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MILAN LAZIO Rodia fa il punto sull’infortunio di Caicedo

Milan Lazio Rodia e lo staff sanitario baincoceleste dovrà valutare Felipe Caicedo, uscito con un dolore alla spalla

Milan Lazio Rodia a Lazio Style Radio: “Felipe Caicedo ha avuto un trauma contusivo alla spalla, nelle prossime 24 ore lo valuteremo. Sicuramente posso dire che non c’è lussazione, poi faremo le analisi del caso. Immobile, invece, non preoccupa ed è a disposizione per giovedì“.

MILAN LAZIO Immobile: “Sono orgoglioso di essere entrato nella storia”

Milan Lazio Immobile

Milan Lazio Immobile a Lazio style radio quota 100:”Ringrazio il mister e la squadra per questo traguardo raggiunto. Sono felice anche se non sembra. Cercavamo continuità e ci siamo riusciti, adesso però dobbiamo restare con i piedi per terra. Dedico questi 100 gol alla mia famiglia, genitori, mia moglie che mi è stata sempre accanto anche quando le cose non andavano bene. Poi ai miei figli. Sono consapevole che erano 30 anni che non si stava questo tabù, siamo tutti felici. Quando sono arrivato qui non ho promesso gol ma impegno. Poi si è creato un bel feeling e sto rendendo al meglio. È motivo di orgoglio essere paragonato a Chinaglia, Piola, Klose e Giordano. Sono felice anche per Lazzari per l’assist che mi ha fatto”

MILAN LAZIO INZAGHI: “Ho sempre creduto nella squadra e nei ragazzi”

Milan Lazio Inzaghi gongola per la vittoria biancoceleste al Meazza: il mister piacentino orgoglioso dei suoi ragazzi.

Milan Lazio Inzaghi a Sky: “Il Milan ha fatto una buona gara ma si è trovata di fronte una grande squadra. Anche nelle sconfitte ero sereno perché vedevo le prestazioni: tanti pali, rigori sbagliati, ora stiamo facendo il nostro. La classifica con i risultati del week end si è accorciata, bene così. Siamo un po’ lunghi è vero ma giocando così vogliamo essere più propositivi. Dobbiamo accorciare meglio e scappare indietro quando la palla la prende l’avversario. A Firenze e col Torino eravamo stati bravi a partire da dietro con l’azione, oggi un po’ meno. Non dovevamo buttare palla solo su Milinkovic perché lo facciamo solo stancare. Luis Alberto si merita la Nazionale: è impressionante. Per me è difficile lasciare la Lazio: io credo in questa squadra e ai ragazzi ho sempre detto di non mollare mai e di credere sempre in quello che fanno”.

MILAN LAZIO LE PAGELLE – Immobile mister 100 e Correa e vai col tango a San Siro!

Milan Lazio le pagelle: ecco i voti della nostra redazione ai biancocelesti che sbancano San Siro dopo 30 anni.

LAZIO (3-5-2)

Strakosha 6 – Insicuro sui rilanci difensivi e le uscite: è fortunato perché il Milan stasera non ha mai tirato in porta veramente.

Bastos 6 – Che sfortuna sul gol di Piatek: colpisce di petto il pallone toccato dal polacco che si insacca all’angolino per il pareggio rossonero.

Acerbi 7 – La nostra grande colonna non delude neppure stasera: perfetto in fase difensiva, prova anche a colpire in area di rigore rossonera ma il suo tiro viene deviato in angolo da Donnarumma.

Radu 6 – Un leone, cerca di tenere botta con il fisico anche nella stanchezza. Rimedia il giallo chiudendo un’azione del Milan nella ripresa che poteva essere pericolosa in ripartenza.

Lazzari 7 – Che corsa e che assist per Immobile: Ciro ringrazia per il passaggio al bacio e il gol che vale il 100 con la maglia della Lazio.

Milinkovic 5,5 – Oggi il sergente molto statico: non fa sentire la sua fisicità a centrocampo e rimedia anche l’ammonizione nel primo tempo perché arriva sempre in ritardo. Da ricordare un recupero al quarto d’ora del secondo tempo su Leao a togliere la possibilità del tiro. Al 60′ Parolo 6,5 – Da sostanza al centrocampo in un momento in cui il Milan è proteso avanti alla ricerca del vantaggio: dalla sua entrata i rossoneri non passeranno più.

Leiva 6,5 – La nostra diga è tornata: tantissimi palloni recuperati soprattutto nel secondo tempo hanno permesso alla Lazio di ripartire alla grande.

Luis Alberto 8 – E’ tornato il mago: luci a San Siro. Assist al bacio per il gol di Correa e tante altre palle pregevoli per gli avanti laziali. Che partita, che classe!

Lulic 6 – Tanto cuore per il nostro capitano che non ha smesso mai un attimo di correre e di lottare.

Correa 7,5 – Stavolta segna il gol decisivo al Meazza dopo aver sbagliato di tutto con l’Inter. Imbeccato da Luis Alberto non sbaglia e punisce Donnarumma.

Immobile 7 – Mister 100 gol con la maglia della Lazio: ancora una magia a illuminare San Siro con un colpo di testa a bucare la ragnatela di Donnarumma. Esce nella ripresa perché Inzaghi vuole preservarlo per il Celtic. Al 60′ Caicedo s.v. – Sfortunatissimo il panterone che subisce una carica su calcio d’angolo e la spalla fa crac dopo appena 10 minuti dal suo ingresso in campo. Al 81′ Cataldi 6 – Danilo entra e si prende il centrocampo: mette un po’ d’ordine in mediana e la Lazio va.

All. Simone Inzaghi 8 – Ottimi i cambi soprattutto quello di Milinkovic non in serata. La sua Lazio vince a San Siro dopo 30 anni e questa diventa una vittoria storica.

MILAN LAZIO Leiva: “Stasera grande occasione per noi, serve concentrazione”

MILAN LAZIO è intervenuto in zona mista prima del fischio d’inizio dell’importantissima sfida di San Siro tra rossoneri e biancocelesti.

MILAN LAZIO Leiva: “Stasera abbiamo una grandissima occasione, abbiamo bisogno di punti perchè è uno scontro diretto. Sarà importante giocare bene e concentrati per 95 minuti, loro hanno una bella squadra. Il Milan ha cambiato allenatore e quello sarà motivo di motivazione. Noi veniamo da due vittorie contro squadre difficili e vogliamo continuare su questa strada. Non sarà facile, ma in questa partita c’è bisogno di tutti”.

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MILAN LAZIO Formazioni ufficiali – Immobile-Correa guidano l’attacco

MILAN LAZIO Formazioni ufficiali della sfida in programma questa sera allo stadio San Siro di Milano alle 20:45.

MILAN LAZIO Formazioni ufficiali Inzaghi ripropone Correa in tandem con Immobile. Centrocampo titolare con Leiva che riprende le redini della mediana. Cambio in difesa: ai lati di Acerbi c’è Bastos ma è confermato Radu. Pioli deve fare a meno di Suso e Musacchio, al loro posto ci sono Castillejo e Duarte. Bennacer e Krunic scalzano Biglia e Kessiè in mediana. Piatek guida l’attacco.

MILAN (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Duarte, Romagnoli, Theo Hernandez; Paquetá, Bennacer, Krunic; Castillejo, Piatek, Calhanoglu. A disp.: Reina, A. Donnarumma, Caldara, Gabbia, Conti, Rodriguez, Biglia, Kessié, Bonaventura, Borini, Rebic, Leao. All.: Stefano Pioli.

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Bastos, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic, Leiva, Luis Alberto, Lulic; Correa, Immobile. A disp.: Guerrieri, Alia, Patric, Vavro, Luiz Felipe, Marusic, Lukaku, Jony, Cataldi, Parolo, Berisha, Caicedo, Adekanye. All.: Simone Inzaghi.

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INTANTO LOTITO PRESENTE A SAN SIRO>>>LEGGI QUI

MILAN LAZIO Lotito presente a San Siro: i precedenti fanno ben sperare

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MILAN LAZIO Lotito presente a San Siro. E i precedenti fanno ben sperare…

MILAN LAZIO Lotito presente a San Siro. Il presidente mancava in trasferta al seguito della squadra dallo scorso 3 aprile, ben 7 mesi. In quell’occasione, però, la sua presenza non giovò ai ragazzi di Inzaghi, che persero 1-0 sul campo della Spal. Più benevola era stata invece l’apparizione, avvenuta solo tre giorni prima, in occasione della vittoria proprio a San Siro contro l’Inter. E proprio da qui si ripartirà questa sera, sperando che il benefico influsso aleggi nuovamente sullo stadio meneghino. Il presidente assisterà alla partita, poi si tratterrà a Milano per presenziare al consiglio di Lega in programma domani. Unirà l’utile al dilettevole il patron, desideroso che il campo gli regali una squadra corsara come quella di sette mesi…e di tre giorni fa.

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LA NOSTRA STORIA Il centrocampista Ennio Modesti

LA NOSTRA STORIA Ennio Modesti nasce a Roma il 3 novembre 1925. Soprannominato ‘cagnetta’ per il suo roteare le gambe durante la corsa.

Inizia a giocare nel Torpignattara, quindi passa alla Cecconi. È notato da alcuni dirigenti biancocelesti che lo portano alla Lazio con Renato Spurio. All’inizio Modesti gioca nella squadra federale Ragazzi. Durante il conflitto gioca nell’Ala Littoria e nel 1944/45 nel Torpignattara.

Al termine della guerra è assunto alla Croce Rossa e gioca nella Lazio. Nel 1947 diventa impiegato dell’Italcasse del presidente Costantino Tessarolo e passa a giocare in serie C nel Latina. Nel 1952 chiude la carriera nell’Artiglio. Diventato alto dirigente dell’Italcasse continua a giocare per passione nei tornei interbancari.

Agli inizi del 2000 si trasferisce ad Albano Laziale. Era spesso presente alle riunioni conviviali di vecchie glorie laziali e romaniste. È deceduto il 13 aprile 2014. Il giorno del funerale una grande sciarpa biancoceleste posata sulla bara lo ha accompagnato nell’ultimo viaggio.

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LA NOSTRA STORIA Il pioniere Agostino Gaia

LA NOSTRA STORIA Agostino Gaia nasce a Roma il 3 novembre 1890.

Nel 1908 Agostino Gaia gioca in terza squadra. Nel 1910 è già un veterano della formazione biancoceleste ma viene impiegato nella squadra riserve. Nella stagione successiva però è ancora tra i rincalzi. Nel 1913 è titolare nell’U.S. La Piemonte con i fratelli Arnaldo e Ettore e il cugino Umberto. Tutti in seguito trasferiti a Torino per motivi di lavoro. Agostino muore il 7 febbraio 1920 nel capoluogo piemontese, dove riposa nel cimitero comunale.

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MILAN LAZIO PROBABILI FORMAZIONI – Rivoluzione Inzaghi in difesa

Milan Lazio probabili formazioni: la squadra di mister Inzaghi all’esame San Siro. Il mister piacentino cambia in difesa.

MILAN (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Romagnoli, Duarte, Hernandez; Kessiè, Biglia, Paquetà; Suso, Leao, Calhanoglu. All. Pioli

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Bastos; Lazzari, Milinkovic, Leiva, Luis Alberto, Lulic; Correa, Immobile. All. Inzaghi

Milan Lazio – L’obiettivo di Pioli “Vincere domani. Bisogna crederci”

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Le parole di Stefano Pioli alla vigilia di Milan Lazio sono molto ponderate, sa di affrontare una squadra forte “Nella testa dei giocatori, battere una squadra molto forte aumenta la convinzione, l’obiettivo è vincere domani per migliorare la classifica”. Il tecnico dei rossoneri crede che la Champions League sia ancora un traguardo raggiungibile. “Bisogna crederci: se credi a una cosa, diventa possibile e ti impegni giorno e notte per ottenerla. Poi a fine stagione tireremo le somme, ma assolutamente bisogna crederci, dimostrare di essere squadra dall’inizio alla fine. Quando siamo squadra ce la possiamo giocare con tutti”. Domani sera Milan Lazio ci dirà molte più cose…

In memoria di Vincenzo Paparelli. Iniziativa per dire no alla violenza

A 40 anni dalla morte, nella giornata di lunedì 4 novembre è in programma un evento in ricordo di Vincenzo Paparelli, tifoso ucciso all’Olimpico nel 1979, presso il Consiglio regionale del Lazio (Sala Mechelli ore 10.00). L’iniziativa è promossa dal vicepresidente Giuseppe Cangemi, in collaborazione con il consigliere regionale Daniele Ognibene. Parteciperà Gabriele Paparelli, figlio di Vincenzo, alla presenza di oltre 200 studenti delle scuole superiori del Lazio con i quali si rifletterà sulla violenza negli stadi, il bullismo e il cyber bullismo. Presenzieranno gli ex calciatori Lionello Manfredonia (Lazio) e Franco Peccenini (Roma), in campo in quella terribile domenica del 1979. All’evento interverranno inoltre Riccardo Cucchi, storica voce della trasmissione sportiva radiofonica Rai Tutto il calcio minuto per minuto, e il giornalista di Sky Sport Matteo Marani, che ha realizzato per Storie il docufilm ‘1979, Roma violenta’ dedicato a Paparelli. Non mancherà un contributo di Giampiero Galeazzi. Sarà un’occasione per consolidare i valori positivi dello sport, del calcio nella fattispecie, quale strumento di aggregazione e solidarietà sociale contro ogni forma di violenza.

Inzaghi avverte: “Non mi fido del Milan. Servirà una grande prestazione”

Nella giornata odierna, Simone Inzaghi è intervenuto in sala stampa e ha presentato in conferenza il match di domani contro il Milan

La striscia è positiva. La gara col Milan è un attestato di maturità?

“Senza dubbio. Affrontiamo una squadra forte che l’anno scorso è arrivata quinta. Ha perso Cutrone e ha comprato 5 giocatori di assoluto valore. Hanno allestito una squadra per migliorare il quinto posto. Hanno perso qualche punto, giovedì sera hanno fatto una grande gara. Servirà una partita di personalità, a San Siro è necessario”. 

Non si fida del Milan?

Assolutamente no. Hanno tenuto la rosa dell’anno scorso, non hanno perso pezzi pregiati, solo Cutrone, e ne hanno aggiunti cinque”.

Immobile deve essere maggiormente supportato?

Credo che Immobile sia supportato bene dalla squadra, che fa di tutto per esaltare le sue qualità. Lui non si tira mai indietro, prima del Torino avevo chiesto altri gol, è arrivato quello di Acerbi. Devono segnare un po’ tutti, ma siamo contenti di Ciro”.

Prossime tre partite decisive per la stagione?

No, siamo all’inizio e credo sia troppo presto. Mancano ancora tante partite da qui alla fine. Sono importanti, questo è un ciclo importante. Domani troveremo una squadra di valore, con un ottimo tecnico e un pubblico caloroso”.

Si parla poco di Immobile?

Penso di sì, ha battuto tutti i record con la Lazio. Penso possa fare di più, ce l’ha nel sangue, la Lazio la sente come casa sua. Ciro è stimato da tutti, ambiente, staff e tifosi. Lo vedo sempre voglioso, nonostante i 29 anni ha sempre voglia di mettersi in gioco”.

Il tabù San Siro da sfatare?

L’anno scorso c’era da battere il Milan soprattutto nella semifinale di Coppa Italia. Erano due partite ravvicinate, era più importante in Coppa, in campionato perdemmo giocando bene. Si tratta sicuramente di un tabù da sfatare, faremo il massimo. In questi 3 anni e mezzo abbiamo fatto meglio quando abbiamo messo in campo la personalità, ed è ciò che chiedo alla squadra”.

La sfida con Pioli? Quando si rivedrà Correa convinto a pieno?

C’è stima per Pioli, io ero in Primavera, lui in prima squadra. È un allenatore preparato, dà ordine e organizzazione. Sono contento di Correa, è un grandissimo lavoratore, si mette al servizio della squadra, è importante per noi, sa che abbiamo bisogno di lui. L’ho visto voglioso, penso farà una grande partita”.

Sul Var?

Mi ero ripromesso di non parlarne più. Abbiamo fatto scuola, ci abbiamo rimesso sulla nostra pelle. Il var è uno strumento che va usato, è giusto sui fuorigioco e i dati oggettivi. Abbiamo una classe arbitrale valida, devono essere loro a decidere, sapendo che possono essere più tranquilli con la tecnologia alle spalle”. 

In cosa è migliorato Immobile? Nelle ultime 4 a San Siro ha schierato Luiz Felipe e Bastos?

Questa è la quinta partita, domani valuterò, i ragazzi sembrano aver recuperato bene ma ho dei dubbi. I dati di Immobile sono schiaccianti, il nostro lavoro senza palla, è lì che dobbiamo migliorare con Ciro, Correa e Caicedo. Sono generosi, quando non abbiamo palla devono lavorare, rispetto all’anno scorso gli attaccanti lavorano di più per la squadra. Nel non possesso possono migliorare”.

FORMELLO LAZIO – Immobile c’è, ma quanti dubbi per Inzaghi

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FORMELLO LAZIO – Le ultime dalla rifinitura pre Milan svolta questa mattina nel quartier generale biancoceleste.

FORMELLO LAZIO Inzaghi non scopre le carte. Questa mattina non prova la formazione anti Milan, rimandando tutto all’ultima sgambata di domani c’è. Una certezza però pare esserci: la presenza di Immobile. Il bomber, nonostante il pollice lussato, è a disposizione e guiderà il reparto avanzato. Con un obiettivo speciale: quel gol che gli manca per raggiungere quota 100. Ad affiancarlo nella missione probabilmente Correa, eroe lo scorso anno della semifinale di ritorno di Coppa Italia. Partirà dunque dalla panchina Caicedo, titolare contro il Torino.

A centrocampo si rivede Leiva in regia. Il brasiliano ha superato gli acciacchi di Firenze ed è pronto a giostrare tra gli intoccabili Milinkovic e Luis Alberto. Sulle fasce Lulic a sinistra, mentre dalla parte opposta Lazzari dovrebbe spuntarla su Marusic, che però conserva qualche speranza. Dubbi anche in retroguardia: sicura la presenza di Acerbi, ai lati dovrebbero esserci Luiz Felipe e Bastos. Fuori dunque Patric e Radu, titolari nelle ultime due partite. Inzaghi orientato quindi a riproporre la stessa linea degli ultimi 4 match al Meazza (contro Milan e Inter).

PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Bastos; Lazzari, Milinkovic, Leiva, Luis Alberto, Lulic; Correa, Immobile. A disp.: Guerrieri, Patric, Vavro, Radu, Cataldi, Marusic, Parolo, Lukaku, Berisha, Jony, Adekanye, Caicedo. All.: Inzaghi.

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LAZIO Immobile: “Vieri il mio idolo. Per la Champions ci manca…”

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LAZIO Immobile parla e ripercorre le tappe più importanti della sua carriera.

LAZIO Immobile intervistato a ‘I Signori del Calcio’: “Ho cercato sempre di rubare un qualcosa a qualcuno, Vieri era quello che mi appassionava di più. E’ stato un attaccante formidabile, che ha fatto la storia di tante squadre. Trezeguet in area di rigore è il più forte che abbia mai visto. Esordio? Stavamo perdendo 1-0, mi tremavano le gambe, fu speciale. Pescara con mister Zeman è stata una stagione perfetta, una squadra giovane con qualche giocatore esperto. C’era il giusto mix per fare bene. Abbiamo iniziato a macinare vittorie, riempivamo lo stadio, c’erano sempre quindici mila persone all’Adriatico. Promozione? Ricordo la gente che ci aspettava allo stadio, è stato bellissimo, mi viene la pelle d’oca a ripensarci. Lorenzo (Insigne, ndr) e Marco (Verratti, ndr) avevano qualcosa che gli altri non lo avevano, si notava subito, è stata bella la nostra crescita insieme. Quando ci ritroviamo in Nazionale, è retorica, ma siamo come fratelli, ci conosciamo da dieci anni. Belotti? Non penso al calcio quando sto con lui, siamo andati anche in vacanza insieme. A Torino come col Pescara, avevamo una squadra di grandi uomini, siamo riusciti ad andare in Europa League facendo un campionato fantastico. Da lì è partito tutto, ci ho creduto di più. Essere capocannoniere della Serie A a ventidue anni non è stato facile”.

DORTMUND E SIVIGLIA 

“Una parentesi importante della mia carriera, si fecero sentire a fine aprile. Le cose si sono messe subito male, forse lì la cultura era diversa dalla nostra, non c’erano molti italiani a Dortmund. Il mio rammarico è di non essere stato all’altezza di stare lì. La squadra era in difficoltà con i tedeschi, figuriamoci con gli stranieri. Mi sarebbe piaciuto lavorare con Klopp. A Siviglia la peggior annata che ho fatto, non mi sono mai preso con l’allenatore. Non era colpa di nessuno, non c’era feeling”.

NAZIONALE 

“Siamo andati a casa, il mondiale in Brasile non è andata come volevo, mi aspettavo qualcosa di più. La differenza tra Ventura del Torino e quello della Nazionale? All’inizio era uguale, i risultati sono arrivati. Dopo la partita con la Spagna siamo andati un po’ in confusione, di testa non eravamo più quelli di prima. E’ stata la delusione più grande della mia carriera. Mancini sta facendo una cosa totalmente diversa, un calcio offensivo fatto di tecnica, velocità e passaggi veloci. Dall’inizio stiamo facendo grandi cose. Conte è uno che ti entra nella testa per il suo atteggiamento, è schietto, è sincero, ti parla in faccia dicendoti ciò che pretende, non molla mai e vuole che tu faccia lo stesso. All’Europeo s’era creato un gruppo di 23 giocatori che dava l’anima in campo, era difficile batterci. La partita perfetta è stata Spagna-Italia”.

ROMA 

“Se parliamo di Roma città, prima non me l’aspettavo così, mi aspettavo peggio. La città è meravigliosa, la mia famiglia si trova benissimo, una delle più belle al mondo. Sono soddisfatto di quello che sto facendo qui, perché non era semplice, c’era un’eredità importante da coprire, quella di Klose. Non era facile, ma lavoro con quella tigna, quella cattiveria e anche con un po’ di quella testardaggine che mi ha permesso di cancellare le annate passate. Poi ho trovato mister Inzaghi che ha costruito una squadra su di me. Se non avessi rispettato le aspettative, se non fossi stato all’altezza e in grado di gestire la cosa, qualcosa sarebbe cambiato. Siamo cresciuti insieme: lui come allenatore, io come calciatore. Ho finito la maturazione e lui sta cambiando tantissimo da quando abbiamo iniziato. Questo è il quarto anno che lavoriamo insieme e sta crescendo proprio come allenatore. Entra nella testa dei giocatori, si preoccupa dei giocatori, del gruppo, ci tiene a creare un gruppo e ad avere rapporti con i giocatori all’interno degli spogliatoi. Vuole creare con i giocatori più forti un legame. Vuole sapere se le cose vanno male, quali sono le cose da migliorare. Poi, lui, essendo giovane, ci riesce molto di più rispetto a un allenatore più maturo. È molto preparato e ha anche uno staff molto preparato”.

LAZIO 

“Ci manca la continuità dei risultati, nello stare in partita con la testa, sempre al 100% e ogni tanto abbiamo dei vuoti. Se vogliamo essere una squadra matura, tosta, che vuole vincere, questo non deve succedere. Ci manca solo questo, perché dal punto di vista qualitativo siamo una squadra sulla quale non si può dire niente. Quando uno ha voglia di giocare, la gente si diverte. Mi piacerebbe lavorare per lottare e arrivare in Champions. Le squadre sono queste: ci siamo noi, la Roma, il Napoli, l’Atalanta. Ci giochiamo il quarto posto. Credo sia importante la continuità, se fai quello, puoi andare avanti. Poi, mi piacerebbe andare avanti in Europa League, è una competizione che mi affascina”.

RAZZISMO 

“Non c’è mai storia quando si parla di razzismo, sportività. Non c’è discussione quando si parla tra persone, siamo tutti allo stesso livello. Questi dovrebbero essere tempi superati e invece, purtroppo, no. Non bisogna, però, condannare tutti, perché noi dal campo, magari, sentiamo 10 persone, che ne rovinano 50mila. È difficile estirpare quella minima parte. Ci sono tante persone intelligenti che riescono a sorvolare su queste cose e a vedere cosa offre realmente il calcio”.

RIGORE 

“Per tirare un rigore ci vuole cuore, freddezza e tranquillità, è una sfida tra te e il portiere. Lazio-Sampdoria la ricordo particolarmente bene, non tanto per la partita in sé, venivamo da un ritiro punitivo. Rigore al 96’ dopo cinque minuti di Var, restare lì con la palla in mano non è stato facile. Non ho niente contro il Var, la tecnologia va avanti nella vita e nello sport, gli americani lo fanno da sempre nel basket. Per quanto riguarda la velocità, nel primo anno ci sono stati degli errori ed allora si sono detti di prendersi un po’ di tempo in più”.

FAMIGLIA 

Jessica l’ho conosciuta a Pescara, è stato amore a prima vista. Dopo sei mesi ci siamo trasferiti insieme a Genova, e da lì è partita tutta la storia. Quando incontro la gente per strada mi dicono ‘sembra che vi amate solo voi’. Giorgia e Michela ci hanno riempito la casa da subito. La prima è un terremoto, la seconda un po’ più tranquilla, una signorina. Mattia? Ha il fisico da difensore centrale. Sono un papà severo, voglio che i miei figli crescano come sono cresciuto io. Io e mia moglie veniamo da due famiglie semplici, questo è importante. Sono quello che volevo essere”.

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LA NOSTRA STORIA Il Presidente Giovanni Mazzitelli

LA NOSTRA STORIA Giovanni Mazzitelli nacque a Roma il 2 novembre 1908 da Augusto, negoziante, e Giulia Giacomini. Presidente e Consigliere del club biancoceleste.

Il cavaliere Mazzitelli divenne presidente della Lazio per un breve periodo. Il giorno 12 novembre 1948 l’assemblea dei soci lo elesse al posto del dimissionario Renato Bornigia. Uno dei primi atti che fece fu l’ingaggio dell’allenatore Mario Sperone. In seguito all’azione di qualche socio favorevole al ritorno di Remo Zenobi alla guida della società si instaurò un clima polemico e conflittuale che si concluse il 26 gennaio 1949 con l’elezione di quest’ultimo a Sovrintendente. Nell’assemblea del 14 maggio 1949 Zenobi divenne presidente generale e Mazzitelli consigliere. Rimasto sempre nell’ambito societario nel luglio 1954 divenne vicepresidente. Si era sempre occupato di sport ma il suo campo era stato fin dagli anni ’30 quello del tennis. Numerose volte dirigente dell’attività tennistica in varie società romane svolse numerosi incarichi anche in ambito federale. Durante la guerra possedeva delle industrie per forniture militari sulla Via Cassia.

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LA NOSTRA STORIA Armando Del Debbio

LA NOSTRA STORIA Armando Del Debbio nasce a San Paolo, in Brasile, il 2 novembre 1904. La famiglia era originaria di Viareggio. A Roma soprannominato ‘Nerone’.

Del Debbio inizia a giocare nel Corinthians nel 1922 e vi resta fino al 1931, salvo una breve esperienza italiana nel 1924. Gioca infatti alcune gare con la Libertas di Lucca. Di fatto è il primo brasiliano a giocare in Italia. Durante il periodo al San Paolo vince per sei volte il Campionato Paulista (1922, 1923, 1924, 1928, 1929 e 1930). In tre occasioni veste anche la maglia della Nazionale Verdeoro.

Nel 1931 viene acquistato dalla Lazio e diviene uno dei nove oriundi brasiliani che costituirono la ‘Brasilazio’. Gioca per quattro stagioni in maglia biancoceleste. Nel 1935 torna nel suo paese e, dopo una breve parentesi al São Bento, termina la carriera nel 1937 con il Corinthians, aggiudicandosi un altro titolo. Appesi gli scarpini al chiodo diventa allenatore.

In vari periodi siede sulla panchina dello stesso Corinthians (dal 1939 al 1942, nel biennio 1947-1948 e nel 1963). Nel 1939 pur essendo allenatore, per emergenza, è costretto a scendere in campo contro lo Ypiranga. Quindi a fine stagione è per l’ottava volta campione Paulista da calciatore. Tra le altre squadre allena anche il São Paulo e il Palmeiras. È deceduto a San Paolo l’8 maggio 1984.

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LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Sergio Rodaro

LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Sergio Rodaro nasce a Udine il 2 novembre del 1938.

Nella stagione 1958-1959 Sergio Rodaro entra a far parte della prima squadra dell’Udinese. Fa il suo esordio in Serie A nel campionato 1959/60. Nel novembre del 1962 si trasferisce alla Lazio che lo acquista dalla Tevere Roma, squadra che milita in Serie C. L’anno successivo passa in prestito alla Salernitana. Nel 1964 si trasferisce definitivamente al Taranto, sempre in terza serie. Nella stagione 1966/67 milita nella rosa del Siracusa. È morto a San Giovanni al Natisone il 1 febbraio del 2011.

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LA NOSTRA STORIA L’ex difensore biancoceleste Vito Trobiani

LA NOSTRA STORIA Vito Trobiani nasce a Comunanza (Ap) il 2 novembre 1954. Cresce nelle giovanili della Lazio. In maglia biancoceleste vince il Campionato Under 23 nel 1973/74.

Vito Trobiani passa quindi in prestito al Cynthia Genzano. Nel 1976/77, tornato alla Lazio, entra a far parte della rosa di prima squadra prendendo anche parte al ritiro precampionato a Pievepelago. A causa di una accesa discussione con l’allenatore Luis Vinicio però non viene mai utilizzato in gare ufficiali. Nel 1977/78 si trasferisce alla Pro Cavese, in serie C1, ma non viene mai utilizzato. La stagione dopo gioca in C2 nel Frosinone. Da molti anni è Direttore Generale e Responsabile Scuola Calcio della Vigor Perconti.

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AUTOCARROZZERIA TORRENOVA – Per un’auto al top

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