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Luminarie a Roma, la Raggi esclude la Lazio a vantaggio dei cugini…

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Sono state inaugurate l’8 dicembre scorso in Via del Corso: si tratta delle luminarie a Roma. Tra le scritte spiccano frasi e citazioni di personaggi illustri della Capitale. La Lazio è stata però dimenticata…

Da Orazio a Goffredo Mameli, da Ennio Morricone a Federico Fellini, passando per Lando Fiorini, Antonello Venditti, Nino Manfredi, Alberto Sordi e Gigi Proietti. Tra le tante citazioni spiccano alcune frasi di “Grazie Roma”, l’inno romanista. Dimenticata invece ancora una volta la Lazio. I laziali ormai ci hanno fatto il callo ma la scelta del Comune appare sempre più incomprensibile. Ci voleva tanto a riportare qualche passo dell’inno laziale? Eppure è l’unica squadra che negli ultimi anni ha portato lustro nella Capitale a suon di Coppe vinto. La Raggi forse non se ne è accorta…

LAZIO NAPOLI Reina: “Voglia di riscatto. Per me gara speciale”

LAZIO NAPOLI Reina – Nella giornata di oggi, il portiere biancoceleste è intervenuto nel Match Program pubblicato sul sito ufficiale del club capitolino

LAZIO NAPOLI Reina: “Per me sarà una gara unica e dal sapore speciale. Oggi affrontiamo una squadra che per me è stata importante, mi è stata vicina e pertanto non sarà una partita qualunque. Dobbiamo rialzarci in campionato e la sfida di questa sera per noi è l’occasione del riscatto. Tutto parte dalla prestazione, dovremo affrontare il match nel migliore dei modi e cercare di ottenere un risultato positivo”.

LAZIO NAPOLI Probabili formazioni: recuperato Acerbi

LAZIO NAPOLI Probabili formazioni – Questa sera all’Olimpico i biancocelesti ospiteranno gli uomini di Gattuso nel posticipo della 13esima giornata

LAZIO NAPOLI Probabili formazioni – In vista del match di questa sera, in programma alle 20.45 all’Olimpico, Simone Inzaghi studia le mosse più idonee per contrastare gli uomini di Gattuso, che stanno attraversando un buon momento di forma. Stringe i denti Acerbi che dovrebbe dunque prendere il proprio posto al centro della difesa. In attacco ballottaggio tra Correa e Caicedo per una maglia a supporto di Immobile, con l’argentino al momento favorito. Di seguito i probabili schieramenti delle due squadre: 

LAZIO (3-5-2): Reina; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic, Escalante, Luis Alberto, Marusic; Correa, Immobile. A disp.: Strakosha, Alia, Hoedt, Patric, Armini, Franco, Adeagbo, D. Anderson, Cataldi, Akpa Akpro, Pereira, Caicedo, Muriqi. All.: Inzaghi.

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Zielinski, Bakayoko, Fabian Ruiz; Politano, Petagna, Lozano. A disp.: Ospina, Contini, Malcuit, Maksimovic, Rrahmani, Hysaj, Ghoulam, Demme, Lobotka, Elmas, Llorente. All.: Gattuso.

LAZIO Rinnovo Inzaghi, verdetto rimandato a fine anno

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LAZIO Rinnovo Inzaghi, verdetto rimandato a fine anno. Le ultime dopo l’incontro tra il tecnico e Lotito alla vigilia di Lazio-Napoli.

LAZIO Rinnovo Inzaghi, verdetto rimandato. Del prolungamento del tecnico si è parlato nel corso dell’incontro di ieri con Lotito. Prima della conferenza stampa pre Napoli, i due si sono avvicinati intrattenendosi a colloquio. Un lungo colloquio, che però non ha prodotto la cosiddetta fumata bianca. Se ne riparlerà tra 7-10 giorni, quindi entro la fine dell’anno. Quando ci sarà l’occasione per fare il punto anche sul mercato di gennaio. Solo allora quindi sarà chiaro se la squadra verrà rinforzata e in che modo. Inzaghi, dal canto suo, continua a ribadire che con il patron problemi non ce ne sono. Certo è però che il numero dei rinvii è direttamente proporzionale a quello dei dubbi sulla sua permanenza alla Lazio. Entrambe le parti vogliono arrivare ad un accordo: ancora qualche giorno di attesa e sapremo se ci saranno riusciti.

LAZIO NAPOLI – La vigilia degli uomini di Gattuso

Giornata di vigilia per il Napoli che domani affronterà la Lazio all’Olimpico. Il programma dei partenopei

Seduta mattutina per il Napoli al Training Center di Castel Volturno. Gli uomini di Gattuso preparano il match contro la Lazio in programma domani all’Olimpico alle 20.45 e valido per la 13esima giornata di Serie A. La seduta odierna è iniziata con una fase di riscaldamento su circuito. Successivamente esercizi di passing drill e seduta tattica. Indisponibile Osimhen che prosegue il percorso riabilitativo ad Anversa così come Mertens, anch’egli in Belgio e out per la Lazio.

LAZIO PARMA Coppa Italia: data, ora e dove vederla

La Lega Serie A ha diramato le date e la programmazione tv degli ottavi di finale di Coppa Italia. Tra questi spicca Lazio Parma

LAZIO PARMA – I biancocelesti saranno impegnati domani contro il Napoli e chiuderanno il 2020 mercoledì 23 contro il Milan a San Siro. All’inizio del nuovo anno la Lazio affronterà in campionato Genoa, Fiorentina, Parma e il derby con la Roma. Dopodiché sarà la volta degli ottavi di finale di Coppa Italia. Gli uomini di Inzaghi se la vedranno ancora contro i gialloblu appena 11 giorni dopo la sfida valida per la Serie A. Il match di Coppa contro i ducali è in programma all’Olimpico giovedì 21 gennaio alle ore 21.15 e verrà trasmesso su Rai 2. Una gara importante per onorare fino in fondo una competizione che, solo due stagioni fa, ha visto la Lazio trionfare e conquistare il trofeo.

LAZIO NAPOLI Conferenza Inzaghi: “La gara della svolta”

LAZIO NAPOLI Conferenza Inzaghi – Questo pomeriggio, il tecnico biancoceleste è intervenuto in sala stampa e ha presentato il match di domani

 Dopo Benevento ha parlato con Lotito?

“Il rapporto con Lotito va oltre a quello classico tra allenatore e presidente. Abbiamo parlato dopo il Bruges e dopo il Benevento, era contento per la qualificazione in Champions ma si aspettava più di 1 punto tra Verona e Benevento. Tra noi però non c’è nessun problema”.

Come arriva la Lazio alla partita contro il Napoli?

“Io parlo tanto con la squadra, abbiamo analizzato il momento come è giusto che sia. In campionato ci manca qualche punto, ma sono sicuro che risponderemo coi fatti come è sempre stato in questi anni. Già con il Napoli abbiamo voglia di fare molto bene anche in campionato”. 

Le condizioni di Acerbi?

Lui dice di stare bene e ci sono buone speranze. Ha dato buone risposte ieri, vediamo oggi, poi valuteremo con lo staff medico”.

Preoccupato dai dati della difesa?

“Stiamo subendo di più rispetto all’anno scorso, gli uomini sono pressoché gli stessi, non è una questione solo di difensori ma di squadra. Tutti dobbiamo fare una fase difensiva nel migliore dei modi, come l’anno scorso quando siamo stati la seconda difesa del campionato”.

La Lazio può rientrare nella lotta di testa?

Sicuramente sì, sapevamo che probabilmente avremmo avuto difficoltà con la Champions e con le partite ravvicinate. Abbiamo avuto problematiche aggiuntive, uomini importanti fuori tra cui Luiz Felipe, Immobile, Lazzari, Leiva, Milinkovic e tanti altri. Le assenze alla lunga hanno pesato. Ora molti giocatori sono rientrati, abbiamo chiuso bene il percorso europeo e la testa ora è al campionato. Abbiamo ancora tempo per dire la nostra”.

Servono risposte immediate?

“Abbiamo analizzato il nostro momento e già da domani mi aspetto delle risposte. Siamo concentrati sulla partita col Napoli, sappiamo che sarà difficile e servirà la migliore Lazio. Si affrontano due ottime squadre, mancheranno giocatori importanti a entrambe, non dovremo commettere errori, gli episodi in questi match fanno la differenza”.

Il rinnovo dipende da gennaio?

“Assolutamente no, col presidente ci siamo visti dopo la gara col Bruges. Abbiamo parlato anche ieri dopo il Benevento, ci aspettano due partite difficili e dovremo cercare di giocarle nel migliore dei modi, ma come ho detto prima col presidente non c’è mai stato problema, sono 16-17 anni che lavoriamo insieme”.

Quanto sarebbe importante battere una big? La Lazio finora non c’è riuscita in campionato

“Sarebbe importantissimo, in noi c’è un grandissimo spirito di rivalsa. Sappiamo che non può bastare 1 punto tra Verona e Benevento ma c’è tutto il tempo per rientrare e recuperare. La gara di domani per noi deve rappresentare una svolta, un nuovo inizio per il campionato”.

Nuovo infortunio per Ibrahimovic: lo svedese salta la Lazio

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Nuovo infortunio per Ibrahimovic: lo svedese salta la Lazio.

Nuovo infortunio per Ibrahimovic. Lo svedese si era appena ripreso da un problema al bicipite femorale ed era pronto per scendere in campo contro il Sassuolo, domani alle 15. Una nuova tegola si è però abbattuta su di lui: un problema al polpaccio, che lo costringerà a stare fermo ai box per i prossimi 10 giorni. L’ex Galaxy l’ha accusato al termine dell’allenamento di ieri: si è così sottoposto a risonanza, che ha evidenziato una soffusione emorragica nel contesto del muscolo soleo. Un problema non da poco, smaltito il quale Ibra effettuerà un nuovo controllo. Il 2020 calcistico per lui però finisce qui: non prenderà infatti parte alle sfide contro Sassuolo e Lazio, ultime dell’anno solare. Quasi certa la sua assenza anche nelle prime tre del 2021 contro Benevento, Juventus e Torino. Pioli potrebbe dunque riaverlo per la gara contro il Cagliari del 17 gennaio.

STADI Coni Figc e Lega a Conte: “Obsoleti e carenti, serve confronto”

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STADI Coni Figc e Lega a Conte. Le parole in una lettera indirizzata al Premier e ai ministri Gualtieri, Spadafora e Franceschini.

STADI Coni Figc e Lega a Conte: “La terribile situazione che il mondo intero sta attraversando ci porta a condividere una necessaria riflessione sul futuro del calcio italiano. Che è stato colpito e messo a dura prova, come qualsiasi altro settore, dall’epidemia causata dal Covid 19“. “Stiamo attraversando – proseguono – una fase difficile per il sistema sportivo italiano. Le misure urgenti adottate dal Governo per contenere la diffusione del Covid ci stanno costringendo a disputare le manifestazioni senza spettatori. Al tempo stesso però dobbiamo guardare e sperare in un futuro migliore, cercando di essere pronti per quando torneremo a vivere in condizioni di normalità. Per quel periodo, che tutti ci auguriamo il più vicino possibile, il mondo dello sport, e del calcio in particolare, potrà riavere i propri impianti aperti a tifosi e appassionati. Dobbiamo però evidenziare e denunciare lo stato obsoleto e carente delle infrastrutture sportive del nostro paese. Che non sono neanche lontanamente paragonabili agli altri stadi presenti in Europa“.

Lazio-Napoli: orari, dove vederla e probabili formazioni

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Serie A Tim, 13° giornata di campionato; la Lazio di Inzaghi affronterà il Napoli di Gattuso nel posticipo all’Olimpico

Orario di Lazio-Napoli e dove vederla in tv o in streaming

La partita Lazio-Napoli si giocherà domenica 20 dicembre alle ore 20:45 allo stadio Olimpico di Roma. La gara a porte chiuse, secondo quanto previsto dal Dpcm del governo per la prevenzione del Coronavirus. Il match sarà trasmesso in diretta televisiva da Sky, sul canale Sky Sport (numero 251 del satellite, 284 del digitale terrestre). Sarà possibile seguire la gara anche in streaming su smartphone, smart tv e tablet sulla piattaforma Sky Go e Now TV.

Lazio – Napoli: probabili formazioni

Molte le assenze in casa Lazio: Senad Lulic , Vedat Muriqi, Francesco Acerbi, Lucas Leiva e Fares (che torneranno a gennaio). Di seguito le probabili formazioni delle due squadre.

Lazio (3-5-2): Reina; Patric, Hoedt, Radu; Lazzari, Milinkovic, Parolo, Luis Alberto, Marusic; Correa, Immobile. All.: Inzaghi S.

Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Rui; Zielinski, Bakayoko, Ruiz; Politano, Petagna, Lozano. All.: Gattuso

Inzaghi incoraggia i suoi ragazzi: “Siamo forti, torniamo gruppo!”

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L’allenatore biancoceleste sta tentando di ristabilire lo spirito di squadra tra i suoi giocatori

Formello. Dopo le ultime performance di Campionato poco brillanti, il morale della squadra è fiacco. Secondo quanto riporta il Corriere dello Sport, nelle scorse ore Simone Inzaghi avrebbe cercato di ricreare un clima di affiatamento nella squadra. Durante un lungo confronto fra il mister ei giocatori infatti, l’allenatore biancoceleste ha tentato di esortare gli animi e di rimettere in riga la squadra con queste parole: “Torniamo gruppo, conta solo la quadra. Guardiamoci negli occhi, possiamo risalire. Noi siamo forti”!

Lazio Acerbi si racconta: “Ciro vuole fare la storia del club. Siamo da primi posti”

Lazio Acerbi

Lazio Acerbi si è raccontato a 360 gradi nei canali di Lazio Style Channel durante il programma “Tell me”. Qui, ha raccontato di tutte la sua vita, la malattia, il passaggio alla Lazio e il suo futuro.

CRISTIANITà

“Io credo in Dio e basta, non c’è nessun’altro stop. Qualcuno mi ha fatto capire delle cose, non so se sia stato Dio o mio padre morto che mi vuole bene e che ora si trova lassù però mi sono arrivati dei segnali. Prego sempre per Dio e per tutta la gente che non c’è più o che mi vuole bene. Credo e voglio credere che in alto ci sia qualcuno che ci ami e ci protegga sempre”.

LAZIO

“Ho sentito delle emozioni molto forti. Mi ricordo che stavo parlando con Tare e poi mi chiamò il mister Inzaghi e mi chiese: “vuoi venire alla Lazio? Sei il primo della lista, io ti voglio!” e a quel punto io risposi senza dubbio: “Ti prometto che farò di tutto per venire alla Lazio!” Ammetto che con il mister c’è stata una grande gara, ci messaggiavamo tutti i giorni. Sapevo che avrei potuto far bene e dare molto, ero consapevole di me stesso. Ogni giorno che passo per me è un giorno di dimostrazione in più, prima non era così, mi ero seduto, ora tutto ciò, non c’è più. Perché voglio dimostrare a me stesso qualcosa più che agli altri. Poi posso giocare bene o male, ma ora so chi sono e voglio continuare a crescere. Questa volta a differenza del passato, non faccio tutto ciò per compiacere agli altri. Sono molto riservato, ho conosciuto gente di merd* che non è stata sincera con me. Ho conosciuto Claudia, è stata un valore molto importante per la mia crescita emotiva e calcistica”.

VITTORIA IN COPPA ITALIA

“In campionato fino a quel momento non avevamo fatto molto, eravamo andati sotto al dispetto delle nostre possibilità, contro l’Atalanta ero consapevole di poterla portare a casa. Me lo sentivo. Ci sono delle partite in cui non provo sensazioni positive e allora cerco di scacciarle via facendo qualcosa o concentrandomi di più. La vittoria di Coppa Italia fu meritata, avevamo fatto veramente un bel percorso”.

SUPERCOPPA

“Prima di questa partita, avevamo battuto in casa la Juve per 3-1, quindi sarebbe potuta andare diversamente rispetto alla partita di campionato. Però lì a Riad eravamo consapevoli di voler vincere, siamo stati tutti molto concentrati svolgendo un grande lavoro a livello mentale, non eravamo per niente appagati dalla classifica di Serie A. Eravamo noi quelli che erano primi l’anno prima. Abbiamo i calciatori per essere nelle prime tre posizioni, quando siamo in forma, non c’è niente da fare per nessuno. Partivamo sul 2-0 per noi ogni volta. Siamo sempre stati dati un po’ per spacci per poi…”

GOL A DERBY

“In realtà se lo sono fatti da soli, con tutto il rispetto per la Roma. Non so neanche perché mi trovassi lì, ho dato giusto una leggera spallata, ovviamente poi il gol è sempre il gol… pensavo che l’avrebbero annullato ma non è stato così. Quella fu una partita giocata benissimo da parte loro, noi invece difendevamo bene ma non giocavamo nella loro metà campo. Questo fu il primo pareggio dopo tante vittorie, loro avevano molte motivazioni. Siamo stati bravi a rimanere in partita fino all’ultimo”.

NAZIONALE

“Vestire la maglia del proprio Paese e poterla rappresentare è sempre una grandissima emozione. Però ovviamente voglio giocare, perché se avviene questo sono più contento, altrimenti… Anche in quelle circostanze ci sono delle gerarchie e le ho sempre rispettate, l’importante è rimare lì, poi le mie chance me le creo da solo. Sono lì, nel giro e me la gioco con tutti, sono un titolare come Chiellini, questo è quello che voglio fare per mantenere il posto e poter giocare l’europeo e il Mondiale. Le pressioni mi piacciono molto”.

PAROLO

“Lui è un bravissimo ragazzo con la testa sulle spalle. E’ passato da titolare inamovibile a essere un giocatore importante sia all’interno che fuori dal campo, si allena molto e ogni volta che è chiamato in causa, risponde presente. Parlo spesso con lui. Quando stai bene sia a casa che di testa, in campo poi si vede tutto ciò, ci vai tranquillo ‘con la sigaretta in bocca’. Ovviamente il campo e la vita privata sono due cose diverse, ma se hai la serenità all’interno della casa, in campo puoi dare qualcosa in più”.

IMMOBILE

“Ci siamo presi subito, un bel rapporto sin dai primi istanti. Poi nel secondo anno è diventato stupendo. Quest’anno ancora di più. Ci diamo anche qualche bacino durante i pranzi come portafortuna, in campo tra l’altro non lo chiamo mai Ciro ma sempre ‘amore’. Una volta nella partita contro l’Inter ho urlato mentre giocavamo ‘amoreee’ e durante la Nazionale poi tutti mi chiesero: “ma chi chiamavi amore?”. Lui porta serenità e positivà, abbiamo un bellissimo rapporto, ci tiene molto a stare qui e all’ambiente Lazio come me e molti altri. Lui però ha qualcosa in più, deve fare la storia, lo vuole con tutto se stesso. Io cerco di aiutarlo e dargli qualche energia in più”.

FAMIGLIA

Riesumato il corpo di Maradona per effettuare test di paternità

Lazio Inzaghi a confronto con la squadra e urla: “Siamo forti, conta la squadra”

Lazio Inzaghi a confronto con la squadra dopo i brutti stop subiti nelle ultime partite che, hanno permesso alle altre squadre di allontanarsi

Lazio Inzaghi a confronto con la squadra – Sconfitta con il Verona e pareggio con il Benevento, 1 punto in due partite, troppo poco per una squadra come la Lazio che dovrebbe ambire a tornare nella zona Champions per la prossima stagione. Crollo psicologico e fisico, una squadra che nella passata stagione lottava per lo scudetto ammaliando tutti oggi invece, il più delle volte non gioca neanche con carattere e grinta, ma cos’è successo?.

CONFRONTO

Domenica tra l’altro, ci sarà la trasferta contro il Napoli che, viene da una sconfitta che secondo loro è stata immeritata a livello arbitrale e farà di tutto per sfogare la propria rabbia anche senza Mertens e Insigne. Questo sarà un vero e banco di prova per i biancocelesti che fino a questo momento nei big match hanno collezionato 2 pareggi e una sconfitta. Nella giornata di ieri, come riporta il Corriere dello Sport, c’è stato un confronto tra squadra e allenatore. I giocatori, hanno parlato per primi, poi il mister ha concluso dicendo: “Torniamo a essere un gruppo. Possiamo risalire tranquillamente, guardiamoci tutti negli occhi. Siamo forti”. Un discorso forte, che chiede ai singoli di mettere via le problematiche e di ricompattare il gruppo, quel gruppo che fece faville nella passata stagione. Questo è stato il patto siglato a Formello nella giornata di ieri, tutti i calciatori hanno risposto presente, ora bisognerà vedere se tutto ciò, verrà rispettato.

LAZIO – Roberto Rao nuovo responsabile della comunicazione

LA NOSTRA STORIA Tanti auguri a Ilario Castagner

Il 18 dicembre 1940 nasce a Vittorio Veneto (TV) Ilario Castagner. Da giovane gioca come centravanti nella Reggiana e nel Perugia, vincendo con quest’ultima il titolo di capocannoniere di serie C nel 1964.

Nel 1966 partecipa al Corso di Coverciano diventando allenatore ed a soli 28 anni guida il settore giovanile dell’Atalanta. Nel 1974/75 diventa allenatore del Perugia, vincendo il campionato di Serie B ed aggiudicandosi il premio “Il Seminatore d’Oro” per la serie cadetta. Con lui alla guida nel 1978/79 la squadra umbra arriva seconda in classifica in Serie A ottenendo il miglior risultato nella storia della società perugina e rimanendo imbattuta per tutto il Campionato. Ilario Castagner si aggiudica il premio “Il Seminatore d’Oro” e il premio Guerin d’Oro a pari merito con Liedholm.

L’ARRIVO ALLA LAZIO

Nel 1980 Aldo Lenzini lo chiama alla Lazio in Serie B per sostituire Lovati. I biancocelesti però falliscono la promozione giungendo quarti. Una stagione “maledetta” per i colori biancocelesti. Il cammino della squadra di Castagner era iniziato a San Terenziano, nei pressi di Perugia, dove la squadra si trovava per il ritiro estivo. I pronostici del campionato davano Lazio e Milan favorite per la promozione nella serie maggiore. Il campionato però non inizia nel modo che ci si aspettava. La Lazio nelle prime quattro giornate raccolse solo tre pareggi e una vittoria. Fu subito chiaro che la risalita in Serie A sarebbe stata una corsa a ostacoli e non una passeggiata. Sulla carta la formazione laziale aveva ben pochi rivali per la categoria.

LA GRANDE DELUSIONE

Tra i pali Moscatelli, in difesa Arcadio Spinozzi, Citterio e Pochesci. Alberto Bigon, in attacco Garlaschelli e Stefano Chiodi. Quest’ultimo arrivato in cambio di Tassotti. Raggiunta la vetta della classifica a fine dicembre la Lazio iniziò male il 1981 rimanendo però in zona promozione. A fine campionato però falliscono la risalita in A. La stagione successiva il tecnico venne esonerato dal presidente Casoni e sostituito con Roberto Clagluna.  Ha guidato complessivamente la Lazio per 67 volte, ottenendo 23 vittorie, 28 pareggi e 16 sconfitte. Passa quindi al Milan e dopo per due stagioni all’Inter. Nel 1987 allena l’Ascoli e poi Pescara, Pisa e ancora il Perugia. Nel 1999 smette di allenare diventando commentatore.

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Tanti auguri a Ilario Castagner e a Guerino Gottardi

Ilario Castagner

Nato a Vittorio Veneto (TV) il 18 dicembre 1940, Ilario Castagner, oggi compie 75 anni. Da giovane gioca come centravanti nella Reggiana e nel Perugia, vincendo con quest’ultima il titolo di capocannoniere di serie C nel 1964. Nel 1966 partecipa al Corso di Coverciano diventando allenatore ed a soli 28 anni guida il settore giovanile dell’Atalanta. Nel 1974/75 diventa allenatore del Perugia, vincendo il campionato di Serie B ed aggudicandosi il premio “Il Seminatore d’Oro” per la serie cadetta. Con lui alla guida nel 1978/79 la squadra umbra arriva seconda in classifica in Serie A, ottenendo il miglior risultato nella storia della società perugina e rimanendo imbattuta per tutto il Campionato. Castagner si aggiudica il premio “Il Seminatore d’Oro” ed il premio Guerin d’Oro a pari merito con Liedholm. Nel 1980 Aldo Lenzini lo chiama alla Lazio in Serie B per sostituire Lovati ma i biancocelesti falliscono la promozione giungendo quarti. Una stagione “maledetta” per i colori biancocelesti. Il cammino della squadra di Castagner era iniziato a San Terenziano, nei pressi di Perugia, dove la squadra si trovava per il ritiro estivo. I pronostici del campionato davano Lazio e Milan favorite per la promozione nella serie maggiore. Però il campionato non inizia nel modo che ci si aspettava. La Lazio nelle prime quattro giornate raccolse solo tre pareggi ed una vittoria. Fu subito chiaro che la risalita in Serie A sarebbe stata una corsa ad ostacoli e non una passeggiata. Sulla carta la formazione laziale aveva ben pochi rivali per la categoria. Tra i pali Moscatelli, in difesa Arcadio Spinozzi, Citterio e Pochesci. Alberto Bigon, in attacco Garlaschelli e Stefano Chiodi, arrivato in biancoceleste in cambio di Tassotti. Raggiunta la vetta della classifica a fine dicembre la Lazio iniziò male il 1981, sconfitta in casa dal Milan ed in trasferta dal Cesena. I laziali però rimasero in zona promozione. Con il Milan primo in classifica ed al riparo da sorprese, solo due posti rimanevano disponibili per salire in A e tre erano le formazioni in lotta: Cesena, Genoa e Lazio. Arrivati alla volata finale in tre partite i biancocelesti conquistano la miseria di due punti complicando maledettamente il loro cammino. A tre giornate dalla fine, con uno scontro diretto ancora da giocare in casa, contro il Cesena, la Lazio coltivava ancora speranze di promozione. I biancocelesti fiaccarono la resistenza dei romagnoli grazie ad un gol di Viola, che propiziò il successo mantenendo i laziali in corsa per il ritorno in A. Però, il destino beffardo, era ancora in agguato. All’Olimpico la Lazio riceve il pericolante Lanerossi Vicenza di Viciani, invischiato nella lotta salvezza. I due precedenti stagionali avevano registrato una vittoria della Lazio (1-0 nell’amichevole dell’agosto ’80 con rete di Bigon) ed un pareggio nella gara di andata del campionato (2-2). La squadra di Castagner non poteva sbagliare: solo il successo avrebbe mantenuto in vita i sogni di promozione. Sessantamila tifosi sostennero la Lazio per tutto l’incontro. Forse frenati dalle responsabilità gli uomini di Castagner diedero vita ad una partita nervosa e mediocre. Il Vicenza, dopo un buon primo tempo, si porta in vantaggio con un gol di Claudio Vagheggi. Come una doccia gelata il gol fece barcollare i biancocelesti. Il pareggio arrivò su calcio da fermo. Cross su punizione di Viola, colpo di testa di Pochesci e palla nel sacco. Un pareggio sarebbe servito poco anche agli ospiti. A tre minuti dalla fine l’episodio che cambiò il destino di quella squadra e, di conseguenza, del suo tecnico. Mastropasqua finì a terra in piena area vicentina e l’arbitro Lops assegnò il calcio di rigore mentre l’Olimpico esplodeva in un boato liberatorio. Alcuni tifosi della Nord entrarono in campo a festeggiare mentre Chiodi piazzava il pallone sul dischetto. Cecchino infallibile dagli undici metri venne ripetutamente disturbato dai giocatori avversari prima del tiro. In porta Di Fusco rimase quasi impietrito ma il tiro, forte ed angolato, toccò il palo esterno e si perse sul fondo. I tifosi rimasero ammutoliti. Dalla radio intanto arrivavano i finali dagli altri campi: Genoa e Cesena avevano vinto in trasferta. Per la Lazio fu la fine. In quel tiro dagli undici metri, dopo un’annata carica di speranze svanite sul più bello e nel modo più beffardo si spensero tutte le speranze dei biancocelesti. La stagione successiva il tecnico venne esonerato dal presidente Casoni e sostituito con Roberto Clagluna. Passa quindi al Milan e dopo per due stagioni all’Inter. Nel 1987 allena l’Ascoli e poi Pescara, Pisa e ancora il Perugia. Nel 1999 smette di allenare diventando commentatore. Ha guidato complessivamente la Lazio per 67 volte, ottenendo 23 vittorie, 28 pareggi e 16 sconfitte.

Guerino Gottardi

“Mi diverto solo se, solo se gioca Guerino…”, il 18 dicembre 1970 nasce a Berna, in Svizzera, uno degli eroi della fantastica Lazio del presidente Sergio Cragnotti: Guerino Gottardi. Cresciuto nelle giovanili dello Young Boys, ha esordito in prima squadra nel 1989 nella serie A svizzera. Nell’estate 1990 viene acquistato dallo Neuchatel Xamax dove diventa titolare inamovibile. Nell’estate del 1994 è in Italia per la prima volta, la Juventus lo prende in prestito per una tournèe estiva ma alla fine decide di non tesserarlo. Nel 1995-96 gli si presenta una seconda occasione nel nostro Paese e viene acquistato dalla Lazio. Con i biancocelesti milita per ben dieci stagioni, arrivando ad indossare anche la maglia della Nazionale elvetica. Giocatore poliedrico, considerato un vero jolly difensivo, gioca sia sulla destra che sulla sinistra, ma anche in fase offensiva. In diverse gare ha giocato anche come esterno avanzato di centrocampo. Alcuni suoi gol sono rimasti nella storia biancoceleste: uno contro il Real Madrid in Champions League, un altro nel derby di ritorno contro la Roma in Coppa Italia nel 1998. Ma la sua miglior prestazione in maglia biancoceleste resta quella nella finale di ritorno di Coppa Italia contro il Milan nello stesso anno, quando, appena subentrato, trascinò la Lazio al successo realizzando la rete del momentaneo pareggio e poi procurandosi il rigore del 2 a 1 realizzato da Vladimir Jugovic. Ha indossato la casacca biancoceleste fino alla fine della carriera nel 2004. In un decennio di Lazio ha vinto la Coppa Italia nel 1997/98, la Supercoppa Italiana nel 1998, la Coppa delle Coppe nella stagione 1998/99, il Trofeo di Amsterdam nel 1999, la Supercoppa Europea nel 1999, un’altra Coppa Italia e lo Scudetto nel 1999/00, un’altra Supercoppa Italiana nel 2000 ed ancora una Coppa Italia nel 2003/04. Nel 2008 è stato allenatore di una squadra giovanile della Società.

 

Riesumato il corpo di Maradona per effettuare test di paternità

Sarà riesumato, allo scopo di effettuare un test di paternità, il corpo di Diego Armando Maradona

Lo scorso 30 ottobre è venuto a mancare Diego Armando Maradona, uno dei simboli più rappresentativi della storia del calcio.  Il corpo, destinato alla cremazione, verrà riesumato per effettuare un test di paternità. Stando a quanto riportato da El Clarin, il Tribunale ha infatti fermato le procedure per la cremazione disponendo la riesumazione. La richiesta è partita dalla 25enne Megali Gil, che ha dichiarato che Maradona potrebbe essere il suo vero padre, informazione riferitale due anni fa dalla madre. Anche dopo la morte, dunque, non si placano le polemiche sulla figura del Pibe de Oro.

LAZIO – Roberto Rao nuovo responsabile della comunicazione

Roberto Rao è il nuovo responsabile della comunicazione della Lazio e portavoce del Patron Claudio Lotito

A darne notizia è la stessa società biancoceleste con un comunicato diramato sul proprio sito ufficiale: “Roberto Rao, 52 anni, giornalista, romano e di fede laziale, è stato portavoce del presidente della Camera dei Deputati Pier Ferdinando Casini e parlamentare dal 2008 al 2013, Capogruppo in commissione giustizia e in commissione di vigilanza Rai. Dal 2014 è consigliere di amministrazione di Società partecipate pubbliche quotate in borsa. È stato docente di Sport e Media ed ha collaborato con il CONI e con la Sport e Salute spa. La Lazio intende avvalersi del suo profilo di comunicatore Istituzionale con esperienza in società quotate in borsa e nel mondo sportivo. Rao ricoprirà il ruolo che era di Arturo Diaconale, recentemente scomparso dopo una lunga malattia, come responsabile della comunicazione della Società e portavoce del presidente Lotito. Nelle prossime ore è prevista la presentazione ai dirigenti e alla squadra. Per quanto riguarda le indiscrezioni di stampa sulla figura del social media manager, la società smentisce, invece, di aver contattato Tommaso Longobardi”.

Lazio Lotito pranza a Formello con Tare e Inzaghi

Lazio Lotito pranza a Formello insieme al mister Inzaghi e al ds Tare per capire l’andamento della squadra in questo periodo

Lazio Lotito pranza a Formello – Nella giornata di ieri, secondo il Corriere dello Sport, il presidente biancoceleste Claudio Lotito, avrebbe pranzato a Formello per discutere del momento che sta vivendo la squadra. Nell’ultimo periodo infatti, i punti persi in campionato sono molti, troppi rispetto alle concorrenti che continuano a mettere tantissimi punti tra loro e la Lazio. Le squadre che vogliono entrare in Europa, quest’anno si sono rinforzate e si trovano già ben salde nelle loro posizioni, con i biancocelsti noni a 18 punti, mentre i rivali giallorossi che stasera scenderanno in campo distano 3 punti e si trovano al 6 posto. In caso di vittoria, andrebbero a 24 punti, in zona Champions insieme alla Juve, creando un divario ampio. Il primo posto occupato dal Milan dista già 10 punti, con lo scontro diretto che avverrà mercoledì. Per questo Lotito ha voluto capire il motivo per questo momento, probabilmente parlerà anche con la squadra prima della partita contro il Napoli.

LAZIO NAPOLI Gattuso perde due big: “Mertens? Non ci sarà”

Lazio Acerbi prova il recupero: Fares e Leiva pronti per il 2021

LAZIO NAPOLI Gattuso perde due big: “Mertens? Non ci sarà”

LAZIO NAPOLI Gattuso al termine della partita persa contro l’Inter, ha parlato della prossima avversaria

LAZIO NAPOLI Gattuso e la sua squadra, domenica sera verranno all’Olimpico per sfidare i biancocelesti. Ieri però, la squadra napoletana, ha affrontato l’Inter al San Paolo e ne è uscita sconfitta a causa di un rigore che ha provocato una reazione di rabbia in Insigne che, ha insultato e fatto un gesto all’arbitro costandogli in cartellino rosso diretto. Nello stesso match, il Napoli ha perso anche Mertens per un infortunio che sembrerebbe grave.

LE PAROLE DI GATTUSO

“Non prendiamo il risultato ma la prestazione, quella deve restare, perché la sconfitta non ci stava. Oggi abbiamo affrontato una squadra che lotterà per lo scudetto, molto tecnica che crea diverse difficoltà perché è molto fisica. Oggi la mia squadra ha fatto quello che doveva, rimane il rammarico. Bisognerà ricominciare dalla prestazione di oggi. Come sta Mertens? L’ho sentito, ha la caviglia gonfia, una distorsione. Questi giorni verrà valutato ma sicuramente non sarà presente per la prossima partita contro la Lazio”.

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LA NOSTRA STORIA Auguri a un tifoso d’eccezione: Daniele Portanova

DANIELE PORTANOVA UNO DI NOI !!! Oggi vogliamo fare gli auguri a un tifoso speciale. Da sempre grande sostenitore della Lazio è stato vicino a vestire la maglia della sua squadra del cuore ma il sogno è rimasto chiuso in un cassetto.

Daniele Portanova, nato nella periferia romana il 17 dicembre del 1978, muove i suoi primi passi nel mondo del calcio nel Montespaccato per poi girare la penisola in lungo e largo. Difensore bravo e coriaceo, nel corso della sua carriera è stato una vera bandiera per Siena, Bologna e Genoa. Nonostante il suo lungo girovagare però la sua fede non è cambiata come dimostrano i tatuaggi sul suo corpo. A testimonianza del suo grande amore per la Lazio riproponiamo una sua vecchia intervista.

DANIELE UNO DI NOI

Sei stato invitato per l’evento Di Padre in Figlio ma a causa di un contrattempo hai dovuto declinare: “E’ stata una dimostrazione che il popolo laziale non ha mai smesso di amare i propri colori. E’ stato incredibile, ancora ho i brividi. Vedere tutti quei giocatori che ci hanno regalato tante gioie e lo stadio pieno mi ha fatto venire la pelle d’oca, solo chi è laziale può capire”.

Tanti campioni in campo ma non Paolo Di Canio: “Per noi Laziali Di Canio è un punto di riferimento, Paolo Di Canio alla Lazio tutta la vita. Non penso si sia allontanato dalla Lazio, forse fisicamente ma non con il cuore e con la testa, questo è poco ma sicuro”.

Sei Laziale doc ma cresciuto nelle giovanili della Roma. In un’intervista hai dichiarato che ti tolsero una collanina della Lazio al tuo arrivo. Però l’Aquila tatuata sul braccio nessuno può togliertela: “Ho due-tre tatuaggi della Lazio. Il primo è stato Mr. Enrich, il simbolo del gruppo ultras degli Irriducibili. Essendo laziale al 100% sotto la maglia giallorossa indossavo la canottiera della Lazio”.

Che tifoso eri da giovane? “Spesso con mio cugino andavamo nel Gruppo Rock, nel C.M.L (Commandos Monteverde Lazio). Il mio idolo era Beppe Signori, ho iniziato a tifare con Ruben Sosa e Riedle. Ho avuto la fortuna di vedere una Lazio veramente forte”.

Sei mai stato vicino alla Lazio?“Qualche interessamento c’è stato ma non contatti veri e propri. Un giorno dissi al mio procuratore: ‘Io per la Lazio gioco un anno gratis’. Ho sempre sognato di vestire questa maglia ma non ce l’ho fatta, ma nessuno mi toglierà mai il cuore. Il tifo rimarrà per sempre”.

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