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LA NOSTRA STORIA L’attaccante Giuseppe D’Avino

LA NOSTRA STORIA Giuseppe D’Avino nasce a Salerno il 9 settembre 1927. Cresciuto nella squadra della sua città nel 1946/47 passa alla Nocerina. La stagione seguente è alla Torrese (già Savoia).

Viene acquistato dalla Lazio nella stagione 1948/49. In maglia biancoceleste esordisce in serie A ma non trova molto spazio. Nell’estate del 1949 viene ceduto e ritorna alla Salernitana. Come contropartita il club biancoceleste riceve il portiere De Fazio, che poi diventerà cognato dello stesso D’Avino. Un anno a Salerno per poi passare all’Empoli dove resta però una sola stagione. Nel 1951 si trasferisce al Catanzaro dove mette radici e rimane fino al 1957a Salerno. È proprio con i giallorossi calabresi che, in una partita contro la Salernitana, realizza il gol partita con un tiro da centrocampo trafiggendo il cognato De Fazio. L’episodio fa infuriare il portiere che per anni non gli rivolge più parola. Chiude la carriera nella Palmese nel 1960. È deceduto a Salerno il 12 marzo 2011.

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FINLANDIA ITALIA Probabili formazioni – Un laziale dal 1′

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FINLANDIA ITALIA Probabili formazioni – Uno dei due laziali convocati potrebbe giocare dal 1′.

FINLANDIA ITALIA Probabili formazioni – Stasera a Tampere (ore 20.45, diretta tv Rai1) gli azzurri avranno una grandissima occasione per allungare in maniera decisiva in testa al girone J. In caso di vittoria, la qualificazione a Euro 2020 potrebbe già a ottobre, nel corso del doppio impegno con la Grecia all’Olimpico e il Liechtenstein in trasferta. Ciò nonostante, il ct Mancini opererà qualche cambio rispetto all’undici visto in Armenia. Su tutti, il deludente Chiesa, che lascerà il posto a El Shaarawy, mentre Verratti (squalificato) sarà sostituito da Sensi. Ballottaggio invece per la mezzala destra tra Pellegrini e insidia Barella. In avanti, a dispetto delle dichiarazioni della vigilia, dovrebbe essere confermato Belotti al centro, con Immobile in panchina. Dovrebbe invece giocare dal 1′, al fianco di Bonucci, l’altro laziale Acerbi.

PROBABILI FORMAZIONI

FINLANDIA (4-4-2): Hradecky; Raitala, Arajuuri, Toivio, Uronen; Lod, Kauko, Kamara, Soiri; Tuominen, Pukki. All. Kanerva.
ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Florenzi (Izzo), Bonucci, Acerbi, Emerson Palmieri; Pellegrini (Barella), Jorginho, Sensi; Bernardeschi, Belotti, El Shaarawy. All. Mancini.

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LA NOSTRA STORIA L’ex portiere Riccardo Budoni

LA NOSTRA STORIA Riccardo Budoni nasce a Roma l’8 settembre 1959. Cresce nelle giovanili del Teramo facendo il suo esordio in Serie C nella stagione 1977-1978.

L’anno dopo Riccardo Budoni diventa il portiere della Primavera della Lazio. Nel 1979 conquista la Coppa Italia di categoria. Nel finale di stagione esordisce in Serie A per via delle squalifiche per il calcioscommesse che colpiscono anche il portiere Massimo Cacciatori.

A fine stagione passa al Siena. L’anno seguente si trasferisce ad Empoli. Nella stagione 1982/83 è al Brescia. L’anno dopo passa al Piacenza per poi far ritorno tra le rondinelle. In seguito gioca nella Massese per poi chiudere la carriera nel 1988 nello Spezia. A carriera finita gioca nella Lazio Master Calcio a 5, con cui vince un titolo nazionale nel 1997. La sua carriera è proseguita nel Calcio a 5 sia come calciatore che allenatore.

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ACCADDE OGGI – Gianni Brera, colui che è stato probabilmente il più grande giornalista sportivo italiano

L’8 settembre 1919 nasceva a San Zenone Po, in provincia di Pavia, da Carlo e da Marietta Ghisoni, Giovanni Luigi Brera, in arte Gianni. Lasciato il paese natio, a quattordici anni si trasferisce a Milano dalla sorella Alice (di professione maestra), dove si iscrive al liceo scientifico. Fu un promettente centromediano delle squadre giovanili del Milan ma la passione per il calcio non procedeva di pari passo con gli studi e così il padre e la sorella gli imposero di smettere di giocare e di spostarsi a Pavia, dove terminò il liceo e si iscrisse all’Università.

Nel 1940 Brera frequenta Scienze politiche, svolgendo vari lavori per pagarsi gli studi. Non fa in tempo a laurearsi che scoppia la seconda guerra mondiale. Costretto a partire soldato, diventa prima ufficiale e poi paracadutista, scrivendo in questa veste alcuni articoli per diversi giornali di provincia. Notato per la sua bravura dagli ambienti del giornalismo, viene chiamato per alcune collaborazioni giornalistiche al “Popolo d’Italia” e a “Il Resto del Carlino”, testate importanti anche se controllate dal regime fascista, mentre Brera fu sempre un fervente antifascista. Il suo disagio all’interno delle redazioni è forte e palese e diventa ancora maggiore quando, fra il 1942 e il 1943, le operazioni militari intraprese dal regime cominciano ad andare male. In quei due anni muoiono la madre e il padre, lui si laurea e in seguito si sposa. Inoltre parte per Roma per assumere il ruolo di redattore capo di “Folgore”, la rivista ufficiale dei paracadutisti. In piena resistenza partecipa attivamente alla lotta partigiana in Val d’Ossola.

A guerra finita, nel 1945, riprende l’attività di giornalista per la “Gazzetta dello Sport”. In pochi giorni comincia a organizzare il Giro d’Italia di ciclismo che avrebbe preso il via nel maggio successivo, quello che doveva essere il “Giro della rinascita”, il ritorno del Paese alla vita dopo i tragici avvenimenti bellici. Direttore del giornale era Bruno Roghi, tra i giornalisti Giorgio Fattori, Luigi Gianoli, Mario Fossati e Gianni Brera, che fu nominato responsabile del settore atletica leggera. Per occuparsi di questo sport studiò a fondo i meccanismi neuro-muscolari e psicologici del corpo umano e le competenze acquisite, unite a un linguaggio fantasioso e geniale, hanno contribuito a sviluppare la sua grande capacità di raccontare il gesto sportivo con passione e trasporto. Nel 1949 scrisse il saggio “Atletica leggera, scienza e poesia dell’orgoglio fisico”. Nello stesso anno, dopo essere stato corrispondente da Parigi e inviato per la Gazzetta alle Olimpiadi di Londra del ’48, fu nominato, a soli trenta anni, condirettore del giornale assieme a Giuseppe Ambrosini. In tale veste fu presente alle Olimpiadi di Helsinki del ’52, dominate nel calcio dall’Ungheria e nell’atletica dal ceco Zatopek, che vinse una gara memorabile nei cinquemila metri stabilendo il record del mondo. Nonostante avesse ereditato dal padre le idee socialiste Gianni esaltò l’impresa di Zatopek per ragioni tutte sportive con un titolo in prima pagina a nove colonne. Questo gli attirò nel clima politico di allora l’ostilità degli editori, i Crespi, contrariati che si fosse dato tanto risalto a un comunista. Nel 1954 dopo aver scritto un articolo poco compiacente sulla regina britannica Elisabetta II e provocando una polemica Gianni Brera si dimise, con decisione irrevocabile, dalla “Gazzetta”.

Lasciato il giornale compì un viaggio negli Stati Uniti e al suo ritorno fondò un settimanale sportivo, “Sport giallo”. Poco dopo Gaetano Baldacci lo chiamò al “Giorno” per assumere la direzione dei servizi sportivi. Qui si distinse subito per l’anticonformismo, non solo politico. Nuovi erano lo stile e il linguaggio, più vicini al parlare quotidiano, e l’attenzione dedicata ai fatti di costume, al cinema, alla televisione, oltre un grande spazio dedicato allo sport. Brera seguì le grandi corse ciclistiche, il Tour de France e il Giro d’Italia, prima di dedicarsi al calcio, senza smettere però di amare il ciclismo, su cui ha scritto “Addio bicicletta” e “Coppi e il diavolo”, stupenda biografia di Fausto Coppi, del quale fu amico fraterno.

Nel 1976 tornò come editorialista alla “Gazzetta dello Sport”. Intanto, continuava a curare sul “Guerin Sportivo” la rubrica Arcimatto, mai interrotta e mantenuta fino alla fine. Chiusa la parentesi di editorialista alla “Gazzetta”, passa di nuovo al “Giorno” e poi, nel ’79, al “Giornale nuovo”, fondato da Indro Montanelli dopo la sua fuoruscita dal “Corriere della sera”, dove cura i servizi sportivi. Brera tentò anche l’avventura politica candidandosi alle elezioni politiche del ’79 e dell’83 nelle liste del Partito Socialista, da cui si allontanò in seguito, per presentarsi nell’87 con il Partito Radicale.

Nel 1982 venne chiamato da Eugenio Scalfari alla “Repubblica”. Precedentemente aveva iniziato anche una collaborazione saltuaria e poi fissa con la trasmissione televisiva “Il processo del lunedì”, condotta da Aldo Biscardi. Moltissime in seguito sono state le sue apparizioni televisive come ospite e opinionista in programmi sportivi e perfino come conduttore sull’emittente privata Telelombardia. Il 19 dicembre 1992, al ritorno dalla rituale cena del giovedì, immancabile appuntamento con il gruppo dei suoi amici, sulla strada tra Codogno e Casalpusterlengo, il grande giornalista perse la vita in un incidente. Aveva 73 anni.

LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Michele De Nadai

LA NOSTRA STORIA Michele De Nadai nasce a Milano l’8 settembre 1954. Cresce nelle giovanili del Milan. Nel 1973 passa per due stagioni nel Lecco in serie C.

Nel 1975 Michele De Nadai torna al Milan dove esordisce in serie A. La stagione seguente passa al Monza. Nel 1977 si trasferisce alla Roma dove resta per quattro campionati. Nel 1981 passa alla Lazio in uno scambio con Perrone. Gioca due stagioni in maglia biancoceleste. Nel 1983 si trasferisce alla Pistoiese e l’anno dopo alla Salernitana dove, alla fine della stagione 1985/86, chiude la carriera. Finito di giocare diventa allenatore. Nella stagione 1987/88 guida il Latina e nel 1990/91 l’Ostia Mare. In seguito abbandona ogni attività lavorativa nel calcio. Risiede a Roma in località Acilia.

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La Lazio Motociclismo fa tappa a Jenne

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La Lazio Motociclismo fa tappa a Jenne: il racconto della giornata.

La Lazio Motociclismo fa tappa a Jenne. Questo il racconto della giornata: Domenica 1 Settembre, malgrado le premesse, un caldo sole ed un clima tipicamente estivo ha accompagnato i motociclisti biancocelesti a Jenne alla 2 edizione della “Anzio-Jenne, moto passeggiata sulla via della Transumanza” organizzata dal Motoclub I Neroniani di Anzio.

Nella suggestiva cornice di questo antico borgo, dai più definito la perla della Valle dell’Aniene, oltre 150 motociclisti si sono riuniti in piazza Vittorio Emanuele dove, davanti la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, è stata impartita ai presenti la Santa Benedizione dal Parroco Don Gaetano Maria Saccà.

Tra i tanti che hanno partecipato e contribuito all’evento ricordo: ASI Umbria Motociclismo, l’Associazione Moto Terapia, i Brutti in Piega di Lido dei Pini, i Doriani di Valmontone, il Gold Wing Club Italia, gli HP Bikers di Roma, gli Italian Bikers di Nettuno, i Motociclisti Littoriani Liberi, il Motoclub Centauromenium di Taormina, il Motoclub In Moto Per Passione di Anzio, il Motoclub Valle di Suessola ed i Motopatitori di Latina.

“Sono davvero felice – dichiara il Presidente Agostino Cassoni – nonostante il meteo incerto tanti motociclisti partendo da Anzio hanno fatto con noi l’intero percorso e tanti ci hanno raggiunto qui a Jenne. Ringrazio di cuore Don Gaetano, che malgrado gli impegni ha pazientato per impartire a tutti noi la Santa Benedizione ed il sindaco Giorgio Pacchiarotti, che insieme alla Pro-Loco, ha contribuito alla realizzazione della manifestazione. Come si dice in questi casi non c’è due senza tre… vi aspettiamo il prossimo anno,ciao a tutti!”.

La Sezione Agonistica tornerà protagonista in pista Domenica 22 Settembre quando, nel Circuito del Mugello, si disputeranno due gare del Campionato Italiano Velocità. La squadra gestita dal Team Manager Luca Lommi è al lavoro per ottenere il miglior risultato possibile, il pilota Francesco Cocco è al top della preparazione atletica e la nostra BMW S1000RR preparata dalla struttura tecnica Bmax Racing è a punto. Tutto è pronto per l’assalto ad un posto sul podio finale, 3 gare ed avremo il verdetto definitivo.

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FORMELLO Lazio forza 7 contro la Primavera: in due sugli scudi

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FORMELLO Lazio forza 7 contro la Primavera: il report dell’amichevole sostenuta questa mattina dai biancocelesti contro i baby di Menichini.

FORMELLO Lazio forza 7 contro la Primavera. Il weekend di sosta regala gli scudi a Caicedo (doppietta) e a Adekanye (tripletta). In gran spolvero dunque il tandem offensivo che sopperisce all’assenza dei dieci nazionali. Il timbro di Parolo e un autogol di Pica fissano poi il risultato sul 7-0. Scende dunque nel migliore dei modi il sipario sulla settimana di lavoro a Formello. Come Inzaghi, anche Menichini schiera i suoi con il 3-5-2, arricchito dai ‘prestiti’ di Proto, Minala (fuori rosa) e soprattutto Lukaku, al rientro dal lungo stop. Il belga gioca 50′, poi, finita la benzina, chiede il cambio.

Inzaghi opta invece per questi undici: Guerrieri tra i pali, Parolo difensore centrale affiancato da Patric e Radu, Lazzari e Jony sulle fasce, Anderson, Cataldi e Luis Alberto terzetto centrale, Adekanye e Caicedo di punta. Proprio questi ultimi, a suon di gol, fanno da mattatori nella prima frazione: vantaggio dell’ecuadoriano, di tacco su assist di Lazzari, raddoppio dell’olandese di sinistro da pochi passi.

Nella ripresa in campo anche Leiva e Lulic, che festeggiano altre 5 reti: la prima ancora con Caicedo di destro, seguita da un siluro dal limite di Parolo e da una deviazione sfortunata di Pica nella propria porta. A mettere gli ultimi due timbri infine Adekanye (col mancino e di testa). Si chiudono così i due tempi da 30 minuti. Adesso tutti a riposo per 48 ore, prima della ripresa fissata per martedì pomeriggio. Quando inizieranno a rientrare i nazionali e si potrà iniziare a preparare la trasferta con la Spal.

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LA NOSTRA STORIA Il pioniere Clemente Serventi

LA NOSTRA STORIA Clemente Serventi nasce a Roma il 7 settembre 1889. Arriva alla Lazio dal Roman. Nel 1906 con altri sportivi da’ vita al Circolo Tennis Parioli.

Nella stagione 1913/14 Serventi gioca in porta le finali nazionali contro il Casale. Tra il 1913 e il 1915 si alternò con Forlivesi e Rossini tra i pali della Lazio. Nel 1914 figura anche nei quadri dirigenziali della società. Nel 1915 parte per il fronte con il grado di Caporale del Genio Automobilisti.

Al ritorno della guerra si dedicò al tennis in maniera professionale vincendo 6 titoli ai campionati italiani assoluti: 2 nel singolare e 4 nel doppio. Prese parte anche alle Olimpiadi di Parigi del 1924. Quando cessò l’attività sportiva si dedicò all’imprenditoria con il fratello Alfonso. Nel 1955 furono loro che fecero edificare l’allora modernissima sala cinematografica ‘America’ sulle ceneri del teatro ‘La Marmora’ di Trastevere.

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LA NOSTRA STORIA L’ex attaccante Francesco Bertuccioli

LA NOSTRA STORIA L’ex centravanti Francesco Bertuccioli nasce a Roma il 7 settembre 1941.

Cresciuto nell’Ostia Mare Francesco Bertuccioli passa alla Roma nel 1959/60 dove è aggregato alla squadra De Martino. Resta in giallorosso per due stagioni. Suscita l’interesse di molte società di serie C e alla fine è il Pescara che lo prende in prestito per il campionato 1961/62. Terminata la stagione torna alla Roma e nell’estate dello stesso anno si trasferisce alla Lazio. Gioca l’amichevole Lazio-Mista Bettini Quadraro/Frascati 5-0 ma poi viene relegato tra le riserve senza scendere in campo in nessun incontro ufficiale.

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LA NOSTRA STORIA Il pioniere Gino Donati

LA NOSTRA STORIA Il pioniere Gino Donati nasce a La Spezia il 7 settembre 1896. Professione impiegato.

Difensore e centrocampista, Donati fu prelevato nel 1912 dal F.C. Bologna. Terzino, mediano e mezzala dal 1912 al 1915, finché parte militare per il fronte come soldato semplice del 2° Granatieri. Non risulta in nessuna formazione dopo tale anno. Nel 1921/22 gioca nel Roman.

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EUROPEAN LEAGUES Parte la consultazione per la riforma delle competizioni

EUROPEAN LEAGUES Al vaglio la riforma delle coppe europee per venire incontro alle esigneze dei club. Allo stesso tempo la salvaguardia dei campionati nazionali e degli interessi dei tifosi. Sono i punti chiave per la riforma delle competizioni europee per club post 2024 individuati dalla European Leagues, che intende “iniziare una nuova era di cooperazione con la Uefa”, con cui negli ultimi mesi non sono mancate diversita’ di vedute. Come si legge in una nota dell’associazione che rappresenta 36 leghe, l’obiettivo e’ “trovare un accordo con i diversi portatori di interesse del calcio sul format, l’accesso, la distribuzione finanziaria, la solidarieta’, il calendario e il sistema di coefficienti di club che sono i principali elementi che definiscono le competizioni europee per club.”. A sostegno della sua campagna, l’European Leagues ha lanciato anche un sito, supportyourleague.com, con una serie di analisi. “Stiamo presentando queste informazioni nel tentativo di fornire un contesto e spostare il dibattito sulla riforma in una fase piu’ collaborativa e inclusiva”, afferma Alberto Colombo, vice segretario generale dell’European Leagues e coordinatore della campagna

FORMELLO Allenamento senza Nazionali: Adekanye c’è

FORMELLO Allenamento mattutino per i biancocelesti di Inzaghi, che si sono ritrovati questa mattina alle ore 10 al campo Fersini.

FORMELLO Allenamento alle ore 10 per i ragazzi di Inzaghi, in numero ridotto vista l’assenza dei molti nazionali. Al termine di un iniziale lavoro svolto in palestra, i biancocelesti hanno effettuato un lavoro atletico agli ordini del Prof. Ripert. Successivamente esercitazioni tecniche sulle due fasi di gioco a metà campo per la squadra. Infine, la seduta di oggi si è conclusa con una partitella a campo ridotto con l’ausilio delle sponde. Nella giornata di domani è previsto un allenamento mattutino. 

ASSENTI I NAZIONALI, ADEKANYE C’E’

Assenti numerosi biancocelesti impegnati con le rispettive nazionali: Strakosha (Albania), Bastos (Angola), Correa (Argentina), Luiz Felipe (Brasile Under 23), Immobile e Acerbi (Italia), Berisha (Kosovo), Marusic (Montenegro), Milinkovic (Serbia) e Vavro (Slovacchia). Presente Lukaku, che ha lavorato con la squadra per l’intera seduta. Da segnalare in chiusura di partitella un magnifico goal di tacco del Mago Luis Alberto. In gruppo Adekanye, assenti invece Durmisi e Jorge Silva. Aggregati alla prima squadra i Primavera Bianchi, Falbo e Kalaj. La ripresa è fissata per domani alle 9.30.

INTANTO A BREVE IN VENDITA I BIGLIETTI PER LA SPAL>>>LEGGI QUI

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SPAL LAZIO Settore Ospiti, al breve al via le vendite: le info

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SPAL LAZIO Settore Ospiti, a breve al via le vendite: le info.

SPAL LAZIO Settore Ospiti, a breve al via le vendite. A renderlo noto la stessa società biancoceleste, con un comunicato pubblicato sul proprio sito ufficiale.

“La S.S. Lazio comunica che, dalle ore 12:00 di martedi 10 settembre saranno messi in vendita i tagliandi per la gara di Campionato Spal – Lazio.

Questi i dettagli della vendita:  

– Gara: Spal – Lazio  

– Domenica 15 settembre 2019

– Stadio Paolo Mazza di Ferrara

–  Prezzi (più diritti di prevendita) del settore Ospiti con capienza di 1.490 posti:

– Intero – 40,00 €         

– Donne – 27,00 €         

– Over 65 – 27,00 € per i nati prima del 31/12/1954         

– Under 16 – 27,00 € per i nati dal 01/01/2004      

– Disabili 80-100% senza diritto di accompagnatore – 16,00 €: biglietti acquistabili solamente contattando l’Ufficio       Biglietteria della Spal al numero 0532-593173, alla mail biglietteria@spalferrara.it o direttamente il giorno della partita allo stadio, presentando relativa documentazione.    

– Under 13 – 16,00 € per i nati dal 01/01/2007       

Fine vendite sabato 14 settembre alle ore 19:00 

– Circuito ricevitorie: Viva Ticket – Rete di vendita Calcio – Punti vendita nazionali 

– Divieto del cambio nominativo. 

– La vendita dei tagliandi del Settore Ospiti per i residenti nella provincia di Ferrara è abilitata solo ed esclusivamente ai possessori della Tessera del Tifoso Millenovecento.

Per il regolamento d’uso dello stadio ed ulteriori informazioni clicca qui.

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ITALIA Paolo Rossi su Immobile: “Non è adatto per Mancini”

ITALIA Paolo Rossi su Immobile, il numero 17 è rimasto nuovamente in panchina

ITALIA Paolo Rossi su Immobile – Ieri l’Italia è riuscita a battere l’Armenia in rimonta 3-1. A pareggiare i conti è stato Belotti, l’attaccante granata è stato preferito nello schema titolare al posto di Immobile. Al momento della sostituzione, Mancini invece di far entrare Ciro, ha scelto di lanciare Lasagna facendo così rimanere tutta la partita l’attaccante laziale in panchina. Stessa sorte toccata ad Acerbi. Al termine della partita, Paolo Rossi ai microfoni di Rai Sport, ha commentato così il cambio:

“Secondo il mio parere, Immobile non è adatto al centravanti tipo che vuole Mancini, non ne ha le caratteristiche. Lo reputo un grande giocatore ma ha bisogno di spazio mentre Belotti è più un attaccane da area”.

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LA NOSTRA STORIA Il centrocampista Michele Andreolo

LA NOSTRA STORIA Michele Andreolo nasce a Dolores, in Uruguay, il 6 settembre 1912. Gioca nel Bologna dal 1935 al 1943. Campione del Mondo nel 1938.

Andreolo gioca nella Lazio nei Campionati di Guerra 1943/44 e 1944/45. Durante la guerra integrava il suo stipendio di calciatore con la vendita di formaggi. Nell’estate 1945 passa al Napoli dove resta tre stagioni. Nella stagione 1948-49 è a Catania. Chiude la carriera nel 1950 a Forlì. In seguito diventa allenatore e nel 1953-54 guida il Marsala e nel 1957-58 al Taranto. È morto a Potenza il 15 maggio 1981.

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LA NOSTRA STORIA – Sante Ancherani: uno dei padri della Lazio

Il 6 settembre 1882 a Cotignola, in prov. di Ravenna, nasceva Sante Ancherani, centrattacco della Lazio. E’ colui che nel 1901 si fece promotore e pioniere del calcio a Roma dopo che Bruto Seghettini arrivò nella capitale con un pallone di cuoio.

UN MAESTRO PER I COMPAGNI

Fu proprio Ancherani, formidabile corridore, a insegnare ai suoi compagni il gioco del calcio. Inoltre si aggiornava continuamente sulle tecniche provenienti da Inghilterra e Scozia e pensava a fornire l’equipaggiamento. E’ stato allenatore, capitano e centrattacco biancoceleste. Sua, il 15 maggio 1904 a Piazza d’Armi, la firma su quello che viene considerato il primo match ufficiale della storia biancoceleste. Il derby con la Virtus Roma (il primo della storia, organizzato da lui stesso), vinto 3-0 grazie proprio a una sua tripletta. Fu lui a far conoscere in tutta Italia il nome della Lazio grazie anche all’impresa del 1908 e le tre partite vinte in un giorno solo contro Lucca (3-0), Pisa (4-0) e Livorno (1-0).

IL RITIRO

Smise di giocare per dedicarsi alla carriera da musicista a tempo pieno. Venne anche eletto direttore sportivo della Lazio. Poi partì per la Prima Guerra Mondiale per ritornare nel 1918 e aprire un’attività di vendita di palloni, divise e tutto ciò che serviva per giocare al calcio. Ancherani rimase sempre affezionato alla sua Lazio e fino al 9 settembre 1971, data della sua morte, non saltò mai una partita.

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ARMENIA ITALIA Tris degli azzurri con super Belotti

Dopo un primo tempo di sofferenza, gli azzurri portano a casa la vittoria e consolidano il primo posto. Doppietta di Belotti. Armenia Italia

Armenia Italia finisce 1-3 per gli azzurri, sempre più vicini alla qualificazione essendo primi a punteggio pieno. La Nazionale di Roberto Mancini è scesa in campo con un 4-3-3 con Belotti punta centrale. Il bomber del Torino p sttao il mattatore del match, grazie ad una doppietta (un gol per tempo) e due gol annullati per fuorigioco. L’altro gol azzurro è stato frutto di un autogoal. L’Armenia ha tenuto testa per un tempo, fino a quando è avvenuto l’episodio che ha cambiato il match: il rosso e la conseguenza inferiorità numerica. Nella seconda frazione è un monologo azzurro che dà i suoi frutti solo nell’ultimo quarto d’ora con l’1-2 e il 1-3 definitivo. In panchina per tutta la durata del match sia Acerbi che Immobile, che potrebbero scendere in campo nella prossima e decisiva sfida contro la Finlandia.

LUIS ALBERTO E MILINKOVIC VERSO IL RINNOVO CONTRATTUALE

ARMENIA ITALIA Formazioni ufficiali — Mancini esclude il tandem laziale

ARMENIA ITALIA Formazioni ufficiali — A mezz’ora dal calcio d’inizio, il c.t. Roberto Mancini ha comunicato lo schieramento che scenderà in campo allo stadio Vazgen Sargysan di Erevan

ARMENIA ITALIA Formazioni ufficiali — Subito sfida nella sfida questo pomeriggio a Erevan. Alessandro Florenzi e il neo giallorosso Henrix Mxit’aryan, infatti, si troveranno uno contro l’altro nel match odierno valido per la qualificazione a Euro 2020. Roberto Mancini rinuncia a Francesco Acerbi e Ciro Immobile, optando invece per Romagnoli e Belotti. Di seguito gli schieramenti ufficiali delle due compagini:

Armenia (4-2-3-1): 16 Hairapetyan; 19 Hambardzumyan, 3 Haroyan, 2 Calisir, 13 K. Hovhannisyan; 5 Grigoryan, 6 Mkrtchyan; 11 Barseghyan, 18 Mkhitaryan, 10 Ghazaryan; 20 Karapetyan. A disp. 1 Beglaryan, 12 Aivazov, 15 Ishkhanyan, 4 Voskanyan, 14 Hovhannisyan, 9 Babayan, 7 Avetisyan, 21 Hovsepyan, 8 Vardanyan, 17 Yedigaryan, 23 Miranyan, 22 Adamyan. CT: Gyulbudaghyants.

Italia (4-3-3): 21 Donnarumma; 16 Florenzi, 19 Bonucci, 13 Romagnoli, 4 Emerson; 6 Verratti, 8 Jorginho, 18 Barella; 10 Bernardeschi, 9 Belotti, 14 Chiesa. A disp. 1 Sirigu, 20 Gollini, 23 Mancini, 3 Acerbi, 11 Lu.Pellegrini, 5 Izzo, 2 Tonali, 7 Lo.Pellegrini, 12 Sensi, 15 Lasagna, 17 Immobile, 22 El Shaarawy. CT: Mancini.

DERBY LAZIO ROMA L’analisi di Mister Farris

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DERBY LAZIO ROMA Mister Farris ha analizzato la Stracittadina giocata domenica scorsa e terminata con il risultato di 1-1. Il suo commento ai canali ufficiali biancocelesti.

DERBY LAZIO ROMA Farris: “Inizialmente ci aspettavamo una Roma meno prudente, con una linea molto alta. Poi, viste le formazioni, avevamo pensato che i giallorossi potessero essere più prudenti, così come è stato. Ciò nonostante, abbiamo costruito tantissimo. Il calcio è strano, viene deciso dagli episodi. Abbiamo un gioco fluido, ora dobbiamo compiere un salto in avanti ed essere più concreti sotto porta. Leiva ha preso il posto di Parolo che aveva fatto benissimo a Genova, il numero 16 avrebbe rappresentato una valida alternativa in più a gara in corso, come poi è stato”.

INTANTO A BREVE I RINNOVI DI LUIS ALBERTO E MILINKOVIC>>>LEGGI QUI

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LAZIO A breve i rinnovi di Milinkovic e Luis Alberto: le cifre

LAZIO A breve i rinnovi di Milinkovic e Luis Alberto: le cifre.

LAZIO A breve i rinnovi di Milinkovic e Luis Alberto. Che saranno solo l’ultimo segno dell’ottimo funzionamento della nuova strategia adottata dalla società con i suoi top player. Le parti si intendono a meraviglia e ciò nemmeno le sirene di mercato sono riuscite a intaccarlo. Merito di alcuni prolungamenti di contratto, con relativi ritocchi agli ingaggi, che hanno accontentato tutti. I due assi ne hanno già ottenuto uno di recente, ora i vertici dell’aquila sono pronti a concedere il bis. I presupposti per un buon esito, che si aggiunga a quelli per Correa e Caicedo, ci sono tutti.

Partiamo dal Sergente, al quale verranno riconosciuti dedizione e impegno mostrati in maniera esemplare nell’ennesima estate particolare. Il suo ingaggio passerà dagli attuali 3 milioni a 3,5 più bonus. Non sarà toccata invece la scadenza, che dovrebbe restare al 2023. Discorso diverso invece per lo spagnolo: il suo contratto dovrebbe essere prolungato fino al 2024 (dall’attuale 2022), con un ingaggio che, dall’1,8 di oggi, toccherà i 2 milioni di parte fissa più i vari bonus. Le trattative saranno avviate già nelle prossime settimane, per concludersi entro ottobre. Certamente senza intoppi.

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