In questo periodo dell’anno un brindisi non è certo qualcosa che fa notizia. Vigilia, Natale, Santo Stefano, Capodanno ad altre mille occasioni utili per festeggiare con parenti ed amici. Domani ce ne sarà uno però, del tutto inedito! Ebbene sì, perché se un bicchiere di birra allo stadio non è cosa rara, il fatto che la società paghi ad ogni singolo tifoso una pinta di birra allo stadio si, è cosa che desta curiosità ed anche un pizzico di invidia, diciamocelo chiaramente, perché distante anni luce dalla triste realtà che viviamo noi. Protagonista della straordinaria iniziativa è il Leicester, da qualche settimana la società più chiacchierata del mondo. Un Brindisi a cosa? Ad un anno solare da favola, anzi da vera e propria favola sportiva! Ad inizio 2015 era praticamente spacciato, pochi punti in classifica ed un piede, forse uno e mezzo, in Championship, seconda serie inglese. Di lì in poi invece, il miracolo. I punti che stentavano ad arrivare fino a quel momento sono arrivati a grappoli fino a maggio, e fu salvezza. Fiumi di birra nei pub, festa grande in tutte le vie della città: per un anno ancora si potrà godere del fascino della premier league nella piccola cittadina sulle rive del fiume Soar. La salvezza festeggiata come un vero e proprio scudetto. Il massimo? Si pensava di sì ed invece….da settembre in poi succede qualcosa di clamoroso. Il 2015 cominciato con un piede in seconda divisione finisce con la squadra di Ranieri che guarda Arsenal, Chelsea, entrambe le società di Manchester e tutte le altre squadre inglesi dall’alto verso in basso. Avete letto bene tranquilli, non tornate indietro per vedere se avete saltato una riga. E state altrettanto sereni del fatto che non c’è stato nessun refuso di battitura. Se non ci credete ve lo ripeto: il Leicester guarda tutti dall’alto della classifica. Titoli sui giornali che si sprecano, servizi televisivi come se piovesse, e magliette blu con la volpe gialla che cominciano a popolare i campetti di tutta Europa. E la società che fa? Non pensa a massimizzare i profitti, concedendo esclusive o quant’altro, offre birra a tutti i tifosi. Perché in fondo, gli editori vanno e vengono con i punti in classifica, il merchandising ha picchi clamorosi adesso, ma la stabilità no, non potete chiedergliela, le trasmissioni televisive sono come quegli amici di cui cantava Ligabue in Tra palco e realtà “che finché van bene ci leccano il culo” ma quando la fama sparisce…Ed invece i tifosi no, sono quelli che ti stanno vicino quando sei primo in classifica, ma sono anche quelli che si stringono ancor più a te quando la retrocessione è alle porte. E allora che c’è di meglio di un brindisi con loro, quelli che davvero non ti lasciano mai, fama o non fama, successo o non successo. Perché hanno la fortuna, ed al tempo stesso la disgrazia, di essere inguaribilmente malati di tutto ciò che c’è dietro ad una società calcistica. Un brindisi al 2015 più incredibile che si potesse immaginare, o al 2016 che non smetta di stupire il mondo, poco importa. L’importante non è il perché, in questo caso è bello stare insieme, festeggiare, più che ad un primato in classifica, ad un amore lungo ormai 131 anni.
Ecco il punto sull’infermeria
Passato il Natale, finite le vacanze. A Formello si torna a lavorare. Ma c’è ancora qualche elemento della rosa biancoceleste fermo ai box, causa infortunio. Per fare il punto sull’infermeria, il medico sociale biancoceleste Stefano Salvatori è intervenuto sulle frequenze di Lazio Style Radio: “Basta si è allenato regolamente. Marchetti sta facendo terapie e a fine settimana faremo un controllo per valutare la situazione. Ma la cosa importante è il rientro di Kishna a Formello dopo l’intervento. L’atleta ha iniziato a svolgere doppie sedute fisioterapiche. Occorre recuperare il tono muscolare e la mobilità dell’articolazione. Seguirà una fase in piscina, una in palestra e poi lavorerà sul campo. Abbiamo concordato il recupero con il medico che l’ha operato in Olanda”.
Senad Lulic, invece, preme per rientrare. Ma ci sarà ancora da aspettare: “Oggi ha svolto un controllo dal chirurgo plastico. Lui vorrebbe liberarsi dai tutori che lo limitano nel lavoro, ma bisogna seguire un protocollo. Cercheremo di trovare un punto d’incontro tra le richieste dell’atleta e il decorso post chirurgico. Occorre evitare un rientro precoce all’attività agonistica”.
Fonte: “La Lazio può far bene, dipende tutto dalla volontà dei giocatori”
Ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto l’ex centrocampista biancoceleste Francesco Fonte. Queste le sue parole sui biancocelesti: “Quella di Milano con l’Inter è stata una grande vittoria, tutti si sono sacrificati. I giocatori sono rimasti uniti e compatti, gli esterni sono rientrati nella propria metà campo per aiutare i compagni. Questa partecipazione da parte di tutti è ciò che fa la differenza. E’ stato un successo importante, ora bisogna ripartire convinti delle proprie possibilità. Il centrocampo a tre funziona, con un giocatore davanti la difesa a fare da argine la squadra è più solida. Il gioco dei biancocelesti è prevedibile, passa sempre dai piedi di Biglia, ma con Parolo, Cataldi e Milinkovic, il tecnico ha delle valide alternative. La Lazio ha diverse soluzioni di gioco, inoltre Pioli può contare sul recupero di Mauri. Le verticalizzazioni creano problemi alle difese avversarie, la Lazio ha diversi centrocampisti che sanno inseririrsi ma Mauri è un giocatore atipico con caratteristiche diverse dagli altri giocatori. In campionato si affrontano squadre che giocano diversamente l’una dall’altra ed è importante avere diverse soluzioni per risolvere le partite. La Lazio può tornare in corsa per l’Europa, ma tutto dipende dalla voglia dei giocatori, anche di chi non gioca, tutti devono dare il meglio. I biancocelesti hanno un calendario favorevole, tutto dipende da come si ritornerà in campo alla ripresa del campionato, bisogna tornare con la mentalità giusta. La Lazio deve capire che quella intrapresa nell’ultima partita è la strada giusta per far bene, ora deve dare un segnale di continuità”.
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Andrea Agostinelli riparte dall’Albania
Andrea Agostinelli – alla Lazio dal 1975 al 1979 – si appresta ad iniziare una nuova avventura all’estero in Albania. Come riportato da Sportmediaset l’ex centrocampista biancoceleste seguirà le orme dell’altro italiano Gianni De Biasi, tecnico della nazionale maggiore albanese. Agostinelli guiderà il Partizani Tirana, attualmente secondo in classifica a tre punti dallo Skenderbau. Il nuovo tecnico ha firmato un contratto fino al prossimo giugno per cercare di vincere il campionato albanese.
Mandelli: “Peccato per la sosta ma potrebbe essere un bene. Con il Carpi non sarà facile”
Per parlare del momento che stanno attraversando i biancocelesti e del prossimo incontro di campionato all’Olimpico contro il Carpi ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto l’ex attaccante laziale Paolo Mandelli. Queste le sue parole sulla Lazio: “Peccato sia arrivata la sosta, sarebbe stato meglio continuare a giocare, anche se fermarsi dopo una vittoria così importante permette di ricaricare le pile nel miglior modo possibile. La Lazio è una squadra in grado di risalire in classifica, con entusiasmo e convinzione nelle proprie capacità può farcela. Ai biancocelesti manca la sicurezza, se riusciranno ad essere convinti dei propri mezzi anche i risultati saranno diversi da quelli visti in questo primo periodo. Anche se con l’Inter è arrivato con merito il successo la squadra non è ancora quella dello scorso anno, le vittorie devono servire anche a riportare quella mentalità. I risultati positivi dipendono da molte cose: la parte tattica, quella tecnica combinata alla prestazione atletica ma la componente più importante è quella mentale, la questione psicologica ha il proprio peso e in questo momento la Lazio deve puntare molto su questo punto. La crescita del gruppo dipende dai singoli, se i big fanno bene ne guadagnerebbe la squadra, inoltre ci sono giocatori come Keita che ancora non hanno dato il loro meglio”. Domenica il Carpi: “Quella emiliana è una squadra pericolosa, Castori sta cercando di ritrovare la mentalità della scorsa stagione, quella mentalità che le ha consentito di vincere il campionato di Serie B. All’Olimpico tenteranno di giocare compatti e aggressivi senza lasciare spazio di gioco agli avversari per cercare di agire di rimessa. Sarà una partita difficile soprattutto dal punto di vista mentale. Contro il Carpi, vista l’assenza di Biglia potrebbe essere Cataldi a prendere in mano il centrocampo biancoceleste. Danilo ha dimostrato di essere un centrocampista eclettico anche se come interno di centrocampo si esprime al meglio, combinando qualità e quantità. Potrebbe giocare davanti alla difesa dettando i tempi di gioco ma anche di chiamata”.
Berisha, l’agente: “C’è stata un’offerta concreta per Berisha, ma…”
La questione portieri in casa Lazio appare complicarsi più di quanto ci si potesse aspettare. Fino a poche settimane fa, l’unico enigma da risolvere sembrava il rinnovo di Federico Marchetti. A ingarbugliare ancor di più la situazione è anche il dubbio sulla permanenza a Roma di Berisha. Il portiere Albanese ha diverse richieste da vari club e questo spinge inevitabilmente la Lazio verso una decisione imminente su chi dovrà difendere i pali nel prossimo futuro. A spiegare la situazione è Eljver Raça, agente del secondo portiere laziale, attraverso i microfoni di TV Klan: “Berisha resterà sicuramente alla Lazio, inoltre è stata rifiutata l’unica offerta pervenuta per il mio assistito, giunta dal Club Brugge. Etrit vuole rimanere alla Lazio”.
Galatasaray, un Natale difficile per gli Euroavversari della Lazio
Tra i campionati che hanno vissuto non un momento di sosta, ma una fase cruciale proprio nel corso delle festività natalizie, c’è la Super Lig Turca. Un torneo seguito con particolare interesse dalla Lazio che a febbraio, nei sedicesimi di finale di Europa League, si troverà ad affrontare il Galatasaray. La formazione allenata da Denizli, che ha sostituito Hamzahoglu (accostato di recente anche ai biancocelesti) a metà novembre, è lontana ben undici punti dalla vetta occupata dal Besiktas, e nella diciassettesima giornata non sono andati oltre il pari in casa di una formazione di metà classifica, il Kayserispor.
Il Galatasaray ha dovuto anche rimontare, pareggiando con Gumus la rete realizzata nel primo tempo da Mabiala. Priva di Sneijder, la formazione turca ha evidenziato problemi piuttosto evidenti nella costruzione del gioco. Al momento per i giallorossi sembra in discussione anche la partecipazione alla prossima Europa League, visto che il Galatasaray condivide il terzo posto con il Kasimpasa ed è tallonato, ad un punto di distanza, dal Basaksehir e dall’Akhisar Belediye (in Turchia solo le prime quattro classificate vanno in Europa, più la vincitrice della Coppa). Dunque un momento molto delicato per una formazione che contro la Lazio punterà tutto sul fattore ambientale nella partita d’andata, per provare ad acquisire un vantaggio poi da gestire nel match di ritorno all’Olimpico. Il Galatasaray tornerà ora in campo dopo la sosta del campionato turco il prossimo 17 gennaio, nel match casalingo contro il Sivasspor.
Fabio Belli
OLTRECONFINE – Ucciso un ex nazionale salvadoregno
Lutto nel mondo del calcio: è morto l’ex nazionale di El Salvador Alfredo Alberto Pacheco, 33 anni, ucciso a colpi d’arma da fuoco in una pompa di benzina nei pressi di Santa Ana, città ad ovest della capitale San Salvador. Lo riferiscono fonti della Procura Generale e della polizia, secondo cui ignoti a bordo di un veicolo avrebbero avvicinato Pacheco e aperto il fuoco, uccidendo lui e ferendo altre due persone che erano in sua compagnia. Scompare così uno dei giocatori che, nel 2013, furono squalificati a vita dalla Nazionale del paese sudamericano per un giro di partite truccate.
Lazio, Berisha in partenza? Ecco chi è sulle tracce del portiere albanese…
La situazione di mercato della Lazio appare molto fluida anche per quanto riguarda i portieri. Etrit Berisha e Federico Marchetti potrebbero davvero partire sul mercato di gennaio? L’ex Cagliari è ancora alle prese con il rinnovo del contratto, mentre per il portiere albanese non mancherebbero gli abboccamenti e le offerte da parte di altre società.
Il numero uno della Nazionale di De Biasi ha sempre l’ambizione di giocare titolare. Secondo voci insistenti ci sarebbe il Verona, a caccia di rinforzi per rincorrere una permanenza in Serie A che al momento sembra molto difficile, dietro l’albanese. Ma a chiarire la situazione, secondo un’intervista rilasciata al canale albanese TV Klan, è l’agente del portiere Eljver Raç. Che ha affermato come una manifestazione d’interesse verso il portiere sia stata effettivamente avanzata, ma dall’estero. I belgi del Bruges infatti vorrebbero Berisha, ma la volontà del numero uno è perentoria: restare alla Lazio. Tra campionato e coppa infatti sono arrivate molte occasioni per scendere in campo finora. La storia tra Berisha e la Lazio sembra dunque destinata a proseguire.
Fabio Belli
Lazio che calo senza la tua curva
Tornano a crescere le presenze negli stadi della massima serie. Al termine della 17esima giornata la media degli spettatori in Serie A (22.264) regista un incremento dello 0.9% rispetto il dato finale della scorsa stagione (22.057). Si tratta della prima inversione di tendenza dell’ultimo quinquennio. Un dato, quello della stagione in corso, che se rapportato con gli equivalenti delle restanti ultime cinque stagioni continua però ad essere con il segno negativo: -5.2% rispetto al campionato 2013/14, -9.7% rispetto alla stagione 2012/13, -4.1% rispetto al campionato 2011/12.
Exploit di presenze interne per l’Inter: lo stadio “Meazza” durante gli incontri casalinghi dei nerazzurri detiene il primato stagionale con una media pari a 50.557 (+35.6% rispetto il dato finale dello scorso campionato). Segue il Napoli (38.451, +19.2% rispetto alla stagione 2014/15) e la Juventus (37.486, -2.8% rispetto il dato finale del torneo 2014/15).
In netto calo, invece, gli spettatori presenti nelle gare casalinghe della Roma: all’Olimpico durante la stagione in corso si è registrata una media spettatori pari a 35.191 (-12.3% rispetto il dato finale dello scorso campionato). Con il segno negativo anche Milan (34.428, -6.1%) e Fiorentina (28.693, -5.3%). Il peggior dato si registra, comunque, durante le gare interne della Lazio (22.248, -36.3% rispetto alla stagione 2014/15).
Segno positivo anche per il pubblico genoano presente al “Marassi” (21.243, +5.9%) mentre è pressoché invariato il dato riguardante i cugini blucerchiati (21.517). Bene anche Torino (19.699, +18%), e Palermo (18.686, +6.9%) contrariamente a Verona (17.662, -8.5%) ed Atalanta (15.129, -0.2%)
Lo rileva il Report n. 16/2015 elaborato dall’Osservatorio Calcio Italiano (www.osservatoriocalcioitaliano.it) sulla base del database online di Stadiapostcards (http://www.stadiapostcards.com/).
E’ la Juventus a confermarsi quale compagine che richiama il maggior numero di presenze di tifosi avversari: con in bianconeri in campo si è registrato il miglior dato stagionale a Carpi, Empoli, Milano (Inter), Palermo, Roma (As Roma) e Sassuolo. Segue la Roma che ha fatto registrare il miglior dato di spettatori a Bologna, Firenze, Frosinone, Napoli, Verona.
Inter-Juventus detiene il primato di match con il maggior numero di presenze allo stadio (79.154). Segue Napoli- Roma (55.726) e Roma-Juventus (55.040).
Simone Roselli
Matri sempre più biancoceleste, in cambio di…
Matri giocherà nella Lazio anche nella prossima stagione, così scrive il Corriere dello Sport nell’edizione odierna, il suo bottino di sei goal in 19 partite giocate gli sono valse la riconferma. Lotito dunque lo riacquisterà per intero a giugno pagando per intero, ad un anno dalla scadenza del contratto, tutto il suo cartellino. Sia Società che giocatore, dunque vogliono continuare la lor avventura romana, a Lotito e Galliani il compito di trovare una soluzione condivisa. Con il Milan non solo c’è il discorso aperto per Matri ma anche per il cartellino di El Shaarawy, ora al Monaco, come scrive TuttoSport. Secondo il quotidiano piemontese, infatti, Lazio e Milan si siederanno ad un tavolo per parlare dei due giocatori in cambio di un gustosa contropartita, cioè quella che porta il nome di Antonio Candreva.
Di Canio sulla vittoria di Milano: “Inspiegabile”
L’ex laziale Paolo Di Canio e la Premier, dopo esserne stato protagonista per tanti anni ora ne è commentatore per Fox Sport. In Inghilterra non si riposo neanche a Natale ed il Boxing Day catalizza l’interesse di milioni di appassionati d’oltremanica: “È un altro mondo – le sue parole alla Gazzetta dello Sport – gli inglesi sono riusciti a coniugare tradizione e modernità. Il Boxing Day è il Natale del calcio, ma attraverso la tv e la politica degli stadi è diventato anche un business. Conosco bene lo spirito del Boxing Day per averlo provato sia da giocatore sia da allenatore, ma ogni anno è come se fosse la prima volta. Ti piazzi davanti la tv, ti esalti per una bella giocata e ti arrabbi quando vedi l’Arsenal che perde in quel modo. Wenger rischia di non vincere neppure quest’anno se non prende un difensore”. Sul calcio di casa nostra: “Sarà un duello Juve-Napoli. L’Inter mi stava convincendo, ma cadute come con la Lazio sono inspiegabili. La Roma ha gli alti e bassi tipici di un ambiente che si esalta e si deprime”.
Lippi sibillino: “Lazio e Roma nell’ultimo turno hanno vinto…”
Marcello Lippi sibillino e felice delle voci che l’hanno accostato alla Lazio per il dopo Pioli. Non solo biancocelesti ma il suo nome è stato accostato anche ad altri club in crisi, come i cugini giallorossi: “Io posso essere solo felice quando vengo accostato a grandi società italiane – le sue parole sul Messaggero – come spagnole, inglesi e anche turche, ma non voglio scendere nei particolari perché non mi sembra corretto. Comunque sia la Roma che la Lazio, proprio nell’ultimo turno, hanno vinto. Sono stati due successi utilissimi. Per mettere le cose a posto”.
RASSEGNA STAMPA – Lazio, spunta Rolando
La Francia, sempre lei. E’ centro di gravità, gira e rigira le tracce di mercato portano lì. Le ultime indirizzano nuovamente a Marsiglia, inducono a pensare che Rolando, ex Porto, Napoli e Inter, sia nel mirino della Lazio. E’ un nome che ritorna, in estate ha firmato con l’Olympique, è sotto contratto sino al 2018. Il suo agente a Natale s’è detto onorato per l’interesse, è un’opzione da tenere in considerazione. Rolando fu un obiettivo della Lazio quando era giovanissimo, giocava ancora nel Belenenses. Nel 2013 ha iniziato a girovagare in prestito: prima il Napoli, poi l’Inter e l’Anderlecht. I costi. L’OM l’ha acquistato a titolo definitivo il 31 agosto, l’ha fatto giocare pochissimo (solo 6 volte in Ligue 1), lo ritiene cedibile, è valutato sui 4 milioni di euro. Può trasferirsi in prestito per sei mesi, in questo modo verrebbe valutato. Rolando ha 30 anni, non è un fenomeno e non è fulmine, ma ha già giocato in Italia seppur con fortune alterne. Gli acquisti in difesa saranno due, è prevista la cessione di Gentiletti in prestito.
Fonte : Il Corriere dello Sport
RASSEGNA STAMPA – Assalto ai gioielli La Lazio alza il muro
È partito l’assalto alla diligenza come la scorsa estate. Nel mirino dei grandi club europei e italiani ci sono i gioielli di famiglia della Lazio e Lotito è pronto a fare catenaccio per evitare di dover passare attraverso una cessione eccellente per finanziare l’acquisto dei due difensori che servono a Pioli. Sta per cominciare (ufficialmente il 4 gennaio) un mercato che si annuncia ricco di novità per i biancocelesti alle prese con gli infortuni di De Vrij e Gentiletti. E allora, a prescindere dalle offerte irrinunciabili che possono sempre arrivare in qualsiasi momento, Lotito e Tare devono decidere se investire i pochi milioni di euro presenti in cassa per i rinforzi senza sacrificare qualche pedina. Una scelta, quella di non cedere nessuno, che è stata spesso criticata anche dagli stessi tifosi laziali che non hanno gradito l’immobilismo estivo con un sinistro presagio sui risultati poi molto al di sotto delle attese della vigilia. Si vedrà, intanto, proprio guardando il misero decimo posto in classifica, crescono estimatori per i giocatori laziali pensando di trovare terreno fertile in Lotito. Invece, il presidente biancoceleste vuole andare avanti così, la rifondazione avverrà a giugno quando finiranno il loro contratto Marchetti, Konko, Mauri e Klose e qualche big sarà ceduto. Per ora non si vende anche se le offerte cominciano ad arrivare per tanti calciatori.
Andiamo con ordine. Secondo l’edizione online del quotidiano Marca, il Barcellona avrebbe chiesto alla Lazio una valutazione del cartellino di Candreva, il cui costo sarebbe di circa 35 milioni. Una cifra che non spaventa affatto il Barça, pronto a investire pesantemente nel mercato invernale, quando scadrà il blocco imposto dalla Fifa. Sul fantasista romano c’è anche l’Inter anche se Mancini non vuole fare trattative con l’«antipatico» Lotito. Biglia è ormai da tempo nel mirino del Real Madrid che due estati fa aveva offerto 18 milioni: la risposta di Formello era stata negativa. Pure il regista argentino piace alla capolista, i nerazzurri sarebbero disposti a mettere sul piatto il cartellino di Ranocchia, ma il problema per imbastire una trattativa restano i rapporti difficili tra l’allenatore dell’Inter e il presidente laziale. E’ di ieri la notizia di un sondaggio per Marchetti da parte del Liverpool che non si fida più di Mignolet. «Siamo a buon punto», aveva detto il portiere biancoceleste qualche settimana fa sul rinnovo del contratto in scadenza a giugno. È chiaro che, a fronte di una proposta economica interessante e in caso di mancato accordo, la Lazio potrebbe anche accettare qualche milione di euro con la prospettiva di non prendere nulla tra sei mesi. L’ipotesi più probabile resta il rinnovo ma non si possono escludere ribaltoni. Cataldi piace a mezza serie A, le grandi del Nord (Juventus su tutti) e Napoli ma Lotito e Tare puntano molto sul giovane romano, così come appare impossibile accettare ora proposte al ribasso su Felipe Anderson (Manchester United alla finestra) alla ricerca di se stesso dopo la straordinaria stragione scorsa. Infine Keita nel mirino del Monaco (l’offerta di 15 milioni non è mai arrivata), Tare vuole tenerlo ma se qualcuno alza la posta può succedere di tutto.
Alla fine, quindi, chi veramente potrebbe andare via è il nigeriano Onazi che ha chiesto la cessione (ha estimatori in Tuchia e in Germania). Sul fronte acquisti, dopo la pausa natalizia si aspettano risposte prima della fine dell’anno. Dalla Russia è anche spuntato lo slovacco Hubocan della Dinamo Mosca (30 anni, piace a Tare) ma la lista è lunga: Douglas, N’Koulou, Pogba, Raggi, Perrin, Zapata, De Maio, Heurtaux e Rolando. Novità previste a breve.
Fonte : Il Tempo
Il City presenta il nuovo stemma. Laziochannel vi racconta la storia del logo (FOTO)
Il Manchester City, durante il Boxing Day, ha presentato ai suoi tifosi il nuovo logo che sarà presente sulle maglie dei Citizens dalla prossima stagione. Dopo quasi un mese di consultazioni, tra dirigenza, espertti di storia del club, designer e anche tifosi, il City ha deciso di togliere l’aquila e di ritornare all’antico, avendo come figura principale la nave e la rosa. Ma soprattutto si è scelto un logo tondeggiante, più appetibile nel settore del marketing.
LA STORIA: il Manchester City, fondato nell’1894, ha cambiato ben 4 volte lo stemma. Il primo stemma comparve nel 1930 e fu protagonista sulle maglie celesti fino al 1972. Forma tondeggiante come il logo attuale, nave dorata e tre bande gialle che rappresentavano i tre fiumi di Manchester. Nel 1972 lo stemma diede più spazio ai colori sociali, il bianco e il celeste, che andarono a sostituire il dorato dell’originario. Sempre presente la scritta Manchester City F.C. La rivoluzione avvenne nel 1997, viste le difficoltà con la registrazione del precedente logo. In questo caso si cambiò tutto. Via il logo tondeggiante e spazio all’aquila dorata con tre stelle dorate in cime e il motto in latino Superbia in Proelio (Orgoglio in battaglia). Ora dal 2016 il nuovo logo in forma tondeggiante che richiama il primissimo stemma originario del club.
IL SIGNIFICATO DEL NUOVO LOGO: ogni figura, tratto e colore del nuovo logo ha un significato ben preciso. Scopriamolo insieme.
– DESIGN ROTONDO in memoria del primo leggendario stemma del club, eliminando l’aquila dorata presente solamente nel terzo stemma. I colori prescelti sono stati solamente il celeste e il bianco, i colori base del club e che “dipingono” la prima maglia.
– LA NAVE DI MANCHESTER che simboleggia i legami commerciali della città e la sua prospettiva globale, nonché il canale di Manchester
– I TRE FIUMI (Irwell, Medlock e Irk) che rappresentano la linfa vitale della città (le tre strisce celesti sotto la nave sullo sfondo azzurro)
– LA ROSA ROSSA che simboleggia il collegamento storico con il Lancashire
Perchè uno stemma, un logo, non è solo un disegno. Ma una storia da raccontare…
NAZIONALE – A Roma nascerà la “gemella” del centro sportivo di Coverciano
Il Centro tecnico di Coverciano avrà presto una sorella gemella a Roma. Il direttore generale della Federcalcio, Michele Uva, presente al convegno di apertura di Globe Soccer a Dubai ha infatti annunciato che presto nascerà nella Capitale una nuova importante struttura federale e il bando di gara è praticamente pronto. L’Italia, ha detto il braccio destro di Carlo Tavecchio, avrà i suoi 200 centri federali già annunciati, con 1200 allenatori, e le aziende del calcio si trasformeranno rapidamente nel rispetto di competenze formate secondo programmi precisi.
Fonte: Ansa
Onazi: “Giocare a Roma è meraviglioso ma non quando le cose vanno male. Il ricordo più bello…
Eddy Onazi ha concesso ai microfoni dei media del suo paese una lunga intervista nel corso della quale ha parlato di tutto, sia della sua esperienza in biancoceleste sia per ciò che concerne la sua vita privata. Nonostante la distanza da Roma la Lazio è sempre al centro dei suoi penseri: “Giocare a Roma è qualcosa di meraviglioso, i tifosi sono molto vicini alla squadra, rendono tutto più piacevole, ma non quando le cose vanno male. La nostra squadra è forte, siamo molto preparati tatticamente e Pioli ha portato una mentalità vincente. Il nostro è un gruppo unito: lavoriamo tutti insieme puntando molto sul pressing, attaccando e difendendo compatti. Roma è molto bella, si respira un’atmosfera speciale”. Il momento più bello da quando indossa la maglia della Lazio: “Senza dubbio il derby del 26 maggio è stato un momento speciale, ma io mi preparo sempre allo stesso modo perchè qualsiasi partita lo è. Il derby è sempre una partita particolare, sia per me che per i tifosi, ma cerco di approcciarlo nel modo più normale possibile”. Dal calcio si passa alla vita privata: “La mia vita è il calcio ma anche la musica mi rende felice. Se non avessi giocato a pallone probabilmente la musica sarebbe stata la mia strada, è il mio primo amore. Mi sono avvicinato alla musica grazie ad un Pastore, Jos, che mi ha incoraggiato a suonare nel coro. Cantare in chiesa è un privilegio, mi consente di servire Dio. Jos mi ha insegnato molte cose, soprattutto a pensare agli altri meno fortunati. E’ per questo che ho comprato quei regali per i più poveri. Mi preoccupo per loro, soprattutto a Natale, che è anche il giorno del mio compleanno, e Capodanno”. Poi un pensiero sulla sua Nigeria: “Questa è una stagione particolare, la mancata qualificazione alla Coppa d’Africa 2015 mi ha influenzato molto ed ho avuto un approccio differente. Se avessimo preso parte alla competizione le cose sarebbero andate diversamente ma grazie a Dio posso dare ancora molto”.