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Lazio e Auronzo di Cadore insieme fino al 2022

La Lazio ha comunicato di aver prolungato con il Comune di Auronzo di Cadore l’accordo per il ritiro estivo del club biancoceleste.

Con un comunicato apparso sul proprio sito ufficiale, la Lazio ha annunciato di aver prolungato l’accordo con il Comune veneto di Auronzo di Cadore fino alla stagione 2021/2022. Una partnership che continua dunque, arrivando a 15 anni. Nel corso degli anni tanti tifosi ed appassionati biancocelesti hanno trascorso le vacanze seguendo il ritiro della squadra ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo.

IL COMUNICATO

“La S.S. Lazio, la Media Sport Event Group ed il Comune di Auronzo di Cadore sono liete di annunciare il prolungamento alla stagione 2021/22 dell’accordo per il ritiro estivo della squadra biancoceleste nell’incantevole scenario del “Paese delle Tre Cime di Lavaredo”. Il record di presenza della Lazio nella cittadina veneta è destinato quindi a rafforzarsi arrivando, con il rinnovo, a toccare quota 15 anni di presenza. Un connubio forte, realizzatosi grazie al lavoro portato avanti dal club con le autorità locali, in primis l’Assessore allo Sport del Comune di Auronzo Enrico Zandegiacomo Seidelucio, già fautore del ritiro 13 anni fa, e la Media Sport Event Group di Gianni Lacché che hanno creduto fortemente in questa iniziativa sportiva e turistica”.

IL CONNUBIO TRA LA LAZIO ED AURONZO

“Il paesaggio delle Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità, le strutture sportive all’avanguardia e il rapporto di grande empatia venutosi a creare tra il popolo laziale e la popolazione auronzana fanno sì che Auronzo sia diventato la location ideale per il ritiro della squadra biancoceleste, accolta e coccolata sempre con grande calore. Il rinnovo assume oggi un significato particolare visto il momento storico di emergenza sanitaria che tutta la nazione sta vivendo, quasi a voler comunicare un messaggio di ottimismo e di speranza. Anche quest’anno il Comune di Auronzo, Media Sport Event e tutta la “macchina” organizzativa, si faranno trovare pronti qualsiasi siano le decisioni, le necessità e le esigenze per il ritiro estivo”.

INTANTO ANCORA SCINTILLE TRA LOTITO E AGNELLI>>>LEGGI QUI

Lotito Agnelli, ancora scintille per la ripresa: pressioni sul governo

Lotito Agnelli lo scontro è aperto: i patron in pressing sul governo per far prevalere le proprie posizioni. Motivo della contesa? La data per la ripresa degli allenamenti.

La Lazio preme per una lenta ripresa in sicurezza a partire dal 14 aprile, la Juve vorrebbe la contemporaneità di tutte le squadre con allenamenti a partire dal 4 maggio. Le posizioni sono ben delineate: a fianco di Lotito ci sono De Laurentiis e Pallotta, con Agnelli invece Ferrero, Cellino, Marotta, Cairo e Preziosi. Lotito Agnelli: la contesa è aperta. La Lazio vuole essere premiata in quanto ha vietato che i suoi giocatori lasciassero la Capitale, Juve e Inter invece vorrebbero far rientrare i calciatori lasciati andare nelle proprie nazioni e ammortizzare i 14 giorni di quarantena obbligatori per chi rientra dall’estero. La partita è aperta e ora si gioca sui tavoli del governo: Lotito e Agnelli infatti stanno facendo pressione su Spadafora. Vedremo a questo punto se il calcio potrà cominciare gradualmente a ripartire dal 14 aprile o se ci sarà ancora lockdown totale.

LAZIO Luis Alberto: “Il mio futuro? E’ alla Lazio. Voglio lo Scudetto”

LAZIO Luis Alberto parla del periodo passato, della carriera, dell’arrivo in biancoceleste e del sogno Scudetto

LAZIO Luis Alberto si è lasciato intervistare dal giornalista di ‘Onda Cero’ attraverso il canale ufficiale ‘El Transistor’ parlando della Lazio della quarantena:

“Dopo aver disputato la partita con il Bologna mi sono recato ad Andalusa con il mio fisioterapista per delle cure, lì c’è la mia famiglia, poi sono tornato subito a Roma, ma loro non sono tornati subito, così ho passato un mese qui da solo. Però mi è andata bene, perché ho la residenza in Italia e quindi mi hanno potuto raggiungere. Gli hanno controllato la temperatura, così ora stanno qui con me e mi tocca pure fare la spesa per tutti. L’Italia in questo momento si trova più avanti rispetto alla Spagna, credo che già a fine mese potremo iniziare ad allenarci, ovviamente non ancora tutti insieme, in piccoli gruppi. Ho la sensazione che piano piano stia finendo tutto, qui a Roma siamo più tranquilli, mentre al Nord è più grave. 

Campionato: “Cambiano sempre data e decisione. Però penso vogliano iniziare verso l’inizio di giugno, però non è possibile dare già un giorno specifico. Dipende tutto da cose si evolverà questo virus, anche se la cosa più importante che passi il prima possibile. Io voglio finire il campionato, sarebbe giusto sia per chi sta in alto ma anche per chi sta in basso. Non lo dico perché siamo secondi”.

Carriera

“Ho tardato nel fare il salto di qualità, l’avrei già dovuto fare da giovane, quando stavo al Siviglia non ero molto maturo, anche se non ho avuto molte chance. Mentre quando sono passato al Liverpool arrivavo dalla Serie B spagnolo, ho avuto un impatto diverso. Però sono riuscito ad adattarmi e mi allenavo sempre con intensità. A Malaga invece ho iniziato bene il pre campionato, però al Deportivo nell’anno successivo è andata benissimo, mi sentivo fiducioso. Mi divertivo molto e poi è arrivata la pubalgia. Però il vero salto di qualità l’ho fatto con la Lazio, questo è un grandissimo club. Quando sono arrivato non mi conosceva nessuno, specialmente all’inizio, ma era tutta colpa mia. Venivo sì dal Liverpool, ma non avevo mai giocato, mi allenavo e basta. Ho incontrato Campillo e ho cambiato totalmente mentalità. Iniziai a giocare di più e da lì è cambiato tutto, avere un mental coach per un giocatore giovane è davvero importante”.

Rinnovo: “Ho sempre ribadito che il Siviglia è casa mia e un giorno mi piacerebbe tornare, però il mio futuro è alla Lazio, è praticamente impossibile. Siamo a buon punto per il rinnovo, sono fiducioso, presto sarà ufficiale, ma prima bisognerà aspettare che termini il Coronavirus”.

Supercoppa: “E’ stato tutto molto strano, ho fatto il primo gol, ma è anche quello che ho festeggiato di meno. I nostri tifosi non c’erano e lì continuavano a urlare solo per Ronaldo. Non avevamo la rivalità e l’opportunità di esultare con la gente. La mia famiglia ovviamente era lì con me, però non è la stessa cosa, non mi ha dato la stessa adrenalina. Avrei preferito farlo in casa della Juventus, non mi è piaciuto”.

“Felipe Anderson era diverso, aveva una qualità non comune, anche Milinkovic è molto forte a livello qualitativo. Però quello che mi sta sorprendendo è Correa, lo conoscevo già dai tempi di Siviglia. Ho parlato con Immobile del Siviglia, ha detto che si è trovato bene, gli è piaciuta la città, il club, tutto, però davanti a lui c’era Gameiro ed era complicato. Ora l’importante è che stia con noi e che continui a segnare 35-40 gol a stagione”.

“Un saluto a tutti i laziali, speriamo passi tutto subito. Ci vediamo presto all’Olimpico per festeggiare qualcosa di bello con la Lazio. Venire alla Lazio è stata la miglior decisione che abbia preso. Con i tifosi della Roma non ho avuto mai nessun problema, qui le due squadre sono molto rivali più di Siviglia-Betis. Con i nostri tifosi che ci elogiano in campo siamo 12 invece che 11. E’ stato bello trasformare i fischi in applausi”.

“Sono sempre insieme a Jony da quando è arrivato qui. E’ facile giocare con Milinkovic. A Ciro ho chiesto un orologio se dovesse raggiungere i 37 gol, anche a Correa, d’altronde gli fornisco sempre degli assist”.

Obbiettivi: “Sono contento nonostante l’Europeo che sarebbe potuto essere il mio momento. Continuo a giocare come so e cerco di vincere la Serie A. Dobbiamo credere nello scudetto. Non dobbiamo dimenticare il nostro obbiettivo principale ovvero la Champions, però non si può neanche negare l’evidenza, siamo in lotta per lo scudetto”.

Diaconale augura Buona Pasqua a tutti soprattutto agli juventini…

Balzaretti: “La Roma arrivata sempre sopra la Lazio”

LAZIO Luiz Felipe: “Voglio vincere lo scudetto lasciando un segno nella storia”

LAZIO Luiz Felipe parla del momento che si sta vivendo tra quarantena, allenamenti e futuro

LAZIO Luiz Felipe ha molto mercato, su di lui ci sono moltissimi club, ma al momento il brasiliano è concentrato sulla possibile ripresa del campionato e vorrebbe regalare ai tifosi lo scudetto

Brasile Olimpico: “Bisogna pensare alla salute delle persone, stiamo vivendo un momento molto triste. La priorità di tutti è rimanere a casa e superare questo momento di difficoltà, noi continuiamo ad allenarci duramente. Appena saranno tutti liberi e le autorità sanitarie ci consentiranno di tornare perché non c’è più l’alto rischio di contagio, ci faremo trovare pronti per riprendere gli allenamenti e continuare nella lotta per lo scudetto“.

Obbiettivi: “Ne ho molti da realizzare nella mia carriera, uno su tutti è giocare i Mondiali. Però bisogna andare un passo alla volta, senza crearsi tantissime aspettative. Devo ancora lavorare molto per avere la possibilità di andarci, tra l’altro sono ancora giovane e se non mi convocheranno per la prossima, ne avrò ancora altre di chance per giocare alla prossima Coppa del Mondo”.

Lazio: “Lo stop del campionato è negativo per tutti. Specialmente per noi perché venivamo da un momento stupendo e a ogni turno combattevamo per la vetta, però c’erano anche altre squadre che stavano giocando bene e potevano sempre vincere. Sulla ripresa è molto difficile dire qualcosa. Io vorrei avere l’opportunità di giocare perché stavamo giocando bene e la Lazio non vince lo scudetto da tanto tempo ma ripeto il problema al momento è molto complicato. Tutto il mondo sta affrontando questa pandemia e non sappiamo se e quando finirà. La priorità al momento è la salute di tutti. Se si riuscirà a finire questo momento e a riprendere il campionato sarà fantastico, altrimenti non farà nulla”.

Mercato: “Ora non ci sono le partite, quindi le notizie sono incentrate sul mercato. Ho letto articoli sul mio conto e dell’interessamento di Barcellona e Manchester City. Mi fa piacere, mi rende orgoglioso perché è un segno che mi sto allenando bene e sto svolgendo un ottimo lavoro e sono apprezzato. Io sono un ragazzo concentrato e sereno. Cerco di non pensarci più di tanto per non perdere la concentrazione sul presente. Al momento il mio obbiettivo è farmi trovare pronto e in forma per il ritorno del campionato. Possiamo fare la storia e voglio lasciare il mio nome nella storia della Lazio”.

Quarantena: “Mi sto allenando a casa, abbiamo cambiato abitudini. La società si messa a disposizione dandoci tutto il supporto, inoltre io ho il personal trainer che è sempre con me. Mi alleno due volte al giorno, o almeno cerco di provarci. I miei esercizi sono incentrati sui muscoli, l’obbiettivo è non perdere il ritmo del gioco e farmi trovare pronto per il rientro. Anche se siamo in un periodo brutto e bisogna rimanere a casa, c’è un lato positivo: la mia famiglia, con loro mi sto divertendo tanto. Mio figlio ha 1 anno e ora che sto con lui, sto riuscendo a guardare tutto il processo della sua crescita tutto ciò è meraviglioso”.

Lotito no al taglio degli stipendi: il presidente vuole “premiare” la squadra 

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Balzaretti: “La Roma arrivata sempre sopra la Lazio”

Balzaretti inviato di Dazn ha parlato del presidente Pallotta e di come ha gestito la Roma in questi anni

Federico Balzaretti, l’ex giocatore di Palermo e Roma e ora inviato per conto di Dazn, ha parlato sulla pagina del Messaggero del momento dei giallorossi e della trattativa di Pallotta e Friedkin, poi ha citato anche la Lazio:

“Il rapporto tra Pallotta e la Roma è andato piano piano scemando, ogni anno si peggioravano le cose. Se andiamo a vedere da un punto calcistico, alla fine la società ha raggiunto una semifinale di Champions, il record di punti ed è sempre arrivata sopra la Lazio. Però è mancata l’empatia con i tifosi, negli ultimi due anni questa cosa si è fatta sentire molto. La Lazio? Beh mi ha stupito molto. Lei e l’Atalanta hanno dimostrato che non cambiare spesso allenatore, ma averlo per più stagioni consecutive e sopratutto tenere i giocatori può portare a ottimi risultati”.

Diaconale augura Buona Pasqua a tutti soprattutto agli juventini…

Lotito no al taglio degli stipendi: il presidente vuole “premiare” la squadra

LA NOSTRA STORIA Il centrocampista Luciano Ramella

LA NOSTRA STORIA Luciano Ramella nasce a Pollone il 10 aprile 1914. Cresciuto nelle giovanili della Juventus, dal 1936 al 1938 gioca con la Pro Vercelli.

Nel 1938 arriva alla Lazio dove resta per otto stagioni. Nell’ultimo anno di guerra gioca con il Como, squadra di cui è anche allenatore. Torna poi alla Lazio dove resta fino al 1947. Fa parte degli organici biancocelesti fino al 1951. È stato uno dei migliori centrocampisti che abbia mai avuto la Lazio. Gioca una partita con la Nazionale B.

Conclusa la carriera si trasferisce in Brasile dove compra una piantagione di caffè e dove in seguito viene raggiunto da Gualtieri in qualità di socio. Nel 1951 i due accettarono l’invito di un capoferroviere di una stazione vicina alla piantagione che, lazialissimo, aveva fondato una società chiamata ‘Forza Lazio’. I due giocarono così bene da farle vincere il campionato regionale.

Per ricompensa il ferroviere mise a disposizione dei due alcuni vagoni merci su cui venivano caricati legname e sacchi di caffè da loro prodotti. Inoltre gli regalò dei trattori e un gruppo elettrogeno. Ramella rimase molto legato alla società biancoceleste anche perché aveva sposato la figlia del vicepresidente Bitetti. Inoltre alla fine degli anni ’40 collaborò con Zenobi segnalando i migliori giocatori sudamericani. È morto nel 1990.

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Diaconale augura Buona Pasqua a tutti soprattutto agli juventini…

Altro editoriale del responsabile della comunicazione della Lazio Diaconale che augura Buona Pasqua a tutti soprattutto agli juventini…

Diaconale e il suo pensiero su Facebook:

La buffa tesi dell’eguaglianza dei punti di ripartenza

Parafrasando Giuseppe Gioacchino Belli che diceva di voler bene a Gregorio XVI perché quel Papa gli offriva l’occasione di parlarne male, debbo ammettere che sono molto affezionato a certi tifosi delle Juventus perché mi danno sempre il pretesto per imbastire un po’ di polemica intesa non come guerra senza quartiere, ma solo come un tranquillo confronto di idee.

L’ultimo di questi pretesti riguarda, ovviamente, la ripresa degli allenamenti delle squadre in vista della conclusione del campionato che secondo i tifosi juventini dovrebbe far adottare al governo una decisione ispirata alla tesi che Luigi Einaudi proponeva a beneficio di tutti i cittadini, quella dell’eguaglianza dei punti di partenza. Ma che c’entra Einaudi con la ripresa degli allenamenti? C’entra, perché la proposta dei tifosi juventini può essere sintetizzata nella formula dell’“uguaglianza dei punti di ripartenza”. Nel senso che a loro parere, poiché ci sono alcune squadre che hanno permesso ai propri giocatori di allontanarsi dall’Italia mettendosi nella condizione di dover essere sottoposti a quarantena prima di riprendere gli allenamenti che dovrebbero precedere la ripresa del campionato, la data di inizio di questi allenamenti dovrebbe essere fissata solo dopo il rientro di chi è all’estero e la fine della loro quarantena. Il tutto per non dare alcun vantaggio a chi ha preferito non dare permessi di espatrio nella previsione che presto o tardi si sarebbe ripreso a giocare e nella consapevolezza che i permessi avrebbero allungato a dismisura il tempo della ripartenza degli allenamenti e del campionato. È lecito immaginare che a favorire questi permessi abbia pesato anche la convinzione che il campionato andava considerato ormai concluso? Ed è troppo auspicare che il governo non venga influenzato dalla pressione dei tifosi juventini per una “eguaglianza dei punti di ripartenza” che però rappresenterebbe una ingiusta penalizzazione per chi ha avuto un comportamento virtuoso ed un premio non giustificato per tutti gli altri?

Buona Pasqua a tutti, soprattutto ai tifosi juventini che mi permettono di lanciare qualche polemica in nome e per conto di quelli laziali!

Lotito no al taglio degli stipendi: il presidente vuole “premiare” la squadra

Lotito no al taglio degli stipendi: il presidente biancoceleste prende tempo sulla proposta. La Lazio non ha problemi di bilancio e conta di ripartire presto con gli allenamenti.

I giocatori della Lazio sono rimasti a Roma sotto volontà della società. L’obiettivo di tutti è infatti quello di ripartire con gli allenamenti e cercare di giocarsi le proprie chance di scudetto sul campo. Per questo Lotito dice no al taglio degli stipendi: la società non ha problemi di bilancio e pensa che la ripresa degli allenamenti faccia escludere la possibilità della proposta sugli emolumenti dei calciatori. Ovviamente se il campionato non dovesse ripartire i piani cambierebbero ma per il momento tutto fa pensare a una ripresa dopo il Coronavirus. Lotito vigila e per il momento c’è la volontà di continuare a pagare per intero gli stipendi.

CORONAVIRUS Anche Patric e Jony dimostrano il loro cuore: donazione per la Spagna

CORONAVIRUS Anche Patric e Jony dimostrano il loro cuore donando alla Spagna dei materiali e dei soldi

CORONAVIRUS Anche Patric e Jony hanno deciso di aiutare il proprio paese in questo momento di difficoltà. L’Italia sta migliorando, ma in Spagna le cose continuano a peggiorare con ospedali sempre più pieni e morti che continuano ad aumentare. Ieri il loro compagno Luis Alberto, ha fatto una donazione alla Caritas e oggi entrambi gli spagnoli hanno deciso di sostenere anche loro la patria contribuendo alla causa. Jony ha deciso di acquistare l’attrezzatura per i medici e infermieri per l’ospedale di Cangas del Narcea, mentre Patric ha contribuito in forma anonima il proprio paese natale Mula (Marcia), bel gesto da parte dei tre spagnoli che anche se sono lontani dalla loro casa, hanno deciso di aiutarla.

SERIE A Si va verso il ritiro per le società: luoghi sanificati e test continui

Lazio Strakosha arriva il rinnovo: tutti i dettagli sul nuovo contratto

SERIE A Si va verso il ritiro per le società: luoghi sanificati e test continui

SERIE A Si va verso il ritiro per le società in modo tale da mettere in sicurezza i giocatori che così potranno allenarsi fino alla ripresa del campionato

SERIE A Si va verso il ritiro per le società – Ancora non c’è una data certa sul ritorno del campionato, ma per la Uefa e la Fifa, dovranno essere portati a termine se non si vuole rischiare di non partecipare alle prossime competizioni. Sono state scelte alcune date per gli inizi, ma prima di questo però, bisognerà ritrovare la giusta condizione fisica, ormai persa, dopo il mese di quarantena. Lotito aveva proposto per la propria squadra un ritiro fino al termine del virus o finché ci sarebbero stati maggiori rischi, in modo tale da prevenire la salute dei suoi calciatori, invece sarà così per tutti.

La commissione medica della Federcalcio sta valutando tutti i possibili scenari per aiutare i club a far sì che i loro tesserati (staff compreso) non si mettano in pericolo. Perciò daranno dei protocolli da seguire e uno di questi dovrebbe essere proprio il ritiro. Bisognerà rimanere nel centro sportivo, senza aver contatti con la famiglia o gli amici per tre settimane, potrebbe essere così anche a campionato iniziato, appena terminate le partite, si dovrà tornare nel centro sportivo. Prima di tutto la sanificazione degli ambienti e di evitare le entrate a chi non fa parte dello staff (a numero limitato), in più bisognerà effettuare dei test, la Serie A va verso la ripresa.

Lazio Cataldi accetta la sfida di Cristiano Ronaldo

Lazio Strakosha arriva il rinnovo: tutti i dettagli sul nuovo contratto

Lazio Strakosha arriva il rinnovo di contratto per il portierino albanese che nell’ultima stagione ha fatto vedere diverse prodezze

Lazio Strakosha arriva il rinnovo di contratto dopo la stagione che stava facendo. Prima dello stop al campionato, il portiere aveva dimostrando un grande miglioramento, riuscendo ad essere uno dei pochi portieri con più reti inviolate nelle partite. La sua media era una delle migliori se non la migliore di tutto il campionato. Molte squadre hanno messo gli occhi su di lui così la Lazio, non vuole correre il rischio di perderlo e ha deciso di rinnovargli il contratto. Andrà a percepire 2 milioni contro gli attuali 1,2 con scadenza nel 2025. La Lazio e Strakosha non intendono separarsi.

Coronavirus il cuore di Luis Alberto: donazione per la sua Spagna

SERIE A Allenamenti dal 4 maggio: 3 date per il campionato

Lazio Cataldi accetta la sfida di Cristiano Ronaldo

Lazio Cataldi accetta la sfida di Cristiano Ronaldo e la lancia a sua volta ad Acerbi e Milinkovic

Lazio Cataldi accetta la sfida di Cristiano Ronaldo – Non ci si può più toccare né uscire per incontrarsi e allora l’unico modo per svagarsi un po’ o giocare con le altre persone è tramite sfide social. L’ultima è stata lanciata da Cristiano Ronaldo che qualche giorno fa ha deciso di iniziare una gara a colpi di addominali. Il gioco consiste nell’effettuare il maggior numero di addominali in 45 secondi. Sfida accettata da Danilo Cataldi che nel proprio commento, ha taggato altri tre calciatori: “Ronaldo ha lanciato la sfida, ma lui è disumano! Io ho fatto 107 addominali in 45 secondi. Ora voglio vedere come se la cavano Bernardeschi, Acerbi e Milinkovic”. La risposta del sergente non si è fatta attendere ma più che sfida accettata:: “Cucciolo sei matto, non li farò mai”. SMS accetterà comunque o proverà a mettersi in gioco?.

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LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Armando Palma

LA NOSTRA STORIA Armando Palma nasce a Taranto il 9 aprile 1918. Calcisticamente cresce nella Lazio.

Faceva parte della squadra Ragazzi guidata da Dino Canestri che si aggiudicò il Campionato Federale Romano 1934/35. Palma entra a far parte della prima squadra dalla stagione 1935/36 e vi resta fino al 1940/41. Gioca sempre nella squadra riserve, per lui una sola presenza in serie A. Nel dopoguerra milita nel Poggio Mirteto e nella Nocerina.

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LA NOSTRA STORIA L’ex portiere biancoceleste Marco Cari

LA NOSTRA STORIA Marco Cari nasce a Ciampino (RM) il 9 aprile 1956. A 12 anni, convinto da don Giuseppe, un sacerdote di Ciampino, fece un provino con la Roma. La società giallorossa lo scelse ma avrebbe dovuto passare un anno nella Romulea.

Marco Cari prese tempo e il prof. Morera lo convinse a trasferirsi alla Lazio. Gioca per sette anni nelle squadre giovanili biancocelesti. Nel 1974 vince il Torneo di Sanremo e nel 1975/76 si laurea Campione d’Italia Primavera. Entra quindi nell’orbita della squadra titolare. Nel 1978 lascia la Lazio per trasferirsi a Teramo. La stagione successiva passa al Frosinone dove resta fino al 1988/89.

Smesso di giocare intraprende la carriera di allenatore guidando Ferentino, Giuliano, Fermana, Teramo, Perugia e Taranto. Nella stagione 2008/09 guida l’Arezzo, esonerato e poi richiamato. A settembre del 2009 allena la Salernitana in serie B. A gennaio 2011 è al Barletta. Dopo la salvezza conquistata è riconfermato per la stagione successiva. Nella stagione 2013/14 allena la Torres. Quella dopo è l’allenatore del Rimini. Seguono Martina e Grosseto.

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Coronavirus il cuore di Luis Alberto: donazione per la sua Spagna

Coronavirus il cuore di Luis Alberto: il biancoceleste si è mosso con una donazione per aiutare il suo paese, la Spagna, falcidiato dal Covid-19.

Coronavirus Luis Alberto è molto attivo in aiuto delle persone che in questo momento stanno soffrendo a causa del virus. Di oggi la notizia di una donazione di 12mila euro alla Caritas di San José del Valle, un piccolo comune dell’Andalusia. Ecco le dichiarazioni dello stesso giocatore tramite il Facebook: “Adesso è il momento che vi restituisca parte dell’affetto che mi avete sempre dato da quando sono piccolo. Ogni volta che potrò aiutare il mio popolo e la mia gente, lo farò”. La Caritas spagnola ha risposto prontamente con un: “12mila grazie Luis!”.

LAZIO ACERBI: “Importante riprendere il campionato anche ad agosto”

Lazio Acerbi ha preso parola e spera nella ripresa del campionato dopo il Coronavirus: troppa la mancanza del rettangolo verde e dell’allenamento con la squadra.

Lazio Acerbi ha parlato a Repubblica: “La cosa peggiore è questa situazione ibrida. Non sai quando passerà: l’incertezza logora. Come spinta per la gente, come segnale di fiducia, sarebbe importante riprendere il campionato. Possiamo giocare anche ad agosto e a porte chiuse. Mi manca il profumo dell’erba, gli allenamenti e le urla del mister. Non vedo l’ora di tornare a giocare ma bisogna rispettare le norme del Governo. Non dobbiamo però avere fretta. Vincere il campionato con Lazio sarebbe fantastico ma conta prima la salute. Coronavirus? Non mi fa paura perché ne ho passate di cose gravi, a partire dal tumore”.

Vieri parla dei tempi alla Lazio: “Rimpianto? Essere andato via”

Vieri parla dei tempi alla Lazio attraverso una diretta Instagram con il noto biancoceleste Er Faina

Vieri parla dei tempi alla Lazio – L’ex attaccante di Lazio e Inter ha parlato con Faina raccontando il suo passato in biancoceleste:

“Come potrei dimenticarmi della Coppa delle Coppe, abbiamo vinto l’ultima edizione. Nonostante siano passati 20 anni, il mio gol rimane molto importante. Quella lì era una Lazio fortissima, con dei grandi giocatori, di qualità, tutti devastanti, oggi giocatori del genere, non se ne trovano più. Ancora non so perché abbiamo perso quello Scudetto, siamo riusciti a perdere 6 punti in due partite. Con la Juve nei primi minuti presi un grande pale interno e la palla invece di entrare, uscì, senza contare la traversa nel secondo tempo. Mentre nel derby avevamo tutta la difesa squalificata, a Firenze abbiamo pareggiato e c’era un rigore su Salas. Tutte partite perse con ingenuità. C’erano molti giocatori forti sopratutto in difesa con Nesta e Mihajlovic. Tutti fortissimi”.

Rimpianto: “Sì, ho rimpianto di essere andato via dopo lo scudetto, però dopo è stato facile dirlo. Quando ho deciso di andarmene, l’ho fatto perché volevo giocare con Ronaldo e in testa avevo quell’idea. Potevamo essere la coppia d’attacco più forte del Mondo. Sono scelte che si fanno, alcune volte vanno bene ed altre male. Però sono stato contento per la squadra e i miei ex compagni, se lo meritavano. Abbiamo vissuto emozioni fortissime insieme. A Birmingham è stata una notte spettacolare. Alla fine molti poi sono venuti all’Inter con me. Però alla Lazio sono stato da Dio”.

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SERIE A Allenamenti dal 4 maggio: 3 date per il campionato

SERIE A Allenamenti dal 4 maggio – Il campionato potrebbe ricominciare presto, i massimi esponenti stanno programmando l’inizio della competizione

SERIE A Allenamenti dal 4 maggio – L’Italia in questi giorni sta migliorando, è ancora presto per scongiurare il pericolo evitato, ci vorranno ancora altri mesi, ma i contagi stanno diminuendo. Il calcio, potrebbe presto ricominciare, specialmente dopo la giornata di ieri, la Fifa, ha prorogato le scadenze dei contratti e dei bilanci, aiutando anche il prossimo calciomercato. Tutto ciò, è stato deciso per completare i campionati in corso, molto importanti anche per le prossima partecipazione europea. Il 4 maggio le società, dovrebbero riprendere gli allenamenti con molto cautela, escogitando un piano per far sì che si svolgerà tutto con la massima sicurezza.

In ballo ci sono tre date disponibili: 24, 31 maggio o 7 giugno. Una di queste tre date, dovrebbe essere l’inizio della Serie A, il campionato in questo modo, terminerebbe a inizio o a metà luglio, considerando che al termine, mancano ancora 13 partite. La Lazio si è già organizzata, provvederà ad allenamenti a sedute ridotte con orari differenti, igienizzando tutto l’ambiente di Formello. La Juve però, al momento non ha ancora richiamato i suoi giocatori che sono all’esterno, al rientro, dovranno osservare un periodo di quarantena da 15 giorni.

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CORONAVIRUS La Padeia – Mater Dei offre visite mediche gratuite online

CORONAVIRUS La Padeia – Mater Dei offre visite mediche attraverso uno schermo, totalmente gratuite per aiutare in questo momento di difficoltà

CORONAVIRUS La Padeia – Mater Dei offre visite mediche – La Paideia – Mater Dei aiuterà tutti le persone che non possono effettuare visite mediche specialistiche per via di tutte le misure di sicurezza attenuate a causa del Coronavirus. Queste consulenze avverranno tramite video e saranno gratuite per 15 giorni. Dal 7 aprile, dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 20.00 e il sabato dalle 8.00 alle 14.00. Oltre 80 medici di tutte le specialità, risponderanno, in video consulti gratuiti per 2 settimane, alle richieste che arriveranno al numero del Cup 06/83600600.

Mediconline è una “clinica virtuale” che permette a chiunque, utilizzando semplicemente uno smartphone, un tablet o pc di accedere comodamente da casa, o da qualsiasi altro luogo, ad uno “studio medico virtuale” per un consulto rapido e sicuro con uno specialista qualificato delle cliniche Paideia e Mater Dei. Può essere contattato per qualsiasi motivo. Anche se si ha una macchia sulla pelle che ci preoccupa, un’ulteriore opinione su un esame diagnostico, un chiarimento, o tanti altri motivi, è possibile attivare il video consulto con un professionista esperto.

Andrea De Angelis Amministratore Delegato di Paideia e Mater Dei dice:

“E’ un momento difficile per tutti e i cittadini non possono attualmente uscire per fare visite mediche specialistiche che non abbiano carattere di urgenza, così abbiamo pensato di scendere in campo con questa iniziativa, dando un nostro piccolo contributo a chi ne ha bisogno. Questa iniziativa vuole essere un atto di solidarietà nei confronti della città”.

CALCIOMERCATO Vazquez Lazio? Il diretto interessato risponde così…

Taglio stipendi Sconcerti applaude: “Fine dell’irrealtà del calcio”

LA NOSTRA STORIA Paolo Carosi, il ‘barone’

L’8 aprile 1938 nasceva a Tivoli Paolo Carosi il ‘barone’  biancoceleste. Iniziò a giocare nelle giovanili della squadra della città tiburtina. Nel 1958, appena ventenne, approdò alla Lazio.

Esordisce in prima squadra l’anno successivo in una gara di Coppa Italia. Poco dopo arriva anche il suo esordio in Serie A. Due stagioni come riserva e poi l’inserimento in prima squadra. Sfortunata coincidenza proprio l’anno della prima retrocessione dei biancocelesti nel campionato cadetto. Nel 1962 si trasferisce all’Udinese. Alla fine del campionato torna alla Lazio, dove resta fino alla conclusione della stagione 1967-1968.

Quindi si trasferisce al Catania. Mediano, roccioso e infaticabile, ha sempre dimostrato un forte attaccamento alla maglia. Per questo motivo è stato un beniamino dei sostenitori biancocelesti e un esempio per tutti i suoi compagni di squadra. Con i capitolini conta 197 presenze complessive (176 in campionato, 19 in Coppa Italia e 2 in Coppa delle Alpi) e 3 gol.

LA CARRIERA DA ALLENATORE

Una volta terminato di giocare Carosi fa ritorno nella società biancoceleste per intraprendere la carriera da allenatore. Restò alla guida della Primavera per cinque anni conquistando lo Scudetto di categoria nel campionato 1975-1976. In quella squadra a disposizione del tecnico c’erano giovani elementi come Bruno Giordano, Lionello Manfredonia, Andrea Agostinelli, Stefano Di Chiara, Maurizio Montesi e Massimo De Stefanis. Una volta superato il Supercorso di Coverciano lascia la Primavera per iniziare la carriera di allenatore tra i professionisti.

Dopo le prime esperienze all’Avellino passò alla Fiorentina. Venne però esonerato l’anno successivo. Quindi il passaggio al Cagliari, poi al Bologna per poi tornare ancora una volta nella sua ‘amata’ Lazio. Fu l’allora presidente Giorgio Chinaglia nel campionato 1983-1984 a chiamarlo. Intenzione del presidente offrirgli la guida di una squadra in gravi difficoltà e molto vicina alla Serie B. Carosi accettò e grazie a un ottimo girone di ritorno riuscì a centrare la salvezza. L’euforia per lo scampato pericolo però durò poco e, dopo un paio di mesi, venne esonerato. Paolo Carosi è deceduto a Roma il 15 marzo 2010 all’età di 72 anni.

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