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LAZIALI FUORI PORTA – Filippini e Lombardi dal 1′, Minala ai box

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Appuntamento con la consueta rubrica che aggiorna i nostri lettori sulle prestazioni dei giocatori della S.S. Lazio attualmente in prestito ad altre squadre italiane o straniere; in questo weekend calcistico erano impegnate solo squadre di Serie B e di Lega Pro, quindi i giocatori che avevano l’opportunità di scendere in campo erano: Tounkara (Crotone), Crecco e Rozzi (Virtus Lanciano), Filippini (Pro Vercelli), Strakosha e Pollace (Salernitana), Minala (Latina), Lombardi (Ancona). Tra i cadetti, altro turno ai box per Tounkara, vittima dell’ennesimo problema muscolare, che gli impedisce di prender parte alla sfida pareggiata 0-0 dal suo Crotone a Vicenza. 20 minuti a Bari con il Lanciano invece per Crecco, inserito da mister D’Aversa per provare a raggiungere il pareggio (inutilmente, vista la vittoria finale dei galletti per 1-0), mentre Rozzi non risulta nemmeno nella lista dei convocati del tecnico degli abruzzesi. Fuori gioco Minala, messo ko da un problema al tendine alla vigilia di Modena-Latina: un vero peccato per il camerunense, che vede dunque sfumare un’importante opportunità di riscatto. Va decisamente meglio a Filippini, titolare nel derby perso in casa dalla sua Pro Vercelli contro il Novara: l’ex Bari gioca l’intera gara, dimostrando di essere vicinissimo alla piena continuità sotto il profilo delle presenze. In casa Salernitana, invece, assente Strakosha, impegnato con l’Albania U21, nello 0-1 casalingo con il Trapani. Un ko osservato tutto dalla panchina da Pollace, al quale l’inserimento di  Schiavi da parte di mister Torrente nega la seconda presenza con i granata. In Lega Pro, infine, nuova apparizione da titolare con l’Ancona per Lombardi, impiegato da mister Cornacchini come esterno sinistro nel suo 4-2-3-1: tutto merito del gol vittoria di qualche settimana fa, che sembra aver spianato all’ex Trapani la strada verso una stagione ricca di soddisfazioni.

Bollini a “I Laziali Sono Qua”: “I tifosi permettano ai giovani anche di sbagliare”

Se la Lazio Primavera nell’ultimo quadriennio si è imposta come miglior formazione a livello nazionale con uno scudetto, due Coppe Italia, una Supercoppa in bacheca e altre due finali (scudetto e Supercoppa) disputate e perdute, il merito è anche e soprattutto suo. Alberto Bollini ha messo le basi sui successi della squadra di Simone Inzaghi, e finora resta l’unico allenatore capace di vincere lo scudetto in biancoceleste negli ultimi venti anni. Dopo il “dream team” di Mimmo Caso con Nesta e Di Vaio, due titoli Primavera sono arrivati solo sotto la sua gestione, nel 2001 e nel 2013. Il tecnico, reduce da un’esperienza in Lega Pro sulla panchina del Lecce ed attualmente secondo di Reja all’Atalanta, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione di riferimento di tutti i tifosi biancocelesti, “I Laziali Sono Qua”, ed ha fatto il punto con i conduttori Danilo Galdino e Vincenzo Oliva sul momento biancoceleste, con la ripresa del campionato che vedrà domenica prossima gli uomini di Pioli impegnati sul campo del Sassuolo.

Sulla realtà del campionato: “La Fiorentina al momento è la nota più positiva, per come riesce ad abbinare la qualità del gioco alla concretezza. Tra le note liete di questa parte iniziale del campionato posso inserire sicuramente anche la nostra Atalanta, il Sassuolo ed il Torino. Ci sono squadre che esprimono un buon calcio, mentre possiamo dire che la sorpresa negativa è la Juventus, anche se il ritmo in testa non esclude un possibile rientro dei bianconeri in chiave scudetto. Lazio e Roma sono state molto criticate, ma alla fine si sono assestate già nelle posizioni di vertice.”

Proprio il Sassuolo sarà il prossimo avversario della Lazio. Secondo Bollini: “Il Sassuolo è una squadra che ha una propria identità indipendentemente dall’avversario. E’ una società che merita complimenti così come il tecnico Di Francesco, che sa esprimere un 4-3-3 molto organizzato. Sassuolo-Lazio sarà una partita che promette spettacolo, che si deciderà negli ultimi trenta metri, con gli attaccanti pronti a fare la differenza e capitalizzare al meglio il gioco espresso dalle due squadre.”

La tegola per Stefano Pioli è l’infortunio di Lucas Biglia. L’ennesimo, con Danilo Cataldi di nuovo in pole position per sostituire il regista argentino. Bollini sottolinea come: “Cataldi è l’espressione migliore della politica del settore giovanile della Lazio, che negli ultimi cinque anni ha saputo fare grandissime cose. Per Cataldi l’esperienza a Crotone è stata fondamentale: la sua migliore qualità è l’intraprendenza tattica e la visione di gioco. Un ragazzi di ventuno anni come lui deve essere forte se arriveranno critiche, che inevitabilmente non mancano quando si gioca in una piazza importante. I tifosi devono dare la possibilità a Danilo e agli altri giovani della Lazio di crescere e qualche volta anche di sbagliare, senza soffocarli con eccessive pressioni, che in misura giusta possono invece aiutare i ragazzi a maturare.”

Ci sono altri due giovani nella rosa di Pioli che Bollini conosce molto bene: Keita e Onazi. “Ormai sono due ragazzi che si sono fatti conoscere benissimo. Ricordo come Keita ha avuto la pazienza di allenarsi per un anno intero senza giocare, dimostrando una grande forza caratteriale. Onazi è un ragazzo di grande sensibilità: ricordo che alla prima convocazione ricevuta dalla Nazionale nigeriana è subito tornato a Formello per regalarmi la maglia, dicendo che era stato merito mio se era arrivato fin lì: indice anche di una riconoscenza che nel calcio non sempre è scontata.”

Su Milinkovic-Savic: “Mi aspettavo un giocatore già pronto perché c’è grande cultura del settore giovanile in Serbia, dove i giovani vengono immediatamente lanciati in campionato, e si ritrovano ad essere più pronti a livello di temperamento e di personalità, e di confrontarsi ad alti livelli.”

L’analisi si sofferma anche sul lavoro del tecnico laziale: “Pioli ha un grande merito, ha dato motivazioni ai giocatori e ha dato un’impronta molto chiara al suo gioco. Sono molto contento per lui perché ha grande cultura sportiva e ha fatto la cosiddetta gavetta fino in fondo: la grande stagione dell’anno scorso conoscendo la sua professionalità non mi ha sorpreso ed anche ora, dopo un momento difficile, è tornato ai vertici della classifica della Serie A. Anche in Europa League la Lazio, così come altre squadre capaci di esprimere un gioco eccellente come Napoli e Fiorentina, può essere protagonista. A livello di qualità alle italiane non manca nulla per primeggiare in questa competizione. L’incognita può arrivare dal dover giocare il giovedì e dalla maggiore pressione mediatica che, inevitabilmente, si riversa sul campionato.”

Fabio Belli

LAZIONALI – Kishna: “Contavamo sulla vittoria, ma stiamo facendo un buon lavoro”

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C’è grande delusione in casa dell’Olanda U21 dopo lo stop imposto dalla Slovacchia successivamente ai due successi ottenuti nelle gare di qualificazione. A farsene portavoce l’attaccante, in forza alla Lazio, Ricardo Kishna, che ha così commentato l’andamento del match ai microfoni dei media locali: “Ci aspettavamo di vincere, ma ora sarà importante capire come abbiamo giocato e dove abbiamo sbagliato. Il lavoro che abbiamo fatto è stato buono, quindi presto arriveranno anche i risultati“. Una battuta poi sui metodi di preparazione imposti ai giocatori in Olanda: “In Italia è stato molto apprezzato il modo in cui l’Ajax mi ha formato e anch’io ne sono molto fiero. Lì si puntava molto sul lavoro individuale, di cui i giovani come me hanno beneficiato tantissimo quando poi sono andati a giocare all’estero“. Adesso per Kishna, così come per il compagno Wesley Hoedt, è previsto il rientro a Roma, per iniziare a preparare, insieme al resto della squadra, la trasferta di domenica prossima sul campo del Sassuolo.

Candreva e Parolo, Fratelli d’Italia sulle orme di Guarisi e Piola

In principio furono Anfilogino Guarisi e Silvio Piola. “Oriundo” il primo, italianissimo il secondo, entrambi uniti da un marchio di fabbrica: campioni del mondo con la Nazionale azzurra negli anni trenta, e laziali doc ai tempi in cui la squadra biancoceleste, sotto la presidenza Gualdi, arrivò a sfiorare lo scudetto del 1937. Insieme furono i primi laziali che in coppia parteciparono ad una spedizione ufficiale della Nazionale, durante la Coppa Internazionale del 1933-1935. Guarisi fu riconfermato per il Mondiale del 1934: da vincere a tutti i costi, e fu vinto, in casa. Al trionfo di Roma Silvio Piola non partecipò, ma si rifece nel 1938, quando tutta Parigi si alzò per applaudire il più forte calciatore italiano dell’epoca assieme a Meazza, quando il talento di Valentino Mazzola stava quasi per sbocciare. Allo stadio di Colombes l’Italia fece il bis mondiale, e i gol di Piola, il centravanti della Lazio di allora, restano nella storia del calcio.

Una cosa è certa: le coppie laziali portano fortuna alla Nazionale. Che nel 1936 a Berlino si era laureata campione olimpica con un altro due biancoceleste tra i convocati. Giuseppe Baldo e Francesco Gabriotti. E compiendo un deciso passo avanti nel tempo, anche nell’ultimo trionfo Mondiale dell’Italia nel 2006 i laziali erano in tandem. C’erano Massimo Oddo e Angelo Peruzzi, seppur non protagonisti assoluti in campo, tra i ventitré convocati da Marcello Lippi. Ricordi che ora tornano di prepotenza attuali, visto che un altro duo biancoceleste è stato protagonista della vittoria in Azerbaijan che ha portato ufficialmente l’Italia di Conte a Francia 2016.

Stiamo parlando ovviamente di Antonio Candreva e di Marco Parolo, autori di una prestazione assolutamente convincente (di Candreva anche l’assist per il gol del 2-1 di El Shaarawy) e soprattutto capaci negli ultimi mesi di esprimersi con continuità in azzurro come nessun laziale era riuscito a fare in tempi recenti. Assente nelle ultime partite della Lazio di Stefano Pioli per infortunio, Candreva sembra pronto a tornare ad offrire il suo contributo alla causa biancoceleste così come ha fatto con quella azzurra. Parolo sta dimostrando una crescita che obiettivamente fa tirare un bel sospiro di sollievo ai tifosi laziali. Il centrocampista delle ultime partite e della trasferta di Baku si avvicina finalmente a quello visto nella stagione scorsa, e non a quello opaco e confuso del difficilissimo avvio di stagione laziale.

Martedì sera c’è all’orizzonte un appuntamento speciale per Candreva e Parolo, chiamati a difendere l’azzurro d’Italia nella loro Roma. Con la qualificazione messa già in tasca, forse Antonio Conte contro la Norvegia metterà in atto un turn over che potrebbe lasciare almeno uno dei due in panchina dal primo minuto. Ma i tifosi biancocelesti che saranno all’Olimpico potranno applaudire comunque quelle che di fatto al momento sono due colonne azzurre, che dovranno trascinare la squadra di Pioli ad una ripresa di campionato di fuoco, con la classifica cortissima e un nuovo tour de force di impegni che da qui alla prossima sosta per la Nazionale porterà fino al derby.

Fabio Belli

RINNOVI – L’agente di Biglia atteso a Roma, mentre Marchetti…

Biglia di nuovo ai box e Pioli che deve rinunciare ancora al suo pilastro di centrocampo. Fuori dal campo – come riporta il Corriere delle Sport – Lotito e Tare hanno in agenda il rinnovo del giocatore. A tal proposito la Lazio ha convocato a Roma il suo agente Montepaone a quale proporrà questa offerta: contratto di cinque anni a 2,5 milioni. Lotito spera di strappare subito il sì. La trattativa però non sarà semplice, dipenderà tutto dalla volontà di Biglia. Il vertice comunque sarà interlocutorio per discutere di tutto, di soldi e dettagli temporali.

MARCHETTI – Molto più semplice il discorso sul rinnovo di Marchetti, il contratto fino al 2019 è cosa quasi fatta. L’unica condizione che detta il giocatore per firmare – come scrive il Messaggero quest’oggi – è quella di essere il titolare della Lazio fine alla fine del contratto. Il portiere infatti spera di partecipare ad Euro 2016 ed ancora di più ad ambire ad una maglia da titolare ai prossimi mondiali nel 2018. Due obiettivi ambiziosi che Marchetti può sperare di raggiungere solo facendo il titolare nella Lazio.

Lazio tentata da Yarmolenko

Lazio tentata di puntellare il reparto avanzato con l’innesto di Andriy Yarmolenko, della Dinamo Kiev che nasce come ala e può giocare sia a destra che a sinistra o come seconda punta. La sua valutazione attuale è di 30 milioni e sicuramente fuori portata ai biancocelesti ma – come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport –  la Lazio può arrivare all’ucraino a parametro zero. Il suo contratto infatti scade a giugno 2016 e la dirigenza capitolina avrebbe fatto un sondaggio. Yarmolenko compirà 26 anni il 23 ottobre. E’ stato seguito da grandissimi club, dai migliori d’Europa. E’ una stella ucraina, il suo nome s’è diffuso ieri sera. Se è solo una tentazione si vedrà. Iniziano a circolare i primi nomi di mercato. Yarmolenko non sarebbe un nome per gennaio bensì per giugno. Non ha accettato il rinnovo, la Dinamo Kiev prova a blindarlo ogni giorno, rischia di perderlo a parametro zero. E’ uno dei profili più appetibili. Con la Dinamo ha segnato in totale 103 gol in 274 presenze. In campionato ha colpito 72 volte in 182 apparizioni. In Champions ha realizzato due reti in 13 gare. In Europa League ha fatto centro 12 volte in 42 partite, sono alcuni dei suoi numeri d’oro.

Colonia albanese alla Lazio? Tare non lo esclude: “Vorrei portare altri albanesi in biancoceleste”

Il ds della Lazio, Igli Tare, è al seguito dell’Albania è intervenuto ai microfoni di Sky Sport, poco prima dell l’importantissima sfida contro l’Armenia, che poi ha portato alla storica qualificazioni ad Euro 2016 della squadra del ct De Biasi: “Sono qui perchè è una partita importantissima per la nostra nazione. Dobbiamo disputarla come se fosse una finale mondiale“. Alla fine dell’incontro la sua gioia è stata tanta: “Questo è il sogno di un popolo che si avvera, vorrei essere a Tirana perchè so cosa succederà e so quanto andranno avanti i festeggiamenti. Siamo molto felici e fieri di quello che abbiamo raggiunto”. L’Albania negli ultimi anni è cresciuta molto, nonostante le qualità siano molto limitate: “Merito di De Biasi, grande allenatore che ha saputo sfruttare al meglio le qualità dei nostri giocatori“. Poi sull’ex laziale Cana: “Sono dispiaciuto che alla Lazio non si sia espresso ad alti livelli. Purtroppo gli infortuni lo hanno penalizzato, ma anche la tanta concorrenza nel suo ruolo“. Attualmente in rosa biancoceleste ci sono i connazionali Berisha e Strakosha, anche se quest’ultimo è in prestito alla Salernitana. Ma Tare non esclude che la colonia albanese possa aumentare di numero: “Mi piacerebbe portare alla Lazio altri albanesi. Ci sono molti giocatori interessanti ma la cosa difficile è che poi l’ambiente pensa che vengano alla Lazio solo perchè sono miei connazionali. Ma se ci saranno calciatori forti li porterò senza alcun problema“. Infine rivela un indiscrezione che lo poteva portare sulla ct della Nazionale del proprio paese: “C’è stata questa possibilità l’anno scorso, mi è stato proposto dalla federazione ma ho rifiutato perchè mi sento uomo di calcio e non mi sento di fare questi ruoli, comunque prenderei in considerazione questa possibilità ma tra un po’ di anni”. 

Lazionali – Hoedt e Kishna, domenica da dimenticare. Onazi ok

I due giocatori biancocelesti, impegnati con l’Under 21 dell’Olanda, sono stati battuti dai pari età della Slovacchia. Nonostante essere passati in vantaggio con Jansen, i tulipani hanno dovuto subire il ritorno degli avversari, che con Chrien, Skriniar e Bero, sono riusciti a ribaltare il risultato. Kishna è stato sostituito all’86’ da Menig, mentre Hoedt è rimasto in campo per tutto l’incontro. Per i due laziali non certo una partita da ricordare. Sconfitta – che interrompe la serie positiva durante la quale i giovani olandesi hanno ottenuto due vittorie in altrettante gare di qualificazione giocate – dalla quale dovranno presto rialzarsi per riprendere il loro cammino verso gli Europei di Polonia 2017. Più fortunato Eddy Onazi con la sua Nigeria che fa trionfato in amichevole per 3-0 contro il Camerum in Belgio. Il centrocampista della Lazio ha disputato l’intera partita nel centrocampo a 3 della Nigeria.

Pronti al secondo blocco di gare, forza Lazio non mollare!

In una settimana senza campionato, abbiamo comunque avuto modo di raccontare tanti fatti ed episodi rigaurdante la nostra squadra. Nemmeno il “Tempo” di celebrare la vittoria contro il Frosinone, che mercoledì abbiamo dovuto assistere a una prima pagina molto discutibile dedicata a chi ha rovinato la vita di una giovane donna, poi le gare delle nazionali che ci hanno riportato tante buone notizie e una piccola grande tegola, iniziamo con quelle buone: sabato scorso, la nostra nazionale, battendo per 3-1 l’Azerbaijan, è riuscita ad accedere alla fase finale di Euro 2016, europeo che si giocherà in Francia. La formazione di Antonio Conte può fare affidamento su 2 giocatori laziali, sempre più apprezzati anche dal CT. Antonio Candreva e Marco Parolo. Il primo si sta rivelando un giocatore sempre più maturo e fondamentale anche per la nazionale maggiore. Suo infatti l’assist per El  Shaarawy in occasione del secondo gol degli azzurri.  Parolo invece zitto zitto si sta ritagliando sempre più spazio fra gli undici titolari. Novanta minuti di ardore e generosità fra difesa e attacco. Ma la Lazio non si ferma soltanto alla propria nazionale, c’è anche un giovane ragazzo olandese che giura di voler vincere con la Lazio. Il suo nome è Stefan de Vrij, talentuoso centrale difensivo che un’intervista ha dichiarato di stare molto bene nella società biancoceleste e punta a vincere trofei con la casacca biaca e celeste. La Lazio potrà contare su di lui, forse già dal match da domenica prossima nella gara valevole per l’ottavo turno di campionato contro il temibile Sassuolo allenato da Eusebio Di Francesco. Ma insieme a De Vrij, pronto al ritorno in campo, c’è anche un altro gran bel calciatore che sta vivendo un ottimo periodo di forma dopo un avvio un po’ sotto le attese. Anche la Uefa se ne è accorta e stilando la classifica dei giocatori più decisivi nelle qualificazioni a Euro 2016, e tra campioni del calibro di Lewandovski e Muller, spunta anche il nome di Senad Lulic. Il giocatore biancoceleste ha infatti collezionato un gol e ben 5 assist in questa fase preliminare degli europei. Davvero un bel bottino, considerando pure che al contrario dei giocatori succitati, Lulic è un centrocampista, spesso impiegato come esterno nel 4-4-2 del c.t. Bazdarevic.

Ma nella vita qualcosa manca sempre e allora eccoci a parlare dell’ennesimo infortunio a Lucas Biglia. Il centrocampista della Lazio durante la gara tra Argentina ed Ecaudor, ha riportato una lesione di primo grado al muscolo pettineo della coscia destra e molto probabilmente ne avrà per minimo 15 giorni. Salterà almeno tre partite. Una grande perdita per la formazione di Mister Pioli che in 21 giorni disputerà ben 7 gare ufficiali: Sassuolo-Lazio, il 22 ottobre ci sarà Lazio-Rosenborg, dopo tre giorni Lazio-Torino, poi il turno infrasettimanale a Bergamo per Atalanta-Lazio, domenica 1 novembre alle 20:45 il big-match Lazio-Milan, il giovedì successivo Rosenborg-Lazio e per finire in bellezza il grande derby fra Roma-Lazio in programma domenica otto alle ore quinidici.

Last but not least il fatto che dalla trasferta di Reggio Emilia, i tifosi laziali torneranno in trasferta. Una spinta in più per la squadra di Pioli che potrà di nuovo contare sull’appoggio di una tifoseria fra le più importanti del nostro panorama nazionale.

Candreva: “E’ un onore giocare con la Nazionale all’Olimpico”

Martedì sera la Nazionale Italiana scenderà in campo allo stadio Olimpico per affrontare la Norvegia. In conferenza stampa per presentare l’evento sono intervenuti proprio i due romani agli ordini del ct Antonio Conte: il biancoceleste Antonio Candreva e il romanista Florenzi.

Queste le parole del giocatore della Lazio, che torna a calcare il terreno di gioco romano dopo un mese trascorso  lontano dal campo a causa dell’infortunio: “Vogliamo arrivare al primo posto del girone, sarebbe importante per il sorteggio. E’ un onore indossare la maglia dell’Italia qui a Roma, davanti ai nostri tifosi, anche se la volta precedente non è stata positiva dato che abbiamo perso con l’Argentina. Martedì possiamo farci perdonare, spero di fare meglio di quella sera. Con Conte applichiamo molti schemi, dal 3-5-2 al 4-3-3 al 4-4-2, ma riusciamo sempre a mantenere la nostra identità. Con l’Azerbaijan siamo scesi in campo con il 4-4-2 per metterli in difficoltà. Non è facile preparare partite internazionali con il poco tempo a disposizione ma ogni volta noi giocatori ci facciamo trovare pronti e cerchiamo di dare il meglio in ogni incontro”.

L’obiettivo della nazionale è comportarsi bene al prossimo Europeo: “In tutte le grandi manifestazioni l’Italia è sempre una delle candidate al successo finale, la storia dice questo. Gli avversari lo sanno e hanno timore di noi, quindi prepararsi per vincere è il minimo che possiamo fare”.

Si parla tanto del ballottaggio con Florenzi: Siamo compagni di squadra tra noi non c’è rivalità. Alessandro è un grande giocatore, può giocare benissimo anche in altri ruoli. Questa è una squadra unita, giochiamo aiutandoci e soffrendo tutti quanti insieme, non ci sono superstar, quello che conta è il gruppo”.

Florenzi sulla stessa domanda ha dichiarato:Non c’è nessuna rivalità fra Roma e Lazio o tra Antonio e me per il nostro ruolo. Non esistono problemi del genere, tutti e due possiamo dare un grande contributo alla Nazionale“.

Hoedt: “E’ grazie alla Lazio se sono in Nazionale”

Dopo le precedenti esternazioni il difensore olandese, Wesley Hoedt,è tornato ancora una volta a parlare ai microfoni del suo paese. Cambiano i siti – questa volta tocca a Voetbal.com – ma non l’argomento, cioè la sua nuova esperienza alla Lazio: “In questo periodo ho giocato molto, sono contento di quanto fatto in questi ultimi tempi. E’ grazie alle mie prestazioni con i biancocelesti se ora sono qui con la nazionale Under 21 del mio paese. E ancora una volta il giovane centrale olandese torna sulla brutta serata di Napoli: “Quella è stata una partita storta per tutta la squadra non solo per me. Ho imparato più in quella sera che in dieci partite ma comunque sono contento di poter giocare a questi livelli”.

Zoff incorona Marchetti: “Tra i migliori portieri della A”. Sulla Lazio: “Terzo posto alla portata”

Ha vestito i panni prima dell’allenatore e poi del Presidente della Lazio. Inoltre rappresenta l’icona del calcio italiano e il portiere per eccellenza nella storia della Serie A. Stiamo parlando dell’eterno Dino Zoff. Il portierone che alzò al cielo la Coppa del Mondo del 1982, è tornato a parlare di Lazio ai microfoni di Lazionews.eu, soffermandosi sui portieri in casa Lazio e sul primo scorcio di stagione. Inevitabile la domanda su chi predilige tra Marchetti e Berisha. Zoff ha così risposto: “Attualmente Marchetti è uno dei migliori portieri della Serie A e meriterebbe la Nazionale per ciò che sta facendo. E’ tornato ad essere decisivo e lo considero superiore a Berisha“. Poi lancia un consiglio a Marchetti: “Deve rinnovare con la Lazio visto che ha 32 anni. E’ in ottime condizioni fisiche e potrà dare ancora tanto alla causa biancoceleste“. Ma all’orizzonte c’è un altro portiere che vuol far parlare di sè, ovvero il giovane Guerrieri: “Non l’ho visto all’opera parecchie volte ma sono rimasto impressionato durante un derby contro la Roma. Fece parate strepitose. Avrà un grande avvenire se continuerà così“. Infine una previsione sulla Lazio: “Per me può puntare al terzo posto. E’ un campionato strano quello di quest’anno perchè non sembra esserci una dominatrice. Tutte le squadre potranno dire la loro. La Lazio si sta riprendendo dopo un avvio difficile  e questo fa ben sperare“.

“Lazio, con Klose puoi arrivare in Champions”, parola di Reja

In occasione dei suoi 70 anni, il Corriere dello Sport ha intervistato Edy Reja, che ha ricordato i suoi grandi amori Lazio e Napoli: “Sono stato cinque anni da una parte e cinque dall’altra, hanno dei colori simili e non posso non ricordarle. Ho ancora oggi manifestazioni d’affetto, saluto entrambe le tifoserie. La Lazio può centrare la Champions, sperando che non abbia tutti gli infortuni di questo inizio di stagione. Se recupera tutti i giocatori, Klose compreso, potrà dire la sua”. 

De Vrij giura fedeltà: “Nessun Manchester, voglio vincere alla Lazio”

Ride, de Vrij, che Marloes ha fatto gli gnocchi: «Li ho scoperti per la prima volta in Italia e adesso la mia fidanzata me li cucina ogni sera. Non posso più farne a meno». Eppure non ha messo su un etto in questo mese lontano dal campo: «Mi manca tanto, sto lavorando sodo, spero di farcela col Sassuolo». Fermo dal 6 settembre per un maledetto crac al ginocchio. Qualche anno fa era stato operato al menisco, divorava libri sul letto d’ospedale: «Proprio perché nel calcio la tua carriera – spiega Stefan a Il Messaggero – può finire da un momento all’altro, i miei genitori mi sostenevano ma volevano finissi gli studi». De Vrij si occupa d’economia e commercio, fa l’analisi di se stesso e degli avversari sul computer. Prima d’andare a letto, infine, prega: «Ogni sera leggo versi della Bibbia». E’ un atleta di Cristo, lontano dalle tentazioni: «Non bevo e non fumo, curo maniacalmente la mia prevenzione. Devo dormire 10 ore a notte». Eppure ha un «vizio capitale»: Stefan s’era innamorato di Roma in una gita con gli amici e la compagna, prima di sapere di sbarcare a Formello: «Infatti ho smesso subito d’utilizzare il navigatore». La Lazio insomma era nel suo destino, lui un gladiatore di felicità a un passo dal Colosseo. Forse per questo non ha alcuna intenzione di combattere altrove: «Mi accostano di continuo al Manchester United perché c’è Van Gaal. Ma io voglio vincere alla Lazio». E’ olandese, ma sembra tedesco. E’ pignolo come il “maestro” Klose: «Non ho mai avuto molto tempo libero. Ho sempre messo il calcio e la mia formazione davanti al divertimento e alle mie relazioni sociali. Già a 5 anni il mio miglior amico era il pallone». A 10 anni il Feyenoord scovò questo talento nel VV Spirit, “squadretta” della sua città. Quindi il trasloco a Rotterdam e l’inizio degli studi nella scuola che fu di Van Persie, allora già maggiorenne. Stefan alunno modello al Thorbecke Lyceum, tutti sette in pagella: «Pretendevo voti alti, ho una mentalità sportiva. Ho tanta forza di volontà. La mattina m’allenavo e il pomeriggio seguivo i corsi, più altre lezioni private. Mai stato più di 5 ore a casa». Responsabile, saggio, imprenditore della sua vita. Così Stefan a 17 anni acciuffava il debutto da professionista in Coppa d’Olanda contro l’Harkemase Boys, con Mario Been in panchina. La stagione successiva (il 6 dicembre) l’esordio in Eredivisie, nel 2012 già la fascia da capitano. L’aveva già tatuata sul bicipite: «Mi hanno sempre detto che so dare serenità ai compagni». De Vrij è nato leader a centrocampo, s’è confermato da terzino destro, è esploso da centrale. Miglior difensore dell’ultimo mondiale e dell’ultima stagione in Serie A. Tremate, de Vrij sta tornando.

Come va, Stefan?

«Sto migliorando e recuperando, la prossima settimana voglio rientrare in gruppo e spero di farcela già per il Sassuolo»

Che è successo in Nazionale?

«Ero arrivato in Olanda senza alcun problema. Ero partito da Roma in forma, ma avevo tuttavia già giocato quattro partite in due settimane. Forse ero un po’ stanco, perché nel precampionato non avevo disputato nemmeno un’amichevole. Con l’Islanda non avevo avvertito alcun fastidio per 90 minuti. Dopo la partita però c’era un versamento. Il giorno dopo era andato via il gonfiore e i medici mi avevano dato l’ok, perché non c’era nulla di preoccupante. Alla vigilia del match con la Turchia era andato bene il provino…»

Alla fine del primo tempo De Vrij chiedeva il cambio e iniziava il calvario 

«Ho tanta voglia di tornare, quando vado allo stadio a guardare le partite, vorrei sempre stare in campo ed aiutare la squadra»

La Lazio pian piano si è comunque rialzata

«Siamo tornati forti, abbiamo avuto un inizio un po’ difficile, ma stiamo risalendo in classifica alla grande. I risultati stanno migliorando, siamo già terzi, ma possiamo crescere ancora tanto».

Cosa non ha funzionato a inizio stagione?

«Ci sono tanti problemi individuali e di squadra. Nel precampionato già le cose non andavano bene e siamo quindi arrivati male al primo appuntamento contro una big forte come la Juve».

Sfumata la Supercoppa, ma anche la Champions

«Il preliminare è stato un colpo duro da digerire. Avevamo lavorato tutto l’anno scorso per centrarlo e uscire subito ci ha dato una profonda delusione. Il Leverkusen però era più forte, aveva anche più esperienza. Gioca ogni anno in Europa. Mio errore? Tutti sbagliamo, c’è stato un errore d’incompresione con Berisha»

I laziali non vedono l’ora di vedere una coppia olandese al centro

«Non ho ancora giocato con Hoedt, ma lui sta già imparando tanto. Prima che venisse, gli avevo spiegato un po’ di segreti del campionato italiano, lui apprende facilmente. Con chi preferisco giocare? Wesley, Gentiletti, Mauricio, sono tutti forti. Non importa chi c’è in campo, contano i movimenti e sapere sempre cosa fare. Siamo una squadra».

Creata a immagine e somiglianza di Pioli

«Il mister è molto importante per come parla, con energia ed entusiasmo.Un papà o un maestro? Sa essere un capo, ma poi scherzare e ridere con tutti» Lui dice di voler alzare un trofeo «Anch’io voglio vincere qualcosa qui. Abbiamo avuto due opportunità, non le abbiamo sfruttate, ma ora siamo più forti dell’anno scorso. Non pronuncio la parola scudetto, ma è rimasto chi già si conosceva bene e la rosa è stata rinforzata»

E’ arrivato anche il connazionale Kishna

«Ricardo ha tanta qualità, dribbling e buon cross. E’ molto giovane, ma anche molto forte. E’ unico, potrebbe assomigliare a Dybala, ma è diverso fisicamente».

A proposito, chi è l’attaccante più difficile da marcare in Serie A?

«Tevez l’anno scorso, ma anche Higuain» Dzeko lo affronterà il prossimo 8 novembre «Ho capito che il derby è una partita fondamentale. Tutti i tifosi non parlano d’altro. E’ presto perché mancano ancora diverse gare, ma io non vedo l’ora di rigiocarlo. Meritavamo di più all’andata l’anno scorso e io fui costretto a uscire anzitempo…».

Prima della stracittadina di ritorno era invece svanita la Coppa Italia

«Vorrei rigiocare anche quella finale con la Juve, non l’ho mandata giù». E in futuro: finale champions o mondiale? «E’ una scelta difficile, l’importante è arrivarci a quel livello» Non col Manchester United «Tutti noi olandesi ormai veniamo accostati continuamente a Van Gaal, ma non c’è mai stato nulla. Io voglio vincere con la Lazio» E con la Nazionale Orange «Non stiamo facendo bene, ma dobbiamo guardare con fiducia al futuro».

LAZIONALI – Maledizione-Biglia: lesione di primo grado alla coscia

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 8.50 – Secondo quanto riporta Il Corriere dello Sport, il centrocampista farà rientro oggi in Italia e nelle prossime ore si sottoporrà ad ulteriori esami strumentali.
I medici della Lazio cercheranno un quadro più preciso della situazione e di stabilire i relativi tempi di recupero. Se verrà confermata la lesione di primo grado allora l’argentino ne avrà per quindici giorni, saltando così le prime sfide dello stancante tour de force che attende i biancocelesti:  Sassuolo-Lazio di domenica, Lazio-Rosenborg del 22 ottobre in Europa League,  Lazio-Torino del 25 ottobre e Atalanta-Lazio il 28. 

AGGIORNAMENTO 11/10 DELLE ORE 7.00 – Brutte notizie in casa Lazio, la persecuzione della sfortuna nei confronti del suo regista continua: sono infatti più gravi del previsto le condizioni di Lucas Biglia. Lo staff medico della Selección riporta che gli esami svolti hanno evidenziato una lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia sinistra. Il centrocampista della Lazio salterà sicuramente il prossimo impegno della Nazionale contro il Paraguay, ma anche la presenza contro il Sassuolo sembra essere in fortissimo dubbio. Biglia nel fratempo già ha lasciato il ritiro dell’Argentina ed è pronto a far ritorno a Roma per effettuare le cure necessarie.

C’è un problema fisico per Lucas Biglia, il regista argentino è stato sottoposto in giornata ad accertamenti strumentali dopo aver accusato dolore alla regione inguinale destra. La Federazione argentina, tramite Twitter, comunica che nella giornata di domani continuerà a valutare l’evoluzione delle condizioni del centrocampista, difficile vederlo in campo nella seconda partita delle qualificazioni ai Mondiali contro il Paraguay mercoledì prossimo. Pioli e i tifosi biancocelesti incrociano le dita, sperando che la sfortuna non si accanisca ancora sul capitano biancoceleste…la Lazio ha bisogno di lui.

ItaLazio: Vittoria e qualificazione per l’Italia. Candreva ancora assistman, bene Parolo

L’ItaLazio colpisce ancora, Antonio Candreva e Marco Parolo si dimostrano ancora una volta preziosi e impagabili, non solo per Pioli (che non vede l’ora di riabbacciarli) ma sopratutto per Conte che sta facendo sempre più fatica a rinunciare ai due perni della Lazio. Questa sera infatti nel 4-4-2 schierato dal commissario tecnico nella partita contro l’Azerbaigian (vinta per 3 -1 dagli azzurri) entrambi i giocatori biancocelesti erano titolari e mentre Parolo è stato in campo fino al triplice fischio nelle vesti di interno sinistro, Candreva invece (schierato come esterno destro di centrocampo) è stato sostituito all’89’ con Montolivo.
Ormai sono anche loro un punto fermo di questa Nazionale.

Candreva era reduce da un lungo stop che lo ha tenuto lontano dai campi per quasi un mese (con il Frosinone domenica scorsa è rimasto in panchina per non rischiarlo) ma Antonio Conte, dopo averlo valutato in questi giorni in allenamento e tenendolo fino all’ultimo in ballottaggio con il romanista Florenzi, lo ha ritenuto pronto per scendere in campo questa sera contro l’Azerbaigian e visto il risultato possiamo dire senza ombra di dubbio che la scelta è stata pienamente azzeccata. Nell’importantissima vittoria di questa sera (che ha permesso agli azzurri di qualificarsi con un turno d’anticipo alla fase finale dell’Europeo 2016) c’è anche il suo zampino visto che al 43′ mentre era a tu per tu con il portiere ha fornito un preziosissimo assist ad El Shaarawy per il nuovo vantaggio azzurro (dopo il momentaneo pareggio dell’Azerbaigian), permettendo così a Candreva di confermarsi come “Re degli assist“. Finchè non è stato sostituito ha mostrato tutto il suo magnifico repertorio: corsa, grinta, pressing, fantasia e (appunto) preziosissimi assist. Insomma, diventa sempre più difficile immaginare un’Italia senza Candreva, senza colui che è in grado come pochi di trasformare in oro ogni pallone che passa per i suoi piedi. I tifosi laziali lo sanno benissimo per questo non devono l’ora di rivederlo all’opera con la maglia della Lazio quanto prima (sarà disponibile per Sassuolo-Lazio).
Anche Marco Parolo si è mosso bene questa sera: per tutti e 90 i minuti è stato bravo a farsi sentire in fase di interdizione, anche se onestamente l’Azerbaigian e la sua strategia attendista hanno facilitato (e non poco) i compiti del centrocampista biancoceleste.
Sicuramente questi sono segnali importanti per Pioli e la Lazio che attendono con gioia il loro ritorno alla ripresa del campionato.

Con questo successo la capolista Italia sale a quota 21 nel Gruppo H, a più due sulla Norvegia che ha regolato Malta con un netto 2-0. Terza forza del girone con 14 punti è la Croazia, impegnata questa sera contro la Bulgaria. Martedì 13 ottobre, allo Stadio Olimpico di Roma, Italia e Norvegia si giocano il primato

Marco Lanari

 

Claudio Lopez, parole d’amore per la Lazio: “I tifosi saranno sempre nel mio cuore. La Lazio attuale? Mi piace molto”

Oggi veste i panni del dirigente, ma i tifosi della Lazio non dimenticheranno mai il giocatore, quell’attaccante con la maglia numero 7 addosso che con la sua super velocità (degna del miglior Speedy Gonzales) e il suo mancino ha incantato fin da subito i tifosi biancocelesti oltre ad aver fatto tremare tanti difensori avversari che in cuor loro sapevano che se riusciva a trovare lo spazio non lo prendevi più, forse peccava un po’ sottoporta, ma rimarrà per sempre nei cuori dei tifosi biancocelesti: stiamo parlando di “El Piojo” Claudio Lopez.
E’ Arrivato alla Lazio nell’estate del 2000 per una cifra vicina ai 35 miliardi di lire presentandosi subito alla grande con una doppietta nella Supercoppa Italiana contro l’Inter. Claudio Lopez può essere definito tranquillamente uno degli attaccanti più forti che abbia mai vestito la maglia della Lazio, e con Hernan Crespo formava una coppie d’attacco più belle mai esistite. Nei suoi anni di Lazio (quattro anni) ha disputato 144 partite, segnando 40 gol e alzando al cielo una Coppa Italia e (appunto) una Supercoppa Italiana. A Roma avrebbe potuto vincere di più, molto di più. Non solo nell’annata 2000/2001, ma anche dal 2002 al 2004 quando era una delle colonne portanti di una Lazio che comunque regalava spettacolo in campo: la Banda Mancini. Oggi Claudio Lopez ha appeso gli scarpini al chiodo e veste i panni di dirigente dei Colorado Rapids, ma non ha assolutamente dimenticato il suo passato laziale e ai microfoni del portale 
Lalaziosiamonoi.it ha rilasciato parole d’amore verso la Lazio e i suoi fantastici tifosi, oltre che parole di stima per la “Banda Pioli”:

LA NUOVA VITA DA DIRIGENTE NEGLI USA   “Procede tutto bene. Il mio obiettivo è quello di conoscere meglio questa posizione, usare le esperienze che ho avuto nella mia carriera. Voglio cercare di aiutare l’allenatore ed esaudire le sue richieste”.

E’ SEMPRE “EL PIOJO– “Sì, certo (ride, ndr). Quello non cambia mai, rimane sempre lo stesso!”.

PARENTESI RALLY  “È una passione che ho da sempre, nella mia città (Rio Tercero, provincia di Cordoba, ndr) le gare di rally piacciono molto. Quando ho finito la mia carriera ho provato a correre per due volte per provare la macchina, non in gara. Mi è piaciuto, era per divertirmi, per passare il fine settimana con i miei amici. Alla fine sono rimasto a gareggiare lì per tre anni. Ora ho deciso di tornare nel mondo del calcio, di lavorare sempre di più, ho riflettuto molto…”.

LA LAZIO ATTUALE “Mi piace molto. Ho visto tanti giocatori buoni alla Lazio in questi anni, ci sono stati tanti cambiamenti. Sono rimasto un po’ fuori dalle vostre vicende, però ho visto un bel progetto che punta in alto. Stanno lavorando bene per il futuro, ci sono un paio di giocatori molto forti, può diventare una bella squadra”.

LUCAS BIGLIA  Me lo ricordo ai tempi dell’Argentinos Juniors, mi piace molto la crescita che ha avuto rispetto a quando giocava in Argentina. Ho seguito anche le sue prestazioni con la Nazionale. Sta facendo bene, è un ottimo giocatore, mi aspetto che prenda la Lazio per mano e che faccia felice i suoi tifosi”.

RICORDI DI LAZIO – “Ho tantissimi bei ricordi. L’affetto della gente per strada, la società, il rapporto con i compagni che ho avuto in squadra, i dirigenti che mi hanno dato tutto per far bene. Poi la Supercoppa Italiana che abbiamo vinto contro l‘Inter appena sono arrivato (4-3, lui realizzò una doppietta in 5′, ndr), la Coppa Italia con la Juventus. Roma mi piace tanto, non sono riuscito a tornare per impegni di lavoro, vorrei tornare…”.

RIMPIANTO NEL 2000 – Io mi sono infortunato al ginocchio dopo un mese dall’inizio del campionato. Mi ha fatto tanto male perché sono rimasto fuori per sette mesi. Non ho avuto la possibilità di aiutare i miei compagni, di lottare con loro per vincere lo Scudetto. Credo che abbiamo fatto bene, avevamo la voglia per far bene contro le difficoltà”.

LA FAMOSA ESULTANZA CON “ASEREJE“È quel pazzo di Corradi, lui voleva fare queste cose (ride, ndr). Dopo è diventato bellissimo perché ho fatto tre gol contro l’Inter (7 dicembre 2002, tripletta in 35′, ndr) e abbiamo fatto il balletto di Aserejé. Sono tutti ricordi che sono rimasti nel mio cuore, condividere le gioie con quei ragazzi era fantastico”.

LA BANDA MANCINI  “Nello spogliatoio c’era sempre il sorriso, ricordo tante scene divertenti. In campo diventava tutto più bello, giocavamo tra amici. Lottavamo per il compagno e l’allenatore, abbiamo passati tanti momenti stupendi insieme”.

IL PIU’ FORTE ATTACCANTE CON CUI HA GIOCATO – Hernan Crespo è forse il più forte con cui abbia giocato”.

NUOVI C. LOPEZ CERCASI – Ci sono tanti bravi giocatori, ma non posso sceglierne uno, è difficile trovare un calciatore con le mie caratteristiche. Il calcio è cambiato, si gioca anche in maniera diversa”.

IL SALUTO AI TIFOSI LAZIALI  “Ho dei grandi ricordi dei tifosi della Lazio. Li voglio ringraziare per quello che mi hanno fatto vivere a Roma, è stato unico. Resteranno nel mio cuore e per sempre… Forza Lazio!”.

 

Onazi pronto per la sfida al Camerun: “Vogliamo vincere per i tifosi!”

Edy Onazi, fresco di investitura al ruolo di vice capitano della Nigeria, si dimostra carico e motivato nell’intervista rilasciata al sito Completesportsnigeria.com alla vigilia del match che vedrà la sua Nazionale affrontare il temibile Camerun. Per la Nigeria è vietato sbagliare dopo la cocente sconfitta contro il Congo. Queste le sue parole: “La partita contro il Congo è ormai passata, quindi l’unica cosa a cui dobbiamo pensare è la sfida di domenica contro il Camerun. Per noi è importante vincere, ma è anche importante fornire una buona prestazione per i nostri supporters. Approcceremo la partita con molta serietà, anche se si tratta solo di un’amichevole. Abbiamo bisogno di una vittoria per aumentare la nostra fiducia come squadra e faremo del nostro meglio per esser certi di battere il Camerun“.

Il centrocampista della Lazio è concentrato e fissa il suo obbiettivo: battere il Camerun e rendere felici i propri tifosi.

Primavera, sesto trionfo Lazio al Trofeo Wojtyla: vittoria 3-1 nella finale a Lariano

RAPPRESENTATIVA LND – S.S. LAZIO 1-3

Marcatori: 41′ Di Maggio (LND), 42′ Cardoselli (L), 56′ Beqiri (L), 94′ Manoni (L)

RAPPRESENTATIVA LND: Petrucci; Albanese, Compagnone, D’Antimi (46′ Martinelli), De Dominicis, Di Maggio (87′ Calemme), Di Vito, Incoronato, Le Rose (62′ Giambi), Porfiri, Velentini (77′ Colageo). A disp.: Cassetti, Tamburlani, Volponi. All. Bencivenga

LAZIO: Matosevic; Manoni, Mattia, Cardelli (78′ Quaglia), Germoni; Murgia, Folorunsho, Cardoselli (63′ Cinti); Verkaj (63′ Bernardi), Beqiri (78′ Pedrazzini); Calì. A disp: Lazzari, Rossi, Bezziccheri . All. Inzaghi

ARBITRO: Caciotti (di Albano Laziale).

ASSISTENTI: Schemeil-Bianchi.

NOTE. Ammoniti: 27′ D’Antimi (LND), 40′ Cardelli (L), 70′ Mattia (L). Recupero: 2′ pt; 4′ st.

La Karol Wojtyla Cup parla di nuovo biancoceleste. Non è bastato il maltempo di Lariano a fermare la truppa di Simone Inzaghi, che dopo un cammino trionfale nella manifestazione ha alzato al cielo il trofeo, battendo 3-1 la Rappresentativa LND. Per la finalissima il tecnico laziale sceglie una squadra con molti protagonisti titolari in campionato: 4-3-1-2 con Matosevic tra i pali, Manoni che torna esterno basso con Germoni sull’altra corsia difensiva e Mattia e Cardelli centrali, Murgia, Cardoselli e Folorunsho a formare la cerniera di centrocampo, con Verkaj confermatissimo in posizione di trequartista e Calì e Beqiri a formare il tandem offensivo.
La Rappresentativa allenata da Bencivenga si dimostra immediatamente un osso duro, ma la Lazio dimostra immediatamente, nonostante il terreno pesante, di saper sfruttare la maggiore velocità dei suoi elementi offensivi. Tra il 15′ e il 20′ Folorunsho e Verkaj sprecano la palla del vantaggio, col tedesco che spara addosso a Petrucci in completa solitudine.
I ritmi imposti dalla Lazio restano alti per tutta la prima metà del primo tempo, ma la Rappresentativa guadagna campo man mano che ci si avvicina all’intervallo, e al 41′ piazza il colpo a sorpresa. Magistrale punizione dal limite di Di Maggio che piazza il pallone dove Matosevic proprio non può arrivare. La Coppa potrebbe prendere una strada inaspettata, se immediatamente la Lazio non concretizzasse la sua reazione. Biancocelesti subito in avanti dopo lo svantaggio e mischia in area risolta da Cardoselli, che permette agli aquilotti di andare al riposo sull’uno a uno.
Nella ripresa la Lazio riparte a testa bassa, con la Rappresentativa che riprende a soffrire i ritmi imposti dai biancocelesti. Dopo 11′, la svolta: conclusione a girare dal limite di Beqiri che supera Petrucci. Un gol capolavoro e partita finalmente in discesa per la squadra di Inzaghi, che prova ora a gestire al meglio il match. Petrucci nega a Cardoselli la gioia della doppietta, poi la stanchezza comincia a farsi sentire e i ragazzi della LND tentano il tutto per tutto. A un quarto d’ora dalla fine gran botta di sinistro di Di Maggio, migliore in campo tra i suoi, e solo una provvidenziale deviazione consente a Matosevic di non ritrovarsi battuto.
Nei 10′ finali però la Lazio ha vere e proprie praterie di fronte a sé per sfruttare le ripartenze, ed al quarto ed ultimo minuto di recupero Manoni trova il varco giusto per siglare il tre a uno finale e permettere alla Lazio di mettere le mani sulla Coppa.
Il Trofeo Wojtyla è dunque della Lazio Primavera, che se lo aggiudica per la sesta volta confermandosi la formazione più titolata della manifestazione. Un successo che negli ultimi anni è stato sempre di buon auspicio per i ragazzi di Bollini e di Inzaghi poi, sempre capaci di portare uno o più titoli in bacheca nelle ultime tre stagioni.

Fabio Belli

DERBY – Anche la Roma senza Curva

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Dopo la Lazio, anche la Roma potrebbe giocare il prossimo derby senza il sostegno della propria Curva, la Sud. Ad ufficializzarlo i rappresentanti del cuore del tifo giallorosso, tramite un comunicato in cui si ribadisce il malcontento per la decisione di dividere il settore e si chiede alla società una presa di distanza dalle scelte del prefetto Gabrielli.

Eccoci con l’ennesimo comunicato, – si legge nella nota – ma questa volta diverso, in quanto, se non ci sarà una presa di posizione da parte della A.S.Roma, per noi è l’ultimo. Siamo solo ragazzi innamorati della Curva Sud e della maglia giallorossa, non abbiamo secondi fini, non ambiamo a posti di potere, guadagni oppure favoritismi, quindi mai e poi mai accetteremo la situazione attuale. È giusto che tutti sappiano!!! Non possiamo stare immobili davanti ad una società che non tutela i propri tifosi e non reggiamo il gioco a nessuno, siamo quello che siamo, pieni di difetti, ma di sicuro non dei collusi. In attesa di una presa di posizione ufficiale da parte della società, sottolineiamo e ribadiamo che questo è il solo ed unico comunicato della Curva Sud e che successivamente, chiunque dica o faccia qualcosa in nome della Sud è un millantatore. Abbiamo abbandonato gli spalti per colpa di assurde imposizioni che non accettiamo e non accetteremo mai, ci avete tolto l’Obelisco con ancora più assurde denunce, ma non ci toglierete mai la dignità di tifare liberamente e l’onestà nel dire le cose come stanno alla gente che ci segue. Ora sta a voi, società e chiunque sia complice o artefice di questo scempio, dimostrare a TUTTI la vostra buona fede e dimostrare soprattutto che non volete cancellare per SEMPRE la parola PASSIONE da quello che da sempre è il fulcro del tifo della A.S. Roma: la Curva Sud. Insulti, diffide, multe, biglietti, vetri divisori, rimborsi mancati E bugie varie…ora basta! NESSUNO può comprarci perché noi non siamo in vendita!!!“.

LEGGI IL COMUNICATO DELLA CURVA NORD