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Inzaghi suona la carica in vista del Lecce: “Urge alzare l’asticella”

Nella giornata odierna, il tecnico biancoceleste è intervenuto in conferenza stampa e ha presentato il match contro gli uomini di Liverani

Come hai trascorso la nottata?

Dispiace per giovedì, abbiamo perso una partita immeritata, sul campo avremmo meritato molto di più. Testa a domani, ci aspetta una gara importante contro un avversario in forma. Col Celtic è stata una partita dispendiosa ma cercherò di schierare la formazione migliore”.

Dubbi di formazione?

Lulic e Luis Alberto sicuramente giocheranno, l’altra sera ho avuto la possibilità di togliergli 60 minuti. Quanto agli altri dovrò valutare e parlare coi diretti interessati. Quella di giovedì è stata una partita dispendiosa a livello fisico e mentale”.

Sul Lecce di Liverani?

Fabio sta facendo un bellissimo percorso, anche lui ha iniziato dalle giovanili. Ha messo in pratica le sue idee, a Lecce ha fatto e sta facendo bene. In Serie A stanno giocando un ottimo calcio, sono propositivi, hanno calciatori esperti e lui ha dato una chiara impronta di gioco”.

Senza Europa un vantaggio in campionato?

Io penso di no, l’anno scorso quando abbiamo vinto la Coppa Italia eravamo anche contenti di esserci qualificati di diritto in Europa League. Ricordo con piacere l’eliminazione di Salisburgo, chiaramente non quella sera, ma tutta la cavalcata. Quest’anno ci sono stati degli imprevisti, sono arrivate sconfitte immeritate. C’è stato negato un rigore sacrosanto, non voglio cercare alibi, a volte sento qualcuno che critica gli arbitri italiani, dovrebbero vedere cosa succede in Europa. Il tiro di Immobile era a 4 metri di distanza e il difensore l’ha presa con il braccio. La nostra sconfitta è stata macchiata da questo chiaro errore”.

Le critiche a Milinkovic?

Tutti si aspettano tantissimo da lui, è un giocatore di qualità e quantità. È generoso, sta lavorando bene, può fare meglio ma mi garantisce sempre grande disponibilità. Su di lui faccio grande affidamento”.

I limiti di questa squadra sono sempre gli stessi: crea tanto e sogna poco. Sarà sempre così?

Non dal Celtic Park, giochiamo così dalla prima giornata a Marassi con la Samp. Abbiamo qualche amnesia ma stiamo lavorando per limitarle. A parte Juve e Inter, le nostre concorrenti hanno gli stessi problemi”.

Lukaku?

“Lukaku ha fatto bene a Firenze. Col Torino la partita era chiusa e ho pensato ad altre soluzioni. Domenica col Milan, una volta fatto il doppio cambio, me ne rimaneva solo uno. Lukaku si stava scaldando ma poi è entrato Cataldi. Jordan deve crescere di condizione e sono sicuro che ci potrà dare una grande mano”.

Correa è disponibile?

L’auspicio è quello. Ieri si è allenato bene e spero che oggi si possa ripresentare nel migliore dei modi. Giovedì se ci fosse stato avrebbe giocato credo. Purtroppo Radu l’abbiamo perso, così come Marusic. Lulic e Luis Alberto li ho risparmiati per 55 minuti. Immobile ha spinto un po’ di più, è stato generoso, ieri sembrava aver recuperato bene. Caicedo giovedì ci ha dato una grande mano, nonostante la botta a San Siro e fosse limitato nei movimenti”.

La squadra non riesce a tenere a livello mentale?

Forse nelle ultime partite. Con Milan e Fiorentina stavamo pareggiando e poi abbiamo vinto. A volte le gare sono condizionate dagli episodi. Giovedì ci è stato negato un rigore netto, poi abbiamo perso”.

Vincere prima della sosta darebbe tranquillità? Le condizioni di Caicedo

“Sicuramente, veniamo da 3 vittorie consecutive, dobbiamo abituarci a vincerne di più. Il Lecce ha creato insidie a tutte, anche alla Juve. Ha qualità, ottime ripartenze e idee di gioco, una squadra a immagine e somiglianza del suo allenatore. Su Caicedo devo valutare come gli altri, sicuramente vi posso dire che Radu e Marusic non saranno convocati. Per gli altri vedrò la seduta di oggi, non siamo nemmneo a 36 ore dalla gara col Celtic”.

L’obiettivo Champions una priorità?

Vogliamo migliorarci, crescere, sappiamo che abbiamo contro squadre importanti. Cercheremo di alzare quella benedetta asticella, fatta non solo di trofei, ma anche dal ritorno in Champions League. Ci proveremo con tutte le nostre forze”.

STADIO LAZIO Diaconale: “La volonta c’è, ma il sistema politico…”

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STADIO LAZIO Diaconale torna a parlare della questione ai microfoni di Football Crazy, su Gold Tv.

STADIO LAZIO Diaconale: “Il progetto per lo stadio della Lazio risale al 2005 e venne presentato all’epoca. Quando abbiamo festeggiato la Coppa Italia in Campidoglio quella è stata l’occasione per riprendere i rapporti con la prima cittadina che erano stati interrotti per una vicenda che a noi della Lazio aveva fatto pensare che la prima squadra della Capitale ricevesse un trattamento diverso rispetto alla Roma. Il contrasto è stato risolto. Devo dire francamente che noi possiamo vivere non di sogni ma, diciamo, di fantasie spinte. Con la situazione che c’è ora a Roma ci vorrebbe una fortissima volontà politica, condivisa dalla stragrande maggioranza politica per capire un fatto che secondo me è banale: la costruzione dello stadio per Roma e Lazio sarebbe un volano per la ripresa economica della città. Ci deve essere una forte volontà politica e non mi pare adesso ci siano le condizioni per verificarla. Io non vedo questa volontà politica al di là delle scelte individuali di Raggi o del PD, se dovessi scommettere su dove mettere la prima pietra, non scommetterei perché il sistema politico è inceppato. La volontà della Lazio c’è, il presidente Lotito sa meglio di chiunque che avere uno stadio aiuta il bilancio e fidelizza al meglio. Una delle caratteristiche principali di Lotito è quella di non aver mai creato false fantasie, è un uomo di grande concretezza. Vuole fare lo stadio nella realtà non nella fantasia. Celtic? Ieri abbiamo avuto dei cali di tensione che sono stati fatali, la sconfitta non è dipesa da scelte come quelle di non schierare Luis Alberto”.

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LECCE Liverani ricorda il suo passato: “Lazio la mia vittoria più bella”

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Il tecnico del Lecce Liverani ricorda il suo passato con la maglia della Lazio, sua avversaria domani all’Olimpico.

LECCE Liverani ricorda il suo passato. Il tecnico giallorosso ha vestito per 5 anni la maglia della Lazio. Che, nonostante la fede romanista, ha rappresentato la tappa più importante della sua carriera da calciatore. Accolto tra lo scetticismo generale, lo ha spazzato via letteralmente in soli due anni. E domani tornerà all’Olimpico, da avversario ma anche da amico: tanti sono infatti gli amici compagni fraterni che riabbraccerà. A partire da Inzaghi e Peruzzi: “Un leader vero, in cui ho appreso tanto in quei cinque anni di Lazio”. Quella Lazio che lui definisce “la mia vittoria più bella”. Una vittoria tra le tante conquistate in quell’esperienza, con una squadra di uomini veri, sempre pronti a battersi col coltello fra i denti. Uno su tutti, Mancini – con cui non mancarono gli scontri anche accesi. Gente che riuscì a portare a casa una Coppa Italia, cui seguì il Piano Baraldi. E come non menzionare poi il derby del 6 gennaio, Delio Rossi e la fascia da capitano, a chiudere un cerchio perfetto. Proprio quel derby dell’Epifania fu indimenticabile: “Coincisero tante cose, il ritorno di Paolo (Di Canio, ndr) e il suo gol sotto la Sud. Come un film già scritto. Sulla carta rigiochiamo altre dieci volte e nove volte lo perdiamo. Una formazione mai più ripetibile. Un 6 gennaio perfetto. Noi eravamo morti, venivamo da Udine, dove toccammo il fondo. Sono le storie belle del calcio. Ricordo l’assist a Di Canio, ma anche il secondo per il 3-1 di Rocchi”. E adesso di nuovo la Lazio, stavolta dalla panchina del Lecce. Ai suoi ragazzi chiede determinazione, umiltà e attenzione. Soprattutto per il vero pericolo della sfida: Ciro Immobile, uno che non si ferma mai e da tre anni segna gol a raffica. Senza tralasciare il cervello della squadra, Luis Alberto“È più dinamico rispetto a me, meno regista, possiede velocità di pensiero e di esecuzione. Una delizia”.

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LA NOSTRA STORIA Il centrocampista Aldo Fraschetti

LA NOSTRA STORIA Aldo Fraschetti nasce il 9 novembre 1898. Proveniente dalla Juventus di Roma.

Soprannominato dai compagni ‘papà’ per la saggezza e il forte carisma. Fraschetti è titolare fisso nella Lazio dal 1922 al 1926. Gioca nel periodo caratterizzato dalla netta supremazia dei biancocelesti su tutte le squadre romane e centro-meridionali.

È nella formazione che si batte, perdendo, per il titolo italiano con il Genoa nel 1923. Insieme a Nesi entra in conflitto con Bernardini al momento del passaggio di quest’ultimo all’Inter. È morto il 31 gennaio 1979 a Roma ove è sepolto.

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Auguri Alessandro Del Piero, una vita da dieci (e lode)

Alessandro Del Piero: uno slogan per l’Italia più che un nome e un cognome! Alessandro nasce il 9 novembre 1974 a Conegliano, un paesino in provincia di Padova. Ben presto il suo migliore amico diventa il pallone.

CAMPIONE UNICO

La carriera di Alessandro Del Piero ha vissuto tanti alti e qualche basso, ma mai per colpa sua. Lui anzi, nelle sciagure fatte da altri, ha sempre avuto la capacità e l’eleganza di non mettere mai bocca. Nel giorno in cui la Juventus, la sua Juventus, viene retrocessa in serie B assiste alla fuga di molti suoi compagni verso palcoscenici più importanti e stipendi più interessanti. Lui che fa? Neanche a dirlo, resta lì, con la fascia di capitano al braccio e gli scarpini pronti ad essere allacciati nell’armadietto.

DALLA CHAMPIONS ALLA SERIE B

Poco importa se l’esordio stagionale non è al Bernabeu o al Camp Nou, ma al Matusa di Frosinone. Lui è il portabandiera di un popolo, anzi lui è LA BANDIERA. Esito? Juve promossa ed Alessandro Del Piero capocannoniere del torneo. Proprio a dimostrare che a lui non importa come, quando e perché. Lui ama la Juve e il suo migliore amico è sempre quello, il pallone. E allora dalla finale di Champions League al campo di provincia continua a disegnare traiettorie perfette.

PINTURICCHIO

Disegnare? Forse è meglio dire “dipingere”. Si perché il suo soprannome è Pinturicchio, facile immaginare perché! Dalle stelle delle coppe alzate da capitano, alle stalle della serie B. Per tornare poi al top con la sua Juve che si appresta a vincere nuovamente il titolo. Sembra la storia di un bel film, in attesa della giusta scenografia finale per far calare il sipario su una carriera leggendaria. Invece no, c’è un intoppo. Il pragmatismo di Conte lo relega in panchina quasi sempre, l’aziendalismo di Agnelli jr non gli rinnova il contratto e allora quella che si preannunciava come la più felice delle scene finali si tramuta in una lenta, ma felice, agonia.

L’ADDIO ALLA JUVENTUS

Nella sua partita d’addio alla Juve, contro l’Atalanta, lo scenario è perfetto. Juve già campione d’Italia e le luci sono tutte per lui, come è giusto che sia. Cerca il gol e lo trova, tra lacrime e sorrisi, tra applausi e urla strozzate in gola per il magone. Dal Delle Alpi allo Juventus Stadium, tra vittorie e sconfitte è sempre stato lì in mezzo al campo. Lui con il suo numero dieci sulle spalle e la fascia da capitano al braccio. Al 12′ del secondo tempo con la Juve sul 2-0 il tabellone numeroso si alza: a uscire è il numero 10.

L’OMAGGIO AL CAMPIONE

Tutti in piedi sugli spalti è il momento di dirsi addio. Le gambe faticano ad alzarsi, tremano. Gli occhi si riempiono di lacrime e gli applausi che scrosciano per minuti sono un misto fra commozione, gratitudine e incredulità. Per molti dei tifosi presenti non è mai esistita una Juve senza Alessandro Del Piero. Per gli altri probabilmente non sarebbe potuta esistere più una Juve senza il suo capitano. I giocatori bergamaschi sono come attori non protagonisti, così come tutti gli altri calciatori.

PRIMA CHE CAMPIONE UOMO VERO

La scena è sua, come è giusto che sia. Percorre il campo in orizzontale fino a dare la mano a Quagliarella e poi va in panchina. La partita riparte ma in realtà nessuno la sta guardando. La storia di Alessandro alla Juve è finita. Lui in piedi sulla panchina continua a ringraziare tutti, con la stessa eleganza e classe che lo contraddistingueva in campo. Mai una parola fuori posto, mai un gesto poco elegante. Da Capello a Conte la panchina l’ha sempre mal sopportata ma la squadra è il bene supremo e allora testa bassa e lavorare. Ora la testa è alta e le braccia allargate. Come a voler abbracciare un popolo che per anni è stato suo. Ma di lavorare a Vinovo non c’è più tempo, si fanno le valigie e si parte.

L’ESPERIENZA AUSTRALIANA

Ma si parte sul serio, in altri continenti. “Non potrei mai giocare contro la mia Juve” e allora nonostante le offerte non manchino se ne va prima a Sidney e poi in India. Le sue gemme vengono sparse anche lì tra punizioni, assist, gol e interviste che dispensano eleganza e intelligenza. Di lì a poco uscirà il suo libro “Giochiamo ancora“, in cui parla di calcio e di Juve, ma non solo. Il titolo parla chiaro, farla finita con la squadra del suo cuore non lo faceva felice. Ma lui è diverso. Non ha mai avuto bisogno di capigliature strane o tatuaggi per essere riconosciuto leader e non ha mai voluto mettere se stesso in primo piano con il rischio di perdere di vista l’obiettivo di gruppo. In oltre 20 anni di carriera ha vinto tutto.

LA NAZIONALE

Con la nazionale si è laureato campione del mondo in Germania rendendosi protagonista del 2-0 contro i padroni di casa che ha fatto gridare “Andiamo a Berlino!” l’Italia intera. E in finale non ha tremato dagli undici metri! Un numero dieci che ha segnato in carriera come un numero nove, o se preferite un numero nove con i piedi da fantasista. Insomma uno come lui non nasce certo tutti i giorni. Ora il calcio lo racconta e, come in campo, pesa le parole e non ne mette mai una fuori posto.

Un campione assoluto che, a prescindere dalla fede calcistica, non si può che ammirare ed applaudire. E perché no, invidiare e rimpiangere. Oggi, nel giorno in cui Pinturicchio compie quarantatre primavere, la redazione di Laziochannel.it si unisce all’intero mondo calcistico, facendo al campione italiano i più sinceri auguri di buon compleanno.

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FORMELLO LAZIO Correa c’è: buone notizie in vista del Lecce

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FORMELLO LAZIO Correa c’è: buone notizie per Simone Inzaghi in vista del Lecce.

FORMELLO LAZIO Correa c’è. Buone notizie per Simone Inzaghi dalla ripresa dei lavori dopo il ko col Celtic. Ripresa, svolta sotto il diluvio, cui hanno preso parte soltanto i calciatori non impiegati ieri sera. Tra questi appunto El Tucu, che ha svolto l’intera seduta in gruppo. Superata dunque la contusione al polpaccio sinistro che lo aveva fermato lunedì mattina. Sarà lui quindi domenica pomeriggio il partner offensivo di Ciro Immobile. Caicedo, ieri frenato anche dal dolore alla spalla destra, partirà invece dalla panchina. Sulle altre scelte, se ne saprà di più domani, all’avvio delle prime (e uniche) prove tattiche anti-Lecce.

Sembra comunque probabile il ritorno di Patric e Bastos. Assenti gli infortunati Radu e Marusic, entrambi alle prese con una lesione muscolare di primo grado. Al posto del montenegrino, sulla fascia destra, giostrerà dunque nuovamente Lazzari. Sull’out opposto si rivedrà invece Lulic, entrato nella ripresa col Celtic. Certi del posto Milinkovic e Luis Alberto, che affiancheranno il regista Leiva. L’affaticamento del brasiliano non fa però escludere l’ipotesi Cataldi, che ha saltato l’Europa League per squalifica.

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LAZIO CELTIC Tifosi scozzesi aggrediti e accoltellati: valanga di arresti

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LAZIO CELTIC Tifosi scozzesi aggrediti e accoltellati: valanga di arresti tra gli ultrà biancocelesti ma non solo.

LAZIO CELTIC Tifosi scozzesi aggrediti e accoltellati. E’ purtroppo triste il bilancio del post partita di Europa League. Nella notte 12 ultras biancocelesti sono stati infatti arrestati dai poliziotti della Digos. Il motivo una tentata aggressione ai danni dei supporter del Celtic, avvenuta in piazza Risorgimento, in zona San Pietro, nel post partita. Fortunatamente l’intervento degli agenti ha impedito che le due fazioni venissero a contatto. I dodici avevano provato a fuggire nascondendosi in palazzi della zona, ma sono stati poco dopo rintracciati dalla Digos. Oggi saranno processati con rito direttissimo.

Sempre nella notte un altro tifoso scozzese è stato accoltellato nel centro di Roma. E’ accaduto intorno alle 2.30 in viale Giulio Cesare, nel quartiere Prati. Sul posto, oltre al 118, sono intervenuti per i rilievi del caso i carabinieri della compagnia San Pietro, del Radiomobile e del Nucleo Investigativo. L’accoltellato, un 20enne, è stato trasportato all’Ospedale Santo Spirito in codice giallo. Si cerca ora il responsabile. Infine, in via Giolitti, zona Termini, i carabinieri della stazione Casalbertone hanno arrestato un cittadino del Marocco di 44 anni per tentato furto ai danni di un tifoso del Celtic. Si cercano i complici che si sono dati alla fuga.

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Lazio e Roma andate in simbiosi: stessi risultati e percorso

Lazio e Roma andate in simbiosi da ormai 8 partite, nelle ultime 4 addirittura lo stesso risultato

Lazio e Roma andate in simbiosi – Le due romane nonostante la rivalità stanno affrontato questo inizio di stagione allo stesso modo. Già, le due squadre, viaggiano sulla stessa linea. Questa cosa sembrava impossibile soprattutto perché i tifosi sperano sempre che una delle due (in base alla squadra che si tifa) faccia peggio, ma per le due squadre così non è. Anche nella partita di ieri, entrambe hanno subito una sconfitta per 2-1 e all’ultimo minuto.

Nelle ultime 4 partite poi, il risultato è stato identico: ieri sconfitta per entrambe 2-1, poi, Roma Napoli 2-1 e Milan Lazio 1-2. Ancora un risultato uguale nel turno prima Udinese Roma 0-4 e i biancocelesti battono il Torino per 4-0, entrambe le squadre poi, avranno il rigore. Anche Fiorentina Lazio finita 1-2 e Roma-Milan termina 2-1 dopo che entrambe avevano subito il gol del pareggio. Insomma, le stesse vittorie, gli stessi gol presi e subiti e la stessa sconfitta, ma non è tutto, perché nelle ultime 8 partite invece, hanno ottenuto anche gli stessi punti, andando così di pari passo nella classifica senza che una delle due lasci o perda punti rispetto all’altra.

Ecco gli ultimi risultati di entrambe delle ultime 8 gare di campionato:

Lazio vincente contro il Parma – Roma vincente contro il Bologna

Lazio perdente contro l’Inter – Roma perdente contro l’Atalanta

Lazio vincente contro il Genoa – Roma vincente contro il Lecce

Lazio pareggio contro il Bologna – Roma pareggio contro il Cagliari

Lazio pareggio contro l’Atalanta – Roma pareggio contro la Sampdoria

Lazio vincente contro la Fiorentina – Roma vincente contro il Milan

Lazio vincente contro il Torino – Roma vincente contro l’Udinese

Lazio vincente contro il Milan – Roma vincente contro il Napoli

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LA NOSTRA STORIA L’ex difensore Luigi Allemandi

LA NOSTRA STORIA Luigi Allemandi nasce a San Damiano Macra l’8 novembre 1903. Si trasferì in giovane età a Legnano con la famiglia.

Allemandi inizia la carriera nei Giovani Calciatori Legnanesi. Dal 1921 passa al Legnano, dove nel 1924 diventa titolare. Nel 1925 si trasferisce alla Juventus. Nel 1927 viene coinvolto nel caso di corruzione riguardante il derby Torino-Juventus, che porterà alla revoca dello scudetto granata.

Nonostante si proclami innocente viene squalificato a vita. Un anno dopo viene amnistiato a seguito delle nozze di Umberto di Savoia. Nel 1928 passa all’Inter. Dai nerazzurri passa all’Ambrosiana dove resta fino al 1935. Campione del Mondo nel 1934. Nel 1935/36 si trasferisce alla Roma. Nella stagione 1937/38 passa al Venezia.

Gioca la sua ultima stagione, quella 1938/39, con la maglia della Lazio.Terminato di giocare, dopo una breve parentesi da allenatore nella Lazio nel 1938/39, abbandona il mondo del calcio definitivamente. È stato uno dei più forti terzini italiani di tutti i tempi. È deceduto a Pietra Ligure il 25 settembre 1978.

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LAZIO CELTIC CONFERENZA INZAGHI: “C’era un rigore netto. Non colpevolizzo Berisha”

Lazio Celtic conferenza Inzaghi

Lazio Celtic conferenza Inzaghi: “Era un girone alla nostra portata, dispiace. Abbiamo avuto dei problemi fisici e senza defezioni forse potevamo fare meglio. Dopo l’1-0 dovevam fare il secondo e invece non lo abbiamo fatto. Poi ci si è messo l’arbitro che non ci ha dato un rigore clamoroso a 10 minuti dalla fine. E’ stata una prestazione fatta bene, ma non è bastato. C’è rammarico per non aver fatto il secondo gol, poi abbiamo commesso degli errori individuali. Tutti i calciatori hanno fatto quello che gli ho chiesto. Non voglio parlare dei singoli, poi Berisha ha sbagliato il passaggio ma può capitare“.

LAZIO CELTIC Immobile: “C’era il rigore. Non bisogna abbattersi”

Biancocelesti che subiscono la terza sconfitta in quattro partite in Europa League – LAZIO CELTIC Immobile

LAZIO CELTIC Immobile ai microfoni di Lazio Style Radio:

“In realtà è la terza che perdiamo così in questa Europa League, abbiamo speso una mole di gioco ma non siamo riusciti ad andare in gol e a raddoppiare e in Europa questa cosa la paghi. L’avevo già visto in diretta il rigore nonostante io facessi il rigore, non era complicato fischiato, è diventato un vero portiere il difensore, ormai è andata così, andiamo avanti. Abbiamo dimostrato di essere sempre in partita, anche all’inizio del secondo tempo ci abbiamo provato in tutti i modi”.

Anche nel primo tempo la palla stava vicino la riga e non siamo riusciti a buttarla dentro. Domenica c’è il campionato e non bisogna abbattersi. Il calcio è bello per questo perché tra due giorni avremo l’opportunità di rifarci subito, lo faremo davanti al nostro pubblico che questa sera ci ha spinti, non dobbiamo abbatterci io vorrei già giocare adesso per riprendermi quello che ci è stato tolto oggi. Dobbiamo essere carichi e giocare se giochi come questa sera ne perdi poche di partite, però bisogna buttarla dentro. Non bisogna abbattersi, testa alta come abbiamo fatto con le vittorie, bisognerà farlo anche con le sconfitte.

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PAGELLE LAZIO CELTIC Berisha horror, male il centrocampo. Eliminazione vicina

Europa League pagelle Lazio Celtic

Pagelle Lazio Celtic

STRAKOSHA 6 – Mai impegnato dagli scozzesi. Nulla può sul gol di Forrest

LUIZ FELIPE 6 – Tornato titolare dopo parecchio tempo. Soffre un pò la velocità degli avversari, ma usa l’esperienza per arginarli

VAVRO 6.5 – Ha giocato bene lo slovacco, ha mostrato sicurezza. Prodigioso il salvataggio su Edouard che si stava involando in porta dopo l’erroraccio di Acerbi. Intervento che gli vale questo voto. Esce per crampi. Dall’82’ BERISHA 4 – errore clamoroso che dà il via al gol dell’1-2 e sancisce l’eliminazione (quasi aritmetica) della Lazio

ACERBI 5 – A sorpresa risulta il peggiore del reparto arretrato. Schierato sul centro sinistra, questa sera ha commesso parecchi errori, sia in fase di copertura che in fase di impostazione. Si addormenta in occasione del gol scozzese, facendosi infilare malamente.

LAZZARI 6 – Inizia bene, sfornando il cross che vale il gol di Immobile. Corre molto sulla fascia e i compagni lo cercano spesso. Cala nella ripresa quando il gioco biancoceleste latita

PAROLO 5.5 – Mette pezze per coprire gli errori di Lucas Leiva, ma anche il mediano soffre a centrocampo l’aggressività scozzese. Sfortunato al 39esimo quando di testa lambisce la traversa.

LEIVA 5 – Non bene il brasiliano questa sera. Soffre troppo l’agonismo e la velocità degli scozzesi. Ottimo recupero al 32esimo su offensiva degli avversari a sbrogliare la situazione. Regala un pallone al 5esimo che innesca il contropiede del Celtic sventato miracolosamente da Luiz Felipe. Dal 57′ LUIS ALBERTO 5.5 – Non riesce a dare il cambio di gioco e la scossa alla squadra.

MILINKOVIC 5 – Sbaglia clamorosamente il fraseggio al limite dell’area da cui poi scaturisce il pari scozzese. E’ in girnata no

JONY 5 – Lo spagnolo è un pesce fuor d’acqua. In avanti alterna buoni cross a cavalcate inutili. Quando c’è da coprire lo fa molto male, ma è anche vero che questo non è il suo ruolo. Non è adeguato al 3-5-2 di Inzaghi. Dal 57′ LULIC 5 – Non fa meglio di Jony

CAICEDO 5 – Il Panterone ha corso a vuoto e non ha mai dialogato con Immobile. Corpo estraneo questa sera

IMMOBILE 6.5 – 101 gol con la Lazio. Ma non può giocare da solo e fare sempre miracoli

ALL. INZAGHI 5 – Era una partita da dentro o fuori. Non eccelsa la scelta di lasciare Luis Alberto in panchina, lo spagnolo era in uno stato di grazia favoloso. Forse invece di Bereisha sarebe stato più opportuno buttare nella mischia Adekanye. Paga a caro prezzo il turnover massiccio di Cluj che con oggi, estromette quasi del tutto a meno di miracoli, la squadra dall’Europa

LAZIO CELTIC Strakosha: “Siamo una grande squadra. Oggi serve qualcosa in più”

LAZIO CELTIC Strakosha — A meno di mezz’ora dal fischio d’inizio, il portiere albanese ha presentato il match e caricato i suoi ai microfoni di Lsc: “Siamo felici di quanto fatto in campionato, ma siamo la Lazio e non possiamo accettare questa classifica in Europa League. Sappiamo che saltando la prima loro pressione possiamo colpirli, dobbiamo mettercela tutta e qualcosa in più per vincere oggi. Aspettare non è una loro qualità, faranno la stessa partita dell’andata e quindi non si metteranno dietro”.

LAZIO CELTIC Formazioni ufficiali — Jony dal 1′. Fuori due titolari

LAZIO CELTIC Formazioni ufficiali — A un’ora dal fischio d’inizio, i due tecnici hanno diramato gli schieramenti che scenderanno in campo all’Olimpico nel match valido per la quarta giornata di Europa League. Inzaghi, alle prese con il k.o. di Correa, sceglie Caicedo a supporto di Immobile e lascia in panchina Luis Alberto. In mediana agiranno Milinkovic, Leiva e Parolo. A riposto anche Lulic, che si accomoderà in panchina a beneficio di Jony. Di seguito gli schieramenti ufficiali:

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Vavro, Acerbi; Lazzari, Parolo, Leiva, Milinkovic, Jony; Caicedo, Immobile.  A disp.: Guerrieri, Patric, Bastos, Luis Alberto, Berisha, Lulic, Adekanye. All. Inzaghi.

CELTIC (4-3-3): Forster; Frimpong, Jullien, Ajer, Taylor; Christie, Brown, McGregor; Forrest, Edouard, Elyounoussi. All. Lennon.

LAZIO CELTIC Probabili formazioni — Esclusione eccellente tra i biancocelesti

LAZIO CELTIC Probabili formazioni — In vista del match di questa sera, in programma alle 18.55 all’Olimpico, Simone Inzaghi sembra intenzionato a schierare la miglior formazione possibile. Tuttavia, rispetto al successo esterno contro il Milan, qualcosa cambierà. Luis Alberto sembra destinato alla panchina, con Parolo pronto a prenderne il posto sulla linea mediana, completata da Leiva e Milinkovic-Savic. Le chances dello spagnolo, però, restano vive anche in ottica attacco, in virtù del ballottaggio con Caicedo (complice l’infortunio di Correa) per una maglia a supporto di Ciro Immobile. Novità anche in corsia, dove (sulla sinistra) Jony potrebbe partire dal 1′ a scapito di Lulic. Di seguito i probabili schieramenti delle due compagini:

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Vavro, Acerbi; Lazzari, Parolo, Leiva, Milinkovic, Jony; Caicedo, Immobile.  A disp.: Guerrieri, Patric, Bastos, Luis Alberto, Berisha, Lulic, Adekanye. All. Inzaghi.

CELTIC (4-3-3): Forster; Frimpong, Jullien, Ajer, Taylor; Christie, Brown, McGregor; Forrest, Edouard, Elyounoussi. All. Lennon.

LAZIO LECCE Arbitro, arrivata la designazione: precedenti positivi

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LAZIO LECCE Arbitro, arrivata la designazione dell’AIA. E i precedenti fanno ben sperare i tifosi biancocelesti.

LAZIO LECCE Arbitro, arrivata la designazione. A renderla nota la stessa società biancoceleste, in un comunicato pubblicato sul proprio sito ufficiale.

La 12ª giornata di Serie A TIM Lazio-Lecce, in programma domenica 10 novembre alle ore 15:00 allo Stadio Olimpico di Roma, sarà diretta dal signor Gianluca Manganiello (sez. di Pinerolo). Assistenti: Longo – Manganelli IV uomo: Massimi V.A.R.: Pairetto A.V.A.R.: Di Iorio

PRECEDENTI

Appena 4 gli incroci tra la Lazio e Manganiello. Il primo il 15 maggio del 2016, quando la Prima Squadra della Capitale sfidò la Fiorentina allo Stadio Olimpico nell’ultima giornata della Serie A TIM 2015/16. Il risultato finale vide i viola imporsi per 2-4.

Successivamente, il 27 agosto 2017 l’arbitro piemontese ha diretto la seconda giornata di campionato dei biancocelesti. Che, ospiti del Chievo, espugnarono il Bentegodi con il risultato di 2-1. Altra trasferta e altro successo il 25 febbraio 2018: di scena al ‘Mapei Stadium’, gli uomini di Inzaghi superarono i padroni di casa del Sassuolo per 3-0. Infine, l’ultima apparizione di Manganiello con la Lazio risale al 22 dicembre 2018, quando i biancocelesti sconfissero il Cagliari all’Olimpico per 3-1.

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LAZIO CELTIC Denunciati 5 ultrà biancocelesti

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LAZIO CELTIC Denunciati 5 ultrà biancocelesti: le accuse a loro carico.

LAZIO CELTIC Denunciati 5 ultrà biancocelesti. L’accusa nei loro confronti, formulata dalla Digos di Roma, è possesso di materiale atto ad offendere. La polizia li ha fermati ieri in zona Casal Bruciato, dove, in un centro sociale, ha avuto luogo un concerto a cui sono stati invitati supporter del Celtic. I denunciati verranno ora tutti proposti per il Daspo. Quattro di loro sono stati trovati in possesso di mazze da baseball, mentre l’altro aveva un coltello nell’auto. Sono questi i primi risultati del piano sicurezza scattato ieri e messo a punto dalla Questura per presidiare tutti i luoghi sensibili. In particolare, sotto attenzione sono il centro storico e quelli di aggregazione della tifoseria ospite. Il tutto in vista della partita di Europa League in programma stasera all’Olimpico.

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Ciro Immobile sui 100 gol: “Sono tanti. Ho comprato casa”

Ciro Immobile sui 100 gol raggiunti nella partita di domenica contro il Milan; in più confessa gli obbiettivi della Lazio

Ciro Immobile sui 100 gol realizzati con la maglia biancoceleste in meno di 200 partite. L’attaccante sta diventando non solo una certezza per la squadra del momento ma anche per il passato, infatti è già entrato nella storia laziale dei grandi bomber. Si è lasciato intervistare dal Corriere dello Sport:

Sui 100 gol: “Lazzari? Sono andato incontro a lui per abbracciarlo. Gli altri lo sfottevano perché non mi aveva ancora regalato un assist vincente e il mio assist significava un “visto che ci sei riuscito?”. Cento gol sono veramente tanti però non ho molto tempo per fermarmi a pensare a questo traguardo, ho anche altri obbiettivi, infatti già penso al Celtic e al Lecce. Inoltre molti gol li ho sbagliati. Comunque volevo ringraziare Luis Alberto e tutti i compagni che giocano per me, anche questo è stato importante. Ovviamente è più facile segnare e raggiungere dei record quando la squadra gioca bene”.

Lazio Celtic: “Abbiamo una sola possibilità ovvero la vittoria. In Scozia abbiamo fatto una bella partita ma non abbiamo ottenuto nessun punto. Diciamo che è l’ultima chance che abbiamo e sotto pressione diamo il meglio di noi. Vorrei segnare il 101 proprio contro gli scozzesi, però non è importante, perché conterà soprattutto vincere”.

I bomber:Chinaglia è stato un trascinatore, di cuore, insomma un giocatore da Lazio. Per questo motivo quando mi chiedono a chi mi accosto dei grandi bomber biancocelesti del passato scelgo spesso lui. Ronaldo ci dà uno stimolo in più perché vincere la classifica marcatori con lui in campionato sarebbe molto più bello. Chi altro temo? Beh, Lukaku. Erano partiti bene anche Zapata e Belotti“.

Quarto posto: “Ci crediamo molto, quest’anno poi ci sono più squadre in lotta per quel posto, due anni fa solo l’Inter. La Roma sta facendo molto bene, il Napoli sta faticando ma poi uscirà fuori. L’Atalanta va sempre forte, però ripeto, il quarto posto è il nostro obbiettivo”.

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LA NOSTRA STORIA L’ex difensore Filippo Citterio

LA NOSTRA STORIA Filippo Citterio nasce a Giussano (MI) il 7 novembre 1955. Cresce nel Vis Nova Giussano e poi nel Seregno. Nel 1974/75 passa alla primavera del Milan e fa il suo debutto in serie A con la Prima Squadra. L’anno dopo passa al Palermo dove resta fino al 1979.

Nella stagione 1979-1980 Filippo Citterio torna in Serie A con la Lazio. La squadra però al termine della stagione retrocede per via del calcioscommesse. Un anno di Serie B con i biancocelesti e poi si trasferisce per due anni al Napoli. Nel 1983 passa all’Ascoli. Dopo due stagioni passa alla Cremonese dove resta per cinque anni. Quindi ancora due campionati nel Brescia dove nel 1992 chiude la carriera.

Smesso di giocare nel 1992 inizia ad allenare le giovanili della Cremonese fino al 1995. Nella stagione 1995-1996 passa alla guida del Vis Nova Giussano nel campionato di Eccellenza. Nel febbraio 1998 assume la guida dell’Alto Adige. Quindi è la volta del Mariano. Nel 2001 guida il Seregno. Dal 2002 per due stagioni allena il Brugherio. Nel 2006 guida il Molinello, squadra di Cesano Maderno allenata fino al 2009. Successivamente allena l’A.C. Nibionno fino a ottobre 2009. Nella stagione 2010-2011 è il Responsabile tecnico della Scuola Calcio dello Xenia Sport di Mariano Comense. Nella stagione 2015-2016 avvia una nuova scuola calcio chiamata Palaextra Sport Academy nella veste di Direttore Tecnico.

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LAZIO CELTIC PROBABILI FORMAZIONI – Correa tenta il tutto per tutto?

Lazio Celtic probabili formazioni: ecco gli uomini scelti da mister Inzaghi per questa partita decisiva nel girone di Europa League dei biancocelesti.

Inzaghi con gli uomini migliori a disposizione per sfidare gli scozzesi in questa partita molto importante per il futuro cammino europeo della Lazio. Lazio Celtic probabili formazioni:

LAZIO (3-5-2): 1 Strakosha; 3 Luiz Felipe, 93 Vavro, 33 Acerbi; 29 Lazzari, 21 Milinkovic, 16 Parolo, 10 Luis Alberto, 19 Lulic; 11 Correa, 17 Immobile. All. Inzaghi.

CELTIC (4-2-3-1): 67 Forster; 30 Frimpong, 2 Jullien, 35 Ajer, 23 Boli Bolingoli; 8 Brown, 42 McGregor; 49 Forrest, 18 Rogic, 27 Elyounoussi; 22 Edouard. All. Lennon.