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LAZIO UDINESE Patric: “Partita tosta, speriamo di vincere”

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A pochi minuti dall’inizio di Lazio Udinese Patric, difensore biancoceleste, ha parlato ai microfoni di ‘LSC’.

LAZIO UDINESE Patric: “Ci aspettiamo una partita tosta e difficile. Loro giocano bene e hanno raccolto meno punti di quelli che meritavano. Sono molto bravi nelle ripartenze, grazie al contributo dei loro giocatori veloci. Dovremo metterci pazienza, ma l’abbiamo preparata bene e speriamo di portare a casa i tre punti. Giocare alle 12.30 non è molto piacevole, ma bisogna abituarcisi. In settimana ci siamo allenati di mattina e abbiamo preparato il confronto nei dettagli. Sarà piacevole rincontrare Deulofeu, è uno dei migliori amici che ho nel calcio“.

Lo spagnolo ha poi rilasciato alcune parole anche ai microfoni di Dazn: “Nel calcio conta l’esperienza. Devi pensare a questa partita e non a quella che hai tra tre giorni (in Champions contro il Dortmund ndr), altrimenti non sei concentrato e le sbagli entrambe. Invece la gara di oggi sarà fondamentale per la classifica“.

LAZIO All’asta le maglie commemorative di Maradona: il ricavato in beneficenza

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LAZIO All’asta le maglie commemorative di Maradona: il ricavato in beneficenza.

LAZIO All’asta le maglie commemorative di Maradona. Le divise indossate dai biancocelesti quest’oggi contro l’Udinese conterranno una patch speciale a ricordo del grande campione scomparso. I tifosi potranno poi contendersele in un’asta sul sito MatchWornShirt, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza. Per la precisione, alle associazioni ‘Piccoli passi grandi sogni onlus‘ e ‘Associazione don Pietro Ottena aps‘, entrambe di Torre Annunziata. Si tratta di due enti da anni perno della solidarietà sociale sul territorio, la cui attività è fortemente sostenuta da Ciro Immobile e dalla sua famiglia. E’ stato infatti proprio il bomber a svelare ieri questi dettagli, dando il via all’iniziativa. Fare la propria offerta sarà possibile a partire dal fischio d’inizio del lunch match dell’Olimpico, cliccando sul sito www.matchwornshirt.com.

LAZIO UDINESE Peruzzi non sarà all’Olimpico: Inzaghi e la squadra al lavoro per ricucire lo strappo

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LAZIO UDINESE Peruzzi non sarà all’Olimpico: Inzaghi e la squadra al lavoro per ricucire lo strappo.

LAZIO UDINESE Peruzzi non sarà all’Olimpico. Il club manager è ancora ‘offeso’ dopo il diverbio con Lotito sulla questione Luis Alberto. In questi ultimi giorni segnali di una possibile ricucitura dello strappo non sono mancati. Decisivo sarà però l’incontro con il presidente, che potrebbe avvenire già giovedì prossimo, dopo la gara di Champions con il Borussia. Intanto, a fare da mediatore, o almeno a provarci, starebbe provvedendo Inzaghi: dal tecnico nelle scorse ore sarebbe infatti arrivata una richiesta a Peruzzi di fare subito rientro a Formello. Non solo: ‘Simoncino’ si sarebbe rivolto anche ai dirigenti del club, chiedendogli di agevolare il chiarimento. Il gruppo è compatto, ha spiegato, e per nessuna ragione devono sopravvenire elementi di disturbo. Dal canto loro, anche i calciatori si starebbero muovendo per riportare Peruzzi dalla loro parte.

LA NOSTRA STORIA Tanti auguri a Manuel Lazzari

LA NOSTRA STORIA Manuel Lazzari nasce a Valdagno (VI) il 29 novembre 1993. Inizia a giocare nel 2005 nelle giovanili del Trissino e del Vicenza Calcio. Al termine però è scartato e lasciato libero.

Nel 2010 trova spazio nel Montecchio Maggiore, in serie D. La stagione dopo è nel Delta Porto Tolle. Manuel Lazzari si impone come uno dei migliori calciatori della serie D. Nella stagione 2012/13 compie il salto in Lega Pro di Seconda Divisione con la Giacomense.

Nel 2013 la società si fonde con la Spal e diviene il terzino titolare dei ferraresi. Contribuisce a una serie di successi che nel 2017 porta la Spal in serie A. Disputa in tutto cinque stagioni a Ferrara. Il CT della Nazionale Roberto Mancini nel 2018 lo convoca per le due gare di UEFA Nations League contro Polonia e Portogallo. Nell’estate 2019 su di lui si scatena una vera e propria asta dove la spunta la Lazio per una cifra complessiva di circa 15 milioni di euro. Il 12 luglio 2019 l’annuncio ufficiale. Appena giunto a Roma vince la Supercoppa Italiana 2019/20.

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LAZIO UDINESE Giannichedda: “Sarà una partita difficile”

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L’ex Lazio Giuliano Giannichedda ha parlato del match di domani contro l’Udinese e dedicato qualche parola alla squadra di Inzaghi.

Intervistato sulle pagine del match program pubblicato dalla Lazio, Giuliano Giannichedda ha presentato la sfida contro l’Udinese e parlato della squadra di Inzaghi. “Sarà una partita difficile per entrambe”, ha riferito, “la Lazio sta bene di testa, la vittoria contro lo Zenit è stata fondamentale”, d’altra parte anche “l’Udinese ha vinto una gara importante contro il Genoa, è una squadra con qualità notevoli, soprattutto a centrocampo”. Sulla squadra di Inzaghi ha detto, nonostante le difficoltà affrontate dai biancocelesti: “La qualità più grande della Lazio è quella di non mollare mai, come si è visto anche l’anno scorso. Le rimonte danno sempre morale”. E ancora: “La Lazio dopo il lockdown ha patito l’assenza di Leiva, un equilibratore molto intelligente. Capisce sempre dove andare, grazie a lui la Lazio può permettersi due mezzali offensive come Milinkovic e Luis Alberto”. Belle parole su Luis Alberto: “Luis Alberto è la spina dorsale della Lazio, insieme ad Acerbi, Leiva ed Immobile. Fino ad un anno fa era discontinuo, arretrando il raggio d’azione è diventato ancora più decisivo, mixando corsa e qualità”. Giannichedda ha infine parlato del suo passato con la maglia dell’Udinese e con quella biancoceleste, dicendo che “nella Lazio mi sono consolidato” e “sono stati anni bellissimi. Avevamo un gruppo unito, ci sentiamo ancora oggi”.

LAZIO Cataldi: “Udinese avversario tosto, ma saremo pronti”

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Danilo Cataldi ha parlato delle sue sensazioni in vista di Lazio Udinese e presentato il match di domani

Danilo Cataldi ha parlato della partita di domani rilasciando una breve intervista sul match program di Lazio Udinese rilasciato dal club biancoceleste. Sul suo primo gol alla Lazio, Cataldi ha ricordato: “Quel gol contro l’Udinese per me è stato come una liberazione, era da tempo che lo aspettavo. Ricordo che la partita non era stata il massimo, era un periodo buio per noi” ma “per me è stato un momento importante che ho atteso con ansia”. Sulla squadra: “Sta molto bene sia fisicamente che mentalmente, veniamo da un buon momento e vogliamo proseguire su questa strada”, ha riferito, “dobbiamo dare il meglio in tutte le competizioni”. Cataldi ha poi dedicato qualche parola all’Udinese: “E’ un avversario tosto, una squadra che lavora insieme e si difende per ripartire”, ha detto, “Non ricordo partite in cui ha preso tanti gol: sarà veramente un avversario duro, ma ci faremo trovare pronti”.  In occasione della partita di domani la Lazio indosserà una maglia speciale dedicata alla memoria di Maradona.

LAZIO UDINESE Probabili formazioni: Milinkovic ristabilito, dubbio Luiz Felipe

LAZIO UDINESE Probabili formazioni – In vista del match di domani, in programma alle 12.30 all’Olimpico, Inzaghi potrebbe dover rinunciare a Luiz Felipe

LAZIO UDINESE – Giornata di vigilia per i biancocelesti, che domani affronteranno all’Olimpico l’Udinese di Luca Gotti. In vista del match contro i Friulani, Inzaghi recupera Escalante e Milinkovic, guarito dal Covid, ma potrebbe dover rinunciare a Luiz Felipe. Il brasiliano negli ultimi giorni si è allenato in palestra a causa di un riacutizzarsi del problema alla caviglia. Ai box, oltre al lungodegente Lulic, anche Alia e Muriqi. Il kosovaro è alle prese con uno stiramento muscolare riportato nel finale del match contro lo Zenit. In allenamento Pereira ha avanzato la propria posizione affiancando Immobile in una delle due formazioni testate: jolly offensivo da impiegare nel doppio ruolo di mezzala o trequartista alle spalle della punta. In avanti Correa, favorito su Caicedo, a supporto della Scarpa d’Oro.

(FOTO) La Lazio ricorda Maradona – Domani in campo con la maglia celebrativa

Anche la Lazio ricorda Diego Armando Maradona, scomparso nella serata di mercoledì 25 novembre. Domani contro l’Udinese i biancocelesti indosseranno una maglia celebrativa

Omaggio a Diego Armando Maradona, uno dei calciatori più grandi mai esistiti, una leggenda assoluta di questo sport. El Pibe de Oro lascia un vuoto enorme in chiunque ami il calcio. Tante le iniziative in sua memoria. Anche la Lazio ricorderà Maradona indossando, in occasione del match di domani contro l’Udinese, la maglia celebrativa dedicata al fenomeno argentino.

Lazio Maradona

LAZIO UDINESE Conferenza Inzaghi: “Gara pericolosa. Maradona? Se ne va una leggenda”

LAZIO UDINESE Conferenza Inzaghi – Questo pomeriggio, il tecnico biancoceleste è intervenuto in sala stampa e ha presentato il match contro i friulani

Mister, il suo ricordo di Maradona?

Se n’è andata una leggenda del calcio, lo ricordo con piacere. Nell’ottobre del 2016, quando c’era la Partita della Pace a Roma, io ero già alla Lazio e venne qui ad allenarsi. Diede calore e disponibilità a tutti, ha lasciato un vuoto enorme”.

Domani turnover?

“Nella mia testa c’è poco turnover, con le 5 sostituzioni il calcio è un po’ cambiato. Non ci sono panchinari, ma c’è la possibilità di avere rose allungate. Avrei sempre tanta voglia di scegliere, domani mancheranno sicuramente Muriqi e Lulic. Poi vedremo per Luiz Felipe e gli altri“.

Domani chi gioca in porta?

“Non l’ho ancora comunicato a loro, lo farò dopo l’allenamento. Questo non penso sia un problema, ma un vantaggio per noi. Siamo ben coperti con Thomas e Pepe, sono due grandissimi portieri”.

Che partita si aspetta? Il pensiero del Borussia può distrarre la Lazio?

“Domani affrontiamo una squadra che ha vinto l’ultima partita, hanno una delle migliori difese del campionato. Il tecnico mi piace, ha un suo stile. Sarà una una gara pericolosa e servirà la massima concentrazione. Testa e gambe solo all’Udinese”. 

A che punto è Lulic? Correa in cosa può ancora migliorare?

“Il nostro capitano ha avuto un rallentamento, aveva fatto 15 giorni nel migliore dei modi ma è riemerso qualche problema. Siamo avanti rispetto a quello che mi sarei aspettato. Magari non sarà in campo tra 7 giorni, ma tra fine anno e l’inizio del prossimo sarà con noi. Dopo due settimane di lavoro pieno si è dovuto fermare un attimo, però sono fiducioso. Correa ha tutto, fisicità, intelligenza e classe. Vuole migliorarsi ogni giorno, è sempre molto disponibile verso tutti, sono contento di averlo con me”. 

La Lazio è quella vista prima del lockdown?

“Lo diranno il campo e le prestazioni. Avevamo chiuso bene già prima della sosta, siamo tornati con 2 partite disputate nel migliore dei modi. Non c’è tempo per guardarsi indietro. Avremo tanti banchi di prova da qui in avanti”.

La Lazio può tornare al vertice? Roma, Milan e Napoli vengono considerate da scudetto ma hanno chiuso sotto l’ultimo campionato

“A non essere favorito nelle griglie di partenza sono abituato, probabilmente quest’anno ci siamo presentati con problematiche non dipendenti da noi. Abbiamo il dovere di rimanere con le prime, abbiamo le potenzialità, dipenderà esclusivamente da noi”.

LAZIO Il rinnovo di Inzaghi si avvicina: incontro a metà dicembre

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LAZIO Il rinnovo di Inzaghi si avvicina: possibile incontro a inizio dicembre.

LAZIO Il rinnovo di Inzaghi si avvicina. Il tecnico piacentino è in scadenza nel 2021 e attende una mossa da Lotito per capire che piega prenderà il suo futuro. L’attesa per l’incontro decisivo tra le parti va avanti ormai da mesi: dato per certo durante la pausa di ottobre, il summit è stato poi ‘rinviato’ a quella di novembre. Adesso, secondo le ultime voci, non mancherebbe più moltissimo: il giorno stabilito sarebbe stato infatti individuato dopo l’8 dicembre. In quella data la Lazio giocherà l’ultima partita del girone di Champions, all’Olimpico contro il Bruges. Una volta archiviata la prima fase dell’impegno europeo (magari con la qualificazione agli ottavi), ogni momento sarà dunque buono per trovare l’intesa. Non solo sulla durata (si parla di un anno, o forse più), ma anche sull’adeguamento di stipendio. A questo proposito, la richiesta si aggira intorno ai 3 milioni. Vedremo se dal presidente arriverà il giusto riconoscimento al tecnico per l’eccellente lavoro fatto in questi anni.

Coric alla Roma: la Guardia di Finanza indaga sull’operazione

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Un acquisto a 6 cifre che ha destato sospetti nella Guardia di Finanza che ora indaga. Coric alla Roma per 8 milioni: qualcosa non quadra alla Procura.

Il 10 giugno 2018 la Roma ha ufficializzato l’acquisto di Ante Coric, centrocampista 21enne della Dinamo Zagabria per otto milioni. Per lui pochissime presenze con la maglia della Roma e ora in prestito nella seconda divisione spagnola. Sul suo acquisto indagano la Finanza e la Procura di Roma e di Zagabria così come ha anticipato La Repubblica. Secondo la ricostruzione degli investigatori dentro il prezzo pagato per Coric ci sarebbero soldi che dovevano servire per l’approvazione del progetto dello stadio di Tor di Valle. L’agente che ha gestito l’operazione con la Roma si chiama Giuseppe Cionci. Personaggio vicino a Zingaretti, Cionci è socio della Cornersport Management con Pietro Leonardi, ex dirigente sportivo inibito, poi squalificato, dopo i fallimenti del Parma e del Latina.

Trimestrale della Roma ancora in rosso: l’indebitamento fa paura

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Pubblicati sul sito internet della società i nuovi dati relativi alle finanze giallorosse: Roma l’indebitamento fa paura. I giornali però continuano ad attaccare la Lazio…

“Le passività non correnti rispetto al trimestre precedente sono passate da 284.3 milioni di euro a 282.3 al 30 settembre 2020. A seguito dell’assemblea degli azionisti, si è riunito il Consiglio d’Amministrazione della Roma, che: ha riconosciuto l’elezione di Thomas Dan Friedkin come presidente del Consiglio d’Amministrazione, ha riconosciuto l’elezione di Ryan Patrick Friedkin come Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione, ha confermato l’insediamento del Comitato esecutivo costituito da Thomas Dan Friedkin, Ryan Patrick Friedkin, Guido Fienga, Marcus Arthur Watts ed Erik Felen Williamson III Ha confermato Guido Fienga nella posizione di CEO“.

Primark e l’inno della Roma: al via le recensioni negative dei laziali

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Il video è diventato presto virale: ieri c’è stata l’inaugurazione del negozio nella Capitale con l’inno della Roma in sottofondo. I laziali non ci stanno.

A parte le polemiche sulle lunghe file e gli assembramenti per entrare nel negozio quello che più ha incuriosito è questo video che mostra le persone e lo staff cantare l’inno della Roma. Situazione che non è rimasta inosservata ai tifosi laziali che hanno cominciato a inondare le pagine social di Primark con recensioni negative sullo store.

Notizie Lazio: le ultime dal campo dell’Udinese

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Ecco le ultime indicazioni dal campo di allenamento della compagine bianconera

L’udinese di Gotti si prepara al match contro la Lazio. Partita difficile: le squadre distano sei punti in classifica e i bianconeri non vincono contro la Lazio da ben 6 anni. L’Udinese punta su De Paul, insieme a Musso e Nuytinck. Probabile l’utilizzo da parte di Gotti del consueto modulo 3-5-2. Se nei giorni scorsi c’era stato il dubbio di qualche defezione da parte di alcuni giocatori, questi sono ormai spariti.  Lasagna infatti, che aveva abbandonato il campo contro la Fiorentina a causa di un infortunio, si è ripreso e sembra che potrà essere tenuto a disposizione. Anche Jajalo è tornato in campo già da mercoledì, mentre Walace e Coulibaly sono tornati a loro volta nel gruppo. L’incognita resta però per ben 3 giocatori. Si tratta di De Maio, Mandragora e  Nestorovski. i primi due, che inizialmente erano stati convocati contro la Fiorentina son stati poi rimpiazzati nelle formazioni ufficiali da Okaka e Becao. Nestorovski invece doveva già giocare mercoledì scorso, mentre alla fine non è stato nemmeno convocato.

 

Lazio Lulic in Germania per controlli: ipotesi nuovo stop

Lazio Lulic in questo momento si trova in Germania per effettuare nuovi controlli alla caviglia

Lazio Lulic sembrava uscito finalmente dal calvario che ormai dura da quasi un anno e invece, la fine sembra non esserci. Già, perché da più di un mese, era tornato ad allenarsi non solo per conto sua ma con l’intera squadra riuscendo a fare anche negli ultimi periodi, la partitella finale ma, da diversi giorni non si vede a Formello. Come riporta il Messaggero, il bosniaco è tornato in Germania per vedere come procede la caviglia sinistra dopo tutto il lavoro di queste settimane. Potrebbe essere benissimo una visita di controllo senza nessun allarmismo, considerando che dopo 10 mesi di stop il calciatore, cercherà di rientrare in campo con le dovute cautele quindi una visita dal suo specialista, potrebbe essere stata già programmata all’inizio. Altrimenti, potrebbe trattarsi di uno sforzo eccessivo per anticipare i tempi di recupero e questo, avrebbe causato nuovamente del dolore alla caviglia e un ulteriore slittamento. Al momento, non è ancora presente nella lista della Serie A, Inzaghi attende il momento giusto per inserirlo. Se la visita dovesse andar bene, il capitano potrebbe venire convocato per la prossima gara il 5 dicembre contro lo Spezia, in caso contrario, per lui si tratterebbe di un altro stop e il suo rientro slitterebbe ulteriormente.

LA NOSTRA STORIA L’ex difensore-centrocampista Lionello Manfredonia

Lazio la Champions ti ha reso più ricca: 7.2 milioni in più

Lazio la Champions ti ha reso più ricca: 7.2 milioni in più

Lazio la Champions ti ha reso più ricca – Il cammino europeo della squadra di Inzaghi, dovrebbe continuare anche dopo i gironi ma, ecco quanto hanno guadagnato sinora

Lazio la Champions  ti ha reso più ricca – Sono state già giocate 5 partite del girone di Champions e come sappiamo, ogni gara fa guadagnare dei soldi alla società in base alle vittorie, pareggi o sconfitte. Per Lotito e i biancocelesti, questo è un ottimo palcoscenico non solo per mettersi in mostra con le grandi squadre europee ma anche per portare a casa dei soldi importanti. Ma quanto ha incassato la Lazio fino a questo momento? Prima di tutto ogni vittoria comporta 2.7 milioni alla società, il pareggio 900.000 mila euro, mentre per la sconfitta non si riceve nulla. Quindi, fino a questo momento, la Lazio dalle partecipazione Champions, ha guadagnato ben  7.2 milioni, senza considerare i 15 di partecipazione per i gironi. Qualora dovesse superare questa fase, per l’entrata agli ottavi l’Uefa darebbe altri 9 milioni. Diventerebbe un bottino importante per la Lazio.

LA NOSTRA STORIA – Il “Mancio”: Roberto Mancini tra classe ed eleganza

LAZIO Riccardo Cucchi parla di Maradona e del loro incontro

LA NOSTRA STORIA L’ex difensore-centrocampista Lionello Manfredonia

LA NOSTRA STORIA Lionello Manfredonia nasce a Roma il 27 novembre 1956. La Lazio lo acquista quindicenne dal Don Orione, società di Monte Mario dove ha iniziato, pagandolo un milione di lire e strappandolo alla Juventus.

Lionello Manfredonia è convocato tre volte nella Nazionale Juniores e nel Torneo Giovanile Principato di Monaco del 1973. Con Bruno Giordano, Stefano Di Chiara e Andrea Agostinelli conquista lo scudetto Primavera 1975/76. Giulio Corsini lo nota e lo fa allenare con la prima squadra nel precampionato. Fa il suo esordio in Serie A non ancora diciannovenne. Tre giorni dopo gioca addirittura in Coppa UEFA contro il Barcellona di Johan Cruyff. La stagione seguente è quella della consacrazione e diventa titolare inamovibile.

Gioca sei gare nella Nazionale Under 21. Poi quattro presenze nella Nazionale Militare, terza al Campionato Militare Internazionale 1977 a Damasco (Siria). Nella stagione 1977/78 Enzo Bearzot lo convoca in Nazionale. Gioca tre partite, poi una partita nella Nazionale B, tre nella Nazionale Militare e cinque nell’Under 23. Bearzot lo convoca tra i ventidue per il Mondiale in Argentina del 1978. La Lazio manda il giovane Manfredonia senza un dirigente lasciandolo in balìa della stampa. Non scende mai in campo e a causa di alcune dichiarazioni e particolari atteggiamenti entra in contrasto con il CT. Gioca solo un’altra partita dopo il Mondiale e tre nella Nazionale B.

Nel 1979 sposa la fidanzata Anna. Le grandi squadre del nord chiedono di acquistarlo a suon di miliardi ma Umberto Lenzini rifiuta ogni proposta. Nel 1980 è coinvolto con Giordano, Wilson e Massimo Cacciatori nello scandalo del calcioscommesse. È il primo ad essere fermato ed arrestato in tribuna a Pescara il 23 marzo 1980. Condotto con i tre al carcere di Regina Coeli vi resta rinchiuso per quasi 2 settimane. Sarà squalificato per tre anni e 6 mesi e la Lazio retrocessa in Serie B. Nel 1982 l’Italia vince i Campionati del Mondo in Spagna e gli squalificati vengono amnistiati. Grazie a lui e a Bruno Giordano la Lazio torna in Serie A. Gioca due partite, da capitano, con la Lega Nazionale Serie B Under 21.

Nell’estate 1984 l’allora Presidente Giorgio Chinaglia, per risanare le casse della Lazio pensa di vendere sia lui che Giordano. Il rifiuto dei due sconvolge i piani del Presidente. La stagione è un calvario e già al girone d’andata la Lazio è spacciata. La squadra paga anche i rapporti non più buoni tra Manfredonia e Giordano. Chinaglia abbandona la presidenza e Manfredonia si trasferisce alla Juventus. Con la maglia biancoceleste ha vinto un Campionato Under 23 nel 1973/74, un Torneo di Sanremo nel 1974 e il Campionato Primavera 1975/76. Con la Juventus vince uno Scudetto e una Coppa Intercontinentale. Nel 1987 passa alla Roma. Il trasferimento viene visto come un ‘tradimento’ dai tifosi laziali e provoca una spaccatura tra quelli romanisti. È convocato nella Lega Nazionale Serie A.

Il 30 dicembre 1989 si gioca Bologna-Roma, fa molto freddo e il terreno è ghiacciato. Manfredonia, dopo solo sei minuti, crolla a terra privo di sensi. Tra i primi a soccorrerlo c’è proprio l’amico Bruno Giordano che gioca con i felsinei. Intervengono il dottor Ernesto Alicicco e il massaggiatore Giorgio Rossi che gli praticano il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca. Trasportato all’Ospedale Maggiore in coma la diagnosi è infarto del miocardio di piccola dimensione. Trascorre il Capodanno all’ospedale bolognese privo di conoscenza. Con lui la seconda moglie Carolina e l’amico Cabrini con sua moglie Consuelo. Si sveglia 42 ore dopo il dramma. Appesi gli scarpini al chiodo assume il ruolo di Direttore Sportivo del Vicenza (premio Guerin d’oro per la serie B nel 1999/00) e poi del Cagliari. Svolge la professione di agente di calciatori.

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LA NOSTRA STORIA – Il “Mancio”: Roberto Mancini tra classe ed eleganza

Classe ed eleganza: il marchio di fabbrica, da sempre, di Roberto Mancini. Che sia seduto su una panchina, davanti ai microfoni o che si chiuda gli occhi e si immagini di vederlo ancora illuminare con il numero 10 sulle spalle il marchio c’è sempre.

Roberto Mancini nasce a Jesi il 27 novembre 1964. Cinquantaquattro primavere. Tutte vissute da protagonista, in campo prima e in panchina poi. Uno di quei personaggi che nobilita il calcio italiano. Inghilterra prima e Turchia poi lo hanno visto trionfare sulle panchine di Manchester City e Galatasaray. Quando la carta d’identità segnava qualche anno di meno invece ha fatto strabiliare i tifosi di Bologna, Sampdoria e Lazio.

LA LAZIO

Nella capitale fu l’acquisto che probabilmente cambiò una volta per tutte le ambizioni della squadra. Uno dei più grandi giocatori che abbia mai indossato la maglia biancoceleste. Gol ed assist, giocate individuali e visione di gioco come poche se ne sono viste in Italia. E tacchi… si tacchi. Come dimenticare quel gol al Tardini, dove da calcio d’angolo anticipa tutti sul primo palo con un colpo di tacco visto e rivisto migliaia di volte ovunque. Uno spot per il calcio. Uno spot per la classe e l’eleganza, appunto. E come scordare poi la banda Mancini? Una squadra che come poche ha incarnato la lazialità sul campo da gioco.

MANCINI ALLENATORE

Ritiratosi dal calcio giocato resta nei quadri della Lazio e il 19 luglio del 2000 diventa allenatore come vice di Eriksson, vincendo subito la Supercoppa Italiana con il tecnico svedese. Dopo un breve ritorno al calcio giocato con il Leicester City a 36 anni viene ingaggiato dalla Fiorentina al posto del turco Fatih Terim. L’incarico suscita polemiche poiché all’epoca il Mancio non era in possesso del patentino di allenatore di prima categoria e soprattutto era già tesserato con la Lazio. A differenza dei calciatori non è permesso a un allenatore cambiare squadra nel corso della medesima stagione. Mancini però era il tecnico in seconda e non il responsabile diretto della formazione biancoceleste. Sostenendo così di non stare violando la norma.

Nonostante il parere contrario dell’Assoallenatori alla fine ottiene il via libera ad assumere l’incarico da parte del commissario straordinario della Federcalcio Gianni Petrucci. Alla Fiorentina riesce a vincere la Coppa Italia, il suo primo trofeo da allenatore. A gennaio 2002 si dimette dopo che alcuni tifosi lo minacciano per scarso impegno. A luglio 2002 torna alla Lazio con un contratto biennale ottenendo buoni risultati nonostante le dimissioni dell’allora presidente Sergio Cragnotti causate da diverse vicissitudini finanziarie, e con l’inserimento dello stesso Mancini nel consiglio di amministrazione della società.

Al suo primo anno arriva quarto in campionato, centrando la zona Champions dopo essere stato in corsa anche per lo scudetto, e arrivando in semifinale sia in Coppa Italia che in Coppa UEFA. L’anno dopo vince la Coppa Italia contro la Juventus. In campionato è sesto dopo una lotta a tre con Inter e Parma per il quarto posto. A luglio 2004 lascia il club capitolino per approdare all’Inter. Dopo il club nerazzurro allena il Manchester City, il Galatasaray, ancora Inter, Zenit San Pietroburgo e infine l’Italia. A maggio 2018 viene infatti nominato commissario tecnico della nazionale Azzurra.

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LAZIO Riccardo Cucchi parla di Maradona e del loro incontro

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Intervenuto all’interno del programma C’mon Lazio, in onda su Non è la Radio, Riccardo Cucchi ha parlato di Maradona e ricordato l’incontro con il campione argentino.

Riccardo Cucchi è intervenuto ai microfoni di Non è la Radio e ha ricordato il suo incontro con Diego Armando Maradona. “Sì, ne ho vissuto tante, sono stato fortunato, ho lavorato in un epoca in cui nel nostro calcio era pieno di campioni, tra questi sicuramente Maradona”, ha riferito, “ho avuto il piacere di conoscere Diego Armando Maradona, di lui conservo un ricordo speciale: un’intervista realizzata in Svizzera che mi era stata chiesta per ricordare il Maradona che aveva vinto il mondiale con l’Argentina, mi aveva chiesto di non trattenerlo più di 3 minuti, invece rimanemmo al tavolo del bar dell’albergo per 45 minuti con caffè svizzero. Il suo rimase lì, abituato come era a bere caffè napoletani. Io non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo piede, lui mi chiese come mai lo stavo fissando e gli risposi che stavo cercando di capire quale segreto nascondesse il piede. Non l’ho mai saputo e non l’ho mai scoperto”. E ancora: “Quello che faceva Maradona era trasformare l’impossibile in possibile”. “Sembrava tutto facile, ma in realtà non lo era affatto, non aveva doti fisiche o atletiche adatte, tendeva a ingrassare, si allenava poco ma quando aveva il pallone tra i piedi tutto cambiava, la partita si illuminava”, ha proseguito. Maradona è morto nel giorno in cui sono morti Fidel Castro e George Best: “Una circostanza che ci porta a due riflessioni, la prima è che Maradona era legato a Fidel Castro” e poi “il paragone con Best mette insieme la grandezza del calciatore e anche la fragilità dell’uomo, ma quando erano in campo erano veramente Dei del pallone, Maradona era un Dio in campo”. Cucchi ha infine dedicato un pensiero alla Lazio e all’ultima partita: “Una bella Lazio, fatemelo dire, mi è piaciuta molto la squadra, la coralità, l’impegno, la concentrazione. Sono rimasto molto soddisfatto. Due o tre eccellenze dell’altro giorno: Ciro Immobile è straordinario, Correa è imprendibile e poi Acerbi in questo momento uno dei difensori più forti d’Italia”.

LAZIO UDINESE – Probabili formazioni, orario e dove vederla

LAZIO UDINESE – Reduci dal successo in Champions contro lo Zenit, i biancocelesti ospiteranno i friulani all’Olimpico nella gara valida per la nona giornata di Serie A

LAZIO UDINESE – Ottimo momento di forma per gli uomini di Simone Inzaghi, reduci dal 3-1 sullo Zenit e dalla bella vittoria di Crotone, preceduta a sua volta dal pareggio in pieno recupero contro la Juventus e dalla vittoria in rimonta in extremis sul Torino. Questo è il momento di dare continuità ai risultati e al bel gioco, arrivati in più occasioni quando la squadra si trovava in condizioni di piena emergenza. I biancocelesti avranno l’occasione di ripetersi già nella prossima giornata di campionato, quando all’Olimpico arriverà l’Udinese di Gotti. Il match, in programma domenica alle 12.30, verrà trasmesso in esclusiva su Dazn. Inzaghi dovrebbe schierare dall’inizio il ristabilito Luiz Felipe, in campo per mezz’ora contro lo Zenit. Da valutare il possibile impiego dal 1′ di Milinkovic-Savic, guarito dal Covid-19 ma rientrato in gruppo solo oggi. Quindi ballottaggio in porta con Strakosha, anche lui recuperato, che potrebbe riprendere posto tra i pali a scapito di Reina. Di seguito le probabili formazioni:

LAZIO (3-5-2) – Strakosha/Reina; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Lazzari, Parolo/Milinkovic, Leiva, Luis Alberto, Fares; Correa, Immobile. A disp. Furlanetto, Patric, Hoedt, Marusic, Armini, Djavan Anderson, Akpa Akpro, Cataldi, Escalante, Pereira, Caicedo. All. Inzaghi.

UDINESE (3-5-2) – Musso; Becao, Nuytinck, Samir; Stryger Larsen, De Paul, Arslan, Pereyra, Zeegelaar; Okaka, Pussetto. A disp. Scuffet, Ouwejan, Makengo, Bonifazi, Lasagna, Molina, ter Avest, Gasparini, Mandragora, Forestieri, Palumbo, De Maio. All. Gotti.