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Questione Lapadula sempre più ingarbugliata. Iezzo: “So che ha già chiuso con…”

Gianluca Lapadula, l’attaccante del Pescara, suscita sempre più l’interesse delle squadre maggiori della Serie A. Nei giorni scorsi si è parlato di contatti con sempre più società: oltre la Lazio hanno chiesto informazioni anche Juventus e Napoli.

La Lazio, nonostante manchi ancora l’accordo con la società pescarese, sembra essere in vantaggio sulle concorrenti e la destinazione romana sarebbe gradita al giocatore in quanto aumenterebbero le sue possibilità di poter giocare titolare. A far accrescere ancora di più i dubbi su come si risolverà la vicenda ci ha pensato l’ex portiere del Napoli, Gennaro Iezzo, che ai microfoni di Radio Punto Zero ha dichiarato: “Lapadula ha già chiuso con il Genoa. Gabbiadini? Sembra un pesce fuor d’acqua, il Napoli gioca col 4-3-3 mentre lui è una seconda punta. La sua permanenza credo dipenderà dal modulo che avrà in campo la squadra partenopea la prossima stagione”.

Forte è il sospetto che l’eventuale acquisto da parte del Genoa, qualora fosse vero, sia avvenuto con l’avvallo della Lazio fortemente interessata all’acquisto del bomber dei grifoni Leonardo Pavoletti. In questo modo sia i capitolini che i genovesi risolverebbero le rispettive perdite in attacco con due bomber di razza. Ovviamente è solo un mero ragionamento ipotetico, vedremo cosa succederà nei prossimi giorni.

Buone notizie per Biglia

Notizie incoraggianti per Lucas Biglia. Il centrocampista biancoceleste sta facendo di tutto per tentare di recuperare dall’infortunio riportato nei giorni scorsi e poter così prendere parte con la nazionale Argentina alla Coppa America.

Come riportato da lmneuquen.com le condizioni di Biglia migliorano continuamente ed è già tornato a fare jogging e a correre sul tapis roulant. Il ct Martino ha nel frattempo bloccato l’arrivo di Pizarro ma solamente sabato, ultimo giorno in cui la lista dei convocati può essere modificata – verrà presa la decisione finale. Matías Kranevitter,  compagno di Lucas nell’Albiceleste, si è  detto dispiaciuto per il suo infortunio: Biglia è un giocatore molto importante per questa squadra, speriamo possa rientrare presto. Sostituirlo non sarà facile ma al fianco di Mascherano mi trovo bene, cercherò di farmi trovare sempre pronto”.

Il Cagliari a un passo dall’ex punta biancoceleste

Alessandro Matri, rientrato a Milano dopo il prestito alla Lazio, potrebbe presto rifare le valige per la Sardegna. La meta isolana per l’attaccante non sarebbe il progetto di una semplice vacanza ma una scelta di vita per potersi rilanciare nel calcio che conta assumendo un ruolo da protagonista.

A quanto riportato da Premium Sport la società rossonera sta trattando con il Cagliari la cessione dell’ex attaccante biancoceleste per una cifra intorno ai 3 milioni di euro. Matri sarebbe ben propenso ad accettare la nuova destinazione anche perchè conosce bene la piazza rossoblu per averci già giocato tra il 2007  e il 2011.

UEFA – Cambiamenti in vista per la Champions: più potere alle grandi

Novità in vista per la Champions League. Nel prossimo dicembre l’Uefa si riunirà per decidere se cambiare il format della competizione o se lasciarlo intatto. In occasione della finale disputata a Milano tra Real Madrid e Atletico già sono avvenuti incontri tra i manager della Federcalcio europea: presenti anche il presidente della Juventus Andrea Agnelli e il dirigente del Real Madrid Pedro Lopez, insieme al numero uno della federcalcio olandese Michael van Praag, candidato all’elezione a presidente Uefa e spalleggiato tra gli altri anche da Karl-Heinz Rummenigge.

Prima però bisognerà capire dopo la squalifica di Platini chi sarà il nuovo presidente dell’Uefa: elezione prevista il 14 settembre. Solo dopo aver scelto il numero uno Uefa si penserà alle proposte per cambiare la massima competizione europea, le proposte verranno ratificate a dicembre per entrare in vigore dalla stagione 2018/2019.

Tra le tante proposte c’è anche quella di giocare le gare il sabato per questioni di diritti televisivi, soprattutto per favorire i mercati asiatici e americani. L’idea sarebbe di costituire un torneo più chiuso per poter concedere più posti alle nazioni big: Inghilterra, Italia, Francia, Germania e Spagna. Tutto ciò comporterebbe ai top club europei e alla stessa Uefa maggiori ricavi.

STORIA – L’incoronazione della Regina Elisabetta II

Il 2 giugno 1953 Elisabetta II fu incoronata regina di Regno Unito, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Ceylon e Pakistan, assumendo il ruolo di capo del Commonwealth. Elisabetta è ascesa al trono in seguito al decesso del padre, Re Giorgio VI, avvenuto il 6 febbraio 1952.

L’incoronazione avvenne più di un anno dopo la salita al trono in rispetto della tradizione che richiede un periodo di lutto in ricordo del monarca precedente. Durante la cerimonia di incoronazione la Regina Elisabetta giurò solennemente di sostenere la legge nel suo regno e di assumere il governo della Chiesa d’Inghilterra.

L’incoronazione di Elisabetta II si tenne presso l’abbazia di Westminster e fu la prima incoronazione ad essere ripresa in televisione. Vi fu un acceso dibattito all’interno del Gabinetto Britannico sull’opportunità delle riprese, con il Primo Ministro Winston Churchill che si dichiarò contrario; tuttavia Elisabetta insistette nel permettere l’accesso alle telecamere. Milioni di persone seguirono l’evento dal vivo; la registrazione fu spedita oltreoceano utilizzando l’English Electric Canberra lo stesso giorno, per permettere al popolo canadese di visionare il filmato il prima possibile.

Gli ospiti della cerimonia camminarono in processione di fronte a quasi tre milioni di spettatori, alcuni dei quali avevano campeggiato durante la notte pur di non perdersi l’evento. Più di 200 microfoni furono posizionati lungo il percorso e all’interno dell’abbazia, 750 giornalisti trasmisero in 39 lingue diverse; più di 20 milioni di persone nel mondo seguirono l’evento in tv. L’abbazia di Westminster aprì alle 6 di mattina per ricevere i circa 8000 invitati. Personaggi di spicco come i membri della famiglia reale, sovrani esteri, la parìa, i capi di Stato ed i Membri del Parlamento. Dal Canada arrivarono il Primo ministro, Louis Saint-Laurent ed il Premier della Saskatchewan, Tommy Douglas, mentre da Tonga si presentò la Regina Salote Tupou III.

In tutti i regni, nel resto del Commonwealth e nelle altre parti del mondo, si tennero celebrazioni per l’incoronazione. A Londra la regina organizzò un pranzo per il quale fu ideata la ricetta del pollo dell’incoronazione (coronation chicken), e uno spettacolo pirotecnico venne allestito al Victoria Embankment. Si tennero feste in strada in ogni parte del Regno Unito. In Corea i soldati canadesi in servizio nella guerra di Corea resero omaggio sparando granate fumogene di colore blu, rosso e bianco verso il nemico e bevendo razioni di rum. Negli Stati Uniti furono organizzate feste per l’incoronazione, tra le quali una a New York cui parteciparono lo zio e la zia della regina, il Duca e la Duchessa di Windsor, mentre in Canada ebbero luogo parate militari, corse di cavalli, sfilate e spettacoli pirotecnici. In Terranova 90mila scatole di dolci furono distribuite ai bambini. In Québec 400mila persone raggiunsero Montréal. Uno spettacolo multiculturale fu messo in scena all’Exhibition Place di Toronto, balli e spettacoli in piazza ebbero luogo nelle provincie delle praterie e, a Vancouver, la comunità cinese eseguì pubblicamente una danza del leone.

 

L’ERBA DEL VICINO – Roma Primavera, arriva la stangata per Tumminello

Dopo essere stato sospeso dalla società giallorossa per il comportamento violento e anti sportivo tenuto nei confronti dell’arbitro nella semifinale tra Roma e Inter Primavera per l’attaccante giallorosso Marco Tumminello arriva anche una pesante squalifica che lo terrà lontano dai campi di calcio per diverso tempo.

La Lega attraverso un comunicato ufficiale ha infatti reso noto che il Giudice Sportivo Luca Lo Giudice ha inflitto ben sei giornate di squalifica al giocatore romanista con la seguente motivazione: “per avere, al 16° del secondo tempo supplementare, contestato una decisione arbitrale assumendo un atteggiamento irrispettoso; per avere inoltre, all’atto della consequenziale espulsione, affrontato l’Arbitro con atteggiamento intimidatorio appoggiandogli la testa sul viso e costringendolo a retrocedere di due passi; per avere infine, mentre abbandonava il terreno di giuoco, colpito con un calcio la copertura della panchina”.

Alessandro Cochi sulla questione Flaminio

Stamattina Alessandro Cochi ha rilasciato un’intervista ai colleghi di Lazialità sulla questione dello stadio Flaminio dopo che la scorsa settimana il candidato sindaco Giorgia Meloni e Paolo Bravaccini detto Grintino candidato al comune di Roma, erano andati a fare un sopralluogo nell’impianto che molti definiscono e rivendicano come la casa della Lazio, l’impianto dove la prima squadra della città dovrebbe giocare le sue gare casalinghe. L’impianto inaugurato il 19 marzo 1959, ospitò i biancocelesti per l’intera stagione 1968/69 e quella del 1989/90 (a causa dei lavori di ristrutturazione dello Stadio Olimpico per Italia 90), nonché per diverse partite dei campionati di Serie B 1962/63,1964/65, 1965/66.

Cochi affronta con la solita sagacia la questione rispondendo con fermezza alle domande del collega:

In questi dodici anni di gestione, c’è mai stato un effettivo interesse da parte della Lazio?

“Rispondo per quanto riguarda i cinque anni in cui ho ricoperto l’incarico di delegato allo sport nel governo comunale, e posso confermare che non c’è mai stato alcun tentativo di avvicinamento della Lazio Calcio, ma soltanto un interesse da parte della Polisportiva attraverso l’avvocato Emanuele, ma di questo è più giusto che ne parli il presidente Antonio Buccioni, il quale se ne occupò in prima persona. Purtroppo non se n’è più fatto nulla.”

 In che modo Lotito ha argomentato il suo rifiuto?

 “A livello ufficiale è nota una famosa battuta che fece di fronte ai giornalisti presenti in Campidoglio a riguardo. Io d’altro canto non posso rispondere in prima persona ma è giusto che ne parli lui. Personalmente credo che il presidente della Lazio sia da sempre concentrato sul terreno in suo possesso sulla Tiberina, dove vorrebbe realizzare un progetto più ampio. Capisco che il Flaminio ha tanti vincoli, ma secondo me, e parlo sia da tifoso che da amministratore che da cittadino, questo impianto potrebbe essere patrimonializzato, visto che intorno ci sono palestre, piscine e uffici, dove si può pensare di adibire questi locali come sedi per le varie sezioni della Polisportiva come il nuoto, la ginnastica, la scherma, il rugby e la boxe. Sul campo principale ci si potrebbe far giocare la Primavera della Lazio, mentre per quanto riguarda la prima squadra non posso entrare in merito perché la struttura di Formello è patrimonializzata.”

 Quali sono gli ostacoli maggiori da superare al fine di avviare una vera trattativa? Quali interventi bisognerebbe apportare sul territorio?

“Ci sono sicuramente vincoli di carattere urbanistico, di sovrintendenza e d’ampliamento richiesto per motivi di omologazione FIGC. Oggi al Flaminio non si potrebbe giocare. L’ultima gara disputata all’interno dell’impianto in deroga dalla Questura e dal Prefetto risale al 19 giugno del 2011, con l’Atletico Roma sconfitto per 2-0 dalla Juve Stabia nel ritorno dei playoff per la promozione in Serie B. Noi con gli architetti, gli ingegneri e gli esperti, oltre che fare il progetto di fattibilità tramite le risorse per Roma, battaglia che sto intraprendendo da tre anni, vorremmo che si mettesse a bando l’impianto, visto che è un impianto comunale che per anni stato in concessione al CONI e poi restituito al comune nel 2011. Il problema più grande sarebbe arrivare a circa 40.000 posti, oltre che la costruzione del settore ospiti in sicurezza, anche se abbiamo visto che sarebbe possibile entrare anche da sotto. Per quanto riguardo la copertura sicuramente c’è un vincolo, considerato che l’opera è un monumento realizzato dall’ingegner Nervi, famiglia tra l’altro importantissima che curò le Olimpiadi di Roma nel ’60 e non solo. Purtroppo se manca la volontà politica, gestionale e operativa, ogni discorso è inutile. Da tre anni a questa parte, durante la presidenza Marino, manca anche la manutenzione, che invece era sempre stata fatta durante il precedente mandato. L’erba continua a crescere e anche l’area ospitalità creata in passato per il Sei Nazioni, dopo un sopralluogo da noi effettuato un paio di settimane fa, sta andando in malora, comportando così un enorme spreco di denaro pubblico investito. La colpa è di chi ha gestito la situazione negli ultimi tempi, ma i problemi nascono da lontano.”

 A che cifre ammonterebbe l’investimento necessario a riqualificare l’impianto?

“Se parliamo di manutenzione ordinaria il costo è stimato tra i 500.000 e i 600.000 euro annui. Per riqualificare seriamente il Flaminio si deve ragionare dai 18 milioni di euro in su, affinché poi si possano ipotizzare deleghe e omologazioni delle federazioni competenti. Basti pensare che per ristrutturare un appartamento in una zona pregiata come il quartiere Flaminio ci vogliono tra i 300.000 e i 400.000 euro, figuriamoci uno stadio. Io stimo tra 18 e i 20 milioni di euro, ma ragiono per difetto. E’ ovvio che tutto ciò potrebbe essere patrimonializzato, ma c’è un altro problema che potrebbe riguardare la proprietà comunale, che magari se non venduto dal comune andrebbe in regime di concessione. Noi per tre anni siamo stati con la Federazione Italiana Rugby, che ha lasciato il Flaminio per andare all’Olimpico, con una maggiore capienza e minori costi, anche se il Flaminio sarebbe potuta diventare la casa del rugby italiano. Con la Lazio è stata abbozzato un confronto, ma in profondità non si è mai andati visto che la proprietà rappresentata dal presidente Lotito non aveva la minima intenzione di interessarsi. Poi si è provato a intavolare un discorso con la Polisportiva della Lazio, proseguito dal mio successore come assessore allo sport, Luca Pancalli, uomo CONI e vice presidente del comitato Roma 2024. Quando è cambiata invece la presidenza della FIGC con l’avvento di Tavecchio e il consigliere federale Lotito al posto di Abete, il Flaminio è ricaduto nell’oblio. I lavori di manutenzione e il taglio dell’erba non sono più stati effettuati, dopodiché nel 2013 la mia maggioranza ha perso le elezioni e da lì ad oggi la situazione dell’impianto è sotto gli occhi di tutti.”

Sarebbe possibile creare un progetto con negozi, ristoranti seguendo l’esempio dello Juventus Stadium?

“Uffici, negozi e ristoranti si potrebbero fare, ma non delle dimensioni certamente dello Juventus Stadium. Un’altra grana, che prima non ho citato, sono i parcheggi. Ricordiamo che da anni all’Olimpico si gioca in deroga, ovvero che non ci siano manifestazioni al Flaminio, quindi si potrebbe fare anche il contrario. A me personalmente affascina lo stadio modello inglese nel centro città, come ce ne sono tanti a Londra. Per la copertura ci sarebbe il problema legato alla famiglia Nervi come dicevo prima e alle sovrintendenze, quella nazionale e quella comunale, che incombono. Sull’area tribuna autorità dove c’è la targa per il Grande Torino, cui fu dedicato per un periodo lo stato Flaminio, sono stati fatti tanti lavori. Dispiace perché dai tempi della vicinissima Rondinella, all’Italia che ci vinse i Mondiali, alla Lazio che ci fece tanti campionati, al di là della parentesi 89/90, ricordiamo che il Flaminio resse tutto un campionato dopo i lavori per i mondiali di Italia 90’ , che tra l’altro rovinarono l’Olimpico. Ovvio che oggi urgono altre normative in materia di sicurezza affinché ci siano tutti gli ok di Prefetto, Questura, sovrintendenze e Assessorato all’urbanistica, però è un peccato che non si sia mai preso in considerazione l’idea di riqualificare il Flaminio. So che c’è un progetto culturale sia lì che per il PalaTiziano e l’Auditorium. Io dico che va bene metterci in mezzo la cultura, ma spero che chi governerà Roma dalla prossima settimana metta tra le sue priorità in ambito sportivo il Flaminio. Malagò ha detto che il Flaminio verrà riqualificato dal CONI qualora Roma vincesse la candidatura per le Olimpiadi del 2024. Sapendo che il verdetto si saprà non prima di settembre 2017, la paura è che il Flaminio si rovini ulteriormente. Se l’amministrazione comunale ci mettesse la volontà che è mancata negli ultimi anni si potrebbe rimediare agli errori degli anni passati.”

 Quanto tempo servirebbe per la completa ristrutturazione dello stadio e della zona circostante?

“Non ci dobbiamo prendere in giro. La burocrazia è lenta, la politica pure e i vincoli sono tanti. Ho timore che ci voglia minimo un anno e mezzo per avviare le pratiche di riqualificazione. Per la costruzione e l’ampliamento delle strutture esistenti anche lì ci vorrebbero quasi due anni, Juventus Stadium insegna. Diciamo che in tuttoservirebbe un tempo di tre o quattro anni, ma spero tre personalmente. Ricordo un progetto di fattibilità della FederRugby per l’ampliamento, in cui tra l’altro era presente anche uno dei tanti architetti dello Juventus Stadium, dove si parlava dell’idea di scavare, con criterio e sotto la supervisione delle sovrintendenze chiaramente, per ricavare posti in ampiezze e aumentare la capienza attuale che comprende all’incirca 27.000 posti. Bisognerebbe decidere in fretta, ma sappiamo che Roma e l’Italia sono ancora legate a vecchie norme che rallentano tutto.”

 Qualora il ‘Flaminio’ tornasse utilizzabile, verrebbero imposte le barriere divisorie?

“Da amministratore e tifoso spero ovviamente di no, perché sono norme di sicurezza che secondo me allontanano la gente dagli stadi. Il Flaminio ha gli spalti attaccati al campo senza pista di atletica e sicuramente ci sarebbero anche lì dei problemi. Io per cultura sportiva sono contro le barriere, che sappiamo quanto abbiano danneggiato economicamente quest’anno Lazio e Roma, ma al di là di questo è stato brutto aver visto due derby senza pubblico. E’ vero che la cosa più importante sono i 22 in campo, ma lo spettacolo che c’è sugli spalti è il sale del calcio da sempre. Spero che il nuovo Prefetto di Roma possa venire a capo di questa situazione. Poi è chiaro che chi sbaglia deve pagare, ma così sono state punite le famiglie e i giovani che nel 99% dei casi si comportano bene. La loro protesta è legittima, anche perché non è una legge nazionale, ma è una norma che vige soltanto nella Capitale e in nessun’altra città italiana, tra l’altro in uno degli stadi più sicuri al mondo. Io ripeto che sono assolutamente contro questo tipo di provvedimenti, che allontanano la passione e la circoscrivono, facendo diventare il calcio come il teatro, che, con tutto il rispetto, non è alla stregua di un evento calcistico, caratterizzato dal gioco di squadra e dall’incitamento dei tifosi.”

ESCLUSIVA CALCIOMERCATO – ECCO LE DICHIARAZIONI DEL DS DEL BARCELLONA SU ADRIANO

Ormai è risaputo che uno degli uomini più vicini alla Lazio è il giocatore del Barcellona Adriano. Oggi in conferenza stampa per fare il punto della situazione sulle strategie della compagine iberica, è intervenuto Robert Fernandez direttore sportivo della società blaugrana che ha fatto chiarezza su tutti i giocatori che militano in squadra. Fra questi c’è stata anche una battuta sull’esterno brasiliano Adriano, che a detta di molti dovrebbe venire a roma sponda Lazio. Un’operazione difficile che a quanto sembra non è ancora ben definita. Infatti le parole del direttore sportivo del Barcellona non lasciano trapelare molta fiducia: “Ha un contratto in vigore e non ha ricevuto nessuna chiamata da parte nostra per lasciare il club. Staremo a vedere.

Speriamo che queste siano soltanto frasi di circostanza e che il giocatore, seppur non più nel suo momento migliore, sia vicino a vestire la casacca biacoceleste.

Felice De Nicola sulla vittoria di Nibali – Avanti Lazio!

lazio ciclismo felice de nicolaIntervista a Felice De Nicola, Direttore Generale della Società Sportiva Lazio, sezione ciclismo che ci dice la sua impressione sulla vittoria di Vincenzo Nibali al giro d’Italia.

Laziochannel.it da sempre vicina e ispirata ai valori dell’Ente Morale SS Lazio, non parla soltanto di calcio, ma ama discutere anche di altre discipline olimpioniche, come vuole la nostra nobile tradizione sportiva che pone lo sport al centro dei nostri valori.
Sulla grande impresa del corridore siciliano, abbiamo già intervistato il nostro main sponsor Cicli Bortolotto che ci ha rilasciato il suo attento punto di vista. Oggi invece è la volta del direttore generale della sezione ciclismo della Lazio, Felice De Nicola che ai nostri microfoni dichiara quanto segue.
Non credo si possa aggiungere altro a quanto sia stato già detto e scritto su Nibali, i fatti parlano da soli. Posso solo cogliere dalla sua straordinaria impresa lo spunto per una personale considerazione, che va anche al di là del ciclismo e dello sport. Nibali rappresenta il modo di agire e di pensare di un Italia antica che non si rassegna mai, che non si sente mai sconfitta anche andando contro il pensiero comune che ti da ormai per spacciato. Infatti non bisogna mai dire che è finita, fintanto esiste anche una minima speranza per risollevarsi, mai perdere di vista la concretezza degli obiettivi a favore delle chimere dell’apparenza!
Ma quell’Italia così temeraria esiste ancora? “Mah, quell’Italia oggi rischia di scomparire per sempre se non diamo a questi uomini, in tutti i settori della vita, la possibilità di dimostrare alle nuove generazioni che soltanto con il sacrificio, l’applicazione, la serietà e la costanza  si possono raggiungere grandi risultati. Dobbiamo dimostrare che il “tutto e subito” e il correre dietro alle apparenze, a lungo andare non porta da nessuna parte. Il ciclismo invece può dare molto per la formazione di un giovane ragazzo, in quanto è una disciplina dove il sacrificio e la fatica sono elementi imprescindibili e senza pedalare non si riesce a raggiungere l’obiettivo prefissato. E’ sempre stato così e così sempre sarà.
Onore a te Vincenzo Nibali, Italiano vero“!
Parole vere, parole sante. Come non darti ascolto Felice. Grazie dell’intervista.
 Davide Sperati

Igli Tare cosa Fare?

Il 15 maggio scorso Igli Tare (direttore Sportivo della Lazio) disse ai microfoni di Mediaset Premium che entro “2 settimane prenderemo la decisione finale sulla scelta dell’allenatore”. Era la vigilia di Lazio-Fiorentina e Miroslav Klose si apprestava a disputare l’ultima partita con la maglia dei pionieri capitoli, a cui poi seguirono le noiose polemiche  – che purtroppo questa dirigenza ci ha abituato – sul perché il campione tedesco non firmò il contratto di rinnovo.

Ora da quell’intervista sono passati 19 giorni, 4 in più rispetto le dichiarazioni che il Direttore Sportivo annunciò in diretta TV. Per carità, nulla di particolarmente grave se da qui a pochissimi giorni dovesse arrivare la tanto attesa fumata bianca, ma da giornalisti onesti e al servizio del lettore, non possiamo far finta di nulla. Ancora una volta la società S.S. Lazio denota poca organizzazione e incapacità manageriale, mentre tutte le altre big hanno già risolto il problema del mister e pianificato alcuni colpi di mercato.

Lazio Sveglia!!!  

CALCIOMERCATO LAZIO – Lazio, Pazza idea Pazzini

CALCIOMERCATO LAZIO – Da quanto appreso nelle ultime ore la Lazio non pensa soltanto a Lapadula, Pavoletti e Milik. Infatti nelle ultime ore i biancocelesti avrebbero fatto un sondaggio per Giampaolo Pazzini, punta dell’Hellas Verona che potrebbe arrivare con l’opzione del prestito gratuito, purché la società di Lotito sia disposta a pagare l’ingaggio del giocatore che percepisce 1,2 milioni di euro a stagione. Per la Lazio potrebbe essere un buon colpo, sopratutto se l’attaccante di Pescia, paesino in provincia di Pistoia, non diventi la prima punta dell’attacco laziale ma una buona riserva col fiuto del gol, nonostante l’ultima stagione a Verona non sia stata molto positiva. Infatti i diversi infortuni e i soli 6 gol realizzati, non hanno entusiasmato la dirigenza gialloblu che oggi deve fare i conti con un contratto troppo esoso per una squadra militante nella serie cadetta. Avere in rosa un bomber come Giampaolo Pazzini non sarebbe male anche considerata la moria di attaccanti in cui versa la Lazio.

 

 

Ct Serbia: “Abbiamo preferito rimandare Milinkovic-Savic a Roma”

Non solo dovrà accontentarsi di guardare gli europei in tv, dato che la nazionale serba non si è qualificata alla competizione, ma Milinkovis-Savic non ha avuto neanche la soddisfazione di scendere in campo nelle amichevoli contro il Cipro e l’Israele

Il ct Slavoljub Muslin a Novosti.sr ha spiegato i motivi delle sue scelte:“Milinkovic-Savic ha un futuro assicurato nel nostro calcio, ha fatto molto bene durante la preparazione, ma al momento preferisco dare la priorità ad altri giocatori. Abbiamo deciso di farlo tornare nella squadra di club (la Lazio, ndr.) e, naturalmente, continueremo a seguirlo perché ha un gran talento”.

Italia Under 21, stasera Cataldi in campo contro la Francia

“Sarà una gara di grandissimo interesse e dal duplice risvolto, sia dal punto di vista tecnico perché avremo di fronte una grande avversaria come la Francia, sia dal punto di vista umano perché con questa partita vogliamo stare vicini alla famiglia di Valeria Solesin e dare loro un simbolico abbraccio”: con queste parole il tecnico dell’Under 21 Luigi Di Biagio ha presentato l’amichevole di lusso di stasera con la Francia, in programma allo Stadio ‘Pier Luigi Penzo’ di Venezia (ore 21), nel corso della conferenza stampa che si è svolta ieri pomeriggio nella Sala Consiliare di Cá Farsetti del Comune di Venezia. “I ragazzi si sono preparati bene – ha proseguito il tecnico azzurro – abbiamo dato qualche giocatore alla Nazionale e di questo siamo felici; per gli altri ci sarà l’opportunità di mettersi in evidenza, perché avrò modo di vedere all’opera nuovi giocatori e sperare che magari qualcuno di loro raggiunga presto la Nazionale. Il nostro capitano sarà Berardi”.

A fare gli onori di casa il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro: “La scelta della nostra città – ha sottolineato – ci onora, per questo ringraziamo la FIGC e ci auguriamo che molti veneziani siano presenti sugli spalti a tifare per i giovani calciatori più forti del nostro campionato”.
Presenti alla conferenza stampa anche il capo delegazione Giancarlo Antognoni, il responsabile organizzativo delle Nazionali Giovanili Giorgio Bottaro e il presidente e il direttore sportivo del Venezia, Joe Tacopina e Giorgio Perinetti.

“Porto i saluti del presidente Tavecchio – ha dichiarato Bottaro – e siamo orgogliosi che questa gara ci offra l’occasione per ricordare Valeria Solesin, che ci ha lasciato prematuramente e in circostanze assurde. Domani sarà una giornata di sport e di umanità”.
“Il terrorismo non può vincere – ha aggiunto il presidente del Venezia Tacopina –  onoreremo Valeria intitolando un settore dello stadio a suo nome, orgogliosi di avere così tanti giovani calciatori che rappresentano il futuro del calcio europeo. Ringrazio il sindaco di averci concesso questa opportunità”.

Contro la Francia, l’Under 21 chiuderà una stagione ricca di soddisfazioni che l’ha portata al comando del girone di qualificazione ai prossimi Europei. La squadra di Di Biagio tornerà in campo per aprire il nuovo anno il 10 agosto allo stadio “Riviera delle Palme” di San Benedetto del Tronto nella gara amichevole contro l’Albania.

Le probabili formazioni:

Italia (4-3-3): Gollini; Calabria, Ferrari, Caldara, Masina; Cataldi, Pellegrini, Grassi; Berardi, Monachello, Ricci.

Francia (4-3-3): Didillon; Conte, Gbamin, Kimpembe, Pavard; Rabiot, Bakayoko, Tolisso; Dembele, Haller, Lemar.

MUSICA – 2 giugno 1981: la scomparsa di Rino Gaetano

Nella notte del due giugno del 1981 moriva in un incidente stradale sulla via Nomentana, a Roma, a soli 31 anni Rino Gaetano. Dopo un inizio difficile Gaetano stava attraversando un periodo di riflessione: nel 1980 aveva inciso l’album ‘Io non ci sto’, poi aveva tentato strade nuove lavorando con Riccardo Cocciante e il New Perigeo.

Nato a Crotone il 29 ottobre del 1950 già a dieci anni si trasferì a Roma con i genitori. Le difficoltà incontrate all’inizio della sua carriera furono dovute alla sua forte personalità in totale contrasto con la musica italiana dell’epoca, che era refrattaria a dare spazio a personaggi difficili da etichettare. Gaetano però era diverso, si presentava come un cantautore ma il suo umorismo e il suo anticonformismo ne facevano un personaggio unico.

Il cantautore calabro era uno che raccontava l’Italia finendo per dire che il re era nudo. Più vicino all’Eduardo del “pernacchio” che al De Gregori di “Rimmel”. Per pubblicare il suo primo album dovette attendere due anni: “Ingresso libero” fu ignorato dal pubblico e dalla critica. Tutto ha cominciato a girare meglio nel ’75 con “Il cielo è sempre più blu”. Poi pubblica l’album “Mio fratello è figlio unico”, grazie al quale sotto la spinta del pezzo “Berta filava”, ha iniziato a farsi apprezzare dal pubblico. Alla sua discografia si aggiungono “Aida” e “Nuntereggaepiù” il cui successo gli spalanca le porte del festival di Sanremo dove canta “Gianna”. Poi è la volta dell’album “Resta vile maschio dove vai”, realizzato insieme a Mogol e ricordato soprattutto per il brano “Ahi Maria”. Dopo anni in cui aveva dovuto fare da spalla ai concerti ad altri artisti finalmente Gaetano riesce a imporre il suo stile. Purtroppo solo dopo la sua morte si è cominciato a parlare di lui come di un anticipatore, come di un caposcuola, vista l’influenza avuta sulle nuove generazioni. Gaetano è stato un talento che si è conquistato il suo spazio senza mediazioni e concessioni, un artista che, con il sorriso sulle labbra e lo sberleffo nelle parole, non ha mai smesso di raccontare vizi e difetti degli italiani.

Pioli, tutti lo vogliono e nessuno se lo prende. Campedelli: “Resta Maran al 100%”

Stefano Pioli rischia di diventare un caso: tra i migliori allenatori della serie A un anno fa a separato in casa. La Lazio aspetta che vada via per poter ufficializzare Prandelli, con cui c’è l’accordo da almeno una settimana. Ma Pioli non riesce ancora a trovare una sistemazione. Pareva vicinissimo all’Anderlecht ma poi la trattativa si è di colpo frenata. Poi si è parlato del Chievo, ma anche questa strada non è più percorribile come testimoniato dal presidente Campedelli a cittaceleste.it: ““Maran non lascerà il Chievo Verona, resterà con noi al 100%. Per Pioli restano calde le piste Atalanta e Palermo.

Il palinsesto Rai per assistere agli Europei

Saranno ventisette le partite dei prossimi Europei trasmesse in diretta su Rai 1 e Rai Hd e cinque le rubriche in onda tutti i giorni, per un totale di 200 ore live sulle reti della tv pubblica. Il palinsesto della Rai per gli Europei di calcio in programma in Francia dal 10 giugno al 10 luglio è stato presentato all’ambasciata francese alla presenza dell’ambasciatrice Catherine Colonna e del presidente della Figc Carlo Tavecchio.

Tra le trasmissioni in programmazione “Il Grande Match”, dalle 23.10 su Rai 1 condotto da Flavio Insinna con Marco Mazzocchi, “Il Caffè degli Europei” su Rai 2 alle 13.30 condotto da Simona Orlandi, “I giorni di Parigi” su Rai 3 alle 20.10 con storie di calcio amarcord e temi sociali, “Zona 12 pm” e “Zona 7 pm” su Rai Sport 1 e Rai Sport Hd. E per finire “Diretta Azzurra“, lo spazio dedicato alla nazionale italiana. In campo anche Rai 4 con le dirette delle gare commentate dalla Gialappa’s. Tra i commentatori Arrigo Sacchi, Federico Balzaretti e Marco Tardelli. Dai quarti di finale in poi si sperimenta anche la trasmissione in 4K per chi possiede un tv Ultra Hd.

27 le partite trasmesse in diretta dalla Rai.
PRIMA FASE
Venerdì 10 giugno, Parigi (ore 21.00): Francia-Romania
Sabato 11 giugno, Marsiglia (ore 21.00): Inghilterra-Russia
Domenica 12 giugno, Lille (ore 21.00): Germania-Ucraina
Lunedì 13 giugno, Parigi (ore 18.00): Irlanda-Svezia
Lunedì 13 giugno, Lione (ore 21.00): Belgio-Italia
Martedì 14 giugno, Saint Etienne (ore 21.00): Portogallo-Islanda
Mercoledì 15 giugno, Marsiglia (ore 21.00): Francia-Albania
Giovedì 16 giugno, Saint Denis (ore 21.00): Germania-Polonia
Venerdì 17 giugno, Tolosa (ore 15.00): Italia-Svezia
Venerdì 17 giugno, Nizza (ore 21.00): Spagna-Turchia
Sabato 18 giugno, Bordeaux (ore 15.00): Belgio-Irlanda
Sabato 18 giugno, Parigi (ore 21.00): Portogallo-Austria
Domenica 19 giugno, Lille (ore 21.00): Svizzera-Francia
Lunedì 20 giugno, Saint Etienne (ore 21.00): Slovacchia-Inghilterra
Martedì 21 giugno, Bordeaux (ore 21.00): Croazia-Spagna
Mercoledì 22 giugno, Lille (ore 21.00): Italia-Irlanda

OTTAVI DI FINALE
Sabato 25 giugno, Lens (ore 21.00)
Domenica 26 giugno, Tolosa (ore 21.00)*
Lunedì 27 giugno, Saint Denis (ore 18.00)
Lunedì 27 giugno, Nizza (ore 21.00)
* Se l’Italia dovesse arrivare terza nel gruppo E ed essere ripescata potrebbe giocare domenica 26 giugno alle 15.00 a Lione, diretta che sostituirebbe quella delle ore 21.00.

QUARTI DI FINALE
Giovedì 30 giugno, Marsiglia (ore 21.00)
Venerdì 1 luglio, Lille (ore 21.00)
Sabato 2 luglio, Bordeaux (ore 21.00)
Domenica 3 luglio, Saint Denis (ore 21.00)

SEMIFINALI
Mercoledì 6 luglio, Lione (ore 21.00)
Giovedì 7 luglio, Marsiglia (ore 21.00)

FINALE
Domenica 10 luglio, Saint Denis (ore 21.00).

ALLARME METEO ROMA – Temporali fino alle 20

A seguito dell’Allertamento del Sistema di Protezione Civile Regionale si comunica che il bollettino di Criticità Idrogeologica ed Idraulica emesso in data 1 giugno dal Centro Funzionale Regionale riporta una valutazione di Criticità di Codice Giallo (Ordinaria) per rischio idrogeologico per temporali a seguito di precipitazioni previste da isolate a sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, sulle seguenti Zone di Allerta del Lazio: A (bacini costieri Nord), B (Medio Tevere), D (Roma), E (Aniene) dalle ore 8,00 alle ore 20,00 del 2 giugno 2016. Si ricorda che per ogni richiesta di chiarimenti, informazioni o di interventi è possibile contattare la Sala Operativa h24 dell’Ufficio Extradipartimentale Protezione Civile di Roma Capitale al numero verde 800854854 o al numero 0667109200.

ARCHEOLOGIA – Scoperta in Grecia la tomba del grande filosofo?

Durante una campagna di scavi a Stagira è stata scoperta quella che potrebbe essere la tomba di Aristotele, il celebre filosofo greco padre del pensiero moderno. L’annuncio è stato dato nel corso di un convegno a Salonicco dall’archeologo greco Kostas Sismanides, l’autore della scoperta.

La tomba è ubicata negli scavi archeologici dell’antica città di Stagira, nella parte orientale della penisola Calcidica vicino a Olympia, ed è un edificio a forma di ferro di cavallo risalente secondo gli studiosi a 2400 anni fa. Si tratta di una costruzione con pavimenti in marmo e resti di un altare. Nel sito sono state ritrovate ceramiche e monete risalenti al periodo di Alessandro Magno.

Intervenendo alla tv di Stato Ert Sismanides ha confermato l’importante scoperta: “Non ho prove certe, ma ci sono forti indizi che indicano che abbiamo trovato la tomba del grande filosofo”. L’archeologo ritiene che il popolo di Stagira avrebbe riportato le ceneri di Aristotele, morto a Calcide nel 322 a.C., nella sua città natia, seppellendole poi all’interno dell’edificio ritrovato. Secondo quanto riferito dalla tv Sismanides dirige la campagna di scavi a Stagira fin dal 1996.

Caute per ora le autorità greche: “Gli scavi sono stati portati avanti da una equipe di archeologi indipendenti, non collegati ad alcuna univeristà. Aspettiamo maggiori dettagli sul loro lavoro per poterlo valutare”.

Ag. FIFA Canovi: “12 mln per Jardel sono troppi. Proporrò dei giocatori alla Lazio”

Dario Canovi, agente Fifa, è intervenuto all’interno della trasmissione su cittaceleste tv, canale 669 del digitale terrestre: ” Thiago Motta è uno dei leader riconosciuti della squadra e rimane sicuramente al Psg. E’ molto contento della convocazione, sicuramente è stata una grande sorpresa. Tutti gli allenatori che ha avuto lo rivorrebbero in squadra subito”.

Poi sugli obiettivi del mercato biancoceleste: “Due tra i giocatori che possono muoversi sicuramente in questo mercato. Pavoletti ha dimostrato qualcosa in più di Lapadula. Un conto è fare gol in serie A e un conto in serie B. Tra i due sceglierei Pavoletti per rinforzare il reparto offensivo. La Lazio dovrebbe puntare sulla punta del Genoa per rinforzarsi. Jardel non credo che stiamo parlando di un fenomeno, sicuramente 12 milioni è una cifra alta. Io avevo suggerito alla Lazio Zouma prima che andasse al Chemlsea. Umtiti del Lione è a qual livello ma i difensori centrali sono diventati merce rara anche di più degli attaccanti”. In chiusura Canovi rivela:Proporremo dei giocatori alla Lazio, ma lo faremo privatamente, prima rischi di perdere delle occasioni. Le trattative migliori sono quelle che si fanno in silenzio

CALCIOMERCATO – Lazio su Giaccherini? L’agente smentisce: “Su di lui Fiorentina e Torino”

Era stato accostato l’anno scorso alla Lazio e quest’anno il suo nome è tornato a circolare. Parliamo di Emanuele Giaccherini, che dopo l’esperienza in Inghilterra, quest’anno è tornato a brillare nel nostro campionato. 28 presenze e 7 reti  con la maglia del Bologna che hanno convinto il ct Conte a portarlo in Francia per gli europei.

Tuttavia, il suo agente Valcareggi ai microfoni di Radio Bologna Uno ha smentito l’interesse del club biancoceleste: “Abbiamo ripetuto anche troppo che a noi piacerebbe restare a Bologna, adesso noi ci fermiamo e chi ci vuole ci cerca. Io non voglio dare ultimatum o mettere fretta a nessuno, dico solo che qualcosa si sta già muovendo ma non da parte del Bologna. Chi cerca Giaccherini? Torino e Fiorentina sono sicuramente sulle sue tracce. Chi è interessato al ragazzo sa che deve cercarci per poi intavolare una trattativa col Sunderland, noi siamo sereni perché grazie alle buone prestazioni di Emanuele abbiamo due o tre alternative valide: sicuramente non caschiamo male“.