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Verso Atalanta Lazio: problemi sulle fasce per Gasperini, Gosens squalificato

Verso Atalanta Lazio doppia sfida che vedrà entrambe le squadre impegnate mercoledì per la Coppa Italia e poi domenica in campionato

Verso Atalanta Lazio la doppia sfida nel giro di 4 giorni. Come sappiamo, mercoledì Atalanta e Lazio si sfideranno per i quarti di finale di Coppa Italia, chi passerà affronterà la vincente tra Napoli e Spezia. Se in casa Lazio ci sono problemi difensivi dovuti all’infortunio di Luiz Felipe in casa bergamasca i problemi sorgono sulle fasce. Durante la partita di sabato contro il Milan, l’olandese Hateboer è uscito al 67′ per un problema al piede al piede sinistro, in panchina infatti si è tolto immediatamente lo scarpino.

SOSTITUTI

In caso di conferma per la sua assenza, toccherà al neo acquisto Mahele prendere il posto, inoltre in campionato sarà costretto a giocare nuovamente per via della squalifica di Gosens, questa volta però si sposterà sulla fascia mancina. Nel caso in cui l’olandese Hateboer non dovesse farcela per nessuno dei due match allora la questione diventerebbe delicata per la dea che sarebbe costretta a schierare per la prima volta il primavera Ruggeri. Le fasce dell’Atalanta uno dei punti di forza della squadra fa sempre, potrebbero essere in difficoltà nella doppia sfida.

LAZIO SASSUOLO Gli highlights della rimonta biancoceleste con Sergej e Ciro

LAZIO SASSUOLO Gli highlights della rimonta biancoceleste con Sergej e Ciro

LAZIO SASSUOLO Gli highlights della partita che ha permesso alla squadra di Inzaghi di rimanere a -3 dal terzo posto

LAZIO SASSUOLO Gli highlights del match vinto in rimonta dopo l’iniziale vantaggio di Caputo. La Lazio prova a recuperare la partita e al 25′ il sergente Milinkovic con una stoccata da calcio d’angolo mette a segno la rete dell’1-1. Nel secondo tempo grazie a una splendida azione di Marusic arriva il gol della vittoria con il solito Ciro Immobile che spiazza Consigli e regala i 3 punti ai biancocelesti.

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LAZIO SASSUOLO LE PAGELLE – Ciruzzo e il Sergente illuminano l’Olimpico

LAZIO SASSUOLO Inzaghi: “3 punti d’oro. Continuiamo così”

LA NOSTRA STORIA Tanti auguri a Marco Parolo

Il 25 gennaio 1985 a Gallarate, prov. di Varese, nasce Marco Parolo. Centrocampista della Lazio, capace di fare ottimamente entrambe le fasi di gioco. Bravo in fase di interdizione e con uno spiccato senso del gol grazie a un gran tiro dalla distanza e agli inserimenti in area di rigore che lo rendono una mina vagante per le difese avversarie.

Oltre alle doti tecniche, Parolo si contraddistingue anche per quelle umane. Uomo spogliatoio, e sempre a disposizione della squadra, non si è mai reso protagonista di comportamenti antisportivi o parole fuori posto.  E’ spesso in prima linea quando si tratta di partecipare a eventi benefici. A tutti gli effetti può essere considerato uno degli uomini simbolo della Lazio degli ultimi anni.

GLI INIZI

Inizia la carriera in squadre minori per poi passare nelle giovanili del Como. Nel 2005, in seguito al fallimento della società lombarda passa a titolo gratuito alla Pistoiese dove resta per due stagioni. Nel 2007 viene riscattato dal Chievo Verona, che lo manda in prestito prima al Foligno e poi al Verona. Due stagioni dopo passa al Cesena e, a 24 anni, arriva l’esordio in serie B. Il 30 maggio 2010 Parolo realizza il gol decisivo nella partita Piacenza-Cesena (0-1), che permette alla squadra cesenate di conquistare la promozione alla Serie A, categoria dalla quale mancava da 19 stagioni. La società cesenate visto il suo ottimo rendimento decide di acquistare metà del suo cartellino. Il 28 agosto 2010 esordisce in serie A. L’anno dopo viene riscattato per intero dal Cesena. Nel 2012 si trasferisce a Parma con la formula del prestito con diritto di riscatto fissato intorno ai 4 milioni di euro in favore della società gialloblù. L’anno successivo la società parmense esercita il diritto di riscatto.

L’ARRIVO ALLA LAZIO

Dopo due ottime stagioni in Emilia il 1º luglio 2014 si trasferisce alla Lazio. Esordisce in biancoceleste il 24 agosto 2014 nella partita di Coppa Italia, vinta 7-0, contro il Bassano Virtus. L’8 agosto 2015, seppur squalificato, perde la Supercoppa Italiana 2015 contro i Campioni d’Italia della Juventus. Il 18 agosto nell’andata dei preliminari di Champions League a Roma contro il Bayer Leverkusen gioca la sua prima partita nelle coppe europee. La seconda stagione in biancoceleste non è brillante come la prima. Ciononostante Parolo è un punto cardine della Lazio, anche quando ad aprile 2016 sulla panchina biancoceleste si siede Simone Inzaghi. Il centrocampista di Gallarate è fondamentale per il gioco biancoceleste. Soprattutto nel cosiddetto lavoro sporco. Con i capitolini ha vinto la Supercoppa Italiana nel 2017 e nel 2019 e la Coppa Italia nella stagione 2018/19.

LA NAZIONALE

Nel 2011 in vista del doppio impegno contro Slovenia ed Ucraina, il ct azzurro Cesare Prandelli, lo convoca per la prima volta nella Nazionale maggiore. A marzo, a 26 anni, nell’amichevole disputata dalla nazionale a Kiev con l’Ucraina fa il suo esordio in maglia azzurra rilevando Marchisio. A novembre 2013 viene convocato da Prandelli in vista del doppio impegno contro Germania e Nigeria. Prende parte alla spedizione azzurra per il Mondiale del 2014, dove gli viene assegnata la maglia numero 18. È però l’Europeo del 2016 a consacrarlo in Nazionale. Diventa un titolare inamovibile nello scacchiere di Conte, che all’occorrenza lo utilizza anche regista basso.

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LAZIO SASSUOLO DE ZERBI: “Potevamo fare più gol…”

Lazio Sassuolo De Zerbi mastica amaro per l’occasione sprecata all’Olimpico dopo il vantaggio di Caputo. L’allenatore degli emiliani comunque soddisfatto del girone di andata dei suoi.

De Zerbi a Sky: “La Lazio è più forte, abbiamo sofferto la loro fisicità. Dopo il primo gol nel primo tempo potevamo segnare di più, poi abbiamo subito i loro centimetri e infatti il gol del pareggio è arrivato su calcio piazzato. Abbiamo fatto 30 punti nel girone d’andata, abbiamo perso 5 partite tutte con squadre che ci sono davanti. Abbiamo fatto tanto anche se potevamo fare qualcosa di più. Non voglio scuse ma abbiamo avuti dei problemi con i nostri attaccanti a causa degli infortuni. Siamo sempre il Sassuolo e queste assenze le paghiamo. Ora faccio il diplomatico, ma sono arrabbiatissimo per i punti buttati. Anche con la Roma potevamo fare meglio”. 

LAZIO SASSUOLO 2-1: è il quinto gioiello consecutivo

LAZIO SASSUOLO 2-1 – I biancocelesti, nel match delle 18.00, si sono imposti sugli emiliani con le reti di Milinkovic e Immobile

LAZIO SASSUOLO 2-1 – Quinta vittoria per i biancocelesti che battono i neroverdi all’Olimpico. La squadra di De Zerbi va in vantaggio al 6’ grazie di Caputo. I padroni di case però reagiscono e trovano il pari con la zuccata aerea di Milinkovic Savic. Nella ripresa è Ciro Immobile a siglare il 2-1 finale. Con i 3 punti odierni la Lazio aggancia il Napoli al sesto posto a quota 34 punti.

LAZIO SASSUOLO Inzaghi: “3 punti d’oro. Continuiamo così”

LAZIO SASSUOLO Inzaghi – Al fischio finale del match, il tecnico biancoceleste ha commentato il 2-1 sui neroverdi

LAZIO SASSUOLO Inzaghi: “La gara di oggi era molto complicata, lo sapevamo e così è stato. La squadra però ha giocato una grandissima partita, venivamo dalla gara di giovedì in coppa e oggi affrontavamo una squadra tosta. Questa è la quinta vittoria consecutiva, sono 3 punti importantissimi, siamo soddisfatti e dobbiamo continuare così. Eravamo reduci da un momento difficile ma i ragazzi sono stati bravissimi a reagire, vincendo il derby, un match che a Roma ha un’importanza particolare, e dando continuità ai risultati. Ora avremo due trasferte consecutive a Bergamo che dovremo affrontare al meglio. Correa mezz’ala? All’occorrenza può fare tutto, ancora però non è al meglio della condizione. Rinnovo? Non lo so, ho visto Lotito, mi ha detto che è pronto e attendo con fiducia. Anche io sono pronto. Immobile? Stasera ha giocato con un antidolorifico, non può allenarsi con continuità perché ha un problema importante alla caviglia. È il nostro leader, cerco di usarlo sempre ma giocando così tanto non è semplice”. Così Simone Inzaghi ai microfoni di Sky Sport.

LAZIO SASSUOLO LE PAGELLE – Ciruzzo e il Sergente illuminano l’Olimpico

Lazio Sassuolo le pagelle: vittoria di carattere della squadra di Inzaghi che si avvicina sempre più alle posizioni Champions.

LAZIO (3-5-2):

Reina 6 – Incolpevole sul gol con i suoi compagni di difesa presi in controtempo. Per il resto della gara nessuna parata da segnalare.

Patric 6 – Controlla bene gli avanti del Sassuolo che a dire il vero si sono fatti vedere poco dalle sue parti. Il cartellino giallo rimediato spinge Inzaghi al cambio. Al 67′ Parolo 6 – In un ruolo non suo è diligente e sempre a disposizione della squadra: anche stasera non sfigura.

Acerbi 6,5 – E’ sempre il pilastro della difesa biancoceleste: non sbaglia un anticipo oggi.

Radu 6 – Il romeno non soffre per nulla dalla sua parte: partita diligente e sporca come lui ama fare.

Lazzari 6 – Oggi meno devastante rispetto al derby ma su una sua scorribanda mette Immobile nella possibilità di segnare il 3-1 ma la difesa emiliana rimpalla il tiro. Al 75′ Lulic s.v.

Milinkovic 7,5 – Si prende la squadra sulle spalle in assenza del suo compagno Luis Alberto. Gioca una partita a livello muscolare mostruosa, lo stacco di testa per il pareggio è imperioso.

Leiva 6 – Insieme ad Akpa Akpro recupera tantissimi palloni e nel secondo tempo tenta anche una scorribanda su assist di Milinkovic ma viene anticipato sul più bello. Al 75′ Escalante 6 – Entra e nel finale ha subito un occasione sulla respinta di Consigli su tiro di Muriqi: la sua conclusione è però troppo debole.

Akpa Akpro 6,5 – Ma quanto è decisivo in interdizione sto ragazzo? Tiene troppo la palla nelle ripartenze ma quante palle ha recuperato! Qualche errore ci sta ma il suo lo fa sempre.

Marusic 6,5 – Che treno! Difende e attacca in continuazione per 90′: nel primo tempo prova il tiro, nel secondo regala un cioccolatino per il gol di Immobile.

Correa 6 – Suo l’angolo sul gol di testa di Milinkovic ma si vede che fisicamente non è ancora al meglio. Manca a più riprese il colpo finale che potrebbe portarlo al tiro per dei dribbling di troppo. Al 67′ Caicedo 6 – Protegge il pallone e fa salire la squadra: tante le azioni di ripartenza che partono dai suoi piedi che però la Lazio non riesce a concretizzare.

Immobile 7 – Sempre lui Ciruzzo, la timbra ancora una volta: 13esimo gol stagionale e gol decisivo per la vittoria della squadra. Al’85’ Muriqi 6 – Entra con lo spirito giusto, prende falli per far rifiatare la squadra e tenta il tiro con Consigli che para.

All. Inzaghi 7 – Senza Luis Alberto era difficile veder brillare la squadra. I suoi ragazzi vanno sotto ma non demordono: consapevoli della propria forza la ribaltano con merito senza rischiare nulla nel finale. Bravi tutti!

LAZIO Luis Alberto di nuovo al lavoro dopo l’operazione. E il rientro si avvicina

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LAZIO Luis Alberto di nuovo al lavoro dopo l’operazione. E il rientro si avvicina. Le ultime sulle condizioni dello spagnolo.

LAZIO Luis Alberto di nuovo al lavoro dopo l’operazione. Sono trascorsi soltanto tre giorni da quando è stato dimesso dalla Paideia. I medici gli avevano ordinato riposo assoluto per almeno una settimana, ma l’ex Liverpool non ce l’ha fatta. Merito del suo fisico, il cui recupero lampo gli ha permesso di iniziare questa domenica con un pò di cyclette. Ce lo mostra lui stesso, attraverso una story postata sul suo profilo Instagram. Di certo un buon segnale in vista del rientro in campo: assente sia quest’oggi che mercoledì in Coppa Italia, lui spera di farcela per domenica prossima, inizio del giro di boa. Tutto però dipenderà dall’andamento nei prossimi giorni del decorso post operatorio. Se il ritmo sarà lo stesso visto oggi, il Mago sfornerà l’ennesima sorpresa.

LA NOSTRA STORIA Il Mito biancoceleste: Giorgio Chinaglia

Il 24 gennaio 1947 a Pontecimato, frazione di Carrara, nasceva l’attaccante più forte e più amato che abbia mai indossato la maglia della Lazio: Giorgio Chinaglia.

Giorgio Chinaglia frequenta la scuola cattolica St. Peter’s e poi la Lady Mary grammar school. Qui conosce l’allenatore della squadra di rugby della Lady Mary che gli propone di allenarsi con loro. È il padre a rifiutare affermando che un italiano deve giocare solo al calcio. E così Giorgio inizia a giocare a pallone. Dopo poco tempo viene inserito sia nella squadra scolastica di calcio che in quella di rugby. Intanto il padre, dopo anni di sacrifici, abbandona la fabbrica ed apre un ristorante, il ‘Mario’s Bamboo Restaurant’, ricavandone ottimi profitti. Oltre a frequentare la scuola e il campo di allenamento la sera aiuta facendo il cameriere o lavando i piatti.

Il pallone però è il suo credo: segna reti a grappoli e un osservatore del Cardiff City gli propone di presentarsi a un provino ma Chinaglia rifiuta di farlo. È lo Swansea a portarlo nelle sue giovanili e Giorgio inizia la sua carriera. Aiutato dalla fortuna a causa di una decimazione dei titolari dovuta a infortuni e squalifiche viene convocato esordendo in una gara di Football League Cup contro il Rhotheram non ancora sedicenne. Solo l’anno dopo contro il forte Portsmouth farà la sua seconda apparizione in prima squadra. Nel 1966 però il club, non credendo nelle sue qualità, lo lascia libero. Il padre, che nel frattempo si trovava in vacanza a Massa, era riuscito a trovare un accordo con la Massese. L’esordio di Giorgio Chinaglia nel calcio italiano avviene proprio in un’amichevole contro la Lazio pareggiata per 2-2, dove realizza anche una rete di tacco.

L’ARRIVO ALLA LAZIO

Chinaglia arrivò così alla corte di Juan Carlos Lorenzo, insieme a Pino Wilson, in cambio di 200 milioni di lire. Nonostante il carattere forte di Giorgio il tecnico argentino ne capì subito i pregi e i difetti e in poco tempo Giorgione fu pronto per l’esordio in serie A, che avvenne alla seconda giornata contro il Bologna. La svolta della sua carriera avvenne in una gara in casa con il Milan quando, dopo un primo tempo giocato senza aver quasi mai visto la palla, nel secondo, caricato a mille da Lorenzo, tornò in campo e segnò la prima rete di una lunga serie. Nel suo primo anno in biancoceleste la Lazio arrivò ottava e lui segnò 12 reti. Nella stagione successiva le cose andarono malissimo, la Lazio arrivò penultima in classifica e il tecnico pagò con l’addio.

GIORGIO E MAESTRELLI

Al posto di Lorenzo fu ingaggiato Tommaso Maestrelli, che quell’anno aveva guidato il Foggia. Sembrava una fesseria allontanare un tecnico per prenderne un altro che con la sua squadra aveva avuto la stessa sorte retrocedendo anch’egli ma quella del presidente Lenzini, dopo poco tempo, si rivelò la scelta più importante che potesse prendere per la storia della società biancoceleste. Maestrelli fu accolto con diffidenza ma, ben presto, grazie alla sua bonaria e saggia figura i giocatori cominciarono a ritenerlo un padre. I due assieme furono capaci di portare la squadra biancoceleste di nuovo in serie A per arrivare a sfiorare, da neopromossa, lo scudetto 1972/73.

La stagione successiva, Chinaglia con 24 goal, fu l’artefice del primo Scudetto. Lo spogliatoio biancoceleste era diviso in due: c’erano due gruppi distinti che si cambiavano in spogliatoi separati, che a mensa sedevano in tavoli diversi, che alle partitelle se le davano di santa ragione fino a farsi male davvero, tanto che alcuni erano costretti a saltare la partita la domenica successiva. Da quel magico momento però, complice il suo caratteraccio, tutto sembrò andare storto.

GLI ANNI SEGUENTI

A cominciare dalla Nazionale, partita per Monaco 74. Contro Haiti, Valcareggi,  decise di sostituirlo con Anastasi. Giorgione andò verso la panchina, facendo il gesto dell’ombrello. Con la Lazio del dopo scudetto, invece, ottenne un terzo posto. Al Cosmos Giorgione giocò al fianco di campioni come Pelé, Franz Beckenbauer. Chinaglia fu il miglior marcatore della North American Soccer League.  Vinse il premio per il miglior marcatore della NASL nel 1976, 1978, 1980, 1981 e 1982. Venne giudicato miglior giocatore del torneo nel 1981.

CHINAGLIA PRESIDENTE

Nel 1983 ritorna in Italia per diventare il Presidente della Lazio. L’anno dopo la Warner Communications gli cedette parte delle azioni dei Cosmos.  Al termine dello stesso anno Chinaglia fu costretto a cedere anche la Lazio, sempre per problemi economici, a Franco Chimenti. Muore il primo aprile del 2012. Da allora riposa al cimitero di Prima Porta al fianco del suo “Maestro”, Tommaso Maestrelli.

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Lazio Sassuolo Inzaghi: “Reduci da 4 vittorie, ma sarà dura”

Lazio Sassuolo Inzaghi – Questo pomeriggio, il tecnico biancoceleste è intervenuto in conferenza e ha presentato il match dell’Olimpico

Lazio Sassuolo Inzaghi: “Siamo reduci da un ottimo periodo, da una buona striscia di risultati positivi. Dobbiamo fare i conti con gli stop di Luis Alberto e LuizFelipe, ma dobbiamo pensare alla gara di domani che sarà molto complicata. Stiamo valutando un acquisto, ma siamo concentrati solo sulla gara di domani. Il Sassuolo vanta calciatori di qualità e può contare su un buon gioco: servirà la cattiveria e l’aggressività dimostrata nelle ultime gare. Nonostante mille difficoltà abbiamo svolto un buon percorso finora tra Champions League e campionato. Akpa Akpro si sta meritando di giocare, ha ottime qualità fisiche e tecniche. Siamo molto contenti di lui, si sta meritando spazio grazie al lavoro che svolge in allenamento. Siamo pronti, vogliamo svolgere una grande gara nella giornata di domani per dar seguito al nostro momento positivo.

IL RINNOVO

Il rinnovo non credo che abbia inciso sulla squadra, i miei ragazzi sanno quanto conta per me la Lazio e quanto sto dando per questo Club, al termine di ogni gara sono senza voce. La svolta per noi è avere soldati sempre arruolabili, dal post lockdown abbiamo avuto pochissime volte tutto il gruppo a disposizione. Luis Alberto è unico come giocatore, ma siamo abituati a far fronte alle difficoltà. Svolgeremo comunque una grande prova. Il calendario è ricco di impegni, ci aspetta un piccolo ciclo molto importante e inizierà domani. In difesa abbiamo delle rotazioni limitate: Luiz Felipe è importantissimo per noi, ma dobbiamo andare avanti nel miglior modo possibile sapendo che ogni suo compagno darà il massimo per sostituirlo al meglio”.

Lazio Sassuolo: probabili formazioni, orario e dove vederla

Lazio Sassuolo – Dopo la qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia, i biancocelesti affrontano gli emiliani in campionato

LAZIO SASSUOLO – Reduci da 4 successi di fila (3 in campionato contro Fiorentina, Parma e Roma e uno in Coppa Italia sempre contro i gialloblu), i biancocelesti ospitano gli uomini di De Zerbi all’Olimpico nel match valido per la 19esima giornata di Serie A. A Formello è tornato il sereno dopo alcune prestazioni opache. Vincere aiuta a vincere e conferisce entusiasmo a tutto l’ambiente: questa è l’atmosfera che si respira in casa Lazio alla vigilia della sfida contro i neroverdi. La gara, in programma domani alle 18.00, verrà trasmessa da Sky e sarà visibile anche sulle piattaforme streaming SkyGo e Now tv. Di seguito le probabili formazioni:

LAZIO (3-5-2): Reina; Patric, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic, Leiva, Akpa Akpro, Marusic; Caicedo, Immobile. All.: S. Inzaghi.

SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli; Muldur, Marlon, Ferrari, Rogerio; Locatelli, Magnanelli; Defrel, Traoré, Djuricic; Caputo. All.: De Zerbi

TAMPONI LAZIO – Secondo round, l’avv Gentile non esclude un nuovo patteggiamento

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TAMPONI LAZIO – In attesa del secondo round, parla il legale della società biancoceleste, avvocato Gian Michele Gentile.

TAMPONI LAZIO – Ieri intanto si è concluso il primo atto, con le multe ‘light’ per la società, Lotito e i dottori Pulcini e Rodia. Adesso c’è attesa per l’esito del secondo fascicolo aperto dalla Procura Figc: quello relativo ai tamponi di Leiva, Strakosha e Immobile analizzati lo scorso novembre dal laboratorio ‘Futura Diagnostica’ di Avellino. In merito, il legale della Lazio Gentile ha rilasciato alcune dichiarazioni all’Ansa, eccole di seguito.

Ci viene contestato che la Lazio non ha trasmesso all’Asl regionale l’esito positivo dei tamponi di Leiva, Strakosha e Immobile. Si tratta di un problema di applicazione delle norme: secondo noi infatti sia la Regione Lazio che Campania, infatti, nel fare le convenzioni con i laboratori privati, hanno messo a carico dei laboratori l’onere di comunicare il tampone positivo alla Regione. Patteggiamento? Stamane abbiamo chiesto gli atti, penso che tra domani e lunedì arriveranno. In base a quelli, vedremo qual è il ragionamento che fa la Procura e poi valuteremo“.

CALCIOMERCATO LAZIO – Tare mette gli occhi su Todibo

CALCIOMERCATO LAZIO – Mancano 10 giorni alla fine della sessione invernale e il d.s. Tare sta seguendo attentamente il profilo di Todibo

CALCIOMERCATO LAZIO – Difensore centrale, quello del francese classe ’99 è un profilo gradito al d.s. Tare che starebbe pensando a lui per sistemare il reparto arretrato. La società è al lavoro in questa direzione anche alla luce dello stop che attende Luiz Felipe, appena operato alla caviglia. Essendo però un under 22, Todibo non occuperebbe un posto in lista, pertanto consentirebbe al brasiliano di rientrare ad aprile qualora fosse possibile. In prestito al Benfica ma di proprietà del Barcellona, il francese fatica a trovare continuità, motivo per cui la Lazio e la Champions potrebbero consentirgli il salto .

LA NOSTRA STORIA – Mario Facco per sempre con noi

Il 23 gennaio 1946 segna la nascita di Mario Facco a Milano. Inizialmente difensore per l’Inter, disputa una partita di campionato e tre di Coppa Italia con i nerazzurri.

Nel 1968, Facco si unisce alla Lazio, diventando una figura chiave della difesa per sette stagioni. Durante il suo periodo con i biancocelesti, contribuisce a due promozioni in Serie A e alla conquista dello Scudetto nella stagione 1973-1974, anche se in quell’anno perde il posto da titolare a favore di Sergio Petrelli. Nel 1974, viene ceduto all’Avellino, rimanendovi per tre stagioni. La sua carriera termina al Parma nel 1977/78 a causa di un grave infortunio a tibia e perone.

Dopo aver ottenuto la licenza da allenatore, Facco inizia a guidare le giovanili dell’Avellino nel 1980. Nella stagione 1981/82, assume la guida dello Squinzano. Nel 1982 passa al Frosinone in Serie C2 e l’anno successivo alla Salernitana in Serie C1. Allena anche il Barletta sempre in Serie C1. Nel 1986-1987, diventa allenatore della Ternana, con giocatori noti come Vincenzo D’Amico e il giovane Paolo Di Canio. Chiude la stagione al terzo posto. Rimane alla guida della squadra anche nella stagione successiva, ma viene esonerato in breve tempo. In seguito allena Vigor Lamezia e Trapani. Colpito da una malattia incurabile, muore nella sua casa sul litorale nord di Roma all’età di 72 anni.

Oggi avrebbe compiuto 78 anni. Nato il 23 gennaio 1946, a Milano, Facco è stato un terzino destro. Con i biancocelesti ha giocato 126 partite, segnando 4 gol. La sua prima rete con la maglia biancoceleste risale al 25 ottobre 1970, nella partita casalinga contro il Verona.

Ha vinto il titolo di Campione d’Italia due volte nella sua carriera: la prima nella stagione 1965/1966 con l’Inter e la seconda nella storica annata 1973/1974 con la Lazio. Facco ha lasciato un’impronta indelebile nei cuori e nei ricordi dei tifosi biancocelesti, un uomo impossibile da dimenticare, prima ancora che calciatore.

Luiz Felipe, operazione riuscita: “Torno presto, ve lo prometto”

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Buone notizie per il giocatore brasiliano, che rassicura i tifosi dopo che l’intervento è andato a buon fine

Lazio, l’intervento alla caviglia di Luiz Felipe ha avuto buon esito. Il giocatore brasiliano che si è sottoposto all’intervento chirurgico di pulizia alla caviglia destra ha lanciato un messaggio su Instagram, comunicando che sta bene. “Ciao, ragazzi! Come molti di voi sapranno, oggi ho subito un intervento alla caviglia destra. Mi avete inondato di messaggi d’affetto e mi avete fatto sentire come parte di una grande famiglia! Volevo rassicurarvi che l’operazione era necessaria ed è andata per il meglio, mi sento bene e non vedo l’ora di poter tornare in campo. Torno presto vi prometto. Un grande abbraccio a tutti!, recitava il post.

TAMPONI LAZIO – La Figc multa la società, Lotito, Pulcini e Rodia

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TAMPONI LAZIO – La Figc multa la società, Lotito, Pulcini e Rodia: le decisioni.

TAMPONI LAZIO – A comunicare questo ‘primo atto’ la stessa Federazione, con un comunicato ufficiale. Destinataria del provvedimento in primis la stessa società biancoceleste, che dovrà sborsare 2500 euro. Cifra che va ad aggiungersi ai 1875 euro comminati al presidente e ai 937,50 cadauno ai due medici societari. Il motivo della sanzione sarebbe da addebitarsi ad un’esecuzione in ritardo dei tamponi relativi al periodo maggio-giugno della scorsa stagione. Adesso si attende l’esito dell’altro fascicolo, quello sulle presunte irregolarità in questo campionato.

LAZIO PARMA Muriqi: “Mi sono sbloccato, ora voglio altri gol”

LAZIO PARMA Muriqi decisa la sfida propiziando l’autogol di Colombi grazie a un suo tiro in porta

LAZIO PARMA Muriqi finalmente si mette in mostra e porta la squadra alla vittoria. Il suo colpo di testa finisce sul palo, la palla poi rimbalza sulla testa del portiere e finisce in rete mandando la Lazio ai quarti di finale. Sul tabellino non risulterà il suo nome ma per i tifosi e la squadra la vittoria è arrivata grazie al pirata Muriqi. Non solo questo colpo di testa ma nel primo tempo ha preso un altro palo e poco dopo ha visto respingere un suo tiro indirizzato in rete dal portiere Colombi. Una bella prova da parte del kosovaro che finalmente sembrerebbe essersi sbloccato. Le sue parole alla Rai al termine della partita: “Sono felice per il mio primo gol con questa maglia. Devo proseguire in questa direzione e migliorare sempre di più. Contentissimo per aver raggiunto i quarti di finale”.

A LAZIO STYLE RADIO

“Felice per il gol e il passaggio. Il mio arrivo non è stato dei migliori, sono stato immediatamente sfortunato subendo ben 2 infortuni, poi ho avuto il Covid e l’infortunio non mi ha fatto svolgere la preparazione estiva con la squadra, i 90′ non erano facili da disputare, il mio cammino è stato diverso dai compagni. Tutti quanti mi hanno sempre aiutato supportandomi e ora ne sto raccogliendo i frutti. La squadra è molto forte, abbiamo grandissime qualità e lo stiamo dimostrando. Sono un attaccante e come tutti quando non segno perdo un po’ di fiducia. Ora però bisogna guardare subito avanti alla prossima partita che sarà contro il Sassuolo, una squadra difficile e dobbiamo concentrarci sul gruppo e non sul singolo. Sono pronto a dare tutto, continuiamo a vincere. Spero di continuare a segnare moltissimi gol, mi sono appena sbloccato”.

Roma in crisi e nel caos: la squadra si rifiuta di allenarsi

Roma in crisi e nel caos, la squadra decide di non allenarsi per protesta e fa saltare così l’allenamento mattutino

La Roma in crisi e nel caos dopo il derby perso per 0-3 non vive un bellissimo momento, infatti la squadra appare disunita e la batosta in Coppa Italia ha inciso ancora di più sulla situazione. Dopo appena 4 giorni dalla brutta sconfitta contro la Lazio, la squadra di Fonseca è dovuta scendere in campo per disputare gli ottavi di finale contro lo Spezia, un turno che sembrava essere già indirizzato. Già, sembrava, perché lo Spezia nonostante avesse le riserve è riuscito a conquistare i quarti eliminando una Roma ai supplementari totalmente in confusione. I primi 20 minuti della partita sono iniziati già con 2 reti di svantaggio, dopo di ché nei supplementari è arrivata la brutta figura: doppia espulsione in 20 secondi e il 6 cambio non possibile da effettuare. Proprio questo è stato al centro dei discorsi in questi giorni e ora la situazione appare complicata.

NIENTE ALLENAMENTO, LA SQUADRA SI RIFIUTA

Il presidente Friedkin si è infuriato per la brutta figura che la Roma ha fatto a livello europeo e mondiale, per questo ha deciso di far pagare l’errore della sesta sostituzione al giovane Gomber e Zubiria. Ma a far infuriare i giocatori è stato il licenziamento del 28enne Gomber, secondo loro molto professionale per essere mandato via. Infatti hanno chiesto il reintegro del ragazzo perché l’errore è stato da parte di tutto lo staff non del duo in particolare e ha quindi deciso per protesta di non scendere per il consueto allenamento. Nel frattempo Fonseca e lo staff erano sul campo di Trigoria ad attendere la squadra, ignari della protesta dei giocatori. Sono stati molti i messaggi di supporto per il giovane ragazzo, da Pau Lopez a Pellegrini, si sono spesi tutti per ringraziare Gomber. Ma a far scatenare questo non è stata solo la difesa del team manager ma anche un problema tra uno dei calciatori più importanti e Fonseca. Dopo qualche ora di attesa e confronto, la squadra ha deciso di svolgere la seduta di allenamento e nel pomeriggio è tornata a Trigoria per concentrarsi sullo Spezia.

COPPA ITALIA Lazio ai quarti di finale contro l’Atalanta: il calendario

COPPA ITALIA Lazio ai quarti di finale dopo la vittoria di ieri sera contro il Parma per 2-1 grazie a una rete all’ultimo minuto di Muriqi

COPPA ITALIA Lazio ai quarti di finale dove affronterà l’Atalanta dando vita a una sfida molto bella. Nella serata di ieri la squadra di Inzaghi riesce a superare il Parma e si porta così ai quarti di finale di questa competizione. A segno Parolo nel primo tempo, poi a 7 minuti dalla fine Mihaila realizza il gol del pareggio, i supplementari sembravano a un passo ma poi Muriqi mette a segno il suo primo con deviazione del portiere. La sfida contro i bergamaschi si giocherà mercoledì 27 gennaio alle ore 17.45 a Bergamo. Quindi non ci sarà nessuna sosta per i ragazzi, si scenderà in campo già la prossima settimana e pochi giorni dopo, Inzaghi e la squadra dovranno affrontare nuovamente l’Atalanta ma questa volta in campionato per un doppio confronto tutto ravvicinato.

IL CALENDARIO DEI QUARTI

INTER MILAN – 26 gennaio ore 20.45

ATALANTA LAZIO – 27 gennaio ore 17.45

JUVENTUS SPAL – 27 gennaio ore 20.45

NAPOLI SPEZIA – 28 gennaio ore 21

LAZIO PARMA INZAGHI: “Contento per Muriqi”. Poi apre al mercato

PARMA LAZIO LE PAGELLE – La pantera ci fa vedere la Juve: ora siamo a -1

LA NOSTRA STORIA Tanti auguri a Gigi Simoni

Il 22 gennaio 1939 a Crevalcore, in prov. di Bologna, nasce Luigi Gigi Simoni.

Centrocampista cresciuto nelle giovanili della Fiorentina nel 1959 Gigi Simoni passa al Mantova dove conquista la serie A. Nel 1961 passa in prestito al Napoli in B, conquista un’altra promozione e vince la Coppa Italia. L’anno seguente torna di nuovo al Mantova e debutta nella massima serie. Nel 1964, si trasferisce al Torino. In granata rimane per tre stagioni e nel 1967 passa alla Juventus. A fine stagione accetta il trasferimento in Serie B al Brescia, con cui ottiene la promozione in Serie A. Chiude la carriera nel 1974, a 35 anni, dopo tre anni trascorsi al Genoa.

LA CARRIERA DA ALLENATORE 

Una volta appesi gli scarpini al chiodo intraprende la carriera di allenatore. Guida molte squadre: Genoa, Brescia, Pisa, Lazio, Empoli, Cosenza, Carrarese, Cremonese, Napoli, Inter, Piacenza, Torino, CSKA Sofia, Ancona, Siena, Lucchese e Gubbio. Ha al suo attivo 8 promozioni: dalla B alla A con Genoa (1975-76 e 1980-81), Brescia (1979-80), Pisa (1984-85 e 1986-87), Cremonese (1992-93), Ancona (2002-03); e dalla C2 alla C1 con la Carrarese nel 1991-92. Nel febbraio del 2009 diventa Direttore Tecnico del Gubbio ma a ottobre del 2011 torna in panchina al posto dell’esonerato Fabio Pecchia per poi riprendere il suo ruolo di direttore tecnico nel 2012. Nel campionato 2013/14 è Direttore Tecnico della Cremonese e nel giugno 2014 ne viene eletto Presidente. Il 23 giugno 2015 il CdA lo riconferma, ma il 2 giugno 2016 viene sostituito da Michelangelo Rampulla. Il Genoa ha inserito Simoni nella sua Hall of Fame.

L’ANNO ALLA LAZIO

Nella stagione 1985-86 è il Presidente Chinaglia ad affidargli la squadra laziale, appena retrocessa in B. “La Lazio per me poteva essere una grande occasione, le premesse per fare bene c’erano tutte. La squadra era buona, in organico c’erano Caso, D’Amico, Poli, Fiorini, Ielpo, Garlini  invece incappammo in una stagione davvero turbolenta. Due mesi dopo l’inizio del campionato Chinaglia decise di lasciare. La società si sfaldò e la squadra iniziò ad avere delle battute d’arresto. Restammo per sette mesi senza prendere gli stipendi, per fortuna riuscimmo a tenere il gruppo unito. Fu veramente dura ma alla fine ci salvammo. La partita decisiva era Lazio-Brescia, sugli spalti c’erano 40.000 persone in festa”.

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