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SERIE A Tommasi attacca: “Taglio stipendi vergognoso”

E’ un fiume in piena Damiano Tommasi dopo che la Lega Serie A ha approvato il taglio stipendi nelle riunione odierna

Damiano Tommasi non ci sta e passa al contrattacco dopo la decisione della Lega Serie A sul taglio degli stipendi. L’ex calciatore che rappresenta l’assocalciatori, si è detto contrario al taglio degli stipendi per 4 mesi se non si dovesse tornare a giocare. Queste le sue dure parole: “Vergognoso, inaccettabile. Così si vuol far pagare solo ai calciatori i crisi derivanti da questa situazione, incomprensibile“. Un dietrofront inaspettato da parte dell’ex giallorosso che nei giorni scorsi aveva dichiarato che i calciatori avrebbero fatto la loro parte e sarebbero venuti incontro alle esigenze dei club. Si preannuncia un braccio di ferro tra la Lega Calcio e l’AIC.

SERIE A, DIACONALE RINCARA LA DOSE: “LOTITO AVEVA RAGIONE”

LEGA SERIE A C’è l’accordo sul taglio degli stipendi

LEGA SERIE A I club di Serie A hanno trovato l’accordo sul taglio degli stipendi per questa stagione falcidiata dall’emergenza Coronavirus.

LEGA SERIE A La Lega di Serie A ha trovato all’unanimità un accordo sulla proposta da sottoporre a calciatori ed allenatori per il taglio degli stipendi della stagione in corso. Tagli e decurtazioni che poi ogni club tratterà in forma privata con i propri giocatori. La proposta prevede una riduzione di un terzo dello stipendio totale annuo lordo se non si riprenderà l’attività. La riduzione diventerebbe di un sesto se invece nei prossimi mesi si riuscirà a completare la stagione. I calciatori rinunceranno dunque a 4 mensilità in caso di stop della stagione. A 2 in caso di ritorno in campo.

IL COMUNICATO DELLA LEGA

“Il contesto creato dalla crisi generata dall’emergenza coronavirus richiama tutti ad un atto di forte responsabilità, con i Club pronti a fare la propria parte sostenendo ingenti perdite per garantire il futuro del calcio italiano. Le perdite dovranno essere contenute incidendo sulla riduzione dei costi, la cui principale voce per le Società è rappresentata dal monte salari. In linea con le azioni volte a diminuire il costo lavoro adottate a livello nazionale e internazionale, la Lega Serie A ha deliberato oggi, all’unanimità con esclusione della Juventus che ha già raggiunto un accordo coi propri giocatori, una comune linea di indirizzo per contenere l’importo rappresentato dagli emolumenti di calciatori, allenatori e tesserati delle prime squadre. L’intervento è necessario per salvaguardare il futuro dell’intero sistema calcistico italiano e prevede una riduzione pari a 1/3 della retribuzione totale annua lorda (ovvero 4 mensilità medie onnicomprensive) nel caso non si possa riprendere l’attività sportiva, e una riduzione di 1/6 della retribuzione totale annua lorda (ovvero 2 mensilità medie onnicomprensive) qualora si possano disputare nei prossimi mesi le restanti partite della stagione 2019/2020. Resta inteso che i Club definiranno direttamente gli accordi con i propri tesserati.”

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DIACONALE: “Lotito aveva ragione, Agnelli ora vuole finire la stagione…”

Nuovo editoriale del responsabile della comunicazione della Lazio Arturo Diaconale sul suo profilo Facebook in cui si parla del cambio di rotta della società di Agnelli.

Ecco le parole di Diaconale:

Il tempo e la ragione di Lotito

Si dice che il tempo sia galantuomo. Deve essere per questo che nel mondo del calcio incomincia a farsi strada la convinzione che Claudio Lotito aveva ragione quando si opponeva alla chiusura anticipata del campionato ed ha ancora più ragione oggi quando insiste perché il calcio riprenda in condizioni di sicurezza per la salute dei giocatori, dei tecnici e dei tifosi allo scopo di evitare che l’intero sistema, dalla A alla B ed alle serie minori, subisca un tracollo dalle conseguenze incontrollabili e nefaste.

AGNELLI HA CAMBIATO IDEA

Inizialmente la posizione del Presidente della Lazio è stata interpretata come un atto di ostilità e di rottura nei confronti della Juventus e dei suoi dirigenti che nei media venivano indicati come i più convinti sostenitori della necessità di annullare il campionato in corso a causa dell’emergenza del coronavirus. Ma da allora ad oggi si sono verificate parecchie novità. La Juventus ed Andrea Agnelli hanno espresso la loro adesione all’idea di tentare di completare il campionato in corso ed il massimo dirigente bianconero ha escluso ogni interesse per un eventuale scudetto a tavolino. E molte altre società, di A e di B, hanno manifestato la loro opposizione ad un cancellazione del campionato che avrebbe comportato una sicura coda di contenziosi giudiziari da parte di chi avrebbe subito danni gravi da una scelta del genere.

LO SCONTRO TRA LAZIO E JUVE E’ ACQUA PASSATA?

Tutto risolto, allora? Anche lo scontro tra Juventus e Lazio? In realtà non è proprio così. Perché quegli stessi ambienti che inizialmente avevano voluto dipingere Lotito come un insensibile e irresponsabile preoccupato solo dei propri interessi, hanno difficoltà ad ammettere che il Presidente della Lazio si muoveva con buon senso in nome degli interessi collettivi del mondo del calcio. Ma di questo non c’è da dolersi più di tanto. I pregiudizi sono duri a morire. Anche se poi alla lunga vengono smascherati dai dati della realtà e, per quanto riguarda il calcio, dai risultati. Quelli, ovviamente, conquistati sul campo. Come la Lazio vuole ed a cui legittimamente ambisce. Nella convinzione che vincendo il campionato si vincono anche i pregiudizi, compresi quelli più radicati.

Lazio Immobile: “Amo la Formula 1, il sorpasso ti dà un brivido di emozione”

Lazio Immobile ha raccontato le sue passioni, compresa la PlayStation dove passa molto tempo, giocando anche alla Formula 1

Lazio Immobile interviene a Sky Sport, ecco le sue parole:

“La Formula 1? Questo sport lo amo in modo particolare, perché qui tutto può cambiare da un momento all’altro, non c’è nulla di deciso. Specialmente negli ultimi anni. Poi le auto ti fanno sembrano ti volare, con tutte queste nuove tecnologie che vengono sempre modificate. Adoro quel brivido che ti assale quando c’è il momento del sorpasso. Io sono cresciuto con il mito di Schumacher, l’ho seguito fin da piccolo e ho vissuto tutti i momenti di gloria della Ferrari. Ora vorrei qualche vittoria in più, però va bene anche così, è giusto ci sia la competitività. Chi preferisco tra Vettel o Leclerc? Devo dire che Vettel non posso lasciarlo in panchina, è cinque volte campione del mondo. Preferisco andare in panchina io”.

LAZIO ROMULO Non ti dimentica: “Sono una grande famiglia”

CORONAVIRUS Fiorentina: Cutrone, Pezzella e Vlahovic guariti

Lazio Patric: “Radu un mito. La Casa di Carta? L’ho divorata”

Lazio Patric ha conquistato piano piano il posto in squadra e i tifosi biancocelesti che ora lo adorano grazie al suo impegno in ogni partita

Lazio Patric durante questa quarantena, ha deciso di interagire con i tifosi rispondendo alle loro domande con una diretta su Instagram, si comincia con la quarantena:

“Non è per nulla facile, però sarà lunga e bisognerà portare molta pazienza e proiettarsi in avanti. Tutto questo non è un caso, serve per persi delle domande, iniziare a crescere. Deulofeu, fratellino mio, ti amo! Mi dispiace per il tuo bruttissimo infortunio, torna più forte di prima”. Su Milinkovic: “Sergione che grande giocatore, un vero spettacolo, Luiz Felipe invece è proprio un animale. Se devo essere sincero, mi piacerebbe molto fare una diretta con Radu, ma purtroppo lui non ha Instagram, ci saremmo fatti sicuramente tante risate, lui è un mito. L’Italia mi piace molto, anche il cibo, è un bellissimo Paese. Per il momento non sono innamorato, non è ancora arrivato e non si può cercare”. Sulla Casa di Carta (serie tv spagnola): “L’ho finita tutta in una giornata, non ho neanche mangiato. Ci aspettiamo sempre di più ma è pur sempre bellissima. Mi alleno un’ora e mezza. Qual’è la partita più emozionante? In realtà sono tutte belle. Mi manca molto il calcio, gli amici e la famiglia. Il calore dei tifosi? Certo che mi piace, a chi non piacerebbe?”.

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LAZIO ROMULO Non ti dimentica: “Sono una grande famiglia”

LAZIO ROMULO Non ti dimentica – L’esterno brasiliano è rimasto molto colpito dalla sua breve avventura con la maglia biancoceleste e non smette mai di ricordarlo

LAZIO ROMULO Non ti dimentica – Romulo era approdato alla Lazio nel mercato di gennaio per sopperire alla mancanza di un rinforzo sulla fascia destra. Il brasiliano fu molto utile alla causa biancoceleste, giocando ottime partite, ma purtroppo per lui, la Lazio decise di non riscattarlo. Nel suo ricordo, l’avventura con l’aquila sul petto è ancora viva e come spesso succede, ha pubblicato un video con i ricordi nella Capitale. Ha parlato dei suoi ex compagni in collegamento con Andersinho Marques:

“I tifosi della Lazio mi scrivono ancora, dimostrando come sempre una grande simpatia e amore nei miei confronti. Ho fatto amicizia con tutti i brasiliani che giocano lì, ma anche con Bastos, Caicedo, Strakosha e Parolo. La Lazio è una grande famiglia”. Poi sulla permanenza: “Solo Tare lo sa”.

CORONAVIRUS Lo stadio del Borussia Dortmund diventa un ospedale

TAGLIO STIPENDI Tommasi lancia l’allarme

CORONAVIRUS Fiorentina: Cutrone, Pezzella e Vlahovic guariti

CORONAVIRUS Buone notizie per la Fiorentina: Patrick Cutrone, German Pezzella e Dusan Vlahovic sono guariti.

Cutrone, Pezzella e Vlahovic negativi al coronavirus. Lo rende noto la Fiorentina a seguito degli esami e dei test clinici effettuati dai tre calciatori. Il club viola dai propri canali ufficiali ha aggiunto: “Ringraziamo ancora una volta medici, infermieri e strutture ospedaliere che continuano a prestare la propria assistenza a tutti coloro che ne hanno bisogno in un momento così critico e delicato per il Paese e il mondo intero”. Intanto prosegue la raccolta fondi a sostegno della Fondazione Careggi e della Fondazione Santa Maria Nuova Onlus. Raccolta che ha superato quota 760.000 euro e grazie alla quale sono stati acquistati materiali e strumenti di prima necessità per fronteggiare l’emergenza.

LUCAS LEIVA: LE PRIME PAROLE DOPO L’OPERAZIONE AL GINOCCHIO

CORONAVIRUS Lo stadio del Borussia Dortmund diventa un ospedale

CORONAVIRUS Lo stadio del Borussia Dortmund diventa un ospedale da campo.

Il Westfalen Stadion, lo stadio del Borussia Dortmund, diventa un ospedale. Il virus in Germania ha finora provocato la morte di 1.100 persone. L’area della tribuna nord trasformata in un centro di assistenza per le persone colpite dal contagio. Il presidente del consiglio di amministrazione del Borussia, Hans-Joachim Watzke, ha dichiarato: “Il nostro stadio è un simbolo della città. Un punto fisso per quasi tutti a Dortmund e l’area circostante. Grazie alle sue condizioni infrastrutturali e spaziali è il luogo ideale per aiutare attivamente le persone potenzialmente infette o infettate dal coronavirus che lamentano malattie respiratorie e febbre. Vogliamo restituire alla gente quello che ci ha dato negli anni”. La tribuna sarà direttamente collegata con un centro diagnostico centrale con test effettuati nella North Clinic e sarà un centro di trattamento per valutare la gravità del virus e decidere se il paziente può continuare ad essere curato in regime ambulatoriale o con cure ospedaliere.

COMPLEANNO INZAGHI: LA FESTA IN CASA DEL MISTER (FOTO)

TAGLIO STIPENDI Tommasi lancia l’allarme

Il presidente dell’Aic, Damiano Tommasi, lancia l’allarme sul taglio degli stipendi.

L’allarme di Tommasi sul taglio stipendi: “I club stanno cercando di trovare accordi con i loro tesserati. Quello di cui stiamo parlando con la Lega Pro, che ha i redditi più bassi, è un tema a cui teniamo molto. In Lega Pro, Serie D e nel calcio donne ci sono giocatori che mantengono la famiglia con redditi molto bassi. Accordi che rischiano di non venire rispettati a causa della crisi. Stiamo cercando di capire se le risorse che si riescono a recuperare possono aiutare ad avere almeno una garanzia e una tutela di questi stipendi. Emolumenti non paragonabili a quelli dei grandi campioni. Il 70% dei giocatori di lega Pro guadagna meno di 50.000 euro lordi.

Sono tanti i ragazzi che non hanno una prospettiva davanti perché non si sa quando e se si ricomincerà a giocare. La Serie D conta più di 160 squadre ed è difficile trovare una situazione di sicurezza totale in tutto il territorio. Quindi il rischio di finire anticipatamente è molto alto. Questo mette in difficoltà parecchi ragazzi che vivono di calcio. Oltre alla tutela della salute dei singoli credo che abbiamo la responsabilità di far ripartire una macchina che non coinvolge solo atleti, allenatori e dirigenti, ma anche magazzinieri, massaggiatori, autisti, addetti al campo. Tutte persone che devono essere messe in sicurezza e tornare al lavoro quando sarà possibile. Come abbiamo visto è troppo veloce l’inizio di un nuovo focolaio e non possiamo permettercelo”.

CORONAVIRUS – GRAVINA: “IPOTESI SERIE A FINO A SETTEMBRE-OTTOBRE”

LA NOSTRA STORIA Guido Baccani

LA NOSTRA STORIA Guido Baccani nasce a Roma il 6 aprile 1882. Allenatore, dirigente sportivo e arbitro di calcio italiano.

Guido Baccani arriva alla Lazio nel febbraio del 1900. È stato il primo accompagnatore e direttore tecnico della squadra romana. Dal 1906 in forma semi ufficiale al fianco di Sante Ancherani è anche stato allenatore. Ufficialmente dal 1909, anno in cui viene organizzato il primo campionato di calcio a Roma. Resta alla guida della Lazio fino alla stagione 1923-1924 sostituito il campionato successivo dal primo allenatore straniero della storia del club, l’ungherese Dezső Kőszegy.

Durante la militanza laziale Baccani ricopre anche alcuni ruoli dirigenziali. Con i soci e calciatori Sante Ancherani e Tito Masini è lui a offrire per la prima volta la presidenza del club biancoceleste al nobile Fortunato Ballerini. Con la Lazio vince tre competizioni regionali di terza categoria nelle stagioni 1909-1910, 1910-1911, 1911-1912. Nel 1948, in occasione del 50º anniversario della F.I.G.C., fu insignito del titolo di pioniere del calcio italiano. Muore a Genova il 25 febbraio 1972.

NAZIONALE

Nel novembre 1924 è nominato insieme a Rangone e Milano I membro della commissione tecnica per la Nazionale italiana, che per la prima volta accoglie un calciatore romano: il laziale Fulvio Bernardini, lanciato nel grande calcio proprio dallo stesso Baccani.

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CORONAVIRUS Gravina: “Ipotesi Serie A fino settembre/ottobre”

Intervistato dal vice direttore di Rai Sport, il Presidente della Federcalcio Gabriele Gravina non ha escluso l’ipotesi che la Serie A possa dilungarsi fino a settembre o ottobre. “Serie A fino a settembre-ottobre? E’ un’ipotesi”, ha detto Gravina, “l’unico modo serio di gestire un’emergenza seria di questo tipo è quello che dobbiamo comunque chiudere le competizioni della stagione 2019-2020 in questo anno”. Il Presidente della Federcalcio ha detto che tutti stanno “lavorando su tutta una serie di ipotesi per gestire al meglio questa situazione”. Tra le date proposte per ripartire c’è anche “quella del 17 maggio, ma sappiamo, e lo sottolineo ancora una volta, che è una ipotesi”. Per ciò che riguarda l’opzione settembre/ottobre, Gravina ha sottolineato che si tratta di “una modalità per evitare di compromettere non solo la stagione 2019-2020, ma anche la stagione 2020-2021”.

FOTO – “Happy birthday Inzaghi!”, la festa a casa del mister

FOTO Simone Inzaghi e i suoi 44 anni in quarantena. La foto pubblicata dalla moglie Gaia Lucariello su Instagram mostra una festa intima e casalinga.

FOTO – Una piccola festa in casa, senza invitati, ma solo videochiamate agli amici e gli abbracci della famiglia. Così ha passato il compleanno Mister Simone Inzaghi, che oggi spegne 44 candeline. Nello scatto, pubblicato dalla moglie Gaia su Instagram, si intravede anche il fotografo, il figlio del mister.

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Lazio Lucas Leiva, le prime parole dopo l’operazione al ginocchio

Lazio Lucas Leiva parla dopo l’operazione di pulizia del ginocchio. Il brasiliano pronto a tornare con più forza dopo la riabilitazione.

Lazio Lucas Leiva su Instagram: “Nella vita dobbiamo sempre pensare ad andare avanti, ma a volte una fermata strategica ti aiuta a riflettere e a mettere le cose a posto. Ho avuto questo momento di fermata per riparare qualcosa che non mi aiutava più. Ora inizio la seconda fase che consiste nel riprendere la condizione corporea per tornare con la massima forza. La pace mentale aiuterà il corpo a reagire meglio nel processo di riabilitazione. Torno tra un po’. Grazie mille per i messaggi di supporto”. Per vedere il post completo clicca sul link.

IL POST DI LUCAS LEIVA SUI SOCIAL 

SERIE A DOPO IL CORONAVIRUS: IL CALENDARIO POSSIBILE?

Serie A dopo il Coronavirus: è questo il miglior auspicio per gli appassionati di calcio e non solo. Cominciare a pensare che, quando questo virus sarà finalmente debellato, si dovrà ricominciare a vivere.

Si inizia a pensare a una lenta ripresa delle attività produttive in Italia e quindi anche del calcio. Serie A dopo il Coronavirus: questo il diktat della Lega e dell’associazione calciatori. La priorità infatti rimane la sicurezza sanitaria dei calciatori e degli addetti ai lavori. C’è chi però pensa a delle date probabili come quella del 20 maggio con i recuperi della 25^ giornata fino al 2 luglio per la 38^ giornata e quindi con la definizione dei verdetti.

PER VEDERE IL CALENDARIO COMPLETO CLICCA QUI

Lazio Zarate cuore biancoceleste: “Spero che vinca lo scudetto”

Lazio Zarate non dimentica ciò di buono fatto con la maglia biancoceleste. L’argentino, vincitore di una coppa italia e una supercoppa italiana, sogna lo scudetto per i suoi ex compagni.

Lazio Zarate ha parlato della squadra biancoceleste ai microfoni della Gazzetta: “Questa Lazio è da scudetto. Ciro Immobile invece è da Scarpa d’Oro. Mi sono pentito subito di essere andato via. L’Inter era il club migliore d’Italia, ma non riuscii ad esprimermi. Quando tornai a Roma si era rotto qualcosa, inutile parlarne ancora. Non potevo più restare.”. Mastica amaro Maurito dove a Roma aveva subito trovato la sua dimensione e l’affetto dei tifosi che avevano imparato ad adorarlo ma queste è un’altra storia.

LAZIO LUCAS LEIVA SOTTO I FERRI: GLI AGGIORNAMENTI

Lazio Leiva è andato sotto i ferri: il brasiliano si è sottoposto a un intervento al ginocchio. Tranquilli però: i tempi del recupero non dovrebbero essere lunghi.

Lazio Lucas Leiva ha affrontato in mattinata un intervento al ginocchio sfruttando la sosta forzata per l’emergenza Coronavirus. I tempi i recupero fissati sono di circa un mese e quindi il centrocampista potrebbe essere a disposizione per la ripresa del campionato (fine maggio o giugno?). Nel pomeriggio la Lazio ha aggiornato la situazione con una nota sul suo sito. Queste le dichiarazioni: “Si comunica che questa mattina l’atleta Lucas Leiva è stato visitato e trattato dal dott. Ezio Adriani, che opera presso il gruppo Mater Dei – Paideia, per un risentimento al ginocchio”.

Fiorentina Thereau: “Voglio che la Lazio vinca lo scudetto”

La Lazio ha un estimatore in più: Fiorentina Thereau, attaccante viola, ha scelto la Lazio al posto della Juventus come vincitrice dello scudetto.

Fiorentina Thereau ha dichiarato la sua preferenza sulla vincitrice del campionato. Ecco le sue parole in una diretta Instagram: “Vorrei che la Lazio vincesse lo scudetto per cambiare, ma penso che poi vincerà la Juve: sono troppo abituati a certe partite, anche se la Champions può creare distrazioni. Con la quarantena bisogna vedere come si riprenderà”. Inzaghi e la squadra prendono nota in attesa di poter riprendere davvero la battaglia sul campo quando finalmente il Coronavirus sarà debellato.

Inzaghi Lazio a vita: rinnovo e aumento dello stipendio s’hanno da fare!

Inzaghi Lazio a vita la storia continua: il rapporto tra il mister piacentino e la Lazio proseguirà anche dopo questa stagione. Il sogno poi si chiama scudetto.

Barcellona, Psg, Juventus? Le sirene dall’estero e dall’Italia possono aspettare. Inzaghi Lazio si va avanti: Lotito ha infatti intenzione di anticipare tutti e blindare il suo tecnico. l mister ha un contratto fino a giugno 2021 ma il rinnovo si farà (ora in stand-by per l’emergenza Coronavirus) e verrà anche adeguato lo stipendio. Il contratto da 2 milioni più bonus (lo scudetto aggiungerebbe 500 mila euro allo stipendio) verrà aumentato con un sogno nel cuore. Con la qualificazione Champions League ormai cosa fatta, l’obiettivo numero uno è la vittoria del campionato: Lotito e Inzaghi patto d’acciaio per arrivare al tricolore.

LA NOSTRA STORIA L’attaccante Silvestro Pisa

LA NOSTRA STORIA Silvestro Pisa nasce a Buenos Aires, in Argentina, il 4 aprile 1916. Esordisce nel campionato argentino nel 1935 con il Lanus dove resta due stagioni.

Nel 1937 Pisa passa all’Indipendiente dove resta un anno per poi passare al Platense. Nel 1939 torna all’Indipendiente. A febbraio lo acquista la Lazio assieme ai connazionali Barrera e Flamini. Nella stagione 1938/39 non può però essere tesserato e gioca solo in partite amichevoli e di allenamento. La stagione seguente entra ufficialmente nell’organico biancoceleste.

Pur avendo svolto il servizio militare in Argentina viene arruolato, con Flacco Flamini, nei bersaglieri per dare dimostrazione di italianità. Disputa quattro stagioni in biancoceleste. Alla fine del 1943 con la guerra ormai alle porte lascia la Lazio e ripara a Barcellona con l’inseparabile amico Flamini, Fazio, Pantò e il fratello Anselmo.

Dopo circa due mesi, considerando che la cittadinanza italiana gli preclude la possibilità di essere tesserati nella squadra locale, Pisa e Flamini si trasferiscono a Montevideo nel Penarol. Dopo un anno Pisa torna in Argentina dove trova lavoro al Ministero delle Opere Sanitarie di Buenos Aires e apre un negozio di abbigliamento. Si sposa con una ragazza, anch’essa figlia di emigranti italiani originari di Napoli ed ha due figli.

Terminato di giocare allena il Nacional Argentino di Mendoza. Nel 1960 guida il Deportivo italiano portandolo dalla terza alla seconda divisione. Anche in Argentina resta sempre legato a Roma ed alla Lazio di cui ogni domenica ne segue le gesta tramite la radio italiana di Buenos Aires. È deceduto a Buenos Aires il 16 dicembre 1975.

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LA NOSTRA STORIA Il Presidente Leonardo Salvatore Siliato

LA NOSTRA STORIA Leonardo Salvatore Siliato nacque a Genova il 4 aprile 1896.

Siliato si occupava di problemi legati alla Previdenza e all’Assistenza dei lavoratori. Nel 1929 divenne Rettore ordinario della Provincia di Genova ma si dimise nell’agosto del 1931. Negli anni ’30 si legò al P.N.F.. Divenne anche Amministratore unico dell’Ansaldo e nel 1940 presidente del Liguria Calcio. In guerra fu pluridecorato al valor militare. Nel dopoguerra divenne presidente del Terni e professore universitario. Il 4 novembre 1956 nell’Assemblea generale straordinaria il revisore dei conti della Lazio, Aldo Giuliani, riferisce che il passivo ammonta a Lire 818.000.000. Costantino Tessarolo comunica che il conte Mario Vaselli, che fino ad allora aveva finanziato la società, aveva deciso di rinunciare a ogni incarico. Comunicando anche che il gruppo di Giorgio Zenobi aveva reperito solo 20 dei 60 milioni necessari per le spese urgenti.

Si fece così ricorso a una reggenza costituita da Leonardo Siliato e l’industriale Antonio Alecce. Il 23 dicembre è eletto il nuovo consiglio con Siliato presidente della Sezione Calcio e Alecce finanziatore e consulente. Tuttavia i problemi economici non erano affatto risolti. Il 18 luglio 1957, nella riunione sul rendiconto di gestione, Siliato si presenta dimissionario e denuncia lo stato di pericolo finanziario. Nel tentativo di attenuare la crisi aveva ceduto Arne Selmosson all’Inter ma la protesta di soci e tifosi l’avevano costretto a restituire il denaro alla società milanese. Alcuni provvedimenti presi e una campagna presso i soci per reperire denaro fresco hanno successo e convincono Siliato a ritirare le dimissioni. Non solo resta ma ingaggia Fulvio Bernardini come allenatore.

Il 6 luglio 1958 si propaga la notizia che la Lazio ha ceduto Selmosson alla Roma. L’accordo, firmato il 10, prevede che in cambio la società biancoceleste avrà ben 135 milioni di Lire. I tifosi scendono in strada e sotto la sede di Via Frattina deve accorrere la Celere per calmare gli animi. Bruno Jannucci, Valanzuolo e Rendina, contattano Selmosson per convincerlo a rifiutare il trasferimento. Siliato, cosciente della gravità della situazione, respinge per ragioni di opportunità gli effetti che la Roma gli fa pervenire ma ogni ripensamento è giuridicamente impossibile. Sarà il generale Giorgio Vaccaro, sempre presente nei momenti topici, che placherà gli animi con un nobile discorso. Il 24 settembre 1958 la Lazio vince il suo primo trofeo: la Coppa Italia.

Sarà proprio Siliato che alzerà la prestigiosa coppa. Il 29 luglio 1959 il presidente, malato e stanco, chiese un periodo di riposo. In sua sostituzione fu richiamato Andrea Ercoli. Il 29 novembre 1960 il redivivo Costantino Tessarolo sarà eletto Commissario straordinario della società. Siliato è stato alla guida della Lazio nel periodo più buio della sua storia dal punto di vista economico. La sua signorilità, i modi pacati, l’impegno continuo per tentare di risolvere i problemi societari, lo fanno ricordare con affetto e riconoscenza da tutti i tifosi laziali e gli consentirono di essere nominato nel 1964 presidente generale della Polisportiva. È morto a Roma il 24 ottobre 1976.

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