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Cluj Lazio Jony è l’unico a salvarsi: nota dolce di una partita amara

Cluj Lazio Jony è l’unico che nella partita di ieri ha lasciato impressioni positive ai tifosi dopo un’altra sconfitta negativa

Cluj Lazio Jony – Dopo la sconfitta di Ferrara è arrivata quella di Cluj, sono rimasti a casa Immobile e Luis Alberto, sarebbero potuti servire, ma così non è stato. L’esterno iberico è stato l’unica nota positiva di questa partita. Già, un acquisto che sembrava essere sbagliato a causa del suo non ruolo, quello da 5 laterale. Invece ieri ha dimostrato di saper giocare anche in quel ruolo, di coprire e saper poi ripartire nel migliore dei modi. Cross e corsa messi a servizio per i compagni che non hanno saputo sfruttare le sue occasioni se non è per il cross del gol avvenuto tramite calcio d’angolo.

Dribbling, velocità e cross sono le sue armi vincenti che potrebbero rappresentare una vera arma in più in partita in corso quando gli avversari, saranno stanchi o anche all’inizio della partita contro squadre chiuse che tendono a rimanere chiuse dietro. Nel primo tempo ha sfornito un ottimo assist per Milinkovic che non ne ha saputo approfittare, idem in altre occasioni, lui crossava e nessuno sapeva approfittarne. Il 28enne chiede spazio, ha voglia di continuare su questo passo ed è deciso a mettere Inzaghi in seria difficoltà per contendere il posto a Lulic. Anche all’esordio nel derby aveva servito un attimo assist a Lazzari che aveva messo la palla in rete, peccato però che l’esterno iberico si trovasse in fuorigioco. Jony risponde presente in una notte da dimenticare per il resto dei compagni.

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ACCADDE OGGI 30 aprile 1978, Milan-Lazio 0-2: la penultima volta a San Siro

Penultima giornata del campionato 1977/78: dell’autogol di Maldini che ha regalato 27 anni fa l’ultimo successo in campionato nella San Siro rossonera, si è scritto a lungo. Bisogna farne passare 38 di anni prima di arrivare invece all’altro precedente più vicino. D’altronde in Serie A la Lazio ha vinto solo nove volte in casa del Milan: una di queste occasioni è stata una vittoria a tavolino.

Anni 70, tempi in cui i petardi sugli spalti e anche in campo sono all’ordine del giorno. Uno di essi cade vicino, troppo vicino al laziale Ghedin, che si accascia a terra. Costretto a lasciare il campo, per la Lazio si prospetta una vittoria a tavolino: a quei tempi funziona così, poi Gigi Martini si rende protagonista di una bella discesa sulla destra e la Lazio sbanca San Siro anche sul campo.

La Lazio non farà reclamo, visto che i due punti sono arrivati sul campo, ma il Giudice Sportivo assegnerà comunque lo 0-2, come deterrente per i lanciatori di petardi: una politica discutibile, che verrà completamente rivista undici anni dopo, proprio nella stagione dell’ultimo successo laziale a Milano, a causa del caso-Alemao che consegnò al Napoli una vittoria vitale per lo scudetto.

Fabio Belli

IL TABELLINO

30 aprile 1978

MILAN-LAZIO 0-1 (0-2 dopo decisione del Giudice Sportivo)

Marcatori: 86′ Martini.

MILAN: Albertosi, Sabadini, Maldera (III), Capello, Bet, Turone, Tosetto, Bigon, Gaudino (46′ Boldini), Rivera, Buriani. A disp.: Rigamonti, Carotti. All. Liedholm.

LAZIO: Garella, Ghedin (53′ Pighin), Martini, Wilson, Manfredonia, Cordova, Boccolini, Agostinelli, Giordano, Lopez, Badiani. A disp.: Cari, Clerici. All. Lovati.

Arbitro: Sig. Michelotti di Parma.

 

LA NOSTRA STORIA L’ex difensore Carlo Parola

LA NOSTRA STORIA Carlo Parola nasce a Torino il 20 settembre 1921. Era soprannominato ‘Nuciu’.

Rimasto orfano a sette anni si trasferisce a Cuneo con la madre dove inizia a giocare a pallone. Tornato nella natia Torino inizia a giocare con il Dopolavoro FIAT e dal 1939 con la Juventus dove fa il suo esordio in Serie A appena diciottenne. In bianconero vince una Coppa Italia (1941-1942) e due scudetti (1949-1950 e 1951-1952). La notorietà di Parola è dovuta soprattutto a un gesto tecnico, la rovesciata, che fu il primo a utilizzare con frequenza nel calcio italiano. La più famosa ‘rovesciata di Parola’ è del 15 gennaio 1950. Rovesciata pubblicata in oltre 200 milioni di copie con didascalie in arabo, cirillico, giapponese e greco.

Nel 1954 passa alla Lazio, squadra con cui chiuse la carriera calcistica. Per dieci volte indossò la maglia della Nazionale. Conclusa la carriera da calciatore diventa allenatore. Nel 1955/56 la Lazio lo affianca all’allenatore Ferrero con il ruolo di addetto alla squadra. Dal 1956 al 1959 guida l’Anconitana. Quindi tre stagioni alla Juventus. Nel 1962 è al Prato. Dal 1965 al 1968 guida il Livorno. Nella stagione 1968/69 è al Napoli. Dal 1969 al 1974 è alla guida del Novara (con il quale vince Il Seminatore d’Oro per la C nel 1969/70). Infine torna di nuovo alla Juventus per due stagioni, vincendo lo scudetto nel campionato 1974/75. È deceduto il 22 marzo 2000.

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LA NOSTRA STORIA Il centrocampista biancoceleste Franco Rosi

LA NOSTRA STORIA Franco Rosi nasce a Genzano, in prov. di Roma, il 20 settembre 1927.

Rosi cresce nelle giovanili della Lazio prima di disputare due stagioni nella prima squadra biancoceleste dove esordisce nel 1945. Passa in prestito all’Avezzano per tornare a Roma nella stagione 1946/47. Nel 1948/49 va in prestito al Fano. A fine stagione torna alla Lazio. Nel 1944 è stato Campione Romano Ragazzi. Nel 1947/48 ha vinto il titolo di Campione d’Italia con la Lazio Juniores. Gioca in seguito con Stabia, Lecce, Taranto e L’Aquila. Terminato la carriera da calciatore guida Grottaferrata e Cynthia.

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CLUJ LAZIO Inzaghi: “Bisogna crescere ma sono convinto che passeremo il turno”

CLUJ LAZIO Inzaghi — Al termine del match, il tecnico biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Sky Sport e ha analizzato la sconfitta

CLUJ LAZIO Inzaghi: “Quella di questa sera è una sconfitta che brucia. Siamo ancora in corsa per la qualificazione. Oggi è stata una partita storta. Spiace per il risultato, probabilmente avremmo meritato qualcosa in più e sono convinto che passeremo il turno. Nel primo tempo avremmo dovuto chiudere la partita e l’arbitro non avrebbe dovuto fischiare il rigore. I demeriti però sono i nostri, se avessimo chiuso la partita non avremmo parlato dell’arbitro.

Il primo tempo è stato giocato benissimo, ma bisogna migliorare nella finalizzazione. Ora testa alta, tra due giorni e mezzo giocheremo di nuovo contro il Parma. Sono dispiaciuto per queste due sconfitte, probabilmente dovevamo fare di più. Giocare bene non basta, dobbiamo essere un po più concreti. Tra Ferrara ed oggi avremmo meritato di più. I nuovi? Non penso ai singoli, dobbiamo analizzare i secondi tempo perché caliamo troppo. Parma? Sappiamo che avremo una gara non semplice contro una squadra organizzata. Recupereremo energie e faremo una grande gara”.

CLUJ LAZIO ACERBI: “Su la testa: crolliamo troppo nella ripresa”

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Cluj Lazio Acerbi analizza la sconfitta nella prima di Europa League: striglia la squadra e la esorta a reagire.

Cluj Lazio Acerbi a Sky: “Dopo Ferrara perdi anche in Romania con un rigore fischiato contro. Si trattengono entrambi, molto strana la decisione dell’arbitro. Abbiamo fatto degli errori, la strada ora è voltare pagina. Mancano 2 giorni al Parma poi se si vince si va a San Siro. Su la testa ora. Il Cluj è una buona squadra in casa, mena, è fisica. E’ arrivato l’errore nostro, peccato. Abbiamo altre 5 partite per qualificarci: abbiamo tempo, dobbiamo migliorare. La squadra è forte ci risolleveremo come abbiamo sempre fatto. Le occasioni le creiamo ma poi crolliamo: dobbiamo andare oltre la stanchezza per portare a casa il risultato. Gli errori li fanno tutti: dobbiamo farci un esame di coscienza”.

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LE PAGELLE DELLA DEBACLE IN ROMANIA

CLUJ LAZIO LE PAGELLE – Inzaghi ora basta fare lo scienziato!

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Cluj Lazio le pagelle: ecco i voti della nostra redazione alla debacle dei biancocelesti. L’Europa League comincia malissimo.

Strakosha 4,5 – Spiazzato sul rigore degli avversari, combina un pastrocchio sul secondo gol dei rumeni: si trova nella terra di nessuno a centro area e lascia la porta sguarnita. I suoi compagni di difesa fanno il resto.

Vavro 5,5 – La sua prestazione è sulla stessa lunghezza d’onda del suo compagno di reparto Acerbi: insicuro e spaesato nelle chiusure difensive.

Acerbi 5,5 – Serata non delle migliori per il grande Ace: anche lui finisce nel vortice negativo che sta colpendo la Lazio. Come è possibile quel buco centrale sul secondo gol del Cluj con una difesa a 3?

Bastos 6 – Un gol, un errore macroscopico in fase difensiva graziato dall’attaccante del Cluj e un salvataggio con il piedone: tutto questo è Quissanga Bastos, croce e delizia della difesa laziale. Al 81′ Adekanye s.v.

Lazzari 5,5 – Prova a saltare l’uomo ma viene raddoppiato prima e triplicato poi: gli avversari lo temono e lo hanno studiato. L’azione della Lazio dalla sua parte non trova sfogo. Non riesce a segnare un gol da posizione favorevole: peccato

Milinkovic 5,5 – Anche lui crolla sotto i colpi del Cluj che opera la rimonta: da lui ci si aspetta che prenda in mano la squadra. Nemmeno la fascia di capitano è bastata stasera…

Leiva 5,5 – Il brasiliano non ha lo smalto dei tempi migliori: causa il rigore e arranca a centrocampo. Se la difesa soffre è anche perché manca protezione a centrocampo.

Berisha 6 – Una sufficienza di incoraggiamento per un ragazzo che in maglia biancoceleste deve dimostrare ancora il suo reale potenziale. Non ha ancora i 90′ nelle gambe e Inzaghi lo richiama in panchina nella ripresa. Al 67′ Cataldi 5,5 – Prende il giallo dopo 120 secondi dall’entrata in campo per un intervento rude a gamba tesa. Tenta il tiro nel recupero quando la Lazio tenta a tutti i costi il pareggio ma trova le gambe del portiere avversario.

Jony 6,5 – Tanti cross per lui, in questo inizio di campionato non se ne erano mai visti tanti. Suo l’angolo da cui scaturisce il gol di Bastos. Lulic 79′ s.v.

Correa 5 – L’argentino stasera è sceso in campo? Non si è mai visto, sulla falsariga della partita con la Spal. E’ rimasto con la testa alla Nazionale.

Caicedo 5 – Solo sponde irritanti per il panterone stasera: mai incisivo sottoporta. C’è da dire che anche i compagni che lo supportavano non hanno aiutato.

Inzaghi 3 – Sbaglia ancora le scelte di formazione: lascia a casa tutti i titolari senza una ragione. Che senso ha fare turnover il 19 settembre quando le squadre devono ancora entrare in forma? La sua squadra è fragile e senza idee: urge un cambio di rotta. Tornare a fare le cose semplici senza inutili manie di protagonismo.

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CLUJ LAZIO – LA FORMAZIONE INIZIALE

Cluj Lazio ecco la formazione ufficiale:

Strakosha

Vavro

Acerbi

Bastos

Lazzari

Milinkovic (C)

Leiva

Barisha

Jony

Correa

Caicedo

LAZIO PARMA Designato l’arbitro della gara

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LAZIO PARMA Designato l’arbitro della gara: i precedenti.

LAZIO PARMA Designato l’arbitro della gara. A comunicarlo la stessa società biancoceleste, in una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale.

“La 4ª giornata di Serie A TIM Lazio-Parma, in programma domenica 22 settembre alle ore 20:45 allo Stadio Olimpico di Roma, sarà diretta dal signor Rosario Abisso (sez. di Palermo).

Assistenti: Villa – Gori 

IV uomo: Minelli 

V.A.R.: Massa 

A.V.A.R.: Liberti”

PRECEDENTI

Sei gli incroci tra i biancocelesti e l’arbitro siciliano: il primo il 20 agosto 2017, quando gli uomini di Inzaghi debuttarono nel campionato 2017/2018 con un pareggio in casa contro la Spal.

Successivamente, Abisso ha diretto i capitolini il 21 gennaio 2018: avversario, sempre tra le mura amiche, il ChievoVerona, travolto per 5-1. Nella scorsa stagione, invece, l’arbitro siciliano ha diretto il match vinto per 4-1 all’Olimpico con il Genoa. I biancocelesti se lo sono ritrovati davanti anche in Coppa Italia, lo scorso 31 gennaio, nei quarti di finale contro l’Inter. Infine, gli ultimi precedenti risalgono al finale della scorsa stagione: per la precisione, alla gara casalinga con il Sassuolo e al match esterno con il Torino che concluse l’ultimo campionato. 

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LAZIO Oggi 3 giocatori titolari per la prima volta: Jony è pronto

LAZIO Oggi 3 giocatori titolari per la prima volta dovranno dimostrare a Inzaghi di essere più di semplici riserve

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LAZIO Oggi 3 giocatori titolari per la prima volta – Alle ore 18.55, inizierà l’avventura europea stagionale della Lazio. La prima partita, li vedrà impegnati in Romania contro il Cluj, squadra molto forte nella propria Nazione che ha sfiorato in questa stagione la qualificazione in Champions, perdendo solamente ai preliminari. La Lazio viene dalla sconfitta deludente di Ferrara e dovrà fare di tutto per arrivare alla vittoria scacciando le parole di questi giorni. Inzaghi ha lasciato alcuni big a casa, infatti non saranno della partita: Radu, Luis Alberto e Immobile. Vuole concedere dello spazio a chi non ne ha ancora ricevuto con la consapevolezza che possano rendere moltissimo per conquistarsi un posto da titolare.

Un ampio turnover quello scelto dal mister che punterà sulla voglia di mettersi il luce di: Jony, Vavro e Berisha. I primi due faranno il loro esordio da titolari con la maglia della Lazio, mentre per Berisha sarà la prima stagionale e potrà dimostrare di essere tornato il giocatore di Salisburgo e quello ammirato con la propria Nazionale. Dovranno mettersi in mostra e far vedere che nello scacchiere di Inzaghi loro possono essere utili, potranno dare una mano con il passare del tempo diventando magari titolari alternandosi con le prime scelte.

Ci si aspetta molto dal centrocampista kosovaro, acquistato un anno fa per 8 milioni senza mai far vedere nulla se non infortuni. Mentre di Jony si è visto solamente l’ottimo cross servito al derby per Lazzari il quale avrebbe segnato se l’esterno spagnolo non si fosse trovato in fuorigioco. Per Vavro è arrivata qualche critica dopo la sconfitta contro la Spal, per qualche marcatura sbagliata, oggi potrà dimostrare di essere un buon difensore oppure sentire la pressione commettendo qualche errore. Tutti e 3, avranno l’occasione di mettersi in mostra, starà a loro approfittarne. Spera di giocare qualche minuto debuttando anche lui, Adekanye, recuperato per questa partita.

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LA NOSTRA STORIA – Tanti auguri al “ghepardo” Tommaso Rocchi

Il 19 settembre 1977 nasce a Venezia Tommaso Rocchi. Cresciuto nelle giovanili della sua città natia, a 16 anni si trasferisce alla Juventus. Nella stagione 1993-94 vince il Campionato Primavera. L’anno successivo entra a far parte della prima squadra senza però giocare neanche un minuto. A fine stagione la società bianconera decide di mandare il giovane a farsi le ossa nelle serie minori. Gioca con Pro Patria, Fermana, Como e Saronno. Nei due anni successivi ha militato in Serie B con Treviso e Empoli.

L’ARRIVO ALLA LAZIO

Nell’estate del 2004 i biancocelesti, appena prelevati da Claudio Lotito, hanno pochi giocatori in organico. Il neopresidente capitolino tra i tanti acquisti fatti per rimpinguare la rosa acquista anche Tommaso Rocchi. Nel primo anno a Roma, la Lazio si divide tra le gestioni di Mimmo Caso e di Papadopulo. L’attaccante veneto fa innamorare subito la Curva Nord con un gol nel derby del 6 gennaio 2005, chiudendo la gara sul 3-1 e facendo impazzire di gioia i presenti insieme al suo grande amico Paolo Di Canio.

LEADER IN CAMPO E FUORI

Nelle stagioni successive Tommasino diventa sempre più leader indiscusso sia in campo che nello spogliatoio. Nella stagione 2005-06 la Lazio chiude al sesto posto in campionato. Il ‘ghepardo’, questo il suo soprannome, realizza sedici gol che gli valgono addirittura la chiamata in Nazionale. L’anno dopo, in un campionato stravolto dallo scandalo “Calciopoli”, i biancocelesti si classificano al terzo posto. Posizione che gli vale l’accesso ai preliminari di Champions, e Rocchi si ripete mettendo a segno altre sedici reti.

LA COPPA CON LA FASCIA DA CAPITANO AL BRACCIO

Ma la stagione più bella di Tommasino alla Lazio è il 2007-08 quando i ragazzi di Delio Rossi raggiungono la finale di Coppa Italia, vincendola contro la Sampdoria, e Rocchi alza la sua prima coppa con la fascia di capitano al braccio. Tre mesi dopo la Lazio si ripete vincendo a Pechino la finale di Supercoppa Italiana contro l’Inter. Merito anche di Tommasino che con un pallonetto dal limite dell’area mette fuori gioco Julio Cesar e regala ai tifosi biancocelesti un altro trofeo. Di lì in poi, vuoi l’età, vuoi che la Lazio comincia a crescere anche dal punto di vista tecnico, Rocchi non brilla in campo ma resta comunque uno dei leader nel gruppo, considerato da tutti un vero punto di riferimento.

L’ADDIO ALLA LAZIO

A gennaio 2013 decide di lasciare la Lazio, accettando l’offerta arrivata dall’Inter ma a fine stagione non gli viene rinnovato il contratto. A novembre del 2013 si accorda con il Padova. Ad agosto 2014 firma per l’Haladás, formazione ungherese che milita nella massima divisione. A fine stagione rimane svincolato, decide di rimanere un altro anno in Ungheria firmando un contratto annuale con il Tatabánya, squadra allenata da Bruno Giordano e militante in Nemzeti Bajnokság III. Successivamente prima a causa di una ricaduta dell’infortunio già patito e poi per le dimissioni di Giordano per il resto della stagione non colleziona più nessuna presenza. Sarà questa l’ultima annata sul campo per l’attaccante veneziano, il quale a fine stagione decide di appendere gli scarpini al chiodo.

CAPITOLO NAZIONALE

In Nazionale ha esordito a 28 anni. Nel 2008 è stato convocato da Pierluigi Casiraghi nella Nazionale Olimpica per partecipare alle Olimpiadi di Pechino come unico fuoriquota del gruppo azzurro, segna anche un gol contro la Corea del Sud ma un infortunio lo costringe ad abbandonare la competizione.

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CLUJ LAZIO BASTOS: “Do il massimo per giocare”

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Alla vigilia di Cluj Lazio Bastos ha parlato in conferenza stampa di presentazione della prima dei biancocelesti in Europa League.

Cluj Lazio Bastos così in terra rumena accanto a mister Inzaghi: “Provo sempre a dare il massimo, per me è un fattore molto positivo quando la competitività si alza all’interno del gruppo. In questo modo ogni calciatore da il massimo per avere l’opportunità di giocare. Domani ci aspetta una partita molto difficile, ma siamo pronti e proveremo a svolgere una buona gara. Speriamo di raccogliere i primi tre punti nella fase a gironi della competizione”.

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MISTER INZAGHI VUOLE LA VITTORIA IN EUROPA LEAGUE 

CLUJ LAZIO Inzaghi allontana le critiche: “Sbagliati solo 25 minuti su 270”

Cluj Lazio Inzaghi in conferenza stampa alla vigilia del match, fa il punto in casa biancoceleste dopo la debacle contro la Spal

Conferenza stampa: Cluj Lazio Inzaghi presenta la sfida dei Europa League

Lo scivolone contro la Spal ha portato molte critiche, sente la pressione dell’ambiente?

Le critiche ci sono sempre, ma ho analizzato la partita con i ragazzi. Ho capito che io per primo ho sbagliato e mi assumo le responsabilità, sapendo che abbiamo buttato via tre punti importantissimi. Non ho pensato alle analogie con la Lazio di due anni fa, non ho pensato nulla. Ci scordiamo che abbiamo vinto due coppe e che abbiamo sbagliato solamente 25 minuti in tre partite. Però dobbiamo fare in modo che non accadano più queste cose“.

Giocherà Proto o Strakosha in porta?

Ho dei dubbi di formazione che scioglierò solamente domani. Ho lasciato a casa Immobile, Luis Alberto e Radu per turnover. In porta giocherà Strakosha perchè non mi piace stabilire un portiere per il campionato e uno per la coppa“.

Come sta reagendo lo spogliatoio dopo lo scivolone di Ferrara?

Abbiamo voglia di riscattarci subito, abbiamo fatto due ottimi allenamenti. Dobbiamo cercare di lavorare con lucidità e meglio, sapendo che abbiamo sbagliato poco in queste tre partite e la classifica doveva essere diversa per quanto visto in campo“.

Petrescu ha detto che questo girone sembra un girone di Champions, sei d’accordo?

Certamente è un girone molto tosto e difficile. Abbiamo il Celtic che è una grande squadra e il Rennes che ha vinto la Coppa di Francia. Anche domani dovremo fare una partita intensa e fondamentale“.

Luiz Felipe come sta? Da Milinkovic ci si aspettava di più…

Il brasiliano sta recuperando è convocato per domani, comunque giocherà Bastos. Milinkovic? Mi aspettavo di più da tutti in quei 25 minuti finali, ma il primo responsabile sono io. Non voglio parlare dei singoli“.

LEGGI LE PROBABILI FORMAZIONI DI CLUJ LAZIO

CLUJ LAZIO Probabili formazioni — 4 big in panchina

CLUJ LAZIO Probabili formazioni — In vista del match d’esordio in Europa League, in programma domani alle 18.55 allo stadio Constantin Radulescu, Simone Inzaghi sembra aver delineato l’11 titolare

CLUJ LAZIO Probabili formazioni — In vista del match contro la compagine romena, Inzaghi sembra intenzionato a rinunciare a 4 titolari. In difesa mancherà infatti Stefan Radu, che siederà in panchina a beneficio di Vavro, mentre in corsia Jony prenderà il posto di Senad Lulic. Dalla panchina, alla luce degli impegni ravvicinati in programma nei prossimi giorni, anche Luis Alberto e Ciro Immobile, sostituiti rispettivamente da Berisha e Caicedo. Di seguito il probabile schieramento dei biancocelesti:

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Vavro, Acerbi, Bastos; Lazzari, Milinkovic, Leiva, Berisha, Jony; Correa, Caicedo. A disp.: Proto, Patric, Radu, Cataldi, Luis Alberto, Lulic, Immobile. All.: Inzaghi.

FORMELLO LAZIO Tre esordienti dal 1′ contro il Cluj

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FORMELLO LAZIO Il report della seduta della vigilia dell’esordio in Europa League. Le ultime.

FORMELLO LAZIO Tre esordienti dal 1′ contro il Cluj. Uno è il Guerriero, Valon Berisha, reduce dalle magie con il Kosovo. A Ferrara era rimasto in panchina complice un solo allenamento nelle gambe. Domani finalmente sarà il suo momento: agirà da mezzala sinistra nel 3-5-2. Riposo dunque per Luis Alberto, mentre Milinkovic e Leiva faranno gli straordinari: saranno loro a completare il terzetto centrale della mediana. Il brasiliano costringerà nuovamente alla panchina Cataldi, stamattina schierato tra le “riserve”. Confermato invece Jony, che farà il suo debutto da titolare e in campo internazionale con la maglia biancoceleste. A destra, vista l’assenza (causa squalifica) di Marusic, toccherà ancora a Lazzari.

In avanti il duo sarà invece composto da Correa e Caicedo. Immobile, che stamattina ha giostrato in coppia con Adekanye, sarà dunque risparmiato in vista dei due prossimi impegni ravvicinati con Parma e Inter. In difesa, il centrale Acerbi sarà affiancato da Vavro e Bastos. Luiz Felipe, smaltiti gli acciacchi alla caviglia sinistra, è in ballottaggio per un posto in panchina con Patric e Radu. Tra i pali invece dovrebbe essere confermato Strakosha, incalzato però da Proto, titolare l’anno scorso nella maggior parte della fase a gironi. Restano a casa infine Lukaku e André Anderson, fuori dalla lista europea.

PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2): Strakosha; Vavro, Acerbi, Bastos; Lazzari, Milinkovic, Leiva, Berisha, Jony; Correa, Caicedo. A disp.: Proto, Patric, Radu, Cataldi, Luis Alberto, Lulic, Immobile. All.: Inzaghi.

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PARMA Guai per D’Aversa in vista della Lazio

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PARMA Guai per D’Aversa in vista della Lazio.

PARMA Guai per D’Aversa in vista della Lazio. A Collecchio il tecnico sta coordinando la preparazione della trasferta all’Olimpico, in programma domenica prossima. Un appuntamento che i gialloblu potrebbero affrontare senza Yann Karamoh, attaccante in prestito dall’Inter. A carico del giocatore la società potrebbe prendere importanti provvedimenti, come la stessa ha annunciato in una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale: 

“Yann Karamoh, dopo i ripetuti e reiterati ritardi agli allenamenti nelle scorse settimane, nella giornata odierna non si è presentato all’allenamento. La società, che ha sempre messo il rispetto delle dinamiche di gruppo davanti ad ogni interesse individuale, provvederà a sanzionare il giocatore per la violazione delle norme disciplinari, riservandosi ogni diritto a sua tutela”.

Karamoh potrebbe dunque essere multato e saltare la sfida con la Lazio. Un’eventualità quest’ultima che non sarebbe una novità per D’Aversa, che finora ha mandato in campo il ragazzo solo negli ultimi cinque minuti contro la Juventus.

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Lazio Inzaghi duro con la squadra: colloquio fitto con Milinkovic

LAZIO Inzaghi duro la rosa dopo la sconfitta contro la Spal, criticato anche Milinkovic per com’è entrato domenica

Lazio Inzaghi duro con la squadra – Nell’allenamento di ieri, il mister dopo aver svolto il normale l’allenamento, ha aspettato i suoi ragazzi in sala video per poi mostragli il video della partita di domenica contro la Spal. Gli ha evidenziato tutti gli errori commessi e non li ha giustificati come avrebbe fatto in precedenza. Il trend deve cambiare, basta scuse e alibi, una partita come quella di domenica e del derby, non vanno perse o pareggiate. Non si capacita come la squadra riesca a giocare e poi sciupare tutte quelle occasioni sparendo addirittura a un certo punto della partita facendosi poi ribaltare il risultato.

Non riesce a capire come mai succeda la stessa storia da anni, soprattutto l’atteggiamento morbido dei suoi che permettono agli avversari di prendere il sopravvento vincendo la gara. Ecco le sue parole: “Dobbiamo imparare a gestire i momenti della gara, essere più lucidi in difesa e sotto porta. Chiudere prima le partite e saper soffrire

Se l’è presa molto con i singoli, anche con Milinkovic. I due infatti hanno avuto un piccolo confronto. Al serbo non è piaciuta la sostituzione nel derby e la panchina di Ferrara, non se l’aspettava, mentre a Simone non è piaciuta la sua entrata in campo, poco incisiva e svogliata. Anche a Correa è stato detto qualcosa, entrata non sufficiente la sua. Non ha portato nulla al reparto avanzato e non è mai entrato in partita.

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LA NOSTRA STORIA Josè Castelli

LA NOSTRA STORIA Josè Castelli nasce a San Paolo, in Brasile, il 18 settembre 1903. Centrocampista di piccola statura e molto agile, in Brasile lo chiamano ‘Rato’ (topo).

In Italia è noto come Giuseppe Castelli o ‘Ratto’. Inizia a giocare nel 1919 nelle giovanili del Corinthians approdando in prima squadra nel 1921. Nel 1927 costituisce una forte coppia d’attacco di sinistra con il neo arrivato Alejandro Demaría. Vince tre Campionati Paulista nel 1928, 1929 e 1930. Nella stagione 1931 viene acquistato dalla Lazio con lo stesso Demaría e il terzino Armando Del Debbio.
Resta in biancoceleste per poco più di due stagioni. È l’autore del gol decisivo, all’83’, della prima vittoria contro la Roma per 2-1 del 23 ottobre 1932. Nell’estate 1933 svolge la preparazione pre-campionato con la Lazio giocando anche la prima partita di campionato. Poi il 21 novembre si imbarca sulla nave Conte Biancamano e torna in patria per indossare di nuovo la maglia del Corinthians.  Nel 1937 si trasferisce al Portuguesa Santista con cui conclude la carriera di calciatore. Nel 1942 torna al Corinthians. Successivamente rimane nel club come allenatore delle giovanili ma è spesso chiamato a sostituire tecnici esonerati. L’unica eccezione nel periodo compreso tra il 1951 e 1954 in cui guida la prima squadra. Vince il Campionato di San Paolo nel 1951 e nel 1952 e quello di Rio-San Paolo nel 1953. Muore a San Paolo nel settembre del 1984.

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LA NOSTRA STORIA Enrico Vella

Enrico Vella nasce a Genova il 18 settembre 1957. Centrocampista cresciuto nelle giovanili del Genoa. Nel 1976 gioca nel Sestri Levante e dalla stagione 1977/78 alla Sanremese. Dopo tre stagioni viene ceduto in Serie B alla Sampdoria.

L’anno successivo è al Catania da dove viene acquistato dalla Lazio all’inizio della stagione 1982/83. Con la maglia biancoceleste Enrico Vella disputa solo due stagioni, ma bastano per farlo diventare un beniamino dei tifosi per la sua grinta e la simpatia fuori dal campo. Nell’ottobre del 1983 viene ceduto all’Atalanta dove resta tre anni. Nel 1985 la doccia fredda: ceduto al Palermo, dopo le visite mediche, viene informato di dover sostenere ulteriori accertamenti clinici dove gli viene riscontrata un’aritmia ventricolare. L’Atalanta decide di far ripetere nuovamente gli esami a Trento, dove viene sottoposto a una cura a base di betabloccanti. A novembre ottiene di nuovo l’idoneità a giocare ma il contratto con i siciliani risulta nullo e torna ai bergamaschi. In seguito è all’Arezzo.

Terminato di giocare nel 2005 diventa l’allenatore della Cairese. Per due stagioni guida la prima squadra poi allena i Giovanissimi Regionali. Nella stagione 2008/09 diventa il responsabile del settore tecnico giovanile, nonché allenatore di allievi e giovanissimi. A giugno del 2012 diventa di nuovo tecnico della Cairese, ma a febbraio 2014 viene sollevato dall’incarico. Nella stagione 2014/15 allena una squadra minore della Val Bormida in provincia di Savona. Dal 2017/18 è allenatore delle giovanili dell’Arma di Taggia, a Sanremo.

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LA NOSTRA STORIA Il presidente biancoceleste Arnaldo Coni

LA NOSTRA STORIA Nelle sedute del 3 dicembre 1939 e del 18 settembre 1940 eletto presidente della sezione calcio giovanile della Lazio Arnaldo Coni.

Nell’assemblea generale del 1 luglio 1945 diventa Presidente della Sezione Calcio. Si dimise il 17 ottobre 1945 per motivi connessi agli ingaggi dei giocatori laziali. In seguito Coni si occupa ancora di calcio giovanile come dirigente della Lazio.

Nel luglio 1945 fa parte del Comitato che si occupò di garantire un dignitosa esistenza a quegli sportivi tornati in Patria con delle invalidità dai campi di concentramento tedeschi, detti ‘Campi della fame’, e che non si erano voluti schierare nei reparti nazifascisti. Era Cavaliere del lavoro.

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