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LA NOSTRA STORIA Il centrocampista Ennio Modesti

LA NOSTRA STORIA Ennio Modesti nasce a Roma il 3 novembre 1925. Soprannominato ‘cagnetta’ per il suo roteare le gambe durante la corsa.

Inizia a giocare nel Torpignattara, quindi passa alla Cecconi. È notato da alcuni dirigenti biancocelesti che lo portano alla Lazio con Renato Spurio. All’inizio Modesti gioca nella squadra federale Ragazzi. Durante il conflitto gioca nell’Ala Littoria e nel 1944/45 nel Torpignattara.

Al termine della guerra è assunto alla Croce Rossa e gioca nella Lazio. Nel 1947 diventa impiegato dell’Italcasse del presidente Costantino Tessarolo e passa a giocare in serie C nel Latina. Nel 1952 chiude la carriera nell’Artiglio. Diventato alto dirigente dell’Italcasse continua a giocare per passione nei tornei interbancari.

Agli inizi del 2000 si trasferisce ad Albano Laziale. Era spesso presente alle riunioni conviviali di vecchie glorie laziali e romaniste. È deceduto il 13 aprile 2014. Il giorno del funerale una grande sciarpa biancoceleste posata sulla bara lo ha accompagnato nell’ultimo viaggio.

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LA NOSTRA STORIA Il pioniere Agostino Gaia

LA NOSTRA STORIA Agostino Gaia nasce a Roma il 3 novembre 1890.

Nel 1908 Agostino Gaia gioca in terza squadra. Nel 1910 è già un veterano della formazione biancoceleste ma viene impiegato nella squadra riserve. Nella stagione successiva però è ancora tra i rincalzi. Nel 1913 è titolare nell’U.S. La Piemonte con i fratelli Arnaldo e Ettore e il cugino Umberto. Tutti in seguito trasferiti a Torino per motivi di lavoro. Agostino muore il 7 febbraio 1920 nel capoluogo piemontese, dove riposa nel cimitero comunale.

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MILAN LAZIO PROBABILI FORMAZIONI – Rivoluzione Inzaghi in difesa

Milan Lazio probabili formazioni: la squadra di mister Inzaghi all’esame San Siro. Il mister piacentino cambia in difesa.

MILAN (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Romagnoli, Duarte, Hernandez; Kessiè, Biglia, Paquetà; Suso, Leao, Calhanoglu. All. Pioli

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Bastos; Lazzari, Milinkovic, Leiva, Luis Alberto, Lulic; Correa, Immobile. All. Inzaghi

Milan Lazio – L’obiettivo di Pioli “Vincere domani. Bisogna crederci”

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Le parole di Stefano Pioli alla vigilia di Milan Lazio sono molto ponderate, sa di affrontare una squadra forte “Nella testa dei giocatori, battere una squadra molto forte aumenta la convinzione, l’obiettivo è vincere domani per migliorare la classifica”. Il tecnico dei rossoneri crede che la Champions League sia ancora un traguardo raggiungibile. “Bisogna crederci: se credi a una cosa, diventa possibile e ti impegni giorno e notte per ottenerla. Poi a fine stagione tireremo le somme, ma assolutamente bisogna crederci, dimostrare di essere squadra dall’inizio alla fine. Quando siamo squadra ce la possiamo giocare con tutti”. Domani sera Milan Lazio ci dirà molte più cose…

In memoria di Vincenzo Paparelli. Iniziativa per dire no alla violenza

A 40 anni dalla morte, nella giornata di lunedì 4 novembre è in programma un evento in ricordo di Vincenzo Paparelli, tifoso ucciso all’Olimpico nel 1979, presso il Consiglio regionale del Lazio (Sala Mechelli ore 10.00). L’iniziativa è promossa dal vicepresidente Giuseppe Cangemi, in collaborazione con il consigliere regionale Daniele Ognibene. Parteciperà Gabriele Paparelli, figlio di Vincenzo, alla presenza di oltre 200 studenti delle scuole superiori del Lazio con i quali si rifletterà sulla violenza negli stadi, il bullismo e il cyber bullismo. Presenzieranno gli ex calciatori Lionello Manfredonia (Lazio) e Franco Peccenini (Roma), in campo in quella terribile domenica del 1979. All’evento interverranno inoltre Riccardo Cucchi, storica voce della trasmissione sportiva radiofonica Rai Tutto il calcio minuto per minuto, e il giornalista di Sky Sport Matteo Marani, che ha realizzato per Storie il docufilm ‘1979, Roma violenta’ dedicato a Paparelli. Non mancherà un contributo di Giampiero Galeazzi. Sarà un’occasione per consolidare i valori positivi dello sport, del calcio nella fattispecie, quale strumento di aggregazione e solidarietà sociale contro ogni forma di violenza.

Inzaghi avverte: “Non mi fido del Milan. Servirà una grande prestazione”

Nella giornata odierna, Simone Inzaghi è intervenuto in sala stampa e ha presentato in conferenza il match di domani contro il Milan

La striscia è positiva. La gara col Milan è un attestato di maturità?

“Senza dubbio. Affrontiamo una squadra forte che l’anno scorso è arrivata quinta. Ha perso Cutrone e ha comprato 5 giocatori di assoluto valore. Hanno allestito una squadra per migliorare il quinto posto. Hanno perso qualche punto, giovedì sera hanno fatto una grande gara. Servirà una partita di personalità, a San Siro è necessario”. 

Non si fida del Milan?

Assolutamente no. Hanno tenuto la rosa dell’anno scorso, non hanno perso pezzi pregiati, solo Cutrone, e ne hanno aggiunti cinque”.

Immobile deve essere maggiormente supportato?

Credo che Immobile sia supportato bene dalla squadra, che fa di tutto per esaltare le sue qualità. Lui non si tira mai indietro, prima del Torino avevo chiesto altri gol, è arrivato quello di Acerbi. Devono segnare un po’ tutti, ma siamo contenti di Ciro”.

Prossime tre partite decisive per la stagione?

No, siamo all’inizio e credo sia troppo presto. Mancano ancora tante partite da qui alla fine. Sono importanti, questo è un ciclo importante. Domani troveremo una squadra di valore, con un ottimo tecnico e un pubblico caloroso”.

Si parla poco di Immobile?

Penso di sì, ha battuto tutti i record con la Lazio. Penso possa fare di più, ce l’ha nel sangue, la Lazio la sente come casa sua. Ciro è stimato da tutti, ambiente, staff e tifosi. Lo vedo sempre voglioso, nonostante i 29 anni ha sempre voglia di mettersi in gioco”.

Il tabù San Siro da sfatare?

L’anno scorso c’era da battere il Milan soprattutto nella semifinale di Coppa Italia. Erano due partite ravvicinate, era più importante in Coppa, in campionato perdemmo giocando bene. Si tratta sicuramente di un tabù da sfatare, faremo il massimo. In questi 3 anni e mezzo abbiamo fatto meglio quando abbiamo messo in campo la personalità, ed è ciò che chiedo alla squadra”.

La sfida con Pioli? Quando si rivedrà Correa convinto a pieno?

C’è stima per Pioli, io ero in Primavera, lui in prima squadra. È un allenatore preparato, dà ordine e organizzazione. Sono contento di Correa, è un grandissimo lavoratore, si mette al servizio della squadra, è importante per noi, sa che abbiamo bisogno di lui. L’ho visto voglioso, penso farà una grande partita”.

Sul Var?

Mi ero ripromesso di non parlarne più. Abbiamo fatto scuola, ci abbiamo rimesso sulla nostra pelle. Il var è uno strumento che va usato, è giusto sui fuorigioco e i dati oggettivi. Abbiamo una classe arbitrale valida, devono essere loro a decidere, sapendo che possono essere più tranquilli con la tecnologia alle spalle”. 

In cosa è migliorato Immobile? Nelle ultime 4 a San Siro ha schierato Luiz Felipe e Bastos?

Questa è la quinta partita, domani valuterò, i ragazzi sembrano aver recuperato bene ma ho dei dubbi. I dati di Immobile sono schiaccianti, il nostro lavoro senza palla, è lì che dobbiamo migliorare con Ciro, Correa e Caicedo. Sono generosi, quando non abbiamo palla devono lavorare, rispetto all’anno scorso gli attaccanti lavorano di più per la squadra. Nel non possesso possono migliorare”.

FORMELLO LAZIO – Immobile c’è, ma quanti dubbi per Inzaghi

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FORMELLO LAZIO – Le ultime dalla rifinitura pre Milan svolta questa mattina nel quartier generale biancoceleste.

FORMELLO LAZIO Inzaghi non scopre le carte. Questa mattina non prova la formazione anti Milan, rimandando tutto all’ultima sgambata di domani c’è. Una certezza però pare esserci: la presenza di Immobile. Il bomber, nonostante il pollice lussato, è a disposizione e guiderà il reparto avanzato. Con un obiettivo speciale: quel gol che gli manca per raggiungere quota 100. Ad affiancarlo nella missione probabilmente Correa, eroe lo scorso anno della semifinale di ritorno di Coppa Italia. Partirà dunque dalla panchina Caicedo, titolare contro il Torino.

A centrocampo si rivede Leiva in regia. Il brasiliano ha superato gli acciacchi di Firenze ed è pronto a giostrare tra gli intoccabili Milinkovic e Luis Alberto. Sulle fasce Lulic a sinistra, mentre dalla parte opposta Lazzari dovrebbe spuntarla su Marusic, che però conserva qualche speranza. Dubbi anche in retroguardia: sicura la presenza di Acerbi, ai lati dovrebbero esserci Luiz Felipe e Bastos. Fuori dunque Patric e Radu, titolari nelle ultime due partite. Inzaghi orientato quindi a riproporre la stessa linea degli ultimi 4 match al Meazza (contro Milan e Inter).

PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Bastos; Lazzari, Milinkovic, Leiva, Luis Alberto, Lulic; Correa, Immobile. A disp.: Guerrieri, Patric, Vavro, Radu, Cataldi, Marusic, Parolo, Lukaku, Berisha, Jony, Adekanye, Caicedo. All.: Inzaghi.

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LAZIO Immobile: “Vieri il mio idolo. Per la Champions ci manca…”

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LAZIO Immobile parla e ripercorre le tappe più importanti della sua carriera.

LAZIO Immobile intervistato a ‘I Signori del Calcio’: “Ho cercato sempre di rubare un qualcosa a qualcuno, Vieri era quello che mi appassionava di più. E’ stato un attaccante formidabile, che ha fatto la storia di tante squadre. Trezeguet in area di rigore è il più forte che abbia mai visto. Esordio? Stavamo perdendo 1-0, mi tremavano le gambe, fu speciale. Pescara con mister Zeman è stata una stagione perfetta, una squadra giovane con qualche giocatore esperto. C’era il giusto mix per fare bene. Abbiamo iniziato a macinare vittorie, riempivamo lo stadio, c’erano sempre quindici mila persone all’Adriatico. Promozione? Ricordo la gente che ci aspettava allo stadio, è stato bellissimo, mi viene la pelle d’oca a ripensarci. Lorenzo (Insigne, ndr) e Marco (Verratti, ndr) avevano qualcosa che gli altri non lo avevano, si notava subito, è stata bella la nostra crescita insieme. Quando ci ritroviamo in Nazionale, è retorica, ma siamo come fratelli, ci conosciamo da dieci anni. Belotti? Non penso al calcio quando sto con lui, siamo andati anche in vacanza insieme. A Torino come col Pescara, avevamo una squadra di grandi uomini, siamo riusciti ad andare in Europa League facendo un campionato fantastico. Da lì è partito tutto, ci ho creduto di più. Essere capocannoniere della Serie A a ventidue anni non è stato facile”.

DORTMUND E SIVIGLIA 

“Una parentesi importante della mia carriera, si fecero sentire a fine aprile. Le cose si sono messe subito male, forse lì la cultura era diversa dalla nostra, non c’erano molti italiani a Dortmund. Il mio rammarico è di non essere stato all’altezza di stare lì. La squadra era in difficoltà con i tedeschi, figuriamoci con gli stranieri. Mi sarebbe piaciuto lavorare con Klopp. A Siviglia la peggior annata che ho fatto, non mi sono mai preso con l’allenatore. Non era colpa di nessuno, non c’era feeling”.

NAZIONALE 

“Siamo andati a casa, il mondiale in Brasile non è andata come volevo, mi aspettavo qualcosa di più. La differenza tra Ventura del Torino e quello della Nazionale? All’inizio era uguale, i risultati sono arrivati. Dopo la partita con la Spagna siamo andati un po’ in confusione, di testa non eravamo più quelli di prima. E’ stata la delusione più grande della mia carriera. Mancini sta facendo una cosa totalmente diversa, un calcio offensivo fatto di tecnica, velocità e passaggi veloci. Dall’inizio stiamo facendo grandi cose. Conte è uno che ti entra nella testa per il suo atteggiamento, è schietto, è sincero, ti parla in faccia dicendoti ciò che pretende, non molla mai e vuole che tu faccia lo stesso. All’Europeo s’era creato un gruppo di 23 giocatori che dava l’anima in campo, era difficile batterci. La partita perfetta è stata Spagna-Italia”.

ROMA 

“Se parliamo di Roma città, prima non me l’aspettavo così, mi aspettavo peggio. La città è meravigliosa, la mia famiglia si trova benissimo, una delle più belle al mondo. Sono soddisfatto di quello che sto facendo qui, perché non era semplice, c’era un’eredità importante da coprire, quella di Klose. Non era facile, ma lavoro con quella tigna, quella cattiveria e anche con un po’ di quella testardaggine che mi ha permesso di cancellare le annate passate. Poi ho trovato mister Inzaghi che ha costruito una squadra su di me. Se non avessi rispettato le aspettative, se non fossi stato all’altezza e in grado di gestire la cosa, qualcosa sarebbe cambiato. Siamo cresciuti insieme: lui come allenatore, io come calciatore. Ho finito la maturazione e lui sta cambiando tantissimo da quando abbiamo iniziato. Questo è il quarto anno che lavoriamo insieme e sta crescendo proprio come allenatore. Entra nella testa dei giocatori, si preoccupa dei giocatori, del gruppo, ci tiene a creare un gruppo e ad avere rapporti con i giocatori all’interno degli spogliatoi. Vuole creare con i giocatori più forti un legame. Vuole sapere se le cose vanno male, quali sono le cose da migliorare. Poi, lui, essendo giovane, ci riesce molto di più rispetto a un allenatore più maturo. È molto preparato e ha anche uno staff molto preparato”.

LAZIO 

“Ci manca la continuità dei risultati, nello stare in partita con la testa, sempre al 100% e ogni tanto abbiamo dei vuoti. Se vogliamo essere una squadra matura, tosta, che vuole vincere, questo non deve succedere. Ci manca solo questo, perché dal punto di vista qualitativo siamo una squadra sulla quale non si può dire niente. Quando uno ha voglia di giocare, la gente si diverte. Mi piacerebbe lavorare per lottare e arrivare in Champions. Le squadre sono queste: ci siamo noi, la Roma, il Napoli, l’Atalanta. Ci giochiamo il quarto posto. Credo sia importante la continuità, se fai quello, puoi andare avanti. Poi, mi piacerebbe andare avanti in Europa League, è una competizione che mi affascina”.

RAZZISMO 

“Non c’è mai storia quando si parla di razzismo, sportività. Non c’è discussione quando si parla tra persone, siamo tutti allo stesso livello. Questi dovrebbero essere tempi superati e invece, purtroppo, no. Non bisogna, però, condannare tutti, perché noi dal campo, magari, sentiamo 10 persone, che ne rovinano 50mila. È difficile estirpare quella minima parte. Ci sono tante persone intelligenti che riescono a sorvolare su queste cose e a vedere cosa offre realmente il calcio”.

RIGORE 

“Per tirare un rigore ci vuole cuore, freddezza e tranquillità, è una sfida tra te e il portiere. Lazio-Sampdoria la ricordo particolarmente bene, non tanto per la partita in sé, venivamo da un ritiro punitivo. Rigore al 96’ dopo cinque minuti di Var, restare lì con la palla in mano non è stato facile. Non ho niente contro il Var, la tecnologia va avanti nella vita e nello sport, gli americani lo fanno da sempre nel basket. Per quanto riguarda la velocità, nel primo anno ci sono stati degli errori ed allora si sono detti di prendersi un po’ di tempo in più”.

FAMIGLIA 

Jessica l’ho conosciuta a Pescara, è stato amore a prima vista. Dopo sei mesi ci siamo trasferiti insieme a Genova, e da lì è partita tutta la storia. Quando incontro la gente per strada mi dicono ‘sembra che vi amate solo voi’. Giorgia e Michela ci hanno riempito la casa da subito. La prima è un terremoto, la seconda un po’ più tranquilla, una signorina. Mattia? Ha il fisico da difensore centrale. Sono un papà severo, voglio che i miei figli crescano come sono cresciuto io. Io e mia moglie veniamo da due famiglie semplici, questo è importante. Sono quello che volevo essere”.

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LA NOSTRA STORIA Il Presidente Giovanni Mazzitelli

LA NOSTRA STORIA Giovanni Mazzitelli nacque a Roma il 2 novembre 1908 da Augusto, negoziante, e Giulia Giacomini. Presidente e Consigliere del club biancoceleste.

Il cavaliere Mazzitelli divenne presidente della Lazio per un breve periodo. Il giorno 12 novembre 1948 l’assemblea dei soci lo elesse al posto del dimissionario Renato Bornigia. Uno dei primi atti che fece fu l’ingaggio dell’allenatore Mario Sperone. In seguito all’azione di qualche socio favorevole al ritorno di Remo Zenobi alla guida della società si instaurò un clima polemico e conflittuale che si concluse il 26 gennaio 1949 con l’elezione di quest’ultimo a Sovrintendente. Nell’assemblea del 14 maggio 1949 Zenobi divenne presidente generale e Mazzitelli consigliere. Rimasto sempre nell’ambito societario nel luglio 1954 divenne vicepresidente. Si era sempre occupato di sport ma il suo campo era stato fin dagli anni ’30 quello del tennis. Numerose volte dirigente dell’attività tennistica in varie società romane svolse numerosi incarichi anche in ambito federale. Durante la guerra possedeva delle industrie per forniture militari sulla Via Cassia.

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LA NOSTRA STORIA Armando Del Debbio

LA NOSTRA STORIA Armando Del Debbio nasce a San Paolo, in Brasile, il 2 novembre 1904. La famiglia era originaria di Viareggio. A Roma soprannominato ‘Nerone’.

Del Debbio inizia a giocare nel Corinthians nel 1922 e vi resta fino al 1931, salvo una breve esperienza italiana nel 1924. Gioca infatti alcune gare con la Libertas di Lucca. Di fatto è il primo brasiliano a giocare in Italia. Durante il periodo al San Paolo vince per sei volte il Campionato Paulista (1922, 1923, 1924, 1928, 1929 e 1930). In tre occasioni veste anche la maglia della Nazionale Verdeoro.

Nel 1931 viene acquistato dalla Lazio e diviene uno dei nove oriundi brasiliani che costituirono la ‘Brasilazio’. Gioca per quattro stagioni in maglia biancoceleste. Nel 1935 torna nel suo paese e, dopo una breve parentesi al São Bento, termina la carriera nel 1937 con il Corinthians, aggiudicandosi un altro titolo. Appesi gli scarpini al chiodo diventa allenatore.

In vari periodi siede sulla panchina dello stesso Corinthians (dal 1939 al 1942, nel biennio 1947-1948 e nel 1963). Nel 1939 pur essendo allenatore, per emergenza, è costretto a scendere in campo contro lo Ypiranga. Quindi a fine stagione è per l’ottava volta campione Paulista da calciatore. Tra le altre squadre allena anche il São Paulo e il Palmeiras. È deceduto a San Paolo l’8 maggio 1984.

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LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Sergio Rodaro

LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Sergio Rodaro nasce a Udine il 2 novembre del 1938.

Nella stagione 1958-1959 Sergio Rodaro entra a far parte della prima squadra dell’Udinese. Fa il suo esordio in Serie A nel campionato 1959/60. Nel novembre del 1962 si trasferisce alla Lazio che lo acquista dalla Tevere Roma, squadra che milita in Serie C. L’anno successivo passa in prestito alla Salernitana. Nel 1964 si trasferisce definitivamente al Taranto, sempre in terza serie. Nella stagione 1966/67 milita nella rosa del Siracusa. È morto a San Giovanni al Natisone il 1 febbraio del 2011.

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LA NOSTRA STORIA L’ex difensore biancoceleste Vito Trobiani

LA NOSTRA STORIA Vito Trobiani nasce a Comunanza (Ap) il 2 novembre 1954. Cresce nelle giovanili della Lazio. In maglia biancoceleste vince il Campionato Under 23 nel 1973/74.

Vito Trobiani passa quindi in prestito al Cynthia Genzano. Nel 1976/77, tornato alla Lazio, entra a far parte della rosa di prima squadra prendendo anche parte al ritiro precampionato a Pievepelago. A causa di una accesa discussione con l’allenatore Luis Vinicio però non viene mai utilizzato in gare ufficiali. Nel 1977/78 si trasferisce alla Pro Cavese, in serie C1, ma non viene mai utilizzato. La stagione dopo gioca in C2 nel Frosinone. Da molti anni è Direttore Generale e Responsabile Scuola Calcio della Vigor Perconti.

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AUTOCARROZZERIA TORRENOVA – Per un’auto al top

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LAZIO Formello — Ballottaggi aperti in vista del Milan

LAZIO Formello — Questa mattina, alle 10.30, la squadra si è ritrovata agli ordini di Inzaghi per preparare la gara contro il Milan, in programma domenica alle 20.45 a San Siro. La seduta si è aperta all’insegna del riscaldamento atletico, quindi una serie esercitazioni tecniche incentrate sul possesso palla. L’allenamento è proseguito con un’ampia fase tattica e con una partitella a campo ridotto, quindi esercitazioni tattiche a reparti. Alla seduta odierna ha partecipato anche Ciro Immobile, che nonostante la fasciatura al pollice della mano destra sarà regolarmente in campo contro i rossoneri. Al suo fianco dovrebbe riprendere il proprio posto Joaquin Correa, favorito su Caicedo. In corsia, confermato Lulic a sinistra, mentre a destra dovrebbe rivedersi Manuel Lazzari, a riposo contro il Torino. La linea mediana sarà quella titolare, con Leiva in cabina di regia e Luis Alberto e Milinkovic ai suoi lati. I ballottaggi più concreti riguardano invece la difesa, dove è certo l’impiego dell’inamovibile Acerbi: ad affiancarlo mercoledì sono stati Patric e Radu, mentre domenica potrebbe toccare a Bastos e Luiz Felipe.

MILAN LAZIO Designato l’arbitro della gara: ottimi i precedenti

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MILAN LAZIO Designato l’arbitro della gara: ottimi i precedenti.

MILAN LAZIO Designato l’arbitro della gara. A renderlo noto la stessa società biancoceleste, in un comunicato pubblicato sul proprio sito ufficiale.

L’11ª giornata di Serie A TIM Milan-Lazio, in programma domenica 3 novembre alle ore 20:45 allo Stadio San Siro di Milano, sarà diretta dal signor Gianpaolo Calvarese (sez. di Teramo). Assistenti: Costanzo – Alassio IV uomo: Sacchi V.A.R.: Manganiello A.V.A.R.: Paganessi“.

PRECEDENTI

19 complessivamente le direzioni dell’arbitro abruzzese con i biancocelesti. Con un bilancio più che positivo per questi ultimi: ben tredici infatti le vittorie ottenute, a fronte di tre pareggi e solo tre sconfitte.

L’ultimo incrocio ha avuto luogo lo scorso 15 settembre scorso, giorno della sconfitta di Inzaghi & co. per 2-1 in casa della Spal. Quella di domenica sera sarà inoltre per Calvarese la prima direzione di una sfida tra Lazio e Milan. Infine già nella stagione 2016/17 l’arbitro teramano aveva diretto l’impegno dei biancocelesti nell’undicesima giornata di Serie A: la gara, in casa del Sassuolo, si concluse con una vittoria per 2-1.

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LA NOSTRA STORIA Il centrocampista Vezio Orazi

LA NOSTRA STORIA Vezio Orazi nasce a Roma il 1 novembre 1904. Nella stagione 1920/21, dopo aver giocato con la squadra Boys, con il fratello Spartaco entra a far parte della prima squadra.

La sua carriera calcistica termina nel 1923. Legato al regime fascista negli anni ’30 Orazi diviene un importante dirigente dello sport. Oltre ad essere nominato Federale dell’Urbe e prefetto di Cuneo, Gorizia e nel 1941 di Zara fu anche Direttore generale della cinematografia al Ministero della Cultura popolare.

Sposato con Renata Ausenda, nota storica della religione cattolica. Aveva tre figli: Maria Romana, Fausto e Lucia. Muore il 26 maggio 1942 in un’imboscata tesa da partigiani titini a una colonna militare italiana. I funerali solenni si tennero nella Basilica di Santa Maria degli Angeli il 16 giugno 1942, è sepolto al Verano. Medaglia d’Oro al Valor Militare.

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LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Bruno Chinellato

LA NOSTRA STORIA Bruno Chinellato nasce a Mestre (VE) il 1 novembre 1946. Cresce nella Mestrina dove gioca dal 1964 al 1967, per passare poi all’Alessandria.

Nell’estate del 1970 Bruno Chinellato si trasferisce alla Lazio, con i compagni di squadra Gaetano Legnaro e Avelino Moriggi. In biancoceleste vince la Coppa delle Alpi e il Campionato De Martino. Nel 1971/72 passa in prestito al Lecco. L’anno dopo la Lazio lo cede al Como. Successivamente prosegue giocando nelle categorie minori. Disputa due anni alla Salernitana, due al Grosseto, una al Giulianova e due al Sorrento, dove chiude la carriera. Si stabilisce a Grosseto e, diventato allenatore, guida il Batignano e il Casottomarina, prima di allenare per un anno a Grosseto. È deceduto a Marina di Massa (GR) il 4 settembre 2008 per una grave malattia al pancreas.

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LAZIO CELTIC Prezzi e modalità di acquisto dei tagliandi

Giovedì 7 novembre ci sarà la gara Lazio Celtic di Europa League, decisiva per il cammino biancoceleste nella competizione. Info e dettagli sui biglietti

Dentro o fuori. Giovedì sera i biancocelesti si giocheranno gran parte del loro destino in Europa League affrontando gli scozzesi del Celtic. Il club ha comunicato che domani, venerdi’ 1 novembre dalle ore 11.00, partiranno le vendite per l’acquisto dei tagliandi per Lazio Celtic. Curva Nord, Distinti Sud Est e Distinti Sud Ovest resteranno chiusi per squalifica. I tagliandi potranno essere acqusitati nei Lazio Style 1900, nelle ricevitorie Listicket – Ticketone e on line al sito sport.ticketone.it. Di seguito i prezzi:

 SETTORE
  INTERO    RID. UNDER 16 (*)    INVALIDI CIVILI 100% (**)   
TRIBUNA D’ONORE CENTRALE 150 €150 €150 €
TRIBUNA MONTE MARIO CENTRALE80 €60 €60 €
TRIBUNA MONTE MARIO 60 € 40 €40 €
TRIBUNA TEVERE TOP 40 € 25 € 25 € 
TRIBUNA TEVERE 25 € 14 € 14 € 
TRIBUNA TEVERE NON DEAMBULANTE IN CARROZZELLA (**)10 €====
TRIBUNA TEVERE NON DEAMBULANTE IN CARR. ACC.GNO (**)10 € == == 
DISTINTI NORD EST 10 € 10 €10 €
DISTINTI NORD OVEST10 €10 €10 €

LEGGI LE DICHIARAZIONI DI IMMOBILE SU MISTER INZAGHI E SUL PARAGONE CON KLOSE

Il capocannoniere Immobile: “Difficile gestire l’eredità di Klose”

Ciro Immobile, capocannoniere della serie A con 12 reti racconta il fantastico momento che sta attraversando.

Il capocannoniere Ciro Immobile ai microfoni di Sky: “Sono soddisfatto di quello che sto facendo alla Lazio. Non era facile raccogliere l’eredità di Klose. Sapevo che sarebbe stato complicato ma lavoro con quella tigna, quella cattiveria e anche con un po’ di quella testardaggine, che mi ha permesso di cancellare le annate precedenti. Inzaghi che ha costruito una squadra su di me. Non avessi confermato le aspettative e non fossi stato all’altezza o in grado di gestire la cosa qualcosa sarebbe cambiato. Siamo cresciuti insieme: lui come allenatore, io come calciatore. Ora sono maturo e lui sta cambiando tantissimo da quando abbiamo iniziato. Questo è il quarto anno che lavoriamo insieme e sta crescendo come allenatore. Entra nella testa dei giocatori, si preoccupa di loro. Ci tiene a creare un gruppo e ad avere rapporti con i giocatori all’interno degli spogliatoi”.

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FORMELLO – CON IL MILAN TORNA LEIVA

FORMELLO Lazio col Milan torna Leiva. Promosso un baby

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FORMELLO Lazio – Le ultime dalla ripresa degli allenamenti nel quartier generale dei biancocelesti in vista della trasferta di San Siro.

FORMELLO LAZIO – Consueto allenamento di scarico all’indomani del travolgente successo sul Toro. Riscaldamento per l’intero gruppo, poi diviso in due: da una parte chi ha giocato ieri sera (alle prese con una corsetta defaticante), dall’altra chi è rimasto a riposo (che svolge lavoro tecnico con il pallone). Assenti Marusic e Immobile: il bomber è alle prese con una possibile lussazione al pollice della mano sinistra, ma a Milano ci sarà. Presente invece, al debutto tra i grandi, Raul Moro, classe 2002 della Primavera ex Barcellona. Una bella soddisfazione per lui che, ancora minorenne, non è ancora sceso in campo in partite ufficiale (sta attendendo il transfer della FIFA).

Inzaghi darà avvio alle prove tattiche pre Milan domani pomeriggio alle 15.30. Il tecnico proseguirà con il turnover: Correa ritroverà infatti il posto dal 1′ in avanti. Lazzari avrà di nuovo spazio sulla fascia destra, mentre in regia giostrerà Leiva, che ha superato gli acciacchi di Firenze. Dubbi invece in difesa, dove Patric e Radu, compagni di Acerbi nelle ultime due uscite, potrebbero lasciare spazio a Luiz Felipe e Bastos.

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