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Cana: “Djordjevic mi ha convinto a venire a Nantes. Uno come lui ci avrebbe fatto comodo”

Dopo 4 stagioni trascorse nella capitale tra le fila biancocelesti Lorik Cana si è trasferito in Francia per giocare nel Nantes, l’ex squadra di Filip Djordjevic. In un’intervista rilasciata ai media francesi il calciatore albanese ha speso parole di elogio nei confronti del suo ex compagno di squadra: “E’ un peccato che Filip sia andato via dal Nantes, è un eccellente giocatore, ci avrebbe fatto molto comodo. Prima di venire qui ho parlato con lui per avere notizie sull’ambiente francese e di come si viveva qui in città. Mi ha parlato bene di tutte le componenti: città, tifosi, club. Le sue risposte sono state tutte incoraggianti, mi hanno convinto ad iniziare questa nuova avventura e ad accettare il trasferimento nella mia nuova squadra”.

Morrison chiarisce: “Quel tweet non l’ho scritto io”. Poi precisa: “Rispetto il mio allenatore”

AGGIORNAMENTO ORE 16:00 – Morrison ha spiegato che le dichiarazioni precedenti non le ha scritte lui ma un suo amico che gestisce l’account. Così Ravel, dopo aver spiegato l’accaduto, ha scritto altri tweet: “Sto lavorando sodo tutti i giorni. Tutto quello che voglio fare è giocare a calcio. Tutti i giorni vengo al club e mi piace ogni minuto”.

Poi l’inglese ha parlato del suo rapporto con la squadra e con l’allenatore: “Ho rispetto per il mio allenatore e per la mia squadra. Noi siamo un’unica grande famiglia”.

 

E’ tra i giocatori più discussi della rosa biancoceleste senza aver mai giocato una partita intera (54′ totali tra campionato e coppe). Parliamo di Ravel Morrison, fin qui oggetto del mistero. Tra infortuni e presunti mal di pancia, il talento inglese è tornato a parlare e l’ha fatto attraverso twitter. Probabilmente in riferimento alle parole di Pioli in conferenza stampa, Morrison ha cinguettato: “Non c’è bisogno di parlare molto sul campo, è il tuo calcio che parla per te”. Evidentemente resosi conto che quel tweet avrebbe potuto sollevare polemiche, qualche minuto dopo è stato rimosso e sostituito con un nuovo tweet: “Tevez ha giocato in Inghilterra senza mai parlare inglese e ha giocato in Italia senza mai parlare italiano”. Un segnale forte all’allenatore, ma come reagirà Pioli?

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Lucas Biglia, il faro biancoceleste

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La stagione scorsa era stato il faro dei biancocelesti, in questa stagione non si è praticamente mai visto. A parte nell’incontro di esordio di questo campionato contro il Bologna, dove realizzò il gol del vantaggio biancoceleste, del centrocampista argentino Lucas Biglia se ne sono perse le tracce per un prolungato periodo. L’infortunio al polpaccio riportato nel corso della stessa partita, una lesione ai muscoli della gamba destra, ne hanno frenato la partenza e condizionato l’inizio di campionato in questa nuova stagione. Assenza troppo importante per la truppa di Pioli che ha risentito della mancanza del faro del centrocampo laziale. Il tecnico emiliano ha tentato in tutti i modi di far fronte alla sua prolungata assenza ma gli uomini in rosa, nonostante l’impegno profuso, non sono stati all’altezza dell’argentino e non sono riusciti a colmare la pesante lacuna. Ora il peggio sembra essere passato, o almeno si spera. Domani mattina Lucas dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, rientrare in gruppo. Il medico, Stefano Salvatori, nell’ultimo aggiornamento sulla situazione degli infortunati biancocelesti ha dichiarato che giovedì alla ripresa degli allenamenti verranno verificate le sue condizioni e se le risposte saranno confortanti il giocatore potrebbe tornare disponibile per l’incontro di Verona di domenica prossima contro l’Hellas. Il tecnico Pioli spera di ritrovare presto l’argentino, l’uomo che, nella scorsa stagione con le sue ottime prestazioni, era riuscito a guidare i biancocelesti fino al terzo posto finale, prendendo per mano la squadra e dando sicurezza al reparto centrale ed a tutti i suoi compagni. Il presidente Lotito lo ritiene incedibile, nel corso dell’ultimo calciomercato ha rispedito al mittente tutte le proposte arrivate. L’argentino viene valutato dal numero uno biancoceleste circa 40 milioni di euro, cifra spropositata che ha fatto girare i tacchi e prendere altre direzioni a squadre come Real Madrid e Manchester United, che si erano interessate al giocatore. Il suo contratto è in scadenza nel 2018, Lucas guadagna meno di 1,5 milioni a stagione, è in attesa di un adeguamento di contratto, almeno al livello degli altri top player biancocelesti come promessogli dal presidente in persona. Ad ora, quella di Lotito è rimasta solo una promessa non mantenuta, e questa situazione ha pesato non poco sul rendimento e la concentrazione del calciatore argentino. Tornando al campo, Pioli non vede l’ora di riabbracciare il giocatore, sperando che il faro del centrocampo torni presto ad illuminare la navigazione della barca biancoceleste e che con le sue giocate riesca ad indirizzare verso un porto sicuro ciò che resta di quella splendida ciurma che solo qualche mese fa riuscì a regalare un sogno che neanche il più ottimista dei sostenitori biancocelesti si sarebbe mai aspettato di poter vivere.

Supercoppa, i cinesi non pagano: verso un’altra sede?

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1,5 milioni. È questa la cifra che LazioJuventus sono ancora in attesa di ricevere dalla Cina a titolo di compenso per la partecipazione alla Supercoppa Italiana dello scorso agosto. Le due società non sono però le sole ad avanzare dei soldi, visto che anche la Lega A deve ricevere 3,3 milioni dalla Vansen Sport. Secondo quanto rivela Tuttosport, se per i soldi ai club non ci sono problemi e dovrebbero riceverli come pattuito, per quanto riguarda invece quelli alla Lega c’è il rischio che sfumino per inadempienza degli obblighi contrattuali da parte dei cinesi. Ciò sarebbe un danno enorme per il massimo organo del calcio nostrano, in quanto non gli consentirebbe di pagare Lazio e Juventus non avendo a disposizione le risorse necessarie. Proprio per questo, Lega e Infront starebbero valutando per il futuro altre sedi, tra cui Australia, Qatar e Canada.

Lazio-Genoa, i convocati di Pioli: Matri out

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Al termine dell’allenamento odierno Stefano Pioli ha diramato la lista dei convocati per la sfida di questa sera contro il Genoa. Spicca l’assenza di Matri: l’attaccante di Sant’Angelo Lodigiano ha riportato un affaticamento all’adduttore che lo costringerà a saltare la sfida con il Grifone. Al suo posto giocherà probabilmente Djordjevic affiancato da Kishna, con Keita che invece partirà dalla panchina. Di seguito la lista completa:

Portieri: Marchetti, Berisha, Guerrieri;

Difensori: Basta, Braafheid, Gentiletti, Hoedt, Mauricio, Patric, Radu, Seck;

Centrocampisti: Cataldi, Felipe Anderson, Lulic, Mauri, Milinkovic-Savic, Morrison, Oikonomidis, Onazi, Parolo;

Attaccanti: Djordjevic, Keita, Kishna.

Makinwa a “I Laziali Sono Qua”: “I giocatori della Lazio devono guardarsi negli occhi”

Cinque stagioni trascorse con la maglia della Lazio, pur con sole quarantacinque presenze e tre gol realizzati in Serie A. Stephen Makinwa ha attraversato un’esperienza costellata da diversi problemi a Roma, ma per la lunga militanza è rimasto comunque legato all’ambiente laziale, professandosi anche tifoso biancoceleste. Una attenta osservazione che oggi, ospite nella trasmissione radiofonica “I Laziali Sono Qua” condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva sugli 88.100 di Elle Radio, l’ha portato a fare il punto sulla difficile situazione della squadra di Stefano Pioli, oggi chiamata al riscatto nel turno infrasettimanale contro il Genoa. Divenuto oggi un agente di calciatori, Makinwa da detto la sua nelle vesti di doppio ex, avendo vestito nella sua carriera anche la maglia dei grifoni.

Mi aspetto una partita ricca di spunti,” spiega Makinwa, “ed importante per entrambe le squadre. La Lazio è reduce da una sconfitta pesante, ma il Genoa ha raccolto tre sconfitte nelle prime quattro partite, e non può permettersi di perdere ulteriore terreno in classifica.

Per uscire fuori dal momento difficile, secondo Makinwa la Lazio deve: “Compattarsi come squadra, senza dubbio. I giocatori devono guardarsi negli occhi come facevamo noi ai tempi in cui militavo alla Lazio, e saper reagire come gruppo alle avversità.

Aprendo l’album dei ricordi, l’ex attaccante nigeriano è sicuro nell’indicare la pagina più bella: “Giocare la Champions League è stata l’esperienza più bella dei miei anni alla Lazio. Probabilmente l’aver mancato l’obiettivo dell’ingresso nella fase a gironi ha influito a livello mentale nel far perdere fiducia alla squadra. Mancare un obiettivo importante che sembrava a portata di mano può essere destabilizzante, e far perdere quella personalità che la squadra aveva saputo mettere in campo nella scorsa stagione.

Su Pioli Makinwa ha le idee chiare: “Il mister è un ottimo allenatore e sicuramente saprà uscire da questa situazione. Aver iniziato la preparazione da Shanghai può aver influito. Ricordo quando nel 2009 abbiamo affrontato questa esperienza: c’era un gran caldo che sicuramente influiva sul piano atletico, e che ha causato ripercussioni sul resto della preparazione. A mio avviso la Lazio ha fatto però bene a presentarsi in anticipo, adattandosi al fuso orari: il problema poi è adattarsi di nuovo alla routine in Europa.

Infine, una riflessione sul calcio africano, che anche con la sua attività da procuratore Makinwa segue molto da vicino, e sul connazionale nella rosa biancoceleste, Eddy Onazi: “Il calcio nel mio continente sta crescendo molto, sfruttando meglio le qualità dei giovani talenti che stanno emergendo, rispetto a quello che accadeva in passato. E’ sempre più difficile però portare in Europa ragazzi promettenti, dove però avrebbero la possibilità di crescere tatticamente. Onazi è un giocatore molto interessante, soprattutto un ragazzo che è un gran lavoratore. Spero che continui così, restando un ragazzo eccezionale dentro e fuori dal campo.

Bonanni: “EL obiettivo concreto. Curva Nord stia vicino alla squadra”

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Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando Massimo Bonanni presidiava la fascia esterna della Lazio di Delio Rossi. Oggi allena il La Rustica, squadra di Roma Est militante in Promozione, e domenica scorsa proprio con un suo gol gli ha regalato il primo punto stagionale nella sfida contro la Castelnuovese. Intervistato da Lalaziosiamonoi, l’ex esterno ha parlato, in qualità di doppio ex, anche della sfida di questa sera tra i biancocelesti e il Genoa.

Il gol alla Castelnuovese? – ha esordito – È gia stato emozionante dover entrare, figuriamoci segnare. È stato un po’ strano, anche se avrei preferito che la squadra avesse vinto, se lo sarebbe meritato. Sono molto soddisfatto di questa esperienza, almeno dei ragazzi molto intelligenti, che si sono messi a mia completa disposizione come io mi sono messo alla loro, e mi ritengo fortunato per questo. Abbiamo un bel rapporto di amicizia e stima dentro e fuori dal campo e puntiamo a fare il possibile per vincere il campionato, anche se non godiamo dei favori del pronostico.

Sulla Lazio: “I risultati dicono che è un momento difficile, di cui la prestazione di Napoli è stata la perfetta sintesi. Penso che aver visto la squadra quasi sfiduciata sia stata la preoccupazione più grande per Pioli. Speriamo che si riprenda al più presto perché senza la sua spensieratezza è una squadra normale. Secondo me questo ritiro può essere utile per restituire la serenità giusta per ripartire tutti da zero. La mancata qualificazione ai gironi di Champions ha toccato tutti. Ora quindi si deve provare a vincere l’Europa League, che anch’io come Pioli credo possa essere un obiettivo concreto. Lo scorso anno ha disputato una stagione importante, gettando sempre il cuore oltre gli ostacoli: ecco, questo quest’anno sta mancando, credo sia un deficit più mentale perché fisicamente Pioli lavora benissimo. Anzi, proprio per questo non penso sia giusto metterlo in discussione, perché è arrivato circondato dallo scetticismo e ha saputo far ricredere tutti nella scorsa stagione con il lavoro, che paga sempre. Rischio esonero? Lotito non è un mangia allenatori, ma purtroppo si sa che nel calcio i risultati contano più di tutto. Io credo che sia Pioli che i giocatori abbiano tutte le potenzialità per risollevare la squadra. È stato ritrovato un giocatore importante come Mauri, ma le assenze di Candreva e Anderson si sono fatte sentire. Comunque, ripeto, l’aspetto mentale è fondamentale adesso come adesso, ritrovato quello anche le gambe riprenderanno a girare“.

Sulla partita di questa sera: “Mi aspetto una Lazio da battaglia, vogliosa di dimostrare a sé stessa e ai tifosi che non è quella vista a Napoli. Una squadra che corra e pressi, con la stessa voglia di vincere che aveva lo scorso anno. Lo sciopero della Nord? Pure quando io ero alla Lazio ne hanno fatti parecchi. Non è semplice perché ogni squadra ha bisogno dei propri tifosi, soprattutto la Lazio, che oltretutto ha una curva troppo importante per non essere protagonista. Capisco che i tifosi siano delusi, ma devono stare vicini ai ragazzi, stasera bisogna cercare di vincere tutti insieme per ritrovare la vera Lazio“.

La solitudine della fascia sinistra: operazione riscatto per Radu, Lulic e Braafheid

“La costruzione di un errore richiede del tempo” cantava Georgeanne Kalweit con i Delta V, e di acqua sotto i ponti ne è passata tanta per i gioielli biancocelesti della corsia mancina. Gioielli detto con cognizione di causa, visto che nell’ultima trionfale stagione biancoceleste, Radu, Lulic e Braafheid hanno rappresentato un’arma segreta, in diverse fasi della stagione, per costruire i grandi risultati ottenuti dalla Banda Pioli. E ogni giocatore si ritrova metaforicamente a guardare una fotografia del momento più bello dell’anno scorso e a chiedersi malinconicamente cosa sia mancato oggi.

UN PASSO DALLA GLORIA – Stefan Radu sembra, ad esempio, essersi fermato alla zuccata vincente nella finale di Coppa Italia contro la Juventus. In quel momento alla Lazio tutto sembrava perfetto: un trofeo a portata di mano, il secondo posto ancora possibile con il derby all’orizzonte, la sensazione che qualunque sogno potesse diventare realtà. Tutto questo ben prima del rinnovo quinquennale che ha legato praticamente il difensore romeno alla Lazio fino alla fine della sua carriera. Come è andata a finire quella finale è superfluo ricordarlo, cosa sia successo invece a Radu, al momento, è difficile immaginarlo. Una forma accettabile ancora da raggiungere resta l’ipotesi più probabile, anche se il pur esperto terzino sinistro sembra aver perso proprio i riferimenti tattici, non riuscendo ad aiutarsi di fronte alle avanzate avversarie neppure con quel “mestiere” che dovrebbe ad esempio preservarlo dalle tante diagonali sbagliate nell’ultimo periodo. Ma tatticamente parlando la diagonale è una strana bestia, e riesce bene solo se tutta la squadra si muove nel modo giusto. Qualcuno rimprovera anche il fatto che il giocatore possa essersi “seduto” una volta firmato il rinnovo, ma anche i contratti nel calcio sono una strana bestia, e possiamo scoprire facilmente perché.

LULIC, QUO VADIS? – Se il problema per Radu è il rinnovo del contratto infatti, a Senad Lulic si rimprovera paradossalmente una questione diametralmente opposta. Il bosniaco infatti il contratto sembra non volerlo rinnovare, o perlomeno l’accordo con la società non arriva. Per cui i detrattori rimproverano: non è più motivato, va ceduto. Possibile? L’uomo del 26 maggio vanta ancora un credito importante all’interno della tifoseria laziale, e va sottolineato come Senad non si sia fermato certo a quel momento di gloria eterna risalente a più di due anni fa. L’anno scorso è stato il suo gol a Napoli a regalare l’accesso alla finale di Coppa Italia. Un momento che sembrava averlo consegnato a vita alla Lazio, come se ormai appartenesse al club e alla sua storia, tanto che Marchetti lo omaggia spesso e volentieri indossando la sua maglia sia in campo sia in “borghese”. Ma quest’anno, mal di pancia contrattuali a parte, anche Lulic sembra essere stato risucchiato in un vortice tattico che lo vede al momento poco efficace come mezz’ala. Lui che si era espresso sostanzialmente sempre meglio a centrocampo piuttosto che da terzino sinistro puro, sembra aver perso quella spinta fondamentale che lo ha reso spesso e volentieri l’uomo in più nella fase d’attacco. Pioli sembra intenzionato a riciclarlo come terzino sinistro, per dare respiro a Radu. Anche se l’alternativa al romeno sarebbe un’altra…

CROCE, ROSSA – Edson Braafheid è arrivato infatti alla Lazio per rilanciare una carriera che l’aveva visto passare dalla finale dei Mondiali del 2010 e dalla militanza nel Bayern Monaco, a ritrovarsi fuori rosa per l’Hoffeheim. Non per motivi tecnici ma per beghe contrattuali, va specificato; resta il fatto che l’esterno sinistro olandese si era presentato a Formello dopo una lunga inattività. La sua fotografia lo ritrae mentre pennella cross perfetti nell’esordio all’Olimpico contro il Cesena, un anno fa. Affidabile e in forma, l’olandese si è fermato a Parma per un infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo per più di tre mesi. E da allora ha trascorso molto più tempo in infermeria che in campo. Il contratto rinnovato in estate lasciava però presagire un recupero completo del giocatore, pronto a rappresentare un’alternativa concreta anche in questa stagione. E invece sono arrivati altri guai fisici, l’esclusione dalla lista UEFA ed anche un momento di nervosismo con Radu in allenamento, circa due settimane fa. Al momento Pioli sembra averci messo sopra una croce, anche se il Braafheid dello scorso anno gli servirebbe come il pane per tamponare l’emergenza e dare respiro ai titolari meno in forma. Ma la costruzione di un errore richiede del tempo, dicevamo all’inizio: e di errori se ne sono sommati tanti, per trasformare la fascia sinistra da punto di forza a punto debole della Lazio. Dal riscatto di Radu, Lulic e Braafheid, passa quello della squadra di Pioli: una consapevolezza che in questo momento è anche la prima preoccupazione del mister biancoceleste.

Fabio Belli

Verso Verona-Lazio, Hallfredsson in recupero

Stasera il Genoa e domenica il Verona, queste sono le gare utili per dimenticare la figuraccia di Napoli. Contro il Grifone il primo test davanti ai tifosi delusi e poi al Bentegodi, stadio che alla seconda giornata di campionato è stato il teatro di un altra disfatta biancoceleste. Questa sera il Verona affronterà l’Inter al Meazza, con alcuni uomini chiave fermi ai box per infortunio. Tra questi il centrocampista Hallfredsson, fuori dalla seconda giornata e in procinto di rientrare in campo proprio contro la Lazio“Sto molto meglio – ha dichiarato ad Hellas Magazine – sto lavorando tanto per tornare al top, facendo doppie sedute tutti i giorni. Ho voglia di tornare a giocare e dare una mano ai miei compagni. Il mio obiettivo è rientrare già domenica con la Lazio davanti ai miei tifosi”. 

Retroscena Lippi: “Lotito mi chiamò”

Retroscene di mercato, l’ex ct della Nazionale Italiana Marcello Lippi dopo il Mondiale sud africano, prima di approdare in Cina, avrebbe potuto sedere comodamente sulla panchina della Lazio. E’ lui stesso a rivelarlo: “Se sono mai stato vicino ad allenare Totti alla Roma? Sapete – racconta in un intervista al Corriere dello Sport di quest’oggi – avrei potuto allenare la…Lazio: Lotito mi chiamò, parlammo, ma ero già orientato verso la Cina”.

Lazio-Genoa, chiuso il Distinto SUD-EST

Stasera è tempo di Lazio-Genoa, un informazione di servizio per chi andrà allo stadio ed in particolare per gli abbonati dei Distinti Sud-Est. Il settore infatti sarà chiuso ed i tifosi che l’avrebbero occupato saranno dirottati in Tribuna Tevere: “La S.S. Lazio comunica che -recita il comunicato della Società – per la gara di campionato del 23 settembre con il Genoa , il settore dei DISTINTI SUD EST rimarrà chiuso.Tutti coloro che hanno un titolo di accesso per questo settore, possessori di un abbonamento o di un tagliando,verranno fatti accomodare nella Tribuna Tevere”.

PROBABILE FORMAZIONE – Spazio ai giovani talenti, sta a loro invertire la rotta. Ballottaggio Matri-Keita…e Djordjevic

La Lazio ha voglia di riprendersi, serve una scossa per ripristinare il sereno e per questo domani sarà necessaria una vittoria, del resto in conferenza stampa Pioli lo ha promesso: “Dobbiamo invertire la rotta e dimostrare che non siamo quelli di domenica scorsa…” e quale miglior occasione può aiutare se non vincere con il Genoa… SI’ il Genoa…il vero e proprio Demone delle stagioni biancocelesti.
La speranza è che questi giorni stiano avendo l’effetto sperato e che lo spogliatoio stia pian piano trovando quell’armonia che sembra smarrita.
Servono i 3 punti…nient’altro (per cominciare ovviamente), vincendo e sopratutto convincendo i ragazzi di Pioli possono in una sola volta fare molto:  in primo luogo dare un primo grande segnale di ripresa all’ambiente (palesemente teso) e in secondo luogo può porre un freno a un negativo e nauseante trend con i grifoni (gara ormai diventata, grazie alle 8 sconfitte consecutive, oggetto di ilarità: “Con la Lazio ormai sono 6 punti garantiti” diceva tempo fa il patron Preziosi); per la serie: prendere 2 piccioni con una fava.

L’ANGOLO TATTICO – Ora alle parole devono far seguito i fatti, e Pioli in questo mini-ritiro pre-Genoa sta cercando di concretizzare la promessa fatta oggi. Ha spiegato che l’imperativo è vincere e per questo sta pensando ad una formazione a trazione anteriore, e vuole continuare a utilizzare quel modulo che nel passato recente ha portato molte soddisfazioni in casa Lazio:
il 4-2-3-1 (già utilizzato contro l’Udinese domenica scorsa).
Dalle prove tattiche di oggi è emerso che, rispetto alla gara di Napoli, cambierà non solo il modulo ma molti suoi interpreti:
Sarà confermato tra i pali Marchetti (l’unico sufficiente nella cara contro i partenopei). In difesa invece tornerà dal primo minuto Gentiletti e farà coppia con Mauricio. Sulle fasce invece Basta e Lulic: il bosniaco è in ballottaggio fino all’ultimo con Radu per il ruolo di terzino sinistro, e sembra essere in vantaggio sul rumeno. In mediana Pioli sembra convinto di voler dare una nuova chance a Cataldi. Sulla trequarti invece verrà riproposto il trio visto con il Dnipro in Europa League: Felipe Anderson, Milinkovic-Savic e Kishna (quest’ultimo in ballottaggio con Keità), una linea verde tutta fantasia pronta a mettersi al servizio dell’unico attaccante…già ma chi? E’ nel reparto avanzato che Pioli ha i maggiori dubbi, fino a poco prima dell’allenamento, il ruolo di centravanti sembrava una questione a 2 tra Matri e Keita, ma la sorpresa potrebbe essere Djordjevic: il serbo scalda i motori, ma non è al top, dovrà convincere Pioli che è in condizioni fisiche adeguate per poter partire dal 1’ contro gli uomini di Gasperini. Ad oggi però ha solo 5 allenamenti nelle gambe, e sembra difficile possa riuscire a strappare una maglia da titolare. Matri rimane il favorito

PROBABILE FORMAZIONE (4-2-3-1) – Salvo nuove sorprese questa dovrebbe essere la formazione che scenderà in campo contro il Genoa:
Marchetti; Basta, Mauricio, Gentiletti, Lulic; Cataldi, Parolo; Anderson, Milinkovic, Kishna; Matri.
A disp.: Berisha, Guerrieri, Hoedt, Radu, Konko, Braafheid, Onazi, Morrison, Mauri, Keita, DjordjevicAll.: Pioli.

Indisponibili: Klose (Problema muscolare), Biglia (Lesione muscolare al polpaccio destro), De Vrij (Sofferenza compartimento esterno ginocchio sinistro), Candreva (Distorsione alla caviglia)
Squalificati: -.
Diffidati: -.

Marco Lanari

Biglia ancora out ma convocato in Nazionale

Ad ottobre dopo la sosta Pioli spera di riabbracciare Biglia. Chi è sicuro del recupero del centrocampista è il ct dell’Argentina “Tata” Martino, che ha già inserito il centrocampista laziale nella lista delle convocazioni per le partite contro Ecuador (il 10 ottobre) e Paraguay (il 14 ottobre). Un giocatore irrinunciabile dunque non solo per la Lazio, la speranza che per quelle date abbia recuperato veramente e che il doppio impegno in Sud America gli serva per riacquistare la condizione perduta dall’infortunio.

Firmani: “Lazio troppo brutta per essere vera. Tifosi credete in questa squadra”

L’ex centrocampista biancoceleste Fabio Firmani è intervenuto a Radio Olympia per parlare della disfatta della Lazio al San Paolo: “E’ stata una partita molto negativa, a senso unico. Tutti abbiamo negli occhi la squadra dello scorso anno e questa Lazio è troppo brutta per essere vera. La squadra è la stessa dello scorso anno, è vero che ci sono stati tanti infortuni ma nessuno si aspettava queste sconfitte. E’ stato sbagliato l’approccio alle parite”. I tifosi criticano un mercato non all’altezza, ma per Firmani la società non poteva fare di meglio: “Ci si aspettava qualche innesto differente nel mercato, però per rinforzare la squadra della scorsa stagione andavano presi giocatori da 30-40 mln. Nel suo 11 la Lazio è difficilmente rinforzabile. Si è scelto di prendere 2-3 giovani di spessore che stanno dando un contributo a fasi alterne. Biglia? Ha grande mercato e in futuro potrebbe lasciare la Lazio. La società non può offrirgli l’ingaggio dei top club. Credo che lui in accordo con la società abbia deciso di rimanere. Comunque secondo me lui non vuole andarsene ad ogni costo, è un grande professionista e sicuramente finché resterà alla Lazio darà il massimo.

Il dirigente romano indica la strada per uscire dalla crisi: “L’anno scorso c’era unione di intenti e tutti remavano nella stessa direzione, adesso si nota qualche problematica. Speriamo che questo inizio di campionato spinga la squadra a metterci il 110% per rialzarsi. La Lazio può dare una risposta come ha fatto il Napoli nelle ultime due partite. Bisogna ritrovare il ritmo e l’intensità. La forza della squadra è nei valori umani dato che è formata da grandi professionisti dediti al lavoro. Dalle partite con Chievo e Napoli il messaggio che la squadra deve recepire è che abbassando l’intensità non vinci neanche contro Carpi e Frosinone. Gli anziani devono aiutare i più giovani. La Lazio tecnicamente è molto forte: è da terzo posto. Già l’anno scorso ci credevo in quell’impresa, il club ha fatto un campionato in linea con i suoi valori che sono gli stessi di quest’anno. Con un Candreva, Klose e Biglia hai qualcosa in più in campo, soprattutto a livello mentale. La squadra ora deve fare quadrato, anche organizzare una cena tutti insieme può aiutare”. Napoli brucia ancora, ma domani si gioca: “Pioli ha detto che l’Europa non può essere un alibi, questo è un segnale importante alla squadra. Rigiocare dopo 3 giorni è meglio perché la Lazio ha le potenzialità per fare una grande gara e battere il Genoa. Dopo un 5 a 0 un giocatore vive male la settimana e non vede l’ora di riscattarsi”.

Firmani crede fermamente nella Lazio: “Il gruppo ha le qualità per rialzarsi e fare un grande campionato. Dopo un’annata strepitosa, inconsciamente può capitare di rilassarsi e di convincersi di essere indistruttibili. Adesso bisogna rimettersi a pedalare. Al di là della preoccupazione dei tifosi, darei fiducia al gruppo. E’ sicuramente lecito che il tifoso critiche e sia arrabbiato però bisogna dare fiducia a questa squadra”. Firmani cerca di capire qual è la causa di questo tracollo:La squadra era sicura di andare in Champions, ha meritato nella gara d’andata e c’era una grande euforia e convinzione da parte di tutto l’ambiente di giocare i gironi. L’eliminazione ha fatto da contraccolpo e la squadra ne è rimasta scottata. Ora bisogna mettere da parte questa delusione e cercare di arrivare di nuovi tra i primi tre per rigiocarsi il playoff di Champions. In tal caso, sono sicuro che la Lazio lo affronterebbe in maniera diversa”. 

Biava: “La crisi nasce dall’eliminazione dalla Champions. Il problema non è la difesa ma la fase difensiva”

E’ stato il difensore dominante della Lazio di Reja e di Petkovic, adesso è svincolato e in attesa di una nuova avventura. Giuseppe Biava non smette di pensare alla sua ex squadra e ai microfoni di Lazio Style Radio ha parlato della situazione che sta vivendo la compagine a di Pioli: “La Lazio sta vivendo un periodo complicato. Il Genoa è una sorta di bestia nera, ma i biancocelesti hanno tutte le possibilità per rimediare. Sicuramente alla Lazio mancano molti giocatori importanti, ma quello che ha più inciso sul rendimento è stata l’eliminazione dalla Champions League, dopo la bellissima stagione dell’anno scorso. La squadra c’è e non si è indebolita perché sono arrivati nuovi buoni giocatori, ma c’è bisogno di ritrovare le forze e ripartire. La Lazio ha fatto bene a puntare sui giovani perché sono il futuro. I nuovi arrivi hanno tutto il tempo di imparare, bisogna dargli spazio perché le qualità ci sono. Stefan De Vrij è un grande giocatore, l’anno scorso è stato uno dei migliori difensori del Campionato italiano. A livello di continuità la squadra di Pioli ha bisogno di segnali importanti, c’è tempo per rimediare, il Campionato è lungo, è prematuro dare giudizi perché i valori ci sono. La Lazio in casa quest’anno ha dimostrato più volte di essere forte, è chiaro che quando si è in difficoltà andare in campo non è facile. Per fermare giocatori abili nell’uno contro uno ci vuole un lavoro di squadra, bisogna cercare di far arrivare meno palloni in modo da agevolare il difensore. Domenica è mancata la fase difensiva della squadra”. Chiusura con amarcord: “Ho un fantastico ricordo degli anni trascorsi alla Lazio. È una società molto preparata e con valori forti. Ora mi concentrerò sul futuro, mi piacerebbe allenare i giovani”.

FIFA 16 – Tre laziali tra i più forti del gioco

Da giovedì prossimo si parte con FIFA 16, il videogioco sul calcio più famoso al mondo, che appassionerà milioni di ragazzi. Come riportato da goal.com già si sanno quali saranno i giocatori più forti della Serie A. Tre i big biancocelesti: Antonio Candreva (83), Stefan De Vrij (82) e Lucas Biglia (82), accanto tra parentesi i valori assegnati. Tra i top player anche Giorgio Chiellini e Paul Pogba della Juventus (87 e 86), Gonzalo Higuain del Napoli (84) e Miralem Pjanic della Roma (84).

Klose, Wünstel: “Il calciatore che pratica il calcio più bello”

Nonostante la non più tenera età la stella di Miroslav Klose non tende ad affievolirsi. Oltre ai tanti premi ricevuti durante la sua carriera Miro riceve continuamente elogi dagli addetti ai lavori. Il campione tedesco, sia sul terreno di gioco che fuori dal campo, è ritenuto da sempre un esempio per tutti i suoi compagni, soprattutto per i ragazzi. In seguito ad un atto di fair play per un evidentissimo rigore a favore non assegnato, il tecnico tedesco del TuS Frankweiler, Thomas Wünstel, ha dichiarato di prendere spunto proprio dal campione biancoceleste: La mia fonte di ispirazione è Miroslav Klose, secondo me è il calciatore che pratica il calcio più bello sul terreno di gioco.

Gasperini: “La Lazio vorrà reagire dopo Napoli”. Convocati Genoa: Perotti c’è

Alla vigilia di Lazio Genoa, ha parlato in conferenza stampa il tecnico giallorosso Gasperini. Ecco le sue parole: “Domani e domenica ci aspettano due gare difficili. Dobbiamo giocare al meglio delle nostre possibilità. Siamo reduci da due buone prestazioni contro Juve e Fiorentina nonostante le sconfitte. Abbiamo tenuto bene il campo rischiando poco. Le risposte sono positive, vedo una crescita della squadra. Sono convinto che faremo un grande campionato. Pensavamo di iniziare la stagione con Iturbe, ma alla fine è saltato e abbiamo dovuto trovare altre soluzioni. Ci sono delle difficoltà soprattutto in avanti, ma resto fiducioso. Dobbiamo cercare di essere più concreti in fase offensiva. Mi aspetto un grande campionato di Perotti e noto che Capel sta crescendo”.

Un Genoa che scenderà in campo all’Olimpico con tante defezioni: Infortunio Izzo? Ho tante soluzioni: potrei far giocare Cissokho, oppure Marchese o Diogo. Insomma dietro abbiamo diverse soluzioni al contrario che avanti in cui abbiamo molti infortuni. Siamo partiti con un’ossatura centrale definita con Perin-Burdisso-Tino Costa-Pavoletti-Perotti. Di questi sono rimasti solo Burdisso e Perotti che abbiamo appena recuperato. Sono sicuro che quando torneranno tutti faremo un bel filotto di risultati positivi. Chiosa finale sulla Lazio e su Pandev:  “Mi aspetto una Lazio che vuole reagire dopo lo 0- 5 di Napoli. Il problema di Pandev è soltanto il gol perché per il restofa tutti i movimenti che gli chiedo. Quando si sbloccherà i commenti diventeranno positivi”

Questa la lista convocati stilata da Gasperini:

PORTIERI: Lamanna, Ujkani, Sommariva

DIFENSORI: De Maio, Burdisso, Diogo Figueiras, Marchese, Ierardi

CENTROCAMPISTI: Ntcham, Dzemaili, Tachtsidis, Rincon, Cissokho, Laxalt

ATTACCANTI: Perotti, Capel, Pandev, Lazovic, Asencio Raul

 

 

 

Cagni: “Pioli è un grande motivatore, riuscirà a risollevvare i suoi”

Dopo la pesante sconfitta di Napoli i biancocelesti mercoledì sera all’Olimpico hanno subito l’occasione di rialzare la testa. I 5 gol subiti nell’ultimo turno di campionato hanno fatto male all’ambiente biancoceleste. In seguito all’eclatante passo falso il presidente Lotito ha preso una netta posizione ed ha deciso di far rimanere i giocatori biancocelesti in ritiro a Formello, con la speranza che in questi giorni la squadra si compatti e possa tornare quel gruppo che nella stagione scorsa aveva stupito positivamente tutta Italia.

Ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3 per commentare il negativo momento della compagine di Pioli è intervenuto Gigi Cagni, ex vice allenatore di Walter Zenga alla Sampdoria. Queste le sue parole:

“Nelle ultime stagioni tutte le compagini che hanno dovuto affrontare i preliminari hanno poi pagato lo scotto all’inizio del campionato. Troppe partite e troppo ravvicinate, le squadre non riescono a tenere il ritmo e non riescono a rendere al meglio. Domenica scorsa in campo c’era troppa differenza tra le due formazioni. Contro i belgi del Bruges la squadra di Sarri ha giocato in casa ed ha sostenuto solo un allenamento. La Lazio invece tornava dalla trasferta difficile di Dnipro, è rientrata a casa a notte inoltrata. Inoltre quella russa è una squadra nettamente più forte dei rivali dei partenopei. Per ciò che si è visto sul terreno di gioco i 5 gol di differenza c’erano tutti, tra l’altro il Napoli può contare su un reparto avanzato composto da 6 uomini, hanno meritato la vittoria, in confronto ai biancocelesti gli azzurri correvano il doppio. La Lazio poteva solo tentare di limitare il passivo”.

La Supercoppa e l’eliminazione dalla Champions hanno fiaccato i biancocelesti in questo inizio di stagione, l’ex tecnico imputa la debacle laziale ai troppi stop dei giocatori
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“La colpa è dei tanti infortuni che hanno colpito i big, saranno fondamentali i loro rientri. La colpa non è del tecnico, qualsiasi allenatore avrebbe avuto problemi con tutte quelle assenze. Il gruppo c’è ed è valido. Credo che questo sia il momento più difficile per la squadra di Pioli visto che anche domani continuerà ad essere in emergenza. Stefano comunque è un tecnico esperto, anche contro il Genoa saprà come motivare i suoi ragazzi. Deve agire di testa sua e puntare sugli uomini che ritiene più adatti al modulo che vuole impostare senza tener conto delle pressioni esterne.

Poi un commento sulla squadra ligure:

“Quella di Gasperini è una formazione che ancora non ha trovato la quadratura del cerchio, ha diversi problemi, soprattutto in attacco. Non credo sia in grado di creare grandi problemi come nelle annate scorse alla squadra biancoceleste. Comunque questo sarà un campionato di non altissimo livello e scarso tecnicamente.

CONFERENZA – Pioli: “Credo nella mia squadra. Da Domani i tifosi saranno orgogliosi dei ragazzi”

È una Lazio vogliosa di riprendersi quella che vuole vedere mister Pioli. La squadra, in ritiro da domenica sera, necessita di una vittoria, e domani affronterà quella che negli ultimi anni si è dimostrata una vera e proprio a bestia nera: il Genoa. Queste le parole di Pioli in conferenza stampa:

Dopo Napoli il ritiro, vi siete confrontati?

“È chiaro che siamo chiusi qui per un motivo, per la prestazione che non abbiamo fatto domenica. Sfruttiamo ogni momento per stare insieme. Siamo consapevoli che stiamo passando un momento non buono, ma vogliamo reagire subito. Abbiamo avuto infortuni e altre cose che ci hanno fatto rallentare. Dobbiamo invertire la rotta e dimostrare che non siamo quelli di domenica scorsa. Tutti ci assumiamo le nostre responsabilità, io in primis. Ma vogliamo uscirne. Dopo questi giorni abbiamo tutti le idee più chiare”.

Radu e Lulic non stanno giocando bene, eppure lei continua a puntarci. Si sente tradito?

“Chiariamo un concetto: non mi sento tradito da nessuno. So le loro qualità e per questo non sono soddisfatto. Ma è sbagliato parlare di singoli, qui le responsabilità sono di tutti”.

Felipe Anderson è stato fatto un po’ fuori, perché ?

“Felipe è uno nel quale ho stima fiducia e credo molto in lui. Ma non possiamo sempre parlare di chi non c’è. Non possiamo focalizzarci sul singolo, è la squadra che ha dei problemi. Il tour nover è necessario specie se si gioca ogni tre giorni. Non siamo ancora al 100%, dobbiamo raggiungere il top al più presto. Le partite sono tante, dobbiamo lavorare tanto per migliorare soprattutto nelle partite in trasferta che ci vedono in difficoltà”.

Alcuni giocatori rimasti controvoglia?

“Non credo.  Con la società sono stato chiaro, non volevo giocatori insoddisfatti”.

La Nord ha deciso di contestare la squadra, che ne pensa?

“I nostri tifosi sono speciali. Ci hanno esaltato quando c’era da far festa, ora vogliono criticarci ed è giusto così. Io mi sento in dovere di dire però che da domani vedranno una squadra degna di indossare quella maglia”.

Morrison sembrava il più avanti nel ritiro, poi…

“Rispetto le vostre opinioni, ma per me è sempre stato indietro nel nostro modo di giocare. Non parla ancora una parola di italiano, sono tutte cose che rallentano l’inserimento di un singolo in un gruppo”.

La squadra segue ancora le sue indicazioni?

“Domenica non abbiamo portato sul campo le cose su cui abbiamo lavorato. Ripeto di non sentirmi tradito da nessuno. Io credo fermamente nella mia squadra e conosco i loro valori morali e tecnici. Siamo in un momento di difficoltà ma siamo certi di uscirne”.

Dall’esaltazione dello scorso anno alle critiche di Napoli e Verona, come si sente ?

“Sicuramente fa male, ma ci sta! Specialmente in un momento come questo dobbiamo lavorare e credere in quello che stiamo facendo”.

Il Genoa che avversario è?

“È un avversario da affrontare e da battere. Non voglio pensare a cabala o altro. Basta negatività, vogliamo vincere”.

Da parte della società ha avvertito fiducia in queste ore?

“La società sa come lavoro e come mi impegno, mi sento sereno, ma so che devo fare meglio”.

 

Dal nostro inviato a Formello
Stefano Gaudino

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