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Pescara-Lazio: ecco le info dalla biglietteria

La S.S. Lazio comunica che, dalle ore 10:00 di martedi 31 gennaio, saranno messi in vendita i tagliandi per la gara di campionato Pescara – Lazio.

ECCO I DETTAGLI DELLA GARA E LE INFO BIGLIETTERIA

– Gara: Pescara – Lazio

– Domenica 5 febbraio ore 15:00

– Stadio Adriatico di Pescara

–  Prezzo del settore Ospiti (curva sud): tariffa unica €. 20,00

Circuito di vendita: Ticketone

– inizio vedite: ore 10:00 martedi 31 gennaio

– fine vendite: ore 19:00 sabato 4 febbraio

La vendita del settore ospiti, è vietata ai residenti della Regione Lazio fatta eccezione ai soli possessori delle Fidel Card-Tessera del Tifoso Millenovecento (nel settore ospiti la Fidelity Card è obbligatoria anche per i residenti di altre regioni).

Marco Parolo e il discorso allo spogliatoio biancoceleste dopo Lazio-Chievo

La sconfitta interna contro il Chievo rimediata sabato pomeriggio non è andata giù alla squadra biancoceleste. I senatori hanno voluto far sentire la propria voce all’interno dello spogliatoio. Su tutti Marco Parolo.

IL DISCORSO DI PAROLO

Secondo quanto riportato dal quotidiano romano Il Messaggero, il centrocampista di Gallarate ha voluto parlare alla squadra dopo il brutto stop subito contro il Chievo: “Non dobbiamo mollare, dobbiamo lottare ancora di più. Una gara storta può capitare ma l’importante è che sia un episodio e non una costante“. Il discorso fa seguito alle parole di Radu e Lulic nella settimana successiva alla sconfitta subita sul campo dei campioni d’Italia della Juventus.

POCO CINISMO

26 tiri verso la porta di Sorrentino e 0 gol, questo il bilancio della sfida contro il Chievo di Maran. Un Chievo che ha sfruttato l’unica ripartenza per trafiggere Strakosha e portare a casa 3 punti insperati. Mancanza di cinismo dunque, e soprattutto di alternative in attacco. L’assenza di Immobile si è fatta sentire, così come si sta facendo sentire quella di Keita. Un Keita che è sulla via di ritorno dopo l’eliminazione del suo Senegal in Coppa d’Africa. Domani la Lazio è attesa a San Siro dall’Inter per i quarti di finale di Coppa Italia. C’è voglia di riscatto. Parolo è pronto, la squadra ha sete di vittorie.

COPPA ITALIA – Designato l’arbitro di Inter-Lazio

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Designata ufficialmente la quartina arbitrale per Inter-Lazio di Coppa Italia.

LA DESIGNAZIONE

Inter-Lazio, quarto di finale di Coppa Italia, in programma martedì 31 gennaio alle ore 20:45 allo Stadio Giuseppe Meazza di Milano, sarà diretta da Marco Guida (sez. Torre Annunziata).

Assistenti: Meli – Cariolato

IV Uomo: Celi

Aggressione a Biglia, il tifoso Gianfranco si difende

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Continua a far discutere l’episodio della lite tra il tifoso della Lazio Gianfranco e Lucas Biglia, avvenuta all’Olimpico al termine del match contro il Chievo Verona. Questa mattina, a poco più di 24 ore dall’accaduto, il sostenitore biancoceleste è intervenuto ai microfoni di ‘Radiosei’, nel corso della trasmissione “Quelli che hanno portato il calcio a Roma”, per spiegare la propria versione dei fatti.

“IO VOLEVO CHIARIRE CHE…”

Io volevo chiarire che non ho sputato. Mi dispiace per quello che è successo con Biglia, da tifoso ci sta dirgli due cose, ma lo sputo non c’è stato. Pare che la Digos e Sky lo abbiano ripreso: d’altronde, ormai riprendono le persone con le sigarette, non avrebbero potuto non riprendere un gesto tale. Oltretutto, a quella distanza sarebbe stato difficile, ma, al di là di questo, il gesto non c’è nemmeno stato. Solo la discussione era accesa e io ho sbagliato. Biglia mi ha detto “Vieni a dirmelo qui”, dopodiché sono scesi 4 ragazzi di colore, che io non conoscevo e solo successivamente mi hanno detto che uno di loro era Tounkara. Io non ho insultato nemmeno la moglie di Biglia: l’ho solo vista al posto di polizia, era un po’ alterata e mi ha detto “Guarda le due bambine, guarda cosa hai combinato”. Tra l’altro, io non ce l’avevo nemmeno con Biglia: ho detto una cosa a Inzaghi, che non mi ha risposto e poi è intervenuto Biglia. Non vorrei essere etichettato per lo sputo, a me interessa questo. Chiedetelo anche a Biglia, se dovesse intervenire. Dalla Tribuna spesso si discute con i giocatori, ma mi dispiace che passi il messaggio dello sputo, un gesto che io ho sempre condannato quando a farlo sono i calciatori, figuriamoci se potevo farlo io, è forse il gesto più brutto che ci possa essere. Quello che mi chiedo, però, è perché, se tutti parlano dello sputo, le televisioni non lo mostrano? Io sono stato trattenuto fino alle dieci-undici di sera e vorrei solo che fossero tirate fuori le immagini in cui io tento di sputare. Se lo avessi fatto, sarei il primo a chiedere scusa e a condannare il gesto. Questa settimana sarò fuori, altrimenti sarei andato a Formello a chiarire con Biglia, anche se in fondo lo sa anche lui che il gesto non c’è stato. Spero che domani arrivi una buona notizia e che la Lazio possa passare il turno a Milano“.

COPPA ITALIA – Inter, le probabili scelte di Pioli in vista della Lazio

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Nel post-partita con il Pescara, il tecnico dell’Inter Stefano Pioli aveva preannunciato che, nel match dei quarti di finale di Coppa Italia contro la Lazio, in programma domani sera a ‘San Siro’, avrebbe mandato in campo la “formazione migliore“. E in effetti, stando alle ultime indicazioni, il tecnico emiliano non dovrebbe operare molti cambi rispetto all’undici schierato sabato sera contro gli abruzzesi.

LE PROBABILI SCELTE

Ad osservare un turno di riposo sarà Gagliardini, che sarà sostituito da Kondogbia, rimasto in panchina nelle ultime due uscite. Stessa sorte dell’ex atalantino dovrebbe toccare, per quanto concerne il reparto avanzato, a Perisic, pronto a lasciare spazio a Eder, che nelle ultime gare ha fatto vedere un ottimo stato di fermo. Sulla fascia opposta a quella di competenza dell’italo-brasiliano agirà invece l’ex di turno Candreva. In difesa, la coppia di centrali sarà formata probabilmente da Medel e Miranda, mentre persiste ancora qualche dubbio sulla scelta del portiere: Pioli infatti non avrebbe ancora deciso se affidarsi all’estremo difensore di Coppa Carrizo o confermare il titolarissimo Handanovic. Maggiore chiarezza, su questa e sulle altre opzioni di formazione, arriverà comunque nella seduta di oggi, quella della vigilia.

CALCIOMERCATO – Lazio, per comprare bisogna cedere: ecco i possibili nomi

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Mancano poco meno di 48 ore allo scadere della sessione di gennaio, ma in casa Lazio, sul fronte mercato, tutto sembra fermo. Non è escluso tuttavia un colpo last minute, anche se, come ormai noto, prima di comprare bisogna cedere.

LA SITUAZIONE

Tra i possibili partenti – riporta Il Messaggero – ci sono Alvaro Gonzalez, cercato dal Nacional Montevideo, ma che deve prima rescindere con la società biancoceleste, e Ravel Morrison, che al momento si allena con il Qpr e potrebbe tornare in Inghilterra con la formula del prestito. In bilico c’è inoltre Ricardo Kishna, che, in caso di partenza, potrebbe lasciare un posto libero per Cerci.

Baldissoni vs Cinesi : “Se vanno a vedere la Lazio… “

Ecco le parole del dg giallorosso Baldissoni, a riguardo degli investitori cinesi che ultimamente “vagano” per la Capitale

LE DICHIARAZIONI

Appena prima del match della Roma a Marassi, finito 3-2 a favore dei blucerchiati, il direttore generale romanista Mauro Baldissoni commenta a Serie A Live, riguardo alcuni investitori per la Roma, con un piccolo appunto riguardante la società biancoceleste : “Un interesse dei cinesi? Non mi risulta per niente. Anche perché se vanno a vedere la Lazio forse sono interessati alla Lazio”.

 

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CALCIOMERCATO – Hoedt, chiamata dall’Inghilterra (e non solo). Gli inglesi ci provano

 

La situazione di Wesley Hoedt, fortemente voluto nella Premier League ma non solo. Ecco tutti i dettagli 

DALL’INGHILTERRA

Ranieri chiama Hoedt: il Leicester reduce da un’annata perfetta, ci prova per Hoedt. Ebbene sì, l’offerta più interessante è proprio quella dei campioni d’Inghilterra e inglesi che come sempre, provano a far vacillare le squadre italiane : 8 milioni di sterline.

E’ questa l’offerta che i foxes hanno fatto per l’olandese alla società biancoceleste. Nulla togliere agli inglesi, ma come riporta l’HITC Sport, la Lazio ha rispedito al mittente il tentativo, e probabilmente rifiuterà anche quelle West Ham e Amburgo. I capitolini prendendo dunque la decisione di tenere il giocatore classe 1994, almeno per ora.

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Baby Lazio, quanti successi. Blitz del settore giovanile

Parte tutto dai giovani. Parte sempre tutto dai giovani. Seminare, per poi raccogliere.

 

BLITZ BIANCOCELESTE

Questo fine settimana, il settore giovanile biancoceleste, (esclusi Under 15, 16 e 17 ferme per la Nazionale) fa en plein : Inizia sabato la scia positiva con la vittoria della Primavera ai danni del Napoli, continua domenica con i più piccoli degli aquilotti.

PRIMAVERA 

La quinta vittoria consecutiva di mister Bonatti&Co. Vittoria in rimonta ai danni del Napoli per 2-1. A sbloccare il risultato sarà Russo, ma ai biancocelesti basta poco per ribaltare la situazione. Ceka infatti trova la rete del pari, rete che tra l’altro è la prima stagionale per il giocatore. La vittoria della Lazio, è consacrata da Al Hassan che permette alla Primavera di portarsi a quota 33 punti in classifica, in compagina di Hellas Verona e Sampdoria. Nel prossimo turno, c’è la delicata partita contro il Trapani.

 

GIOVANISSIMI FASCIA B ELITE

Anche per i 2003 di mister Andrea Cardone c’è una vittoria importante, contro il Massimina sul quale calano un bel poker. A segno Mari, Marinacci, Ancillai e Adilardi. La Lazio confermail secondo posto in classifica ma testa al prossimo turno, ci sono i gialloblu dell’Urbetevere.

 

GIOVANISSIMI PROVINCIALI

Imbattibilità per la formazione di Iervolino che conquista la dodicesima vittoria consecutiva. Questa volta contro l’Aniene Calcio per 7-1, reti messe a segno da Campagna, Aiudi, De Sanctis e Del Proposto scatenato  che firma il poker personale. Prossimo turno contro il Villanova.

 

GIOVANISSIMI PROVINCIALI FASCIA B, GIRONE M

Una perfetta prestazione, doppietta di Dello Iacono ed il gol di D’Uffizi, regala ai biancocelesti l’importantissimo match contro il Città Ciampino. Vittoria che permette i laziali di superare quest’ultimi e di piazzarsi al secondo posto, a solo una lunghezza dalla roma. Massima concentrazione comunque per la prossima giornata, in cui i biancocelesti saranno impegnati contro l’Ottavia.

CALCIOMERCATO – Vinicius verso i saluti. Nel suo futuro c’è la Grecia

Pare che il classe 1993 Vinicius sia molto vicino ad una squadra greca. Ecco la situazione del brasiliano

VINIVIUS NON PERVENUTO

In queste calde ore di calciomercato, potrebbe esserci un movimento in uscita. Si tratta dell’esterno biancoceleste Vinicius. Il giocatore, potrebbe lasciare Roma a titolo definitivo per una nuova esperienza. Il tecnico dei capitolini Simone Inzaghi, non ha mai “considerato” il giocatore in questa stagione, e anche questo forse potrebbe essere uno dei motivi complice.

LA SITUAZIONE

Il brasiliano, come riporta Sky Sport, sembra essere già proiettato verso la Grecia, esattamente verso l’AEK Atene. Vinicius ha un contratto in scadenza a breve (giugno 2017), e ad oggi ha trovato già l’accordo con la società greca che ha abbozzato un contratto di tre anni circa. Adesso, si attende soltanto il responso da Formello.

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Rischio Daspo per Tounkara dopo il litigio col tifoso. Ecco l’epilogo

Il fattaccio accaduto tra Biglia-Tounkara e un tifoso laziale è riuscito a eclissare la clamorosa sconfitta dei biancocelesti col Chievo. Fortunatamente l’uomo non ha sporto denuncia e di conseguenza non ci sarà Daspo per l’ex primavera.

TUTTA COLPA DEL RINNOVO

Per i pochi che si sono persi l’episodio riassumiamo il tutto.  E’ accaduto tutto al termine della partita quando un uomo in Tribuna Monte Mario ha inveito contro Biglia. L’argentino ha risposto a muso duro e il tifoso gli ha sputato addosso, suscitando la reazione di Tounkara che era lì vicino e che ha messo le mani addosso all’uomo. La situazione è poi continuata in commissariato, dove era presente anche Lotito per sincerarsi che non ci fossero ulteriori scorie. L’uomo ieri non ha sporto denuncia e secondo quanto riporta cittaceleste.it, non lo farà nemmeno nei prossimi giorni. Un sospiro di sollievo per Mamadou Tounkara che l’altro ieri aveva scritto un post di scuse.

TEMPI BELLI – Inzaghi, smarmella tutto

Ogni tanto, Boris insegna, bisogna “smarmellare”. Per usare una metafora cinematografica, bisogna portare a casa minuti di girato, portare a casa la giornata. Se il tuo allenatore non è René Ferretti, ma Simone Inzaghi, questo può essere sulla carta comunque una garanzia.

Da Lazio-Chievo infatti possiamo risalire a Chievo-Lazio, partita non brillantissima per una Lazio che stentava ad ingranare nel gioco, ma che pur faticando un po’ faceva comunque punti a sufficienza. E il mister nella pancia del “Bentegodi” disse: “Con i tre punti per la vittoria nel tempo si è perso per strada un concetto elementare: meglio perdere che pareggiare.” E quando non puoi portarla a casa, è bene coprirsi e non prendere freddo.

Le sostituzioni di Basta e Radu che hanno lasciato invece scopertissime le fasce laziali sono sembrate un passo verso un epilogo inevitabile. Arriva la beffa, e puntualmente qualcuno specifica: “Tanto un punto o nessuno…” La giustizia poetica domenicale porta i pareggi di Atalanta, Fiorentina e Napoli e soprattutto le sconfitte di Milan e Roma come monito universale: mai mollare, nemmeno un singolo punto.

Il pari sarebbe stato comunque deludente, in casa contro un Chievo rabberciato, ma alla fine due anni fa non fu un punto a fare la differenza nella corsa al secondo posto? E quanto ha fatto comodo quel punto strappato al Bologna al novantasettesimo, che ha rinforzato il morale di una squadra capace poi di un girone di ritorno da record?

Tutto questo per dire che a volte bisogna fare di necessità virtù: a Inzaghino abbiamo voluto bene più di altri in questo girone d’andata, e l’opinione non può e non deve cambiare per una partita. Ma imbottire la squadra di punte togliendo tutti i difensori è una mossa da allenatore di Prima Categoria: inteso come settimo livello del calcio nazionale, e non come eccellenza (che pure sarebbe un altro campionato ancora, ma vabbè). Smarmellare, Simone, smarmellare sempre: e all’occorrenza, apri tutto.

Fabio Belli

FOTO – I Viking juventini rendono omaggio ai tifosi della Lazio

Se la Lazio allo Juventus Stadium non si è proprio vista, in compenso si sono sentiti i laziali sugli spalti.

I tifosi della Lazio si sono fatti sentire eccome inneggiando la squadra per tutta la partita. Ma non solo, lo stile del popolo laziale è ancora una volta emerso. I tifosi biancocelesti hanno infatti dedicato diversi cori al piccolo Matteo, il figlio di Bonucci che da mesi lotta con una malattia. Un gesto molto apprezzato dal difensore bianconeri che il giorno dopo la partita ha ringraziato i laziali su Instagram. A una settimana di distanza, anche i Viking, storico gruppo bianconeri, ha reso omaggio ai supporters biancocelesti mostrando al Mapei Stadium uno striscione con scritto: “Onore ai laziai”. A testimonianza che sono ancora i tifosi l’anima di questo sport. Anche se le tv sembrano non accorgersene.

SERIE A – Anche il Napoli stecca contro il Palermo. Giornata nera per quasi tutte le big

Nel posticipo della 22^ di serie A, il Palermo impone a sorpresa l’1-1 casalingo al Napoli. I campani falliscono l’aggancio al secondo posto in classifica occupato dalla Roma, oggi sconfitta dalla Samp. I giallorossi sono a 47 punti, gli azzurri salgono a 45.

I rosanero, per la prima volta in serie A guidati dal nuovo allenatore Diego Lopez, sono passati in vantaggio per primi con Nestorovski dopo 6′. Poi è salito in cattedra il portiere del Palermo Posavec, Una serie di interventi prodigiosi che hanno a più riprese impedito il pareggio del Napoli. Ma proprio una clamorosa papera del giovane portiere croato, al 21′ della ripresa, ha permesso a Mertens di realizzare l’1-1. Un rasoterra centrale, passato prima tra le braccia e poi tra le gambe di Posavec. Un pari che serve poco al Napoli, ma ancor meno al Palermo, penultimo con 11  punti.

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FOCUS – L’Olimpico è un pianto, ora tutti a Pescara!

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Stadio Olimpico problema sociale

“Stadio Olimpico problema sociale” sembra il titolo di un dossier che ancora manca e forse fra poco laziochannel.it farà per esporre e rendere evidenti, i dati che emergono impetuosi dal calo dalle presenze dei tifosi. Un problema che affligge anche i fans della sponda opposta, che spesso, qualcuno se lo dimentica, sono prima che tifosi, cittadini, elettori, lavoratori e consumatori di servizi. E allora anzichè dare sempre la colpa agli altri è il caso di fare un Mea Culpa. Senza indirizzarci troppo su aspetti che adesso non è il caso di affrontare in questo articolo, un sorriso compare su chi scrive. Martedì si giocherà a Milano e in considerazione del giorno lavorativo, non saranno tantissimi i tifosi al seguito della prima squadra capitolina. Però, dopo appena cinque giorni, la Lazio giocherà in quel di Pescara. Una trasferta importante per tornare alla vittoria e stare vicino alla nostra Lazio. Anche la distanza non abissale, consentirà una mobilitazione rilevante in quello stadio dove il grande Paul Gazza Gascoigne realizzò uno dei gol più belli con la maglia celeste. Non sarà una trasferta “semplice” e allora ci vuole tutto l’amore e la compattezza che da sempre contraddistingue noi laziali.

Info utili per acquistare i biglietti di Pescara-Lazio

I biglietti di Pescara-Lazio saranno in vendita da martedì mattina dalle ore 10.00 attraverso i punti vendita Ticket One, consultabili al seguente link (www.ticketone.it), e presso i due Official Store di Via Regina Margherita, 3 (Pescara) e al centro commerciale di Porto Allegro a Montesilvano. Il settori ospiti (lato Curva Sud) costerà venti euro con tariffa unica.

Se lo stadio Olimpico ormai non “tira” più, la trasferta mantiene inalterato il suo fascino. In viaggio con chi vuoi, verso una città lontana per supportare la propria squadra del cuore, è sempre una bellissima esperienza. Allora ecco che le note del nostro inno riecheggiano nell’eternità….Lazio tu non sarà mai sola….Pescara stiamo arrivando…

FOCUS – La 9 di Djordjevic: ma quando finirà questo scempio?

Ieri Djordjevic ha avuto l’ennesima occasione e per l’ennesima volta ha dimostrato di non essere un giocatore da Lazio.

PRIMA DI DJORDJEVIC GRANDI NOMI

Essendo io nato nel 1987, il mio primo numero 9 e idolo biancoceleste è stato Gigi Casiraghi. Un attaccante generoso che ci metteva il cuore in campo e capace di segnare gol importanti. Poi ricordo il 9 di Salas negli anni d’oro cragnottiani e quella di Paolo Di Canio ai tempi del liceo. Quest’ultimo lo ritengo il “mio” numero 9.

Chiunque abbia vissuto l’adolescenza negli anni del Di Canio bis la pensi come me. Er pallocca, l’unico laziale ad aver oscurato il nome di Totti nella Capitale. Prima del 26 Maggio c’era il derby di Di Canio. E tutto il resto era noia. Quando poi Di Canio lasciò il club biancoceleste, la numero 9 passò a Tommaso Rocchi. Altro giocatore che conserva un posticino nel mio cuore. Insomma, tutto questo per dire che ogni fase della mia vita è legata a un numero 9 biancoceleste.

LA NUMERO 9, MAGLIA DI GRANDI CAMPIONI… E DI DJORDJEVIC

Se chiedete a qualsiasi laziale qual è il numero di maglia più importante nella storia della Lazio, sicuramente vi risponderà la numero 9. Perché per il popolo laziale la 9 di Piola, di Giordano ma soprattutto di Giorgio Chinaglia vale quanto la 10 di Maradona per i napoletani. Almeno fino al 2014 quando la 9 finì sulla maglia di Filip Djordjevic. Dopo un iniziale scetticismo dovuto al suo curriculum mediocre, il serbo era riuscito a far ricredere tutti in quel di Palermo con una tripletta che aveva steso i rosanero. L’attaccante aveva continuato a segnare anche nelle partite successive contro il Sassuolo e la Fiorentina. Insomma, i laziali erano contenti che la numero 9 di Long John fosse stata onorata. Il serbo aveva convinto anche Pioli, tanto da farlo giocare insieme o addirittura al posto di sua maestà Miro Klose.

Dopo un girone d’andata straordinario impreziosito da ben 7 reti, il 2015 iniziò nel peggiore dei modi per Djordjevic con un brutto infortunio alla caviglia che lo tenne fuori dai campi per 3 mesi. Al suo ritorno non fu più lo stesso ma riuscì comunque a togliersi lo sfizio di segnare alla Roma. Tuttavia, fu un gol inutile che non aiutò la Lazio né a vincere quel derby né a superare i cugini al secondo posto. La finale di Coppa Italia contro la Juve, si rivelò – col senno di poi – il canto del cigno per Filip, che dopo quel doppio palo (che tutti ricordiamo), cadde in un profondo oblio.

L’UOMO DELLE CHANCE

La stagione 2015-2016 doveva essere quella del rilancio per Djordjevic. Tuttavia, di nuovo la caviglia gli ha giocato un brutto scherzo impedendogli di saltare le prime gare di campionato e il preliminare di Champions League. La Lazio prese last minute Matri ,che per tutta la stagione ha vissuto il ballottaggio col serbo e con Klose. A fine stagione la Lazio è arrivata ottava. La gente ha imputato grosse colpe del disastro stagionale all’attacco sterile e alla difesa colabrodo.

A farne le spese Matri che non verrà riscattato e Klose costretto al ritiro anticipato. “Perché vado via? Perché la Lazio non mi ha proposto il rinnovo”, ammetterà candidamente il tedesco. Djordjevic però no, lui è rimasto a Roma. Gli è stata data un’altra chance dopo una stagione fallimentare. Eppure ci sono stati giocatori con un pedigree importante ceduti dopo soli 6 mesi (Cissè docet).

IMBARAZZANTE

Inzaghi ha deciso di dargli fiducia fin da subito. Dopo la staffetta con Immobile nelle prime giornate, l’ha lanciato titolare contro il Pescara il 17 settembre. Una partita anonima per il serbo, ma che Inzaghi a fine partita applaudirà. Il tecnico piacentino, soddisfatto della sua prestazione, lo schiererà titolare anche nella partita successiva contro il Milan, salvo poi pentirsene al 46′. Da quel momento in poi Filip farà tanta panchina, fino a una decina di giorni fa quando in Coppa Italia Inzaghi gli ha dato nuovamente fiducia.

In questo caso l’ex Nantes è stato decisivo segnando un gol e procurandosi un rigore. Però, la sua partita è durata mezzora, poi il nulla totale. Ectoplasmatico fino al 56′ quando il mister biancoceleste ha inserito Immobile. Quindi arriviamo a ieri, in cui causa la squalifica di Ciro, Djordjevic ha avuto l’ennesima chance e per l’ennesima volta l’ha sprecata. Lento, impacciato, per molti è apparso come il quinto di difesa del Chievo.Vederlo correre a vuoto cercando di districarsi dalla marcatura degli avversari è stato un supplizio per lui e per i tifosi. Ciononostante Inzaghi qualche conferenza fa aveva dichiarato di non volerlo mandare via. In effetti, contrariamente a quanto detto, la Lazio vuole fare cassa con la cessione di Keita non con quella di Filip.

DJORDJEVIC SINE DIE

Il serbo ha il contratto in scadenza nel 2018. Quindi se non dovesse inopinatamente partire a gennaio, rimarrà a Roma almeno un altro anno. E guai a proporre alla società un’alternativa. Per tutti Djordjevic è inadatto alla Lazio e probabilmente alla serie A, ma non per Tare, che proprio non vuole saperne di cederlo. E pensare che il suo ingaggio pesa non poco sulle casse societarie (2 mln lordi a stagione). Quanti attaccanti della serie A, che giocano nelle provinciali e che guadagnano molto meno, vi vengono in mente che ritenete migliori di Filip? Pensateci bene. Ma cosa ancor più preoccupante è che mentre la maggior parte di noi è cresciuto con nel cuore la 9 di Chinaglia o di Di Canio, le nuove generazioni stanno crescendo con la 9 di Djordjevic. Emblema di questa società che con Lotito si è ormai assuefatta alla mediocrità.

Fabrizio Piepoli

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ESCLUSIVA LAZIOCHANNEL- Le ultime sul calciomercato della Lazio

In casa Lazio ancora brucia la sconfitta (sfortunata) patita ieri pomeriggio contro il Chievo. La squadra di Maran ha vinto grazie alle rete di Roberto Inglese siglata proprio al novantesimo. Una gara che ha visto la Lazio attaccare e collezionare moltissime palle gol.

Ma vuoi per l’imprecisione dei giocatori della Lazio, vuoi per la grande verve di Sorrentino – che ieri è stato il migliore fra i clivensi – gli uomini di mister Inzaghi non sono riusciti a ottenere tre punti fondamentali. Il tutto pesa ulteriormente in virtù delle sconfitte patite poco fa da roma e Milan.

Calciomercato Lazio – Cercasi Attaccante

L’assenza di Ciro Immobile, fermato per un turno dal giudice sportivo, si è fatta sentire eccome. Djordjevic dopo gli otto gol siglati nella stagione ’14-15 (di cui 5 in tre gare), e l’infortunio alla caviglia, non ha più inciso come si sperava. Rossi, giovane della Primavera, ieri subentrato al serbo al 75′, non può accollarsi le responsabilità del reparto avanzato. Allora è lecito chiedersi se la Lazio, che ora occupa la quinta posizione, necessiti di una punta che possa dare il cambio all’attaccante partenopeo o anche altre alternative tattiche.

A tal proposito, da fonti raccolte in esclusiva dalla nostra redazione, su qualche novità in entrata nel reparto offensivo, è arrivata una smentita categorica. La Lazio è completamente immobile sul mercato. La cosa ci lascia abbastanza esterrefatti.  A questo punto ci cadono le braccia, perché Simone Inzaghi sta facendo un buon lavoro. La Lazio infatti è una buona squadra, ma con una panchina troppo corta per ambire a posizioni di primo ordine. Si era parlato di Paloschi ma a quanto pare la trattativa con l’Atalanta sembra arenata.

Lotito non vuole investire più di quanto dovrebbe ed è troppo vincolato al discorso delle cessioni di Kishna e Djordjevic. Senza tenere conto della situazione di Keita, che di sicuro si perderà a parametro zero. Insomma siamo tornati alle solite e ieri, in un Olimpico deserto, già si sono potuti vedere le prime frizioni fra tifosi e giocatori. Purtroppo alla Lazio, usando un detto popolare, “Manca sempre ‘n sordo per fa ‘na lira”. La valuta non c’è più, ma la gestione di Lotito è sempre la stessa….

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Keita torna a Roma con le tasche “quasi” vuote

Per Keita finisce il sogno senegalese di vincere la Coppa d’Africa. Il Senegal perde 5-4 ai calci di rigore contro il Camerun. Il numero 14 biancoceeste torna a Roma, con la speranza che ci rimanga a lungo.

LE SFIDE

Keita aveva fatto vedere grandi cose con la maglia biancoceleste. Motivo per il quale il ct senegalese Cissè l’ha voluto titolare dall’inizio. L’esordio del Senegal avviene il secondo giorno della competizione: 15 febbraio contro la Tunisia. Keita non brilla ma serve da calcio d’angolo l’assist del definitivo 2-0. Al momento della sostituzione il gesto di stizza per il cambio, ma subito smorza i toni. Seconda sfida, avversario Zimbabwe. Neanche dieci minuti ed un’incursione di Keita spacca la difesa e il giovane talento serve l’assist per il primo gol. Questo è il Keita visto in Italia. Un altro 2-0, un’altra vittoria per il Senegal. La terza sfida è contro l’Algeria di Mahrez. Risultato finale 2-2, nessun lampo di Keita che entra soltanto al 94′. Arrivano i quarti e Keita sempre titolare ma mai decisivo. Non essendo rigorista non calcia alla fine della partita sanciscono la vittoria del Camerun e l‘eliminazione del Senegal.

RITORNO A ROMA

Nonostante non abbia brillato come ci si aspettava, il giovane laziale è riuscito a dare prova del suo spessore non facendo pentire il ct che aveva creduto in lui sin dall’inizio. “Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette” canta de Gregori. E il giovane Senegalese ha tutte le carte in regola per diventare un campione. Con i biancocelesti ha dimostrato la maturità di mettere da parte i dissapori estivi per tornare a giocare insieme alla squadra. Si è fatto valere in campo e la sua assenza si fa sentire. Anche se ultimamente è tornato al centro delle cronache per il capitolo rinnovo e un pò di discrezione farebbe bene all’ambiente laziale che appare scosso e molto diviso. Nonostante questo se continua così ne sentiremo parlare a lungo. A Roma i tifosi vorrebbero vederlo ancora qualche anno in biancoceleste ma per ora si accontentano di vederlo tornare a febbraio.

CALCIOMERCATO – “Per il momento sto bene qui”. Sfuma un altro obiettivo

Ancora una volta nessun colpo di scena. Si era parlato dell’interessamento per il giocatore nei primi giorni di mercato ma poi più nulla. Fino ad oggi. L’attaccante del Genoa Simeone Jr. sgombra il campo da ogni dubbio. 

L’INTERVISTA

Dopo la grande doppietta di oggi contro la Fiorentina torna a parlare del suo futuro. Simeone ai microfoni di Premium Sport: “Questi sono momenti bellissimi per me, ma ora devo pensare al Genoa e non al mercato. Qui mi hanno dato la possibilità di migliorare. Ora pensiamo alle prossime partite“. Nessun accenno al club biancoceleste e nulla di fatto neanche per il giovane figlio del Cholo. A Roma aspettano tutti il 31 gennaio per sperare in qualche colpo dell’ultimo minuto. Ma si fa sempre più dura.

 

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Non solo la Lazio. Tutta la Serie A all’insegna del capodanno cinese

Il 28 gennaio si è festeggia il capodanno cinese: da oggi siamo ufficialmente nell’anno del Gallo. Che il calcio cinese sia in tremenda ascesa è davanti agli occhi di tutti. Solo negli ultimi mesi sono tantissimi i campioni, più o meno giovani, sottratti a suon di milioni al calcio europeo. L’immenso successo che ha questo sport nel colosso asiatico è diventato una strategia di marketing per le società italiane.

NON SOLO LA LAZIO

Ha fatto discutere la decisione della società capitolina di vedere ai membri della comunità cinese i biglietti della tribuna Tevere a soli 5 euro. Ma non sono solo i biancocelesti aver festeggiato il capodanno cinese. I nuovi proprietari dell’Inter infatti hanno distribuito in tutto lo stadio i classici biscotti della fortuna. Visto il 3-0 al Pescara, questi hanno ottenuto il loro risultato. Sul sito del Milan invece è apparso una video intervista dove i calciatori hanno tentato di rispondere ad alcune domande sulla festività asiatica. Qui invece il risultato non è stato dei migliori. La Juventus si è limitata al classico video di auguri evitando brutte figure per i giocatori. Il Napoli sembra essersi adoperato al massimo con sconti per curva e distinti e banner pubblicitari di auguri al San Paolo. Inoltre nella sfida contro il Palermo la squadra partenopea indosserà delle divise “edizione limitata” con auguri e scritte. Insomma se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto. E dalla Serie A si prova a rispondere al fuoco cinese con il marketing.

L’ANNO DEL GALLO

Il Gallo è uno dei 12 animali dello zodiaco cinese. Le caratteristiche primarie di chi è nato sotto questo segno sono la lealtà e la puntualità, tipiche del gallo. Ogni segno è accompagnato da uno dei 5 elementi che ruotano ogni anno. Questa volta infatti è il turno del Gallo di fuoco. L’ultima volta era successo 60 anni fa, nel 1957.