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INFERMERIA – Le ultime su Radu, Wallace e Felipe Anderson

La sfida di Supercoppa contro a Juve si avvicina e la Lazio conta di recuperare tutti gli infortunati, ossia Radu, Wallace ma soprattutto Felipe Anderson.

Il romeno ha recuperato completamente dall’indurimento muscolare che l’aveva costretto a uscire anzitempo dal campo col Malaga. Wallace ieri pomeriggio ha svolto lavoro differenziato per un affaticamento. Non ci sono rischi che salti la finale di Supercoppa Italiana. Infine, Felipe Anderson, è stato fermo 10 giorni dopo l’infortunio col Bayer Leverkusen. Sta forzando i carichi di lavoro e Inzaghi conta di recuperarlo entro domenica. Difficile che partirà dal primo minuto, ma potrebbe entrare a gara in corso.

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LEGGI LE PAROLE DI INZAGHI SULLA SUPERCOPPA

Il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi a 360° sulla Lazio

Dopo il debutto in serie A il 14 settembre del 1998 di lui Gianni Mura scrisse: “Credo che non sarà una meteora”. Non lo è stato. Quasi vent’anni dopo, Simone Inzaghi è a Formello per preparare la Supercoppa di domenica.

Una lavagna alle spalle, i magneti blu che marcano i rossi, la caccia il primo titolo da allenatore dopo i sette da calciatore, tutti con la stessa maglia della Lazio dove è arrivato 18 anni fa senza andarsene. Inzaghi si è lasciato andare a una lunga chiacchierata ai microfoni de La Repubblica“Eppure non saprei spiegare cos’è la Lazialità a chi viene da fuori e non conosce Roma. Io vivo ai Parioli, che è come dire nel cuore di questo sentimento. Forse ho capito fino in fondo la malattia del tifo quest’anno, dopo tre derby vinti, una felicità che mi è parsa più grande di quella per scudetti e coppe”.

Pensare solo al derby non le pare un limite? “Un po’ è così. Ma Roma è questa. È sempre stata così e non cambierà. Andavamo in casa del Sassuolo, i tifosi in strada mi chiedevano di far giocare la primavera per risparmiare i titolari per il derby. Lo so, non si può capire. Dopo vent’anni ci riesco”.

Chi le ha messo il calcio in testa? “Papà portava Pippo e me allo stadio a vedere il Piacenza in C1, 5 km in macchina da casa, e a noi pareva di andare a vedere il Real Madrid. Quando potemmo fare una foto con Mulinacci, il numero nove, ci parve di abbracciare Di Stefano. Con Pippo poi c’erano queste lunghe sfida nel cortile di mio nonno Gino, o in mansarda, scalzi, con una palla fatta di calze arrotolate. Un giorno entrai duro e gli ruppi un dito del piede, lui era nelle giovanili del Piacenza. Raccontammo che era caduto dalle scale”.

Ha in cornice il diploma da ragioniere o quello di Coverciano? “In cornice ho solo la maglia con cui feci 4 gol al Marsiglia, nel 2000. È quella la mia laurea. Il primo a esserci riuscito in Champions. La sera, in cui ne vidi fare quattro a Messi in un’ora contro il Leverkusen, iniziai a pregare Guardiola davanti alla tv: toglilo, toglilo, fallo riposare. Segnó il quinto a tre minuti dalla fine. Pippo a La Coruna ne aveva fatto tre, più una traversa all’85’. Così sono almeno rimasto l’unico italiano”.

Cosa le ha insegnato il calcio più della scuola? “L’autonomia. A cavarmela da solo. A 17 anni sono andato via di casa, prima Carpi, poi Novara, Lumezzane, e tutto ha smesso di essere facile. Non giocavo nemmeno tanto, e se giocavo prendevo botte. Avevo offerte da Atalanta, Inter, Milan. Mia madre invece era convinta che mi facesse bene, meglio cominciare così, tanto se devi arrivare, disse, arrivi lo stesso. Una profezia”.

È più pesante la maglia di Chinaglia o la maglia di Maestrelli“Il peso di una maglia lo dividi con altri 20 compagni. Un allenatore è sempre un uomo solo, ed è pure responsabile dello staff, della squadra, delle aspettative della folla. Io credo che tutti abbiamo un destino. Nel mio c’era la Lazio, forse fin da quando le ho segnato da avversario il mio primo gol in serie A. Non conosco Bielsa, non l’ho mai visto né sentito, ma dopo le sette partite finali del 2016, sapevo che la panchina era mia. Aspettavo solo la chiamata di Lotito, sentivo che sarebbe arrivata anche quando nel frattempo si parlava di Bielsa”.

I calciatori sono molto cambiati in 20 anni. A cosa le serve la sua esperienza? “A Coverciano insegnano che non si devono spiegare ai giocatori le scelte fino in fondo. Io faccio il contrario. Ne ho avuti di allenatori che mi raccontavano frottole per lasciarmi fuori. Non lo sopportavo e non lo faccio. Le bugie non portano lontano. In questo almeno il calcio non cambia mai”.

Come si parla a un calciatore che vuole andare via? “Se vogliono andar via è sempre più difficile convincerli arrestare. Con Biglia ho parlato, e pure tanto. Mi è dispiaciuto vederlo partire, ma alla fine se in un posto non rimani volentieri è meglio salutarsi. Più giusto per tutti, anche se fa male. Con Keita non so come andrà finire, ma fino a quando sarà della Lazio giocherà per la Lazio”.

Anche domenica? “Io non ho imbarazzi nel metterlo in campo contro la Juventus. L’imbarazzo dovrebbe provarlo chi consente a un calciatore di giocare due partite in un posto, salutare e andare via. È diventata quasi un’abitudine, ci siamo rassegnando. L’errore non è avere Keita sul mercato il 10 agosto, l’errore è che il 10 agosto il mercato è ancora aperto. Alle partite ufficiali bisognerebbe arrivare con le squadre definite, con le trattative chiuse. Se non è possibile chiudere il 31 luglio, almeno il 10 agosto. L’ho già detto, e non sono il solo a pensarlo”.

Sì è più credibile con i calciatori dopo una carriera rigorosa a base di bresaola o se hai commesso qualche sbaglio? “Io sono stato un professionista serio ma ho fatto pure qualche stupidaggine, tipo un rigore tirato con uno scalino sul tre a zero al 90º”.

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LEGGI LA PRIMA PARTE DELL’INTERVISTA

SUPERCOPPA – Inzaghi: “Siamo sfavoriti ma tutto può succedere”. E su Biglia e Keita…

Per parlare della Supercoppa e della sua Lazio è intervenuto ai microfoni de La Repubblica il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi.

Su Biglia: “Come si parla a un calciatore che vuole andar via? Se vogliono andar via è sempre più difficile convincerli a restare. Con Biglia ho parlato, e pure tanto. Mi è dispiaciuto vederlo partire, ma alla fine se in un posto non rimani volentieri è meglio salutarsi. E’ più giusto per tutti, anche se fa male”.

Su Keita: “Con Keita non so come andrà a finire, ma fino a quando sarà della Lazio giocherà per la Lazio. Anche domenica contro la sua prossima squadra? Io non ho imbarazzi nel metterlo in campo contro la Juventus. L’imbarazzo dovrebbe provarlo chi consente a un calciatore di giocare due partite in un posto, salutare e andar via. È diventata quasi un’abitudine, ci stiamo rassegnando. L’errore non è avere Keita sul mercato il 10 agosto, l’errore è che il 10 agosto il mercato sia ancora aperto. Alle partite ufficiali bisognerebbe arrivare con le squadre definite e con le trattative chiuse. Se non è possibile chiudere il 31 luglio, almeno il 10 agosto. L’ho già detto, e non sono il solo a pensarlo”.

Sulla Supercoppa: “Finale? Si dice che tutto può succedere, non sempre si aggiunge che succede solo se gli sfavoriti giocano una grande partita. E gli sfavoriti domenica siamo noi. Senza Bonucci la Juve ha perso qualcosa. Mi secca solo che sia andato al Milan, a rinforzare una squadra arrivata l’anno scorso dietro di noi. Ma queste partite è bello giocarle pure così, rincorrendo e sperando di ribaltarle”.

LEGGI ANCHE LA POSIZIONE DELL’ITALIA NEL RANKING FIFA

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RANKING FIFA – Italia stabile: da tre anni fuori dai primi nove posti mondiali

Per il quinto mese consecutivo l’Italia si conferma al 12° posto nel Ranking FIFA. Si tratta della migliore posizione occupata dagli Azzurri nella graduatoria mondiale da un anno esatto, cioé dallo scorso agosto 2016, quando Ventura subentrò a Conte. La nazionale allora si trovava al 10° posto (13° il mese successivo). Proprio quel 10° posto è il risultato migliore raggiunto dall’Italia da oltre 3 anni. Da quando cioè la nazionale guidata da Prandelli occupava il 9° posto.

Sembrano lontani quei periodi in cui l’Italia era al 4° posto nel Ranking FIFA (l’ultima volta risale al settembre 2013 sempre con Prandelli). Per non parlare di quando gli azzurri occupavano il primo posto nel 2007 (per qualche mese sotto la guida di Donadoni) e nel novembre  1993 con Sacchi in panchina. Non si era mai verificata un’assenza così perdurante degli Azzurri dalla parte alta della graduatoria mondiale. Anche per questo contro la Spagna il prossimo 2 settembre l’Italia è obbligata a vincere. Soprattutto per cercare di centrare la qualificazione al prossimo Mondiale. Un risultato negativo contro gli spagnoli potrebbe fare scivolare verso il basso la nazionale azzurra. Con il rischio di eguagliare la peggiore posizione mai occupata (il 17° posto di luglio e ottobre 2015 durante la gestione di Antonio Conte).

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LEGGI ANCHE LE ULTIME DA FORMELLO

Incredibile Rafa Marquez: l’ex Barcellona e Verona fiancheggiatore dei narcotrafficanti

Rafa Marquez è una delle leggende del calcio messicano. Gli anni migliori della sua carriera li ha sicuramente trascorsi nel Barcellona. Nel 2014 ha giocato anche in Italia con il Verona, per tornare poi l’anno successivo in patria all’Atlas. Dove è stato raggiunto dal procedimento del Ministero del Tesoro Usa. Il nominativo del capitano del Messico risulta tra ventidue persone sanzionate per relazioni con il narcotraffico. I suoi beni negli Usa sono stati congelati ed è proibito a cittadini americani fare affari con il giocatore.

Marquez è stato inserito in una lista di “fiancheggiatori” del narcotrafficante Raul Flores Hernandez, e del clan Flores. Secondo Washington il giocatore, ma anche il cantante Julion Alvarez, hanno agito e si sono intestati asset per conto di Raul Flores Hernandez. Quest’ultimo a sua volta punito insieme a una ventina di persone e quarantadue soggetti. Secondo gli Usa, quella odierna è l’azione più dura portata a termine contro un signore della droga messicano e la sua organizzazione. Che, come riporta La Gazzetta dello Sport, opera indipendentemente a Guadalajara, ma mantiene alleanze con i cartelli Sinaloa e Jalisco New Generation. Le sanzioni sono frutto di indagini durate svariati anni e hanno colpito anche 43 società, fra cui un club calcistico (Club Deportivo Morumbi) e un casinò.

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LEGGI ANCHE LE PAROLE DI PINO INSEGNO SULLA SUPERCOPPA

 

 

 

UFFICIALE – Pollace passa a titolo definitivo alla Sicula Leonzio

Gianluca Pollace dopo sei anni con la Lazio cambia definitivamente casacca. L’ex Primavera infatti è passato a titolo definitivo alla Sicula Leonzio in Serie C.

Questo il comunicato ufficiale del club siciliano: La Sicula Leonzio rende noto di aver acquisito a titolo definitivo, in data odierna, il diritto alle prestazioni sportive del calciatore Gianluca Pollace proveniente dalla S.S. Lazio. Difensore esterno, classe ’95, si è legato in bianconero ed è sin da subito a disposizione di mister Rigoli pronto a rafforzare le corsie laterali. Nato a Roma il 25 Dicembre 1995, Pollace è cresciuto nel settore giovanile della Lazio compiendo tutta la trafila. Approda alla Primavera di Bollini nell’estate del 2013. Nel suo palmares due vittorie di Coppa Italia Primavera e il rimpianto di un sogno tricolore sfumato nella finale persa ai calci di rigore contro il Torino. Conclusa la sua prestigiosa esperienza nel vivaio biancoceleste, con ben 71 presenze, si trasferisce alla Salernitana in serie B, e lo scorso anno inizia la stagione al Gubbio, completandola al Racing Roma in serie C. Pronto a giocarsi le sue carte con la Sicula Leonzio, il team bianconero lo accoglie dandogli il benvenuto e un caloroso in bocca al lupo per la nuova esperienza professionale.”

LA NOTA DELLA LAZIO

Subito dopo è arrivato anche il comunicato della società biancoceleste: “La S.S. Lazio comunica di aver ceduto a titolo definitivo il calciatore Gianluca Pollace alla Sicula Leonzio”.

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LEGGI ANCHE DI VENTURA CHE PROLUNGA CON L’ITALIA>>>CLICCA QUI

Pino Insegno: “Supercoppa? La squadra non deluda i tifosi”

Pino Insegno, grande tifoso della Lazio, commenta il mercato dei biancocelesti e soprattutto la prossima sfida che attenderà i capitolini: la Supercoppa contro la Juventus.

Queste le parole di Pino Insegno ai microfoni di Radiosei: “E’ il momento di non tradire le aspettative. I laziali ci stanno mettendo l’amore e la squadra non deve tradire le attese. Domenica chi gioca gioca ma deve dare tutto in campo. Tecnicamente la Juve è più forte: speriamo invece che la Lazio sia al top fisicamente. Se così non fosse ci sarebbe poco da fare. L’unica cosa che mi preoccupa è che abbiamo vinto sette partite su sette nelle amichevoli. Preferivo perderne sei su sette, dal punto di vista statistico sarebbe stato diverso (ride, ndr)”. 

MERCATO LAZIO

“Ascolto per strada il parere dei laziali e mi chiedono di intercedere con Lotito come se io avessi qualche potere. Per quanto mi riguarda bastava tenere tutti i giocatori dello scorso anno e inserire due o tre rinforzi ma così non è stato. C’è però da dire che per il momento è andato via solo Biglia e io non mi sento di rimpiangerlo anche perché già si è infortunato. Per de Vrij credo che non ci siano problemi, Keita è l’unica variabile impazzita. Inzaghi l’hanno scorso l’ha motivato alla grande, il merito è tutto suo. Io spero solo che Simone sia sempre motivato nonostante la società non lo abbia accontentato fino in fondo come è successo a Pioli e Petkovic. La stessa cosa è avvenuta infatti con il Bayern Leverkusen quando potevamo entrare in Champions League”. 

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LEGGI ANCHE DI GERMONI CONVOCATO CON L’UNDER 20>>>CLICCA QUI

UFFICIALE – Giampiero Ventura prolunga il suo contratto con l’Italia

Giampiero Ventura ha prolungato il suo contratto con la Nazionale italiana fino al 2020. Lo ha annunciato il presidente della Figc Carlo Tavecchio. Il numero 1 della Federazione conferma la fiducia al tecnico che a sua volta si dimostra entusiasta.

“Questa fiducia mi dà ulteriore stimolo per fare qualcosa di importante – ha detto Ventura esprimendo soddisfazione per il rinnovo- abbiamo iniziato un cambio generazionale che dev’essere ancora completato. Abbiamo 3 obiettivi: qualificarci per i Mondiali, essere la sorpresa dei Mondiali ed essere fra i favoriti per l’Europeo”.

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LEGGI ANCHE DELLA CONVOCAZIONE IN NAZIONALE DI GERMONI>>>CLICCA QUI

UNDER 20 – Convocato Luca Germoni del Parma in prestito dalla Lazio

La Figc ha reso noti i forfait per infortunio dal raduno dell’Italia Under 20 del difensore, classe ’98, Claude Adjapong del Sassuolo, del difensore, classe ’97, Gian Filippo Felicioli dell’Hellas Verona e del difensore, classe ’98, Marco Varnier del Cittadella.

Per fare fronte a queste defezioni è stato convocato il difensore, classe ’97, Luca Germoni in prestito al Parma dalla Lazio. Il giocatore non ha potuto così rispondere alla convocazione della Italia B di Massimo Piscedda.L’elenco dei convocati dell’Under 20:

PORTIERI
Del Favero (Juventus FC), Perisan (US Triestina Calcio 1918), Zaccagno (Torino FC)

DIFENSORI
Beruatto (Vicenza Calcio), Coppolaro (Brescia Calcio), Dossena (AC Perugia Calcio), Germoni (Parma Calcio 1913), Scalera (FC Bari 1908), Vitturini (Delfino Pescara 1936), Vogliacco (Juventus FC)

CENTROCAMPISTI
Bifulco (Carpi FC 1909), Bordin (Ternana Calcio), Cassata (US Sassuolo Calcio), Castrovilli (US Cremonese 1903), Pessina (Atalanta BC), Vitale (Venezia FC), Zanellato (AC Milan)

ATTACCANTI
Lo Faso (US Città di Palermo), Mazzocchi (Siracusa Calcio), Panico (AC Cesena), Tumminello (AS Roma)

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FORMELLO – Ancora differenziato per Felipe Anderson e Radu

La Lazio suda e lavora a Formello in vista della Supercoppa contro la Juventus. Doppia seduta per gli Inzaghi boys che vogliono a tutti i costi sfatare il pronostico ma devono fare i conti con diversi giocatori acciaccati.

La seconda seduta a Formello è cominciata intorno alle ore 18. Gli infortunati in dubbio per domenica non si sono allenati in gruppo. Radu ha continuato il lavoro differenziato sul campo, Felipe Anderson invece non era neppure presente al Fersini. Si è rivisto in campo il pallone per gli attaccanti, in mattinata era toccato alla difesa. L’allenamento si è poi concluso con delle mini-partitelle.

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Anellucci (agente FIFA): “Brahimi sposta di più rispetto a Keita”

L’agente di mercato tra gli altri anche di Edinson Cavani Claudio Anellucci fa il punto sul mercato della Lazio ai microfoni di Radio Olympia. Temi all’ordine del giorno il sostituto di Keita e la situazione del difensore De Vrij.

“Sono molto favorevole alla candidatura di Rodrigo Caio per la Lazio da almeno un paio d’anni. Conosco il ragazzo dal punto di vista sia umano che professionale. Il brasiliano eccelle in entrambi gli aspetti. I suoi problemi fisici, peraltro oramai superati, lo hanno condizionato altrimenti sarebbe già esploso calcisticamente parlando nel nostro continente. De Vrij è un top player nel suo ruolo proprio con Rodrigo Caio. Insieme formerebbero una coppia da sogno ma con il calciatore del San paolo la Lazio, in caso di cessione dell’olandese, non ci perderebbe, anzi…”. Questa l’opinione di Claudio Anellucci sulla situazione De Vrij.

CAPITOLO KEITA

Poi l’agente continua su Keita: “La situazione del senegalese doveva essere già chiusa. Vuole la Juventus e che Juventus sia! Brahimi al suo posto sposterebbe anche di più rispetto a Keita. Tuttavia, il Porto ed il suo presidente, un genio del calcio per trofei vinti e plusvalenze eccellenti con le cessioni in questi ultimi vent’anni, rappresentano una bottega cara per la Lazio come per tutti. Ma con i soldi incassati per Keita, se Lotito veramente volesse, farebbe un gran bel colpo. Brahimi è un calciatore vero”.

BIGLIA

Non rimpiango la cessione di Lucas Biglia e come immaginavo già si è infortunato al Milan. Bene così la Lazio ha risolto un grande problema”.

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Rugani: “Supercoppa contro la Lazio? Partita difficile ma da non fallire”

Il difensore bianconero Daniele Rugani è pronto a raccogliere l’eredità di Bonucci e lancia la sfida alla Lazio. Domenica infatti c’è il primo trofeo stagionale che le due formazioni si contenderanno all’Olimpico: la Supercoppa italiana.

“È una partita secca e per di più una finale quindi ancora più difficile. L’obiettivo è prepararla al meglio perché ci teniamo a portare a casa il primo trofeo stagionale”. Daniele Rugani ha presentato così, ai microfoni di Sky Sport, la finale di Supercoppa italiana contro la Lazio.
Il difensore juventino continua: Le critiche per i troppi gol presi in amichevole ci stanno. Siamo la Juve e abbiamo gli occhi puntati addosso più di ogni altra squadra. Sono cose che ci fanno crescere, per me è un anno importante e cercherò di far bene e crescere sempre di più. Sono pronto per prendermi le responsabilità per giocare nella Juve“.

Canigiani (Marketing): “Ci sarà la proroga della campagna abbonamenti”

Il responsabile marketing della S.S. Lazio Marco Canigiani fa il punto sulla vendita dei biglietti della Supercoppa tra Lazio e Juventus e sugli abbonamenti ma non solo. Importanti novità in arrivo per uno store in centro ed informazioni sulla nuova tessera del tifoso.

Queste le parole di Canigiani ai microfoni di RadioSei: “La vendita dei tagliandi della supercoppa sta proseguendo. A differenza delle informazioni che sono trapelate in questi ultimi giorni c’è ancora disponibilità in Distinti Nord e Tribuna Tevere; lo stesso vale per i sostenitori della Juve: fondamentalmente gli unici settori pieni al momento sono le due curve. La vendita continuerà fino a pochi minuti dall’inizio della gara ma il consiglio è di avere il biglietto in mano prima del weekend. C’è anche la possibilità di acquistare il tagliando online e credo che alla fine avremo una buona cornice di pubblico”.

ABBONAMENTI

Siamo nella fase in cui ci aspettiamo un’impennata per quanto riguarda gli abbonamenti. C’è astinenza nel tifo di tornare a seguire la propria squadra e quindi mi aspetto numeri importanti la prossima settimana. Sicuramente ci sarà una proroga perché giocheremo la prima partita in casa con la Spal. Molte persone sono fuori Roma e vogliamo dare la possibilità a tutti di potersi abbonare”.

NUOVE MAGLIE MACRON

“Il tris di maglie di quest’anno è davvero bellissimo, c’è l’imbarazzo della scelta. La Macron sta crescendo, è diventata sponsor della nazionale di rugby e poi noi abbiamo intenzione di aprire un negozio in centro, abbiamo già individuato la zona. Ci sono degli step da superare ma stiamo lavorando”. 

NOVITA’ SULLA TESSERA DEL TIFOSO

La tessera del tifoso permette di cedere il biglietto cosa che non può avvenire con il cartaceo; ha i suoi vantaggi in questi termini. La sua durata è di cinque anni: ora aspettiamo che arrivino le nuove disposizioni che indicheranno che la tessera sarà un titolo di fidelizzazione che potrebbe durare tutta la vita”. 

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SUPERCOPPA – Regalia: “Lazio in campo senza paura, devi giocare per vincere”

Per parlare della sfida di domenica sera tra Lazio e Juventus è intervenuto ai microfoni Carlo Regalia. Queste le parole dell’ex ds biancoceleste sulla Supercoppa rilasciate a Lazio Style Radio 89,3:

“Domenica è probabile che nessuno, nella finale di Supercoppa Italiana, vorrà prendere l’iniziativa per non rischiare di subire reti. La Lazio ha un gran bel gioco e dovrà aggredire bene la Juventus per provare a strappare un buon risultato. Ricordo che con Fascetti perdevamo tante partite nel precampionato, svolgendo un ritiro molto pesante. Ma terminato questo lavoro correvamo ininterrottamente nell’arco della stagione. È difficile, per questo, esprimere giudizi in questo periodo dell’anno.

La Lazio è in grado di ripetere il campionato dello scorso anno. Ottenendo pochi punti in più i biancocelesti potrebbero centrare anche traguardi più importanti. Sarà più difficile centrare buoni risultati ma il valore dei ragazzi di Inzaghi è reale ed indiscutibile. La Juventus può far bene anche senza Bonucci. I bianconeri tengono molto alla vittoria e porteranno molto rispetto per i capitolini. I biancocelesti, d’altro canto, non devono temere gli uomini di Allegri.

La Lazio ha ottenuto ottimi risultati grazie alla compattezza del gruppo, alle qualità tecniche dei calciatori ed all’unione dello spogliatoio. I biancocelesti hanno meritato quel che hanno ottenuto. Un’eventuale vittoria in finale di Supercoppa Italiana, porterebbe nuovo entusiasmo e nuove consapevolezze in casa biancoceleste. I biancocelesti dovranno esser pronti mentalmente a ogni risultato. La Juventus giocherà la partita per vincere e la Lazio dovrà comportarsi allo stesso modo”.

LEGGI ANCHE LE PAROLE DI LUCAS LEIVA

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CONFERENZA – Leiva: “Grazie a tutti, qui mi sento a casa”

Si è tenuta nel pomeriggio la presentazione del nuovo centrocampista della Lazio, Lucas Leiva. Queste le parole dell’ex Liverpool riportate dal sito biancoceleste:

“Sono onorato di essere qui, sono stato accolto al meglio da tutti i compagni. Il gruppo mi ha aiutato molto negli allenamenti, spero di fare bene. Steven Gerrard è il miglior calciatore ad aver mai giocato nel Liverpool. Dal momento in cui si è ritirato ho provato a fare del mio meglio per colmare la sua assenza, ma è impossibile farlo ai suoi livelli.

Ho deciso di venire alla Lazio per tanti motivi: in primis per la squadra. E’ un gruppo che ha fatto molto bene lo scorso anno e che si è qualificata per l’Europa League. Ho avuto grandi informazioni riguardo il club. Dopo 10 anni in Inghilterra volevo fare una nuova esperienza e intraprendere una nuova sfida. Ho pensato che la Lazio sarebbe potuta essere la scelta più giusta. Non vedo l’ora di dare il meglio in biancoceleste come ho fatto al Liverpool, per proseguire al meglio qui la mia carriera

Nelle ultime settimane ho notato la differenza tra il campionato italiano e quello inglese. Qui c’è molta più tattica e ci sono tanti giocatori importanti. Sto imparando tanto dai miei compagni e dal mister. Grazie alla mia esperienza posso aiutare la squadra, spero di adattarmi al più presto per far bene in biancoceleste. Quando ero giovane guardavo molto Ronaldo, ma lui segnava tantissime reti. Spero di farne un po’ anche io. Ho imparato molto anche da Gilberto Silva. Ci ho giocato insieme, ha una grande intelligenza tattica e grande qualità. Tanti lo sottovalutavano ma i tecnici e i compagni di squadra sapevano quanto fosse importante per lo spogliatoio.

Ho sempre voluto giocare in Italia. Quando ho avuto l’opportunità di farlo ho pensato che questa squadra potesse essere una nuova sfida da cogliere. Avere antenati italiani mi ha aiutato a prendere questa decisione: mio nonno mi parlava molto dell’Italia. Era il momento giusto per venire qui, per imparare di più del Paese e delle persone.

Mi sento molto bene, ho lavorato duramente in ritiro. Ho giocato diverse gare amichevoli e voglio raggiungere la mia forma fisica migliore continuando a giocare. Domenica ci aspetta una grande gara. E’ una finale: dobbiamo crederci. La squadra è molto positiva e possiamo provare ad ottenere il primo trofeo della stagione. Tutti gli allenatori sono diversi l’uno dall’altro: Benitez è stato speciale per me poiché mi ha portato al Liverpool e mi ha inserito in rosa quando ero giovanissimo. Tatticamente era molto bravo. Dalglish è stato come un padre, mi ha dato continuità e ha parlato molto con me. Klopp è un allenatore molto intenso, un grande tecnico. Inzaghi cerca la perfezione, prova a correggere ogni errore.

Sono stato molto felice di arrivare qui, ma ho salutato il Liverpool dopo 10 anni lasciando tanti amici. La Lazio mi ha accolto molto bene, mi sono inserito sin da subito e mi sento a casa qui: è molto importante per me. Tutte le persone che sono vicine mi stanno aiutando: sento molto calore intorno a me. La Juventus è una delle squadre migliori in Europa. Non c’è dubbio: giocheremo contro una grande squadra. Ma noi abbiamo questa chance e dobbiamo essere positivi. Portiamo rispetto per la Juventus, ma dovremo fare una gara perfetta per provare a vincere la sfida”.

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CONFERENZA – Di Gennaro: “La Lazio è un punto di arrivo”

Al centro sportivo di Formello nel pomeriggio è avvenuta la presentazione del nuovo acquisto della Lazio, Davide Di Gennaro. Queste le parole dell’ex cagliaritano riportate dal sito biancoceleste:

Ringrazio il Presidente e il Direttore per avermi portato qui. La Lazio è una delle squadre più importanti in Italia e per me rappresenta una grande occasione. Sono stato accolto benissimo dai miei compagni. Ho avuto inizialmente difficoltà avendo saltato la prima parte del ritiro, ma tutti sono stati disponibili. Abbiamo lavorato benissimo sin dal primo giorno. È stato importante fin da subito capire le dinamiche della piazza e quello che il mister vuole da me.

Ho scelto da subito la Lazio, era un’opportunità troppo importante per me. Non ho voluto ascoltare altre offerte. Mi sono allenato fino a quando ho firmato, conscio di arrivare in una grande squadra. La Lazio per me rappresenta un punto di arrivo. Sono in una grande squadra e in un grandissimo contesto: ho lavorato molto per essere qui. È riduttivo pensare a un solo ruolo. Sono partito nelle giovanili come trequartista, ma per affermarmi a determinati livelli ho deciso di arretrare il mio raggio d’azione. Negli ultimi anni sono maturato fisicamente, caratterialmente e tatticamente come regista basso. La duttilità tattica deve essere un mio punto di forza per aiutare la squadra che è già molto forte.

La Lazio deve sempre puntare alla vittoria, in ogni partita. La mentalità, da quel che ho visto, è quella del nostro allenatore. Domenica prossima incontreremo una grandissima squadra che da tanti anni vince in Italia. La Lazio è reduce da una grande stagione e si merita l’opportunità di giocare questa finale. Proveremo a vincerla fino all’ultimo minuto.

 Il Mister e il Direttore nutrono fiducia in me. E’ stato importante sapere sin da subito cosa chiede Inzaghi ai suoi ragazzi sotto il punto di vista tecnico e tattico: è uno dei migliori allenatori che io abbia mai avuto perché gestisce i suoi giocatori in maniera molto diretta, come suoi pari. Potrebbe esser stato questo il segreto del successo dello scorso anno. Arrivo in biancoceleste con umiltà mettendomi a disposizione dell’allenatore e dei miei compagni per dare il massimo in ogni circostanza. So che il derby è una partita speciale, me lo hanno spiegato, e la affronterò nel modo migliore”.

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CONFERENZA – Tare: “Due ragazzi stupendi, siamo felici di averli qui con noi”

A margine della presentazione di Davide Di Gennaro e Lucas Leiva è intervenuto ai microfoni Igli Tare. Il direttore sportivo della Lazio ha spiegato il perché dell’arrivo dei due nuovi acquisti biancocelesti.

Su Di Gennaro: “Oggi iniziamo la presentazione dei nuovi giocatori. Partiamo con Di Gennaro un ragazzo, un giocatore che ho seguito con tanta attenzione. Era anche una richiesta di un allenatore del passato, che aveva espresso interesse nei suoi confronti. Da lì è entrato in orbita Lazio. Ha le caratteristiche di un giocatore in grado di ricoprire diversi ruoli: mediano basso, mezzala e anche trequartista. Siamo contenti e felici di averlo tra di noi, è un ragazzo straordinario e un professionista esemplare. Abbiamo bisogno di gente come lui”.

Su Lucas Leiva“Penso che la presentazione di Leiva sia un onore per me. Sono stato onesto: non credevo di portare a termine quest’acquisto. Anche per il suo legame con il Liverpool. Speravo di continuare la storia con Biglia, ma poi abbiamo fatto la scelta migliore per tutti. Voglio ringraziare pubblicamente quello che Biglia ha fatto alla Lazio in questi anni, gli auguro buona fortuna nella sua carriera. È stato difficile sostituirlo con un giocatore simile ma anche diverso. Ma soprattutto dovevamo trovare un giocatore di carisma, anche fuori dal campo e Lucas Leiva lo è. Lo abbiamo conosciuto e penso che la Lazio abbia fatto un grande acquisto. Spero che sia un punto di riferimento”.

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Pellegrini: “La Lazio? Sarebbe stata una cosa impossibile”

Tra i tanti nomi fatti in casa biancoceleste, in ottica mercato, si è paventato anche quello di Lorenzo Pellegrini. Il giovane centrocampista cresciuto nelle giovanili giallorosse si è trasferito nel 2015 al Sassuolo a titolo definitivo ma con diritto di riacquisto da parte della Roma. Diritto esercitato in questa sessione di mercato. Intervenuto ai microfoni di LaRoma24.it il calciatore ha parlato dell’ipotesi Lazio.

Queste le parole di Pellegrini“Se avrei trattato un’offerta della Lazio come quella di una qualsiasi squadra? Non credo. Non voglio creare polemiche o altro però. Visti i miei 10 anni con la maglia della Roma, tornare nella Capitale come un giocatore non della Roma sarebbe stato difficile. Anzi, direi impossibile. Uno ci si deve trovare poi in determinate situazioni, però mi sento di dire che veramente sarebbe stato quasi impossibile”.

LEGGI LE ULTIME DI MERCATO SUL BRASILIANO CAFU’

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FOTO – Lazio: sfuma definitivamente il brasiliano Jonathan Cafù

Uno degli obiettivi di mercato della Lazio sfuma definitivamente. Il brasiliano Jonathan Cafu ha lasciato il Ludogorets e si è trasferito al Bordeaux. Il giocatore era stato seguito a lungo dalla Lazio nella scorsa stagione prima di acquistare Luis Alberto.

A darne comunicazione tramite i propri profili social e il sito ufficiale è stata la stessa società francese. Cafù sosterrà in giornata le visite mediche per poi divenire a tutti gli effetti un calciatore del club francese.

https://twitter.com/girondins/status/894981872916336643

GUARDA ANCHE IL VIDEO MESSAGGIO DEI GIOCATORI DI LAZIO E JUVE PER LA SUPERCOPPA

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VIDEO – Il messaggio dei giocatori di Juve e Lazio per la Supercoppa

Il primo trofeo della stagione, la Supercoppa Italiana, si avvicina a grandi passi. Mancano infatti solamente 4 giorni alla sfida dello Stadio Olimpico tra Juventus e Lazio. La Lega di Serie A ha voluto lanciare un invito ai tifosi delle due squadre per voce dei biancocelesti Felipe Anderson, Ciro Immobile e Marco Parolo e degli juventini Federico Bernardeschi, Andrea Barzagli e Stephan Lichtsteiner.

IL MESSAGGIO

“Si avvicina la prima grande sfida della stagione, la Supercoppa Tim. Sarà una gara spettacolare. Noi ce la metteremo tutta per vincere, ma vogliamo vincere insieme a voi. Abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno del vostro calore. Vi aspettiamo allo stadio, non potete mancare”. Questo il messaggio che i giocatori delle due squadre hanno lanciato attraverso i canali social della Lega Serie A. Fino ad ora per domenica sera allo Stadio Olimpico sono previsti più di 50 mila spettatori. La speranza di tutti, dalla Lega alle squadre in campo, è che si riesca ad infrangere la barriera delle 60 mila unità e avvicinarsi al tutto esaurito.

https://twitter.com/SerieA_TIM/status/895244383305564161

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