Il direttore sportivo della Lazio ha parlato poco prima del match contro il Torino rilasciando importanti dichiarazioni su futuro di Simone Inzaghi.
Tare su Inzaghi – Lazio Torino è importante, ma lo è di più il futuro del nostro mister Simone Inzaghi. Le parole di Tare non affermano la chiusura positiva sulla querelle con Inzaghi. Non è detto che il mister vada via, ma a sentir il dirigente albanese la situazione è in bilico. Bisogna dirlo. Anche perché se no non si spiega ancora tutta questa attesa per il rinnovo contrattuale.
Le Parole di Tare su Inzaghi
Intervistato da Sky nel prepartita Tare su Inzaghi afferma che “Quest’anno la priorità era la Champions League ma anche in Europa League può andar bene. L’importante è dare continuità in Europa.” Poi il giornalista Sky Matteo Petrucci gli domanda se Inzaghi rimane oppure no e Tare risponde così “Ho letto di un incontro ma non è vero. Dopo la partita di Sassuolo penso di chiudere questo argomento.” “Positivamente?” gli domanda il giornalista e il direttore sportivo risponde in modo criptico “Non lo so, perché noi sappiamo cosa è stato detto fra di noi. Lui sa cosa pensiamo noi, mentre noi sappiamo cosa pensa lui.” Parole che di certo alimentano ancora il dubbio su chi sarà il prossimo allenatore della Lazio. Forse Inzaghi vuole garanzie sulla prossima campagna Acquisti e chissà se la società o il direttore sportivo sapranno accontentarlo. A breve sapremo la verità…
Ancora incerto il futuro di Gigi Buffon, che a fine stagione dirà addio alla Juve. Sull’argomento è intervenuta la compagna Ilaria D’Amico
Tanti gli scenari possibili, dal ritiro all’estero, passando per l’ipotesi relativa a una permanenza in Serie A. Che Gigi Buffon, a dispetto dei 43 anni suonati, faccia gola a tanti, è cosa nota: ecco perché cercare di delineare il futuro dell’ormai ex portiere della Juve è tutt’altro che semplice. Al termine della stagione 2017/2018 il Campione del Mondo 2006 aveva salutato lo Stadium ufficializzando la separazione dal club bianconero. Quindi l’esperienza al Psg, per rimettersi in gioco a livello europeo tentando un’ultima rincorsa alla tanto agognata Champions, sfuggita però agli ottavi di finale contro il Manchester United. In bacheca un campionato e una Supercoppa di Francia, troppo poco per decidere di smettere, complice la decisione del club parigino di puntare su Keilor Navas per la stagione successiva. Gigi torna dunque a Torino dove accetta il ruolo di vice Szczesny: le ultime due stagioni coincidono con la vittoria di uno Scudetto, una Supercoppa e una finale di Coppa Italia in programma domani. Contro l’Atalanta Buffon avrà infatti l’occasione di conquistare l’ultimo trofeo in bianconero.
GIANLUIGI BUFFON, 43 ANNI
IL PUNTO DI VISTA DI ILARIA D’AMICO
Il futuro, come detto, è però tutt’altro che scritto: la carta d’identità inizia a far sentire il suo peso eppure, nelle gare disputate quest’anno, il classe ’78 ha dimostrato di essere in condizione a dispetto dell’inesorabile scorrere del tempo. L’estero potrebbe rappresentare un ulteriore stimolo verso il campo e di questo avviso è anche Ilaria D’Amico, nota giornalista e compagna del portiere, la quale ha dichiarato di non voler fare pressioni sul futuro di Buffon. “Non metto veti” ha chiosato la conduttrice, ammettendo però che, se dovesse scegliere, opterebbe per un trasferimento all’estero. La giornalista ha poi aggiunto: “Gigi ha un peso non indifferente per continuare a giocare in Serie A”riconoscendo però il fascino che questo campionato può avere agli occhi di un calciatore italiano. Dall’ipotesi ritiro al capitolo estero, tante le soluzioni per il futuro di Buffon. Al netto delle dichiarazioni di Ilaria D’Amico, rilasciate ai microfoni di Radio1, non è escluso che il richiamo della Serie A (con diversi club interessati: Lazio e Roma su tutti) possa fare la differenza.
Lazio Torino – Questa sera all’Olimpico è in programma il recupero della 25esima giornata
Lazio Torino – Quella di questa sera è più di una semplice partita: se da un lato, ai fini della classifica, i biancocelesti non hanno niente da chiedere, la componente affettiva potrebbe essere determinante. Ai granata basterebbe infatti un punto per centrare questa sera l’aritmetica salvezza a spese del Benevento di Pippo Inzaghi. I campani sono appesi a un filo ma, in caso di sconfitta del Toro contro i biancocelesti, avrebbero a disposizione l’ultima chance nel match della 38esima giornata proprio contro gli uomini di Nicola. Pertanto, al netto del fatto che le dinamiche familiari debbano rimanere fuori dal campo, non risulterebbe inverosimile che Simone Inzaghi chieda ai suoi un ultimo sforzo per consentire al fratello di giocarsi le ultime possibilità contro i granata. Dopotutto si sa: la famiglia prima di ogni cosa.
Funerale di Enza – È da poco iniziato il funerale di Vincenza Spinelli, meglio nota come Enza, storica tifosa della Lazio. Tanta gente alla basilica di Don Bosco, nel quartiere Tuscolano, per dare l’ultimo saluto alla storica tifosa. Bellissimo gesto della Società Lazio che, per mezzo di Laura Zaccheo (ufficio marketing) e Roberto Rao (portavoce della società,) poco prima dell’inizio della messa hanno donato al figlio Angelo la maglia ufficiale della Lazio firmata da tutti i giocatori della rosa biancoceleste. Naturalmente non poteva mancare il nome di Enza sul dorso della prima maglia ufficiale.
La Lazio presente al Funerale di Enza
Il dono rappresenta un gesto simbolico di vicinanza da parte della società verso una grandissima tifosa della Lazio, rispettata da tutto il popolo laziale.
Panchina Lazio, spunta il nome di Gattuso come possibile sostituto di Inzaghi
Panchina Lazio. Al momento la questione è ancora un rebus. Tutta colpa del rinnovo di Inzaghi: l’accordo con la società sembrerebbe essere stato trovato già da tempo, a mancare è la firma del tecnico. Che, più volte annunciata, si sta in realtà facendo attendere più del previsto. Il motivo – dicono voci circolate nelle ultime ore – starebbe nel vaglio da parte del piacentino delle posizioni di alcune altre squadre, italiane ma anche estere. I suoi tentennamenti starebbero però cominciando a stancare Lotito, spingendolo a guardarsi anch’egli intorno. Il presidente non vuole farsi trovare impreparato nel caso il suo Simone decidesse di cedere alla tentazione (legittima) di rimettersi in gioco altrove, e per questo starebbe già valutando alcuni profili. Tra essi, quello dell’attuale tecnico del Napoli Rino Gattuso. Un nome che, a quanto pare, sarebbe in prima fila per un’eventuale sostituzione di Inzaghi. La concorrenza tuttavia non manca: in particolare, è la Fiorentina ad avere un interesse molto forte per l’ex allenatore del Milan. I colloqui tra le parti sono molto fitti e ci sarebbe addirittura un’offerta già recapitata dai viola. Alla quale tuttavia Gattuso ancora non ha dato una risposta definitiva: dopo l’addio (praticamente certo) agli azzurri, ripartire da una squadra come la Lazio (e da una piazza come Roma) è infatti un’opportunità che lo stuzzica non poco. Senza contare i buoni rapporti che lo legano al patron biancoceleste. In attesa che prenda una decisione, anche la Fiorentina studia alternative: su tutte l’ormai ex tecnico della Roma Fonseca, seguito dall’altro ex giallorosso Garcia e dal veronese Juric. Il club però continuerà ad aspettare Gattuso e non chiuderà per nessuno, almeno per il momento. Solo al termine della stagione dunque si saprà chi siederà sulla panchina del Franchi. E di conseguenza su quella dell’Olimpico biancoceleste.
A Roma è importante arrivare sopra alla rivale diretta e anche per quest’anno la squadra di Simone Inzaghi si conferma sopra alla Roma di Fonseca.
La Lazio vince il derby della classifica. Lo fa per il secondo anno consecutivo, pochi giorni dopo aver perso quello sul campo. Una soddisfazione piccola, come le squadre che di solito se ne fregiano, ma che diventa grande in un contesto come quello romano, dove la rivalità tra le due realtà cittadine supera a tratti per importanza la stessa vita di tutti i giorni. In realtà, la matematica certezza era già arrivata nel turno precedente la stracittadina, complice la vittoria biancoceleste sul Parma e la contemporanea sconfitta dei giallorossi sul campo dell’Inter. Un incrocio di risultati che aveva fatto volare gli uomini di Inzaghi, sesti, a 9 lunghezze sui ‘cugini’, un gradino più sotto. Il gap, con due giornate ancora da disputare e 6 punti a disposizione, si era reso così incolmabile. Come quello collezionato nella scorsa stagione, in cui per la Lazio il ritorno in Champions dopo anni di assenza non è stato l’unico traguardo raggiunto. Al quarto posto finale, a quota 78 punti, ha fatto infatti da contraltare il quinto ottenuto dai giallorossi, a 70. 8 dunque i punti inferti dai biancocelesti ai rivali: un traguardo che potrebbe essere anche incrementato quest’anno. Al momento sono 6 infatti i punti che dividono le due squadre, ma la Lazio ha un match ball in più da sfruttare rispetto ai giallorossi, il recupero di stasera contro il Torino. Se Inzaghi & co. dovessero centrare la posta piena in questa sfida, e poi in quella successiva, l’atto finale, contro il Sassuolo, porterebbero il vantaggio a 9 punti. Uno in più rispetto a quelli collezionati 12 mesi fa.
INZAGHI COME REJA, ERIKSSON E…
Ma quello tra Lazio e Roma è uno scontro la cui origine risale alla notte dei tempi. Precisamente, alla stagione 1929-30, prima volta in cui il campionato italiano di calcio si disputò in un unico girone. In quell’occasione ad arrivare davanti furono i giallorossi, sesti, mentre i biancocelesti dovettero accontentarsi di una misera 15esima piazza. Da allora, nelle 76 annate (su 88 complessive) disputate insieme, la seconda squadra della Capitale ha collezionato numerose lunghe serie di migliori piazzamenti. Decretando, alla fine dei conti, un sostanziale doppiaggio nei confronti dei ‘cugini’: 49 infatti le occasioni in cui i giallorossi sono arrivati prima contro le 27 dei biancocelesti. Ai quali tuttavia, in questo eterno derby, le soddisfazioni non sono certo mancate. Ad esempio, l’accoppiata di quest’anno, non certo una novità: l’ultima volta infatti la Lazio l’aveva centrata dieci anni orsono, a cavallo tra il 2010 e il 2012. In quell’occasione la squadra guidata da Reja mise in fila rispettivamente un quinto e un quarto posto, lasciando ai giallorossi il sesto e il settimo. In precedenza, l’impresa era riuscita a Eriksson (nel 1998-99 e nell’anno dell’ultimo scudetto 1999-00), a Maestrelli (nel 1972-73 e nel 1973-74) e a Jesse Carver (nel 1955-56 e nel 1956-57).
SERIE DA PRIMATO
Inarrivabili e nella storia restano comunque due strisce: la prima, di ben 5 migliori piazzamenti, risale alla piena era Cragnotti. Iniziata nel 1992-93, con Zoff al timone, si concluse nel 1996-97, con Zeman (subentrato al friulano dal 1994-95). Erano anni in cui la Lazio veleggiava costantemente nelle parti alte (e altissime) della classifica. E affrontava una Roma che a volte le teneva testa, mentre in altre non andava oltre piazzamenti di centro classifica. Ma il record per le file biancocelesti è costituito dalla seconda striscia: ben 6 i migliori piazzamenti consecutivi, ottenuti tra 1946-47 e 1951-52. Era l’immediato dopoguerra e in panchina si succedettero diversi allenatori, dall’austriaco Cargnelli a Bigogno. In realtà, contando solo la Serie A, questo ciclo dovrebbe fermarsi a 5 primati. Ma noi contiamo anche l’ultimo, in cui, mentre la Lazio terminava il massimo campionato al quarto posto, la Roma vinceva sì, ma tra i cadetti.
Marchegiani ha detto la sua sul futuro di Inzaghi: poco probabile secondo lui che resti in casa Lazio
Rinnovo Inzaghi. Nelle ultime ore si continua a parlare molto del futuro del tecnico piacentino. Voci di corridoio sempre più insistenti vedono accostare il nome di Simone Inzaghi alla panchina bianconera.
A tal proposito ha detto la sua anche l’ex portiere della Lazio Luca Marchegiani, ora opinionista a Sky Sport. Nello specifico, il suo commento sul possibile proseguimento del percorso di Inzaghi a Formello è stato particolarmente tranciante: “È solo una mia idea, ma credo che il tempo di Inzaghi alla Lazio sia scaduto“, ha infatti dichiarato.
Marchegiani su Inzaghi: le previsioni dell’ex portiere della Lazio
A sostegno di questa tesi l’ex giocatore ha evidenziato come nel nostro paese il ruolo di tecnico di una squadra di serie A comporti una sorta di data di scadenza: “Un allenatore in Italia più di 3-4 anni fa fatica ad essere così incisivo nella gestione di un gruppo”, ha dichiarato. Nella sua ottica le caratteristiche del mister biancoceleste sarebbero più adatte in questo momento per mettersi alla guida della squadra zebrata. “Vedrei bene Inzaghi alla Juventus. I bianconeri hanno bisogno di un tecnico di questo tipo“, ha infatti aggiunto.
Semplice opinione personale o profezia? Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane relativamente al rinnovo contrattuale di Inzaghi. Sicuramente le parole di Marchegiani avranno un riscontro tra i tifosi, soprattutto dopo le polemiche nate dai grandi elogi che l’opinionista ha speso verso la Roma durante l’ultimo match disputato contro il Manchester, che sono stati visti un pò come un tradimento verso la squadra biancoazzurra nella qual il portiere ha giocato per diversi anni.
Lazio Torino – Domani all’Olimpico è in programma il recupero della 25esima giornata di Serie A. Allenamento di rifinitura per gli uomini di Nicola
Lazio Torino – Ultima (o quasi) spiaggia, per i granata, la gara di domani contro i biancocelesti. Ultima vera occasione per evitare lo spareggio da brividi contro il Benevento, previsto da calendario alla 38esima giornata sulla falsariga del più thriller degli epiloghi. Gli uomini di Nicola hanno a disposizione due risultati su 3 contro la Lazio per concretizzare la salvezza già domani ed evitare di giocarsi la vita all’ultimo atto. Questa mattina il Torino a ha sostenuto, a seguito di un lavoro all’insegna di analisi video, un allenamento tecnico tattico, con la rifinitura rimandata direttamente alla mattinata di domani. Alla seduta odierna non hanno preso parte Gojak e Murru, ancora impegnati nelle rispettive terapie.
Davide Nicola, tecnico del Torino.
Il match è in programma all’Olimpico alle 20.30 e verrà trasmesso sui canali Sky. Di seguito le probabili formazioni:
Lazio (352): Reina – Marusic, Hoedt, Radu – Lazzari, Milinkovic, Leiva, Luis Alberto, Fares – Immobile, Muriqi.
Domani la Lazio sfiderà il Torino nel recupero della sesta giornata di ritorno. Ma oltre a vincere per l’onore, la Lazio dovrà vincere anche per un altro motivo altrettanto importante.
Lazio contro Gazzetta dello Sport – Domani finalmente si giocherà il recupero della sesta giornata di ritorno fra Lazio e Torino. La gara da calendario doveva disputarsi il 2 marzo ma poi, a causa del covid che aveva colpito diversi giocatori granata, la partita non si disputò scatenando mille polemiche venutesi a creare in conseguenza dei precedenti che c’erano stati fra Juve-Napoli e Inter -Sassuolo, scatenando anche una campagna mediatica esagerata contro la nostra Lazio.
Lazio Torino: le diverse motivazioni
Quella di domani sarà una gara da onorare anche se per la compagine capitolina la posta in palio non è allettante. Sì vincere sarà importante sia per concludere in bellezza la stagione fra le mura amiche, sia per riscattare l’amara sconfitta patita domenica sera nel derby. La Lazio ormai ha assicurato un posto in Europa League e anche quest’anno si classificherà sopra la Roma. A dirigere il match di domani sarà l’arbitro Fabbri che avrà una grande responsabilità perché per gli ospiti la gara di domani assume quasi un’importanza vitale. Perdere significherà giocarsi l’ultima gara di campionato proprio contro la rivale diretta.
Attualmente con 35 punti – più la gara ancora da giocare contro la Lazio – la squadra di Nicola è quart’ultima in campionato con solo tre lunghezze di vantaggio dal Benevento che segue a 32 e che, ironia della sorte, affronterà domenica nell’ultima giornata. Per salvarsi al Toro basterà almeno un punto in queste due gare, mentre il Benevento ha il compito più arduo, ovvero sperare che la Lazio batta i granata e poi vincere lo scontro diretto a Torino.
2 motivi perché la Lazio deve battere il Torino
La Lazio ha dir la verità ha più motivi per vincere la gara di recupero di domani ma, oltre ai soliti, ci sono due motivi che vengono alla mente più facilmente: il primo è di carattere squisitamente familiare ed è quello che lega Pippo Inzaghi, attuale mister dei sanniti, a suo fratello Simone. L’ex bomber della nazionale spera che suo fratello possa “aiutarlo” in questa lotta per la salvezza che appare veramente molto complicata. Per la Lazio non sarà certo facile battere il Torino perché sappiamo bene che nel calcio nessuno ti regala nulla e soprattutto considerando che il Torino verrà a Roma con una grande voglia di far bene. Sarebbe troppo rischioso giocarsi la salvezza nell’ultima giornata proprio contro i diretti rivali.
Lazio contro Gazzetta dello Sport
Il secondo motivo che invece riguarda tutti i tifosi della Lazio, me compreso, è che il Dottor Urbano Cairo presidente del Torino è anche un noto editore. Fra le sue diverse proprietà che gestisce sapientemente, c’è anche un giornale a noi molto noto, non soltanto per la sua gloriosa storia giornalistica, ma anche perché di recente ha spesso oscurato e denigrato la nostra squadra, dando quotidianamente meno spazio e visibilità alla Lazio se non in piccolissimi trafiletti sulle ultime pagine del suo giornale.
Il presidente del Torino Urbano Cairo
Tutti ci ricordiamo i ripetuti titoli della Gazzetta dello Sport sulla Lazio, su Lotito e sui tifosi laziali. Purtroppo però tutti noi siamo convinti che certe scelte editoriali erano frutto non di un’onesta analisi professionale, ma di qualche attrito con il presidente Lotito. Ora per carità, ognuno fa quel che vuole, però il confine fra il lecito e l’illecito in più di una circostanza è stato, forse, superato.
Ora noi auguriamo al Torino le miglior fortune, però se domani la Lazio dovesse battere i granata e domenica il Benevento vincere all’ultimo minuto, crediamo che il 99,9 % dei tifosi della Lazio sarà contento di vedere i sanniti in Serie A e il Torino in serie B. Non ce ne voglia nessuno, ma siamo convinti che tutti potranno comprendere il nostro pensiero.
Infortunio Acerbi: brutte notizie per il difensore biancoceleste, in forse la partecipazione agli Europei
Infortunio Acerbi. Derby della Capitale, 16° minuto del primo tempo. Bruno Peres interviene su Ace, colpendolo con forza al polpaccio destro. Intervento che causa un contraccolpo del ginocchio del difensore. Un fallo da cartellino giallo per il difensore della Roma, ma il danno per il nostro ormai è fatto. È stato infatti questo molto probabilmente il momento che ha segnato in negativo i prossimi impegni sportivi del difensore della Lazio.
Acerbi infatti, per sua stessa ammissione, ha continuato storicamente a giocare malgrado il dolore, ma era chiaro che qualcosa nn andava: “Ho giocato col male quasi tutta la partita. Avrei dovuto chiedere il cambio, non ho voluto abbandonare la barca, ho provato a lottare fino alla fine! “ Un atteggiamento sicuramente ammirevole, ma che di fatto ha portato a una prestazione difensiva meno performante.
Nella stracittadina infatti la Lazio non ha brillato, tanto che alla fine il risultato dell’atteso match è stato di un secco 2-0. Acerbi ha poi fatto pubblica ammissione delle sue mancanze, attraverso un post social: “Chiedo scusa ai miei compagni, al mister, ai tifosi e a me stesso. Farò la risonanza per essere sicuro che non sia nulla di grave“, sottolineando però come cause di ordine fisico siano state dietro alla scarsa prestazione avuta in campo: Acerbi sembra infatti aver subito lo stiramento del legamento collaterale. Un tipo di infortunio che richiede circa tre settimane di fermo. A conferma di ciò, la foto che ritrae la gamba del difensore fasciata da un bendaggio.
Francesco Acerbi
Una notizia che chiaramente va a creare dubbi sulla sua possibile presenza durante gli ultimi due incontri di campionato ( il primo previsto per domani contro il Torino, nella dibattuta gara per il recupero del match non disputato lo scorso 2 marzo).
Non ultimo, Acerbi andrebbe quindi a mettere in forse anche la sua partecipazione agli Europei di giugno: mister Mancini stilerà a breve le liste dei convocati, che con molta probabilità potrebbero includere sicuramente il nostro Francesco; ma a questo punto tra il dire e il fare c’è di mezzo l’incertezza riguardante i tempi di recupero di cui il calciatore avrà bisogno per rimettersi in sesto.
Domani l’ultimo saluto a Enza del Lazio Point di via Farini. La famiglia dà le indicazioni per chi vuole partecipare alla messa.
Funerale di Enza Lazio Point – E’ tanta la tristezza per la perdita della nostra cara Enza. Una notizia che non vorresti mai sentire. Eppure la vita è così, ti dà tanto ma poi tutto termina. Inaspettatamente. Enza era una grande tifosa, una bella chioma bionda, sempre sorridente, romana come piace a noi. Insomma Enza era una di noi.
Lo svolgimento del Funerale
Domani ci saranno i funerali della nostra amica e la funzione sarà organizzata dall’agenzia funebre Panaro&Petrella nella basilica di San Giovanni Bosco, situata nel quartiere Don Bosco, tra via Tuscolana e l’aeroporto di Centocelle. L’orario fissato è quello delle ore 15:00, anche per dare modo a chi lavora di trovare maggior disponibilità e magari fare un saluto alla grande tifosa della Lazio.
Una foto di Enza gioiosa con la bandiera della sua Lazio
COMUNICAZIONE IMPORTANTE: Una cortesia a chi vorrà partecipare: Niente fiori ma solo offerte che potranno essere inserite negli appositi bussolotti che si troveranno all’entrata della basilica, proprio sui lati della porta principale.
Zaniolo, al termine del 2-0 firmato Mkhitaryan-Pedro, si è lasciato andare ad uno dei suoi sfottò social contro i biancocelesti.
Ma Zaniolo forse non si è reso conto che, al di là del risultato finale, anche per la Roma c’era ben poco da essere felici. Lo 0-2 rimediato a casa Inter aveva infatti decretato che, il prossimo anno, i giallorossi (guidati dal neo eletto ottavo re di Roma Mourinho) saranno costretti a ripartire dall’anonimato della Conference League. In più c’è il primato cittadino, rimasto saldo nelle mani dei biancocelesti. I quali, c’è da sottolinearlo, hanno indubbiamente favorito il risultato avverso. Possono recriminare giusto per qualche occasione nel primo tempo, concessa dagli uomini di Fonseca troppo timorosi e sprecata malamente. Ma in generale – soprattutto dopo lo svantaggio – hanno dato l’impressione di essersi accontentati dell’Europa League centrata tre giorni prima col Parma. Un obiettivo minimo, alla luce delle aspettative (ben più alte) di inizio stagione. Alle quali, se avessero tenuto fede fino in fondo, probabilmente ora staremmo parlando di un risultato diverso. A Zaniolo & co cosa resta dunque? A parte il già citato approdo nell’Europa ‘minore delle minori’, c’è la ‘rivalsa’ per la brutta sconfitta dell’andata. Ben poco come consolazione, ma al talentino di quegli altri tanto basta. La sua felicità si è manifestata in tutto il suo fulgore sia, sugli spalti, da dove l’infortunio al ginocchio lo ha costretto a seguire la partita, che fuori. In una ‘storia’ pubblicata sul suo profilo Instagram, compare infatti una foto di una sua apparizione nella stracittadina e accanto la didascalia ‘Ciao belli’ e due pere (i due gol segnati). D’altronde, se la vittoria è di poco conto, il modo di festeggiarla non può non essere simile.
Enza Lazio Point – Una triste notizia dopo l’amara sconfitta nel derby di ieri sera. Enza la storica tifosa della Lazio non c’è più.
E’ deceduta stamattina. Una vita passata al fianco della nostra Lazio con il suo storico negozio di via Farini, dove insieme al marito e al figlio Angelo hanno servito migliaia di tifosi. Il Lazio Point è stato per più di vent’anni un punto di riferimento per migliaia di tifosi biancocelesti: vendita di bandiere, di magliette e adesivi.
Enza Lazio point e Lo storico negozio di Via Farini
A due passi dalla Stazione Termini c’era il negozio a due vetrine , pieno zeppo di articoli ufficiali e con tanto materiale dei regazzi della Curva Nord. Spesso da lì si partiva per lunghi viaggi in attesa di veder giocare la nostra Lazio. Tanti i tifosi affranti dalla triste notizia. Un bacio al cielo grande Enza, resterai sempre nel cuore di tutti noi. Condoglianze da tutta la redazione di laziochannel.it
Il derby va alla roma che ha mostrato maggior voglia di vincere. La Lazio con Muriqi titolare praticamente ha giocato in dicei per tutta la prima frazione. Un 2 a 0 che mette fine alla corsa Champions.
Ecco la cronaca Roma Lazio 2-0
Il primo tempo di roma Lazio
Era un derby importante, come tutti del resto. Però sin dall’inizio si capiva che entrambe le formazioni avevano paura a non prenderle. Inzaghi ritrova Lucas Leiva e Milinkovic Savic, mentre la grande novità è la conferma di Muriqi in attacco al fianco di Ciro Immobile.
Prima mezz’ora abbastanza tranquilla con la squadra che non si sbilancia. Fino alla grande occasione sprecata da Luis Alberto dopo una grande intuizione di Milinkovic (sempre il più forte di tutti) che ruba palla a Ibanez e serve dietro lo spagnolo che però trova Fuzato pronto a respingere. La Lazio attende la Roma per poi puntarla con le sue ripartenze brucianti. Al 30′ Muriqi scatta sul filo del fuorigioco e a tu per tu con il portiere giallorosso reliazza la rete ma l’arbitro Pairetto giustamente non convalida la rete.
La Lazio cresce prendendo le misure agli avversari e al 34′ e la volta di Sergej Milinkovic Savic che, servito da Luis Alberto, aggancia un grande ma poi, anziché cercare la conclusione con il sinistro, cerca il pallonetto con il piede destro non trovando lo specchio della porta. Ibanez si fa male e al suo posto entra Kumbulla. Gli uomini di Inzaghi prendono il possesso del match. Proprio nel suo momento “migliore” un guizzo di Dzeko serve su un piatto d’argento la palla del vantaggio a Mkhitaryan che ringrazia. Un gol che si poteva evitare al netto della buona giocata dell’attaccante giallorosso. Acerbi è stato troppo morbido nella marcatura e non doveva farsi superare così.
Il secondo tempo di Roma Lazio
La ripresa inizia con le stesse formazioni scese in campo nella prima parte del match se non per il cambio di Fonseca che toglie Bruno Peres a rischio espulsione per via del giallo subito, con Santon. La gara rimane allo stesso livello dei primi quarantacinque minuti e la Roma va vicino anche al raddoppio con una conclusione di Cristante ben servito da El Shaarawy. Inzaghi capisce che bisogna cambiare le carte in tavola e al 60′ effettua una doppia sostituzione: Fuori Lulic per Luiz Felipe con Marusic che passa a sinistra, e Pereira che prende il posto di uno spento Muriqi (mister 20 milioni!).
La bandiera della Lazio
I primi venti minuti della ripresa passano senza particolari sussulti e, nonostante il doppio cambio effettuato, non ci sono grandi reazioni fra gli uomini di Inzaghi. Immobile non appare tranquillo e un po’ tutta la squadra non è precisa nei passaggi. Con il passare dei minuti però la Lazio aumenta la pressione e seppur non impensierendo mai Fuzato, Fonseca toglie un opaco El Shaarawy con Pedro, proprio per cercare maggior profondità.
I cambi di Inzaghi sono un flop
Inzaghi risponde con Caicedo al posto di Radu e Fares per Marusic (che non la prende bene). Immobile (74′) prova un gol di tacco ma Fuzato para d’istinto deviando la sfera in corner. Nell’ultimo quarto di gara aumentano le emozioni e stavolta è la Roma che sfiora il raddoppio grazie ancora a uno spunto di Dzeko – che oggi ha mandato in bambola Acerbi – su cui è stato provvidenziale l’intervento in chiusura di Lazzari su Villar.
cronaca roma lazio – La fine del match e la fine della stagione
Non è aria per la Lazio è la fine del match la decreta il nuovo entrato Pedro che, con un’azione stile Maradona, salta tutto il centrocampo e poi preciso con il sinistro batte l’incolpevole Reina. Gli ultimi dieci minuti trascorrono senza particolari azioni da parte di entrambe le compagini. Alla fine la vittoria della Roma è meritata, soprattutto per la maggior voglia di trovare la via del gol. La Lazio è cotta, si vede. Far partire Muriqi titolare è stata una scelta a dir poco rischiosa. Milinkovic non era al meglio e soprattutto Acerbi (espulso nel finale per doppia ammonizione) ha sofferto le giocate di Dzeko. Senza calcolare gli over 30 Radu, Leiva, Reina e Lulic.
Addio Champions si torna in Europa League
Il ciclo è finito e nella stagione del ritorno in Champions siamo stati delusi osservatori di una campagna acquisti disastrosa. Ci si aspettava molto, molto di più. La Lazio tornerà in Europa League. La sua giusta dimensione. Quella che più si addice al suo presidente Claudio Lotito.
RomaLazio pagelle: partita incolore della squadra di Inzaghi che si spegne dopo un primo tempo più che dignitoso. Acerbi il peggiore dei suoi.
Partita inspiegabile dei biancocelesti che hanno mollato dalla gara di Firenze. Erano già in vacanza: squadra che camminava e con zero grinta. L’Europa League è stata raggiunta ma c’è molto da rivedere: il mercato estivo non è stato all’altezza. Fares e Muriqi non hanno inciso e questo pesa parecchio visto che sono stati spesi complessivamente 30 milioni di euro. Roma Lazio pagelle: subito i voti ai ragazzi di Inzaghi.
ROMA LAZIO PAGELLE – SI PARTE DALLA DIFESA
Reina 5,5 – Due tiri, due gol. Sul primo non poteva fare nulla, sul secondo poteva avere qualche accortezza in più ma Pedro è stato lasciato troppo libero di calciare.
Marusic 5,5 – Poteva coprire meglio su El Shaarawy e Dzeko in occasione del primo gol della Roma e dare più assistenza ad Acerbi e invece così non è stato. Al 73′ Fares 5,5 – Entra a partita finita: nessuna azione degna di nota sia in positivo che negativo.
Roma Lazio pagelle: Acerbi il peggiore dei suoi stasera
Acerbi 4,5 – Un incubo la partita di stasera: non ha mai preso Dzeko libero di svariare in area. Il cartellino rosso nel finale è la pietra tombale della sua gara. Svagato come a Firenze.
Radu 6 – Il migliore del suo reparto, non molla mai di un centimetro. Al 73′ Caicedo 5,5 – La fascite plantare non gli permette di fare molto: i compagni non l’hanno neppure aiutato.
Lazzari 6 – Non ripete la prestazione del derby d’andata ma è suo il salvataggio nel secondo tempo di un tiro pericoloso di Cristante che poteva essere gol.
CENTROCAMPO
Milinkovic 6 – Il migliore dei suoi oggi a centrocampo: peccato per il gol mangiato nel primo tempo a tu per tu con Fuzato cercando un pallonetto che non ci stava. Al 84′ Akpa Akpro s.v.
Leiva 5,5 – Nel primo tempo impeccabile, nel secondo la squadra si sfilaccia e anche lui ne risente con gli spazi più larghi.
Luis Alberto 5 – Sulla sua coscienza due gol mangiati nel primo tempo che dovevano portare la Lazio in vantaggio. Mancata la cattiveria.
Lulic 6 – Buona la copertura sulla sua fascia di competenza e la ripartenza. Esce nella ripresa con il fiato un po’ corto. Al 58′ Luis Felipe 5,5 – Soffre anche lui Dzeko, stasera è stato difficile per tutti prendergli le misure.
ATTACCO
Muriqi 5 – Altra partita incolore per il pirata che non è riuscito a sfruttare gli spazi lasciategli da Ciro Immobile. Al 58′ Pereira 5,5 – Entra con tanti minuti a disposizione per ribaltare la partita ma non incide granché.
Immobile 5 – Stasera Ciro non è stato il solito Ciro: partita sottotono per lui. L’unica giocata degna di nota un colpo di tacco con gran parata del portiere della Roma ma con il laziale in fuorigioco. Non è riuscito ancora a superare il record di Piola nei derby.
LA PAGELLA DEL MISTER
All.: Simone Inzaghi 5,5 – Ci riprova con Muriqi ma è un nuovo disastro: la sua squadra ha mancato di carattere e personalità. Atteggiamento troppo molle in un derby per provare a vincere la partita. La squadra poteva affondare il colpo soprattutto nel primo tempo contro un avversario inferiore invece ha fatto fare bella figura agli avversari che non aspettavano altro. D’altronde questa era l’unica partita che potevano sfruttare per l’unica gioia stagionale e non doveva accadere.
SOCIETA’ DOVE SEI?
Le colpe non sono però sono tattiche: la società deve rifondare la squadra con un mercato diverso. Basta scommesse, c’è bisogno della sostanza vera!
Roma Lazio Immobile stasera nella stracittadina potrebbe scrivere la storia: Ciruzzo biancoceleste potrebbe diventare il laziale più prolifico nel derby.
Ancora una volta l’uomo da battere è Silvio Piola: è lui infatti il biancoceleste che attualmente ha segnato più reti nella stracittadina (7 gol). Ciro è fermo a 5 reti e stasera è pronto a dare nuovamente battaglia alla difesa romanista. Il napoletano pronto a centrare il record personale ma soprattutto a dare i 3 punti alla squadra e ad assicurarsi il primato cittadino.
Roma Lazio Immobile cerca il gol: questa la rete nella stracittadina d’andata terminato 3-0 per la Lazio
IMMOBILE PIOLA: E’ RECORD NEL RECORD
Non solo gol nel derby: Ciro vuole battere anche l’altro record sempre riservato a Piola. Si tratta del numero di gol complessivi con la maglia della Lazio. Immobile con il gol in extremis al Parma ha raggiunto le 150 marcature in biancoceleste in Serie A portandosi a 9 lunghezze da Piola.
Questa sera all’Olimpico di scena il derby della Capitale tra Lazio e Roma. Una gara che va oltre la classifica, una gara che vale la gloria cittadina
Biancocelesti da una parte, giallorossi dall’altra: in mezzo la città di Roma, una città dalla storia antica, tra le più arcaiche che il mondo abbia mai conosciuto. Una rivalità, quella tra le due compagini capitoline, che va oltre la posizione in classifica, seppur entrambe abbiano ancora un obiettivo da raggiungere. In casa Lazio l’obiettivo, seppur difficile, si chiama Champions League. Il quarto posto in Serie A è distante 6 punti, virtualmente 3 in caso di vittoria nel recupero contro il Torino. La Roma dal canto suo proverà a difendere il settimo posto, che garantisce la partecipazione alla Conference League, format che debutterà a partire dalla prossima stagione.
90 MINUTI PER LA GLORIA
Come tutte le stracittadine, il derby è sempre una partita a sé, avulsa da qualsiasi logica relativa all’andamento della stagione. In questo senso Roma non soltanto non fa eccezione, ma si erge come contesto più caldo e delicato del calcio italiano. Nella Capitale il derby non si gioca solo sul campo, lo si respira a partire dal fischio finale della giornata precedente. L’atmosfera e le emozioni che la stracittadina porta con sé si percepiscono in tutta la quotidianità dei cittadini romani. Dal bar al posto di lavoro, passando per la piazza e i vicoli più pittoreschi della città, tanti sono i frangenti in cui il derby la fa da padrone. Vincere il derby significa avere, fino a quello successivo, il predominio calcistico della Capitale a dispetto dell’avversario, costretto al tentativo, estremamente complicato, di lasciarsi alle spalle una sconfitta dal peso enorme. L’ultimo precedente risale alla gara di andata, quando la Lazio si è imposta per 3-0 sui giallorossi. Una gara senza storia, una gara per la storia, che, questa sera, i biancocelesti proveranno a scrivere ancora una volta.
Vitek-Lazio: un binomio che potrebbe risultare vincente per Lotito e i tifosi biancocelesti
Uno stadio per i tifosi della Lazio. E’ questo il progetto che da diverso tempo frulla in testa al Presidente Claudio Lotito. Un sogno che potrebbe presto realizzarsi.
Sempre più fonti parlano infatti di incontri avvenuti tra il patron biancoazzurro e Radovan Vitek, il magnate cecoslovacco, proprietario della CPI Property Group , società impegnata da tempo in operazioni di compravendita immobiliare di alto valore nella Capitale. Tra queste ricordiamo l’acquisto dei terreni siti in zona Tor di Valle. Potrebbero essere proprio questi ad ospitare il nuovo stadio di calcio voluto da Lotito, una struttura che conterrebbe 40000 posti.
Vitek-Lazio, un possibile binomio vincente
Claudio Lotito, Presidente della Lazio
Al momento è tutto ancora in fase di trattativa, si parla di ipotesi. La cosa certa però, confermata anche dalla pagine di La Repubblica, è che si stanno svolgendo numerosi incontri tra i due personaggi al riguardo: Lotito e Vitek sembrerebbero essere focalizzati su questo discorso già da qualche tempo. Molte saranno le difficoltà a cui si andrà incontro con la realizzazione di un impianto di questo genere, tra permessi, percorsi burocratici ed elezioni in arrivo.
Non ci resta che sperare che tutto trovi la strada più facile verso la concretizzazione, in modo che i tifosi della Lazio possano avere finalmente il “loro” stadio. Dopo la delusione subita dai tifosi della Roma, che hanno visto sfumare il loro sogno di avere uno stadio nella stessa zona della capitale, Tori di Valle, sarebbe davvero una grande soddisfazione per i loro “cugini” riuscire ad aggiudicarsi l’area e a costruire uno stadio che potrebbe accrescere il lustro della prima squadra della Capitale.
Muriqi, dopo un anno, non ha certamente ripagato i 20 milioni spesi per acquistarlo. Ma recuperare l’investimento è ancora possibile.
Muriqi è stato uno dei grandi, se non il più grande, flop dell’ultimo mercato estivo. Arrivato a settembre dal Fenerbahce, non è riuscito in questi pochi mesi a tenere fede alle aspettative. Troppo alte forse, ma d’altronde, quando si sborsano 20 milioni (mica bruscolini!) per l’acquisto, al termine oltretutto di una lunga (ed estenuante) trattativa, non è che ci si possa aspettare diversamente. Ma fatto sta che il bilancio è finora impietoso: appena 2 squilli tra campionato e Coppa Italia, cui si sono accompagnate numerose prestazioni molto al di sotto della media. L’ultima mercoledì sera contro il Parma: un’occasione più unica che rara, complice anche un avversario che non aveva null’altro da chiedere al campionato. Ma ahimè, anche questa miseramente fallita. E chiusa in modo indecoroso, tra gesti di stizza in panchina e occhiate di Inzaghi a fargli capire che non poteva prendersela con nessuno se non con sé stesso.
Le cause del fallimento di Muriqi
Muriqi con il ds della Lazio Igli Tare
Nel corso di questi mesi, in casa Lazio ci si è a lungo interrogati sul perché di questo basso rendimento. Dopo varie ipotesi, tutte plausibili (mancato ambientamento, piazza troppo esigente ecc.), si è giunti alla conclusione che la risposta è più semplice di quanto non si pensi. In sostanza, il calciatore non è scarso (non può esserlo, altrimenti non staremmo parlando di un elemento nel giro stabile della Nazionale). Scarsa casomai è la sua adattabilità al gioco di Inzaghi. Il classe ’94 è infatti il classico ‘pennellone’, l’ariete da area di rigore lesto negli spazi stretti, che mette la sua forza fisica e la sua abilità sulle palle alte al servizio della squadra. Caratteristiche eccellenti, ma che purtroppo mal si sposano con quelle nella testa del tecnico. Il quale davanti predilige pedine più mobili, in grado di svariare su tutto il fronte offensivo. Anche, se necessario, di andare a prendersi il pallone a centrocampo, per condurlo, dopo una lunga e faticosa cavalcata, in fondo al sacco.
Le soluzioni per Muriqi
E allora? Ormai la stagione è praticamente finita e, con essa, anche le opportunità per il giocatore di mettersi in mostra e provare a mostrare di che pasta è fatto. Tuttavia per il futuro, non è impossibile che non ce ne siano delle altre. Ma bisognerà cominciare a lavorarci da subito a bocce ferme, per fare in modo che non subiscano lo stesso esito delle precedenti. Come? In due modi principalmente. Il primo, quello più semplice, è trovare al ragazzo una nuova sistemazione. Magari, sarebbe l’ideale, con la formula del prestito secco, in modo da poter lavorare senza eccessive pressioni sul diamante grezzo e riportarlo poi alla base più forte e luccicante. L’importante è che si tratti di una squadra che ne sfrutti e valorizzi le doti, fino a fargli toccare il più alto livello possibile di esaltazione. Ma d’altro canto, capiamo anche che il presidente Lotito potrebbe non voler svalutare l’investimento, come succederebbe nel caso di una discesa di categoria o di un approdo in un campionato ‘minore’.
Muriqi: è giusto dargli un’altra possibilità?
Per cui, e qui entra in gioco la seconda modalità, si potrebbe provare a concedergli un’altra chance in maglia biancoceleste. A patto però di concentrare ogni energia sul ‘tallone d’Achille’ (almeno a quanto si è visto finora) del ragazzo: il gioco palla a piede. Ogni volta che il numero 94 è stato chiamato in causa, è apparso infatti lento e impacciato, incapace di capitalizzare anche quando servito favorevolmente davanti alla porta. Ebbene, è su questi aspetti che dovrà lavorare. E chissà che l’aria salubre del ritiro di Auronzo non possa dargli una mano. Certo non sarà facile, magari ci vorrà del tempo, ma lui dovrà mettercela davvero tutta per migliorare. Perché un anno un po’ sotto tono, visto che è il primo, può anche starci, ma al secondo un nuovo flop difficilmente verrebbe perdonato. I precedenti in questo senso tra i compagni, da Luis Alberto a Caicedo (tanto per restare tra ‘colleghi’ di reparto), sono incoraggianti. E quindi forza Vedat, aggiungi anche le tue penne alle ali dell’aquila. Per volare insieme verso grandi e gloriosi traguardi.
Il tecnico della Lazio Simone Inzaghi ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del derby della capitale.
E’ una gara importante. E’ la gara più importante di ogni stagione, quella più sentita in città, quella che finché non si rigiocherà un altro derby segnerà il destino di una o dell’altra tifoseria. Il derby è alle porte e il nostro mister ha parlato in conferenza stampa sicuro come sempre sapendo che “Domani non sarà una partita come le altre”. La Lazio ha sicuramente un posto in Europa League ma vorrebbe fare l’impresa di arrivare in Champions sperando in qualche passo falso delle altre pretendenti. “Chiederò ai ragazzi tanta umiltà, quella che poi ci ha permesso di recuperare posizioni nel girone di ritorno”. Il rinnovo contrattuale adesso non è importante e il tecnico lo sa bene perché ora vuole concentrarsi solo sulla gara di domani.
Le fatiche di coppa e Immobile
Inzaghi poi si sofferma sulle parole del suo bomber “Certo abbiamo pagato le fatiche di coppa e il girone di andata non è stato dei migliori però dai abbiamo sempre fatto oltre 70 punti e anche quest’anno vogliamo ripeterci”. Poi riguardo la formazione di domani Inzaghi non si sbilancia ma elogia il suo attaccante Ciro Immobile: “Ciro è un leader e dopo la gara contro il Parma ha detto cose giuste. Sono orgoglioso di allenare un giocatore come lui da cinque anni. Poi in conclusione una breve parentesi sul derby che ricorda con più affetto: “Il derby che ricordo con affetto è quello terminato 2 a 1 nel 2000. In classifica eravamo dietro la Juventus e nel derby perdevamo uno a zero ma poi, grazie alle reti di Nedved e Veron ribaltammo il risultato”. Forza mister, siamo tutti con lei. ! Forza Lazio! Davide Sperati