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Verdone parla della tragica morte di Paparelli che cambiò il calcio

Verdone noto attore giallorosso, ha voluto raccontare i suoi tempi calcistici e la tragica morte di Paparelli

Verdone è intervenuto a Non è la Radio: “Quando ero giovane, potevi andare tranquillamente allo stadio, senza avere paura. Negli anni 60′, specialmente nei derby, c’era un pure e semplice sfottò, sano, tra risate e qualche tiratina di ortaggi, con una bellissima scenografia, senza includere la violenza. Ma poi accadde l’uccisione di Paparelli e da lì, cambiò decisamente tutto. La poesia che si viveva svanì, in curva iniziarono a entrare persone diverse, diventando il tutto sempre più aggressivo. Infine, siamo entrati in un’altra era, non più poetica. La Roma per me è la mia città, io la vivo così, ovviamente c’è anche la Lazio, ma la Roma è la Roma”.

Amendola: “Mio figlio romanista perché ho fatto passare i laziali come ladri”

ULTIMA ORA – Gravina: “Serie A, Serie B e Serie C riprenderanno”

Amendola: “Mio figlio romanista perché ho fatto passare i laziali come ladri”

Claudia Amendola racconta come ha convinto il figlio a diventare un tifoso giallorosso come lui. L’aneddoto ha come protagonisti “negativi” i laziali.

Claudio Amendola, romanista doc, ha raccontato a Caterina Balivo nel programma Vieni da me su Rai 1 come ha convinto il figlio Rocco a tifare per la Roma: “Ho fatto una cosa al limite, praticamente passibile di chiamata al telefono azzurro. Una mattina mentre era all’asilo gli ho portato via tutti i giochi dalla cameretta. Quando è tornato da scuola gli ho detto che erano venuti i laziali a rubargli tutto. Dopo la disperazione iniziale, ho aspettato che si distraesse e ho rimesso tutto a posto. Quando se n’è accorto gli ho detto che i romanisti gli avevano riportato indietro tutti i giocattoli”.

ULTIMA ORA – Gravina: “Serie A, Serie B e Serie C riprenderanno”

Ultima Ora – I campionati professionistici andranno avanti. Il consiglio della Figc ha espresso la volontà di portare a termine Serie A, Serie B e Serie C

Secondo il principio del merito sportivo quale caposaldo di ogni competizione agonistica, come previsto dal CIO e dal CONI, e in conformità alle disposizioni emanate dalla FIFA e dalla UEFA nelle scorse settimane, nonché a seguito della pubblicazione dell’art. 218 del cosiddetto ‘Decreto Rilancio’, la FIGC ha espresso la volontà di riavviare e completare le competizioni nazionali professionistiche fissando al 20 agosto la data ultima di chiusura delle competizioni di Serie A, B e C. Precedentemente al riavvio dell’attività agonistica sarà competenza del Consiglio Federale determinare i criteri di definizione delle competizioni laddove, in ragione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, le stesse dovessero essere nuovamente sospese, secondo i principi di seguito indicati: individuazione di un nuovo format (brevi fasi di playoff e playout allo scopo di decretare l’esito delle competizioni ivi incluse promozioni e retrocessioni; in caso di definitiva interruzione, definizione della classifica anche applicando oggettivi coefficienti correttivi che tangano conto della organizzazione in gironi e/o del diverso numero di gare disputate dai Club e che prevedano in ogni caso promozioni e retrocessioni.

LAZIO Novità per i tifosi alla ripresa della Serie A?

LAZIO Si profila una simpatica novità per i tifosi biancocelesti in vista della ripresa della Serie A. Una ripresa in cui ovviamente le partite si svolgeranno a porte chiuse. I tifosi potranno comunque “essere presenti” allo Stadio Olimpico.

LAZIO Il Direttore della Comunicazione biancoceleste Stefano De Martino, ha parlato di una novità riguardante i tifosi biancocelesti in vista della ripresa della Serie A. Una novità sulla scia di quanto già successo in Germania: “La Società ha pensato, nell’ipotesi sempre più realistica della ripresa del campionato, di poter dare la possibilità ai tifosi della Lazio di esserci e di far vedere la propria presenza. La prossima settimana il progetto sarà attivo. Daremo, a chi lo vuole, la possibilità di essere comunque presente allo stadio grazie alla propria foto. Verrà applicata sul posto di ciascuno. Sul sito ufficiale stiamo allestendo una pagina dedicata a questa iniziativa: basterà registrarsi, tutti i tecnicismi saranno tempestivamente comunicati”.

PORTE CHIUSE

Giocare a porte chiuse garantisce la sicurezza sanitaria”, continua De Martino. “Tutti noi aspettiamo solo il via libera per poter concludere il campionato. Si sta andando in questa direzione, questo ci conforta: il Governo sarà incentivato dai numeri dei contagi in calo e questo ce lo auguriamo a prescindere dal calcio”.

Zaniolo e l’inno della Lazio: “Canzonaccia, porta sfiga”

Ennesima uscita di cattivo gusto dell’enfant prodige giallorosso Nicolò Zaniolo, che stavolta si è scagliato in maniera piuttosto opinabile contro l’inno della Lazio “Vola Lazio Vola”.

Non perde mai l’occasione di fare battute di cattivo gusto sul mondo biancoceleste l’attaccante della Roma Nicolò Zaniolo, che stavolta se lè presa con l’inno della Lazio. L’uscita infelice del giallorosso è avvenuta durante una sfida a Fifa 20 alla PlayStation contro l’amico Gaspare Galasso, in diretta Instagram. Il suo avversario ha intonato l’inno biancocelste solo scambiando il nome del club con il suo nickname nel gioco online: “Vola, Galassicos nel cielo. Vola…“. Immediata, pungente e inopportuna la replica di Zaniolo: “Che canzonaccia. Guarda che porta sfiga, ti fa prendere quattro gol in venti minuti…“. Dopo le parole di ieri di Totti, che aveva dichiarato che “la Lazio non esiste“, ancora una ‘battuta’ di cattivo gusto nei confronti della prima squadra della Capitale.

Lazio Acerbi: “Con Lotito c’è stata una chiacchierata in famiglia”

Lazio Acerbi ha parlato della ripresa del campionato, della riunione con Lotito e dei compagni

Lazio Acerbi è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio: “Diciamo che passare dagli allenamenti individuali a quelli collettivi è giusto, perché facciamo conto che uno di noi risulti o sia risultato positivo, ecco in quel caso la squadra non avrebbe potuto giocare perché sarebbe stata messa tutta in quarantena. Però si vuole ricominciare e questo è positivo. Ovviamente è normale che ci sarà del contatto con gli avversari, è giusto che vengano disputate le partite vere come in Germania, non giochiamo a calcio balilla, il contatto stretto ci sarà. Senza il tifo le partite del calcio saranno un po’ tristi, però ammetto che in Bundes c’è stato un ritmo alto, ovviamente era soltanto la prima partita dopo tanto tempo, già delle prossime gare si alzerà il livello”. 

SULLA RIPRESA

“Il calcio è sia il mio lavoro che la mia passione, ammetto che la sospensione ci ha dato una bella bastonata, stavamo andando a grande ritmo, però è anche vero che questa cosa doveva avvenire, la pandemia era scoppiata e per fortuna in questo momento i dati stanno calando. Ho sentito la mancanza dei compagni, dell’adrenalina e del campo, per fortuna sta tornando quasi la normalità, speriamo si continui a procedere così. Il calcio è un’industria, è la prima passione al mondo ed è giusto che riparta. Hanno modificato il protocollo e il ministro Spadafora ha detto da poco che ci sarà una data di scadenza entro la quale verrà decisa la data di ripartenza o se il campionato terminerà. Sarò sicuro che il campionato sarà ripreso solo quando vedrò l’arbitro dare il via con il fischio d’inizio, no dai sto scherzando”.

INCONTRO CON LOTITO

“Nei giorni scorsi è andato in scena un semplice colloquio con il Presidente dopo due mesi e mezzo che non ci vedevamo, Lotito ha salutato la squadra, è stata una chiacchierata in famiglia. Sono stati toccati tutti gli argomenti a 360°, dagli obiettivi stagionali agli stipendi, è stata una conversazione tra persone mature. Ho letto alcune notizie false, questo mi ha dato molto fastidio: le cose dello spogliatoio devono rimanere nello spogliatoio. Appena riprenderà il campionato, vogliamo riprendere da dove lasciato e fare il meglio che possiamo, teniamo molto alla competizione, vogliamo puntare a qualche obbiettivo importante, in questo momento però è una situazione particolare e ognuno dice la sua opinione”.

COMPAGNI E SQUADRA

“Noi vogliamo giocare, i tifosi rappresentano una marcia in più anche fuori casa, anche il tifo a sfavore rappresenta sempre l’essenza del calcio. Dobbiamo adattarci a questa pandemia, quando faremo gol non ci potremo abbracciare, neanche toccare e sarà stranissimo, almeno i primi tempi, possiamo toccarci  solo i gomiti. Il mister è rimasto in contatto con tutti noi durante il periodo di quarantena a casa, chiedeva personalmente di tutti e con tutti, anche parlando soltanto del più e del meno. Fisicamente siamo stati bene, l’unico stress era legato alla quarantena. Per il resto, ci siamo sempre allenati tutti bene, mangiando anche nel modo migliore. Ci siamo ritrovati tutti a Formello in un buon stato di forma”.

SERIE A Ok allenamenti di gruppo, il 28 maggio si deciderà sul campionato

Lazio Berisha vuole giocarsela: “Voglio avere delle chance e rimanere”

Lazio Lotito aumenta il premio Scudetto: arriva il patto

Lazio Berisha vuole giocarsela: “Voglio avere delle chance e rimanere”

Lazio Berisha attualmente è in prestito in Germania con il Fortuna Dussendolf dove sta giocando da titolare

Lazio Berisha è arrivato nella scorsa stagione senza lasciare il segno. Il kosovaro infatti, è stato spesso fuori per infortunio e non ha avuto modo di mettersi in mostra, è stato così anche in questa stagione. Insieme alla società, a gennaio hanno deciso di cambiare squadra per avere la possibilità di mettere minuti importanti e riprendere il ritmo partita e così sta accadendo, infatti con il Fortuna, è stato spesso titolare e ha giocato anche l’ultima partita dopo la ripresa della Bundesliga. Ai microfoni di FanZon ha lasciato queste parole: “Mi trovo in questa squadra per ritrovare la giusta forma fisica, riesco a giocare con continuità e questo mi permette di recuperare la condizione fisica. In estate però, vogio tornare alla Lazio, lì c’è più competizione, però sono pronto a giocarmi tutte le mie opportunità. Non so ancora cosa potrà accadare, ma ho ancora un contratto di 3 anni con i biancocelesti”.

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SERIE A Ok allenamenti di gruppo, il 28 maggio si deciderà sul campionato

Lazio Lotito aumenta il premio Scudetto: arriva il patto

Totti deciso: “La Roma rappresenta la città, la Lazio non esiste”

Lazio Lotito aumenta il premio Scudetto: arriva il patto

Lazio Lotito aumenta il premio Scudetto, in questo modo garantirebbe ai calciatori, gli stipendi tagliati di marzo e aprile

Lazio Lotito aumenta il premio Scudetto – Dopo l’incontro dell’altro giorno per parlare del taglio degli stipendi, il presidente e la squadra nella giornata di ieri hanno parlato nuovamente. Questa volta però, si è arrivati a una conclusione che prevede un cospicuo aumento del premio in caso di vittoria dello scudetto, questo permetterebbe in parte, di recuperare le due mensilità perse. Inoltre, sempre secondo il Corriere dello Sport, la mensilità di aprile verrà splamata sul contratto della prossima stagione. Il premio scudetto non si sa a quanto ammonti, ma questa soluzione ha fatto piacere ai calciatori che hanno risposto presente con grande felciità.

SERIE A Ok allenamenti di gruppo, il 28 maggio si deciderà sul campionato

Cannavaro: “Allenare la Lazio? Se mi chiamasse sarei contento”

LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Raggio Montanari

LA NOSTRA STORIA Raggio Montanari nasce a Reggio Emilia il 20 maggio del 1912.

Dopo aver esordito con la Reggiana il centrocampista emiliano nel 1931 passa al Foggia. In Puglia resta per due stagioni. Nell’estate del 1933 Montanari viene acquistato dalla Lazio. In biancoceleste rimane una sola stagione. Quindi viene ceduto di nuovo al Foggia. Successivamente gioca con Livorno, Modena, di nuovo Reggiana e Padova. Chiude la carriera nel 1944 nella squadra da dove era partito, la Reggiana. È deceduto a Milano il 2 maggio 1987.

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SERIE A Ok allenamenti di gruppo, il 28 maggio si deciderà sul campionato

Ok ad allenamenti di gruppo, il 28 maggio si deciderà sulla ripresa del campionato

Ora c’è finalmente una data: il 28 maggio si deciderà sulla ripresa del campionato e conosceremo il destino della Serie A. Ad annunciarlo Vincenzo Spadafora, intervistato su Rai2. Quel giorno ci saranno anche Gravina, il presidente Dal Pino e altri componenti di Lega e Federazione. Il 28 maggio, ha detto Spadafora, “ci saranno i dati per decidere insieme con il Governo se e quando il campionato ripartirà”. Intanto il CTS ha dato l’ok al protocollo corretto da Federazione e Lega per gli sport di squadra e ha autorizzato gli allenamenti di gruppo. Secondo le regole del protocollo verranno effettuati regolarmente tamponi su tutti i giocatori e in caso di calciatore positivo, gli altri potranno continuare ad allenarsi in ritiro.

Totti deciso: “La Roma rappresenta la città, la Lazio non esiste”

Francesco Totti qualche tempo fa rilasciò un’intervista riguardante suo figlio e su un possibile futuro alla Lazio, questa volta invece, parla della famiglia

Totti parla della Lazio, del derby e della sua famiglia di fede biancoceleste, ecco le parole rilasciante alla rivista Libero: “Perché scelsi la Roma invece della Lazio? Non c’è bisogno neanche di chiedermelo: per me la città di Roma è la Roma. La Lazio non esiste, perciò non posso fare dei paragoni. Questo però, non è un attacco verso di loro, non ne sto parlando male, anzi. Io ritengo che la Roma sia l’unica e anche i loro tifosi. Sono molto appassionati, sentimentali e amano la loro squadra, farebbero di tutto per questa maglia”.

LA FAMIGLIA

 “Non tutta la mia famiglia era romanista, infatti mia madre era laziale, lo diventò grazie a mia nonna. Quando mi trovavo alla Lodigiani, ricevetti due offerte, dalla Lazio e dalla Roma e la squadra chiamò i miei genitori e mio fratello per parlarne. Però la risposta era scontata, non c’erano tentennamenti, mio fratello e mio padre erano della Roma. Così la scelsi e quella è stata la decisione migliore che avrei potuto fare nella mia vita”.

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Ilaria D’Amico: “Ma quale Juve, simpatizzo per la Lazio”

Lazio Lotito e la squadra a colloquio per il taglio stipendi: la situazione

Cannavaro: “Allenare la Lazio? Se mi chiamasse sarei contento”

Cannavaro dopo aver vinto il Pallone d’Oro, ha appeso gli scarpini al chiedo diventanto un allenatore

Cannavaro è stato a lungo uno dei migliori difensori italiani e del Mondo, l’ex Juventino al termine della carriera, ha deciso di intraprenderne un’altra sempre nel mondo del calcio e così è diventato allenatore. Attualmente siede sulla panchina del Guanzhou in Cina e durante una diretta Instagram con Pio e Amedeo ha parlato di poter allenare un’italiana, inserendo la Lazio delle top del campionato: “Allenare in Serie A? Beh, io sono ancora giovane e in caso mi dovesse capitare, ci penserei bene. Poi ci sono squadre come Milan, Lazio, Roma, Juventus e Inter… se ti dovessero chiamare queste, ti farebbe molto piacere”.

Lazio Lotito e la squadra a colloquio per il taglio stipendi: la situazione

SERIE A IL CTS vara le disposizioni per gli allenamenti di gruppo

Lazio Lotito e la squadra a colloquio per il taglio stipendi: la situazione

Lazio Lotito e la squadra a colloquio nella giornata di ieri per parlare di un possibile taglio agli stipendi di due o quattro mesi

Lazio Lotito e la squadra a colloquio – Ieri a Formello, è andato in scesa un incontro tra i giocatori e il presidente. Come riporta il Corriere dello Sport, durante il chiarimento, si è parlato principalmente del taglio degli stipendi di marzo e aprile, in seguito, bisognerà anche decidere su quelli di maggio e giugno qualora, il campionato non dovesse riprendere. Ovviamente, la speranza di Lotito è che la Serie A, riparta il prima possibile anche per non dover tagliare troppo gli stipendi ai propri giocatori che prima dello stop, si trovavano in seconda posizione a lottare per lo scudetto con la Juventus.

DECISIONE

Quindi durnate il colloquio la situazione è stata chiara: in caso di ripresa della Serie A salterebbe gli stipendi di marzo e aprile, in caso di sospenzione ben 4, quelli di marzo, aprile, maggio e giugno. Oltre all’incontro di ieri, ne verranno effettuati degli altri per cercare di trovare un accordo, con la speranza che si riprenda più presto a giocare, potendo magari, non tagliare gli stipendi.

SERIE A IL CTS vara le disposizioni per gli allenamenti di gruppo

 

LA NOSTRA STORIA Il difensore biancoceleste Renato Tofani

LA NOSTRA STORIA Renato Tofani nasce a Roma il 19 maggio 1914. Cresciuto nella Roma nel 1937 passa alla Lazio.

Tofani fu uno dei protagonisti dei successi biancocelesti nei campionati riserve. Non ebbe occasione di esordire in prima squadra. Nella stagione 1939/40 fu ceduto al Brindisi. Nel maggio 1946, al ritorno dalla prigionia, viene ingaggiato dal Foligno. La stagione successiva gioca con la Viterbese e nel 1947 al Frosinone.

Divenuto allenatore guida Viterbese, Frosinone, Formia, Torrese, Nocerina, Avellino, Latina, ancora Torrese, Stabia, Melfi, Campobasso, Marsala, Taranto, i sudafricani del Powerlines, ancora Taranto, i canadesi del Montreal Olympique e Pescara.

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Ilaria D’Amico: “Ma quale Juve, simpatizzo per la Lazio”

“Derby” in casa Buffon dove la compagna del portiere, Ilaria D’Amico, conferma la sua simpatia per la Lazio, a discapito della Juventus

Non lo ha mai nascosto e quando ha potuto lo ha sempre ribadito: Ilaria D’Amico ha un debole per la Lazio. Questa sua simpatia l’ha confermata anche ieri sera quando è stata ospite da Fabio Fazio, in collegamento, a Che Tempo che fa. Durante la chiacchierata con il conduttore, la bella Ilaria di SkySport, ha confessato quanto segue: “Juventina perchè sto con Buffon? Molti lo pensano, ma io coltivo ancora simpatie per la squadra biancoceleste. Quella della Lazio è una storia meravigliosa e sono felice che ci sia un campionato così aperto“. Poi sulla Serie A: “Secondo me deve ripartire, per via dei tanti interessi in gioco e perchè è un’azienda troppo importante che muove anche molto denaro“.

SERIE A IL CTS vara le disposizioni per gli allenamenti di gruppo

Con un giorno di ritardo arrivano le disposizioni del CTS riguardanti gli allenamenti di gruppo. Non senza qualche controsenso

Finalmente arrivate le disposizioni del CTS circa gli allenamenti di gruppo per le squadre di Serie A. Le regole sono riferite non sono ai club, ma anche agli arbitri. Come riportato dall’AGI, la “Società Sportiva dovrà provvedere ad identificare il gruppo Squadra adottando le procedure mediche di screening, in regime di assoluta sicurezza, evitando in questa fase preliminare qualsiasi assembramento“. Per ‘gruppo Squadra’ si intendono tutti coloro che nella fase di ripresa dovranno necessariamente operare e opereranno a stretto contatto tra di loro: i calciatori, gli allenatori, i massaggiatori, i fisioterapisti, i magazzinieri, altri componenti dello staff, etc. e, naturalmente, il Medico/i Sociale/i“.

LAZIO Formello – Allenamento per reparti: assente un big

LAZIO Formello — Questa mattina la squadra si è ritrovata agli ordini di Simone Inzaghi. Leiva verso il recupero, assente invece Luis Alberto

LAZIO Formello – Proseguono gli allenamenti individuali in attesa dell’ok da parte del Cts relativamente alle sedute collettive. La novità riguarda i turni per reparti: Inzaghi ha dedicato la mattina ai centrocampisti. In campo si sono visti Milinkovic, Parolo, Cataldi, Jony, André Anderson e Lucas Leiva, tornato in gruppo dopo due settimane di corsa differenziata. Al gruppo si è aggiunto anche Guerrieri, in questa fase i portieri vengono considerati giocatori di movimento. Buone notizie sul fronte Leiva: il brasiliano ha svolto quasi tutta la seduta odierna, saltando solo il lavoro atletico nel finale. Alla seduta di oggi non ha invece preso parte Luis Alberto a causa di un affaticamento muscolare. Questo pomeriggio sarà la volta di difensori e attaccanti.

DIACONALE: “GRAZIE PER L’AFFETTO”

LAZIO Diaconale: “Ringrazio per l’affetto chi mi è stato vicino”

LAZIO Diaconale – Nella giornata odierna, il portavoce biancoceleste è tornato a parlare dopo l’operazione che ha subito all’inizio del mese di maggio e ha ringraziato tutti coloro che gli sono stati vicino

LAZIO Diaconale: “Non sono riuscito a ringraziare personalmente lo straordinario numero di persone che ha manifestato solidarietà e sostegno nei miei confronti in questo momento non facile della mia vita. Lo faccio oggi in maniera meno diretta e più generale, ripromettendomi, ovviamente, di poter ristabilire i passati rapporti amicali quando la mia emergenza sarà terminata e la ripresa della mia vita normale sarà tornata possibile. C’è un punto che mi sta molto a cuore, che intendo chiarire subito: non si tratta di ringraziamenti formali. Perché anche l’immenso abbraccio di calore ed affetto che ho avvertito e che ha tanto rincuorato e confortato la mia famiglia nei momenti più difficili e che mi ha donato forza e coraggio per andare avanti, non è mai stato connotato da alcun tratto di vuota formalità. Piuttosto, mi è giunto con una intensità ed una carica umana molto profonde e sincere. Subito dopo l’operazione in cui mi è stata aperta la calotta cranica per rimuovere il malevolo intruso che vi si era insediato, mi era capitato di riflettere sul fatto che la pandemia non aveva generato i tanto attesi, spesso in maniera forzosa, cambiamenti sulla natura di un Paese che ormai si è arreso al cinismo spietato e che è spesso poco solidale. Un’amara considerazione, la mia, a cui mi aveva spinto la lettura di una nota pubblicata sul Corriere della Sera da Stefano Agresti in cui si dava notizia del mio intervento e si esprimeva una severa condanna di coloro che nel commentare la mia vicenda sui social network mi auguravano la morte tra i più atroci patimenti”.

 LA RIFLESSIONE SUL TIFO

“Sono sempre stato consapevole della natura del tifo calcistico, una componente di quel fiume carsico che scorre attraverso la nostra storia e che affonda le sue radici, il suo Dna, nel Medioevo dei Comuni per dilatarsi e avanzare a dismisura durante le lotte per le primazie nei comuni, nei quartieri e nelle contrade, tra famiglie nobili e la borghesia commerciale e che, prima di trovare la propria evoluzione nel municipalismo, si connota per una forte carica di intolleranza e di odio che spinsero Starace, Montanelli e Malaparte a descrivere il popolo italiano come l’unico al mondo che intraprende volentieri un solo tipo di guerra, quella civile e fratricida. Ora ad essere travolto da questa violenta corrente fluviale di livore ero diventato io e non riuscivo a darmene una ragione logica. Solo perché mi ero battuto per sostenere le legittime ragioni della S.S. Lazio di poter concludere regolarmente il campionato puntando ad ottenere un risultato di prestigio già in parte acquisito sul campo? Francamente non sono riuscito ad individuare una proporzione tra l’esercizio del mio lavoro, che è anche passione sportiva, e l’impietosa, livida perfidia, l’ostentata furia al linciaggio che mi si era riversata addosso. Per questo la pervasiva ondata di calore e affetto che mi ha avvolto mi è stata tanto utile, anzi indispensabile. Perché mi ha rivelato, durante le interminabili ore in cui la mia salute era sospesa e affidata alle mani sapienti di chirurghi ed infermieri, che non potevo contare soltanto sulla mia tenace volontà di vincere la mia battaglia per la vita, ma che i rapporti umani solidi, ampi, alcuni costruiti nei decenni di scambi e amicizie, altri più recenti ma altrettanto umanamente fruttuosi, stavano confluendo velocemente intorno a me per puntellare e sostenere con l’amore la mia ferma determinazione a non arrendermi mai”.

I RINGRAZIAMENTI

“L’elenco delle persone da ringraziare è sterminato. Inizio con Claudio Lotito, che ancora una volta mi ha fornito una dimostrazione di amicizia sincera e di profonda umanità. Con lui tutti i dirigenti della società biancoceleste, a dimostrazione del fatto che quando il Presidente parla di clima familiare in riferimento alla S.S. Lazio non si abbandona ad enfasi di sorta, ma dice la profonda verità. Stefano De Martino, Simone Inzaghi, Angelo Peruzzi ed i medici a partire da Ivo Pulcini mi sono stati tutti vicini. Per non parlare di Anna Rita Iacobini, leader indiscussa della tifoseria laziale che si è aggiunta con entusiasmo alla comunità di preghiera organizzata da mia moglie Barbara e non le ha mai fatto mancare sostegno e conforto nelle difficili giornate passate. I miei figli amorevoli Valentina, Claudia e Alessandro. Le mie sorelle Cristina e Patrizia e tutti i miei affettuosi familiari. Per non parlare, poi, dei miei amici storici. Dal “fratello Guido Paglia”, a cui debbo la fortuna di aver potuto seguire le vicende del primo e del secondo scudetto (in entrambi i periodi, giocando, mi ero rotto i tendini di Achille e solo grazie a lui, che oltre a prendermi a casa per portarmi al lavoro nella Sala Stampa di Piazza San Silvestro e riconsegnarmi a destinazione al termine della giornata, mi accompagnava allo stadio la domenica aiutandomi ad inerpicarmi sui banchi della stampa – avevo le stampelle – per seguire le partite). Con lui ho passato momenti di lavoro intensi e felici e me lo sono ritrovato ancora una volta al fianco senza distinzioni di sorta per i diversi ruoli avuti nella Lazio in epoche diverse. Ha tenuto informati i miei vecchi amici de “Il Giornale”, da Paolo Liguori a Clemente Mimun ed Andrea Pucci che, a loro volta, hanno informato Antonio Tajani e Gianni Letta. Anche loro autori di atti di amicizia nei miei confronti. E ha messo in condizione il mondo Rai, a partire da Mario Orfeo e Nicola Claudio e tutti gli altri consiglieri d’amministrazione di cui ero stato collega di conoscere e seguire le mie condizioni di salute e farmi avere il loro conforto. L’elenco da ringraziare è ancora lungo. Tiberio Timperi che mi ha fatto gli auguri sinceri alla fine della sua trasmissione, Michele Plastino, Guido De Angelis, Paolo Signorelli, Renato Siniscalchi e l’infinità di tifosi laziali che mi è stata vicina. Ringrazio anche tutta la redazione e i collaboratori de “L’Opinione” che mi sono stati vicini. Ma gli elenchi, in quanto tali, sono sempre spersonalizzanti. Così preferisco rinviare ad altro momento la fase dei ringraziamenti personalizzati”.

FORZA LAZIO

“Ciò che però tengo a sottolineare come riflessione compiuta nei giorni difficili è che questa ondata di affetto e considerazione è anche il frutto diretto del clima famigliare che Claudio Lotito ha voluto creare nell’ambiente Lazio, un’atmosfera che oltre a far dimenticare gli anni della ingiusta contestazione va considerato come un vero e proprio valore aggiunto del patrimonio della società. I giocatori vivono in un ambiente sereno e capiscono che sono proprio queste condizioni ambientali particolari a contribuire in modo decisivo a valorizzarli al massimo. Naturalmente i contratti che si adeguano contano. Ma rappresentano un fattore aggiuntivo in una situazione ottimale che spesso non è la norma nelle grandi società sportive. Le possibilità di chiudere al meglio il campionato, dunque, ci sono tutte. Sfruttiamole a fondo contro tutto e contro tutti i pregiudizi. Facciamoli neri! Che la ruota gira e questa volta può andare nella nostra direzione. Forza Lazio e grazie ancora a tutti!” 

MALDINI PUNTA SULLA LAZIO 

 

Maldini dice Lazio: “Scudetto? Punto sui biancocelesti”

Il dirigente del Milan Maldini dice Lazio: l’ex campione rossonero punta sui biancocelesti come prossimi campioni d’Italia ai danni della Juve.

Maldini dice Lazio: il dirigente rossonero è stato intervistato da Fabio Fazio nella trasmissione “Che tempo che fa”. Maldini ha avuto modo di esprimersi sulla ripresa della Serie A e sulla vincitrice del campionato. Ecco le sue parole: “Secondo me bisogna fare il possibile per portare avanti la stagione in sicurezza. Non dimentichiamo però l’aspetto psicologico dei calciatori che riandranno in campo dopo uno stop di due mesi. Scudetto? Io dico Lazio. Almeno per la legge dei grandi numeri, la Juventus vince ininterrottamente da 8 anni”.

SPALLETTI PROVOCA LA LAZIO

Spalletti punge la Lazio: “Meglio la Champions che la Coppa Italia…”

L’ex allenatore di Roma e Inter Spalletti punge la Lazio: per il tecnico toscano meglio qualificarsi in Champions che conquistare una Coppa Italia.

Dente avvelenato o meno, tra ricordi nefasti (derby persi) e ricordi più belli il buon Luciano ha sempre la Lazio nella mente. Spalletti punge la Lazio: il tecnico toscano non ha potuto far altro che nominare i biancocelesti in un’intervista ai colleghi di Sky Sport. Ecco come si è espresso: “Io preferisco sempre qualificarmi in Champions che vincere la Coppa Italia. Partita più bella ed emozionante? Sicuramente la vittoria all’Olimpico contro la Lazio nell’ultima giornata del campionato 2017/2018 con gol di Vecino che è valsa la qualificazione in Champions League”.

MASIELLO MASTICA ANCORA AMARO PER LA COPPA ITALIA PERSA CON LA LAZIO