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LA NOSTRA STORIA Il centrocampista Octavio Fantoni

LA NOSTRA STORIA Octavio Fantoni nasce a Belo Horizonte, in Brasile, il 4 aprile 1907. Noto nel suo paese come Nininho e in Italia come Ottavio. Battezzato come Pedro.

Brasiliano ma di origini toscane. I genitori emigrarono in Brasile da Bibbiena, cittadina in provincia di Arezzo. Inizia a giocare nella squadra della Palestra Italia di Belo Horizonte (Cruzeiro). Sin da subito esprime il desiderio di tornare nella nazione che sente sua. Tra le tante offerte ricevute dall’Italia sceglie quella della Lazio. Sposato con due figlie rimase presto vedovo.

La Lazio lo acquista con il cugino Juan nella stagione 1930/31. Diviene subito un beniamino per classe, grinta e uno straordinario attaccamento alla maglia. Pedina fondamentale del gioco biancoceleste, amato dai tifosi per il carattere combattivo e mai domo ma improntato al massimo rispetto per gli avversari.

Il 25 marzo 1934 fa il suo esordio in Nazionale contro la Grecia nelle eliminatorie del Campionato del Mondo. Unica presenza in azzurro. Nel frattempo era arrivato alla Lazio un altro suo cugino, Leonisio, fratello di Juan. Del calcio italiano gli piaceva tutto meno la durezza del gioco. Octavio salta poche partite ma il 20 gennaio 1935 contro il Torino si infortuna al naso in uno scontro con un avversario.

Esce dal campo e, medicato, dopo cinque minuti torna in campo collaborando al pareggio della Lazio ottenuto a pochi minuti dalla fine grazie a un gol di Piola. Fino al venerdì successivo i giornali non riportano nulla ma quel giorno il Messaggero con la notizia di una Lazio multata dal Tribunale del Calcio per intemperanze dei propri sostenitori segnala che da giovedì pomeriggio Fantoni si trova ricoverato al Policlinico Morgagni per un peggioramento delle condizioni di salute.

Il giocatore è in preda a una forte febbre e i sanitari riscontrano una frattura alle ossa nasali. Sempre il Messaggero il 26 gennaio riporta che il giorno precedente si era assistito a una ininterrotta serie di visite da parte degli sportivi. Anche dei giocatori della Roma. Le notizie non sembrano confortanti. Lunedì 28 si registra un miglioramento ma il giorno dopo ancora un forte rialzo febbrile. Si parla di intervento chirurgico. Mercoledì 30 le condizioni sono gravi. Il giorno prima i medici avevano diagnosticato una settico-piemia con localizzazione purulenta al ginocchio sinistro. Giovedì 31 il giornale scrive che i medici Bani e Di Giulio dopo l’operazione hanno emesso un bollettino in cui le condizioni del giocatore sono giudicate riservatissime. Il 1 febbraio le notizie sono confortanti. Lunedì 4 i compagni di squadra fanno visita al compagno trovandolo in discrete condizioni. Mercoledì 6 un nuovo improvviso aggravamento. Il ginocchio è pieno di pus. Il giorno successivo il giornale scrive che Fantoni subisce una nuova operazione ma i medici non si pronunciano. Venerdì 8 ‘Il Messaggero’ definisce gravissime le sue condizioni. Il 9 lo stesso giornale annuncia la morte del giocatore con queste parole: “È un lutto per il calcio italiano la morte di Ottavio Fantoni”. Il sottotitolo: “La Lazio giocherà ugualmente a Livorno non avendo ottenuto il richiesto rinvio della partita a lunedì”. Parte dell’articolo dice: “Ieri sera alle 19,35 Fantoni, valoroso mediano sinistro della Lazio, è cessato di vivere in una camera del Policlinico Morgagni. In seguito alla frattura nasale, era sopravvenuta una settico-piemia con localizzazione di pus al ginocchio, per la quale fu operato essendo in gravi ma non disperate condizioni. La situazione si è aggravata per una successiva localizzazione all’articolazione tibio-tarsica che rese necessario un altro intervento. Sin da giovedì i medici avevano perduto ogni speranza di salvarlo. Ieri mattina alle 11 Ottavio Fantoni è entrato in agonia e qualche ora dopo il parroco del Sacro Cuore al Lungotevere Prati, padre Zafferana, gli amministrò i sacramenti ‘in extremis’. Ma la forte fibra dell’atleta fece sì che l’agonia si prolungasse fino al tardo pomeriggio, tra il dolore della cugina e dei compagni di squadra che non lo hanno mai abbandonato in queste tristi ore.  Anche il gen. Vaccaro, segretario del C.O.N.I., è voluto essere presente al momento del trapasso e ha espresso, a nome del C.O.N.I. e della F.I.G.C., le condoglianze alla famiglia. Successivamente è stato un continuo accorrere di molte personalità del mondo sportivo”. Da segnalare che il giocatore è spirato nel momento in cui entrava in clinica il cugino Juan. Ancora il quotidiano romano prosegue: “Sono arrivati moltissimi telegrammi di società sportive, della Roma e di autorità dello sport. La Lazio ha chiesto il rinvio a lunedì 11 della partita di campionato all’Unione Sportiva Livorno. Il Presidente della squadra toscana comm. Troti ha risposto di non poter aderire al desiderio espressogli dalla Lazio il quanto l’11 a Livorno è festa civile ma sarà comunque giornata lavorativa e pertanto l’incontro si svolgerà il giorno 10 come da calendario”. La Lazio è costretta a giocare. Lo farà con il lutto al braccio, con la morte nel cuore e la rabbia in petto per il rinvio negato, imponendosi 2 a 0 pur priva dei Fantoni rimasti a Roma. In tutti i campi di gioco viene osservato un minuto di silenzio in memoria di Octavio.  Il 12 Il Messaggero narra che “nel pomeriggio precedente si sono svolti i funerali del giocatore alla presenza di una cornice di popolo imponente che ha gremito il Lungotevere Prati, Ponte Cavour e Piazzale di Ripetta. Alle esequie hanno partecipato i rappresentanti di tutte le società sportive della Capitale, i gruppi dopolavoristici dell’Urbe con i propri gagliardetti e bandiere. Nella mattinata, nella Chiesa del Sacro Cuore in Prati, in presenza della salma, si era svolta la funzione religiosa alla quale sono intervenuti tutti i giocatori della Lazio e vari atleti della Roma. Il pellegrinaggio è stato continuo, tanto che nel pomeriggio solo il servizio d’ordine è riuscito a formare uno stretto corridoio per permettere il passaggio del carro funebre. La salma è stata trasportata dalla chiesa al carro a spalla dai giocatori di Lazio e Roma fraternamente uniti.  Tra i più commossi Fulvio Bernardini, Pietro Pastore e Attilio Ferraris, che nei giorni della malattia non ha lasciato un solo istante, notte e giorno, il capezzale del compagno amatissimo. Presenti anche Paolo Agosteo dell’Ambrosiana e Guido Masetti della Roma. Lentamente il carro funebre ha potuto raggiungere Piazza della Fontanella Borghese, gremitissima, dove il dott. Antonacci, in rappresentanza della F.G.C.I., ha rivolto alla salma l’ultimo saluto degli sportivi di Roma e d’Italia.  Seguivano il feretro il Segretario del C.O.N.I. e Presidente della F.G.C.I. Giorgio Vaccaro, il CT della Nazionale comm. Pozzo, il vicepresidente dell’Ambrosiana, il presidente della Lazio Eugenio Gualdi con tutti i dirigenti. Assente, perché malato, il presidente della Roma che si è fatto rappresentare da un dirigente giallorosso. Presenti i famigliari, le due bambine figlie dello scomparso, il rappresentante dell’Ambasciata del Brasile.  Il rito ‘fascista’ è stato eseguito da uno sportivo tra la folla che ha gridato per tre volte il nome di Ottavio Fantoni, a cui ha fatto eco a una sola voce del popolo commosso il grido di “presente”. Il corteo ha poi raggiunto il Verano seguito da centinaia di macchine e da numerosi carri colmi di corone. Tra queste quella della famiglia, del segretario del Partito Nazionale Starace, dell’Ambasciata del Brasile, del sottosegretario dell’Aeronautica Valle. E ancora dei presidenti di Lazio, Roma, Ambrosiana e Juventus, dei compagni di squadra, dei giocatori della Roma e della Fiorentina, del personale dello Stadio Nazionale, dei nuotatori della Lazio e molte altre ancora. Il presidente della Lazio, ing. Eugenio Gualdi, ha voluto ringraziare a nome della Società tutti coloro che hanno partecipato ai funerali”.  Il 20 gennaio 1935 la FIGC gli assegna la Medaglia d’Argento al Valore Atletico, decorazione concessa ai calciatori caduti in gara o in allenamento.

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Totti mastica amaro: “Inzaghi uno dei migliori ma spero che la Lazio si fermi”

Totti amarcord a Sky Sport: l’ex capitano giallorosso stuzzicato sulla sua grande rivalità con la Lazio. Ecco le sue parole sulla squadra di Inzaghi e non solo.

Totti ha parlato a Sky Sport: “Inzaghi? Ho un bellissimo rapporto con lui, è un grande amico, abbiamo vissuto anche la nazionale insieme. Posso dire che sta facendo ottime cose: per me è uno dei migliori in Serie A. Nesta è stato il mio rivale in campo e fuori perché lo vedevo come me, il capitano della Lazio. Siamo amici ora, non c’è la rivalità di quando eravamo giovani. A un certo punto bisogna mettere da parte queste cose. Saresti contento per Inzaghi se la Lazio vincesse lo scudetto? Diciamo che sarei contento se lo vincesse con un’altra squadra (ride, ndr). Sono annate particolari, tutto ti va bene anche quel pizzico di fortuna. Spero naturalmente che la Lazio possa fermarsi presto…”.

Lazio Leiva possibile operazione al ginocchio durante lo stop

Lazio Leiva possibile operazione al ginocchio , dovrà valutare in questi giorni di stop se effettuare o meno l’intervento

Lazio Leiva possibile operazione al ginocchio. Il centrocampista brasiliano è il muro dei biancocelesti, ma negli ultimi tempi convive con una infiammazione cartilaginea al ginocchio che ora gli starebbe causando problemi anche al menisco. Con la società, sono continuamente in contatto e stanno valutando quale sia la soluzione migliore, se farlo operare o continuare con le terapie. Con l’operazione in artroscopia, Leiva rimarrebbe fuori circa un mese, avrebbe tutto il tempo necessario visto che il campionato non dovrebbe riprendere fino a metà maggio, ma ovviamente dovrebbe poi recuperare un po’ di condizione fisica. L’altra soluzione invece riguardano le cure conservative. Questa soluzione però, porterebbe il calciatore a non potersi operare poi a stagione conclusa perché ci sarebbe poco tempo visto che l’inizio del prossimo campionato dovrebbe iniziare praticamente subito. A breve la Lazio e il centrocampista decideranno la soluzione migliore.

SERIE A Ferrero: “Allo stadio con le mascherine?”

CALCIOMERCATO LAZIO Occhi puntati sul talento Ejuke

La Uefa comunica: “Stop campionati? No, bisogna concluderli, abbiamo tempo”

La Uefa comunica la decisione di voler far terminare i campionati in tutte le competizione europee

La Uefa e l’Eca hanno diramato una lettera rivolta a tutte le Federazioni, Leghe e club europei firmata da Agnelli, Ceferin e Ollsen per comunicare che i campionati dovranno proseguire, con la possibilità di giocare anche ad Agosto, purché vengano terminati (Coronavirus permettendo). Questa decisione è arrivata dopo aver saputo che nella giornata di ieri la Jupiter League è stata dichiarata conclusa anticipatamente. La Uefa comunica:

“Qualunque decisione di sospendere i campionati sarebbe prematura e non giustificata. siamo fiduciosi che il calcio possa riprendere nei prossimi mesi secondo le direttive delle autorità. La decisione di sospendere i campionati potrebbe pregiudicare l’iscrizione alle coppe europee. E’ richiesto a tutte le leghe di elaborare piani entro la metà di maggio per stilare un potenziale calendario con tutte le partite di calcio tra luglio e agosto, con la possibilità che l’Europa League e la Champions League ripartano dopo i campionati stessi. Fermare i campionati per noi, rappresenta l’ultima spiaggia e a oggi sarebbe una scelta prematura e ingiustificata. Il dover completare la stagione con risultati maturati sul campo sia il fine che tutti che tutti devono perseguire sino a quando è possibile, anche in una situazione senza precedenti come questa pandemia. La partecipazione alle competizioni Uefa è determinata dal risultato sportivo raggiunto al termine di un torneo nazionale, ma una risoluzione prematura desterebbe dubbi sull’adempimento di tale condizione. Inoltre bisognerà valutare con attenzione il calendario poiché la conclusione della stagione in corso deve essere coordinata con l’inizio di quella successiva”.

CALCIOMERCATO LAZIO Occhi puntati sul talento Ejuke

CORONAVIRUS Lukaku attacca il mondo del calcio e la Juventus

CALCIOMERCATO LAZIO Occhi puntati sul talento Ejuke

CALCIOMERCATO LAZIO – Tare è pronto a investire dei soldi per l’acquisto del nigeriano Ejuke

CALCIOMERCATO LAZIO – I biancocelesti iniziano a progettare la nuova stagione che li verrà protagonisti in Champions. Oltre a cercare giocatori già affermati e pronti, Tare è alla ricerca di nuove scoperte e talenti, ha individuato Chidera Ejuke come rinforzo offensivo. L’attaccante nigeriano, era già finito nel mirino del Ds la scorsa stagione, quando indossava la maglia del Valerenga ma senza concludere l’affare. L’attaccante poi è passato in Olanda all’Heerenveen per 2 milioni, confermando il suo fiuto nel gol con 9 reti in 25 presenze. Il 22enne è un’ala molto veloce, su di lui ora c’è anche il Marsiglia e il suo cartellino è arrivato a costare 5 milioni, se Tare lo vorrà veramente, dovrà fare i conti anche con la squadra francese.

SERIE A Ferrero: “Allo stadio con le mascherine?”

CORONAVIRUS Lukaku attacca il mondo del calcio e la Juventus

CORONAVIRUS Lukaku attacca il mondo del calcio e la Juventus

CORONAVIRUS Romelu Lukaku attacca il mondo del calcio e la Juventus.

L’attaccante dell’Inter Romelu Lukaku in una diretta social attacca il mondo del calcio e la Juventus: “La salute viene prima di ogni cosa. Perché bisogna giocare se nel mondo la gente rischia la vita? Eppure è necessario che un giocatore della Juve sia positivo affinché il calcio si fermi. Tutto ciò non è normale». Il calcio mi manca però ora l’importante è la salute della gente. Tutto il resto è secondario. Ciò che mi manca di più è il ritmo gara, la competizione con l’avversario, lo stadio pieno, l’affetto del pubblico. Sto sfruttando questo momento per studiare le mie ultime prestazioni e tutto quello che ho fatto negLli ultimi sei mesi. Io vivo per fare gol. Se voglio aiutare la mia squadra devo essere sempre pronto ad aiutare i compagni. Le statistiche personali hanno poca importanza. Negli ultimi metri bisogna essere dinamici e attaccare lo spazio con i tempi giusti”.

CORONAVIRUS – FERRERO: “ALLO STADIO CON LE MASCHERINE?”

LA NOSTRA STORIA Il difensore Maximiliano Emilio Faotto

LA NOSTRA STORIA Maximiliano Emilio Faotto nasce a Montevideo, in Uruguay, il 3 aprile 1910. Riportato anche come Faotto II. Date le sue origini possedeva il passaporto italiano.

Dopo essere cresciuto nelle giovanili del Nazional di Montevideo nel 1920 Faotto fa il suo esordio in prima squadra. La stagione successiva passa al Racing. Nel 1932 ingaggiato dal Palermo arriva in Italia come oriundo. Dopo cinque anni in Sicilia nell’estate del 1937 arriva alla Lazio. Gioca per tre stagioni in biancoceleste di cui solo l’ultima come titolare.

Nella stagione 1940-41 viene ceduto in prestito al Napoli. Al termine del campionato ritorna alla Lazio dove però viene utilizzato in modo saltuario. A fine stagione si trasferisce ad Ascoli. Nel 1945 torna a Palermo dove resta fino al 1947. Dopodiché conclude la carriera nella stagione 1947-48 nel Nissena. Da giocatore-allenatore guida Ascoli e Palermo.

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LA NOSTRA STORIA L’ex attaccante Piero Pastore

LA NOSTRA STORIA Piero Pastore nasce a Padova il 3 aprile del 1903. Spesso riportato come Pietro.

Inizia a giocare a nove anni nell’Aurora di Padova con il fratello, deceduto a seguito di uno scontro di gioco. Nel 1914 passa nelle giovanili del Padova per poi, dopo la guerra, passare in prima squadra. Nel 1920 passa alla Juventus dove in sei stagioni vince uno scudetto realizzando 20 reti.

La stagione seguente si trova coinvolto nello ‘scandalo Allemandi’ che provocherà la revoca dello scudetto al Torino. Gioca due gare nella Nazionale B. Nel 1928 si trasferisce al Milan. Nello stesso anno partecipa alle Olimpiadi di Amsterdam. Nel 1929 prestato per una tournée americana al Brescia è notato per la sua somiglianza con Rodolfo Valentino e sottoposto dalla Paramount a un provino.

Recita in due film muti: ‘La Leggenda di Vally’ e ‘Ragazze non scherzate’. Nel 1929/30 è tesserato dalla Lazio, dove gioca per due stagioni. Nella stagione 1931/32 è di nuovo al Milan ma per divergenze finanziarie con la società decide di puntare alla carriera cinematografica. Nel 1932/33 torna alla Lazio. Il suo interesse però è rivolto al cinema. Nel 1933 Benito Mussolini commissiona a Luigi Pirandello un soggetto cinematografico.

La sceneggiatura è scritta da Mario Soldati, amico di Pastore dai tempi della Juventus, che lo sceglie come protagonista nel film ‘Acciaio’. Il debutto di Pastore, ‘il nuovo Valentino’, è elogiato dalla critica. Dopo una stagione passata a Perugia nel 1935/36 torna a Roma, però sulla sponda giallorossa. Terminata la carriera da calciatore dopo una breve carriera da allenatore/giocatore con Vigili del Fuoco e Tivoli, prosegue quella da attore.

Compare in una sessantina di film tra i quali ‘La corona di ferro’ con Gino Cervi, ‘Giarabub’ con Alberto Sordi, ‘Aquila Nera’ con Rossano Brazzi, ‘Attila’ con Anthony Quinn e Sofia Loren, ‘Ulisse’ con Kirk Douglas, ‘Totò e Marcellino’ e ‘Arrangiatevi’ con Totò, ‘Barabba’ con Anthony Quinn, Silvana Mangano e Vittorio Gassman. È deceduto al Policlinico di Roma l’8 gennaio 1968 per una insufficienza cardio-respiratoria.

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LA NOSTRA STORIA Il portiere Tullio Bonadeo

LA NOSTRA STORIA Tullio Bonadeo nacque a Cerreto Grue (AL) il 3 aprile 1905. Viene acquistato dalla Lazio nel 1929 dalla Dominante.

Bonadeo disputa quattro stagioni con la Lazio, l’ultima senza essere mai utilizzato in partite ufficiali. Quindi viene ceduto al Derthona. Per undici volte difende la porta della Nazionale Universitaria, quattro delle quali nel periodo in cui milita con la Lazio.

Con la maglia dei ‘Neri’ (così erano chiamati i giocatori della selezione goliardica per il colore delle maglie da gioco) si aggiudica tre edizioni dei Giochi Mondiali Universitari. Il primo nel 1927 a Roma, nel 1928 a Parigi e infine nel 1930 a Darmstadt. È deceduto a Sampierdarena, in provincia di Genova, il 24 gennaio 1968.

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LA NOSTRA STORIA L’ex difensore Giovanni Molino

LA NOSTRA STORIA Giovanni Molino nasce a Caresana (VC) il 3 aprile 1931. Il suo vero nome di battesimo è Giancarlo, ma è noto come Giovanni.

Molino inizia la carriera nel 1948 nel Casale, dove gioca un campionato da titolare. Nella stagione 1950-1951 Molino passa al Torino, dove gioca solo la sua gara d’esordio. Torna quindi una stagione al Casale per poi rientrare al Torino dove disputa tre campionati. Nel 1955 viene acquistato dalla Lazio. Gioca in biancoceleste per sei stagioni. In biancoceleste vince la Coppa Italia del 1958 contro la Fiorentina nella gara terminata 1-0. Nel mercato autunnale 1961/62 viene ceduto al Napoli. Nella stagione 1963/64 ne diventa anche allenatore. Lasciato il calcio diventa collezionista di opere d’arte moderna. Nel 1965 apre due prestigiose gallerie in Via Margutta e in Via del Babuino. Nel 1992 cessa l’attività di gallerista a causa della morte prematura della figlia Cristiana e ritorna al suo paese natio. Nel 2014 apre una nuova galleria a Milano, in Via Costanza, gestita dalla secondogenita Gloria.

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SERIE A Ferrero: “Allo stadio con le mascherine?”

SERIE A FERRERO Intervistato dal Secolo XIX, il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero ha detto la sua sulla possibile ripresa del campionato. Se molti hanno spinto per una ripresa in tempi brevi, altri non si sono detti d’accordo. “Le venti squadre di Serie A sono un po’ come la Confindustria del pallone, anziché continuare a passare ogni giorno ore in call-conference senza cavare un ragno dal buco, perché non troviamo una strategia comune?” si chiede Ferrero. Il presidente della Samp ha poi proseguito: “Anziché fare strategia comune ognuno dice la sua: io voglio giocare per lo scudetto, io per non andare in B”. Ferrero sostiene che “Si parla di giocare, capite? Sempre giocare” e poi parla di Gabbiadini, uno dei primi giocatori risultati positivi al Coronavirus: “Immaginatevi Gabbiadini”, ha detto, “si è ripreso da poco e devo dirgli magari che a maggio si torna in campo. Non è una macchina che è spenta e la riaccendi”. Ferrero si è quindi domandato: “E poi chi andrà allo stadio? La gente? E come, con le mascherine?”.

LAZIO Cucchi: “Sarà un’estate piena di calcio”

Lo storico radiocronista e noto tifoso della Lazio Riccardo Cucchi ci crede: sarà un’estate piena di calcio. Ma avverte di non abbassare la guardia. “Si profila un’estate densa di calcio”, ha scritto Cucchi su Twitter, “Serie A, gli altri campionati, le coppe europee. Un’estate di calcio e soprattutto, è ciò che conta davvero, un’estate di ritorno alla vita”. Una volta sconfitto il Coronavirus, dice Cucchi, “Giusto progettare. Ma non dobbiamo allentare la guardia”. Intanto all’interno della Serie A prosegue il confronto per decidere cosa fare.

CALCIOMERCATO Il Siviglia corteggia Luis Alberto

CALCIOMERCATO LAZIO Il Siviglia non si arrende e torna ancora una volta a corteggiare Luis Alberto. Il centrocampista biancoceleste è molto conteso in questo periodo e l’intenzione di Monchi sarebbe quella di riportarlo in Andalusia. Alvaro Torres, l’agente di Luis Alberto, ha spiegato tuttavia che la Lazio sta già lavorando al rinnovo e da entrambe le parti c’è la volontà di chiudere l’accordo.”L’anno scorso Luis Alberto è stato uno dei migliori giocatori della Serie A e quest’anno il migliore”, ha detto Torres al programma El Pelotazo di Canal Sur Radio, affermando che con il club capitolino “c’è una buona sintonia da entrambe le parti e siamo sulla buona strada per il rinnovo”. Torres ha poi ammesso che il Siviglia si è mostrato interessato a Luis Alberto: “È vero, il Siviglia si è interessato nell’ultima sessione di mercato. Monchi è pro Luis Alberto, ma l’affare non si è concretizzato” e adesso “siamo concentrati sul rinnovo”, ha chiarito Torres.

CORONAVIRUS In Belgio campionato finito: Brugge campione

CORONAVIRUS È il Belgio la prima nazione a prendere una decisione definitiva sul campionato di calcio. La Jupiter Pro League ha annunciato la fine del torneo calcistico.

CORONAVIRUS Il Belgio ha deciso di mettere la parola fine al campionato nazionale. La Jupiler Pro League, attraverso un comunicato pubblicato sul sito ufficiale, infatti, ha annunciato la fine del torneo, congelando la classifica e decretando dunque la vittoria finale del Club Brugge. Al termine del campionato mancavano una giornata e i playoff, e il Brugge viaggiava con 15 punti di vantaggio sulla seconda in classifica, il Gent. La decisione verrà ratificata ufficialmente il prossimo 15 Aprile.

LA SCELTA BELGA

La Lega afferma di aver preso la sua decisione dopo le raccomandazioni formulate dalle autorità, secondo le quali è molto improbabile, se non impossibile, che le partite con il pubblico possano aver luogo prima del 30 giugno. Al momento la pandemia ha causato in Belgio la morte di oltre 1000 persone.

LEGGI LE PAROLE DI SZOBOSZLAI SULL’INTERESSE DELLA LAZIO>>>CLICCA QUI

CORONAVIRUS Zanetti: “Difficile pensare a una ripresa del campionato”

CORONAVIRUS Zanetti — Nella giornata odierna l’ex capitano, nonché vicepresidente nerazzurro, ha fatto il punto sull’emergenza e detto la sua sulla ripresa del campionato

CORONAVIRUS Zanetti: “Stiamo vivendo una situazione drammatica, difficile in tutto il mondo perché l’emergenza sta colpendo tante popolazioni. Questa situazione non deve essere sottovalutata. C’è grande preoccupazione: noi per primi, avendo una proprietà cinese, ci siamo resi conto che si trattava una cosa molto grave. Poi il virus è arrivato in Italia con tanti deceduti e tante persone che lottano per la vita. Dobbiamo stare molto attenti. In Belgio cancellato il campionato in corso proprio per l’emergenza legata al Coronavirus? Scelta comprensibile, perché nessuno può prevedere quello che accadrà. Bisogna riflettere, anche per rendere il calcio più sostenibile. Allo stato attuale credo che sia difficile parlare di ripresa del campionato. Penso che trovare una formula sia complicato ora, magari per le semifinali di Coppa Italia, le finali e le Coppe internazionali c’è più tempo. Bisogna anche stare attenti a non compromettere la prossima stagione. Non è semplice prendere una decisione”. Così Javier Zanetti ai microfoni di Sky Sport.

CORONAVIRUS Infantino: “Il tempo del calcio tornerà. Usciremo dall’incubo”

CORONAVIRUS Infantino: “Dobbiamo seguire le regole stabilite dalle autorità scientifiche. Tornerà il tempo del calcio e allora festeggeremo insieme l’uscita da un incubo. Oggi dobbiamo pensare a portare sollievo a chi soffre, dobbiamo rimanere in casa per frenare e sconfiggere questo virus. Un grande applauso va al mondo meraviglioso del volontariato. Sono vicino agli eroi moderni che sono le infermiere e i medici. Mi congratulo con chi fa gesti di solidarietà per acquistare mascherine e ventilatori. Il calcio preme per tornare, ma dovrà pazientare ancora diverse settimane. Tutto questo deve insegnarci una lezione: il calcio che verrà dopo il virus sarà totalmente diverso, inclusivo, più sociale e solidale, legato al territorio e allo stesso tempo più globale, meno supponente e più accogliente. Avrà un’unica cosa uguale: la gioia del gol e l’abbracciarsi per esprimere questa gioia, questa emozione. Saremo migliori, più umani e più attenti ai valori veri”. Così il presidente della Fifa Gianni Infantino ai microfoni dell’Ansa.

Coronavirus, il cuore dei laziali: gara di solidarietà per Bergamo

L’emergenza Coronavirus ha fatto scattare una gara di solidarietà nel mondo, anche in quello del calcio. Grande cuore dei giocatori biancocelesti in supporto della città di Bergamo.

L’ASI (Associazioni Sportive Sociali Italiane) ha lanciato una challenge per tutti gli sportivi per raccogliere fondi per gli ospedali italiani. All’appello non sono mancati i calciatori della Lazio: Luis Alberto, Francesco Acerbi, Ciro Immobile e Danilo Cataldi in prima linea a colpi di flessioni. Acerbi ha lanciato anche l’appello: “In un momento di difficoltà nazionale ciascuno di noi potrà partecipare a questa sfida sportiva ed potrà renderla ancora più significativa effettuando una donazione a favore dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo. In 15 secondi fate quante più flessioni possibile cantando (o mettendo in sottofondo) una canzone che ha fatto la storia del nostro paese”. I giocatori della Lazio hanno fatto con questa iniziativa il gol più bello, quello della solidarietà.

SERIE A Cellino contro Lotito: “Pensa di vincere lo scudetto”

SERIE A Cellino contro Lotito che lo accusa di spingere la ripresa perché pensa di poter vincere lo scudetto

SERIE A Cellino contro Lotito – Il calcio e sopratutto la Serie A, potrebbe ricominciare a metà maggio non appena la situazione si sarà un po’ calmata. Questa sembra essere la decisione presa ieri dalla Uefa, però se Lotito è d’accordo su questo argomento, non tutti la pensano come lui, a partire da Massimo Cellino presidente del Brescia che trova “irresponsabili” le volontà di proseguire con la stagione calcistica, ecco le sue parole:

“Il campionato non può riprendere e lo dico in base a due cose: il rispetto verso la salute e la salvezza del sistema calcio. Se dovessimo ripartire ora, si rovinerebbe non solo questa stagione, ma anche la prossima che invece diventerebbe decisiva per ripartire al meglio. La stagione calcistica termina il 30 giugno, questa è la data in cui bisogna presentare le scadenze dei bilanci oltre alle scadenze dei contratti dei calciatori. Sono tutti molto arroganti e irresponsabili. Ci faranno giocare ogni 2 giorni o la Uefa possiede il potere di allungare le giornate di 72 ore? Aiutasse Brescia mandando bombole di ossigeno e respiratori”.

Lotito ha accusato giorni fa il presidente del Brescia di non voler ripartire a causa del suo ultimo poso in classifica che con l’annullamento del campionato, lo farebbe rimanere in Serie A nella prossima stagione, ecco le sue paroel al riguardo:

“L’altro giorno mi ha urlato: “tu non vuoi giocare per salvarti”, detto da lui poi, che sta facendo fuoco e fiamme per far ripartire il campionato perché pensa di vincere lo scudetto. A me di retrocedere non interessa, ce lo stavamo meritando e mi prendo le mie colpe. Il mio è un discorso generico. Ormai finire diventerebbe troppo rischioso e dovremmo giocare ogni 2 giorni prolungando tutto: bilanci, contratti dei calciatori, inizio della nuova stagione, tutto questo per cosa?. Se dovesse riprendere il campionato, non schiererò la mia squadra, perderò tutte le partite 3-0 a tavolino per rispetto dei cittadini di Brescia e dei loro cari che non ci sono più”.

CALCIOMERCATO Lazio Szoboszlai: “So dell’interesse della Lazio”

CALCIOMERCATO Lazio Szoboszlai è stato uno degli obbiettivi del mercato in estivo in caso di partenza del sergente Milinkovic Savic

CALCIOMERCATO Lazio Szoboszlai il talento del Salisburgo è semrpe piaciuto a Tare che lo reputo il nuovo Serjei per questo lo ha corteggiato per tutta l’estate e lo tiene ancora nel suo mirino. In precedenza, lo portò in grande segreto a visitare il centro sportivo di Formello per fargli vedere le strutture e l’organizzazione della Lazio. In questo momento in cui il calcio è ancora in bilico e non si sa se verrà ripreso il campionato o meno, è comunque arrivato il momento di programmare il mercato della prossima stagione. Per questo la Lazio sta sondando il terreno con diversi giocatori, consapevole che qualora il calendario non verrà ripreso, sarà di diritto in Champions League. Il talento Dominik Szoboszlai ha parlato del futuro e dell’interessamento della Lazio ai microfoni di Nemzetisport:

“Nel giro di alcune settimane, abbiamo stravolto la nostra vita che ora è totalmente diversa. Provo sempre ad allenarmi e a rimanere in casa il più tempo possibile. Il club ovviamente ci ha dato un allenamento da seguire e io lo sto facendo perché quando si potrà riprendere il campionato, mi vorrò far trovare in ottima condizione. Ci hanno dotati di orologi ‘Polar’ che monitorano la nostra attività e lo stato di salute, inviano tutti i dati allo staff. L’interesse della Lazio? Sì, ho letto alcuni articoli, però non sono molto aggiornato. Per ora posso dire che l’unica cosa importante è che tutto ciò che stiamo vivendo, finisca presto, così possiamo anche riprendere il campionato. Al momento non vale la pena guardare avanti”.

CALCIOMERCATO LAZIO Romagnoli nel mirino: contatti con l’agente

PEDRO NETO: “Nuno Espirito Santo ha fiducia in me e lo sto ripagando”

Pedro Neto è arrivato alla Lazio insieme al suo compagno Bruno Jordao, entrambi però hanno avuto poche chance e sono stati ceduti al Wolverhampton

Pedro Neto è stato ceduto nel mercato estivo alla squadra inglese che ha deciso di puntare una cifra importante sul portoghese, acquistando anche Bruno Jordao. Il talentino classe 2000 aveva già fatto vedere qualche dote alla Lazio ma senza mai avere la chance di giocare o mettersi in mostra, la squadra inglese ci ha creduto fin da subito lanciandolo. E’ stato una delle sorprese della Premier League, ha già segnato nel campionato ed è un’ottima riserva, si sta mettendo in mostra, ecco le sue parole:

“Quando sono arrivato qui, credo che in molti non se lo aspettassero, specialmente che potessi fare tutte queste cose. Io lavoro molto, ma ho anche molta fiducia in me stesso. Nuno Espirito Santo si fida di tutti i suoi calciatori, quindi risulta facile giocare per lui. C’incoraggia a dare tutto quello che possiamo sul campo, ammetto che tutto quello che sto facendo è sì grazie al mio lavoro, ma soprattutto grazie a lui perché sento che ha fiducia in me. Ora sono a casa in quarantena, è stata un po’ dura, però facciamo ciò che vogliamo. Non ci piace rimanere senza il calcio, perché è la nostra vita. Lo staff ci tiene sempre al sicuro, ci portano le scorte di cibo, trovo tutto difficile ma ci stanno aiutando molto”.

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CALCIOMERCATO LAZIO Romagnoli nel mirino: contatti con l’agente