Home Blog Pagina 1478

Lazio l’ag. di Luis Alberto: “Vuole aiutare per il sogno scudetto”

Lazio l’ag. di Luis Alberto continua a parlare del rinnovo dello spagnolo che a breve diventerà ufficiale e del mercato biancoceleste

Lazio l’ag. di Luis Alberto, Miguel Alfaro, ha fatto il punto sul numero 10 per quanto riguarda il rinnovo che arriverà presto, confermato anche dallo stesso calciatore. Inoltre sulle pagine del La Repubblica, ha parlato di mercato e di Jony: “Con la società siamo in un’ottima relazione, va tutto bene. Ci siamo detti che firmeremo il contratto non appena questa emergenza andrà a migliorare. Luis è fantastico, si allena in una maniera straordinaria, cerca di essere sempre al top della condizione. Infatti secondo me, merita di essere un top player come lo è diventato nelle ultime stagioni. Spera e vuole aiutare la squadra a centrate il sogno scudetto e ovviamente poi, giocarsi la Champions”.

JONY

“Lui si è trovato inizialmente in difficoltà, campionato nuovo e squadra più complicata, non tutto dipendeva dal modulo, però ora sta bene, ha trovato la giusta tranquillità anche grazie all’impiego in campo durante le partite, all’inizio è stata molto dura. Se continuerà su questa strada, aggiungendo sicurezza in se stesso, potrà far vedere di essere un ottimo giocatore”.

LUIS SUAREZ

“Con Tare parliamo di tantissimi giocatori, lui poi ha un’ottima capacità di saper scovacare e prendere fenomeni che sono ancora sconosciuti ai più del calcio. Suarez non è l’unico che tiene sotto controllo, ha anche altre situazioni che non sono state rivelate. Luis vuole arrivare a essere uno dei migliori, ha un’ottima abilità nel trovare dei spazi per segnare anche quando non ci sono, molto ambizioso. Per ora però, è troppo presto per parlare di lui, ha un contratto con il Watford”.

Lazio Immobile: “Sarà strano allenarsi separatamente, non vediamo l’ora”

Lazio Immobile non vede l’ora di poter tornare a giocare una partita divertendosi con i suoi compagni, anche per allontare il periodo che stiamo vivendo

Lazio Immobile ecco le parole ai microfoni di Tg sport di Rai 2: “Ritengo essenziale poter tornare nel nostro ambiente perché andare nel nostro centro sportivo dove ci possiamo allenare ci garantisce la possibilità di essere sempre sotto controllo e allenarci nel migliore dei modi. Ovviamente il nostro è uno sport in cui bisogna essere una squadra e allenandoti singolarmente diventa più complicato anche a livello mentale. Noi siamo sempre i primi a metterci in gioco per poter ricominciare quando tutto è in sicurezza, perché noi siamo contenti di poter tornare al nostro lavoro, ci divertiamo,  facciamo divertire la gente e questa cosa ci piace”.

LAZIO MCM TUSCOLANO – Tutto il materiale ufficiale e Curva Nord

Lazio Tare: “Siamo la squadra più motivata per puntare allo scudetto”

ACCADDE OGGI 5 Maggio 2002: Lazio Inter. Il sogno nerazzurro infranto (VIDEO)

5 Maggio 2002: Lazio – Inter. La squadra biancoceleste all’ultima giornata di campionato spegneva il sogno dei nerazzurri di Cuper di vincere lo scudetto.

5 Maggio 2002: Lazio Inter. I milanesi, con un punto di vantaggio sulla Juventus da amministrare in classifica arrivano  all’Olimpico per portare a casa un risultato pieno contro la Lazio ormai fuori dalla corsa Champions. Poco più di una formalità che ìquel pomeriggio si trasforma in un incubo per i nerazzurri. L’avvio per l’Inter è promettente: Vieri apre le marcature, pareggia Poborsky, poi Di Biagio riporta in vantaggio la squadra di Cuper, ma poco dopo ancora Poborsky rimette le cose in pari. Nella ripresa il dramma: prima l’ex Simeone e poi Simone Inzaghi trafiggono la porta nerazzurra. Intanto la Juventus vince a Udine e conquista lo Scudetto.

SEGUICI SU GOOGLE EDICOLA

DIVENTA NOSTRO FOLLOWER ANCHE SU TWITTER

LASCIA UN LIKE ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK

SERIE A Renzi: “Favorevole alla ripresa. Spadafora non capisce di calcio”

SERIE A Renzi — Nella giornata di oggi, il leader di Italia Viva si è espresso in merito alla ripresa del campionato e ha risposto al post del ministro Spadafora

SERIE A Renzi: “Sono a favore della ripresa del calcio. Non si tratta solo di un gioco, il calcio muove soldi e passioni. Non se ne parla di far ripartire il campionato? Spadafora non può permettersi di dire quello che ha detto. In ogni caso la decisione non spetta solo a lui, si decide in Parlamento in collaborazione con tecnici ed esperti del settore calcistico. Spadafora non è tra questi e credo non capisca nemmeno di democrazia”. Queste le parole di Matteo Renzi ai microfoni di La7. 

TARE SULLA RIPRESA DELLA SERIE A 

 

Lazio Tare: “Siamo la squadra più motivata per puntare allo scudetto”

Lazio Tare si racconta parlando dello stile di gioco che gli piace, i rapporti con i calciatori e il ruolo da Ds

Lazio Tare intervniene alla trasmissione Sky calcio club parlando del mondo biancoceleste: “All’inizio era uscita un’ordinanza in cui si diceva che la ripresa poteva essere effettuata solo a partire dal 6, invece possiamo già da oggi. Prima di partire però, faremo tutti i test sierologici del caso. Vedremo se oggi riusciremo a fare qualcosa, ma ripeto, daremo priorità ai test. La Lazio sembra stia premendo per avere lo scudetto, questo non è giusto, è un’idea che non è stata trasmessa bene. Tutto quello fatto prima dello stop, ce lo siamo guadagnanto giocando sul campo, inoltre mancano ancora tantissime partite, non è ancora sicura neanche la partecipazione all’Europa League. A noi interessa dare un segnale forte al sistema calcio, nelle ultime ore si sta parlando anche di un’ordinanza per bloccare il campionato, questo però non compete a loro. Tutti abbiamo sentito e che la Uefa e la Fifa si sono già espresse su questo argomento, hanno detto chiaramente che i campionati vanno portati a completamento, quindi bisogna finire la stagione”.

CONTINUA

“Si potrà anche iniziare a giugno giocando fino a settembre, dobbiamo considerare che il Mondiale 2022 verrà giocato in inverno, perciò si potrà cogliore questa occasione. Portare a conclusione questo campionato non solo servirà per questa stagione, ma anche per la prossima, per poter ripartire al meglio. Noi siamo una delle poche squadre che ha rispetto tutte le leggi del Governo, i nostri giocatori sono rimasti a Roma mettendosi in quarantena, cosa che non è successo in altri club, che da quanto so, hanno ancora giocatori all’esterno, ma non mi riguarda. Possiamo essere sembrati aggressivi dal punto di vista comunicativo, ma lo stiamo facendo per il calcio, per tutto il movimento calcio, che subirebbe dei ganni gravissimi qualora non ricominciasse. Parlare di scudetto è ancora precoce, mancano 12 giornate, è vero che siamo stati lì fino allo stop, ma non è detto che ci rimarremo fino alla fine”. 

LA LAZIO

“Il cammino della Lazio è stato molto difficile, in questi 11 anni da quando ci sono io, abbiamo sempre sfiorato la Champions League, senza mai centrarla. Abbiamo sempre lavorato nel migliore dei modi, con tutte le possibilità che avevamo. Molti giocatori sono arrivati da sconosciuti, con la tifoseria che non sempre li aiutava, ma poi sono riusciti a crescere molto. Ogni volta la Lazio veniva etichettata come una squadra sorpresa però quando bisognava crescere o fare il salto di qualità, non lo effettuava. C’è stato uno scatto dopo la finale di Coppa Italia vinta nella passata stagione, in quel momento abbiamo capito di essere cresciuti e che potevamo lottare per il vertice. A Roma non è semplice lavorare perché devi sempre centrare gli obbiettivi fissati a inizio stagione, altrimenti sono guai. Spesso diciamo degli obbiettivi minori rispetto alle possibilità, per proteggere la squadra”.

LAVORO DA DS

“E’ vero, non abbiamo osservatori, ma non per questo nessuno controlla i giocatori. Abbiamo tantissime persone che ci aiutano, una grande rete di contatti personale in giro per il Mondo, lavoro insieme ad alcuni ex compagni che conosco molto bene, questo permette al presidente di risparmiare. Questo mi piace, lo stare dietro le quinte non mi pesa, anzi mi aiuta nelle trattative, la pressione cala e la tensione non è troppo alta, in questo modo riesco a fare tutto nelle tempestiche giuste. Bisogna collaborare con l’allenatore, avere da subito un’idea chiara su come si vuole la squadra e tutte le caratteristiche necessarie. Io preferisco e cerco sempre giocatori che sappiano ricoprire più ruoli, in modo tale da aiutare l’allenatore che in questo modo ha un’opportunità in più di cambiare modulo durante la partita. Noi non giochiamo sempre con il 352, spesso Inzaghi cambia modulo, questo è necessario, passa anche al 442 o 4231, questo è il calcio che gioca anche il Barcellona. Io non posso giudicare i moduli, non ho la preparazione, però amo il calcio aggressivo, con linee molto alte, bisogna avere la mentalità vincente. Simone e io ci conosciamo da 15 anni, con lui parliamo spesso della squadra. Milinkovic l’abbiamo pagato 12 milioni, non 18”.

SULLA JUVENTUS

“E’ stata per moltissimi anni una squadra che riusciva a metterci in grande difficoltà, però ultimamente le cose sono cambiate, specialmente negli ultimi 3-4 anni. Abbiamo conquistato la Supercoppa con Murgia e anche qualche giorno dopo in campionato, in casa loro, questo ha fatto cambiare qualcosa nei giocatori, è scattata una scintilla. Ad esempio, la Supercoppa che abbiamo vinto in questa stagione è stata una partita approcciata benissimo fin da subito, tutta la squadra sapeva già che l’avremmo vinta noi. Questo fa notare che la crescita mentale da parte della squadra è arrivata e ora siamo ai livelli della Juve”.

SU MILINKOVIC

“Bisogna prima di tutto vedere la volontà dei calciatori, alcuni di loro vanno via perché credono di aver finito il ciclo con il club e vogliono provare altro, non c’è niente di male. Anche il Napoli ha venduto spesso pezzi pregiati ma è rimasto ogni volta competitivo. Potrebbe accadere lo stesso con Milinkovic, però con lui c’è un grande legami già il fatto che sia rimasto per 5 anni lo fa capire. Ci sono state delle offerte e abbiamo semrpe deciso di non prenderle in considerazione”.

LUIS ALBERTO

“Luis Alberto invece all’inizio veniva spesso criticato e preso in giro, però era principalmente colpa sua. Mi diceva spesso che il calcio italiano non era fatto per lui ma io sapevo che non era così e infatti ogni volta gli ripetevo che questa cosa fosse impossibile da capire dopo appena 4-5 giorni. Diciamo che i primi 7 mesi sono stati molto difficili per lui, non riusciva ad ambientarsi, però negli allenamenti si vedeva che avesse qualcosa fuori dal comune, era devastante. Così decisi di mandare qualcuno di nascosto a firmarlo e poi mostrargli i video per fargli capire le qualità che aveva. Inzaghi è stato importantissimo per lui, lo ha inserito nel gruppo e gli è stato vicino. E’ uno dei migliori della Serie A, inoltre aiuta tutti i compagni”.

ACERBI E IMMOBILE

Francesco è stato una grande scoperta, lo ammetto, mi ha sorpreso molto, è un giocatore di un altro pianata per come vive il calcio. Tra l’altro è venuto qui alla Lazio in un momento difficile, avevamo appena perso De Vrij. Arriva sempre per primo e va via per ultimo, ama allenarsi. Non vorrebbe mai saltare una partita, neanche le amichevoli con i club minori, è un vero leader e trascinatore. Il vero problema prima di acquitare Immobile non era il costo del cartellino ma il suo ingaggio, era troppo alto per noi. Lui guadagnava tanto e non avevamo nessuno che prendesse quella cifra in squadra, però poi si è aperta una chance con il Siviglia e allora lui ha deciso di ridursi l’ingaggio per arrivare da noi e così lo abbiamo acquistato. Forse non si riesce a vedere, ma è veramente un leader sia in campo che fuori. Siamo stati molto fortunati a prenderlo e ad averlo.”. 

MOTIVAZIONE LAZIO

“L’unica preoccupazione, potrebbe essere lo stato psicologico della squadra, anche se vedendo ciò che abbiamo fatto fin’ora credo che siamo la squadra più motivata per lottare e vincere lo scudetto, noi siamo molto consapevoli di tutti gli sforzi e il lavoro fatto negli ultimi mesi e ci rammaricheremmo molto veder sfumare quest’obbiettivo, però siamo curiosi di vedere come andrà. I giocatori però sono tutti carichi, dobbiamo tenerli calmi. E’ un mese che ci chiamano a me e al mister, vogliono ripartire non resistono più. Ad esempio ieri è uscita l’ordinanza da parte della Regione Lazio per gli allenamenti e nella chat è scoppiato un casino, hanno inziato tutti a festeggiare. Non vedono l’ora di tornare in campo”.

Lazio, c’è il piano per la ripresa: Lotito ha pensato a tutto

LAZIO FAN SHOP DI VIA SCIPIONI – Nuovo materiale Lazio e Curva Nord

LA NOSTRA STORIA L’attaccante biancoceleste Orlando Fantoni

LA NOSTRA STORIA Orlando Fantoni nasce a Belo Horizonte, in Brasile, il 4 maggio 1917. Il 13 secondo alcune fonti. Fratello minore di Juan e Leonidio e cugino di Octavio.

Inizia a giocare nel Palestra Italia di Belo Horizonte (attuale Cruzeiro) dove resta fino all’estate del 1947. Quindi Fantoni arriva alla Lazio con il connazionale Robespierri. La stagione dopo inizia la preparazione pre-campionato con la Lazio e poi torna in Brasile al Vasco de Gama dove chiude la carriera nel 1950. Dopo essersi laureato in Giurisprudenza nel 1957 allena in Venezuela Universidad Central, Deportivo Portugués e Deportivo Italia.

Torna poi in Brasile per guidare il Cruzeiro e poi Caldense, Londrina, ancora Cruzeiro, America, Nautico, Bahia, Vasco da Gama, Gremio, Corinthians, di nuovo Vasco da Gama e Cruzeiro, Botafogo, Bahia e per finire nel 1984 il Vitoria. Da tecnico si aggiudica cinque campionati venezualani e sette brasiliani. È morto di enfisema polmonare a Salvador de Bahia il 5 giugno 2002. Le sue spoglie riposano nel cimitero Jardim da Saudade di Salvador de Bahia.

SEGUICI ANCHE SU TWITTER

LA NOSTRA STORIA L’ex portiere Massimo Cacciatori

LA NOSTRA STORIA Massimo Cacciatori nasce ad Ascoli Piceno il 4 maggio 1951. Cresce nel Del Duca Ascoli per poi passare nelle giovanili dell’Inter. Arrivato tra le fila della Prima Squadra, ma senza mai giocare, vince il Campionato italiano 1970/71. Nel 1972 passa alla Sampdoria dove fa il suo esordio in Serie A. Nel 1978, dopo sei campionati, Massimo Cacciatori si trasferisce alla Lazio dove resta per due stagioni. Nel 1980 resta coinvolto nel calcioscommesse ed è squalificato per cinque anni. Grazie alla vittoria dell’Italia nel Campionato del Mondo del 1982 gli sono condonati tre anni. Ritorna in campo e gioca altre tre stagioni in maglia biancoceleste. Nel 1985 si trasferisce al Gubbio dove al termine della stagione 1988/89 chiude la carriera da calciatore. Appesi gli scarpini al chiodo diviene Allenatore di Prima Categoria. Guida Ascoli, Ancona, Gualdo, Teramo e Campobasso. Dal 2001 è docente di ‘tecnica del portiere’ alla Scuola Allenatori F.I.G.C. di Coverciano. Nel 2004 ha scritto un libro di testo per il suddetto corso: ‘Il portiere moderno’.

SEGUICI ANCHE SU TWITTER

LA NOSTRA STORIA Il difensore Armando Bertagni

LA NOSTRA STORIA Armando Bertagni nasce a Spilimbergo, in prov. di Pordenone, il 4 maggio 1907. Prima dell’arrivo alla Lazio è spesso riportato come Bertagna.

Inizia a giocare nella squadra dei ‘liberi’ di Modena. Nel periodo della leva militare Bertagni passa al Cagliari. In seguito è acquistato dalla Nocerina. Nella stagione 1929/30 passa alla Salernitana dove gioca per tre stagioni.  Nel 1932 arriva alla Lazio dove resta fino al 1935 dimostrandosi una colonna della difesa grazie a velocità e non comuni doti acrobatiche. Viene ceduto al Livorno alla fine del campionato 1934/35. È morto a Livorno il 6 settembre 1957.

SEGUICI ANCHE SU TWITTER

LA NOSTRA STORIA L’attaccante Oliviero Visentin

LA NOSTRA STORIA Oliviero Visentin nasce a Fossalunga, frazione di Vedelago (Tv) il 4 maggio 1936. Dopo gli esordi con il San Lorenzo di Mossa, viene portato all’Ortona. Dopo due anni passa alla Fermana. Selezionato per la Rappresentativa Marchigiana per partecipare al Torneo delle Regioni. Proprio in questa occasione è individuato da Dino Canestri che ne consiglia l’acquisto alla Lazio dopo averlo fatto visionare da Fulvio Bernardini. Nell’estate 1959 Visentin arriva in biancoceleste. A giugno del 1960 partecipa ad entrambe le partite che vedono la Lazio affrontare il Sedan per rappresentare l’Italia nella Coppa dell’Amicizia Italo-Francese. Nella seconda gara è autore di una tripletta. Confermato la stagione successiva trova però poco spazio. In biancoceleste ha vinto la Coppa dell’Amicizia (per nazioni) nel 1960. Nel 1961 viene ceduto in serie C alla Salernitana dove resta per tre campionati. Nel 1964/65 è nuovamente alla Lazio ma non è mai utilizzato. Conclude la carriera tra i dilettanti giocando in successione con Internapoli, Paganese, Pro Salerno e Sanseverinese.

SEGUICI ANCHE SU TWITTER

LAZIO Luis Alberto: “Qui mi sento in famiglia. Inzaghi sempre al mio fianco”

LAZIO Luis Alberto — Nella giornata odierna, il fantasista biancoceleste ha analizzato la situazione attuale e detto la sua sulla ripresa del campionato

LAZIO Luis Alberto: “Il primo mese è stato duro, ero lontano dalla famiglia e non era una situazione facile. Ora siamo insieme e sto bene. A casa ho tanto spazio per allenarmi, sto diventando matto per quanto allenamento faccio. Siamo fermi da due mesi, mercoledì torneremo ad allenarci a Formello, anche se individualmente e con mascherine e guanti. Fisicamente sto bene, mi auguro che si riprenda il prima possibile. Coronavirus? In Italia le cose stanno migliorando, anche se più lentamente rispetto alla Spagna. In ogni caso il governo sta facendo un buon lavoro e spero che le cose tornino presto alla normalità. C’è tanta gente che sta soffrendo per questa situazione, gente che non ha soldi per mangiare. Pertanto ho cercato di aiutare il mio paese devolvendo soldi in diversi posti”.

RINNOVO

Il rinnovo arriverà, se non ci fosse stato lo stop probabilmente sarebbe già arrivato. Rimarrò alla Lazio fino al 2025, qui mi sento in famiglia e con Inzaghi ho un bellissimo rapporto. Mi sostiene sempre, è sempre al mio fianco e mi aiuta a crescere. Il nostro obiettivo è la Champions, che ci è sfuggita due volte e che adesso è alla nostra portata. Non parliamo di scudetto, prima raggiungiamo il nostro obiettivo e poi si vedrà. Derby? Qui la rivalità è molto sentita. Al primo giorno di ritiro senti già parlare di Derby. Roma Lazio è più sentita anche del derby di Siviglia. Si respira un’atmosfera magica”. Così Luis Alberto in diretta Instagram con il giornalista spagnolo Javier Bautista.

LAZIO, IL PIANO PER LA RIPRESA 

 

 

Rooney su Morrison: “Più forte di Pogba, ma non c’era con la testa”

E’ stato il grande rimpianto di Manchester United, Lazio e della nazionale inglese. Rooney su Morrison svela un retroscena amaro e triste

Ruolo centrocampista, con la caratteristica di avere piedi vellutati e grande visione di gioco. Rooney su Morrison ha voluto svelare il perchè non abbia mantenuto la promessa di diventare un campione. Intervistato dal Sunday Times, l’ex attaccante del Manchester United si è soffermato sulla qualità del settore giovanile dei Red Devild. Un vivavio da far invidia vista la mole di calciatori che ne sono usciti e che si sono affermati a grandi livelli. In questo vivaio ha mosso i passi anche Ravel Morrison, ma senza compiere il salto di qualità: “Quando ero allo United ho visto tantissimi calciatori provenire dal vivaio. Tra cui Pogba, Morrison, Lingard, ma tra tutti Ravel era il più forte. Anche più di Pogba e ricordo certi suoi numeri in allenamento come fare tunnel più volte a Vidic“.

“NON C’ERA CON LA TESTA”

Qualche scampolo di Premier League e di Championship per Ravel, poi il passaggio alla Lazio dove però non ha praticamente mai giocato, se non qualche piccolo scampolo. Difficoltà di ambientamento e troppo tempo sui social, ma anche un carattere difficile. Rooney spiega: “Non c’era con la testa e questo ha condizionato il suo cammino. Il suo stile di vita e l’ambiente circostante lo hanno influenzato negativamente e questa è una cosa molto triste per lui. Questo ha fatto la differenza anche se lui era il più forte di tutti“. Un grande rammarico, anche per la Lazio che aveva creduto in lui.

Lazio, c’è il piano per la ripresa: Lotito ha pensato a tutto

L’ordinanza della Regione Lazio permette a Lazio e Roma di tornare ad allenarsi in sicurezza a partire dal 6 maggio. Lotito non vuole farsi trovare impreparato e ha pronto già il piano.

Il centro di Formello proseguirà con la sanificazione come avvenuto per i mesi di marzo e aprile e ora è pronto ad accogliere i calciatori. Si comincerà con le sedute individuali a distanza di almeno 2 metri tra giocatori. Sono già stati preparati 5 campi di allenamento. Le distanze di sicurezza saranno rispettate regolarmente con spazi anche di 10 metri e non solo di uno o due. I gruppi di lavoro potrebbero essere composti da un minimo di 3 giocatori, forse 4. Prima di procedere la Lazio ha intenzione di fare i tamponi ai giocatori: solo a quel punto si riprenderanno gli allenamenti.

Lazio a Formello dal 6 maggio, c’è l’ordinanza regionale

Lotito vince il primo round della sua guerra per la ripresa della Serie A. Lazio a Formello dal 6 maggio, arriva la l’ordinanza della Regione che permette gli allenamenti

Ci sarà la Lazio a Formello ad allenarsi dal prossimo 6 maggio. E’ quanto ha stabilito l’ordinanza regionale che permetterà agli atleti di allenarsi nei centri sportivi. Una bella notizia in risposta agli appelli di Immobile e compagni che chiedevano questa soluzione da parecchi giorni. E’ anche uno spiraglio verso la ripartenza della serie A, Governo permettendo. Non si esclude che già da lunedì possa esserci il primo allenamento individuale degli atleti, qualora il Governo decida di dare una deroga a tal proposito.

LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Mario Mereghetti

LA NOSTRA STORIA Mario Mereghetti nasce a Ossona (Mi) il 3 maggio 1938. Cresce nelle giovanili dell’Inter.

Nel 1956/57 Mario Mereghetti entra nel giro della prima squadra esordendo in serie A proprio contro la Lazio. Nel 1960/61 passa in prestito all’Udinese. Tornato all’Inter resta una stagione come riserva prima di essere ceduto all’Atalanta. Dopo quattro stagioni nel 1966 passa alla Lazio. Con i biancocelesti partecipa a quasi tutte le amichevoli estive e a un incontro di Coppa Italia, ma poi viene accantonato dall’allenatore Mannocci. Nel mercato autunnale torna di nuovo all’Inter. Gioca in seguito due anni a Varese, in serie A e altri due anni a Lecco in serie C dove conclude la sua carriera.

SEGUICI SU TWITTER

LA NOSTRA STORIA Il difensore Aldo De Pierro

LA NOSTRA STORIA Aldo De Pierro nasce a Roma il 3 maggio 1923. Soprannominato ‘Zeppo’.

De Pierro entra nel vivaio biancoceleste a 9 anni. Ha fatto tutta la trafila nelle giovanili della Lazio. Alternava il calcio all’impiego all’Immobiliare. Ha avuto come allenatori Canestri, Popovich, Alt, Sturmer e Cargnelli. A partire dal 1943/44 ha giocato due stagioni in biancoceleste. Vince per due volte il Campionato provinciale Ragazzi.
La guerra lasciò un segno profondo nella sua vita in quanto la famiglia, residente in Via Clitunno e con il padre Oreste che faceva il barbiere, ospitava prigionieri di guerra evasi rischiando la rappresaglia tedesca del vicino Comando delle SS. Chiamato alle armi nell’Aeronautica prese parte al campionato militare. Nel 1943 torna alla Lazio e gioca il campionato misto romano.
Nel 1947 si trasferisce al Sora, dove resta due stagioni. Successivamente passa alla Viterbese, dove gioca con il giornalista Sandro Ciotti. Infine torna a Sora. Concluse la carriera a 30 anni con l’Artiglio di piazza Bologna. Andato in pensione vive a Roma con la moglie Ione. Non segue con particolare attenzione le vicende calcistiche anche se fa parte dell’Associazione Vecchie Glorie di Roma e Lazio e tifando per i biancocelesti.
Nel tempo libero si dedica alla falegnameria artistica e costruisce mirabili miniature. Alla fine degli anni ’80 è osservatore per la Lazio. Pur lavorando a titolo gratuito gli fu ritirata assieme ad altre Vecchie Glorie laziali la tessera omaggio per assistere alle partite. Fu una decisione presa dal presidente Gian Marco Calleri. A tale assurda e irriconoscente decisione pose rimedio il presidente Sergio Cragnotti. È deceduto a Tarquinia l’11 aprile 2015.

SEGUICI ANCHE SU TWITTER

Eriksson: “La mia Lazio la squadra più forte al mondo”

Eriksson ricorda il periodo alla Lazio e parla del campionato.

Nel corso di una diretta Instagram con la giornalista Francesca Turco, l’ex allenatore biancoceleste Sven-Goran Eriksson ha ricordato i bei tempi alla Lazio e parlato della corsa alla scudetto. “Se si ripartisse, la Lazio ha grandi possibilità di vincere lo scudetto. Gioca meglio di Juve e Inter”, ha detto. Sul suo passato alla Lazio: “Devo ringraziare per sempre i tifosi biancocelesti per come mi hanno trattato, mi dispiace per come è finita ma il nostro viaggio insieme è stato grande”. Eriksson ha poi affermato che “la mia Lazio è stata una delle più forti squadre al mondo” e di non aver “mai più allenato una formazione così” nel corso di tutta la sua carriera. L’ex Lazio ha parlato anche di Inzaghi: “Non mi aspettavo che Inzaghi diventasse così bravo, stesso discorso per Conceicao”. Per quanto riguarda i suoi giocatori “mi aspettavo un futuro così, avevo Mancini, Veron, Mihajlovic che non accettavo di poter perdere”.
SEGUICI SU FACEBOOK

Lazio Luis Alberto: “Il calcio mi manca, vogliamo giocare ed essere d’aiuto”

Lazio Luis Alberto è pronto a rpartire e scendere nuovamente sul terreno verde, anche per aiutare tutte le famiglie che vivono grazie a questo sport

Lazio Luis Alberto manda un messaggio – Ormai la Serie A manca da circa due mesi, il campionato si è fermato a causa del Coronavirus che sta rallentando tutto il Mondo. Il calcio però inizia a mancare ai calciatori che oltre a essere il loro lavoro, è anche la loro passione. Ecco un lungo messaggio dello spagnolo postato sul proprio social:

“Mi mancano molte cose: l’odore dell’erba appena tagliata, gli scherzi negli spogliatoi, la tensione prima di una partita, le sessioni video, l’adrenalina di un allenamento … Questa è la mia normalità, questa è la nostra normalità. Abbiamo passato un brutto momento nelle ultime settimane, l’intero Paese ha sofferto per questo maledetto covid-19, ma stiamo iniziando a vedere la luce alla fine del tunnel. Senza fretta, con grande cautela e anche con un po’ di paura, ma l’Italia sta lentamente tornando in attività e anche noi vogliamo farlo. Noi ci siamo! Vogliamo e dobbiamo tornare al lavoro, non solo per a noi calciatori, ma perché ci sono molti addetti e lavoratori che dipendono dal calcio. Dipendenti con famiglie che ora sono senza stipendio e che devono tornare alla normalità. Non vogliamo essere responsabili di ulteriori tagli o licenziamenti. Vogliamo essere d’aiuto per la riapertura del Paese e far emozionare di nuovo i nostri tifosi, per far tornare quella la passione e quella gioia che hanno dentro. Ecco a cosa serve il calcio: ad unirci. Siamo pronti per tornare”.

LAZIO Inzaghi per sempre. Lotito propone il rinnovo

LAZIO Diaconale ricoverato in ospedale

LA NOSTRA STORIA L’ex portiere Giovanni Zenaro

LA NOSTRA STORIA Giovanni Zenaro nasce a Berlino, in Germania, il 2 maggio 1914. A volte si trova come ‘Zennaro’.

Zenaro inizia a giocare con il Thiene nella stagione 1932/33. La stagione successiva passa allo Schio. Nel 1934/35 è acquistato dalla Lazio. Resta a Roma per due stagioni ricoprendo il ruolo di riserva. Nel 1936 passa al Marzotto Valdagno. L’anno successivo è alla Sanremese. Nella stagione 1938/39 difende la porta della Spal. Dal 1939 al 1943 gioca con la Mater.

SEGUICI ANCHE SU TWITTER

LAZIO Inzaghi per sempre. Lotito propone il rinnovo

Lazio Inzaghi, il matrimonio verso il prolungamento. Claudio Lotito offre il rinnovo contrattuale al mister che ha il contratto in scadenza nel 2021

In stile Arsene Wenger o Sir Alex Ferguson. Claudio Lotito vuole Simoncino a vita sulla panchina biancoceleste ed è pronto ad offrirgli il rinnovo contrattuale. Lazio Inzaghi verso il prolungamento di questo bellissimo matrimonio che dura da quando era calciatore. L’attuale contratto del piacentino ha scadenza nel 2021 e il patron laziale vuole blindarlo per rimandare al mittente le avances delle altre big europee. Per questo la dirigenza biancoceleste ha intenzione di mettere sul piatto un rinnovo da 2.5 milioni a stagione, con un premio di 500mila euro in caso di conquista dello scudetto. Per quanto riguarda il rinnovo temporale, il nuovo conttratto andrebbe ad allungare l’attuale di ben tre anni. Nei prossimi giorni sono previsti i primi contatti con l’allenatore. I tifosi della Lazio sono pronti a vedere ancora per molto il loro beniamino sulla panchina biancoceleste.

LAZIO Diaconale ricoverato in ospedale

Diaconale ricoverato in ospedale — Di oggi la notizia del ricovero del portavoce della Lazio. Si attendo aggiornamenti sulle sue condizioni

Diaconale ricoverato in ospedale — Il portavoce biancoceleste si sarebbe sottoposto, nelle ultime ore, a un intervenuto chirurgico d’urgenza e si attendono ulteriori dettagli circa le sue condizioni dal personale medico. Escluso, pertanto, ogni collegamento con il Covid-19. 

IN EMILIA ROMAGNA AL VIA GLI ALLENAMENTI