In serata andrà in scena il secondo blocco di preliminare di Europa League. Per l’Italia, ci sarà il Milan, che dovrà difendere lo 0-1 conquistato in Romania. Diamo uno sguardo al tabellone
Si attendeva solamente l’ufficialità, ed ora è arrivata. Il brasiliano Neymar è un nuovo calciatore del Paris Saint Germain. L’ex blaugrana firmerà un contratto di 5 anni
NEYMAR VALE 222 MILIONI DI EURO
E’ il trasferimento più costoso della storia del calcio. Neymar è costato ben 222 milioni di euro. Oggi è stata versata questa somma nelle casse del Barcellona. Un trasferimento senza precedenti, che però fa storcere il naso ad altre big. Si rischia di eludere la regola del fair play finanziario. Sicuramente è un precedente che avrà conseguenze nel futuro del calciomercato. Klopp scettico. Mourinho contento. Felicissimi i tifosi del Paris Saint Germain. Nel frattempo l’argentino Pastore è pronto a cedere la sua numero 10 al brasiliano. Queste le sue parole: “Voglio che si senta subito a suo agio. Speriamo che ci porti a vincere la Champions League“.
La S.S. Lazio ha emesso un comunicato riguardante gli allenatori del settore giovanile. Sono stati ufficialmente scelti i tecnici delel varie categorie
LE SCELTE DELLA LAZIO
Alla guida della PRIMAVERA è stato confermato il mister Andrea Bonatti. Per l’ UNDER 17 (nati nel 2001), la scleta è ricaduta su Valerio D’Andrea. In UNDER 16 (nati nel 2002) ci sarà Fabrizio Fratini. Presente in UNDER 15 (nati nel 2003) l’ex bomber Tommaso Rocchi. A guidare i Nati nel 2004 sarà Marco Alboni. Infine i Nati nel 2005 sono stati affidati a Francesco Benedetti e Leonardo Fratangeli.
Dopo la seduta di questa mattina nel pomeriggio la Lazio è tornata in campo. Lavoro invertito rispetto a quello della mattinata. I cinque difensori con Crecco, Lombardi, Palombi e Rossi, hanno svolto esercizi atletici sulla forza. Per il resto del gruppo esercitazioni tecniche su scambi e tiri dalla distanza, alternando cross dal fondo.
Luiz Felipe è rimasto a riposo. Ancora assente Felipe Anderson a causa del problema riportato nell’amichevole con il Bayer Leverkusen. Oggi ha aumentato i carichi di lavoro in piscina. Con il Malaga non scenderà in campo, è inutile rischiarlo. Le sollecitazioni dello staff medico però stanno dando risposte positive. Presente all’allenamento anche il ds Tare seduto vicino al club manager Peruzzi.
Gaia Lucariello, la compagna di Simone Inzaghi, si è resa protagonista di un gesto eroico. A svelare la notizia è stata Michela Quattrociocche.
La famosa attrice e moglie di AlbertoAquilani sul proprio profilo Instagram ha postato una foto con il racconto dell’episodio: «Ieri sera una bimba di pochi mesi stava soffocando nel posto di vacanza dove ci troviamo, ma per fortuna c’era la mia amica Gaia Lucariello, che grazie al suo coraggio e alla conoscenza dell’adeguata manovra è riuscita a salvarle la vita. Questo lo scrivo per incoraggiare tutti voi a partecipare al corso di disostruzione pediatrica perché basta un attimo a salvare una vita. Sei la nostra eroina!». Protagonista dell’episodio come detto GaiaLucariello. La bella imprenditrice romana in vacanza a Sabaudia, infatti, ha salvato la vita a una bambina di pochi mesi. La bimba, in preda alle convulsioni a causa della febbre, stava soffocando mentre beveva il latte. Lady Inzaghi ha prontamente effettuato la manovra di Heimlich, fondamentale in simili casi. Tra gli applausi delle persone presenti la bimba è tornata a respirare. Nel post della Quattrociocche è arrivata anche la risposta della Lucariello: «Grazie amore». Il gesto non è sfuggito neanche alla moglie di Ciro Immobile che ha commentato: «Che bello, brava!».
Per parlare della Lazioè intervenuto ai microfoni di RadioRadioFernandoOrsi. L’ex portiere biancoceleste non si è detto affatto soddisfatto da quanto fatto finora dalla dirigenza capitolina in ottica mercato.
Queste le parole di Orsi: “La Lazio non è continua. Per arrivare in Champions serve una rosa di grande qualità. Sugli undici la squadra va benissimo, però poi i sostituti sono Di Gennaro, Marusic, Murgia. Ma per l’Europa serve ben altro. Ho seguito poco l’evoluzione di Luis Alberto regista, non so se può essere lui l’uomo giusto. Due anni fa il ManchesterUnited offrì 50 milioni per Anderson e la Lazio disse no. Ora l’incedibile è Milinkovic”.
Le fideiussioni per gli affari Bigliae Bonucci restano un tema all’ordine del giorno per il Milan. La società rossonera sta cercando di ottenere le garanzie per i pagamenti dei due acquisti da alcune banche italiane, ma non è così facile.
Come verificato in ambienti finanziari da CF – Calcioefinanza.it il Milan si è rivolto anche a BancoBPM (tra l’altro sponsor della società fino al 30 giugno 2019) riscontrando però delle difficoltà. La risposta infatti è stata negativa. In base alle condizioni attuali del bilancio rossonero (in rosso) la banca non può concedere nessuna fideiussione. Non è, però, un no “personale”: il tema riguarda le regole del sistema creditizio. Qualsiasi banca si comporterebbe allo stesso modo per concedere questo tipo di garanzia a qualunque società calcistica.
Un tema abbastanza normale per i club di Serie A i cui bilanci spesso fanno segnare perdite pesanti. Quando succede le società forniscono alle banche una contro-garanzia rispetto ai conti. In genere sono quelli che vengono definiti asset, siano crediti su futuri ricavi, immobili o quant’altro. In sostanza se l’azienda non riesce a ripagare la garanzia la banca può rivalersi su qualche asset.
Il Milan, però, si trova in una situazione particolare. La quasi totalità dei suoi asset è a copertura del finanziamento effettuato dal fondo statunitense Elliott. Questi di seguito sono gli asset che sono stati dati a garanzia di Elliott (tramite la Project Redblack):
un atto di pegno sul cd. “conto corrente ricavi” aperto dalla Società presso Banca Popolare di Milano;
un atto di pegno sui diritti di proprietà intellettuale (in particolare, sui marchi) di proprietà della Società;
un atto di cessione in garanzia dei crediti derivanti dai vari contratti commerciali e di sponsorship stipulati dalla Società;
un atto di cessione in garanzia dei crediti derivanti dai contratti di “media” stipulati dalla Società;
un atto di cessione in garanzia dall’archivio immagini, dati, registrazioni e video fruibili e/o di proprietà della Società;
un atto di pegno sulla quota di proprietà della Società rappresentativa del 100% del capitale sociale di Milan Entertainment S.r.l.;
un atto di pegno sul cd. “conto corrente ricavi” aperto da Milan Entertainment S.r.l. presso Banca Popolare di Milano;
un atto di cessione in garanzia dei crediti derivanti dai vari contratti commerciali e di sponsorship stipulati da Milan Entertainment S.r.l..
A quanto appreso da CF – Calcioefinanza.it, Banco Bpm ha indicato due strade, due soluzioni al Milan per ottenere le fideiussioni. O liberare qualche asset dato in garanza ad Elliott e “girarlo” come contro-garanzia alla banca, oppure trovare una banca internazionale che controgarantisca.
Ora sta al Milan scegliere quale strada intraprendere, anche perché i tempi stringono. Il Comunicato Ufficiale n.165/A del 30 maggio 2017 con cui la FIGC ha emanato le norme relative ai termini e alle disposizioni regolamentari in materia di tesseramento per la stagione sportiva 2017/2018, per le società di serie A, B e Lega Pro, spiega che il pagamento della prima rata (pari al 20% del saldo finale per la stagione 2017/18) e il «deposito delle fideiussioni dirette a garantire la rateizzazione dei pagamenti previsti per operazioni di campagna trasferimenti poste in essere entro il 31 luglio 2017 devono essere effettuati dalle società di Serie A entro il termine perentorio dell’11 agosto 2017, pena la mancata esecutività dei contratti e conseguente caducazione degli effetti del deposito, da comunicare alle parti interessate con immediatezza da parte della competente Lega».
E il fatto che tra i pegni dati per il finanziamento ad Elliott siano presenti anche i crediti derivanti dai contratti di “media” toglie alla società rossonera la possibilità di utilizzare come garanzia i ricavi dei diritti tv della stagione 2017/18 per la Serie A, ipotesi prevista nel regolamento per le sole società della massima serie.
FelipeCaicedo da ieri è un nuovo giocatore della Lazio. Per parlare dell’attaccante ecuadoregno è intervenuto ai microfoni de LaGazzettadelloSport BrunoPereirinha, suo ex compagno ai tempi dello Sporting Lisbona.
Queste le parole di Pereirinha: “Caicedo è un giocatore che si dà molto da fare per la squadra. Corre tanto e crea molti spazi per i compagni. E’ vero, la sua media gol non è eccezionale ma le occasioni che gli capitano non le sbaglia. È forte nell’uno contro uno. La sua caratteristica principale è la fisicità: è molto esplosivo. Non è il classico sudamericano tutta musica e battute, è molto riservato. Sono convinto abbia la testa giusta per la Lazio e spero faccia bene. Lo auguro a lui, alla Lazio e ai suoi meravigliosi tifosi”.
Continua il ritiro austriaco per la Lazio di Simone Inzaghi.
Settimo giorno di lavoro a Walchsee per i biancocelesti. Dopo il pomeriggio di riposo di ieri, si torna a lavoro. Seduta mattutina basata soprattutto sul lavoro difensivo con la difesa a tre. Esercizi fisici basati sulla forza per tutto il gruppo. Strakosha, Vargic e Guerrieri sotto gli ordini del preparatore dei portieri Grigioni lavorano duramente. Continua il riposo precauzionale nei confronti di Felipe Anderson, out anche Felipe Luiz dopo la botta accusata contro il Kufstein.
L’allenatore del Birmingham, Harry Redknapp, ha rilasciato delle dichiarazioni riguardo la situazione di Ravel Morrison e la trattativa con la Lazio. Di seguito riportiamo le sue parole.
“È curioso che voi parliate di tre mila sterline a settimana perché, ad essere onesti, è esattamente quello che abbiamo appena offerto al suo club, perché appartiene alla Lazio. Morrison ha fatto con noi la pre-stagione, si è allenato bene e ha lavorato duramente. Certo, non è ai livelli di diciotto mesi fa o di due anni fa, ma voglio scommettere su di lui: lo prenderemo. Alla Lazio non vogliono che rimanga e questo è quanto possiamo pagare per il suo stipendio. Ovviamente loro cercheranno di ottenere maggior ricavo con il suo trasferimento ma noi non andremo oltre. Proveremo a prendere Ravel e gli darò l’opportunità di venire qui a giocare con noi”.
Riecco una ventata di calcio vecchio stile, addio Tessera del Tifoso e ritorno ai tamburi all’interno degli stadi.
Possiamo finalmente guardare il calcio moderno con un po’ più di romanticismo. Il ritorno allo stadio dei tamburi, e probabilmente anche dei megafoni e di tutti i mezzi di diffusione sonora, ci fanno per un attimo tornare al calcio degli anni passati. Come riporta La Gazzetta dello Sport le nuove normative confermano il totale fallimento della Tessera del Tifoso, servita soltanto a far allontanare lo spettatore dallo stadio. Le battaglie delle curve italiane sono state fin dall’inizio molteplici, ogni tifoseria organizzata si è schierata contro questo provvedimento, reo di identificare ogni singola persona senza un motivo ben preciso. Passato qualche anno, ecco l’abolizione definitiva, la Tessera del Tifoso è stata un flop totale.
IL RITORNO DEI TAMBURI
Il ritorno dei tamburi all’interno degli stadi? Possiamo riassumerlo in un ritorno agli anni 70/80, dove gli Eagles Supporters davano spettacolo soprattutto grazie all’utilizzo della “Grancassa”. I meno giovani potranno sicuramente ricordare con affetto il rumore e il ritmo della tamburo, sostituito poi dagli Irriducibili, primi a portare in Italia lo stile e il tifo all’inglese con cori incessanti e battimani.
L’ex centravanti biancoceleste Bruno Giordano è intervenuto sulle frequenze di Radiosei per parlare della situazione della Lazio, tra calciomercato e amichevoli precampionato.
AMICHEVOLI PRECAMPIONATO
“Non bisogna andare dietro ai risultati estivi – spiega Giordano. E’ un calcio che ti può dare ovviamente delle indicazioni, ma non bisogna tenerlo troppo da conto. Considero un ritiro precampionato positivo dal momento in cui tu non hai infortuni. Si deve lavorare sui singoli e sui reparti. Se prendiamo per buono quello che succede nel precampionato siamo fuori strada”.
FELIPE ANDERSON SECONDA PUNTA
“In quel ruolo non ci sono alternative. Keita può partire da un momento all’altro e anche se scendesse in campo non so con quale spirito lo farebbe. Felipe Anderson è un giocatore troppo importante, ma una piccola contrattura con questi carichi di lavoro ci può stare. Un problema che a questa età smaltisci in pochi giorni”.
CAICEDO
“Per il gioco di Inzaghi può diventare un giocatore importante. Ha fisicità, è esplosivo, forse soffrirebbe negli spazi stretti. Per l’impostazione della Lazio è un profilo che può essere funzionale. Come caratteristiche è migliore di Djordjevic per il gioco di Inzaghi. Negli ultimi due anni non ha fatto molto. Vedremo”.
CENTROCAMPO
“Sinceramente nel discorso con il Milan per Biglia avrei chiesto Locatelli. E’ un centrocampista che secondo me potrà avere un futuro importante, anche perchè al Milan mi sembra un po’ chiuso. Di Gennaro per me è un playmaker, da mezzala lo vedo in difficoltà. Lo stesso Luis Alberto come regista non mi convince, ho visto qualche spezzone e credo a livello di filtro servano altre caratteristiche davanti ai due centrali difensivi. A Lucas Leiva credo manchi innanzitutto il ritmo gara. Gioca in una posizione fondamentale e lì devi conoscere bene i meccanismi della squadra”.
DOPO KEITA
“Un giocatore come Ghezzal del Lione, che in questo momento è svincolato, sarebbe un bell’acquisto. Mi stupisce che nessuna squadra europea si sia interessata a lui. Come qualità-prezzo sarebbe un ottimo innesto. Sansone? Non so a che cifre si possa comprare. Dipende sempre tutto dal budget che si è disposti a spendere. Con 25 milioni ci sarebbero tanti giocatori importanti da poter prendere”.
Tutto su Keita. La Juventus vuole portare a Torino il talento senegalese e sembra disposta ad avvicinare le richieste del patron biancoceleste Claudio Lotito. Il senegalese dal canto suo non sembra intenzionato ad accettare offerte se non quella di Marotta & co, con cui sembra ci sia un accordo non solo verbale già da tempo.
21 MILIONI
Secondo quanto riportato in esclusiva dall’esperto di mercato Alfredo Pedullà sul proprio sito, la Juventus avrebbe alzato l’asticella per assicurarsi le prestazioni di Keita Balde Diao. 21 milioni, sarebbe questa l’offerta presentata alla Lazio per portare il giocatore a Torino. Una cifra ancora lontana dalla richiesta di Lotito (30 milioni), ma che sembra poter essere sufficiente a strappare il senegalese alla concorrenza. Un accordo potrebbe essere trovato a metà strada. Dal canto suo l’Inter ci ha provato e probabilmente farà un altro tentativo. Il Napoli, malgrado un’offerta superiore a quella dei bianconeri, non è una meta gradita al giocatore. Il classe ’95 ha in testa solo la Juve, che gli ha promesso un mega ingaggio. Si parla di una cifra vicina ai 5 milioni di euro a stagione. Si attendono sviluppi.
L’innesto di Angelo Peruzzi nei ranghi dirigenziali biancocelesti ha portato una boccata di aria fresca e non solo. Appartenenza, disciplina e capacità di risolvere le problematiche interne allo spogliatoio hanno reso questa nomina una scelta veramente azzeccata da parte del presidente Claudio Lotito. Secondo indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione, un altro ex giocatore biancoceleste sarebbe in procinto di entrare nella dirigenza della Lazio.
MAURI O LEDESMA
La scelta di inserire Angelo Peruzzi nella dirigenza della Lazio è stata azzeccata. Dalla squadra, da mister Inzaghi e da tutti i tifosi biancocelesti. Il presidente Claudio Lotito, secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, sarebbe pronto ad inserire un altro grande ex Lazio nei ranghi dirigenziali. Due i nomi che circolano dalle parti di Villa San Sebastiano. Stiamo parlando di due ex capitani, Stefano Mauri e Cristian Ledesma. Il primo non ha mai nascosto i buoni rapporti con il patron biancoceleste, e nemmeno il desiderio di tornare a Formello in qualità di dirigente. L’italo-argentino è legatissimo alla sua ex squadra e farebbe carte false pur di poter lottare ancora per la causa dell’aquila biancoceleste. Si aspettano conferme in merito. Di certo c’è che l’innesto di un altro grande ex in dirigenza, non potrebbe far altro che giovare per la crescita della Lazio. Peruzzi docet…
Questa settimana abbiamo avuto l’onore e il piacere di fare una chiacchierata con una leggenda del calcio italiano e internazionale: Dino Zoff, storico portiere che non ha bisogno di presentazioni, nonché allenatore di diverse squadre, tra cui la Lazio, per la quale ha assunto la guida tecnica in periodi differenti ricoprendo anche ruoli dirigenziali. Poche parole, ma sempre grande equilibrio e saggezza nelle opinioni. Il suo rapporto con i biancocelesti è stato sempre speciale e ancora oggi segue con interesse le vicende della squadra e della società.
Mister, cosa pensa della gestione di Inzaghi e come vede il suo secondo anno sulla panchina laziale?
“Inzaghi ha fatto certamente benissimo – spiega Zoff – e anche se adesso si parla tanto di progetti, penso che sia in grado di dare continuità al proprio lavoro. Progetti veri e propri sul lungo termine, vanno poi concordati con la proprietà”.
Da esperto del ruolo, crede che Strakosha possa essere già considerato un titolare fisso o la Lazio dovrebbe prendere un portiere di maggiore esperienza?
“Strakosha ha fatto bene e poi non dimentichiamo che c’è ancora Marchetti, il quale mi sembra possa dare delle garanzie in ogni caso. Riguardo Strakosha, penso abbia fatto molto bene nella passata stagione, considerando anche la giovane età. Non vedo perché non debba essere riconfermato, né perché non possa confermarsi nel rendimento”.
Quanto peserà l’addio di Biglia in campo e nello spogliatoio?
“Biglia è stato un giocatore molto importante – spiega Zoff – ma la società credo che lo abbia ceduto in un’ottica di poterlo sostituire degnamente e che abbia già iniziato a intervenire sul mercato. Penso che dalla sua partenza possano partire anche altri discorsi, sia in termini di cambiamenti nella rosa, sia di posizionamento degli uomini. Questo è, ovviamente, un discorso che affronterà l’allenatore. Credo che, comunque, la Lazio quest’anno possa dire la sua, nonostante veda la concorrenza più agguerrita, con Milan e Inter che stavolta si sono rinforzate”.
Quanto è stato importante inserire Peruzzi nello staff?
“Peruzzi è una persona a modo e credo che abbia dato un contributo di solidità ed equilibrio in più all’interno della società. Non si poteva che trarne giovamento”.
Al di là della solita domanda ‘su chi possa essere il nuovo Zoff’, piuttosto le chiedo se vede oggi dei giovani che rispecchiano i valori di grandi portieri, come lei e come tanti altri avuti dall’Italia. O forse siamo in un periodo dove la logica dell’usa e getta ha preso il sopravvento?
“Oggi non credo ci sia un ‘usa e getta’. È una logica che a volte sussiste perché ci sta che i risultati possano andare al di sotto delle previsioni. Ma se uno è bravo, oggi come prima, non vedo perché non possa venir fuori. L’umiltà deve essere la base. Devi capire che non hai mai finito di imparare e che si può sempre migliorare. I ragazzi di talento li abbiamo sempre avuti. I grandi talenti sono un discorso a parte, ma far emergere un giovane è sempre un dovere per le società. E, forse, oggi più di prima ci sono addirittura più giovani che potrebbero dire la loro nel calcio che conta. Mi sembra che ci siano delle buone generazioni. Vediamo”.
Diego Di Giuseppe
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La Salernitana perde per infortunio il neo-acquisto Orlando ed è costretta a correre ai ripari…
L’esterno, arrivato in prestito dalla Lazio, nel corso di un’amichevole disputata tre giorni fa a Tolentino contro una squadra locale, ha rimediato la lesione parziale del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Per un completo recupero – ipotizza solosalerno.it – ci vorranno tra i quattro e sei mesi e in serata avrà luogo un nuovo consulto medico per fissare data e luogo dell’operazione. Comincia dunque nel peggiore dei modi la nuova avventura campana per il classe ’96, che però non intende darsi per vinto, come dimostra la presenza odierna all’allenamento dei compagni con le stampelle.
In ogni caso, la Salernitana sarà però costretta a tornare sul mercato per cercare un sostituto. In quest’ottica, sono stati fatti i nomi di Oikonomidis e Palombi, con l’australiano, per il quale si tratterebbe di un ritorno, in leggero vantaggio: l’ex Ternana, infatti, fresco di rinnovo fino al 2022, sembra destinato a rimanere nella Capitale agli ordini di Inzaghi.
Dopo la tripletta in amichevole al Kufstein, il rinnovo per altri 5 anni. E poi chissà, un posto da titolare nell’attacco della Lazio del futuro. Non si può certo dire che non sia un periodo pieno zeppo di gioie per Simone Palombi.
Ad aiutare l’ex bomber della Primavera in questa scalata anche l’esperienza in prestito alla Ternana: “Mi è servita tanto perché mi sono avvicinato molto alla porta, anche perché in Primavera giocavo da esterno. Quello di adesso è il mio ruolo ideale, spero di dimostrarlo anche in campo. Il modulo mi aiuta molto“.
Inevitabile poi rivolgere un pensiero alla sfida del 13 agosto, la Supercoppa contro la Juventus: “Una partita che vale tanto, si prepara da sola. Affronteremo una grande squadra, che ha dimostrato di essere la più forte d’Italia. Ma ce la giocheremo nel nostro stadio, davanti ai nostri tifosi“.
Infine, sui giovani promossi da Simone Inzaghi: “È un progetto importante che la società sta portando avanti. Noi siamo orgogliosi perché facciamo parte di questo club da più di 10 anni. Abbiamo dimostrato di saper far bene anche in Serie A, speriamo di ripagare la fiducia sul campo“.
Hoedt, Perea & co. A meno di un mese dal termine della sessione estiva, in casa Lazio le voci in ottica calciomercato non si fermano.
Potrebbe esserci un altro colpo in arrivo a Formello, ma solo in caso di partenza di Keita. Sarà con tutta probabilità un attaccante e i nomi che si fanno sono sempre quelli di Brahimi e Azmoun (che molti quotidiani danno ancora in orbita dei biancocelesti). Intanto non si perde di vista il piazzamento degli esuberi: da Morrison, con il Birmingham che ha incassato un primo ‘no’ dalla Lazio; a Perea, per il quale si è decisamente raffreddata la pista che porta al Leganes; fino a Mauricio, la cui situazione registra invece qualche movimento in più.
Dall’Inghilterra continuano inoltre a rincorrersi le voci su Wesley Hoedt: per il difensore olandese si è scatenato un vero e proprio duello tra Everton e Southampton, coi Saints – riporta Il Corriere Della Sera – che potrebbero arrivare ad offrire fino a 15 milioni. Cifra che però difficilmente convincerà il presidente Lotito, il quale considera l’ex Az incedibile e farà di tutto per trattenerlo. Anche per non rischiare di dover tornare sul mercato a caccia del sostituto.
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Finora sembra essere il miglior colpo di mercato messo a segno dalla Lazio. LuisAlberto, arrivato la scorsa estate per sostituire Candreva, non aveva lasciato il segno pur facendo intravedere importanti qualità tecniche.
L’INTUIZIONE DI INZAGHI
La cessione di Biglia al Milan e la necessità di trovare un regista in grado di far girare la squadra ha portato Inzaghi a valutare una soluzione capace di esaltare le qualità tecniche del ragazzo e di risolvere un problema di organico. Con lo spostamento di Luis Alberto il tecnico ha avuto un’intuizione degna dei migliori allenatori che in passato hanno fatto la storia della Lazio. Tornando indietro nel tempo si ritrovano esperimenti simili che hanno portato risultati più che soddisfacenti.
LE INTUIZIONI CHE HANNO FATTO LA STORIA
Il cambio di ruolo del portiere Fulvio Bernardini non fu una scelta dell’allenatore GuidoBaccani, ma un’imposizione della madre del ragazzo per evitare al figliolo sedicenne i rischi del mestiere: decisione saggia, perché in tre anni Fuffo conquistò la maglia azzurra. E fu il primo giocatore del centro-sud a essere convocato con la NazionaleItaliana, il primo romano, il primo laziale. Come riporta Il Tempo però l’intuizione più importante della storia della Lazio è sicuramente quella di Maestrelli, ed è legata a GigiMartini. Il giocatore toscano gioca sulla mediana ma quando si infortuna lo stopper Polentes, il Maestro gli assegna il ruolo di terzino. La Lazio si trasforma, sfiora lo scudetto nella primavera del 1973 e lo vince l’anno dopo contro il Foggia. Con Martini, ironia della sorte, infortunato con una clavicola rotta, che sente il boato dell’Olimpico per il gol decisivo di Chinaglia steso sul lettino degli spogliatoi.
POI TOCCO’ A MANFREDONIA
Avvicinandoci agli ultimi decenni, una storia simile a quella di Bernardini – tinteggiata dal colore azzurro Savoia – riguarda LionelloManfredonia, acquistato all’inizio degli anni Settanta da Umberto Lenzini ad appena 14 anni. Manfredonia arriva a Tor di Quinto da numero dieci, vince lo scudetto con la Primavera allenata da PaoloCarosi, fa tutta la trafila fino alla prima squadra. E’ un mancino naturale, con un’ottima visione di gioco. Sta per trasferirsi alla Ternana in prestito quando lo stopper della prima squadra DarioPighin si infortuna. L’intuizione del tecnico brasiliano LuisVinicio sorprende tutti: Manfredonia viene reinventato come stopper. Nel giro di poco tempo non solo diventa titolare ma in meno di due anni entra a far parte dei convocati per i Mondiali di Argentina 1978. Un litigio con il ct EnzoBearzot gli precluderà le porte della nazionale per sempre pur essendo il miglior interprete del ruolo in assoluto.
L’ULTIMO FU COUTO
Fa il percorso inverso lo stopper portoghese FernandoCouto, acquistato nel 1998 dal Barcellona. L’acquisto di BoboVieri, negli ultimi giorni di mercato comporta il sacrificio di VladimirJugovic. La Lazio di Eriksson, oltre a perdere un interprete eccellente a centrocampo si ritrova sguarnita anche a livello numerico. Anche perché il recupero dell’australiano PaulOkon dopo l’infortunio al ginocchio è molto più lento del previsto. Il tecnico svedese non si perde d’animo e piazza FernandoCouto nel cuore del centrocampo laziale. La mossa si rivela giusta perché a Birmingham la Lazio conquista la Coppa delle Coppe. Intuizioni e vittorie spesso vanno a braccetto, SimoneInzaghi se lo augura di cuore, e con lui tutti i tifosi biancocelesti.
A Formello non hanno intenzione di andare oltre. Vogliono sapere con certezza che cosa vuole fare Stefan de Vrij. Uno snodo di mercato non marginale per la Lazio. Decisa a tutto per non permettere a Juve o Inter di portarle via a costo zero il venticinquenne nazionale olandese in scadenza giugno 2018.
L’OFFERTA BIANCOCELESTE
L’ idea di Lotito e del ds Tare è sempre quella di blindare il centrale facendogli firmare un contratto triennale da 2,2 milioni netti a stagione. Inserendo però nell’accordo anche una clausola rescissoria non inferiore a 25 milioni di euro. Proposta resa sempre più appetitosa al difensore che però fino alla scorsa settimana continuava a nicchiare, non intendendo legarsi fino al 2020 alla società biancoceleste. In questi ultimi giorni de Vrij ha dato la sensazione di voler lasciare la porta aperta alla Lazio, che però a questo punto pretende una parola definitiva. Anche perché nel frattempo è arrivata un’offerta importante per l’altro olandese della difesa.
IL MERCATO
Gli inglesi del Southampton, infatti, sembrano intenzionati a spendere 15 milioni per Wesley Hoedt. Il laziale, come riporta il Corriere della sera, sarebbe in cima alla lista della spesa. Altro mercato: Felipe Caicedo è stato finalmente tesserato e potrà raggiungere i nuovi compagni in ritiro. Per liberare una casella da extracomunitario si è dovuto mettere sotto contratto il ventenne senegalese AmethLo, svincolato dal Milan, per poi cederlo all’estero al Naxxar Lions. Resta sempre in bilico la posizione di Kishna. L’olandese sembrava vicino al Benevento, ma ora è tornato a ipotizzare un futuro nell’Hellas Verona.