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Napoli Lazio, Venturin: “Sarà spettacolo”

In tanti preannunciano un Napoli Lazio cinematografico come la storia calcistica recente insegna. Un ritorno al futuro per i tifosi, si torna al San Paolo, scene al cardiopalma quella sera, ultima di campionato, il cuore in gola mentre el Pipita spara il pallone al cielo stellato di Napoli e la speranza che via via si fa sempre più viva.

Entrambe le squadre hanno sofferto nei primi match di questa stagione, ma l’Europa League ha regalato segnali confortanti ad entrambe le tifoserie, calcio a tratti irresistibile. Manita per il Napoli contro il Bruges, La Lazio domina a Dnipro contro i vice campioni di Europa League per 90 minuti, quello che è successo nel recupero è tanto cinematografico quanto il più classico dei Napoli Lazio.

Venturin, doppio ex, ha lasciato  le sue impressioni per questo attesissimo match:

Il Napoli deve crescere e non ha ancora risolto i propri problemi. Ora serve regolarità.

E anche equilibrio di squadra?

Il Napoli è sempre stato una squadra molto ben attrezzata da metà campo in avanti, mentre dietro ha avuto qualche difficoltà. l’equilibrio si trova tutti insieme, la fase difensiva va fatta tutti insieme.

La Lazio che impressione le ha fatto?

In Europa ha buttato tre punti ma c’è ugualmente la possibilità di passare il girone. in campionato così così, il ko col Chievo brucia ancora. I biancocelesti comunque hanno adesso più certezze rispetto al Napoli. E Matri è il giocatore che mancava.

Napoli-Lazio come sarà?

Offrirà grande spettacolo. Ci sono tanti giocatori di qualità in campo, di livello internazionale. Sarà un match che non tradirà le attese.

Due giorni al ritorno a Napoli per i bianco celesti, aspettiamo trepidanti i fuochi d’artificio al San Paolo.

 

Lorenzo Centioni

LAZIO, SEGNALI DI CRESCITA

Possiamo dirlo, dalla Dnipro Arena esce una Lazio più forte. Ingenua sì, ma è pur vero che neanche Roma fu costruita in un giorno. Quel gol di Seleznyov ci ha tolto il sorriso, però tutto sommato può anche andarci bene così. Sulla carta il Dnipro è pur sempre testa di serie del girone G. Non avrà fatto sicuramente un buon mercato estivo, privandosi sia di Kalinic, arrivato in Italia, sia di Konoplyanca, venduto al Siviglia, ma prima di ieri sera, molti avrebbero sperato di uscire da Dnipropetrovsk con dei punti. Ieri Pioli, per la prima volta, ha messo nell’undici iniziale un giovane di belle speranze, Milinkovic-Savic, che è risultato all’unanimità il migliore fra i ventidue in campo. Una prestazione con gol – in campo europeo – è sempre un segnale incoraggiante. Personalità, piedi raffinati,  discreta velocità, prestanza fisica (basti osservare come riesce a liberarsi di Douglas, che poi frana al suolo), insomma, chi più ne ha, più ne metta. Oggi tutti i maggiori quotidiani celebrano la prestazione del serbo classe ’95, che ieri sera ha svolto con onore il suo compito in una Lazio vestita in abito scuro. Decisamente elegante.

Ma il buon pareggio di ieri sera è sicuramente il frutto di tutta un’interpretazione tattica che il coach sta dando a questa squadra. Oltre al serbo, anche  Eddy Onazi ieri sera ha disputato un buon match, ricordando quello dell’esordio in serie A, quando su di lui erano riposte maggiori speranze. Per non parlare poi delle prestazioni di Hoedt e Konko: il primo ha inanellato un’altra prestazione importante. Sicurezza, senso tattico e un buon fisico sono le caratteristiche che stanno venendo fuori da quest’altra giovane promessa di casa Lazio. Per ciò che riguarda Konko, già il fatto che non si sia infortunato è un motivo di felicità per i sostenitori capitolini, considerando la sua perenne lungodegenza.

Concludendo, la squadra vista ieri sera sembra aver ritrovato lo smalto e la verve della passata stagione. Dopo la vittoria contro l’Udinese e lo sfortunato pareggio in Ucraina, possiamo dunque affermare che la Lazio è in crescita e ora si  può pensare alla sfida contro il Napoli, con la consapevolezza di aver ritrovato un gruppo capace di poter sbancare il San Paolo.

Biglia, 7 giorni per il rientro

Quadro radiologico migliorato, positiva la risposta al lavoro differenziato. Segnali confortanti dall’infermeria, il metronomo del centrocampo laziale è vicinissimo al reintegro nel gruppo che dovrebbe avvenire tra una settimana circa. Indiscrezioni lo darebbero già in campo prima della sosta.

Tutto il tifo bianco celeste si augura di rivedere presto in campo il fenomeno argentino con il quale, gli undici di Pioli sembrano girare alla perfezione. Segnali di fiducia anche dal match di Europa League contro il Dnipro, nonostante lo svarione a tempo scaduto e quel pareggio che ci va un po’ stretto, i ragazzi hanno espresso un calcio arrembante e aggressivo, le stesse caratteristiche con le quali si è raggiunto il preliminare di Champions.

Lucas Biglia, L’ultimo tassello per completare il puzzle bianco celeste, mentre si attende il rientro dei nostri attaccanti, Matri non sta sfigurando per niente li davanti. Djordjevic è già tornato ad allenarsi, attendiamo il reintegro nel gruppo di Klose e De Vrij per una Lazio al 100%.

 

Lorenzo Centioni

Onazi e quel gol che ha cambiato il destino…

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Correva l’anno 2011 e dalle parti di Formello facevano capolino due giovani nigeriani di belle speranze: Ogenyi Eddy Onazi e Sani Emmanuel; entrambi classe ’92, classico mediano di rottura il primo, punta rapida alla Oba Oba Martins il secondo. La Lazio li aveva notati durante il mondiale under 17 del 2009 svoltosi proprio in Nigeria, competizione in cui la selezione nigeriana si era arresa solo in finale sotto i colpi della Svizzera. Erano stati portati in Italia da una vecchia conoscenza della nostra Serie A e dell’Inter in particolare: Taribo West, che svestiti i panni del calciatore aveva intrapreso la doppia strada di talent scout di giovani calciatori e pastore pentecostale. Dei due si diceva un gran bene, in particolare di Sani, capocannoniere di quell’edizione del mondiale giovanile con 5 gol. Bene, a distanza di cinque anni di quel Sani Emmanuel si sono praticamente perse le tracce (attualmente gioca nelle terza serie svedese dopo esperienze in Svizzera ed Israele…). Chi invece è rimasto in pianta stabile all’ombra del Colosseo è stato l’altro, quel mediano con piedi maleducati e fisico non proprio da marcantonio: Ogenyi Eddy Onazi. In questi cinque anni in maglia biancoceleste il centrocampista nigeriano ha avuto un rendimento altalenante, anche se quando è stato chiamato in causa ha sempre risposto presente. La scorsa stagione però con l’arrivo di Stefano Pioli in panchina il suo utilizzo si è drasticamente ridotto: 16 presenze collezionate, di cui solamente 6 da titolare, la maggior parte delle quali in Coppa Italia. Fino a quel 31 maggio, ultima giornata del campionato scorso. Si gioca Napoli-Lazio, vero e proprio spareggio per un posto nei preliminari di Champions League; la Lazio, agguantata dalla doppietta di Higuain dopo aver chiuso in vantaggio per 0-2 il primo tempo è in 10 ed in chiara difficoltà fisica. Dopo l’errore dal dischetto dello stesso Higuain, Pioli decide di gettare nella mischia Onazi, reduce da una stagione tutt’altro che positiva. Siamo al minuto 38. Due minuti dopo un recupero di Maggio su Ledesma si trasforma in una verticalizzazione più che fortuita per l’accorrente Eddy che aveva seguito l’azione: piattone ad aprire e gol, 2-3, preliminare di Champions in cassaforte. Il gol che ha cambiato il suo destino alla Lazio. Prima di quella partita infatti il mediano nigeriano era tra i sicuri partenti, ma il calcio si sa è strano, ed un gol può cambiare la storia di qualsiasi calciatore. Onazi è rimasto in biancoceleste e, complici gli infortuni e la scarsa condizione di alcuni elementi della mediana, in questo primo scorcio di stagione è riuscito a ritagliarsi un ruolo importante. Fino all’ottima prestazione sfoderata ieri sera all’esordio in Europa League nel pareggio in casa del Dnipro: schierato da Pioli nell’inedito ruolo di regista, ha ripagato la fiducia dell’allenatore aggiungendo al solito ottimo lavoro in fase di interdizione anche una buona prova in fase di impostazione e risultando tra i migliori in campo insieme a Milinkovic-Savic e Hoedt.

Adesso Pioli sa che può contare anche sul nigeriano. Quel piccoletto portato da Taribo West. Quello meno forte di Sani Emmanuel. Quello che avrebbe dovuto lasciare la Lazio. Fino a quel gol al San Paolo, quel gol che ha cambiato il destino.

Giulio Piras

Sergej Milinkovic-Savic, “il ragazzo d’oro”

L’esordio del giovane Milinkovic-Savic ha trovato grande eco sui siti serbi orgogliosi della prestazione del loro nuovo idolo. Dopo l’ottima prestazione di ieri sera ed il gol del vantaggio dei biancocelesti gli elogi si sono sprecati, sia nell’ambiente laziale che in Patria, dove il nuovo acquisto biancoceleste è tenuto in grande considerazione. “Questo è il nostro ragazzo d’oro”, è il titolo con il quale il portale mozzartsport.com ha commentato le immagini del gol del giovane centrocampista. Anche sportske.net ha speso parole al miele per il ragazzo: Un debutto da sogno, Sergej ha portato l’Aquila in vantaggio contro il Dnipro, finalista di Europa League dello scorso anno.
Quella di ieri sera è stata una serata speciale per Sergej, il ventenne ricorderà per sempre e con orgoglio questa partita. Ora spetta a lui confermarsi e conquistarsi la stima di Pioli e dei compagni, la sua giovane età lascia pensare ad una carriera di un certo livello nel futuro del giocatore biancoceleste ma deve restare con i piedi per terra se vuole crescere e diventare uno dei principali protagonisti della squadra del tecnico emiliano.

Milinkovic: “Peccato non aver vinto ma per me quella di ieri rimarrà una notte indimenticabile”

Ieri sera, sul campo del Dnipro, si è realizzato il sogno di Sergej Milinkovic-Savic. Per il giovane biancoceleste, grande protagonista sul terreno di gioco nel corso dell’incontro, è arrivato l’esordio in Europa League. La sua è stata un’ottima prestazione, il giovane ventenne serbo è stato all’altezza della situazione, non ha pagato l’emozione della prima volta ed oltre a giocare un buon incontro è riuscito a realizzare il gol del vantaggio biancoceleste. Nell’azione della rete della squadra di Pioli il centrocampista ha mostrato anche malizia nonostante la giovane età: sul calcio di punizione dei biancocelesti con un leggero spostamento si è prima liberato dell’uomo che era su di lui e poi, prendendo il tempo a compagni ed avversari, è riuscito, di testa, a depositare il pallone nella porta della squadra ucraina.

Milinkovic Savic ha commentato sul sito della Lazio la splendida serata vissuta da protagonista. Queste le sue parole:

“Sono molto contento, era la prima volta che scendevo in campo in una competizione così importante. Quando ho colpito di testa e ho visto il pallone entrare in rete sono impazzito dalla gioia, non avrei mai sperato di riuscire subito a segnare. Peccato non essere riusciti a conquistare i tre punti. Nei minuti finali siamo stati sfortunati ma il rammarico per il loro pareggio non cancella le emozioni e la felicità che ho vissuto in campo”.

A parte la felicità personale però al serbo il pareggio non è andato giù:

“Abbiamo giocato molto bene ma quella loro giocata nel finale ci ha rovinato la serata. Abbiamo avuto molte occasioni per fare nostra la partita ma non ci siamo riusciti, dobbiamo crescere ancora e nei prossimi incontri dovremo costruire ancora più occasioni per riuscire a segnare più reti”.

 

Inesperienza e disattenzione frenano la Lazio ma c’è luce in fondo al tunnel

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A piccoli passi la Lazio sta lentamente crescendo. Dopo i tre punti conquistati in campionato domenica scorsa contro l’Udinese, ieri sera nell’esordio in Europa League ha sfiorato la vittoria con il Dnipro. La squadra di Pioli non è riuscita a bissare il successo e le colpe sono state molteplici. A prescindere dall’errore del direttore di gara, che ha protratto l’incontro oltre il tempo di recupero, sono stati gli uomini del tecnico emiliano a sprecare una grande occasione. Nonostante in campo la Lazio abbia schierato solo pochi titolari, i biancocelesti sono stati padroni del campo. Dopo il vantaggio raggiunto con il gol di Milinkovic-Savic, all’esordio dal primo minuto sia con la Lazio che nella competizione, gli uomini di Pioli hanno sfiorato più volte il raddoppio ma non sono riusciti a centrarlo. Si sa, il calcio è così, se sbagli molto rischi di pagarla cara e questo si è verificato ancora una volta. Un errore nel finale dell’incontro, quando i biancocelesti in campo erano ormai con la testa sotto la doccia, sicuri di aver conquistato i primi tre punti di questa nuova avventura europea, è arrivata la beffa finale. La squadra laziale, con tutti quei giovani sul terreno di gioco, ha peccato di inesperienza e presunzione, anche se ad onor del vero il gol subito è stato un concentrato di errori ma quello più grande è stato lasciare tre uomini del Dnipro incustoditi nel settore sinistro del reparto arretrato biancoceleste. L’incontro era agli sgoccioli sarebbe bastato essere più attenti e precisi nel rinviare il pallone e nel coprire gli spazi… ma come prendersela con degli esordienti che in campo hanno dato tutto ciò che avevano quando lo sbaglio maggiore viene fatto, per l’ennesima volta, da Radu, uno dei veterani di questa squadra. Il romeno non riesce a tornare quell’elemento che i tifosi laziali hanno imparato ad amare, in campo spesso ripete gli stessi errori, sembra giocare con il freno a mano tirato, è disattento e non riesce a mantenere la concentrazione necessaria fino al novantesimo. Comunque, anche se la partita per come è terminata ha lasciato l’amaro in bocca a tutte le componenti biancocelesti, c’è da essere fiduciosi. La squadra ha dato segnali di risveglio, i giocatori cominciano a capire il tipo di gioco che vuole il tecnico, le gambe cominciano a girare nel verso giusto e la dimostrazione si è avuta fino all’evitabilissimo errore finale. In questo momento non bisogna puntare il dito ne contro la squadra ne contro i singoli ma solamente aspettare che l’amalgama e la forma dei giocatori raggiungano l’apice perchè tra tante spine ancora da estirpare si iniziano a vedere bagliori di luce che fanno presagire un futuro migliore per la truppa di Pioli.

Felice Pulici a ILSQ “Marchetti è un grande portiere. Sbagliato sostituire Milinkovic-Savic”

Nato in un piccolo comune in provincia di Monza, per poi trasferirsi nella caotica Roma, la vita di Felice Pulici non può che essere associata alla Società Sportiva Lazio. Formazione con cui iniziò a giocare dal 1972 disputando ben 202 gare. Portiere del primo scudetto capitolino, Pulici e la Lazio sono una cosa unica. Un po’ come è stato per il grande Bob Lovati. Una figura di spessore nel mondo biancoceleste, un amore incondizionato, figlio di quei valori sportivi incarnati nello statuto della polisportiva.

A fronte del buon pareggio in terra ucraina, questa mattina Pulici è stato intervistato da Danilo Galdino nella trasmissione I Laziali Sono Quain onda tutte le mattine dalle 10:00 alle 13:00 sugli 88.100 di Elle Radio. “Per quello che ho visto in campo la Lazio doveva portare la vittoria a casa. Poi ci si appoggia all’arbitro per via del tempo di recupero eccessivo, ma lo sappiamo tutti che è lui ha dare l’ultima parola. Per me, più che l’arbitro, l’errore è stato fatto dai ragazzi in campo, che si sono un po’ smarriti nell’ultimissima azione di gioco. Un gol che pesa e peserà molto, perché può sembrare una cosa leggera, ma secondo me la rete subita da Selznyov proprio allo scadere, può incidere nella testa dei giocatori e poi perché anche a fronte del pareggio fra St Etienne e Rosenborg, la Lazio doveva dare già un primo segnale al girone G. Questo pareggio speriamo che serva da lezione, per rivedere il proprio comportamento e analizzare gli sbagli fatti e ripartire con maggior convinzione“.

UN APPUNTO A PIOLI – Analizzando in profondità la gara, Pulici poi si sofferma sul cambio di Milinkovic-Savic con Mauri che, secondo l’ex portiere della Lazio, è stata una scelta sbagliata da parte del mister Pioli. “Sbagliato far uscire al 44′ del secondo tempo il giocatore più in forma della Lazio. Milinkovic-Savic per Mauri è stata una scelta che, secondo il mio punto di vista, si è rivelata sbagliata. Semmai andava tolto Felipe Anderson e non un giocatore fisico come l’autore del gol. La sua stazza avrebbe fatto sicuramente comodo per tenere botta al forcing finale degli ucraini. Abbiamo buttato via una grande occasione per dare un segnale al girone“. 

MARCHETTI SUPERSTAR – Naturalmente a Pulici viene chiesto di dare un giudizio su Federico Marchetti, portierone della Lazio, che con il suo ritorno in campo è riuscito a riportare quella serenità ai compagni di squadra, che purtroppo Berisha non riesce a dare. “Marchetti già lo avevo segnalato quando giocava con L’AlbinoLeffe. E’ un grandissimo portiere che secondo me ha perso in maniera ingiusta la Nazionale. Un portiere capace, affidabile, forse a volte anche un po’ troppo agitato, soprattutto quando dà quelle pacche sulle spalle ai compagni. Ho paura che gli possa far male. (ride ndr). Sì, Federico è un grande portiere.

IN VISTA DEL NAPOLI – “Un po’ come lo è per il ruolo del portiere quando commette uno sbaglio, anche la Lazio dovrà avere questa grande forza mentale per reagire a un pareggio che sa di beffa. Riscattarsi al San Paolo potrà essere un’ottima occasione, per dimostrarsi, ancora una volta, una compagine tatticamente ben impostata“.

OBIETTIVI – Quale sarà il ruolo della Lazio in questo campionato? “Troppo presto per dirlo ora, aspettiamo ancora un po’ per capire dove può arrivare questa squadra. Le mie sensazioni mi dicono che la Juve si riprenderà, soprattutto dopo la grande vittoria contro il City. Poi naturalmente vedo bene l’Inter e anche il Napoli, nostro prossimo avversario, se riuscirà a correggere il reparto difensivo. Apprezzo molto Sarri che personalmente reputo come uno dei migliori tecnici in circolazione. Il Milan non mi piace, vediamo dove arriverà. Un campionato dove la Lazio può inserirsi fra le primissime, anche se mi preoccupa un po’ il fatto che, a differenza dello scorso anno, quest’anno con le coppe, ci sarà bisogno di maggior risorse fisiche e mentali”.   

 

Brignano: “Sogno un film con Ferrero, Lotito e Totti. Matri? Buon acquisto”

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In questi giorni lo potete trovare nelle sale con “Tutte lo vogliono”. L’attore romano Enrico Brignano ha presentato la pellicola ai microfoni de ‘Il Corriere dello Sport’ e puntuali e inevitabili sono giunte le domande sulla ‘sua’ Lazio: “Con il regista del film (Alessandro Maria Federici, noto tifoso giallorosso ndr) – ha detto – abbiamo fatto un patto di non aggredirci, di non farci mai battute. Più dura è stata invece con la produttrice Federica Lucisano, una romanista spudorata che mi urlava sempre ‘A laziale’, ma anche con lei non ci sono state troppe punzecchiature. Non conveniva, anche perché il film l’abbiamo girato quando era ormai certo che lo scudetto l’avrebbe vinto la Juventus. Chi tra Lotito e Totti per un film? Sarebbe fantastico un film sulla lingua italiana con tutti e due e Lotito che recita in latino con la pancia fuori dalla toga. Anche Totti mi piacerebbe, in alcuni spot è divertente, in altri meno. E poi è più facile da gestire rispetto ad un Lotito che pretende un camper biancoceleste e poi vuole risparmiare sul gasolio. Il top però sarebbe un film prodotto da Ferrero, diretto da Lotito e interpretato da Totti. Matri? È un buon acquisto, spero faccia bene che ne abbiamo bisogno“.

Rientro, allenamento e prove tattiche: ecco il programma della Lazio per il Napoli

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Notte a Dnipro per la Lazio, che farà rientro a Roma solo questa mattina. La squadra biancoceleste atterrerà a Fiumicino intorno alle 12 e si dirigerà direttamente al centro sportivo di Formello, dove ad attenderla ci sarà il solito allenamento di scarico post partita, con Pioli che, secondo i canoni, dividerà il gruppo tra chi è sceso in campo ieri sera è chi invece è rimasto in panchina. Da domani invece partirà la preparazione in vista della trasferta di domenica sera a Napoli.

Contro i partenopei Mauricio, al rientro dopo la squalifica, dovrebbe essere schierato dall’inizio al centro della difesa. Al suo fianco uno tra Hoedt e Gentiletti, con l’olandese favorito in virtù delle ottime prove contro Udinese e Dnipro. Si rivedrà anche Basta, che, scontato il turno di riposo in Coppa, riprenderà regolarmente il suo posto sull’out destro. Confermato come modulo il 4-2-3-1, restano da sciogliere alcuni nodi relativi a centrocampo e attacco. Sul primo fronte, c’è da scegliere chi affiancherà Parolo in mediana: qui Cataldi sembra in vantaggio, ma occhio ad Onazi, che, dopo l’ottima performance di ieri, vede aumentare le proprie quotazioni.

Sul secondo fronte, invece, scontato il ritorno da titolare di Keita al centro dell’attacco, alle sue spalle Pioli dovrebbe riproporre il trio di trequartisti visto con l’Udinese, con Candreva e Lulic ai lati di Mauri. Attenzione però agli outsider Anderson, Milinkovic e Kishna, che, se in queste 48 ore dovessero mostrare buoni progressi, potrebbero ancora ribaltare ogni discorso. Ancora ai box infine i lungodegenti De Vrij, Biglia, Djordjevic e Klose.

EUROPA LEAGUE – Tare: “Arbitraggio inammissibile”

Ennesima beffa targata Uefa in Europa League per la Lazio. Il Dnipro, dopo aver ricevuto un trattamento di favore nella doppia sfida di semifinale contro il Napoli, contro la Lazio è stata favorito dal recupero oltre il tempo regolamentare deciso dall’arbitro Hunter. Una decisione che non ci sta perchè proprio oltre l’extra time i padroni di casa hanno trovato la rete del definitivo pari, in una gara largamente dominata proprio dalla Lazio. A tal proposito, al termine del match, il ds Tare ha usato parole di fuoco per definire l’arbitraggio del Sig. Hunter: “Errore clamoroso, è inammissibile”.

EUROPA LEAGUE – Orsi: “Pareggio Dnipro? Con tanti giovani in campo può accadere”

Oltre all’errore dell’arbitro ciò che ha inciso maggiormente nel pareggio con Dnipro, è stata la mancanza di esperienza nel gestire gli ultimi minuti finali. un errore, secondo l’ex portiere della Lazio Nando Orsi, dovuto anche ai troppi giovani biancocelesti in campo: “Le colpe ci sono – le sue parole al termine del match, dai microfoni di Radio Radio – ma la Lazio è una squadra giovane e questi errori ci possono stare. Nella ripresa la squadra di Pioli ha fatto meno bene rispetto al primo tempo, ma nel complesso mi è piaciuta per impegno e disponibilità. Quando hai troppa gioventù in campo può accadere. I giovani sono quelli giusti, ma in queste situazioni se in campo hai giocatori d’esperienza il gol non lo prendi. L’arbitro doveva fischiare prima, ma se fosse accaduto a parti inverse non sarebbe fregato nulla a nessuno. Questi ragazzotti faranno mea culpa: hanno giocato bene, ma nel finale hanno sbagliato la gestione della gara. Sul gol subito Hoedt non s’è accorto che alle sue spalle aveva l’unico calciatore che doveva marcare”.

Fontana ag. Fifa: “Candreva simbolo della Lazio”

Antonio Candreva si appresta a diventare sempre più un simbolo della Lazio. Arrivato fra lo scetticismo generale il ragazzo di Tor de’ Cenci si è ritagliato la stima e l’appoggio di tutti i tifosi biancocelesti. Nell’immediato futuro, dunque dopo l’importante rinnovo di contratto, Candreva  si candida a diventare leader e trascinatore della Lazio del presente e del futuro, ne è convinto l’operatore di mercato Alberto Fontana, agente che collabora con il gruppo di lavoro di Andrea e Federico Pastorello: “Con l’ultimo rinnovo ha siglato un accordo che lo porterà a diventare uno dei simboli della Lazio”, le sue parole ai taccuini di tuttomercatoweb.com.

Napoli, voglia di rivincita contro la Lazio

Dopo la parentesi europea la Lazio tornerà in campo in campionato al San Paolo di Napoli. Lì ci sarà voglia di rivincita dopo l’ultimo incrocio che ha visto i capitolini vincere lo spareggio Champions del maggio scorso, con tanto di errore dal dischetto di Higuain. A Fuorigrotta Napoli-Lazio, dunque, non sarà un partita come tutte le altre e dopo la cinquina rifilata al Bruges in Europa League aspettano agguerriti il posticipo di domenica prossima: “Daremo tutto a partire con la Lazio – le parole di Ghoulam a Sky nel dopo partita della gara europeaRivincita? Speriamo, è importante per i punti per recuperare in classifica”.

Matri sprona la Lazio: “Prendiamo il buono da questa partita e reagiamo”

In zona mista Alessandro Matri ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai cronisti presenti alla Dnipro Arena: “Siamo rammaricati per il risultato, specie vedendo la partita. Potevamo chiuderla prima: abbiamo avuto tante occasioni per raddoppiare invece alla fine è arrivata la beffa finale, nessuno se l’aspettava. Prendiamo il buono da questa partita e reagiamo. Non ci scordiamo che abbiamo dominato contro la finalista della passata stagione. Ora mettiamo da parte questo episodio e concentriamoci sulla gara di domenica. Qualificazione? Ce la possiamo benissimo giocare. I nuovi si sono inseriti bene e ci sono tanti giovani di qualità. Dal punto di vista fisico e di gioco non abbiamo nulla da rimproverarci, abbiamo pagato un episodio sfortunato”. 

 

Parolo: “Abbiamo imposto il nostro gioco, peccato per quel calo alla fine”

Parolo ai microfoni di Lazio Style Radio dalla Dnipro Arena, al termine del match:

Marco non si può essere soddisfatti del risultato, però lo si può essere del gioco espresso?

“Sicuramente si, abbiamo fatto un’ottima partita. Il problema c’è stato negli ultimi secondi con quel calo di concentrazione, ma è vero che avremmo dovuto chiuderla prima. Però siamo venuti qua e ci siamo imposti. Queste prestazioni ti aiutano a prendere coraggio e auotstima. La vittoria sarebbe stata preziosa”.

La prestazione induce a pensare che la Lazio c’è?

“Ci manca un po’ di rabbia, dovevamo chiuderla prima. Qua è difficile fare punti. Dobbiamo prendere la rabbia e trasformarla in concentrazione.”

Come è stato giocare senza pubblico?

“Non è semplice è stato strano, però ci si può aiutare di più tra i compagni in quanto è più chiara la comunicazione”.

Si gioca già domenica sera…

“E’ una partita importante che deve darci continuità e autostima, dobbiamo giocare da Lazio e portare a casa punti. Mi sbloccherò anche io è la legge dei grandi numeri dice che a furia di tirare prima o poi segni”.

Markevych, all. Dnipro ammette: “La Lazio ha dominato tatticamente. A Roma giocheremo diversamente”

In concomitanza con la conferenza di Pioli, in sala stampa ha parlato anche il tecnico del Dnipro Myron Markevych: “Nel primo tempo abbiamo perso tutti i contrasti a centrocampo. La Lazio ci aggredito subito impedendoci di giocare come volevamo. Nel secondo tempo abbiamo giocato meglio perché i giocatori avevano più spazi. Non è stato facile, perché la Lazio ha dominato tatticamente la partita. Non siamo riusciti a fare la partita che volevamo ma abbiamo preso un punto e tutto il resto non conta. Ritorno? La partita di Roma è lontana. Ora pensiamo a domenica contro lo Zarya, ma è chiaro che in Italia giocheremo in modo diverso. Dobbiamo provare a impensierire il portiere avversario con i tiri da fuori. Stasera solo Edmar l’ha fatto. Devono provarci di più anche Rotan e gli altri”. 

Fabrizio Piepoli

 

 

PAGELLE – Milinkovic-Savic un toro a centrocampo, Onazi ruggisce su tutti i palloni

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MARCHETTI 6,5 – Inoperoso per 85′ si supera con due parate una dopo l’altra: prima respinge col piede un tiro defilato di Anderson e poi blocca un tiro angolato di Edmar. Può poco o nulla sul colpo di testa da due passi di Selznev;

KONKO 6 – Non si vedeva in campo da tempo immemore, ma gioca una buona partita senza sbavature;

GENTILETTI 6,5 – Un muro davanti alla difesa, dalle sue parti non si passa. Partita di livello;

HOEDT 6,5 – Un’altra prestazione convincente. Le palle alte sono tutte sue;

RADU 6 – Partita attenta e concentrata;

ONAZI 7 – Indomabile Onazi che gioca a tutto campo. Il nigeriano si sdoppia, anzi si triplica facendo diga davanti alla difesa. Si reinventa anche regista con qualche assist niente male. Rinato;

PAROLO 6 – Una buona prestazione con qualche tiro da fuori. Migliora di partita in partita;

KISHNA 6,5 – Suo l’assist decisivo per Milinkovic-Savic. Qualche buona giocata, manca di continuità ma sta crescendo;

MILINKOVIC-SAVIC 7,5 – Pioli lo schiera trequartista centrale come in under 21 e proprio come in nazionale disputa un’ottima gara. A centrocampo sovrasta tutti e in avanti è un trattore. Che la Lazio abbia trovato davvero l’erede di Stankovic?

ANDERSON 5 – AAA cercasi Felipe Anderson. Dov’è finito il talento che tutti hanno apprezzato nel girone di ritorno della scorsa stagione? Domenica contro l’Udinese una sua giocata ha deciso la partita, ma stasera, a parte qualche dribbling fine a se stesso, non si è mai acceso;

MATRI 6,5 – Lotta e sgomita con tutti, andando vicino al gol più volte. Ha lo spunto della punta e i movimenti del centravanti di razza. La Lazio ha fatto bene a puntare su di lui, nulla da eccepire;

ALL. PIOLI 6,5 – Schiera la Lazio B (eccezion fatta per Marchetti, Radu e Parolo) ma la differenza non si nota. Peccato che il suo piccolo capolavoro tattico venga rovinato al ’94 da Selznev.

Fabrizio Piepoli

CONFERENZA – Pioli tira le orecchie ai suoi: “Non siamo stati determinati. I giovani possono fare di più”

E’ un Pioli rammaricato quello che si presenta in sala stampa al termine del match contro il Dnipro. D’altronde ha visto perdere 3 punti nel giro di pochi secondi. In conferenza, il tecnico emiliano ha spiegato: “Siamo dispiaciuti perché avremmo dovuto vincerla. Non siamo stati abbastanza determinati. Purtroppo quando rimani sul filo del rasoio rischi di prendere gol nei minuti di recupero oppure oltre, come in questo caso. Stadio vuoto? E’ brutto giocare in queste situazioni, ma non ci siamo fatti condizionare e abbiamo giocato bene. Stasera abbiamo provato a fare nostra la gara, ma avremmo dovuto chiuderla. Nella ripresa loro hanno aumentato l’intensità e hanno trovato il pareggio. Peccato…”. Infine sui giovani: “Si stanno inserendo bene ma possono fare di più. Devono anche imparare la lingua, sembra poco ma capirsi al volo è fondamentale”.

Fabrizio Piepoli

EUROPA LEAGUE – Lazio, pareggio meno amaro: Saint’Etienne-Rosenborg 2-2

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Può sorridere la Lazio vedendo il pareggio tra Saint’Etienne e Rosenborg che attesta tutte le squadre del Girone G a pari punti. I francesi  trovano subito il vantaggio dopo 4′ grazie a Beric dopo una bella azione corale dei verdi. Gioia che però dura poco visto che al 14′ il Rosenborg pareggia con Mikkelsen che a tu per tu non perdona il portiere avversario. Due minuti dopo i norvegesi riescono addirittura a trovare il sorpasso con Svensson che è bravo a trasformare in rete una mischia in area di rigore. All’87’ Beric d’esperienza si procura il rigore che poi Roux realizza spiazzando il numero 1 norvegese. Finisce 2 a 2. Giovedì 1 ottobre i francesi voleranno a Roma per sfidare la Lazio, mentre il Rosenborg ospiterà il Dnipro.