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Murgia, promosso. Il baby biancoceleste come vice Biglia

Finalmente è arrivato a 360 gradi il momento del baby biancoceleste Alessandro Murgia. Il giocatore, ha convinto tutti, dal tecnico ai tifosi 

IL GIOCATORE

Simone Inzaghi non sbagliava per niente : “È il giocatore cresciuto di più dal ritiro di Auronzo”. Si tratta di Alessandro Murgia, baby biancoceleste classe 1996. Il tecnico lo conosce dagli Allievi, lo ha consacrato in Primavera e poi l’esordio in A. Il giocatore è pronto, esatto, giocatore. Lo dimostra in campo, durante gli allenamenti, e domenica contro la Juve è stata lui l’unica nota positiva. Giovane per giovane, Lombardi per Murgia, in cui il centrocampista non ha avuto paura ad affrontare un avversario ostico come la Juventus.

FUTURO

La nota distintiva è che ha giocato con testa e serenità. Come riporta la rassegna stampa di Radiosei, il ruolo che spetta a Murgia è proprio quello che ha fatto meglio contro i bianconeri, quello da regista a dirigere le trame del gioco. Dopo i saluti di Cataldi, la Lazio non ha bisogno di altre pedine, quella vincente è Murgia. Dunque, se Biglia dovesse mostrare cedimento, sarà proprio lui a farne le veci. Un centrocampista tanto giovane quanto maturo. 22 i gol realizzati in Primavera, di una Lazio che si sta muovendo nella direzione giusta, quella dei giovani.

 

CALCIOMERCATO – Keita, rinnovo. Ecco tutti i dettagli

La situazione sul rinnovo di Keita, è in via di essere definita. Il biancoceleste sembra essere irremovibile, Lotito fa un ultimo tentativo

LA SITUAZIONE

Bisogna guardare in faccia la realtà e ammetterlo. Keita a questa Lazio manca, ed è inevitabile. Il senegalese è attualmente impegnato in Coppa d’Africa con la nazionale, ed a Formello, è uno dei principali elementi pronto (o quasi) ai saluti. Il classe 1995 di Inzaghi è stato quest’anno l’arma in più, al netto dei suoi 5 gol e 3 assist realizzati sino ad ora. Il rinnovo di contratto (scadenza prevista nel 2018), non è stato neanche minimamente abbozzato.

LAST CALL

Il patron chiede la bellezza di 30 mln, cifra importante che per il momento nessun club sembra sia interessato a spendere per il biancoceleste. Questo nonostante Tare, avesse provato a coinvolgere Jorge Mendes per sondare il terreno in Premier League; c’era l’ipotetica pista Manchester United legata però a de Vrij per le ore estive, che è comunque legata al trasferimento di Rooney in Cina. Al rientro dal Gabon, riporta la rassegna stampa di Radiosei, Lotito proverà l’ultimo tentativo per convincere l’esterno a rinnovare, lavorando sulla famiglia e non più sui suoi agenti. Un tentativo in extremis.

Garlini: “La Lazio deve essere più convinta delle proprie qualità”

L’ex attaccante biancoceleste Oliviero Garlini è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto per parlare della sconfitta della Lazio in casa della Juventus e non solo:

“La sconfitta fa male al morale ma ci sta perdere contro la Juventus. L’approccio al match non è stato dei migliori, i biancocelesti hanno rischiato e i bianconeri hanno gestito bene la partita. Ci deve essere più attenzione in fase difensiva da parte dei biancocelesti: Higuain e Dybala hanno calciato in solitudine, nessuno li ha disturbati. Era difficile ribaltare il parziale.

La Lazio doveva essere più convinta e credere di più nel risultato. Ci deve essere più concretezza, più grinta in queste partite. Sabato prossimo ci sarà una partita difficilissima; il Chievo è una squadra determinata, servirà la vera Lazio. L’assenza di immobile potrebbe pesare molto.

L’approccio ai big match deve essere migliori, i biancocelesti devono avere consapevolezza nei propri mezzi, convinti di poter fare la partita. Inzaghi deve dare motivazioni ai suoi, tenendoli uniti. Lo spogliatoio biancoceleste è eccezionale quanto l’allenatore, bisogna colmare il gap con le squadre di grande calibro. Se la Lazio è dove si trova, vuol dire che le qualità ci sono. Bisogna, però, trovare l’attenzione e la concretezza giusta per andare in vantaggio negli scontri diretti. Allo Stadium gli uomini di Inzaghi hanno avuto un po’ di timore, ma la squadra ha tutte le possibilità per raggiungere traguardi importanti.

Sabato i biancocelesti non devono avere la fretta di segnare, dovranno gestire la partita al meglio. Il Chievo è una squadra organizzata che è molto in salute fisicamente, non hanno paura. In zona offensiva sono molto forti e i nostri centrocampisti dovranno trovare i tempi d’inserimento giusti per mettere in difficoltà i clivensi. Lulic è un giocatore che fa entrambe le fasi, è molto abile in zona offensiva e Inzaghi non può fare a meno di lui. A Torino è mancato perché la squadra in questo giocatore ha trovato una grande risorsa.

La Lazio dovrà entrare in campo e giocare come sa fare. Deve mettere sul terreno di gioco tenacia e determinazione gestendo bene la gara. I biancocelesti dovranno essere sereni, ma dovranno costringere il Chievo nella propria trequarti”.

Prandelli: “Lotito manovratore? Se voglio allenare in Italia è meglio che…”

Se prendiamo la macchina del tempo e torniamo a maggio 2016, i giornali e i siti web indicano come nuovo allenatore della Lazio Cesare Prandelli. Alla fine sappiamo tutti com’è finita. Lo stesso tecnico ha poi raccontato di una stretta di mano con Lotito poi finita nel dimenticatoio. Ma Prandelli non perde occasione per lanciare frecciatine a Lotito.

Anche ieri sera, negli studi di Sportitalia, a Prandelli è stato chiesto del qui pro quo avvenuto col presidente della Lazio. Questa la sua risposta: “È inutile tornare sull’argomento, Inzaghi sta facendo un grande lavoro. Lotito manovratore? E’ meglio che non entri in questo se voglio tornare ad allenare in Italia (ride, ndr). Ci sono rimasto male. Ci siamo stretti la mano ed è un patto d’onore per me”.

Petrucci (Sky): “Domenica Inzaghi era infuriato con Anderson. Biglia? Vi dico che…”

Da anni Stefano Petrucci segue da bordocampo le partite della Lazio per conto di Sky. Petrucci era presente anche domenica allo Stadium e ha raccontato ciò che visto e che ha sentito.

NESSUNA REAZIONE

Queste le parole di Petrucci sulla gara: “Ho avuto l’impressione che la Lazio dopo quella fiammata a inizio ripresa, dal 70′ si è fermata. Ha preferito gestire il pallone e la Juve non ha voluto infierire. Ricordo un solo tiro in porta dei biancocelesti. Io non sono d’accordo quando Inzaghi dice che c’è stata una reazione nel secondo tempo. E’ vero che la Lazio è andata meglio rispetto al primo tempo, ma perché era difficile fare peggio. Inoltre la Juve non poteva reggere per tutta la partita con quell’intensità. Se i bianconeri hanno vinto 27 partite consecutive in casa non può essere un caso. E’ pur vero che la Lazio contro le big si scioglie. Questa sconfitta non ridimensiona la Lazio, ma se l’obiettivo è la Champions non puoi perdere contro le dirette avversarie. 

Europa? La Lazio può rimanere nella scia Champions, ma se non vinci contro le big è difficile che ci arrivi. Comunque non è scontato vincere contro le medio piccole. Pur ottenendo gli stessi punti del girone d’andata e arrivando a 74 punti non è detto che arrivi in Champions. Più probabile che i biancocelesti si giochino il quarto-quinto posto con le milanesi. Inzaghi in conferenza ha usato più volte il termine convinzione, forse si è reso conto che questa squadra spesso non è convinta di fare risultato. La Lazio è più debole tecnicamente di Juve, Inter, Milan, Napoli e Roma ma contro queste – eccetto la Juve – la sue occasioni le ha avute ed è stata punita dagli episodi perché non riesce ad avere costanza di rendimento per 90 minuti. 

DE VRIJ E BIGLIA

Il giornalista evidenzia il problema: “Manca personalità pur avendo giocatori importanti come de Vrij, Immobile, Felipe Anderson etc. E’ vero che de Vrij sbaglia contro le big ma è pur vero che nelle altre partite è impeccabile, così come Immobile. Biglia mi pare lontano parente del giocatore visto l’anno scorso. Questa la ritengo la sua peggiore stagione italiana insieme al primo anno. E’ assente ingiustificato. Rinnovo? Ho sensazioni positive perché c’è la forte volontà della società di tenerlo e del giocatore di legarsi alla Lazio. Anche perché non ci sono state offerte importanti”.

INZAGHI INFURIATO CON FELIPE

Infine Petrucci racconta quanto visto da bordo campo: “Quando prendi 2 gol in 16 minuti il tecnico non ha molto da dire. E’ ovvio che è stato sbagliato qualcosa a livello di concentrazione e approccio alla partita. Inzaghi era molto arrabbiato e ammoniva spesso Felipe Anderson che non dava copertura a Radu che veniva lasciato in balia di Lichtsteiner. Per il brasiliano non è un problema di posizione ma di applicazione e di continuità mentale. Spesso si spegne e quando non si accende risulta un uomo in meno. E’ un campione, è fortissimo, lo vorrei sempre vedere in campo ma deve trovare continuità”. Queste le parole di Petrucci a Radio Incontro Olympia.

Fabrizio Piepoli

TIM CUP – Napoli Fiorentina: succede di tutto al San Paolo

La Coppa Italia 2016-17 ha la sua prima semifinalista: è il Napoli, che al San Paolo batte 1-0 la Fiorentina eliminandola dal torneo e si guadagna il pass per le semifinali in cui affronterà la vincente di Juventus-Milan. Gara bella ed emozionante, con occasioni per entrambe (Reina compie un paio di parate su Chiesa e Insigne colpisce due volte la traversa su punizione): la decide Callejon al 26′ del secondo tempo, bucando Tatarusanu con un colpo di testa su cross di Hamsik, al termine di una bellissima azione avviata da Insigne sulla sinistra. Nel finale espulsi Hysaj e Maxi Olivera per doppia ammonizione.

CALCIOMERCATO – Lazio, occhi puntati sul nuovo Marquinhos

La Lazio starebbe sondando il mercato sudamericano per sostituire Stefan de Vrij possibile partente.

L’olandese, a fronte di un contratto in scadenza nel 2018, potrebbe partire in estate. Il presidente Lotito potrebbe provare a scatenare un’asta. Manchester United e Chelsea sarebbero infatti pronte ad arricchire le casse del club capitolino. La società si starebbe così tutelando monitorando il giovane Vinicius Garcia Del’Amore (di origini italiane anche se il suo nome è stato trascritto male all’anagrafe), centrale del Corinthians classe ’97. Difensore completo, roccioso ma dotato anche di buona tecnica tanto da essere considerato in patria il nuovo Marquinhos (ex Roma ora Paris Saint Germain). Il giocatore è ancora extra-comunitario ma il suo procuratore ha già avviato le pratiche per ottenere il passaporto italiano. Per il momento il suo sarebbe solo un sondaggio ma la Lazio ci sta pensando e il calciatore ha già messo nel mirino il calcio europeo.

INTANTO TARE PARE AVER INDIVIDUATO L’ALA DESTRA>>>LEGGI IL SUO NOME

Top 50 giovani della serie A secondo il The Guardian: ben 4 laziali

The Guardian stila la classifica dei 50 giovani migliori della Serie A. Per la Lazio poker d’assi con 4 gioiellini di cui 3 provenienti dalla primavera biancoceleste.

KEITA, MILINKOVIC E NON SOLO

Primo in questa speciale classifica per la Lazio Keita Balde. Il talento classe 95′ è diventato punto fermo della squadra di Inzaghi ma anche della sua nazionale. Infatti il ct del Senegal Cissè lo sta schierando sempre titolare in queste prime partite di Coppa d’Africa. Presente anche Milinkovic-Savic che con le sue prestazioni non è passato inosservato al tabloid inglese. Non al caso sul serbo si sono posati gli occhi della Juventus. Un po’ a sorpresa c’è anche il giovane Alessandro Murgia, proveniente dalla Primavera, pupillo di Inzaghi e che già si sta mettendo in evidenza con la maglia della Lazio. Qualche intervista fa il tecnico piacentino ammise di scommettere su di lui come futura promessa della serie A. Infine, l’ultimo della lista è Cristiano Lombardi, che ha bagnato il suo esordio stagionale con una rete e che sta pian piano ritagliandosi il suo spazio nell’undici titolare capitolino.

INTER E SAMP LE SQUADRE CON PIU’ YOUNG TALENT

Il club italiano con più giovani promettenti, almeno secondo il tabloid inglese, è l’Inter con 5 giocatori. Gabriel, finora oggetto del mistero, è in cima alla lista, seguito da Gnoukouri, Miangue, Pinamonti e Koffi. Anche la Samp ha 5 promesse: Dioussè, Linetty, Pedro Pereira, Schick e Skriniar. Immancabili i già celebri Donnarumma, Romagnoli e Pjaca.

KEITA CHE A GIUGNO POTREBBE PARTIRE. LA LAZIO HA GIA’ SCELTO IL SUO SOSTITUTO

Ag. Morabito: “Keita parte a giugno. Ecco chi lo sostituirà. Anche la Roma venderà un big”

Vincenzo Morabito, noto agente Fifa, parla del mercato della Lazio e non solo ai microfoni di Radio Incontro Olympia.

LAZIO SU CAFU’

Morabito parte dell’interesse per Jonathan Cafù, ala destra del Ludogorets vicino al West Ham. Queste le parole dell’agente Fifa: “Ho saputo che Tare è in contatto con il giocatore e con il club. Il suo agente domani sarà a Londra per incontrare prossimamente il West Ham. E’ un giocatore interessante, già l’anno scorso ha fatto bene e quest’anno sta sorprendendo anche in Champions. E’ giovane e si sposerebbe bene con il tridente biancoceleste. Andrebbe a sostituire Keita, che però a questo punto partirà a giugno. Se lo vendi a 11/12 milioni è un miracolo”.

BIGLIA IN CINA

Biglia in Cina? L’agente farebbe carte false per portarcelo. Probabilmente, sentendo anche le ultime indiscrezioni, firmerà il rinnovo, ma non può continuare a giocare così. In questo momento sto lavorando anche con il Milan, sto trattando la cessione di Niang in Inghilterra. Il Genoa? Non vuole tornare lì. La Roma su Defrel? Ha il problema del fair play, può contare solo sui prestiti. E’ vero che è indebitata, infatti darà via un grande giocatore, secondo me Manolas. Perché la Lazio non riesce a puntare a certi giocatori? E’ l’obiettivo di Lotito. Non vuole crescere, non vuole aumentare il fatturato e rendere grande la Lazio”.

A giudicare dalle parole dell’agente Lotito e Tare si starebbero muovendo per dare ad Inzaghi il sostituto di Keita. Il mercato della Lazio potrebbe cominciare a muoversi si attende la mossa ufficiale. Un rinforzo in attacco è atteso per dare più sostanza ad un reparto offensivo senza alternative di peso. Kishna, Lombardi e Luis Alberto non possono bastare se si vuole lottare per la Champions.

CALCIOMERCATO – Coda alla Lazio? L’agente rivela la promessa di Lotito

Massimo Coda è sicuramente uno dei giocatori più importanti della Salernitana di Lotito. L’attaccante l’anno scorso ha contribuito alla salvezza dei campani con 17 reti e quest’anno ne ha già realizzati 8. Un bomber di razza a cui probabilmente la serie B inizia a stare stretta. L’agente del giocatore, Beppe Galli ai microfoni di TMW Radio ha svelato un retroscena inerente la Lazio.

LOTITO CI AVEVA PROMESSO LA LAZIO

Queste le parole dell’agente di Coda: “Ieri ha fatto molto bene, ha realizzato un grande gol contro lo Spezia. Per me non è una novità, è un calciatore consapevole dei propri mezzi. Peccato per l’infortunio di due anni fa, ha giocato con Lapadula in Slovenia e fu votato come miglior calciatore dai tifosi locali. Andò al Parma, ha mostrato di poterci stare in Serie A. L’infortunio lo ha frenato, l’anno scorso è tornato e ha fatto molto bene con 17 gol con la maglia della Salernitana”. E’ vero che piaceva al Chievo Verona? “Il Chievo lo voleva, ma con le nuove regole delle rose sarebbe stato il 26esimo della lista. Ha preferito accettare la chiamata della Salernitana, col patto di andare alla Lazio se avesse fatto bene. Questo non è accaduto, per Lotito diventa anche difficile portare un calciatore da Salerno alla Lazio”.Può andare via adesso? “Non credo, ci sono state due o tre richieste ma Lotito vuole tre milioni di euro. Il ragazzo merita questa valutazione, sono felice delle richieste perché vuol dire che Coda è stato preso in considerazione”. Si muoverà più facilmente in estate? “.

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Tegola per Cataldi. L’esperienza genoana comincia male

E’ stato molto discusso il passaggio di Danilo Cataldi al Genoa. Tuttavia, il giocatore stesso ha spiegato le ragioni di questa scelta. Un paio di apparizioni senza né infamia né lode con la maglia rossoblu e il giocatore si è infortunato.

DISTRAZIONE DEL LEGAMENTO

Sul sito del Genoa in un comunicato è spiegato che Cataldi “ha subito una distrazione del legamento collaterale interno del ginocchio sinistro”. Comincia male l’esperienza genoana del centrocampista romano, che dovrà stare fuori almeno un mese. Un infortunio che non ci voleva proprio e che rallenta il suo percorso di crescita. Una tegola che sicuramente non facilita il suo inserimento nella rosa di Juric.

Lotito gongola su Inzaghi: “Vi dico perché l’ho scelto”

Il presidente della Lazio Claudio Lotito gongola del suo allenatore Simone Inzaghi vantandosi di averlo scelto per la panchina biancoceleste.

INZAGHI UN PREDESTINATO

Presente alla serata di beneficenza Tutti per un Cuore, Lotito ha dichiarato: “Inzaghi l’ho scelto perché ho capito che era un predestinato”. Breve e conciso. Tuttavia, la realtà è ben diversa. Inzaghi era stato mandato a Salerno a farsi le ossa e Lotito aveva puntato su altro. Dapprima era statso contattato Sampaoli e dopo il suo maestro Bielsa. Una volta saltato il Loco, il presidente capitolino ci aveva provato anche con Ventura. Alla fine Inzaghi era parsa a tutti una scelta di ripiego, ma i risultati stanno dando ragione al tecnico piacentino.

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Chinaglia Jr: “Se papà fosse qui starebbe ancora cercando di riprendersi la sua squadra”

Il Mito non si spenge. La Storia non si cancella. Nel giorno del compleanno di Giorgio Chinaglia la fedelissima tifoseria biancoceleste non si smentisce e rende omaggio in qualsiasi maniera al suo campione precocemente scomparso.

LE PAROLE DI GEORGE CHINAGLIA JR IN MEMORIA DEL MITO BIANCOCELESTE

Per parlare di Long John e ringraziare i sostenitori laziali di tanto affetto è intervenuto sulle colonne del Corriere dello Sport George Chinaglia Jr:

“Oggi si celebra quello che sarebbe dovuto essere il 70° compleanno di mio padre. Penso a lui ogni giorno e mi chiedo cosa starebbe facendo se fosse ancora qui con noi. All’epoca della sua morte lavorava come opinionista calcistico per la Sirius Satellite Radio. La sua conoscenza delle squadre e dei giocatori di tutto il mondo era incredibile. A quei tempi gli avrei telefonato e lui mi avrebbe detto: ‘Georgie, devo guardare questa partita proprio adesso, ti richiamo io quando è finita‘”.

 

LE DOMANDE CHE RIVOLGEREBBE A GIORGIO

“Era molto serio nel suo lavoro e nello sport. E’ questa una delle tante cose che mi mancano di lui ora che non c’è più. Gli farei domande del tipo: ‘Qual è il miglior giocatore di serie A?‘. E senza estazione lui mi risponderebbe: ‘Non c’è nessun miglior giocatore nella serie A. Non c’è nessuno in grado di essere determinante come lo ero io‘. Avrei riso e annuito, pensando che stesse scherzando. Ma non scherzava. Sarebbe stato serio e avrebbe anche avuto ragione. Anni fa gli chiesi chi fosse il miglior calciatore e lui predisse che si sarebbe trattato di Messi. Aveva sempre la risposta giusta”.


IL GRANDE RIMPIANTO DI GEORGE

“Un’altra cosa che mi manca è guardare le partite della Lazio con lui. Andare in Curva Nord con lui oggi sarebbe stato incredibile. Quando era presidente non mi permetteva di andarci perchè diceva che era troppo pericoloso per me, ma so che se fosse ancora qui noi due saremmo sugli spalti e lui starebbe ancora cercando di avere indietro la sua squadra. Era un vero guerriero e avrebbe combattuto sempre per quello in cui credeva. Mio padre ha passato la maggior parte della sua gioventù a giocare a calcio in giro per il mondo. Conosceva di più sulle nazioni e sulle città della maggior parte della gente. La mia famiglia ha avuto la fortuna di viaggiare con lui in tutti quegli anni e di averlo come guida. Era già incredibile così. Abbiamo tutti imparato tanto da lui e vorremmo tanto che fosse ancora qui a insegnarci tutto su squadre, cibo e vino, la storia di tutti i posti che ha visitato, una lista infinita”.

SULLA LAZIO

“Sin da quando ero bambino mio padre mi ha insegnato tutto della Lazio, di Maestrelli, dei suoi compagni, dell’importanza dei tifosi, e ancora oggi conservo tutto questo nel mio cuore. Il mio amore per la Lazio viene da lui e l’amore per lui di tutti i suoi amici e tifosi è qualcosa che apprezzo profondamente. Vorrei ringraziare personalmente tutti loro che continuano a mantenere vivo il suo spirito e che non dimenticano che lui era il migliore. Davvero unico nel suo genere”.

De Cosmi: “Con il Chievo per il riscatto”

Dopo la disfatta di Torino la Lazio nel prossimo turno di campionato è chiamata a un pronto riscatto. I biancocelesti di Inzaghi devono gettarsi alle spalle il passo falso con la Juventus e sono chiamati a farlo con il Chievo. La squadra di Maran è una compagine sempre ostica da affrontare. Questa volta però il tecnico clivense avrà diversi problemi di formazione, soprattutto nel reparto avanzato.

LE PAROLE DI ROBERTO DE COSMI SU LAZIO-CHIEVO

Per parlare dell’incontro con la squadra veneta è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel il tecnico della Lazio Women, Roberto De Cosmi:

“Bisogna ripartire con il piede giusto, l’occasione giusta si presenterà sabato, giorno nel quale giocheremo contro il Chievo. Dobbiamo affrontare i clivensi nel migliore dei modi accantonando la gara disputata a Torino. La Lazio ha bisogno dei tre punti per mantenere il trend positivo.

La Juventus ha manifestato sin dalle prime battute la sua forza tattica e tecnica. Ci siamo fatti trovare impreparati, ma potevamo concretizzare qualche occasione. Nel secondo tempo i biancocelesti sono andati nella metà campo avversaria con più spavalderia. Bisogna ripartire da queste note positive per raggiungere i tre punti contro i veronesi e mantenere, in questo modo, una buona classifica.

Domenica i bianconeri si sono rivelati un avversario forte e ferito. Vogliono sempre fare la gara con la giusta rabbia e con determinazione. Per tanti motivi riescono sempre ad ottenere buoni risultati. La Lazio deve migliorare l’atteggiamento in campo per potersi confrontare anche contro squadre di livello.

Il Chievo ha dimostrato d’essere una squadra molto ostica. Stanno vivendo qualche difficoltà. L’assenza di Immobile si farà sentire, è un giocatore molto importante per Inzaghi. Djordjevic potrebbe giocare, ma l’obbligo è quello di fare i tre punti. Spero che, dopo essersi sbloccato in TIM Cup, il serbo possa essere decisivo già a partire da sabato.

Con la Lazio Women stiamo lavorando sul campo. Abbiamo avuto uno stop del campionato per 15 giorni, ci stiamo preparando al meglio in vista della settimana prossima per cercare di fare dei risultati importanti. Dobbiamo migliorarci giorno dopo giorno, siamo giovani e vogliamo toglierci delle soddisfazioni”.

Oddi: “Deluso dai centrocampisti, a parte Milinkovic reparto inesistente”

Lo stop della Lazio con la Juventus era da mettere in preventivo ma non il modo in cui è arrivato. Vincere allo Juventus Stadium non è certo facile per nessuno. Ciò che si rimprovera ai biancocelesti è soprattutto l’atteggiamento remissivo con cui la squadra è capitolata a Torino. In campo tutti troppo molli. Anche quei giocatori che, secondo Giancarlo Oddi, dovrebbero dare equilibrio alla squadra capitolina.

IL COMMENTO CRITICO DI GIANCARLO ODDI SULLA GARA CON I BIANCONERI

L’ex difensore laziale è intervenuto ai microfoni di Radiosei, dove ha analizzato la gara: “La Juve non ha concesso nulla. Ogni volta che la Lazio ha spinto ha corso il rischio di essere punita. Non abbiamo fatto niente. Quello che mi ha dato fastidio è che i nostri giocatori importanti abbiano fatto veramente poco. Compreso Parolo. Quando ti viene a mancare gente come lui e Biglia c’è ben poco da fare. A centrocampo ha giocato solo Milinkovic. Se avessimo conquistato il successo non avremmo fatto un favore alla Roma, ma a noi. Se ragioniamo così siamo provinciali come gli altri. Bisogna giocare sempre per vincere”.

SULL’ERRORE DI DE VRIJ NEL RADDOPPIO JUVENTINO

Sul secondo gol della Juventus le responsabilità di de Vrij sono sotto gli occhi di tutti e Oddi lo sottolinea: “Ha commesso un errore come già gli era capitato con Icardi. Il movimento di Higuain era prevedibile: o non è al 100% o in testa ha altri pensieri. Ancora una volta è arrivata la conferma che il tanto criticato Lulic deve giocare sempre. E’ uno che in campo si sente”.

L’ACCUSA AL CAPITANO BIANCOCELESTE

Sulla prestazione di Biglia: “E’ il nostro capitano, uno dei giocatori più importanti ma lo vedo passeggiare. Non gioca mai ai suoi livelli. E’ importante invece che dia sempre il massimo. Riceve la palla da un difensore e gliela restituisce. Ma come ci si può aspettare che sia Patric a costruire il gioco? E’ l’argentino il cervello della squadra, ma in questo momento è sottotono sia atleticamente che fisicamente. Di solito fa girare bene la squadra. Con i bianconeri invece Inzaghi lo ha addirittura sostituito a venti minuti dalla fine dell’incontro. Poprio lui che per il tecnico biancoceleste è insostituibile! Non si assume le responsabilità che il suo ruolo impone”.

IL COMMENTO SUL PROSSIMO MERCATO

Ora c’è il mercato, la società deve aiutare la squadra: “Abbiamo sempre detto che la società deve agire, ma siamo sempre rimasti delusi quando non è successo. Domenica per esempio mancherà Immobile, e inoltre non ci sarà neanche Keita. In campo ci sarà Djordjevic, un giocatore che non è in fiducia. E questo non è il modo migliore di approcciare le partite. Può anche darsi che faccia due reti ma ciò non toglie che giocheremo con un ragazzo che probabilmente partirà. Il Chievo è una squadra ignorante e a noi mancheranno due pedine importantissime. Non sono questi i presupposti migliori per giocarsela”.

D’Amico: “Giorgio vuol dire Lazio, Lazio vuol dire scudetto”

Ricorre oggi l’anniversario della nascita del calciatore più amato dai tifosi laziali: Giorgio Chinaglia. Long John oggi avrebbe compiuto 70 anni. Sono molte le voci di ex compagni ed addetti ai lavori che nelle ultime ore lo stanno ricordando.

IL RICORDO DI VINCENZO D’AMICO

Per commemorare la sua figura è intervenuto sulle colonne del Corriere dello Sport l’ex compagno di squadra Vincenzo D’Amico: “Parlare di Giorgio Chinaglia è facile ma anche un po’ complicato. Perchè è stato un personaggio un po’ complicato. Ma chi lo conosce bene sa che era un ragazzo d’oro, dal cuore grande come il mare. Se poteva darti una mano te la dava in ogni momento. Era uno particolare, certo. Perchè era un bomber. Era nato per fare gol e quando non li faceva diventava indisponente, anche un po’ burbero. Noi però sapevamo che viveva per quello e cercavamo di capirlo in ogni modo possibile”.

L’UNICO MIO COMPITO ERA QUELLO DI FARLO SEGNARE

“La cosa che mi rimase più impressa quando Maestrelli cominciò a farmi giocare fu che io stavo lì per far segnare Giorgio. Il mio impegno doveva essere quello di far segnare Giorgio. Anche perchè sapevamo benissimo che se segnava lui avremmo potuto vincere qualcosa. Io ho cercato di farlo in tutti i modi, mi sono impegnato per giocare molto per lui. E di una cosa mi pento in tutto questo, di aver trascurato troppo Garlaschelli. Un grande che avrebbe meritato di sicuro maggior appoggio da parte di tutti in quella squadra. Ma quando giochi con Chinaglia, passi inevitabilmente in secondo piano”.

GIORGIONE FUORI DAL CAMPO

“Fuori dal campo invece era divertente, si chiamava gobbo da solo. Se glielo dicevi tu erano affari tuoi, ma lui se lo poteva dire in ogni momento. Ci diceva ‘Dai la palla al gobbo’, proprio per sdramatizzare questo problema. Che poi era tale per gli altri magari ma non certamente per lui”.

GIORGIO TRA LE MURA DOMESTICHE

“A casa di Giorgio credo che siano andati in pochissimi giocatori. Quasi la totalità credo che non li abbia invitati a cena come ha fatto una volta con me quando dovevamo andare in ritiro. C’era un periodo in cui andavamo in ritiro io e lui al venerdì, a Villa Pamphili, perchè lui voleva andare in ritiro una sera prima per stare più tranquillo. E mi chiese di fargli compagnia. Così andavo con lui, passavamo delle serate a cena a casa sua e poi andavamo a dormire a Villa Pamphili ad aspettare il resto della squadra che sarebbe arrivato il giorno dopo. Io ero felicissimo del fatto che mi avesse gratificato in questo modo. A casa Giorgio era, possiamo dirlo, un agnellino. Giorgio era un buono. La gente che lo vedeva in campo e non lo frequentava, vedeva questo omone che giocava in quel modo, che faceva della grinta la sua arma migliore e pensava che fosse così anche fuori dal campo. Ma come nella maggior parte delle volte nella vita, quando incontri un burbero poi vai a vedere che in casa è dolcissimo. E lui era un ragazzo dolcissimo”.

E QUANDO UN ROMANISTA…

“Di Giorgio si è raccontato tutto come quella volta che al cinema un romanista lo chiamò gobbo. Noi andavamo al primo spettacolo, quello delle tre e mezza, ancora con le luci accese. Entrò questo ragazzo, poco intelligente, poco furbo e comincia a dargli del gobbo. Noi pensavamo che sarebbe partito subito, lui invece rimase immobile al suo posto. Spengono le luci e si sente solo bum, e il ragazzo se ne andò con un cazzotto in faccia assieme alla sua ragazza”.

IL SUO RAPPORTO CON QUELLA LAZIO

Giorgio vuol dire Lazio, Lazio vuol dire scudetto. Io ho giocato in diverse fasi della Lazio e quasi sempre c’era qualcuno con cui andavo più o meno d’accordo. Di quella squadra, non so se è semplicemente perchè abbiamo vinto lo scudetto, ho un ricordo bellissimo di tutti alla stessa maniera. Tutti sono stati importanti per la mia crescita, penso di essere stato amatissimo dai miei compagni come io ho amato loro e li amo ancora a distanza di tanti anni”.

FORMELLO – Riecco la colonia serba, squadra (quasi) al completo!

A Formello si ritorna a lavorare in vista del Chievo. Conferme da Basta, Djordjevic si scalda per un posto da vice Immobile.

AL LAVORO

La Lazio non si riposa mai, Inzaghi richiama tutti all’ordine. A Formello si inizia a preparare la partita di sabato pomeriggio contro il Chievo Verona. L’infermeria è vuota tranne che per Kishna. L’olandese infatti sarà l’unico indisponibile, insieme a Keita (impegnato in Coppa d’Africa) e Immobile (squalificato). L’ex Ajax però è l’unico indisponibile a causa di un infortunio.

RIENTRI

Per un Kishna che resta fuori ecco un Basta che conferma il recupero dall’infortunio che lo ha reso indisponibile per la partita di domenica scorsa contro la Juventus. Cambiando fascia c’è anche il ritorno di Senad Lulic, che ha scontato il suo turno di squalifica e si candida per un posto tra i titolari di Mister Inzaghi.

LA COLONIA SERBA TUTTA IN CAMPO

Tra domani e dopodomani ci saranno le prime prove tattiche. Con Basta, che riprenderà il suo posto sulla corsia destra della difesa, e Milinkovic, sergente del centrocampo della Lazio, ecco che alla colonia serba si unisce anche Filip Djordjevic. Il numero 9 si candida per un posto al centro dell’attacco biancoceleste da primo minuto, complice la squalifica di Immobile. L’ulitma volta che è partito titolare non ha fatto poi così male, un gol e un rigore procurato. Ai lati del serbo pronti Anderson, che deve ricominciare ad ingranare gioco, e il rientrante Lulic.

CALCIOMERCATO – Lazio sul giovane brasiliano

Calma piatta sul fronte mercato in casa Lazio, eppure spunta un nome per la retroguardia.

TWO VINICIUS IS MEGL CHE ONE

Il mercato della Lazio è fermo. Se non si cede prima non verrà acquistato nessuno, questa la filosofia della società. Una società che nel mese di Gennaio da sempre il meglio di sé per quanto riguarda il calciomercato. In tutta questa noia, però spunta il nome del difensore 19enne del Corinthias, Vinicius Del’Amore, ex Palmeiras. Si tratterebbe di un difensore centrale dotato di buona tecnica palla al piede e di buona velocità. Nel frattempo l’agente sta lavorando per ottenere il passaporto italiano e farlo diventare comunitario. Sarà veramente per la Lazio? Oppure si tratta di Felipe Marchi/Minala bis? Staremo a vedere, intanto mancano 8 giorni alla chiusura del mercato di riparazione.

NON SOLO LAZIO – UFFICIALE: Corini si è dimesso

Eugenio Corini ha rassegnato le dimissioni da allenatore del Palermo Calcio.

UN ESONERO TIRA L’ALTRO

Penso di essere stato sufficientemente esaustivo quando ho avuto la possibilità di parlare in precedenza. Questa è una decisione che ho preso con coscienza e con lucidità, che mi procura grande sofferenza ma mi sembrava quella più giusta e più logica in questo momento“. Queste le parole di Eugenio Corini, che ha rassegnato così le sue dimissioni da allenatore del Palermo. L’ex centrocampista è il quinto allenatore a lasciare prima della fine del campionato. Prima di lui ci sono stati Ballardini, sostituito da De Zerbi, a sua volta sostituito proprio da Corini. Palermo a parte c’è l’esonero di Iachini sulla panchina dell’Udinese a favore di Delneri. In conclusione L’avvicendamento di Pioli, per sostituire de Boer.  Curioso il fatto di come il Palermo sia coinvolto anche nei cambi in panchina delle altre squadre, infatti sia Pioli che Iachini, hanno diretto la squadra siciliana ed entrambi sono stati esonerati da Zamparini.

HAPPY BIRTHDAY LONG JOHN – Il ricordo di Bruno Giordano

Tramite il suo profilo ufficiale Facebook, Bruno Giordano, ha voluto fare gli auguri al più grande centravanti della storia della Lazio.

UNA PESANTE EREDITA’ 

Il 24 Gennaio di 70 anni fa nasceva una leggenda del calcio biancoceleste, Giorgio Chinaglia. Rimasto nei cuori dei tifosi della Lazio, “Long John” era il simbolo della prima Lazio scudettata, la “Banda Maestrelli”. Una Lazio compatta che lottava tutta insieme per un solo risultato, la vittoria. Chinaglia ha senza dubbio influenzato migliaia di attaccanti venuti dopo di lui, uno di questi è Bruno Giordano. L’attaccante romano ha firmato la sua prima rete tra i professionisti proprio grazie ad un assist di Chinaglia. Giordano ha voluto fare gli auguri a Long John indossando la maglietta della NY Cosmos (squadra in cui Chinaglia a militato insieme ad un certo Pelè): “Oggi nel giorno del tuo settantesimo compleanno sei nei pensieri di tutto il popolo bianco celeste“.