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CALCIOMERCATO – Murru a Roma per le visite mediche. Andrà alla Samp

Mentre la Lazio sembra aver chiuso per Adam Marusic, un altro obiettivo di mercato sta per accasarsi altrove. Si tratta di Nicola Murru, terzino del Cagliari a un passo dalla Sampdoria.

Il terzino oggi è a Roma per sostenere le visite mediche, poi si trasferirà a Genova. Un acquisto che ai blucerchiati è costato 7 mln più il cartellino di Cigarini, altro vecchio pallino della Lazio. La squadra biancoceleste si consola con Marusic, 24enne montenegrino proveniente dall’Oostende, stesso club da cui proviene Jordan Lukaku. Marusic può giocare sia a destra che a sinistra, persino come ala offensiva avendo una buona tecnica di base e velocità.

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CALCIOMERCATO – Lazio, a sorpresa arriva Marusic, terzino dall’Oostende

Come un fulmine a ciel sereno, la Lazio ha acquistato Adam Marusic, terzino proveniente dall’Oostende.

Non sono ancora note cifre e dettagli dell’operazione, ma il giocatore è atteso domani in clinica Paideia per le visite mediche d’idoneità. Adam Marusic, 24enne montenegrino, è un terzino duttile capace di giocare sia a destra che a sinistra, ma anche di fare l’ala offensiva. Una sorta di Dani Alves per intenderci, con le dovute proporzioni. La scorsa stagione ha collezionato 26 presenze, 3 gol e 4 assist in campionato. E’ già nel giro della Nazionale dal 2015. In attesa dell’ufficialità, dovrebbe essere lui il primo acquisto del calciomercato estivo della Lazio.

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MISTERO AZMOUN>>>LEGGI QUI

 

MISTERO AZMOUN – La Lazio lo blocca ma qualcosa non quadra

Ogni settimana si parla del nuovo colpo della Lazio prossimo all’ufficialità e sistematicamente quel giocatore poi viene ufficializzato da un’altra squadra. Non ultimo Borini, che pareva fatto al club biancoceleste, ma oggi sta sostenendo le visite mediche in casa Milan. L’ultimo colpo, annunciato ieri sera da Di Marzio, è Sardar Azmour, attaccante 22enne del Rostov.

L’esperto di mercato parla di una trattativa in fase finale, con la Lazio vicina ad ufficializzarlo. Tuttavia sul giocatore grava un contenzioso tra Rostov e Rubin Kazan. Sì perché, l’estate scorsa il Rubin Kazan aveva accusato il Rostov di non aver mai pagato la clausola rescissoria di 2,3 mln. Il Rostov ha poi presentato una denuncia al CAS (corte di arbitrato per lo sport) che gli ha dato temporaneamente ragione, permettendo al giocatore di vestire la maglia giallo blu la scorsa stagione. In attesa che il CAS emetta una sentenza definitiva, il giocatore si sta allenando con il Rubin Kazan e ha addirittura partecipato all’amichevole contro l’Austria Vienna. Oltretutto, Azmour ha dichiarato per mezzo stampa di voler continuare a giocare col suo mentore mister Berdyew. Quindi la Lazio sta trattando col Rostov o col Rubin Kazan? Prepariamoci a un’altra telenovela estiva…

Fabrizio Piepoli

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CALCIOMERCATO – Possibile asse Lazio-Spal: ecco i nomi in ballo

Dopo quello per il ritiro (che sarà effettuato nella stessa sede di Auronzo di Cadore), tra Lazio e Spal potrebbe nascere anche un asse di mercato.

Come annunciato nelle scorse ore presidente del club ferrarese, Mattioli, tra le due società potrebbero avere luogo diversi intrecci, riguardanti soprattutto calciatori biancocelesti. Primo fra tutti, il difensore brasiliano Mauricio, rientrato dopo il prestito allo Spartak Mosca alla base capitolina, cui è ancora legato da un contratto fino al 2019. Un giocatore che potrebbe dunque fare benissimo al caso della neopromossa. Cosí come Ricardo Kishna, che la Lazio avrebbe proposto visto il suo bisogno di continuità, che potrebbe trovare appunto in una realtà come la Spal. Con la quale c’è stato infine un sondaggio per Federico Marchetti, legato alla Lazio fino al 2018. Alla Spal serve un portiere, ma è un’operazione per la quale, eventualmente, si attenderà la fine del mercato. Marchetti infatti vuole giocarsi le sue chances con il club laziale, dove la sua esperienza potrebbe accompagnare la crescita di Strakosha ed essere preziosa in ottica Europa League.

  1. E INTANTO LA JUVE PUNTA UN TALENTO LAZIALE: CLICCA QUI

CALCIOMERCATO – Juventus su Milinkovic, la risposta dell’agente

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Sergej Milinkovic-Savic sembra essere sempre piú destinato ad essere il pilastro sul quale fondare la Lazio che verrà. A confermarlo il suo agente Mateja Kezman.

Queste le parole del procuratore ai microfoni di Calciomercato.it: “Ho ricevuto alcune offerte enormi, superiori ai 50 milioni di euro, nelle ultime settimane, ma come abbiamo concordato con il club al momento della firma del nuovo contratto di Sergej, non è in vendita questa estate. ​Lui è molto felice alla Lazio e vuole aiutare la squadra a lottare per centrare un posto in Champions League nella prossima stagione. Poi nella vita non si può mai sapere cosa accadrà in futuro al 100%… Non abbiamo alcuna fretta: il ragazzo sta bene alla Lazio, sta crescendo e mister Inzaghi ha fatto grandi cose per lui. Sergej ama i tifosi, i compagni e tutta la gente che fa parte della società. Ha solo 22 anni e ci aspettiamo che il prossimo anno faccia grandi cose con la maglia biancoceleste“.​

Resterà dunque alla Lazio, Sergej. Al quale non mancano peró gli apprezzamenti di tanti club blasonati: tra questi – come riportato da La Stampa –, anche la Juventus, bisognosa di un centrocampista potente e tecnico (ruolo per il quale i bianconeri stanno sondando anche N’Zonzi e Matuidi). Sarà difficile però strappare Milinkovic alla Lazio: oltre al fatto che lui si trova bene a Roma e vuole vincere con la Lazio, infatti, c’è da considerare anche che Lotito non se ne priverebbe per una cifra inferiore ai 60 milioni. Dopo le altre offerte già rispedite al mittente (vedi il Liverpool), anche questo tentativo della Vecchia Signora sembra destinato a cadere nel vuoto.

E INTANTO UN VETERANO PUNTA LA STORIA DELLA LAZIO: CLICCA QUI

Radu, il “veterano” che vuole entrare nella storia della Lazio

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C’è un giocatore nella Lazio che, per anzianità di militanza, è piú di tutti un simbolo di questa squadra: il suo nome è Stefan Radu.

Sono passate ben 11 stagioni da quando il terzino romeno ha indossato per la prima volta quel simbolo e quei colori che gli sono inevitabilmente entrati dentro. 11 anni, eppure sembra ieri quando, nel 2008, arrivó in Italia e decise di fare della Lazio la sua seconda famiglia. Di legare il suo nome a questi colori, con numeri che, dal punto di vista delle presenze in campo, nessun altro compagno puó vantare. È il veterano dello spogliatoio e in questi anni ne ha viste tante, tra moduli, allenatori (ben 6) e cambi di posizione, che lo hanno coinvolto praticamente in tutte le zone del campo. E che gli hanno consentito di toccare quota 274 presenze con la maglia biancoceleste: un record, distante appena 2 gare da quello ottenuto da Garlaschelli e vicinissimo ai 283 cartellini timbrati da Flamini e ai 293 da Rocchi. Prepara dunque la volata Radu, deciso ad entrare nella Top 10 laziale e, perchè no, puntare a quella vetta conseguita da Beppe Favalli con le sue 401 presenze. E ci riuscirà, c’è da starne certi, visto chequella maglia tanto amata resterà sul suo petto per tanto tempo ancora.

E PER LE PAROLE DI ALMEYDA, CLICCA QUI

Almeyda: “Contento per Inzaghi. Non so quando ma allenerò in Italia”

Da giocatore ha girato l’Italia dividendosi tra Brescia, Inter, Lazio e Parma. Anni per lui indimenticabili. Matias Jesus Almeyda ai microfoni di TuttoMercatoWeb si è lasciato andare ai tanti ricordi e ha parlato della sua nuova vita da allenatore.

Ormai è una delle figure più importanti del Chivas de Guadalajara, club prestigioso della Primera División che ha riportato al titolo dopo ben undici anni: “Preferisco non pensarla in questo modo. Voglio concentrarmi solo sul presente e sul futuro, sapendo comunque di aver fatto qualcosa di molto importante. Nel Chivas ci sono solo calciatori messicani e non è facile per noi operare sul mercato. Per fortuna, quando sono arrivato, il progetto che ho presentato alla società è piaciuto molto. Mi hanno dato ampio potere, sotto tutti i punti di vista. E insieme abbiamo raggiunto un certo tipo di risultato. Ringrazio il club per avermi concesso questa fiducia, per un allenatore è fondamentale. Mi sento come una sorta di manager, quella figura che tanto va di moda in Inghilterra. Sono felice, ma non fermiamoci: avanti con il lavoro per crescere ogni giorno”.

Nel suo futuro? “Sono arrivate delle proposte, non lo nego, ma sono molto tranquillo. Ovviamente non nascondo che il sogno è di allenare un giorno in Europa, ma senza fretta. Dovrò essere preparato al meglio quando arriverà quel momento. Punto ad avere una carriera da tecnico molto simile a quella da calciatore”.

Europa significa Italia? “Soprattutto, l’Italia per me è il massimo. In Serie A c’è il calcio che mi piace di più, da voi mi sento come a casa. Spero tanto che questo mio sogno possa realizzarsi un domani”.

Che tipo di allenatore è? “Per me è difficile rispondere, di sicuro diverso rispetto a quando giocavo. Cerco di rendere felici i miei calciatori, che devono sorridere quando scendono in campo. Ovviamente sempre con professionalità. L’obiettivo è migliorare ogni giorno. Nel tempo sono cambiato anche io, ma non la mia voglia di combattere e lottare che è rimasta intatta. Cerco di migliorare i miei uomini, tenendo conto anche dei valori umani. Ammetto senza problemi che sto diventando una sorta di ‘pazzo’ (ride, ndr). Spendo tantissime ore sul campo e davanti ai video per studiare ogni aspetto. Studio, analizzo, guardo partite, le rivedo più di una volta. Ma questo è l’unico modo per migliorare e stare al passo con un mondo, quello del calcio, in continua evoluzione”.

In carriera ha lavorato con grandissimi allenatori: si ispira a un modello in particolare? “No, direi di no. Cerco di essere me stesso, di essere Matias. Lavorando con uomini come Bielsa, Sacchi, Passarella, Sabella ed Eriksson ho cercato di ‘rubare’ qualcosa da tutti loro, questo è naturale, ma senza snaturarmi. Non voglio imitare nessuno”.

Che idea si è fatto studiandola da lontano della nostra Serie A? “La Juventus ha cambiato parecchio. Prima utilizzava quasi sempre il classico 4-4-2, mentre con Conte ha cambiato molto utilizzando anche altri moduli. E i risultati parlano chiaro. Sono contento per la Lazio di Simone (Inzaghi, ndr) che quest’anno ha fatto benissimo. Ma un plauso va anche al Napoli di Sarri e Giampaolo che ha offerto un ottimo calcio. Diciamo che ultimamente abbiamo assistito a varie novità, perché prima tutti giocavano nello stesso modo. Ogni squadra può avere dei campioni, ma possono anche non bastare per vincere. Serve anche altro. L’Inter è reduce da stagioni difficili, al pari del Milan, mentre Roma e Napoli hanno fatto bene. Ne approfitto per fare i complimenti alla Lazio e al suo allenatore. Un ‘bravo’ a Simone, sono felice che siano tornati in Europa. Anche per i tifosi”.

Quanto spera di sedersi, un giorno, su una panchina italiana? “Sarebbe la realizzazione di un grande sogno, è quello che voglio come allenatore: allenare in Serie A” .

 

 

 

 

 

CALCIOMERCATO – Nome nuovo in casa Lazio per sostituire Biglia

Dal Brasile spunta un nuovo nome per il mercato della Lazio. A quanto riporta Yahoo Esportes i dirigenti biancocelesti avrebbero fatto un sondaggio per Tchê Tchê.

Mediano venticinquenne del Palmeiras, in questa stagione ha vinto il campionato brasiliano. Il suo contratto è in scadenza nel 2019. Dalla scorsa estate è stato prelevato dal GO Audax. Ma difficilmente la squadra brasiliana se ne priverà prima della fine della Libertadores. Sul giocatore ci sarebbe anche l’interesse di un club spagnolo.

 

Klose: “Bravo Inzaghi. Ora vediamo come si sviluppa il mercato”

Un campione del mondo e uno d’Europa in abiti da giocatori piantano i pali e spostano i coni in mezzo al campo d’allenamento della Germania. Uno, Oliver Bierhoff, ha 49 anni, europeo nel ’96, vorrebbe sentirsi ancora calciatore. L’altro, Miroslav Klose, mondiale nel 2014 e primatista di reti in nazionale (71) con il calcio giocato non ha più niente a che fare. Come riporta La Gazzetta dello Sport“capitolo chiuso, è il passato”, ha dichiarato tempo fa. Ora il trentanovenne ex attaccante della Lazio fa parte dello staff di Joachim Löw come assistente per l’attacco e studia da allenatore.

A un anno dal suo addio al calcio segue ancora la Lazio? “Certo, seguo la squadra, vedo i risultati, sono in contatto con alcuni ex compagni come Lucas e Senad (Biglia e Lulic, ndr). Sono sempre un tifoso”.

Qual è il suo giudizio sulla scorsa stagione? “Buono, è andata molto bene, Simone Inzaghi ha fatto un ottimo lavoro”.

E del suo erede Ciro Immobile cosa ne ha pensa? “Anche lui si è fatto valere, come tutti gli altri”.

Da quando ha lasciato Roma è mai tornato? Ha visto la squadra? “Ci sono stato tre quattro volte, ma senza andare allo stadio”.

Nostalgia del derby? “Uno l’ho anche visto in tv”.

La Lazio può arrivare davanti alla Roma in campionato? “Non so, dipende anche se possono prendere qualcuno sul mercato”.

Non le manca il campo? “No, magari faccio qualche partitella, qualche torello per tenermi in forma se manca qualcuno, ma non sento il richiamo”.

Qual è il suo futuro? “La mia strada è quella di allenare, sono qui per questo. A settembre inizio il corso per il patentino”.

L’Italia, seconda dopo la Spagna, arriverà al Mondiale? “Credo che l’Italia abbia buone possibilità di qualificarsi. Anzi, non vedo alcun problema”.

 

TOP 500 GIOCATORI SUL PIANETA – Keita, Biglia e Anderson in lista

Il popolare magazine World Soccer ha stilato la The 500 most important players on the planet. Tra questi compaiono i biancocelesti Biglia, Keita e Felipe Anderson. Di seguito la lista dei 60 giocatori della Serie A:

ATALANTA (3) Kessiè*, Petagna, Spinazzola*;

BOLOGNA (2) Nagy, Verdi;

FIORENTINA (4) Bernardeschi, Ilicic, Kalinic, Borja Valero;

INTER (11) Banega, Candreva, D’Ambrosio, Eder, Gagliardini, Handanovic, Icardi, Joao Mario, Miranda, Perisic, Jovetic**;

JUVE (12) Buffon, Bonucci, Chiellini, Dybala, Higuain, Khedira, Lichtsteiner, Mandzukic, Marchisio, Pjanic, Rugani, Sturaro;

LAZIO (3) Biglia, Felipe Anderson, Keita;

MILAN (4) Bonaventura, Donnarumma, Kucka, Romagnoli;

NAPOLI (9) Callejon, Ghoulam, Hamsik, Insigne, Koulibaly, Mertens, Milik, Reina, Zielinski;

ROMA (7) De Rossi, Manolas, Naiggolan, Paredes, Perotti, Salah*, Totti;

SAMPDORIA (2) Muriel, Schick*;

TORINO (2) Belotti, Zappacosta;

SASSUOLO (1) Berardi;

*Kessié acquistato dal Milan, Spinazzola e Schick acquistati dalla Juventus, Salah dal Liverpool;
**Jovetic ha giocato metà stagione in prestito al Siviglia;

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DIACONALE PARLA DELLE DICHIARAZIONI DI LOTITO>>>LEGGI QUI

De Cosmi: “Gruppo pronto e completo, Inzaghi sa già da dove ripartire”

Per parlare della squadra biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel il tecnico della Lazio Women, Roberto De Cosmi:

“Inzaghi avrà delle certezze in vista della prossima stagione. Il tecnico piacentino dovrà avere a sua disposizione un gruppo pronto e completo per fronteggiare al meglio le tre competizioni che attendono la Lazio. Nella passata stagione la compagine biancoceleste ha svolto un percorso ottimale. Si è creato uno spogliatoio molto importante sul quale si sono costruite le fortune della squadra.

Ho seguito tanti ritiri della Lazio. C’è sempre stato tanto entusiasmo intorno ai calciatori biancocelesti. Quest’ultimi risentono dell’amore sempre trasmesso da parte dei tifosi nei confronti dei colori e della maglia. Bisognerà ripartire dal percorso svolto nell’ultima annata sportiva. La squadra dovrà essere necessariamente competitiva e forte.

In rosa la compagine biancoceleste vanta tanti calciatori duttili. Basta, ad esempio, può essere utilizzato come centrale difensivo nella difesa a tre, come esterno nella linea a quattro, e come esterno nel reparto di centrocampo a cinque uomini. Lulic, invece, nell’ultima stagione è stato impiegato sia come mezz’ala al centro del campo, sia come esterno a tutta fascia. Anche lo stesso Stefan Radu che è il calciatore presente in squadra con maggior militanza in biancoceleste può essere utilizzato nel reparto difensivo a tre. In tal senso si potrebbe ripartire dal 3-5-2. A seconda dell’avversario poi, come ci è stato dimostrato nella passata stagione dallo staff tecnico di Inzaghi, la gara sarà letta in maniera diversa.

Immobile potrebbe attaccare bene l’area di rigore con un compagno di reparto forte fisicamente al suo fianco. Nel 3-5-3, sarebbero supportati da esterni offensivi importanti come Felipe Anderson, fondamentale per lo scacchiere di Simone Inzaghi”.

 

CALCIOMERCATO – Di Marzio: “La Lazio ha bloccato Azmoun”

Alla fine Borini che pareva certo, è andato al Milan. Ma secondo quanto riporta l’esperto di mercato Gianluca Di Marzio l’obiettivo di Tare era un altro.

Queste le parole di Di Marzio a Sky Sport: “Sardar Azmoun: attaccante del Rostov. E’ lui il vero obiettivo per l’attacco biancoceleste: Igli Tare è al lavoro da un mese per regalare ad Inzaghi questo attaccante che può giocare sia come vice-Immobile o anche giocare con lui. Giocatore bloccato dalla Lazio, obiettivo cedere Djordjevic per poi chiudere definitivamente per Azmoun”. Quest’anno ha giocato 27 gare nel campionato russo, realizzando 7 reti e 2 assist. Si è tolto anche la soddisfazione di segnare in Champions League a Bayern Monaco e Atletico Madrid. Giocatore talentuoso che in patria hanno paragonato a Messi, data la sua somiglianza somatica ma non fisica. Azmoun è infatti alto 1,86 m.

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CONFEDERATIONS CUP – Rigori fatali per il Portogallo di Ronaldo

Nella prima semifinale della Confederations Cup, Portogallo-Cile è rimasta ferma sullo 0-0 sia nei 90 minuti che in quelli supplementari. Sono stati i rigori a dare la finale ai

Sfida equilibrata quella tra Portogallo e Cile che si è conclusa solo ai calci di rigore. I tiri dal dischetto sono stati fatali per i lusitani che hanno sbagliato tre rigori su tre. Nell’arco della gara, i sudamericani avrebbero comunque già meritato la vittoria. Un palo e una traversa clamorosi nella stessa azione negli ultimi minuti del secondo tempo supplementare hanno ritardato la vittoria del Cile. Il match non ha risparmiato neppure la polemica arbitrale. Infatti il direttore di gara non ha concesso un calcio di rigore solare per i sudamericani e non ha chiesto nemmeno l’ausilio del Var. Il Cile va comunque in finale di Confederations Cup e aspetta la vincente dell’altra semifinale Germania-Messico. Appuntamento domani sera ore 20.45.

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LEGGI ANCHE DEL BARCA CHE OSPITA LA CHAPECOENSE>>>CLICCA QUI

EXTRA LAZIO – Barcellona-Chapecoense per il Trofeo Gamper

Ci sarà un ospite speciale quest’anno al Trofeo Gamper. Il Barcellona infatti ospiterà al Camp Nou la Chapecoense. La squadra brasiliana il 28 novembre scorso venne decimata dall’assurda tragedia aerea, durante la quale morirono 71 persone tra cui gran parte della rosa.

Il Barcellona l’ha ufficializzato sul proprio sito: “La 52esima edizione del Trofeo Gamper si terrà al Camp Nou il 7 agosto. Quest’anno sfideremo la Chapecoense. Il club brasiliano è stato coinvolto nel tragico incidente aereo nel viaggio verso la finale della Copa Sudamericana in Colombia. Sarà un modo per rendere omaggio alle 71 vittime dell’incidente del 28 novembre e alle loro famiglie. Il Barça spera che la Chape ritorni al livello competitivo che aveva prima della tragedia”.

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Oddi: “Di Borini al Milan non mi fa né caldo né freddo”

Giancarlo Oddi commenta il (non) mercato della Lazio e la vicenda Borini, accostato a più riprese ai biancocelesti, che invece oggi è stato acquistato dal Milan.

Le dichiarazioni di Oddi a Radiosei: “Di Borini alla Lazio non ero molto entusiasta: non mi fa né caldo né freddo sinceramente. Se Borini veniva preso come contorno di una squadra titolare potevo essere d’accordo. Come riserva poteva starci bene ma come prima punta Borini non è all’altezza. La Lazio ha bisogno di giocatori che fanno gol. Se va via Keita, Borini non può sostituirlo. Il curriculum del’ex Roma parla chiaro: non ha mai fatto tante reti. Dal centravanti mi aspetto che la butti dentro: Petagna mi piace ma 5 gol in campionato sono troppo pochi. Non capisco come una grossa squadra non prenda il Papu Gomez. E’ un giocatore eccezionale sin dai tempi del Catania non solo in questa stagione con l’Atalanta”.

MERCATO BLOCCATO

Giancarlo Oddi continua sul mercato della Lazio: “Siamo impantanati in una situazione in cui i giocatori fanno le bizze e vogliono andare alle squadre che vogliono loro. Keita non vuole il Milan altrimenti la trattativa sarebbe già chiusa. La società ci mette troppo tempo per le trattative e si sveglia sempre all’ultimo. Siamo alle solite. Ho letto che Biglia lo vogliono comprare a rate. Il Milan sta quasi cercando di far saltare la trattativa in questo modo. Non capisco se Biglia interessa ancora ai rossoneri: prima si diceva che senza l’argentino il Milan non potesse giocare a pallone. Biglia ha messo nei guai la Lazio: prima diceva che per il rinnovo non c’erano problemi poi guarda cosa è successo. La società ha sbagliato da due anni a questa parte a trattarlo con i guanti bianchi: troppe attenzioni ingiustificate”. 

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Diaconale: “Le parole di Lotito non devono essere strumentalizzate”

Dopo l’audizione di Lotito all’Antimafia di oggi, arriva il chiarimento di Arturo Diaconale, responsabile della comunicazione della SS Lazio.

Questo il comunicato di Diaconale sul sito ufficiale della Lazio: “Per evitare ogni possibile equivoco debbo precisare che nelle sue dichiarazioni rilasciate di fronte alla Commissione Antimafia il Presidente della S.S. Lazio Claudio Lotito non ha fatto altro che ripercorrere il faticoso percorso compiuto dal momento in cui è intervenuto per salvare la Società dal fallimento fino al pieno recupero del rapporto con una tifoseria divenuta un modello di passione, di lealtà e di correttezza.

Le sue parole sulle difficoltà del passato non possono essere strumentalizzate per compromettere un presente che vede una Società sana legata ad un popolo biancoceleste tornato ad essere compatto ed entusiasta. E, soprattutto, non possono essere utilizzate per compromettere un futuro di nuove soddisfazioni e di più significativi successi perseguiti nel rispetto della tradizione sportiva della Lazio fatta di moralità e legalità”.

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DIRITTI TV – Pier Silvio Berlusconi: “Favorevole all’accordo con Telecom”

Il 10 giugno scorso l’assemblea della Lega serie A ha deciso di non assegnare a nessuno i diritti tv per il triennio 2018-2021. Mediaset infatti si era tirata indietro, mentre l’offerta di Sky era ben lontana dal miliardo di euro richiesto dalla Lega. Così la questione è stata rinviata a settembre.

Qualora Premium «non dovesse avere i diritti, cosa che non ci auguriamo e che riteniamo difficile, cosa accadrà è scritto nel piano». Così ha parlato Pier Silvio Berlusconi nel corso della conferenza stampa seguita all’assemblea dei soci del gruppo di Cologno Monzese. «Stiamo rifocalizzando» e «stiamo lavorando più per perseguire un margine migliore più che per fare abbonati e ricavi a tutti i costi. Già quest’anno i conti saranno in miglioramento rispetto al 2016». «Nel piano è già previsto uno scenario ‘worst’ senza il calcio», ha ricordato Berlusconi, «con una Premium rivista e più leggera. Ma la domanda non è come farebbe Premium senza la Serie A, ma la Serie A senza Premium». Mediaset presenterà comunque un’offerta per i diritti tv del massimo campionato.

ALLEANZE POSSIBILI

L’amministratore delegato di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi ha confermato uno scenario: “Accordo tra Mediaset e Telecom? A un’intesa che faccia gli interessi di entrambe le società, magari con i diritti tv spartiti sulle diverse piattaforme distributive, dico perché no? Ho letto le dichiarazioni in tal senso di Flavio Cattaneo. Condivido in pieno le sue parole, però a oggi non ci sono dialoghi concreti a riguardo”.

Secondo Pier Silvio Berlusconi invece «ad oggi, per un accordo con Sky onestamente non ci sono elementi. Poi tutto è possibile».  

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George Chinaglia: “Per mio padre la Lazio era la sua vita”

Il legame tra i tifosi della Lazio e Giorgio Chinaglia è davvero inscindibile. Ai microfoni di SoFoot, George Chinaglia, figlio dell’ex attaccante biancoceleste, ha provato a descriverlo.

Questi i ricordi di George Chinaglia: “Ho capito molto presto quanto mio padre fosse importante per i tifosi della Lazio, anche lui mi parlava sempre di loro. Quando arrivavamo a Roma, la gente faceva di tutto per parlargli, farsi fare un autografo o almeno toccarlo. Vedere che effetto faceva è stato davvero incredibile. Anche quando è andato a New York non ha mai dimenticato i tifosi biancocelesti. Per lui sono sempre stati importanti, come lui per loro”.

LO SCUDETTO CON LA LAZIO

“Era molto orgoglioso di aver vinto il primo scudetto della storia del club e, quell’anno, di essere stato il capocannoniere. Se ne vantava tutto il tempo (ride, ndr). Mi ha raccontato tantissimo anche di Maestrelli, di quanto fosse stato importante per lui. Era un padre per mio padre che lo amava e aveva piena fiducia”.

LA LAZIO, UN AMORE SENZA FINE

“Per mio padre la Lazio era la sua vita. Ha lavorato molto da giovane per diventare il giocatore e l’uomo che poi è stato. Lo scudetto del 1974 è stato senza dubbio il culmine di tanti anni di lavoro e sacrifici. Come mi ha sempre detto: non avrebbe potuto chiedere di meglio”.

GLI ANNI AMERICANI

Se seguiva la Lazio anche dall’America? A quel tempo era molto complicato, visto che le partite italiane non venivano trasmesse in televisione se non raramente. L’unica soluzione era di vederle con qualche amico italiano, anche si trattava sempre di repliche del giorno prima. Mi ricordo che quando la Lazio giocava e lui era negli Stati Uniti stava 90’ al telefono con i suoi amici di Roma per chiedere cosa facesse la Lazio. Sono diversi gli ex compagni che ci hanno fatto visita nel New Jersey: Pino Wilson, Giancarlo Oddi e Felice Pulici. Mio padre era davvero felice di averli qui, li ha ricevuti come dei re! (ride, ndr)”.

CHINAGLIA PRESIDENTE

“Non ricordo molto di mio padre giocatore, ero troppo giovane. Però ricordo quando è diventato presidente della Lazio: a quel tempo andavamo spesso a Roma a vedere le partite dei biancocelesti. I tifosi impazzivano ogni qual volta sbarcavamo all’aeroporto. Era sempre sorprendente vedere quanto amore nutrivano verso mio padre. Toni Malco, l’uomo che ha composto l’inno della Lazio, gli ha dedicato una canzone. Quando l’ha cominciata a cantare davanti tutti gli ex compagni di squadra di mio padre fu molto commovente. Mio papà a stento tratteneva le lacrime”.

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Lotito: “Novità su Keita e Biglia? Chiedete ai loro procuratori…”

Finito l’intervento che lo ha visto protagonista all’antimafia, il presidente della Lazio Claudio Lotito, ha parlato di mercato biancoceleste. Il patron biancoceleste sembra non aver digerito i comportamenti di Keita e Biglia e soprattutto dei loro entourage.

Ecco le parole di Lotito intercettato dai cronisti: “Borini al Milan? Di mercato ne parlerò con Tare, è lui il preposto. Prima vi lamentavate che Lotito faceva tutto, adesso invece abbiamo diviso i ruoli, ognuno ha il proprio e sulla base di questo posso dire che la Lazio è una società tranquilla che sa cosa deve fare. La Lazio farà il mercato che è giusto fare per poter competere. Una parola per i tifosi? Non nascondetevi dietro i tifosi. I tifosi si aspettano quello che la società farà. Keita rimane? Questo dovete chiederlo a Keita, o al suo procuratore, che forse chiederete meglio. Biglia al Milan è ancora possibile? Chiedetelo a loro”.

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Cristiano Sandri: “Se sono tornato allo stadio lo devo a mio figlio”

Cristiano Sandri, fratello di Gabriele ucciso in un autogrill dall’agente di polizia Spaccarotella, è intervenuto alla Voce della Nord.  Importanti le sue parole sulla Lazio e il suo decidere di tornare allo stadio a tifare la sua squadra.

Queste le parole di Cristiano Sandri: “Quest’anno è stata una bellissima soddisfazione perché è coinciso anche con l’esordio di mio figlio allo stadio. Siamo stati in Tevere, lui con il suo cucciolone. Poi ha potuto assistere a quel bellissimo spettacolo che è stata la finale di Coppa Italia direttamente in Curva Nord. E’ stato contentissimo, è voluto rimanere per tutto il tempo. Abbiamo fatto anche più di quello che ci aspettavamo. Abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati, l’Europa League, e abbiamo vinto i derby che contavano. Credo che ogni tifoso può essere contento e ci aspettiamo sempre di più l’anno prossimo”. 

RICORDI D’INFANZIA

“Ho fatto la mia prima trasferta a Pisa, ero piccolissimo mi ci portò mio padre. Non ricordo nemmeno se fosse campionato o Coppa Italia o addirittura un’amichevole: l’unica cosa che ricordo l’impianto di illuminazione dello stadio (ride, ndr). La prima in casa ricordo Manfredonia, Spinozzi, Giordano e Laudrup”.

RITORNO ALLO STADIO

Poi ancora sulla sua decisione di tornare allo stadio: “Essere tifoso è una passione che è difficilmente contenibile, anche io sono andato contro delle mie remore personali. La curva ha fatto un ottimo lavoro: ha ricreato lo spirito giusto allo stadio. Il connubio tra squadra e tifosi è stato perfetto. Noi abbiamo fatto il nostro: adesso ci aspettiamo che la società faccia altrettanto per noi. Stavamo su una china pericolosissima di disaffezione: non si poteva continuare così. Dopo la partita a San Siro contro il Milan, ho fatto subito l’abbonamento a Gabriele e io sono tornato allo stadio. Devo dire che mio figlio insieme ad alcuni miei amici mi hanno fatto superare un’iniziale difficoltà emotiva a tornare sugli spalti”. 

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