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LA NOSTRA STORIA Wallace Fortuna Dos Santos

Il 14 ottobre 1994 nasceva a Rio de Janeiro il  difensore  della Lazio Wallace Fortuna Dos Santos, meglio noto come Wallace.

Inizia la carriera nel Cruzeiro. Ottiene una sola presenza ma vince il suo primo Campionato e il suo primo Mineirão. A luglio 2014 viene acquistato per una cifra vicina ai 9,5 milioni di euro dai portoghesi del Braga. Trasferimento spinto e pagato dalla GestiFute, compagnia di procuratori che si occupano di piazzare i giovani, a cifre importanti, in giro per il mondo. Il suo procuratore Jorge Mendes ne chiede subito la cessione temporanea al Monaco militante in Ligue 1. Il 29 luglio 2016 Wallace viene acquistato dalla Lazio in cambio di 8 milioni di euro. Con la società biancoceleste firma un contratto per cinque anni. Il 13 agosto 2017 vince il suo primo titolo con la maglia della Lazio battendo la Juventus nella partita valida per l’assegnazione della Supercoppa Italiana. Il 15 maggio 2019 vince la Coppa Italia.

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LAZIO CELTIC I tifosi scozzesi invaderanno l’Olimpico

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LAZIO CELTIC I tifosi scozzesi invaderanno l’Olimpico. I numeri delle prevendite a poco meno di un mese dalla gara.

LAZIO CELTIC I tifosi scozzesi invaderanno l’Olimpico. Saranno tantissimi e occuperanno ben più del settore Ospiti. Probabilmente sarà aperta anche la Curva Maestrelli per farli accomodare tutti. Sono infatti 9 mila i tifosi del Celtic in arrivo nella Capitale il 7 novembre, giorno della sfida di Europa League all’Olimpico contro la Lazio. Una vera e propria invasione, cui le forze dell’ordine saranno chiamate a far fronte per evitare incidenti. Il timore è che possa ripetersi quanto accaduto in occasione di Lazio-Eintracht: anche in quel caso, lo scorso 13 dicembre, ci fu un esodo di massa di supporters tedeschi.

In realtà, sulla situazione al momento pende il pronunciamento dell’Uefa sui “saluti fascisti in Curva Nord”. La decisione dell’organo di chiudere lo stadio potrebbe essere però scongiurata di fronte adun numero così importante di tifosi scozzesi che già ha acquistato il biglietto. Il verdetto sarà emesso nei prossimi giorni, di sicuro prima del 17 ottobre. Lazio e sostenitori del Celtic lo attendono con ansia.

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LAZIO Raul Moro, un acquisto tutt’altro che economico

LAZIO Raul Moro, un acquisto tutt’altro che economico: i dettagli dell’operazione per strapparlo al Barça.

In casa Lazio Raul Moro è stato senza dubbio il protagonista della giornata di ieri. In 45 minuti ha stregato Inzaghi, che lo ha strappato ai compagni della Primavera promuovendolo in corsa tra i big. E il classe 2002 lo ha ripagato segnando il 4-0 nell’amichevole in famiglia di ieri. Non ha ancora 17 anni (li compirà il prossimo 5 dicembre), ma questo attaccante esterno è considerato un predestinato dal ds Tare, che stravede per lui da tempo immemore. E che per portarlo a Roma ha fatto quella che si potrebbe definire una follia: sborsare circa 8 milioni di euro. Una cifra che ha regalato al ragazzo il terzo posto tra gli acquisti più costosi del calciomercato estivo biancoceleste: più di lui sono stati pagati Vavro (circa 11 milioni) e Lazzari (10 milioni più Murgia). Ora, perchè la sua avventura nella Capitale possa cominciare ufficialmente, manca solo il transfer.

La Fifa la fornirà entro un mese, permettendo così a Menichini di poter schierare (finalmente) il gioiello in gare ufficiali. Dovrà pazientare dunque il mister dei baby aquilotti, come del resto ha dovuto fare la Lazio per definire l’accordo con il Barça. Nel contratto con i blaugrana del giovane talento iberico era infatti presente una clausola rescissoria. La Lazio non l’ha pagata, ma, per non rovinare i rapporti coi catalani, ha preferito trovarci un’intesa. Che prevede appunto circa 8 milioni per il club, mentre per il ragazzo un contratto triennale (l’estensione massima per i minorenni), che verrà prolungato e adeguato al compimento dei suoi 18 anni. Dopo il ‘caso’ Pedro Neto (sedotto e abbandonato con tanto di plusvalenza), la Lazio punta ora fortemente su Raul Moro. I due si assomigliano per caratteristiche fisiche e tecniche, a dividerli interviene l’elemento forse più importante: le grazie di Inzaghi.

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FORMELLO LAZIO 4 reti alla Primavera con un protagonista inatteso

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FORMELLO LAZIO – Il report della seduta mattutina di allenamento nel quartier generale dei biancocelesti.

FORMELLO LAZIO – Si chiude con un 4-0 ai baby la settimana di sosta degli uomini di Inzaghi. Cui però proprio uno dei Menichini boys ruba la scena: Raul Moro. Il classe 2002 ex Barça, dopo un buon primo tempo con i compagni giovani, nella ripresa passa con i big e a un soffio dalla fine realizza il quarto gol. La partita si gioca in 70’ totali (40′ e 30′ la ripresa). Lazio, priva dei nazionali, schierata col solito 3-5-2: Guerrieri tra i pali, Patric, Leiva e Radu in difesa, Lazzari, Cataldi, Parolo, Milinkovic (esentato dalla Serbia) e Lulic a centrocampo, la coppia Adekanye-Caicedo davanti. Non c’è Correa, a riposo precauzionale dopo il colpo al polpaccio di giovedì.

L’1-0 porta la firma di Adekanye: l’olandese stoppa un cross in mezzo di Lulic e insacca col mancino. Si chiude così un primo tempo in cui la scena è tutta per Moro: il giovane talento, con i suoi slalom, semina il panico tra i centrocampisti di Inzaghi, che devono spesso ricorrere alle maniere forti. Tra essi Parolo, provato in regia in vista dell’Atalanta (dove mancherà per squalifica Leiva). La ripresa si apre subito col raddoppio di Cataldi: pallone rubato a Bianchi e destro vincente all’angolino. 

La terza rete è invece opera di Jony, schierato all’inizio con la Primavera e uno dei migliori. Lo spagnolo batte una punizione conquistata da Lazzari, sorprendendo sul proprio palo Mattia Peruzzi, figlio di Angelo. Nel finale, come detto, la quarta rete di Moro, con i grandi negli ultimi 20′. Lo spagnolo sfrutta un assist di Adekanye: stop e tiro deviato che si infila in porta. Unico infortunato Proto, uscito anzitempo ieri per un problema al polso destro. I biancocelesti torneranno ora ad allenarsi martedì mattina.

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LA NOSTRA STORIA – Il portoghese Bruno Jordao

Il 12 ottobre 1998 a Marinha Grande nasce André Cavaco  Bruno Jordao. Centrocampista portoghese da fine agosto alla Lazio.

Inizia a giocare nel 2006 nel Garcia dove resta fino al 2009 quando passa al Marinhense. L’anno successivo passa all’União Leiria. Nel 2016 arriva al Braga e da qui a Formello la stagione seguente. Bruno Jordao arriva alla corte biancoceleste assieme al compagno di squadra Pedro Neto con la formula del prestito per due anni e con l’obbligo da parte della società capitolina di acquistarli entrambi in seguito per un totale di 26 milioni di euro.

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LA NOSTRA STORIA L’ex difensore Carlo Perrone

LA NOSTRA STORIA Carlo Perrone nasce a Roma il 12 ottobre 1960. Cresce nella Lazio. Tre partite e una rete nella Nazionale Juniores, una presenza nella Lega Nazionale Under 21 Serie B.

Nella stagione 1978/79 entrato a far parte della squadra Primavera Carlo Perrone vince la Coppa Italia di categoria. Arrivato in Prima Squadra gioca cinque campionati in maglia biancoceleste. Stagioni intervallate da un anno, 1981/82, alla Roma per uno scambio con Michele De Nadai. Nel 1983 si trasferisce all’Ascoli. Conta una presenza nella Nazionale Militare. Nel 1987 passa al Lecce. La stagione seguente è all’Avellino e infine alla Lodigiani dove chiude la carriera.

Divenuto allenatore guida le giovanili di Viterbese e Tivoli. Nel campionato 2008/09 allena il Pescina Valle del Giovenco. La stagione dopo è esonerato dopo due giornate. Nella stagione 2010/11 allena gli Allievi Nazionali della Lazio. A luglio 2011 diviene allenatore della Salernitana. Nel luglio 2013 si dimette ma a ottobre torna alla guida della squadra. Nel gennaio 2014 è esonerato. Nel 2015 allena L’Aquila. Nell’ottobre del 2017 diventa allenatore del Monterosi, in Serie D, ma il 29 gennaio 2018 viene sollevato dall’incarico.

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LA NOSTRA STORIA L’attaccante Umberto Lombardini

LA NOSTRA STORIA Umberto Lombardini nasce a Roma il 12 ottobre 1920. Soprannominato ‘Bomba’.

Lombardini cresce nelle giovanili della Lazio. A partire dal 1940/41 gioca in biancoceleste per quattro stagioni. Nei due campionati di guerra gioca nell’Ala Littoria e nell’Alba per poi fare rientro nel club biancoceleste. Dal 1948 al 1950 passa alla Tivoli. Nella stagione 1952/53 conclude la carriera alla Romulea. Continua a lavorare per la Lazio fino agli anni ’80. Da molti esperti era considerato, in potenza, più forte di Piola.

Nella stagione 1940/41 in Napoli-Lazio del 9 febbraio 1941 è incaricato da Canestri di calciare un rigore. Lui è indeciso se assumersi l’onere della battuta in quanto di fronte si trovava l’ex compagno di squadra Giacomo Blason che conosce bene il suo modo di calciare. Superata l’indecisione mentre pone il pallone sul dischetto dice a Blason: “Guarda che te lo tiro sulla destra”. Tira e la palla si infila proprio alla destra del portiere.

Un altro episodio rimasto famoso è quello avvenuto in un noto ristorante fiorentino al ritorno da una trasferta. ‘Bomba’ essendo un grande mangiatore e potendo ordinare soltanto un secondo, così come suggerito dal dirigente accompagnatore, si rivolse al cameriere: “Mi porti una bistecca alla fiorentina con contorno di gamberi fritti”. È scomparso il 16 ottobre 1986.

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LA NOSTRA STORIA Giorgio Vaccaro, l’eroe biancoceleste che evitò la fusione

«La Lazio è altro. La Lazio non proviene da: la Lazio è. Prima è nata la Lazio: i tifosi sono venuti dopo. Per gli altri c’erano i tifosi e gli è stata data una squadra da tifare», queste le famose parole di Giorgio Vaccaro.

Parole rilasciate in occasione del rifiuto alla fusione con la Roma nel 1927. Ufficiale generale dell’Esercito Italiano nonché membro del Partito Nazionale Fascista (PNF) è ritenuto il dirigente più vittorioso nella storia del calcio italiano. Due titoli mondiali e una Medaglia d’oro olimpica vinta dalla Nazionale di calcio dell’Italia tra il 1934 e il 1938 durante la sua presidenza. Nato a San Marzanotto d’Asti (AT) il 12 ottobre 1892 e deceduto a Roma il 25 settembre 1983. Arrivò nella Capitale in giovane età. Durante gli anni della gioventù Giorgio Vaccaro ha praticato diversi sport con ottimi profitti. Pugilato, scherma, ciclismo, fu uno dei fondatori della Sezione Rugby della Lazio.

Partecipò alla Prima Guerra Mondiale dove ottenne la medaglia d’argento per le azioni compiute al fronte in battaglia. Al termine della guerra aderisce al Partito Nazionale Fascista dove fa carriera e dopo qualche anno, nel 1922, ritorna a Roma. Nonostante la carriera militare non dimentica lo sport e in poco tempo numerose cariche gli vengono affidate in campo sportivo: Consigliere nella Federazione Italiana Scherma, Presidente di quella del Rugby, nel 1926 è Consigliere della FIGC e Presidente del CONI, carica che ricoprirà fino al 1939.

L’ENTRATA NELLA LAZIO

Nel 1922 entra a far parte della Lazio, al fianco di Olindo Bitetti, un amico fraterno. Nel 1933 assume la carica di Presidente della FIGC al posto di Arpinati. Organizza con successo i Campionati del Mondo in Italia nel 1934. Nel 1939 diviene anche Membro del CIO. Grazie alla sua competenza e organizzazione che fanno dell’Italia un Paese all’avanguardia in quegli anni praticamente ha in mano tutto lo sport nazionale. Nella primavera del 1927 il Partito Fascista diede ordine al Federale Foschi di creare una nuova squadra assorbendo tutte le società calcistiche della città di Roma. E inoltre che doveva portare il nome della Capitale. Alla sede della Lazio arrivò un telegramma con “l’ordine di presentarsi dal Federale Foschi per importanti comunicazioni”.

Olindo Bitetti capì subito che la società biancoceleste stava correndo un serio pericolo e andò subito dal suo amico Vaccaro in cerca di aiuto per evitare la fusione. Quest’ultimo prese sul serio la faccenda capendo che il vero scopo di Foschi era quello di assorbire la Lazio perché era l’unica società romana ad avere uno stadio degno della Serie A. Si fece allora nominare Vicepresidente, mentre alla presidenza doveva essere eletto il Generale di Cavalleria Ettore Varini. Lo scopo era semplice. Se Foschi avesse trattato solo con degli sportivi questi avrebbero potuto cedere. Mentre certamente sarebbe stato diverso se si fosse trovato davanti un Federale e un Generale.

IL GRANDE RIFIUTO

Il colloquio avvenne pochi giorni dopo e non poca fu la sorpresa di Foschi quando si trovò di fronte Vaccaro e Varini. I tre si misero a tavolino e Foschi presentò il suo progetto: “La squadra si chiamerà Associazione Sportiva Roma, i colori saranno quelli dell’Urbe: il giallo e il rosso, e il campo sarà quello della Rondinella”. Nell’accordo nessun giocatore della Lazio sarebbe stato assorbito dalla nuova società. Praticamente la Lazio non sarebbe più esistita. A questo punto Vaccaro cominciò a parlare: Foschi, la Lazio è Ente Morale dal 1921 per Regio Decreto, con una sua storia, quindi non può scomparire. Se proprio vogliamo creare una nuova società, ben venga, ma il suo nome DEVE essere Lazio, i colori bianco e azzurro e il campo la Rondinella.

A quel punto Foschi capì che non sarebbe mai  riuscito nel suo intento. Vaccaro però aggiunse che due squadre a Roma sarebbero state un bene sia per la competizione, sia per la sana rivalità sportiva dei cittadini. La fusione fu così scongiurata e quando a luglio dello stesso anno nacque la Roma, la Lazio era al campo della Rondinella per iniziare la sua ventisettesima stagione sportiva.

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LA NOSTRA STORIA L’ex difensore Luigi Polentes

LA NOSTRA STORIA Luigi Polentes nasce a Vittorio Veneto (TV) il 12 ottobre 1944. Inizia a giocare a 15 anni nel San Giacomo, da dove passò subito al Vittorio, esordendo diciottenne in Serie C.

Dopo tre campionati passa all’Empoli in Serie C dove resta due stagioni. Nel 1968 passa al Perugia, dove gioca due anni in B. La Lazio acquista Luigi Polentes nel 1969. Resta in biancoceleste per otto stagioni. Con la squadra capitolina conquista una promozione in serie A nel 1971/72 e lo Scudetto nel 1973/74. A dicembre del 1977 passa al Modena. Dopo un anno torna al Vittorio Veneto, prima di ritirarsi nel 1980. Terminata la carriera agonistica diviene viticoltore nella zona collinare di S. Martino di Colle Umberto. Sposato con la signora Stanilla, ha due figlie: Paola e Daniela. Smesso con il calcio continua a seguire le gesta del Vittorio.

Fondò con alcuni amici le Vecchie Stelle Rossoblù, il sodalizio degli ex calciatori vittoriesi, di cui fu presidente. Allo stesso tempo è presidente dell’associazione Tracontrade e organizzatore di varie manifestazioni locali anche a scopo benefico. È deceduto a Vittorio Veneto il 21 aprile 2011. La notizia della sua morte si sparge velocemente in città e a Roma dove aveva lasciato un gran bel ricordo. All’estremo saluto, nella parrocchia di S. Giacomo di Veglia, presenti tante persone e alcuni compagni di squadra, moltissimi ex calciatori e operatori del calcio di tutta la provincia. Riposa nel cimitero di S. Giacomo. Un anno dopo la sua scomparsa gli è stato dedicato il campo sportivo parrocchiale di San Giacomo di Veglia.

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S.S. Lazio Motociclismo ultima di campionato

Domenica 6 Ottobre ultimo atto del Campionato Italiano di Velocità nel Circuito di Vallelunga che ha visto impegnato il nostro Team capitanato da Luca Lommi con la BMW S1000R guidata da Francesco Cocco ed allestita dalla Bmaxracing. Buona la qualifica, con Francesco al 4° posto della griglia di partenza; la gara, davanti ad un numeroso pubblico, si dimostra avvincente e ricca di colpi di scena; Eddi La Marra già vincitore del Trofeo parte dalla terza posizione e si mette subito in testa mantenendo il primato di gara fino al traguardo, il nostro Francesco lotta fino alla fine nel secondo gruppo per la terza posizione concludendo la gara 6° posto; in classifica finale concludiamo il Campionato al 7° posto assoluto.

“Un buon risultato finale – il commento del Team Manager Luca Lommi – durante tutta la stagione ci siamo assestati in questa posizione lottando sempre per un posto sul podio. La squadra era nuova, la moto era nuova, era immaginabile un campionato di transizione. Gli ingredienti per una prossima stagione ricca di soddisfazioni ci sono tutti, l’esperienza di questo Campionato ci aiuterà a migliorare e crescere sia sportivamente sia strutturalmente. La S.S. Lazio Motociclismo è un Team solido con una lunga storia agonistica ed inserito in una grande Polisportiva. Il prossimo anno sarà un anno importante in cui sono sicuro riusciremo ad ottenere dei risultati prestigiosi!”

Preludio di Vallelunga è stato l’evento del Sabato pomeriggio quando al TMR Village abbiamo partecipato alla presentazione del libro “Belìn, che paddock!” di Carlo Pernat. Il più grande manager italiano della moto GP ha intrattenuto i presenti con anedotti e racconti della sua lunga storia di vita trascorsa nei circuiti di tutto il mondo. Insieme a lui altri due italiani altrettanto illustri del panorama motociclistico mondiale: l’avvocato Francesco Zerbi (Presidente per 16 anni della Federazione Internazionale Motociclistica) e Tony Cairoli (9 volte campione del mondo di motocross). Una bellissima location quella del TMR Village gestita da Silvano Levantini che organizza spesso eventi di caratura nazionale, questa volta Silvano si è superato ospitando contemporaneamente tre italiani che hanno dato lustro ai nostri colori in tutto il mondo. Tantissimi gli appassionati che sono corsi a sentire le parole di Carlo, Francesco e Tony; tre uomini completamente diversi tra loro ma tutti con la stessa passione e la stessa capacità di trasmetterla a tutti noi; davvero un evento storico e dove è la storia è la S.S. Lazio Motociclismo.

Tutte le info sulla Sezione sono disponibili nel sito: www.sslaziomotociclismo.it

Giovanni Lando Fioroni

ULTIM’ORA – Italia Grecia Mihajlovic in panchina per la rifinitura

Italia Grecia Mihajlovic in panchina accanto a Mancini a seguire l’allenamento di rifinitura degli azzurri in vista della gara di domani sera.

L’allenatore del Bologna, alle prese con la battaglia contro la leucemia, è stato invitato dal ct Roberto Mancini, suo ex compagno di squadra che aveva ritrovato Mihajlovic come suo vice da allenatore dell’Inter. Il tecnico serbo era accompagnato dai figli e dopo aver visionato l’intero allenamento di Bonucci e compagni ha ricevuto dall’amico ct e dal presidente della Federcalcio Gabriele Gravina la speciale maglia verde dell’Italia personalizzata con il suo nome e il suo storico numero, l’11.

LAZIO Luis Alberto: “Qui sono felice. L’infortunio? Positività e duro lavoro”

LAZIO Luis Alberto — Questo pomeriggio, dal ritiro della nazionale spagnola, l’ex Liverpool ha fatto il punto sul proprio momento di forma e sul proprio presente biancoceleste: ”L’anno scorso ho subito un infortunio abbastanza grave che mi ha impedito di rendere al meglio per gran parte della stagione. È stato molto difficile risultare competitivo con la Lazio e ancora di più puntare alla nazionale. Anche la mia famiglia ha sofferto molto. Ora devo godermi questo buon momento di forma senza dimenticare ciò che ho passato. Devo continuare a pensare che bisogna combattere ogni minuto per rimanere al top, giocare in nazionale e raggiungere gli obiettivi personali. Come sono riuscito a superare l’infortunio? Rimanendo positivo e lavorando di più. Soprattutto serve darsi il giusto tempo per guarire definitivamente e scongiurare ricadute, cosa che in passato non ho fatto. 

Non so se sono una delle stelle della Serie A. L’unica cosa che mi interessa è stare bene, continuare a divertirmi e mantenere questo livello il più a lungo possibile, in modo che questa lesione non ritorni. Voglio essere sempre a disposizione del mister, giocare bene per il mio club e conquistare la nazionale. Il ct Robert Moreno sta dando grandi opportunità a tutti, e questa è una motivazione in più perché so di potermi giocare le mie chances. Quando sono arrivato alla Lazio sapevo che il primo anno sarebbe stato complicato e lo è stato. Ho insistito, ho lavorato duramente e con dedizione e ora ho giocato più di 100 partite in Serie A con la maglia biancoceleste. Qui sono felice, io e la mia famiglia stiamo molto bene a Roma”.

LAZIO Lotito: “Manca la mentalità vincente”

LAZIO Lotito — Quello dei ragazzi di Inzaghi è stato un inizio di stagione pressoché positivo, condizionato però dai una serie di alti e bassi. A tal proposito è intervenuto in conferenza stampa il patron biancoceleste: “Cosa manca alla squadra per competere con le grandi? Mentalità vincente, determinazione e consapevolezza dei propri mezzi. C’è un processo semplice a carattere psicologico: o c’è sovrastima dei propri mezzi o non se ne ha coscienza. Oltre alla grande potenzialità bisogna essere portati al combattimento. Quando uno vuole raggiungere un obiettivo, oltre alle potenzialità tecniche e atletiche deve avere quelle mentali. Si vince con il collettivo e non con i singoli. Qui si vince tutti insieme, il risultato è di tutti. Pensate, l’errore di uno può condizionare il lavoro di tutti”. 

FORMELLO LAZIO Jony rientra, ma escono altri quattro

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FORMELLO LAZIO – Il report della seduta svolta questa mattina dagli uomini di Inzaghi nel centro sportivo biancoceleste.

FORMELLO LAZIO – Mattinata in agrodolce per Inzaghi nel penultimo allenamento della settimana di sosta. Il sipario, domani mattina, si chiuderà con un’amichevole in famiglia con la Primavera. Intanto quest’oggi il tecnico, privo di ben 9 nazionali (Strakosha, Vavro Luiz Felipe, Acerbi, Immobile, Marusic, Luis Alberto, Berisha, André Anderson), aggrega proprio tre baby di Menichini: De Angelis, Falbo e Nimmermeer. Insieme a loro anche Djavan Anderson, Casasola e Durmisi, fuori dal progetto ma utilizzati durante questo stop al campionato.

Rientrato in gruppo Jony, alle prese fino a ieri pomeriggio con una forte influenza. Lo spagnolo svolge l’intera seduta: riscaldamento, fase di possesso palla e le partitelle 2 contro 2 a spazi ridotti. Assenti invece Correa e Lukaku, mentre Caicedo svolge lavoro differenziato: niente pallone per l’ecuadoriano, impegnato in una corsa a parte insieme al preparatore atletico Bianchini. Problemi infine per Proto, che lascia anzitempo l’allenamento a causa di un problema a un polso.

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SERIE A Lazio Verona a rischio rinvio

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SERIE A Lazio Verona a rischio rinvio: il motivo.

SERIE A Lazio Verona a rischio rinvio. In realtà, la stessa possibilità potrebbe essere riservata anche a Juventus-Sampdoria. Il motivo del posticipo delle due sfide, valide per la 17esima giornata di campionato (l’ultima del 2019), è la finale di Supercoppa Italiana, in programma a Ryad nello stesso periodo. Al momento la Lega non ha ancora definito la data esatta della partita, che però, con tutta probabilità, dovrebbe disputarsi nel weekend tra il 20 e il 22 dicembre. In tal caso, per adempiere ai propri impegni di campionato, Lazio e Juventus dovranno aspettare l’inizio del 2020. Per ora si tratta solo di un’ipotesi, ma le probabilità che si tramuti in un fatto concreto sono sempre più elevate.

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Luiz Felipe titolare con il Brasile Olimpico

Luiz Felipe titolare con il Brasile che ha tanto aspettato. Infatti poco tempo fa, rifiutò la Nazionale italiana Under 20 per giocare con la Seleçao

Luiz Felipe titolare con il Brasile – Il brasiliano sta vivendo un grande momento calcistico, infatti viene spesso schierato titolare da Inzaghi e nella giornata di ieri, è anche arrivato il debutto con il Brasile Olimpionico. Luiz ha disputato l’amichevole contro il Venezuela vincendo 4-1. Però ha un grande sogno, quello di debuttare con la Seleçao maggiore e giocare le Olimpiadi di Tokyo 2020. Il difensore festeggia così sui social la sua prima da titolare

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Dal Portogallo: “Wallace vale 25 milioni”

Una notizia clamorosa arriva dal Portogallo: Fortuna Wallace potrà essere riscattato dallo Sporting Braga per ben 25 milioni di euro

Nonostante il calciomercato sia chiuso ed aprirà solamente a gennaio, le voci sui trasferimenti sono sempre molto vivi. Il difensore della Lazio, Fortuna Wallace, è attualmente in prestito allo Sporting Braga. Dal Portogallo sta rimbalzando una voce clamorosa: il club portoghese per riscattare il difensore brasiliano, dovrà sborsare nelle casse biancocelesti ben 25 milioni di euro. Questo è quanto ha riferito il giornale A Bola, che aggiunge come il prestito serva a far giocare il calciatore per far lievitare il prezzo del cartellino. Qualora l’indiscrezione del quotidiano portoghese fosse vera, per la Lazio sarebbe un’operazione che varrebbe oro.

LE DICHIARAZIONI DI LOTITO CONTRO I TIFOSI: “CHI SBAGLIA, PAGA”

UEFA Razzismo: “Lotito, tolleranza zero e chi sbaglia paga. Saremo parte civile”

“Adesso noi tolleranza zero, lo diciamo subito. Quando Lotito ha messo responsabile dell’area sicurezza il Prefetto D’Angelo ha fatto una scelta di campo, noi apparteniamo a quel tipo di impostazione: legalità e rispetto delle regole”.
Lo dice il presidente della Lazio Claudio Lotito, rispondendo a chi gli chiede degli ultimi sviluppi dell’inchiesta della Uefa su presunti fatti razzisti in Lazio-Rennes e della volontà di costituirsi parte civile in un eventuale processo. “Chi sbaglia paga e non merita di stare all’interno dello stadio – il j’accuse di Lotito a margine di una presentazione allo stadio Olimpico di Roma – Noi ci costituiremo parte civile, per i danni di immagine ma soprattutto a tutela di chi si sacrifica ogni domenica per questa società. Solo per quattro scemi che fanno queste cose, non è possibile”. “Faremo in modo – conclude – che le forze dell’ordine individuino queste persone, una sparuta minoranza che non ha nulla a che fare con questi personaggi, mele marce che vanno legalmente eliminate. Non consentiremo più a nessuno di sporcare l’immagine della Lazio. L’unica società in Europa ad essere andata in visita ad Auschwitz.”.

LAZIO UFFICIALE — Correa rinnova fino al 2024

LAZIO UFFICIALE — Nella giornata odierna Joaquin Correa ha rinnovato il contratto con il club biancoceleste fino al 2024, prolungandolo dunque di un ulteriore anno. A darne notizia è stata la stessa società tramite un comunicato diramato sul proprio sito ufficiale: “La S.S. Lazio comunica di aver rinnovato e prolungato il contratto delle prestazioni sportive del calciatore Joaquin Correa sino al 30/06/2024”.

LAZIO Luiz Felipe verso il rinnovo: i dettagli

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LAZIO Luiz Felipe verso il rinnovo: i dettagli.

LAZIO Luiz Felipe verso il rinnovo. Impegnato in questi giorni con il Brasile Under 23, il difensore brasiliano dalla prossima settimana tornerà a vestire i colori biancocelesti. E non se li sfilerà, anzi li imprimerà sulla pelle come un marchio negli anni a venire. E’ infatti alle battute conclusive la questione del prolungamento del suo contratto. La cui scadenza, attualmente fissata al 2022, verrà portata avanti di due anni, con adeguamento sostanziale dell’ingaggio. L’intesa, raggiunta in estate, verrà messa a breve nero su bianco. In quella precedente, siglata a marzo 2018, Ramos aveva raddoppiato i suoi emolumenti, passando da 200mila a 500mila euro annui. Una soglia che subirà un nuovo rialzo.

Toccando quota un milione di euro, cui si aggiungeranno bonus per le prestazioni e il raggiungimento di traguardi di squadra. La Lazio vuole dunque premiare il ragazzo per quella che è stata una crescita importante, soprattutto in questo inizio di stagione. Le sue ottime prestazioni gli hanno infatti consegnato stabilmente il blocco dei titolari, a scapito di Vavro. Questo rinnovo è dunque un passaggio naturale per la società per blindare i suoi giocatori migliori e creare una base sempre più solida. Milinkovic, Correa e Caicedo hanno già dato, ora tocca a Luiz Felipe.

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