale non visto o sullo scambio di persone. Quel fallo rientra nel dubbio interpretativo. 
Questo è quanto si è deciso, non la mia idea. Se un fuorigioco è solo di un centimetro non si interverrà, quello è un caso non certo. Durante la sperimentazione c’è stato qualche episodio che ha cambiato qualche risultato, ma non molti. Al massimo si sono rilevati 1 o 2 casi a giornata. Speriamo che servi a rasserenare gli animi di tutti, dagli allenatori che si rimettono alle decisioni, ai giocatori che non possono più fare i furbi. Speriamo si torni a giocare a calcio. Spariranno gli addizionali. Alcuni di loro lavoreranno nell’assistenza video”.

PREMIER LEAGUE – Il programma della 35esima giornata. Spicca Tottenham – Arsenal

Siamo alle fasi finali della Premier League. Quella di oggi potrebbe davvero essere la giornata decisiva per l’assegnazione del titolo. Il Chelsea sarà in trasferta contro l’Everton e potrebbe approfittare del match tra Arsenal e Tottenham

IL PROGRAMMA DEL SABATO

  • WBA – Leicester (ore 16.00)
  • Southampton – Hull City (sabato ore 16.00)
  • Stoke – West Ham (ore 16.00)
  • Sunderland – Bournemouth (ore 16.00)
  • Crystal Palace – Burnley (ore 16.00)

IL PROGRAMMA DELLA DOMENICA

  • Man Utd – Swansea (ore 13.00)
  • Everton – Chelsea (ore 15.05)
  • Middlesbrough – Man City (ore 15.05)
  • Tottenham – Arsenal (ore 17.30)

IL PROGRAMMA DEL LUNEDI’

  • Watford – Liverpool (ore 21.00)

FOTO – Kristyna Schickova, la sorella del bomber doriano Shick

Buon sangue non mente. Se nel rettangolo verde c’è uno Schick biomber, sponda Sampdoria, nel campo della moda c’è una bomberina sempre della stessa casa. parliamo della sorella Kristyna

E’ TUTTO MOLTO… SHICK

Kristyna Schickova è la sorella dell’attaccante della Sampdoria. Se il fratello fa sognare i tifosi a suon fi goal, lei li fa sognare a suon di scatti bollenti. Il suo profilo Instagram è stato letteralmente preso d’assalto dai sampdoriani e non. La modella from Praga ha stregato tutti grazie al suo fisico perfetto. Di seguito una carrellata di foto. Buona visione.

 

Where are you now? I’m thinking of you ✨ @bfleming212

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Winner, winner, chicken dinner @dillpickles2828

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Show time #victoriasecrets #swimwear #bikini #fashion #show #miamiswimweek -> Im ready for you

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siesta #camouflage

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Hi #lingery #bikini #model

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Honey, I’m home…

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PREMIER LEAGUE – “Se non gioco non è giusto pagarmi”, parola di Ibrahimovic

Zlatan Ibrahimovic ha deciso di non rinnovare il contratto con il Manchester United. L’attaccante svedese, fermo per sei-sette mesi a causa del grave infortunio al ginocchio riportato nella gara di Europa League contro l’Anderlecht, avrebbe rifiutato la proposta dei Red Devils.

Il contratto di Ibra scade a fine giugno ma il club inglese vorrebbe esercitare l’opzione di rinnovo automatico per un altro anno. La proposta in termini economici vale sui 13 milioni di sterline (15 milioni di euro). A recapitarla al calciatore è stato il tecnico José Mourinho prima del brutto infortunio. Lo svedese, come riferito da il Sun, però avrebbe rispedito l’offerta al mittente. Non ritiene giusto essere pagato nel periodo in cui dovrà restare fermo. Un ‘no’ che sembra mettere la parola fine alla sua esperienza a Manchester. L’unica certezza è che l’attaccante non ritiene la sua carriera finita come ribadito su Instagram qualche giorno fa.

La nuova Coppa America: in campo anche l’Italia e altre Nazionali europee

Il torneo del Centenario ha posto le basi, ora si va verso la svolta. La Coppa America rivoluzionerà il proprio format. Prima con l’invito di alcune nazionali europee, tra cui l’Italia. Poi con una calendarizzazione destinata a ingolfare il meno possibile il fittissimo calendario internazionale.

La manifestazione sudamericana in futuro verrà disputata in contemporanea con l’Europeo. Grande novità sarà il coinvolgimento di quattro nazionali del Vecchio Continente. Oltre agli Azzurri dovrebbero prendervi parte Francia, Portogallo e Spagna. L’edizione del 2019 sarà disputata in Brasile e vedrà la partecipazione di 16 squadre. Dieci sudamericane (Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Paraguay, Perù, Uruguay e Venezuela) e sei su invito. Una proposta che aumenterebbe l’appeal della competizione. Stando a quanto riportato da Globo Esporte quella del 2019 sarà l’ultima Copa America disputata in un anno dispari. Dal 2020, quando si giocherà negli Stati Uniti, si passerà a un format quadriennale da tenersi nelle stesse estati riservate all’Europeo.

SERIE A – Il risultato finale dell’anticipo tra Atalanta-Juventus

Si è disputato questa sera allo Stadio Azzurri d’Italia di Bergamo l’anticipo tra Atalanta e Juventus. I ragazzi di Gasperini a capo di una gara combattuta fino al termine mettono paura alla Vecchia Signora. La squadra bergamasca gioca bene e riesce a mettere in difficoltà la capolista. Per i bianconeri di Allegri problemi nella manovra offensiva per merito del pressing dei bergamaschi che non si danno mai per vinti. Un pareggio finale che sa di beffa per la Juve costretta a rinunciare ai tre punti che avrebbero quasi chiuso il discorso scudetto. Rigore negato ai torinesi per un fallo di mano di Toloi.

IL TABELLINO

ATALANTA-JUVENTUS 2-2

ATALANTA (3-4-3): Berisha; Toloi, Caldara, Masiello; Conti, Cristante, Freuler, Spinazzola (41′ st Petagna); Hateboer, Gomez, Kurtic (21′ st Kessie). A disp: Gollini, Rossi, Bastoni, Raimondi, Migliaccio, Grassi, D’Alessandro, Cabezas, Mounier, Paloschi. All. Gasperini

JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon; Dani Alves (42′ st Barzagli), Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic; Cuadrado (34′ st Lichtsteiner), Dybala (43′ st Lemina), Mandzukic; Higuain. A disp: Neto, Audero, Benatia, Asamoah, Rincon, Marchisio, Sturaro, Mattiello, Mandragora. All. Allegri

ARBITRO: Guida di Torre Annunziata

MARCATORI: 45′ pt Conti (A), 5′ st aut. Spinazzola (J), 38′ st Dani Alves (J), 44′ st Freuler (A)

AMMONITI: Freuler, Conti, Gomez (A); Cuadrado, Dani Alves (J)

RECUPERO: 3′ st.

 

VERSO IL DERBY – Lulic 71: il marchio di fabbrica sempre in auge

Lulic 71. È diventato un marchio, un mantra, uno slogan. Anche una linea di abbigliamento. Addirittura una tesi di laurea. O meglio, il ringraziamento goliardico fatto da un neo-dottore tifoso della Lazio al bosniaco in calce alla sua tesi.

COPPA ITALIA AMICA

Ma per un periodo è stato anche un ritornello che con il tempo diventava sempre più stonato. Perché ricordava (e sempre ricorderà) la vittoria biancoceleste nel derby dei derby. Quello che il 26 maggio 2013 regalò alla Prima Squadra della Capitale la Coppa Italia. Ma, fino a due mesi fa, ricordava anche l’ultima vittoria laziale in una stracittadina. Poi è arrivata di nuovo la Coppa Italia e l’incantesimo è terminato. La Lazio è tornata a battere i rivali cittadini (2-0 il 1 marzo scorso) e li ha di nuovo eliminati dalla manifestazione nazionale. E cosi quel Lulic 71 che rischiava di trasformarsi in una foto ingiallita e nostalgica per un passato che non c’è più è tornato in auge in tutto il suo splendore.

LULIC UOMO DERBY E NON SOLO

Un mantra, un marchio, uno slogan. Ma anche e soprattutto una storia umana e sportiva. Un giocatore che da comprimario, anche se apprezzato e stimato, si trasforma nell’eroe di un’intera tifoseria. Un uomo derby. Come lo sono stati in passato Chinaglia, Di Canio, Giordano, Mancini, Signori. Potere di un gol, un solo gol, ma che più decisivo non si può. Quello che Lulic realizzò al minuto 71 in quella finale del 26 maggio. ll gregario che diventa campione, una vita da mediano che si trasforma in una vita da leader. E leader dello spogliatoio il bosniaco lo è diventato davvero. Certo non solo per quel gol, ma sicuramente quella prodezza lo ha eletto icona biancoceleste. Riconoscimento che a volte lo ha portato anche a strafare. Come dopo il derby di andata di questo campionato. Quando una sua frase infelice sul romanista Rudiger gli costò la squalifica. Una brutta uscita, in cui c’era il desiderio di difendere la propria squadra, fatta soggetto di ironia nei giorni precedenti la sfida dal giocatore giallorosso. In un altro derby Lulic era stato anche involontario protagonista di un duro intervento che costrinse Salah a uscire dal campo.

LULIC 71 SEMPRE IN AUGE

Ma Lulic ha dei bei ricordi delle stracittadine anche in campionato. Solo che cominciano ad essere un po’ datati. L’ultima vittoria della squadra biancoceleste risale a quattro anni e mezzo fa. Un 3-2 rifilato sotto la pioggia dalla Lazio di Petkovic alla Roma di Zeman l’11 novembre 2012. Anche ieri durante la seduta a porte aperte, sostenuto davanti a un migliaio di sostenitori biancocelesti, pioveva. E, come riporta La Gazzetta dello Sport, tra i giocatori più acclamati c’era lui. Perché Lulic 71 è diventato un mantra, un marchio, uno slogan. E ora non è più neppure un ricordo sbiadito.

Totti come Nainggolan: “Vi dico il risultato esatto del derby di domenica”

Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Ancora una volta i giocatori della Roma ci ricascano. Sport nazionale dei calciatori giallorossi come al solito è vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso. L’esperienza a quanto pare non insegna.

Non è bastata la lezione ricevuta nei derby di Coppa Italia dopo le previsioni di Nainggolan. Questa mattina in collegamento telefonico al programma di Fiorello “Edicola Fiore” è intervenuto Francesco Totti. Contro ogni scaramanzia anche il capitano giallorosso si è lasciato andare a un pronostico sulla stracittadina: C’è il derby? Ah, sì? Un pronostico? Finisce 2-0.

Pippo Inzaghi: “Simone l’uomo dei miracoli. E chissà che la Juventus…”

Stagione da incorniciare per i fratelli Inzaghi. Simone ha stupito tutti raggiungendo con la sua Lazio anche la finale di Coppa Italia. Filippo ha riportato il Venezia in Serie B dopo ben tredici anni. Proprio Superpippo è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per parlare del fratello. Queste le sue parole:

“Certo che guarderò il derby. Simone ha abituato i tifosi a piccoli miracoli. Eliminare la Roma in Coppa Italia è stato un gran risultato. Spero riesca a fare un altro miracolo anche in finale contro la Juventus. I torinesi possono vincere la Champions League e forse gli lasciano la Coppa…”.

Cucchi: “Roma più forte, Lazio più intelligente”. Poi su Inzaghi rivela un aneddoto…

Dopo aver appeso il microfono al chiodo, Riccardo Cucchi ha rivelato la sua lazialità, per anni nascosta per rispetto degli ascoltatori di Tutto il calcio minuto per minuto.

Intervistato nella trasmissione Dove Osano le Aquile, Cucchi ha rilasciato una lunga intervista in cui ha raccontato la sua lazialità. Ecco uno stralcio dell’intervista in cui parla dei derby di questa stagione: “E’ una stagione che ha regalato agli appassionati di Roma e Lazio quattro derby, cosa che non capita frequentemente. Quindi diciamo che il derby è diventato una costante del calcio romano, che ha bisogno secondo me, sia dalla parte laziale, sia dalla parte romanista, di ritrovare un po’ di passione, di ritrovare quell’entusiasmo che caratterizzava i derby”.

GARA APERTA

Sul derby di domenica: Credo che sarà un derby sulla falsa riga di quelli che abbiamo visto, perché la Roma ha sicuramente un tasso tecnico superiore rispetto alla Lazio, la Lazio ha più intelligenza e duttilità tattica, Inzaghi ha spiegato bene come si può fermare la Roma nei derby che ha giocato e affrontato la Roma con grande intelligenza e lucidità. La Lazio è una squadra che ha ritrovato vigore da un punto di vista, non soltanto tecnico calcistico, ma da un punto di vista psicologico, una squadra nella quale ritrovo un grande attaccamento alla maglia da parte dei ragazzi che la indossano.

Avete in mente anche voi alcuni gesti in particolari, Milinkovic nel derby che indica lo scudetto della Lazio ai suoi tifosi, le parole di Cataldi di qualche giorno fa, il suo amore dichiarato nei confronti della Lazio. C’è un ritorno di affetto nei confronti della maglia della Lazio. Credo che Inzaghi sia stato da questo punto di vista un protagonista assoluto di questo recupero di sensibilità nei confronti dei tifosi, nei confronti della maglia. Questo secondo me è un grande vantaggio per la Lazio, una squadra compatta nella quale tutti giocano per lo stesso obiettivo, quindi immagino un derby in cui la Lazio cercherà con intelligenza tattica di irretire la Roma dal punto di vista tattico, immagino una Roma molto aggressiva e un derby aperto a qualsiasi risultato.”

CUCCHI RIVELA SU INZAGHI

Infine sul tecnico della Lazio: “Ho avuto il piacere di ricevere la sua maglia, io ho poche maglie perché non ho mai avuto questa mania di collezionare maglie, ma quella di Inzaghi ce l’ho. E’ un ragazzo intelligente, umile, lo era in campo, lo è come allenatore e ha dimostrato di essere bravo. Ha dimostrato di essere molto bravo, si sta rivelando un allenatore molto interessante e soprattutto è riuscito da laziale perché comunque lui è rimasto sempre in società, allenando la primavera, ed è un uomo che ha capito quanto fosse importante non soltanto riavvicinare i tifosi, ma caricare la squadra di sentimenti positivi.

Questa Lazio è forte, non soltanto perché ha buoni giocatori, dovrebbe essere migliorata, comunque, nella prossima stagione, perché alcune pecche tecniche tattiche ce le ha. Pero’ è una squadra che da tutto in campo e riesce ad ottenere risultati anche superiori alle aspettative, per questa nuova vitalità  che in qualche modo di è manifestata grazie al lavoro di Inzaghi che soprattutto è attaccamento ai colori”.

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El Shaarawy: “Contro la Lazio in coppa abbiamo subito le ripartenze ma almeno al ritorno abbiamo vinto”

Dopo Totti anche Stephan El Shaarawy dice la sua sul derby di domenica Roma Lazio.

Queste le parole della punta della Roma: “Con la Lazio sarà la gara numero 50 della stagione, è un derby, la differenza la faranno gli episodi. Mi aspetto una partita sentita come sempre. Difficile e di intensità. Ma siamo in un buon momento, abbiamo fatto una grande partita a Pescara e siamo fiduciosi”. Queste le parole rilasciate al Match Programma. Parole più pacate del giocatore che non si lascia andare alle solite frasi da romanista. Torna poi sul derby di Coppa:“Soprattutto all’andata è mancato qualcosa, abbiamo subito due ripartenze che ci hanno fatto male. Al ritorno è normale che lasciassimo qualche spazio, dovevamo rimontare il risultato. In partite così non si possono prendere troppi gol, ma delle due gare contro Lione e la Lazio dobbiamo prenderci la reazione delle gare di ritorno, un aspetto molto positivo. Abbiamo vinto, anche se non è servito”.

Bonatti: “Nelle Final Eight saranno i dettagli a fare la differenza”

Il mister della Lazio Primavera, Andrea Bonatti, è intervenuto sulle frequenze di Lazio Style Radio. Nella sua lunga intervista ha parlato della stagione della squadra e dei suoi ragazzi, delle final eirght, e dell’impegno di domani contro il Milan.

LA STAGIONE

“Nella squadra ci sono calciatori più umili che sarebbero portati a dare spazio ai compagni, altri che, essendo più egocentrici, preferirebbero mettere in campo loro stessi. Questo campionato ha troppe pause e quest’ultime sono devastanti per la costanza della concentrazione. Abbiamo faticato nelle prime gare disputate dopo le pause e, per questo, ho responsabilizzato i ragazzi attraverso nuovi sistemi. Ho sfruttato dei momenti per coinvolgerli nel ruolo di conduttori, ottenendo risultati che ci hanno dato spunti di riflessione per osservare la coesione del gruppo, quest’ultima valutata attraverso i feedback dei compagni. Abbiamo avuto modo di valutare il nostro processo di crescita sotto tutti gli aspetti”.

MALEDETTE PAUSE…

“Dopo la prima pausa abbiamo pareggiato per 3-3 contro la Sampdoria, pareggiando all’ultimo minuto, ma avevamo già giocato in Coppa Italia. Nella seconda sosta abbiamo pareggiato con il Vincenza, nella terza abbiamo pareggiato con il Cesena per 3-3 e, nella quarta, essendo reduci dalla sconfitta con la Roma, abbiamo vinto grazie alle giuste motivazioni. Dopo l’ultima pausa abbiamo perso con la Fiorentina, anche se la gara è stata condizionata da alcuni episodi. La gara di domani è un banco di prova importantissimo per capire se siamo maturati. Le finali si giocheranno dopo due settimane di stop, per questo, domani dovremo rispondere positivamente per dimostrare di essere pronti per le Final Eight”.

I RAGAZZI DI BONATTI

“I ragazzi hanno stati d’animo estremamente volubili e stati di forma variabili nel tempo. È difficile fare previsioni certe. L’entusiasmo che abbiamo, dovuto alla qualificazione anticipata, ci dà l’opportunità di approcciarci allo stesso tempo con umiltà e sicurezza. Il segreto è poter usufruire della spensieratezza dei giovani e dell’umiltà delle persone più esperte: è la cosa più difficile. Il giovane è spavaldo e tende a perdere l’umiltà, mentre il più esperto perde la voglia di rischiare a seguito degli eventi che si manifestano. Avere un buon connubio tra queste due caratteristiche – continua Bonatti – penso sia il segreto del successo. I ragazzi sono molto giovani e hanno di fronte a loro un percorso non delineato che può essere condizionato positivamente dal termine di questa stagione. Io non ho, comunque, mai la pancia piena”.

L’IMPORTANZA DEL GRUPPO

“In un gruppo ci sono dinamiche ben precise. Ci sono ruoli presi da diverse persone; i condizionamenti esterni intaccano l’egoismo di ogni individuo. Il gruppo giovane guarda più verso sé che verso il gruppo. È compito di chi gestisce la squadra far capire che il rendimento del gruppo può influenzare quello del singolo. Lo sviluppo del gioco è, inoltre, facilitato quando c’è un buon rapporto tra i giocatori. Domani mi aspetto una gara nella quale il Milan vorrà mettere in mostra le proprie qualità tecniche. Noi dovremo occupare bene lo spazio ed attaccare gli spazi che ci concederanno: la qualità delle nostre ripartenze e della nostra fase di non possesso dovranno fare la differenza. I ragazzi stanno bene e sono contento di poter convocare tutti. Mancheranno solo Portanova e Petro che sono con le rispettive nazionali. Ho le scelte chiare in testa e mi auguro che siano quelle giuste”.

CAPITOLO NAZIONALI

“Per il Club, per il ragazzo e per il mister, le convocazioni delle Nazionali rappresentano un premio al lavoro svolto – spiega Bonatti – ma allo stesso tempo si perde un percorso di crescita relativo all’orientamento tattico adottato con il gruppo. Con Portanova è successo spesso, perché la Nazionale Italiana Under 17 farà l’Europeo. È stato, però gestito nel miglior modo possibile da noi e dalla Federazione. La Lazio è uno dei più grandi esempi in Italia per la valorizzazione del proprio vivaio. Inzaghi lo ha fatto con ottimi risultati: questo dev’essere motivo di grande concentrazione per far bene. Sappiamo di poter essere valutati per quello che facciamo. Una delle più grandi soddisfazioni che ho è vedere i nostri avversari sconfitti amareggiati”.

FINAL EIGHT

“Nelle Final Eight saranno i dettagli a fare la differenza. Conta però il percorso svolto: se quest’ultimo è giusto, si hanno più possibilità di passaggio nei turni. Se si guarda troppo al futuro, si hanno poche possibilità di andare avanti. Nelle gare d’allenamento ho ricevuto diverse indicazioni: la tattica è sempre sovrana. Gli sviluppi e l’efficacia del gioco stesso sono ridimensionati in un calcio libero. Per questo credo in un calcio organizzato, le due fasi regolano le singole e questi test mi sono serviti per dimostrare al gruppo perché sono attento ad ogni singolo smarcamento”.

L’IMPORTANZA DEL…FERSINI

“Se una persona è umile, cresce di conseguenza. L’esperienza è determinante per la crescita. Mi reputo umile e sono cresciuto molto. Mi auguro di maturare ogni anno sempre di più. L’unico rammarico che ho è di non aver giocato la prima giornata casalinga di campionato al Fersini: è l’unica gara gara giocata in casa che abbiamo perso. Domani giocheremo l’ultima partita casalinga del campionato”.

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Strootman sul derby: “Vincere domenica è l’unica cosa che conta!”

Il centrocampista giallorosso Kevin Strrotman ha parlato anche del derby di domenica in una lunga intervista rilasciata a SkySport.

DERBY DI ANDATA E…RITORNO

“Il derby di andata è stato un momento speciale che non dimenticherò mai. Nelle precedenti settimane non stavo giocando al mio livello, anche se società, allenatore e compagni mi supportavano sempre. Dopo quel gol ho preso fiducia: non voglio dire che dopo quel Derby ho giocato molto meglio, ma di sicuro mi ha dato delle belle motivazioni per lavorare ancora di più”. Il pensiero però è a domenica: “Vincere questa gara ora è l’unica cosa che conta!”.