CALCIO MERCATO LAZIO Escalante, contratto firmato: i dettagli del trasferimento.
CALCIO MERCATO LAZIO ESCALANTE – Tutto fatto, e in poco più di 24 ore. Quelle cioè che sono passate dallo sbarco a Roma alla firma sul contratto che lo renderà un giocatore biancoceleste dal prossimo 1° luglio. In mezzo, l’avvistamento in zona Ponte Milvio, le visite mediche e infine il blitz al centro sportivo di Formello. Proprio qui è stato siglato l’accordo, valido fino al 30 giugno 2024. 1,5 milioni di euro annui andranno invece nelle casse del capitano dell’Eibar, di fatto primo rinforzo della nuova stagione. Purtroppo non ha avuto la possibilità di assistere alla vittoria dei suoi nuovi compagni sulla Cremonese, ma è dovuto subito ripartire per la Spagna. Questo per evitare un incidente diplomatico con l’ambiente della squadra spagnola. Ambiente al quale però non farà certo piacere un retroscena: il viaggio nella Capitale di Escalante sarebbe dovuto rimanere segreto, reso possibile da un infortunio che lo aveva fermato nei giorni scorsi.
CALCIOMERCATO LAZIO Vecino – Il centrocampista dell’Inter è finito pure progetto nei piani di Conte e l’Inter ora cerca di piazzarlo in qualche club
CALCIOMERCATO LAZIO Vecino – L’Inter presto acquisterà il centrocampista Eriksen e quindi Mattias Vecino non avrà più un posto nel centrocampo nerazzurro. La società sta cercando di venderlo il prima possibile per non trovarsi in squadra un giocatore pagato tantissimo e scontento, con il rischio di creare malumori della rosa. All’inizio si parlava di un possibile scambio tra Inter Milan con Vecino – Kessie, ma quest’ipotesi è tramontata.
Sembrerebbe che ora Vecino, sia stato offerto alla Lazio, l’operazione si potrebbe fare anche con un prestito e diritto di riscatto fissato tra i 18/20 milioni di euro. Però, la società dovrebbe anche pagare l’altra parte di stipendio che ancora manca da pagare che si aggira intorno ai 2,5, parliamo di un ingaggio molto importante. Per il momento l’uruguaiano è stato proposto, bisognerà capire se la società accetterà o meno.
Nainggolan ancora sulla sconfitta ottenuta contro la Lazio – Per il centrocampista il 2-3 non va ancora giù
Nainggolan ancora sulla sconfitta – Ai giocatori del Cagliari e in particolar modo a Nainggolan, ancora non riesce ad andare giù la sconfitta contro la Lazio. In ogni momento o intervista, nominano la squadra biancoceleste che ha dato il via al loro ciclo di sconfitte: sono arrivati a ben 5 contando anche quella di ieri di Coppa Italia contro l’Inter. Già, il Cagliari non riesce più a vincere, ecco le parole di Nainggolan al termine del match perso 4-1:
“Non è che fossimo demoralizzati, ma prendere subito un gol dopo 20 secondi e ripartire è difficile con tutti, specialmente poi contro l’Inter. Noi non siamo la Juve o la Lazio, anche se contro di loro abbiamo fatto la miglior prestazione disputando la miglior partita, pur non vincendo. Con il Cagliari stiamo facendo un ottimo campionato e questo momento era normale sarebbe capitato. Dobbiamo uscirne il prima possibile per ricominciare il percorso intrapreso”.
Immobile supera Giordano – Con il gol su rigore siglato ieri ora Ciro si porta a 109 gol con la maglia biancoceleste
Immobile supera Giordano – Un vero bomber, anche ieri sera è andato a segno nella partita di Coppa Italia contro la Cremonese. Ha siglato il rigore del 3-0, diventando così il quarto miglior attaccante di sempre della Lazio, superando Bruno Giordano lasciato a quota 108 gol. Ora però, davanti a sé ha un altro grande mito, Giorgio Chinaglia. Lui si trova a quota 122 reti, dopo di ché avrà il penultimo ostacolo, Beppe Signori a 128. Immobile dovrà fare 13 gol fino al termine del campionato per raggiungere la terza posizione, se contiamo questo ritmo, il sorpasso sembra sicuro.
LA NOSTRA STORIA Serafino Montanari nasce a Portomaggiore, in prov. di Ferrara, il 15 gennaio 1921. Laureato in Farmacia, Presidente dell’Ordine ferrarese dei farmacisti. Ha gestito a lungo una farmacia nel centro di Ferrara.
Montanari inizia come attaccante nella Portuense di Ferrara. Nell’estate del 1941 passa al Rovigo dove vince la classifica dei cannonieri della serie C segnando 24 reti. La stagione dopo passa al Padova in serie B. Nel 1946, al termine della guerra, viene ingaggiato dalla SPAL. A Ferrara resta due stagioni. Nel 1948 viene acquistato dalla Lazio con i suoi due compagni di squadra Brandolin e De Lazzari. Gioca sei stagioni in biancoceleste mettendosi in luce per tecnica e combattività, giocando sia a centrocampo che in difesa. Nel 1954 passa al Chinotto Neri di cui l’anno dopo diventa allenatore. Successivamente allena SPAL, Triestina, Padova, Livorno, Foggia e Ternana. È deceduto a Ferrara il 14 febbraio 1988.
Partita dai due volti quella fra i biancocelesti di Zeman e il Foggia di Catuzzi. Un primo tempo tutto da dimenticare per la miseria di gioco visto e le pochissime occasioni create dalle due contendenti, nel corso del quale l’unica nota di rilievo è l’espulsione del foggiano Caini per doppia ammonizione. Dopo essere rimasti in dieci i giocatori pugliesi hanno perso il bandolo della matassa e sono usciti dall’Olimpico frastornati dalla scarica di reti subite. A un primo tempo da dimenticare ha fatto seguito una ripresa scoppiettante e ricca di gol.
Come detto tutto succede nel secondo tempo: bastano solo due minuti, infatti, ai biancocelesti per portarsi in vantaggio. E’ Boksic che con un colpo di testa su una respinta di Mancini, che si era opposto a un bolide di Fuser su punizione, mette in rete realizzando l’1-0. Il croato, nell’occasione, viene graziato da Beschin che ignora la sua spettacolare, e punibile, esultanza sotto la curva che gli sarebbe costato il doppio giallo. Passano altri cinque minuti e la Lazio raddoppia: è ancora l'”Alieno” biancoceleste a punire con un altro colpo di testa su traversone dell’indomabile Fuser la difesa foggiana. Partita in discesa per gli uomini del tecnico boemo ma, nonostante il doppio vantaggio, il Foggia ha ripreso a intimorire la Lazio, riuscendo a tornare in partita quando Mandelli, al 61′, ha accorciato le distanze battendo l’incolpevole Marchegiani con un tiro imparabile. A questo punto la Lazio si riporta in avanti e appena tre minuti dopo trova il 3-1 grazie a un tocco a porta vuota di Signori su un’altra splendida azione dello scatenato Fuser. Il Foggia, a questo punto, è crollato definitivamente e è andato incontro a una sconfitta di dimensioni esorbitanti venendo punito oltremodo. Negli ultimi sette minuti la Lazio arrotonda il punteggio. Casiraghi, subentrato al 77′ al posto di Rambaudi, ha segnato la rete del 4-1 su invito di Cravero; Signori ha realizzato la sua doppietta personale su un lancio dell’ottimo Negro; Boksic, addirittura, ha firmato la sua terza rete sempre grazie a Fuser; e infine è stata proprio l’ala biancoceleste a chiudere in bellezza su azione personale. Tifosi in festa e doppia soddisfazione per la Lazio: primo, un successo importante per i biancocelesti che grazie alla vittoria si rilanciano verso sogni e ambizioni tutt’altro che svaniti, e secondo, che li catapulta al terzo posto in classifica conquistato proprio ai danni dell’altra squadra cittadina.
IL TABELLINO
LAZIO: Marchegiani, Negro, Favalli (29′ Nesta), Di Matteo, Cravero, Chamot, Rambaudi (77′ Casiraghi), Fuser, Boksic, Winter, Signori. A disp.: Orsi, Bergodi, Venturin. All. Zeman
FOGGIA: F. Mancini, Padalino, Bucaro, Nicoli, Di Biagio, Caini, Bresciani, Bressan (80′ Biagioni), Cappellini (41′ Di Bari), De Vincenzo, Mandelli. A disp.: Brunner, Sciacca, Parisi. All. Catuzzi
Il 15 gennaio 1989, dopo dieci anni, la Lazio torna a vincere il derby. Senza Martina, Sclosa, Gregucci e Gutierrez, i biancoceleti hanno realizzato un’impresa impossibile. Il tecnico, GiuseppeMaterazzi, si è affidato al trio d’attaccanti composto dall’argentino Dezotti, l’uruguaiano RubenSosa e il lazialissimo Paolo Di Canio. Per farsi beffe dei giallorossi di Liedholm è bastato il ventenne ragazzo del Quarticciolo. Paolo Di Canio, prodotto del vivaio biancoceleste, dopo due stagioni alla Ternana in C2 (27 presenze, 2 gol), era tornato alla base nel 1987 ma in serie B, a causa di una tallonite, non aveva mai giocato rischiando addirittura di chiudere anticipatamente la sua carriera. Comunque sia la Lazio ha fatto suo il derby con pieno merito, mettendo in ginocchio una Roma presuntuosa e impotente. La Lazio ha dominato nel primo tempo raccogliendo, proprio con Di Canio, al 26′ i frutti della sua superiorità, poi ha amministrato il risultato e sfiorato altre reti; per la Roma solo una traversa colpita da Voeller.
IL PRIMO TEMPO – I primi quarantacinque minuti sono stati completamente all’insegna dei biancocelesti. Lo scatenato Di Canio ha fatto soffrire Nela e tutti coloro che provavano a fermarlo. Al 26′ in seguito a una azione impostata da Monti e rifinita da un traversone di Ruben Sosa con una botta ravvicinata il giovane ventenne ha battuto Tancredi, firmando la sua prima rete in Serie A e nel derby. Dopo il gol firmato Di Canio continua la sua corsa andando a esultare con il dito puntato contro la curva giallorossa ripetendo il gesto fatto anni prima dal mitico Long John, Giorgio Chinaglia. La Curva Nord, colma di tifosi laziali che prima del via avevano disegnato un grande cuore biancoceleste, è esplosa in un boato di gioia indescrivibile. La Roma, colpita dal vantaggio dei rivali, non riusciva a reagire. Giannini, completamente annullato dai giocatori laziali, non è mai riuscito a fare un lancio decente per Voeller e Renato, controllati in maniera perfetta da Marino e Monti con la collaborazione del libero Piscedda. Tra i biancocelesti il più in palla appariva Pin, ben coadiuvato da Icardi, Sosa e Beruatto. Al 29′ un tiro di quest’ultimo sfiorava il palo con Tancredi ormai battuto. La Lazio grazie al ritmo imposto all’incontro, un pressing asfissiante e ripartenze veloci e perfette, impensieriva più volte la Roma impedendogli anche di ragionare. L’unica occasione per i giallorossi, nel primo tempo, era un colpo di testa di Renato con palla alta sulla traversa.
La ripresa – A inizio secondo tempo il tecnico giallorosso inseriva BrunoConti al posto di Renato. Dopo il cambio effettuato, i giallorossi si riscuotevano: Conti direttamente da corner chiamava Fiori alla parata più difficile. Poi, sempre da lui, arrivava un passaggio perfetto per Voeller che però, da pochi passi, sprecava tirando sul portiere. Nel frattempo la Lazio però non restava a guardare e ogni volta che si spingeva in avanti impensieriva non poco l’estremo giallorosso. Al 77′ Icardi lanciava in profondità Di Canio, da questi palla al centro verso Dezotti ma l’argentino arrivava in ritardo sul pallone e il suo tiro sfiorava il palo. Passava un solo minuto ed era la Roma a rendersi pericolosa con un colpo di testa di Voeller che su calcio d’angolo battuto da Desideri centrava in pieno la traversa. All’84’ era ancora la Lazio a tentare la conclusione con Piscedda ma Tancredi bloccava la sfera. Da qui al termine non succedeva più nulla e i biancocelesti finalmente potevano tornare a festeggiare sotto la curva dei loro sostenitori.
IL TABELLINO
LAZIO: Fiori, Monti, Beruatto, Pin, Marino, Piscedda, Dezotti (90′ Greco), Icardi, Di Canio, Acerbis, Sosa (87′ Muro). A disp.: Bastianelli, Di Loreto, Rizzolo. All. Materazzi
ROMA: Tancredi, Tempestilli, Nela, Massaro, E. Oddi (82′ Gerolin), Collovati, Renato (46′ Conti), Desideri, Voller, Giannini, Policano. A disp.: Peruzzi, Andrade, Rizzitelli. All. Liedholm
LA NOSTRA STORIA Aldo Spivach nasce a Udine il 15 gennaio 1909. Prelevato nella stagione 1928/29 dall’Udinese, gioca quattro campionati con la Lazio.
Nel primo campionato alla Lazio Spivach risulta il capocannoniere della squadra con 11 reti. È lui a realizzare la prima rete dei biancocelesti nel Campionato a Girone Unico. Un Lazio-Bologna disputato il 6 ottobre 1929, gara terminata 3-0. Con la Lazio colleziona in tutto 44 presenze e 14 reti in Campionato.
Successivamente gioca con Padova, Bologna, Sampierdarenese, Liguria e di nuovo Udinese. Spivach riuscì a coniugare sport e studio. Il 9 novembre 1938 a Bologna conseguì la laurea in Economia e Commercio. È deceduto a Udine il 6 gennaio 1968 a 58 anni.
LA NOSTRA STORIA Paolo Franzoni nasce a Livorno il 15 gennaio 1948. Inizia a giocare nel 1965/66 nella Reggiana in serie B. L’anno dopo passa in serie A con il Torino. Nel 1967/68 torna in serie B al Livorno, poi l’anno dopo è al Como e nel 1969/70 al Piacenza. Nel novembre del 1971 è ceduto al Sorrento, quindi passa al Brindisi per una stagione.
Paolo Franzoni nella stagione 1973/74 passa alla Lazio. Dopo un paio di panchine fa il suo esordio in biancoceleste il 9 dicembre 1973, in un derby e sotto di un gol. Maestrelli lo fa entrare all’inizio del secondo tempo al posto di D’Amico. Al 46′ Frustalupi lancia Garlaschelli che dalla destra rovescia in area e Franzoni batte in tuffo di testa Conti entrando nel mito biancoceleste.
Resta nella Lazio un’altra stagione. In biancoceleste vince il Campionato Under 23 e lo Scudetto nella stagione 1973/74. Nel 1975/76 passa all’Avellino. Gioca quindi nella Ternana e termina la carriera in serie C al Piacenza. Divenuto allenatore nella stagione 1981/82 guida il Sorrento in serie C2. Nel 2014 è il responsabile di una squadra giovanile di Livorno. Quindi siede sulla panchina di Gioventù Brindisi, Sant’Elena Quartu, Civitavecchia, Alghero e Bolzano.
LA NOSTRA STORIA Lorenzo Bettini nasce a Villanuova sul Clisi (BS) il 15 gennaio 1931. Era soprannominato ‘Nasella’.
Dopo gli esordi nella squadra del paese Bettini passa al Brescia dove esordisce in serie B nel 1949/50. Dopo due stagioni lo acquista la Roma ma, al termine del campionato, lo cede in prestito al Palermo. Tornato alla Roma nella stagione 1953/54 viene ceduto all’Udinese. In Friuli trova come compagno lo svedese Selmosson e i due costituiscono un formidabile tandem d’attacco. Nell’estate del 1955 la Lazio riesce a superare la concorrenza di altre importati società e acquista Bettini e Selmosson. Il giocatore torna a Roma per la terza volta. Nel 1957 viene ceduto all’Udinese dove resta per quattro stagioni. Nel 1961/62 si trasferisce all’Inter. Non viene però confermato e a novembre del 1962 passa al Modena. Nel 1963/64 scende in serie B con l’Alessandria con cui chiude la carriera dopo tre stagioni. Durante la sua carriera gioca cinque partite con la Nazionale B. È deceduto a Gavardo (BS) il 22 gennaio 2008.
LAZIO CREMONESE Patric: ”Attendevo da tanto tempo questo gol. È da tanto che sto qui e volevo segnare da molto, mi auguro che possa farne altri. Tutte le partite vanno affrontate con la mentalità giusta, anche contro le squadre di Serie B che possono essere insidiose. L’abbiamo fatto ancora una volta, segnando due gol nella prima mezz’ora e ottenendo la qualificazione ai quarti. Ogni partita è la più importante, se dai fiducia agli avversari ti possono fare male. Non devi mai dare certezze agli avversari. Una dedica speciale? Sicuramente alla mia famiglia, la cosa più importante per me. Siamo molto uniti e quindi la dedica è naturalmente per loro. Cerco di adattarmi in tutti i ruoli. Preferisco giocare da terzo di difesa, ma anche quando devo fare il quinto il mister sa che sono pronto”. Così Patric Gabarron ai microfoni di Lazio Style Radio.
Lazio Cremonese Adekanye soddisfatto della sua prova e molto emozionato per aver fatto coppia con un calciatore come Immobile.
Lazio Cremonese Adekanye a Lazio Style Channel: “Ho segnato in fuorigioco, potevo aspettare un pochino prima di andare in profondità. Jony ha fatto una grande partita oggi, mi ha servito bene. Quando ho saputo di partire titolare con Immobile ero molto contento perché Ciro per me è una leggenda. Un sogno giocare con un calciatore come lui. La partita è stata molto più facile con uno con le sue qualità. Ora abbiamo il Napoli con la possibilità di andare sempre più avanti. E’ un onore far parte di questa squadra anche se non gioco molto: puntiamo il record delle 11 vittorie. Tutti mi aiutano a migliorare e mi sono sempre stati vicini”.
Lazio Cremonese Inzaghi gongola per l’ennesima vittoria della squadra: stavolta è il turno della Coppa Italia con i quarti raggiunti.
Lazio Cremonese Inzaghi ha parlato in conferenza post gara: “Ho avuto le risposte che volevo in una partita a cui tenevamo molto. Sia chi ha giocato dall’inizio chi è subentrato ha dato il massimo. Quest’anno si è creata una bellissima alchimia con squadra, tifosi e staff. Sappiamo che non sarà facile mantenere questi ritmi ma noi dobbiamo continuare a migliorare tutti i giorni negli allenamenti. Cataldi ha un piccolo problema al polpaccio che si trascina da prima di Brescia così come Correa. Il polpaccio è un muscolo delicato, sta smaltendo il problema vediamo se rischiarlo con la Sampdoria. Radu e Lulic non erano in grado di giocare stasera: Lulic non ci sarà sabato, vedremo Radu. Leiva ci sarà con la Sampdoria. Su Jony ci conto molto: avrà un’altra chance sabato sabato”.
LAZIO CREMONESE Acerbi: “Io cerco sempre di dare il massimo, mi piace giocare e voglio aiutare i miei compagni. Quella di oggi è stata una gara senza storia. In campionato è bello vincere, ci sono tante partite in casa, ora ci attende la gara contro la Samp che è un’ottima squadra. Con i giocatori che abbiamo è più facile. Cercheremo di arrivare a maggio nella posizione che ci qualifica alla prossima Champions League, che è il nostro obiettivo. Pensiamo partita dopo partita”. Così Francesco Acerbi al fischio finale ai microfoni della Rai.
Lazio Cremonese le pagelle: ancora una vittoria per il team di mister Inzaghi. Raggiunti i quarti di Coppa Italia dove siamo attesi dal Napoli.
LAZIO (3-5-2)
Proto 6 – In porta con la pipa in bocca: così ha vissuto la gara il secondo portiere della Lazio. Nessun pericolo da sventare per lui.
Bastos 6,5 – Non rischia nulla in copertura e si fa notare nell’area della Cremonese prendendosi il rigore del 3-0 di Immobile e siglando il quarto gol di testa.
Luiz Felipe 6 – Non messo a dura prova dagli avanti della Cremonese ha vita facile nel cuore dell’area biancoceleste. Al 61′ Djavan Anderson 6 – Non corre pericoli così come tutti i compagni della retroguardia.
Acerbi 6,5 – Partita di normale amministrazione per il nostro leone: la Cremonese non può essere un cliente che può impensierirlo. Onnipresente.
Patric 7 – Libero da compiti difensivi si fa notare in fase propositiva sbloccando la gara. Per lo spagnolo è il primo gol con la maglia della Lazio. Da premiare.
Parolo 6,5 – Marco segna il suo primo gol stagionale in biancoceleste forse con una carica su portiere avversario che l’arbitro e il Var non ravvisano.
Cataldi 6 – La partita non è stata probante ma Danilo dimostra sempre di avere geometrie a centrocampo di tutto rispetto. Al 61′ André Anderson 6 – Entra a partita già decisa si diverte insieme alla squadra in quello che può essere definito un allenamento.
Berisha 6 – Un’altra occasione per lui dopo i deludenti spezzoni in Europa League: non brilla ma gioca una partita dignitosa. Urge mettere benzina nelle gambe.
Jony 7 – Suo l’assist per l’1-0 di Patric, ancora lui serve Parolo per il 2-0. Non c’è due senza 3 e infatti suo anche il passaggio sul gol di Bastos.
Adekanye 6 – I compagni cercano di servirlo in tutti i modi per farlo segnare lui non li premia. Si impegna molto ma si vede che è ancora molto acerbo.
Immobile 6,5 – Gol numero 109 per lui, superato bomber Giordano. Nessun aggettivo per lui, solo applausi. Dal 72′ Minala s.v.
Inzaghi 7 – Cambiano gli interpreti ma non i risultati. Certamente la partita non era impegnativa ma anche con le riserve la Lazio vola. Quarti di Coppa Italia raggiunti e Napoli prossimo avversario sul cammino verso l’ennesima finale.
CREMONESE Palombi cuore Lazio. Il giovane attaccante scuola biancoceleste, in forza ai grigiorossi, confessa le emozioni del ‘ritorno a casa’.
CREMONESE Palombi cuore Lazio. Quella di oggi non sarà una giornata come le altre per il giovane attaccante prodotto del vivaio biancoceleste. Ci sarà anche la sua famiglia questo pomeriggio, sugli spalti dell’Olimpico, ad assistere alla gara tra la sua attuale squadra e quella del suo cuore. Giocherà da titolare il classe ’96, il cui cartellino è ancora di proprietà dei capitolini. A supportarlo i genitori e la sorella Claudia, calciatrice della Lazio femminile. Una famiglia lazialissima: soprattutto papà Gianni, tifoso nei momenti più importanti della storia biancoceleste e dal quale i figli hanno ereditato la fede. Oggi però tiferanno tutti per la Cremonese. Simone sarà infatti un avversario che gli uomini di Inzaghi dovranno tenere in grande considerazione. Ottime finora le sue prestazioni in grigiorosso: gol pesanti, contro Crotone e Frosinone, e soprattutto continuità in campo, mantenuta nonostante diversi cambi alla guida tecnica. Oggi ce la metterà tutta per aiutare la sua squadra a proseguire il cammino in Coppa Italia. Ma anche se il risultato dovesse essere diverso, lui e la sua famiglia, ne siamo certi, non ne saranno affatto dispiaciuti.
Intanto Palombi ha rivelato tutte le sue emozioni per questo ‘ritorno a casa’: “L’Olimpico è casa mia, ho vissuto tante emozioni con questa maglia. La Lazio lotterà fino all’ultimo per la vetta della classifica. Noi, però, non partiamo battuti. Inzaghi è stato come un padre, mi ha fatto crescere tanto. Grazie a lui ho esordito in Seriie A e in Europa League”.
Filippo Inzaghi sulla Lazio e il fratello Simone – Entrambi stanno vivendo un bellissimo momento a livello calcistico
Filippo Inzaghi sulla Lazio e il fratello Simone – I due sono quasi coetanei e spesso si sono incontrati da avversari sul campo. Ora però, entrambi allenano due squadre facendo parlare di loro, già perché se Simone sta portando la Lazio in alto, lo stesso sta facendo suo fratello Pippo in Serie B con il Benevento, la sua squadra si trova al primo posto. In una lunga intervista il fratello maggiore ha parlato così della Lazio e di Simone:
“Simone è un modello per tutti gli allenatori, non soltanto per me. In questo momento è uno dei migliori a livello europeo, chi sta ottenendo e ha ottenuto i suoi risultati? Riesce a gestire sia gli uomini in campo che a lavorare tatticamente, un allenatore dei nostri tempi. Veniamo spesso messi in paragone o confrontati, noi ci sentiamo ogni giorno e non facciamo altro che parlare di pallone, qualche volta anche dei miei nipoti”.
Scudetto: “Scudetto? Raggiungere la Champions, sarebbe tantissimo, un traguardo straordinario. La Juve ha più panchina, anche lì ha molta qualità e credo che alla lunga verrà fuori e farà la differenza. Reputo anche l’Inter superiore. Certo, sognare poi, non costa nulla, sopratutto se poi ripenso a cosa dicevano di Simone due mesi fa e a inizio stagione“.
Immobile: “Chi reputo il migliore attaccante del momento e mi piace di più? Sicuramente Immobile. Lui è il numero uno, si sta superando, non sta facendo cose nella norma. Ovviamente se fosse straniero, verrebbe elogiato di più e tutti ne parlerebbero. Lui oltretutto non segna e basta, ma aiuta anche la squadra, lavora per loro. Aiuterà la Nazionale agli Europei, è sicuro”.
Inzaghi pronto a diventare l’allenatore con più presenza nella Lazio, riuscirebbe a entrare anche in questa statistica della storia
Inzaghi pronto a diventare l’allenatore della Lazio con più presenze di sempre. Quando iniziò la sua avventura in biancoceleste, nessuno poteva mai immaginare che oggi la Lazio e soprattutto Simone Inzaghi potessero raggiungere questi storici traguardi. Ma quest’anno, la storia della Lazio sta cambiando grazie soprattutto a questo allenatore. Sono tanti i record battuti dalla banda del mister piacentino e nessuno ha intenzione di fermarsi, il prossimo potrebbe essere proprio lui. Con la partita di oggi infatti, Simone, siederà per la 182ima volta sulla panchina biancoceleste e con le 20 partite di campionato che mancano, riuscirà a raggiungere il primo in questa speciale classifica, Dino Zoff a quota 202 panchine con la Lazio, primato assoluto. Se oggi dovesse passare il turno in Coppa Italia, andrebbe poi a giocarsi anche i quarti e a quel punto supererebbe il mito Zoff portandosi al primo posto, sarebbe un altro traguardo raggiunto.
CALCIOMERCATO LAZIO Escalante è a Roma e si sta sottoponendo alle visite mediche
CALCIOMERCATO LAZIO Escalante – Nella serata di ieri, Gonzalo Escalante è approdato a Roma per iniziare la nuova avventura con la maglia biancoceleste. Il centrocampista ha firmato un contratto di quattro anni a 1,5 milione a stagione. Anche se in questo momento sta svolgendo le visite mediche di rito, il suo innesto e la sua avventura in biancoceleste dovrebbe incominciare a partire da giugno prossimo. Infatti il calciatore, dovrebbe tornare poi nella sua squadra, l’Eibar e finire la stagione con loro. Manca ormai solo l’ufficialità ma è questione di ore e poi Escalante sarà un nuovo calciatore biancoceleste.
Il presidente Claudio Lotito dopo le polemiche dei giorni scorsi telefona ad Andrea Lenzini, nipote del presidente del primo scudetto biancoceleste Umberto, per scusarsi.
Il presidente Lotito chiama Lenzini per scusarsi. A svelarlo è lo stesso Andrea Lenzini tramite i social: “Questa sera ho ricevuto la telefonata del presidente Claudio Lotito al quale ho fatto i complimenti per la nostra LAZIO e per il lavoro svolto. Lui mi ha detto che non era proprio quello il senso del suo discorso sulla presidenza UMBERTO LENZINI, ha espresso dispiacere per i malumori arrivati dalle sue parole male interpretate.
Siccome nel tempo ho imparato un po’ a conoscerlo posso credergli. Io sono uno che crede nella buona fede delle persone. Credo che se un presidente di una società come la Lazio, prende in mano il telefono, mi telefona e dice certe cose, lo fa perché vuole fare chiarezza in primis con me. Infatti nel tempo, specialmente con me, ha sempre speso parole di elogio su Umberto Lenzini. Io direi di fare un passo avanti… FORZA LAZIO SEMPRE”.