In vista di Roma Lazio la Curva Nord comunica le direttive del tifo: la nota.
In vista di Roma Lazio la Curva Nord comunica le direttive del tifo. Già ieri Diabolik, capo storico degli Irriducibili, aveva preannunciato l’assenza della coreografia nel cuore caldo della tifoseria biancoceleste. Che oggi invece, in una nota, esprime le proprie intenzioni riguardo la stracittadina di domani. Di seguito il testo integrale.
“Purtroppo come avevamo preannunciato, domani la Curva Nord non attuerà nessun tipo di scenografia contro repressione e benpensanti! Entreremo a partita iniziata! Noi al contrario di chi avremo di fronte, abbiamo dato durante gli anni alla nostra tifoseria la possibilità di tornare a casa comunque vittoriosa a prescindere dal risultato sportivo. Questa volta tutto questo non ci sarà! Ci saranno comunque 90 minuti di tifo incessante per la nostra amata Lazio. Non imponiamo a nessuno la nostra decisione, in quanto è una scelta di gruppo, ma chiediamo comunque di non occupare i posti in basso della Curva fino alla nostra entrata. Contro benpensanti e repressione…eternamente degni!“.


Alla morte di Giovanni Battista Montini si aprì il conclave che doveva indicare il suo successore. All’interno della Chiesa vi erano tre correnti: quella conservatrice, guidata dal cardinale di Genova, quella progressista dell’arcivescovo di Firenze e quella “internazionalista” che vedeva come massimo rappresentante il Cardinale Karol Wojtyla, futuro Giovanni Paolo II. Si optò quindi per una soluzione intermedia, rappresentata degnamente da Albino Luciani. Il suo pontificato si aprì ufficialmente il 26 agosto 1978 ma ebbe una vita brevissima, anche se intensa, a causa della prematura morte del sommo pontefice.
Fu il primo papa ad adottare il doppio nome, in omaggio dei suoi due predessori; fu il primo papa che abbandonò il plurale majestatis, definendo se stesso in prima persona; fu il primo successore di Pietro che abolì l’inconorazione e la tiara e, fatto curioso, fu il primo pontefice ad essere censurato dall’Osservatore Romano, che non volle pubblicare i suoi commenti ritenuti troppo “morbidi” e possibilisti sull’uso degli anticoncezionali. Molto attivo anche nell’ambito della solidarietà e dell’economia Giovanni Paolo I morì il 28 settembre 1978, prima di compiere 66 anni. Sul suo decesso sono state fatte molte ipotesi, spesso fantasiose, ma l’unica cosa certa è che la diagnosi evidenziò che subì un colpo apoplettico che gli fu fatale.
