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Lazio si torna a Formello: giocatori in campo a gruppi

Lazio si torna a Formello – Questa mattina un gruppo di calciatori sta già calcando i campi del centro sportivo dopo due mesi di stop

Lazio si torna a Formello – Già nella gioranta di ieri, alcuni giocatori hanno riassaporato il campo da gioco effettuando delle leggere corsette; oggi invece, iniziano gli allenamenti tanto desiderati. Non tutti, non insieme come sono abituati a fare, infatti alcuni svolgeranno le attività di allenamento nella mattinata ed altri nel pomeriggio. Due diversi orari di fascia, 10-17, con sedute individuali composte da 5 persone ognuna in un campo diverso. Tra di loro non si vedranno, uscite ed entrate con orari differenti, doccia a casa e il mister Inzaghi a visionare gli allenamenti da lontano. Oggi nel centro sportivo si sono visti: Acerbi, Parolo, Vavro, Jorge Silva e Leiva.

Moscardelli: “Scudetto alla Lazio? Meglio non riprendere il campionato”

Moscardelli: “Scudetto alla Lazio? Meglio non riprendere il campionato”

Serie A Conte: “Valuteremo con la FIGC la ripresa del campionato”

Serie A Conte è a capo del Governo e un suo via libera potrebbe far ripartire ufficialmente il campionato, oppure terminare la stagione in anticipo

Serie A Conte –  Il Premier Giuseppe Conte, ha rilasciato un’intervista al Fatto Quotidiano parlando della Serie A e a cosa si andrà in contro: “Convocheremo il mondo del calcio e dello sport per decidere delle richieste che la Federcalcio e altre federazioni ci hanno inviato per decidere e vedere la situazione sulla ripartenza delle attività sportive. Questo avverà insieme al mistro dello sport Spadafora. Io non ho ancora avuto occasione di dare un’occhiata al dossier, ma sicuramente lo leggerò e sentiremo tutti prendendo poi una decisione. Il ministro ha svolto un ottimo lavoro, ma è anche vero che gli stakeholders del calcio e dello sport, debbano fare e avere un confronto diretto con il governo ai massimi livelli. Tutto ciò ovviamente, tenendo sempre presenti le raccomandazioni da parte del Comitato tecnico Scientifico”.

LAZIO Patric: “Si torni in campo con prudenza. Chiusura Serie A? Inaccettabile”

I tifosi della Roma dicono no alla ripresa del campionato!

LA NOSTRA STORIA Il portiere biancoceleste Aldo De Fazio

LA NOSTRA STORIA Aldo De Fazio nasce a Salerno il 6 maggio 1927. Inizia nei Boys della Salernitana. Nel 1945/46 passa alla Filotranviaria di Salerno. L’anno dopo è con la Nocerina. Nella stagione 1947/48 torna alla Salernitana che lo gira in prestito all’Arsenaltaranto. Nel campionato dopo gioca di nuovo con la Salernitana.

Nel 1949 De Fazio viene acquistato dalla Lazio. Gioca in maglia biancoceleste per sei stagioni intervallate da una stagione alla Lucchese nel campionato 1951/52. In maglia biancoceleste nel 1950 vince il Trofeo Teresa Herrera, il Campionato Riserve 1952/53 e il Campionato Cadetti 1955/56. La stagione successiva, dopo essere rimasto fermo per sei mesi a causa di un infortunio a una mano, passa in prestito alla Salernitana in serie C. Non convinto di tornare a Salerno chiede una cifra molto alta di ingaggio (5 milioni di lire) ma viene accontentato ed allora accetta il trasferimento. Terminata la carriera di calciatore intraprende quella di allenatore. Nella stagione 1968/69 guida la Nocerina. Nella stagione 1972/73 passa alla Nuova Igea. L’anno dopo è all’Avellino. Guida poi Velletri, Scafatese, Megara Augusta, Leonzio, Modica e Formia. È deceduto a Salerno il 19 maggio 2009.

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LA NOSTRA STORIA L’ex difensore biancoceleste Pietro Dotti

LA NOSTRA STORIA Pietro Dotti nasce a Castelfranco Emilia, in prov. di Modena, il 6 maggio 1939. Dal 1957 al 1959 inizia la sua carriera nella Mirandolese.

Quindi si trasferisce al Messina dove vince un campionato di serie B e resta per cinque stagioni. Nel 1964 Pietro Dotti è acquistato dalla Lazio. In maglia biancoceleste gioca per tre stagioni dopodiché passa all’Inter. Dopo un solo anno si trasferisce all’Atalanta dove gioca per due stagioni. Nel 1969/70 passa alla Pro Patria. L’ultima stagione, la 1970/71, la disputa con la maglia del Venezia.

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LA NOSTRA STORIA Olindo Bitetti, colui che diede il nome alla società

LA NOSTRA STORIA Olindo Bitetti nasce a Caserta il 6 maggio del 1886. Calciatore, pallanuotista, dirigente sportivo e giornalista.

Nel 1900 fu tra i fondatori della Società Podistica Lazio, anzi fu proprio Olindo Bitetti a proporre il nome. Nei primi anni della Polisportiva biancoceleste gioca nella sezione Nuoto. Inoltre è centrocampista nella Lazio. Fa parte della rosa biancoceleste che il 15 maggio 1904 batte per 3-0 la Virtus. Gara considerata, ufficiosamente, il primo Derby romano.

Nel 1909 fu eletto primo presidente del Comitato Regionale della Lega Dilettanti. Dal 1923 divenne il primo presidente del Circolo Canottieri Lazio. Tra il 1937 e il 1940 è presidente della Federazione Italiana Nuoto. Nel 1938 per pochi mesi fu presidente ad interim della sezione calcio. Nel 1959 fu eletto Presidente Generale della Polisportiva S.S. Lazio. Ha ricevuto la Stella d’oro al Merito Sportivo nel 1970. Muore a Caserta il 22 maggio 1973.

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LA NOSTRA STORIA Il difensore Francesco Antonazzi

LA NOSTRA STORIA Francesco Antonazzi nasce a Morlupo il 6 maggio 1924. Era detto ‘Checco’.

Prelevato giovanissimo dalla Milvia crebbe nelle giovanili della Lazio. Campione Federale Regionale e finalista Nazionale nella stagione 1940/41. Antonazzi divenne il perno della difesa biancoceleste per 11 stagioni di cui nove da titolare. Nella stagione 1944/45 passa in prestito all’A.S. Trastevere.

Esordisce in biancoceleste nella stagione 1945/46. Giocò solo due partite ma l’anno successivo risultò decisivo. Con Alzani, Furiassi, Malacarne, Sentimenti III e Sentimenti IV, costituì la cosiddetta difesa di ferro che agli inizi degli anni ’50 permise alla Lazio di arrivare per tre volte consecutive al quarto posto.

Alla fine della stagione 1955/56 lascia il grande calcio. Chiude la carriera nel 1956/57 con il Chinotto Neri. Viene convocato per due volte nella selezione B Italiana. Fu allenatore del Settore Giovanile della Lazio e nel 1963/64 assunse il ruolo di allenatore in seconda di Juan Carlos Lorenzo.

Nella stagione 1972/73 allena la Romulea in serie D. Nei primi anni ’80 divenne responsabile degli impianti sportivi di Tor Di Quinto, dell’organizzazione e della logistica delle squadre giovanili. È deceduto a Roma il 25 febbraio 1995. La cittadina natale ha voluto intitolare a suo nome l’impianto sportivo locale.

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Moscardelli: “Scudetto alla Lazio? Meglio non riprendere il campionato”

Moscardelli dice la sua sulla Lazio e non nasconde il suo amore per la Roma

Intervistato da Michela Cuppini ai microfoni di “A casa con Gazzetta”, l’attaccante e capitano del Pisa Moscardelli ha parlato della sua passione per la Roma e del mancato passaggio alla Lazio. “Non sarei mai stato accolto bene secondo me, tutti sapevano della mia fede giallorossa”, ha detto Moscardelli. “Lazio da scudetto? Un motivo in più per non ricominciare” e su Inzaghi: “Ha costruito un grande gruppo”. La Lazio “ha avuto anche fortuna durante l’anno, che però ci deve essere per raggiungere dei traguardi”. In ogni caso, ha affermato, la Lazio “tanto di cappello, sta lottando meritatamente”.

LAZIO Patric: “Si torni in campo con prudenza. Chiusura Serie A? Inaccettabile”

LAZIO Patric — Questa mattina il difensore biancoceleste ha detto la sua sulla ripresa degli allenamenti e si è espresso su un’eventuale chiusura del campionato

LAZIO Patric: “In settimana torneremo ad allenarci. Il campionato deve ripartire, con prudenza e con le misure del caso. Non ho paura? Bisogna stare attenti ma è necessario ricominciare. Stiamo in casa da due mesi e tutto sta tornando alla normalità. Non vedo perché il calcio debba rimanere fermo. In Italia come in Francia? Non accetteremmo questa decisione. Non si può chiudere un campionato e assegnare il titolo a una squadra quando mancano 12 partite”. Così Patric in diretta Instagram con il programma televisivo spagnolo El Chiringuito de Jugones.

TEST E TAMPONI IN CASA LAZIO 

 

I tifosi della Roma dicono no alla ripresa del campionato!

In uno degli striscioni affissi in varie parti della Capitale i tifosi della Roma hanno preso posizione sulla ripresa del campionato. I giallorossi chiedono la sospensione del torneo.

“Italia in emergenza sanitaria e sociale… Questo campionato si deve fermare!”. Uno striscione probabilmente tardivo e fuori luogo: avrebbe avuto maggior senso e forza se esposto un mese fa. La sostanza comunque non cambia: i tifosi della Roma non vogliono la ripresa andando contro anche alla posizione della società. La Roma infatti nei giorni scorsi si è mostrata d’accordo nel riprendere gli allenamenti a Trigoria e disposta a riprendere il torneo ovviamente con l’ok del Governo e del comitato scientifico.

Perin rivela un aneddoto: “In passato vicino all’arrivo a Roma”

Perin rivela un aneddoto sul calciomercato del passato, era vicino ad approdare a Roma, sarebbe stato quasi un ritorno vicino casa, il portiere è cresciuto a Latina

Perin rivela un aneddoto – Il portiere è attualmente in prestito dalla Juventus al Genoa e durante una diretta Instagram con Damiano Er Faina, ha rivelato un retroscena di calciomercato che l’avrebbe portato a vestire la maglia biancoceleste nonostante la sua fede calcistica per la Roma: “Mi chiedi se in passato sono stato vicino a giocare a Roma? Sì, ci sono stati alcuni contatti, sia da una sponda che dall’altra del Tevere. Però alla fine non si è concretizzato nulla perché le società non si sono messe d’accordo. C’era tanta voglia da parte mia, siamo stati molto vicini”.

Lazio Immobile: “Sarà strano allenarsi separatamente, non vediamo l’ora”

Lazio l’ag. di Luis Alberto: “Vuole aiutare per il sogno scudetto”

Lazio oggi test ed esami, da domani si tornerà a Formello

Lazio oggi test ed esami per poter riprendere in sicurezza il cammino lasciato due mesi fa, prima che il virus bloccasse tutto

Lazio oggi test ed esami per la squadra e alcuni membri dello staff che accompagneranno i calciatori negli allenamenti scaglionati. Domani i giocatori si ritroveranno a Formello per ricominciare gli allenamenti tanto desiderati dopo il lungo periodo di stop. Però non gli sarà consentito occupare il campo con l’intero staff e i calciatori, perciò dovranno rispettera dei turni per poter mantenere le distanze di sicurezza lavorando in totale controllo. Oggi inizieranno i test fisici, tamponi, esami del sangue, test sierologici, test sotto sforzo massimale ed ecocardiogramma color doppler, tutto per escludere la possibilità di un sintomo relavito al Coronavirus. Ci saranno due gruppi: il primo composto da atletiti Covid e RNA positivi e l’altro da atleti RNA negativi. Al termine di tutti i test, esclusi tutti i risultati positivi, si andrà incontro all’inizio degli allenamenti, non si potranno usare gli spogliatoi e le docce dovranno essere effettuate a casa. La Lazio avrà a disposizione 5 campi per gli allenamenti.

Lazio Immobile: “Sarà strano allenarsi separatamente, non vediamo l’ora”

SERIE A Renzi: “Favorevole alla ripresa. Spadafora non capisce di calcio”

Lazio l’ag. di Luis Alberto: “Vuole aiutare per il sogno scudetto”

Lazio l’ag. di Luis Alberto continua a parlare del rinnovo dello spagnolo che a breve diventerà ufficiale e del mercato biancoceleste

Lazio l’ag. di Luis Alberto, Miguel Alfaro, ha fatto il punto sul numero 10 per quanto riguarda il rinnovo che arriverà presto, confermato anche dallo stesso calciatore. Inoltre sulle pagine del La Repubblica, ha parlato di mercato e di Jony: “Con la società siamo in un’ottima relazione, va tutto bene. Ci siamo detti che firmeremo il contratto non appena questa emergenza andrà a migliorare. Luis è fantastico, si allena in una maniera straordinaria, cerca di essere sempre al top della condizione. Infatti secondo me, merita di essere un top player come lo è diventato nelle ultime stagioni. Spera e vuole aiutare la squadra a centrate il sogno scudetto e ovviamente poi, giocarsi la Champions”.

JONY

“Lui si è trovato inizialmente in difficoltà, campionato nuovo e squadra più complicata, non tutto dipendeva dal modulo, però ora sta bene, ha trovato la giusta tranquillità anche grazie all’impiego in campo durante le partite, all’inizio è stata molto dura. Se continuerà su questa strada, aggiungendo sicurezza in se stesso, potrà far vedere di essere un ottimo giocatore”.

LUIS SUAREZ

“Con Tare parliamo di tantissimi giocatori, lui poi ha un’ottima capacità di saper scovacare e prendere fenomeni che sono ancora sconosciuti ai più del calcio. Suarez non è l’unico che tiene sotto controllo, ha anche altre situazioni che non sono state rivelate. Luis vuole arrivare a essere uno dei migliori, ha un’ottima abilità nel trovare dei spazi per segnare anche quando non ci sono, molto ambizioso. Per ora però, è troppo presto per parlare di lui, ha un contratto con il Watford”.

Lazio Immobile: “Sarà strano allenarsi separatamente, non vediamo l’ora”

Lazio Immobile non vede l’ora di poter tornare a giocare una partita divertendosi con i suoi compagni, anche per allontare il periodo che stiamo vivendo

Lazio Immobile ecco le parole ai microfoni di Tg sport di Rai 2: “Ritengo essenziale poter tornare nel nostro ambiente perché andare nel nostro centro sportivo dove ci possiamo allenare ci garantisce la possibilità di essere sempre sotto controllo e allenarci nel migliore dei modi. Ovviamente il nostro è uno sport in cui bisogna essere una squadra e allenandoti singolarmente diventa più complicato anche a livello mentale. Noi siamo sempre i primi a metterci in gioco per poter ricominciare quando tutto è in sicurezza, perché noi siamo contenti di poter tornare al nostro lavoro, ci divertiamo,  facciamo divertire la gente e questa cosa ci piace”.

LAZIO MCM TUSCOLANO – Tutto il materiale ufficiale e Curva Nord

Lazio Tare: “Siamo la squadra più motivata per puntare allo scudetto”

ACCADDE OGGI 5 Maggio 2002: Lazio Inter. Il sogno nerazzurro infranto (VIDEO)

5 Maggio 2002: Lazio – Inter. La squadra biancoceleste all’ultima giornata di campionato spegneva il sogno dei nerazzurri di Cuper di vincere lo scudetto.

5 Maggio 2002: Lazio Inter. I milanesi, con un punto di vantaggio sulla Juventus da amministrare in classifica arrivano  all’Olimpico per portare a casa un risultato pieno contro la Lazio ormai fuori dalla corsa Champions. Poco più di una formalità che ìquel pomeriggio si trasforma in un incubo per i nerazzurri. L’avvio per l’Inter è promettente: Vieri apre le marcature, pareggia Poborsky, poi Di Biagio riporta in vantaggio la squadra di Cuper, ma poco dopo ancora Poborsky rimette le cose in pari. Nella ripresa il dramma: prima l’ex Simeone e poi Simone Inzaghi trafiggono la porta nerazzurra. Intanto la Juventus vince a Udine e conquista lo Scudetto.

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SERIE A Renzi: “Favorevole alla ripresa. Spadafora non capisce di calcio”

SERIE A Renzi — Nella giornata di oggi, il leader di Italia Viva si è espresso in merito alla ripresa del campionato e ha risposto al post del ministro Spadafora

SERIE A Renzi: “Sono a favore della ripresa del calcio. Non si tratta solo di un gioco, il calcio muove soldi e passioni. Non se ne parla di far ripartire il campionato? Spadafora non può permettersi di dire quello che ha detto. In ogni caso la decisione non spetta solo a lui, si decide in Parlamento in collaborazione con tecnici ed esperti del settore calcistico. Spadafora non è tra questi e credo non capisca nemmeno di democrazia”. Queste le parole di Matteo Renzi ai microfoni di La7. 

TARE SULLA RIPRESA DELLA SERIE A 

 

Lazio Tare: “Siamo la squadra più motivata per puntare allo scudetto”

Lazio Tare si racconta parlando dello stile di gioco che gli piace, i rapporti con i calciatori e il ruolo da Ds

Lazio Tare intervniene alla trasmissione Sky calcio club parlando del mondo biancoceleste: “All’inizio era uscita un’ordinanza in cui si diceva che la ripresa poteva essere effettuata solo a partire dal 6, invece possiamo già da oggi. Prima di partire però, faremo tutti i test sierologici del caso. Vedremo se oggi riusciremo a fare qualcosa, ma ripeto, daremo priorità ai test. La Lazio sembra stia premendo per avere lo scudetto, questo non è giusto, è un’idea che non è stata trasmessa bene. Tutto quello fatto prima dello stop, ce lo siamo guadagnanto giocando sul campo, inoltre mancano ancora tantissime partite, non è ancora sicura neanche la partecipazione all’Europa League. A noi interessa dare un segnale forte al sistema calcio, nelle ultime ore si sta parlando anche di un’ordinanza per bloccare il campionato, questo però non compete a loro. Tutti abbiamo sentito e che la Uefa e la Fifa si sono già espresse su questo argomento, hanno detto chiaramente che i campionati vanno portati a completamento, quindi bisogna finire la stagione”.

CONTINUA

“Si potrà anche iniziare a giugno giocando fino a settembre, dobbiamo considerare che il Mondiale 2022 verrà giocato in inverno, perciò si potrà cogliore questa occasione. Portare a conclusione questo campionato non solo servirà per questa stagione, ma anche per la prossima, per poter ripartire al meglio. Noi siamo una delle poche squadre che ha rispetto tutte le leggi del Governo, i nostri giocatori sono rimasti a Roma mettendosi in quarantena, cosa che non è successo in altri club, che da quanto so, hanno ancora giocatori all’esterno, ma non mi riguarda. Possiamo essere sembrati aggressivi dal punto di vista comunicativo, ma lo stiamo facendo per il calcio, per tutto il movimento calcio, che subirebbe dei ganni gravissimi qualora non ricominciasse. Parlare di scudetto è ancora precoce, mancano 12 giornate, è vero che siamo stati lì fino allo stop, ma non è detto che ci rimarremo fino alla fine”. 

LA LAZIO

“Il cammino della Lazio è stato molto difficile, in questi 11 anni da quando ci sono io, abbiamo sempre sfiorato la Champions League, senza mai centrarla. Abbiamo sempre lavorato nel migliore dei modi, con tutte le possibilità che avevamo. Molti giocatori sono arrivati da sconosciuti, con la tifoseria che non sempre li aiutava, ma poi sono riusciti a crescere molto. Ogni volta la Lazio veniva etichettata come una squadra sorpresa però quando bisognava crescere o fare il salto di qualità, non lo effettuava. C’è stato uno scatto dopo la finale di Coppa Italia vinta nella passata stagione, in quel momento abbiamo capito di essere cresciuti e che potevamo lottare per il vertice. A Roma non è semplice lavorare perché devi sempre centrare gli obbiettivi fissati a inizio stagione, altrimenti sono guai. Spesso diciamo degli obbiettivi minori rispetto alle possibilità, per proteggere la squadra”.

LAVORO DA DS

“E’ vero, non abbiamo osservatori, ma non per questo nessuno controlla i giocatori. Abbiamo tantissime persone che ci aiutano, una grande rete di contatti personale in giro per il Mondo, lavoro insieme ad alcuni ex compagni che conosco molto bene, questo permette al presidente di risparmiare. Questo mi piace, lo stare dietro le quinte non mi pesa, anzi mi aiuta nelle trattative, la pressione cala e la tensione non è troppo alta, in questo modo riesco a fare tutto nelle tempestiche giuste. Bisogna collaborare con l’allenatore, avere da subito un’idea chiara su come si vuole la squadra e tutte le caratteristiche necessarie. Io preferisco e cerco sempre giocatori che sappiano ricoprire più ruoli, in modo tale da aiutare l’allenatore che in questo modo ha un’opportunità in più di cambiare modulo durante la partita. Noi non giochiamo sempre con il 352, spesso Inzaghi cambia modulo, questo è necessario, passa anche al 442 o 4231, questo è il calcio che gioca anche il Barcellona. Io non posso giudicare i moduli, non ho la preparazione, però amo il calcio aggressivo, con linee molto alte, bisogna avere la mentalità vincente. Simone e io ci conosciamo da 15 anni, con lui parliamo spesso della squadra. Milinkovic l’abbiamo pagato 12 milioni, non 18”.

SULLA JUVENTUS

“E’ stata per moltissimi anni una squadra che riusciva a metterci in grande difficoltà, però ultimamente le cose sono cambiate, specialmente negli ultimi 3-4 anni. Abbiamo conquistato la Supercoppa con Murgia e anche qualche giorno dopo in campionato, in casa loro, questo ha fatto cambiare qualcosa nei giocatori, è scattata una scintilla. Ad esempio, la Supercoppa che abbiamo vinto in questa stagione è stata una partita approcciata benissimo fin da subito, tutta la squadra sapeva già che l’avremmo vinta noi. Questo fa notare che la crescita mentale da parte della squadra è arrivata e ora siamo ai livelli della Juve”.

SU MILINKOVIC

“Bisogna prima di tutto vedere la volontà dei calciatori, alcuni di loro vanno via perché credono di aver finito il ciclo con il club e vogliono provare altro, non c’è niente di male. Anche il Napoli ha venduto spesso pezzi pregiati ma è rimasto ogni volta competitivo. Potrebbe accadere lo stesso con Milinkovic, però con lui c’è un grande legami già il fatto che sia rimasto per 5 anni lo fa capire. Ci sono state delle offerte e abbiamo semrpe deciso di non prenderle in considerazione”.

LUIS ALBERTO

“Luis Alberto invece all’inizio veniva spesso criticato e preso in giro, però era principalmente colpa sua. Mi diceva spesso che il calcio italiano non era fatto per lui ma io sapevo che non era così e infatti ogni volta gli ripetevo che questa cosa fosse impossibile da capire dopo appena 4-5 giorni. Diciamo che i primi 7 mesi sono stati molto difficili per lui, non riusciva ad ambientarsi, però negli allenamenti si vedeva che avesse qualcosa fuori dal comune, era devastante. Così decisi di mandare qualcuno di nascosto a firmarlo e poi mostrargli i video per fargli capire le qualità che aveva. Inzaghi è stato importantissimo per lui, lo ha inserito nel gruppo e gli è stato vicino. E’ uno dei migliori della Serie A, inoltre aiuta tutti i compagni”.

ACERBI E IMMOBILE

Francesco è stato una grande scoperta, lo ammetto, mi ha sorpreso molto, è un giocatore di un altro pianata per come vive il calcio. Tra l’altro è venuto qui alla Lazio in un momento difficile, avevamo appena perso De Vrij. Arriva sempre per primo e va via per ultimo, ama allenarsi. Non vorrebbe mai saltare una partita, neanche le amichevoli con i club minori, è un vero leader e trascinatore. Il vero problema prima di acquitare Immobile non era il costo del cartellino ma il suo ingaggio, era troppo alto per noi. Lui guadagnava tanto e non avevamo nessuno che prendesse quella cifra in squadra, però poi si è aperta una chance con il Siviglia e allora lui ha deciso di ridursi l’ingaggio per arrivare da noi e così lo abbiamo acquistato. Forse non si riesce a vedere, ma è veramente un leader sia in campo che fuori. Siamo stati molto fortunati a prenderlo e ad averlo.”. 

MOTIVAZIONE LAZIO

“L’unica preoccupazione, potrebbe essere lo stato psicologico della squadra, anche se vedendo ciò che abbiamo fatto fin’ora credo che siamo la squadra più motivata per lottare e vincere lo scudetto, noi siamo molto consapevoli di tutti gli sforzi e il lavoro fatto negli ultimi mesi e ci rammaricheremmo molto veder sfumare quest’obbiettivo, però siamo curiosi di vedere come andrà. I giocatori però sono tutti carichi, dobbiamo tenerli calmi. E’ un mese che ci chiamano a me e al mister, vogliono ripartire non resistono più. Ad esempio ieri è uscita l’ordinanza da parte della Regione Lazio per gli allenamenti e nella chat è scoppiato un casino, hanno inziato tutti a festeggiare. Non vedono l’ora di tornare in campo”.

Lazio, c’è il piano per la ripresa: Lotito ha pensato a tutto

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LA NOSTRA STORIA L’attaccante biancoceleste Orlando Fantoni

LA NOSTRA STORIA Orlando Fantoni nasce a Belo Horizonte, in Brasile, il 4 maggio 1917. Il 13 secondo alcune fonti. Fratello minore di Juan e Leonidio e cugino di Octavio.

Inizia a giocare nel Palestra Italia di Belo Horizonte (attuale Cruzeiro) dove resta fino all’estate del 1947. Quindi Fantoni arriva alla Lazio con il connazionale Robespierri. La stagione dopo inizia la preparazione pre-campionato con la Lazio e poi torna in Brasile al Vasco de Gama dove chiude la carriera nel 1950. Dopo essersi laureato in Giurisprudenza nel 1957 allena in Venezuela Universidad Central, Deportivo Portugués e Deportivo Italia.

Torna poi in Brasile per guidare il Cruzeiro e poi Caldense, Londrina, ancora Cruzeiro, America, Nautico, Bahia, Vasco da Gama, Gremio, Corinthians, di nuovo Vasco da Gama e Cruzeiro, Botafogo, Bahia e per finire nel 1984 il Vitoria. Da tecnico si aggiudica cinque campionati venezualani e sette brasiliani. È morto di enfisema polmonare a Salvador de Bahia il 5 giugno 2002. Le sue spoglie riposano nel cimitero Jardim da Saudade di Salvador de Bahia.

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LA NOSTRA STORIA L’ex portiere Massimo Cacciatori

LA NOSTRA STORIA Massimo Cacciatori nasce ad Ascoli Piceno il 4 maggio 1951. Cresce nel Del Duca Ascoli per poi passare nelle giovanili dell’Inter. Arrivato tra le fila della Prima Squadra, ma senza mai giocare, vince il Campionato italiano 1970/71. Nel 1972 passa alla Sampdoria dove fa il suo esordio in Serie A. Nel 1978, dopo sei campionati, Massimo Cacciatori si trasferisce alla Lazio dove resta per due stagioni. Nel 1980 resta coinvolto nel calcioscommesse ed è squalificato per cinque anni. Grazie alla vittoria dell’Italia nel Campionato del Mondo del 1982 gli sono condonati tre anni. Ritorna in campo e gioca altre tre stagioni in maglia biancoceleste. Nel 1985 si trasferisce al Gubbio dove al termine della stagione 1988/89 chiude la carriera da calciatore. Appesi gli scarpini al chiodo diviene Allenatore di Prima Categoria. Guida Ascoli, Ancona, Gualdo, Teramo e Campobasso. Dal 2001 è docente di ‘tecnica del portiere’ alla Scuola Allenatori F.I.G.C. di Coverciano. Nel 2004 ha scritto un libro di testo per il suddetto corso: ‘Il portiere moderno’.

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LA NOSTRA STORIA Il difensore Armando Bertagni

LA NOSTRA STORIA Armando Bertagni nasce a Spilimbergo, in prov. di Pordenone, il 4 maggio 1907. Prima dell’arrivo alla Lazio è spesso riportato come Bertagna.

Inizia a giocare nella squadra dei ‘liberi’ di Modena. Nel periodo della leva militare Bertagni passa al Cagliari. In seguito è acquistato dalla Nocerina. Nella stagione 1929/30 passa alla Salernitana dove gioca per tre stagioni.  Nel 1932 arriva alla Lazio dove resta fino al 1935 dimostrandosi una colonna della difesa grazie a velocità e non comuni doti acrobatiche. Viene ceduto al Livorno alla fine del campionato 1934/35. È morto a Livorno il 6 settembre 1957.

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