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Di Francesco: “Ho perso un solo derby ma tutti se lo ricordano”

Di Francesco era arrivato alla Roma con molti favori dalla sua parte per il suo passato da calciatore con questa maglia

Però per Di Francesco l’avventura sulla panchina giallorossa, non è stata delle migliori; infatti è stato esonerato dopo appena due anni. Ha vissuto momenti di buio totale ed altri caratterizzati da grandi momenti come la rimonta contro il Barcellona che li ha portati in semifinale, nonostante però questo traguardo, in campionato e in Coppa Italia le cose non sono andate nello stesso modo. E’ stato esonerato nella scorsa stagione dopo aver perso il derby per 3-0 e la partita contro il Porto valida per i quarti di Champions League. A distanza di un anno, il tecnico torna a parlare di questi due precisi momenti, che per lui non sono stati la causa che ha portato la Roma al suo esonero, ecco le sue parole:

“Non sono stato esonerato per i risultati ottenuti, sono stati un insieme di situazioni, c’era del malcontento, perciò hanno deciso di mandarmi via. Inoltre avevamo perso il derby, in malo modo? Sì, molto male. Però è stato l’unico derby perso da me e anche l’unico che si ricorda. A Oporto invece l’arbitraggio non è stato dei migliori, siamo stati molto sfortunati perché meritavamo i quarti”.

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LAZIO Cataldi: “Mi manca la quotidianità con il gruppo. Scudetto? Siamo carichi”

LAZIO Lotito prova a trattenere Luiz Felipe: rinnovo per lui

LAZIO Lotito prova a trattenere Luiz Felipe – Lotito è pronto a rinnovare il contratto con l’inserimento della clausola

LAZIO Lotito prova a trattenere Luiz Felipe – Il brasiliano è cresciuto tantissimo in questi anni, da ultimo delle riserve a titolare, con tanto lavoro, concentrazione e dedizione, per questo il Barcellona ha messo gli occhi su di lui. Avrebbe giocato le Olimpiadi con il Brasile, ma a causa del Coronavirus e del rinvio, non le potrà disputare, nonostante questo, continua a sperare in una convocazione con la Selecao maggiore. Ma non è tutto, il Barcellona, sembra fare veramente, tant’è che nelle ultime 5 partite, sembrerebbe aver mandato un osservatore per seguire attentamente le sue partite e il riscontro parrebbe positivo. Però, in caso dovesse farsi avanti, dovrà strappare il calciatore a Lotito, che ha deciso di non vendere il difensore per lasciare a Inzaghi la possibilità di avere la sua difesa titolare nella prossima stagione. Inoltre Luiz Felipe è un classe 98′, ha ancora tutto il tempo per crescere e far aumentare il proprio valore, l’unico dubbio deriva dal contratto in scadenza nel 2022. Ecco perché, il presidente sta pensando di accelerare le pratiche per il contratto aumentandolo fino al 2025 con l’inserimento di una clausola rescissoria dal valore di 40 milioni, con ingaggio raddoppiato. La stessa operazione messa in atto con Correa. La Lazio nel suo futuro vedere Luiz Felipe al centro della difesa.

Anche De Martino bacchetta Rezza: “Battuta infelice e inappropriata”

LAZIO De Martino: “La squadra è pronta a ripartire”

Anche De Martino bacchetta Rezza: “Battuta infelice e inappropriata”

Anche Stefano De Martino bacchetta il dottor Gianni Rezza: Battuta infelice e inappropriata”.

Dopo Arturo Diaconale anche il direttore della comunicazione biancoceleste Stefano De Martino replica duramente al dottor Rezza. Dai microfoni di Lazio Style Channel De Martino ci è andato giù pesante: “La sua è una battuta infelice, puerile, sbagliata e completamente inappropriata. Il dottore deve discutere un aspetto scientifico in una conferenza che fa il giro dell’Italia e non solo. È una castroneria. Ha provato a ritrattare dicendo che il suo intento fosse sdrammatizzare. Ma qui davvero non c’è nulla da sdrammatizzare. Le scuse sono ancora peggiori. Il suo ruolo è dare un parere scientifico alla situazione non fare battute. Mi dispiace, io mi sarei scusato diversamente”.

LAZIO – DE MARTINO: “LA SQUADRA È PRONTA A RIPARTIRE”

LAZIO De Martino: “La squadra è pronta a ripartire”

LAZIO De Martino: “La squadra è pronta a riprendere gli allenamenti!”. Così il Direttore della Comunicazione dei biancocelesti Stefano De Martino ai microfoni di LSR.

Intervenuto ai microfoni di LSR, il Direttore della Comunicazione della Lazio Stefano De Martino ha parlato delle tempistiche previste per la ripresa degli allenamenti e del ritorno in campo della squadra. De Martino ha precisato che “Si discute da settimane della possibile ripresa dell’attività sportiva”, ma che “non c’è ancora una soluzione definitiva e ci auguriamo possa arrivare per l’interesse dell’intero sistema”. La situazione è ancora complicata “ci sono ancora contagi e decessi in Italia”, “ma i numeri continuano a calare”. Il Direttore della Comunicazione dei biancocelesti ha rassicurato i tifosi “a breve avremo indicazioni definitive in merito all’attività sportiva: si è parlato di un possibile screening dei tesserati a fine aprile con la conseguente riapertura dei centri sportivi, di una ripartenza a giugno del campionato, ma tutto passerà per il Governo”. “Mi auguro”, ha continuato De Martino, “che verrà diramato un protocollo uguale per tutte le società”, sottolineando inoltre che “noi siamo in attesa di ripartire” e “la Lazio è pronta a riprendere gli allenamenti in vista, ci auguriamo, della ripresa del campionato”. Il calcio “non potrebbe sostenere un’interruzione della stagione, stiamo vivendo un incubo incredibile, speriamo di continuare a leggere dati confortanti di giorno in giorno”.

LAZIO Cataldi: “Mi manca la quotidianità con il gruppo. Scudetto? Siamo carichi”

LAZIO Cataldi: “A casa sto bene, si fa quel che si può. Il campo manca tantissimo, così come i compagni, lo staff, vivere la squadra quotidianamente. Anche per una questione fisiologica, per chi come noi è abituato ad allenarsi sempre, questa situazione è complicata. Per noi è una cosa anomala, si fa un po’ fatica, ma dobbiamo rispettare tutto quello che ci dicono e sperare che si possa tornare presto alla normalità. Con i ragazzi ci videochiamiamo spesso, una chiacchierata ce la facciamo sempre. Anche il gruppo Whatsapp di squadra è molto attivo, tutti i giorni. Sento il capitano Lulic, avere aggiornamenti sulle sue condizioni dopo l’infortunio. Ho sentito anche Sergej che mi prende in giro sui social, così come Correa. Appena mettono una foto su Instagram dovranno stare attenti. Scherzi a parte, abbiamo un gruppo fantastico, c’è un affetto particolare fra di noi. 

Sicuramente lo stop è arrivato in un momento che per noi era molto positivo. Purtroppo in queste situazioni non si può far nulla, ha preso tutti alla sprovvista. È una cosa molto spiacevole. Nel momento in cui si ripartirà, però, penso che saremo tutti pronti per riprendere da dove avevamo lasciato. Abbiamo fatto un campionato incredibile e possiamo toglierci ancora tante soddisfazioni. La voglia rimane ed è grande, non c’è alcun dubbio. Sappiamo quali siano i nostri obiettivi e in che direzione dovremo andare. La voglia non si è mai spenta. Saremo pronti e carichi per lottare fino alla fine. Cosa darei per lo scudetto? Chiedetemi tutto, tranne la mia famiglia, darei qualsiasi cosa per vincerlo. Stiamo parlando della cosa più bella e gloriosa di tutte. Aldilà delle altre competizioni, il campionato è la cosa più difficile perché  serve una continuità incredibile per arrivare in testa alla fine. Siamo lì e abbiamo il dovere di lottare. Abbiamo sempre detto che l’obiettivo era la Champions, ma ora proveremo ad alzare l’asticella”. Così Danilo Cataldi ai microfoni di Lazio Style Radio.

Diaconale bordata a Cairo: “Non vuole riprendere per mimetizzare il fallimento”

Il responsabile della comunicazione della Lazio ne ha per tutti. Dopo la riposta a Rezza Diaconale tira una bordata a Cairo che si dice d’accordo con il professore sulla non ripresa del campionato.

I conti di Urbano Cairo

Il presidente del Torino e di Rcs Urbano Cairo si è detto perfettamente d’accordo con il professor Gianni Rezza che ha espresso (confessando di essere un tifoso romanista) una opinione contraria alla ripresa dei campionati di calcio, sottolineando di condividere le parole del prof. Rezza in quanto esperto di conti e capace di leggere correttamente quelli relativi all’andamento della pandemia del coronavirus nel nostro Paese.

Nessuno, ovviamente, può mettere in discussione che Cairo, grande e capace imprenditore, sappia fare i conti. Ma si tratta di capire di quali conti si stia trattando. Quelli che vengono forniti quotidianamente dalla Protezione civile sono talmente altalenanti e variabili da rendere difficile alla stessa comunità scientifica di elaborare previsioni attendibili sulla durata della pandemia. Al punto che, nel timore di sbagliare, la tendenza generale è quella di rifugiarsi nella proposta di prolungare al massimo il “tutti i casa” per sfuggire alla responsabilità di una possibile ripresa del morbo scaricandola su chi non intenda rispettare la regola degli arresti domiciliari.

I numeri di Cairo, però, non sono quelli del professor Rezza ma quelli che motivano anche altri presidenti di squadre di A (Massimo Cellino in primis) a chiedere l’annullamento del campionato. Sono i numeri della attuale classifica da cui emerge con chiara evidenza che a premere per evitare di giocare le 12 partite che mancano alla chiusura regolare del campionato sono quei presidenti le cui squadre o sono già condannate alla serie B (come il Brescia) o come lo stesso Torino potrebbero correre lo stesso pericolo. Azzerare, per loro, aiuterebbe a mimetizzare agli occhi dei propri tifosi il fallimento della stagione.

Si tratta di una interpretazione maliziosa? In questo caso – come diceva il gesuita cardinal Roberto Bellarmino (e successivamente Giulio Andreotti) – si fa peccato ma spesso ci si azzecca!

Lazio Mazzarri stava per diventare il tuo allenatore: ecco il retroscena

Lazio Mazzarri stava per diventare il tuo allenatore qualche anno fa, quando l’allenatore livornese era ancora sulla panchina della Sampdoria

Lazio Mazzarri stava per diventare il tuo allenatore – L’agente Carlo Pallavicino ha sveltato un retroscena su una trattativa tra Mazzarri e Lotito che avrebbe portato l’allenatore a sedersi all’Olimpico,a ma alla fine non andò in porto:

“Ormai è passato diverso tempo quindi lo posso raccontare tranquillamente. All’epoca voleva lasciare la Sampdoria e allenare la Lazio gli sarebbe piaciuto tantissimo. Quindi decisi di organizzargli un incontro con un dirigente dei biancocelesti vicinissimo a Lotito. Tutto questo però, doveva essere segreto. Addirittura questa cosa di trovarci a Roma preoccupava moltissimo Mazzarri. Lotito si presentò con ben 3 ore di ritardo, una cosa solita, però è anche vero che il suo autista avrebbe dovuto prenderci a Roma Nord, effettuare un percorso semi nascosto e lasciarci nel portone di casa. Ma invece non andò tutto bene, perché l’autista ci lasciò a ben 1 chilometro dall’appuntamento, così ce la facemmo tutta a piedi e la gente per strada ci riconosceva e ci salutava, a Mazzarri era preso un colpo, aveva il collo gonfio dalla tensione”.

“Una volta lì, attendemmo Lotito realmente 3 ore, Mazzarri era molto agitato e la situazione era diventata incandescente, perché temeva non sarebbe arrivato e questo metteva ansia anche a me. Poi invece arrivò e m’infuriai con lui dicendogliene di tutti i colori. Stessa cosa fece lui, iniziò a urlarmi contro. Mazzarri a quel punto decise di andare nel terrazzino senza dire nulla, era imbarazzato e non sapeva cosa fare. Non erano riusciti neanche a scambiarsi la mano che tutto era diventato agitato. Alla fine però ci sedemmo e parlammo per ben 2 ore. Mazzarri voleva a tutti i costi la Lazio così per convincerlo disse: vinciamo lo scudetto, mi creda. Ma non se ne fece nulla perché ovviamente era partito già tutto male e quand’è così, difficilmente le cose vanno in porto”.

CALCIOMERCATO LAZIO idea Dzyuba per l’attacco

CALCIOMERCATO LAZIO idea Dzyuba per aumentare il parco attaccanti che nella prossima stagione dovrà essere inevitabilmente migliorato

CALCIOMERCATO LAZIO idea Dzyuba per l’attacco – In casa Lazio nonostante il campionato sia al momento fermo, si guarda già alla prossima stagione (ancora non si ha una data certa per il campionato 2020-2021). I biancocelesti dovranno aumentare il loro attacco, affiancando un’altra punta al trio Immobile-Caicedo-Correa. Le competizioni saranno sempre tre, ma questa volta a meno di clamorose decisioni, bisognerà giocare in Champions, quindi si stanno valutando diversi profili internazionali. Uno degli ultimi nomi è l’attaccante russo Artem Sergeevic Dzyuba classe 1988 e attualmente attaccante dello Zenit San Pietroburgo. Prima dello stop aveva collezionato ben 15 gol in 28 presenze, il suo contratto andrà in scadenza ed è gestito da Mendes, con cui la Lazio e Tare hanno buoni rapporti. Proprio quest’ultimo, avrebbe fatto il nome del calciatore, segnandolo ai biancocelesti. E’ alto 1.96, un centravanti boa che segna spesso di testa, con lo Zenit ha segnato complessivamente 67 reti in 167 presenze, servendo anche 50 assist. A gennaio fu vicino al trasferimento al Tottenham ma l’affare non andò in porto, ora a 32 anni potrebbe essere pronto alla sfida nella Capitale, con la Lazio che monitora la situazione, sul banco tieni diversi profili, ora potrà aggiungere anche la “Torre russa” visto gli ottimi rapporti con il suo procuratore.

(VIDEO) Dottor Rezza: “Da romanista vorrei dire… tutto a monte”

 

LAZIO Immobile: “Continuiamo a sognare, anche per la gente”

LAZIO Immobile nella serata di ieri ha disputato un torneo di Fifa intitolato United per l’Italia

LAZIO Immobile prima di partecipare al torneo, che lo vedeva capitano della sua squadra in un derby contro Alessandro Florenzi, è intervenuto a Sky Sport parlando della ripresa del campionato:

“La pausa sicuramente ha influito molto. In questo periodo abbiamo pensato poco al calcio, ovviamente rimangono tutte le ambizioni che c’erano prima dello stop. Appena ripartirà, dovremo essere bravi a prepararci mentalmente, ci restano ancora 12 partite per continuare il sogno e la speranza, sarà molto difficile però la gente se lo merita, merita di sognare, dobbiamo riportare il sorriso alla gente. Alla fine è come se iniziassimo un nuovo campionato, perché il tempo dello stop è più o meno lo stesso. Se riuscirò a battere il record di Higuain? Mi sto allenando molto per questo traguardo. Credo che sarebbe bellissimo, però bisognerà vedere anche come sarà dopo la sosta, io sto dando il massimo”.

Rezza (ISS) “Era solo una battuta per sdrammatizzare”

(VIDEO) Dottor Rezza: “Da romanista vorrei dire… tutto a monte”

LA NOSTRA STORIA Il pioniere Arnaldo Perugini

LA NOSTRA STORIA Arnaldo Perugini nasce a Roma il 14 aprile 1892.

Attaccante ma nel 1908 Perugini gioca anche in porta. Il 6 gennaio 1910 nel corso dell’assemblea viene eletto segretario della sezione amministrativa. Nello stesso anno collabora come corrispondente da Roma con il giornale Foot-Ball di Milano. Nel 1912 ricopre il ruolo di segretario del Comitato Regionale del Lazio. Nella stagione 1912/13 viene eletto capitano della Lazio III.

Rimane sempre nella squadra riserve ma con un piede in prima squadra. Il 5 luglio 1914 gioca titolare nella finale di andata del campionato italiano persa contro il Casale. Il suo ruolo fu ala sinistra. Nello stesso anno entra nei quadri dirigenziale nel ruolo di segretario della sezione Calcio.

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Rezza (ISS) “Era solo una battuta per sdrammatizzare”

“Da romanista manderei tutto a monte”, questa la battuta del direttore del dipartimento malattie infettive dell’Iss e membro del Comitato tecnico scientifico, Gianni Rezza.

Poche parole, quelle esternate nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile, ma capaci di alzare un vespaio. L’uscita non è però piaciuta ai tifosi laziali che hanno preso d’assalto i social per replicare al professore di fede giallorossa. Anche la società biancoceleste è intervenuta tramite Arturo Diaconale che ha risposto a muso duro. Cercando di placare gli animi in serata il direttore dell’Iss, Gianni Rezza, è tornato sulle sue parole: “Si è trattato solo di una battuta per sdrammatizzare il contesto. Quanto alla ripresa del calcio credo sia una decisione difficile da prendere date le possibili implicazioni sanitarie”. Concetto che ha comunque trovato sostegno nel presidente del Torino, Urbano Cairo: “Riprendere a giocare il campionato a fine maggio è impossibile. Ha parlato un uomo di scienza. Ha confermato una cosa che io sostengo da tempo perché ho una certa dimestichezza con i numeri. Con la situazione attuale non si può proprio pensare di tornare a giocare tra un mese e mezzo purtroppo. E sottolineo il purtroppo, dato che oltre al Torino ho la Gazzetta dello Sport e quindi avrei interesse a che si riprendesse per motivi evidenti”.

(VIDEO) DOTTOR REZZA: “DA ROMANISTA VORREI DIRE… TUTTO A MONTE”

ACCADDE OGGI Lazio – Atletico Madrid 0-0. Un pari che valse la finale di Coppa Uefa

La Lazio per la prima volta nella sua storia centra una finale europea. Un sogno che si realizza, la finale di Parigi di Coppa Uefa contro l’Inter di Ronaldo

NOTTE STORICA PER LA LAZIO

L’inizio è tutto della Lazio che con un bel tiro da fuori area di Favalli impegna severamente il portiere Molina. La porta madrilena è sotto pressione ancora con Boksic ed ancora Favalli. L’Atletico Madrid affida i suoi attacchi a Vieri che, marcato magistralmente a uomo da Nesta, rimarrà inconcludente per tutta la partita.

PRIMA LA SOFFERENZA, POI LA GIOIA

La ripresa inizia con l’Atletico Madrid che cerca di ribaltare il risultato negativo dell’andata (0-1 Jugovic) L’occasione più ghiotta capita al neo entrato Josè Mari che spreca malamente un prezioso assist di Vieri.  Venturin sembra reggere da solo il centrocampo ed in difesa sale in cattedra Nesta. La Lazio regge ed il suo pubblico con un grande tifo la sorregge e la accompagna fino al sospirato fischio finale che fa esplodere lo stadio Olimpico nel tripudio per la finale raggiunta.

(VIDEO) Dottor Rezza: “Da romanista vorrei dire… tutto a monte”

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(VIDEO) Il Dottor Rezza con una battuta fa capire il timore dei tifosi della Roma riguardo l’ipotesi della Lazio tricolore. “Da romanista vorrei dire… tutto a monte”

La notizia è venuta fuori durante la consueta conferenza stampa della Protezione civile con il dottor Rezza e Borrelli che stavano rispondendo alle domande dei giornalisti. Alla faccia della verità, il noto epidemiologo ha fatto una battuta riguardo la ripartenza del campionato di calcio “Per quanto riguarda il campionato… beh io da romanista vorrei che andasse tutto a monte”. Poi il dottore lascia le vesti del tifoso, per continuare a rispondere in modo più formale alla domanda del giornalista. “Certo il calcio è uno sport che implica dei contatti e questi possono implicare a loro volta un certo rischio di trasmissione. Ho sentito che qualcuno proponeva un monitoraggio più stretto, magari con dei test ripetuti ogni tot giorni ai calciatori. Sinceramente mi sembra un’ipotesi un po’ tirata. Del resto siamo quasi a maggio e se dovessi dare un parere tecnico, non darei in questo momento un parere favorevole, sinceramente. Dopodiché sta alla politica decidere.”

QUI IL IL VIDEO DELLA BATTUTA, DAL MINUTO DIECI

Rezza (ISS): “Da giallorosso, sospendiamo la Serie A”. Diaconale: “Tifo dà alla testa”

Botta e risposta tra Giovanni Rezza, direttore dell’ISS e Arturo Diaconale, sulla possibilità di ripresa della Serie A

Arturo Diaconale è in grande spolvero in questo periodo di quarantena e lo sta dimostrando difendendo la Lazio in ogni dove e contro chiunque. Incalzante e pungente nel suo consueto “taccuino biancoceleste“, il dirigente alla corte di Lotito questa volta risponde alla provocazione di Giovanni Rezza. Quest’ultimo, scienziato del dipartimento delle malattie infettive, con una battuta ha risposto così sulla ripresa della Serie A durante una conferenza stampa: “Sono giallorosso, fosse per me il campionato lo manderei a monte“. Pronta la risposta di Diaconale all’AdnKronos: “Alcune volte il tifo può dare alla testa e colpisce anche gli scienziati. Meglio se si occupano su come fronteggiare il virus e dedicassero le loro forze nella ricerca di un vaccino, invece di fare i tifosi“.

LOTITO CUORE D’ORO, NESSUN DIPENDENTE IN CASSA INTEGRAZIONE

Diaconale risponde a Cellino: “Sei un asino patentato che ha paura della B”

Diaconale risponde a Cellino: immediata la replica del responsabile della comunicazione della Lazio al presidente del Brescia. Quest’ultimo aveva accusato Lotito di ragliare come un asino.

Il raglio ed il calcio di Cellino

Decisamente stupefacenti, nel senso che suscitano stupore per la loro ingiustificata gravità, le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Brescia, Massimo Cellino, in una intervista al quotidiano della propria città, in cui ha aggredito Claudio Lotito, che a suo parere non rappresenterebbe la Lazio visto che del “club è solo il presidente del Comitato di Gestione” e con cui non vuole neppure parlare visto che “io ascolto solo chi è degno di essere ascoltato”. “Raglio d’asino – ha detto testualmente – non giunge in Paradiso”.

IL RAGLIO D’ASINO E’ IL SUO

Purtroppo per lui, però, il raglio d’asino che non può giungere in Paradiso sembra essere proprio il suo. Non solo perché ignora il sistema duale di gestione societaria e non tiene conto che la S.S. Lazio è una società quotata in Borsa e che la maggioranza del suo pacchetto azionario è detenuta dal presidente Lotito. Ma soprattutto perché se oltre a ragliare si mette anche a scalciare in maniera violenta e scoordinata dimostra di essere lui stesso un asino patentato che ha difficoltà a discutere in maniera civile e composta in un momento in cui la gravità della crisi imporrebbe un comportamento più misurato e responsabile.

PAURA DELLA SERIE B

Naturalmente si comprende perché mai Cellino sia così irritato e nervoso nell’insistere sulla sua richiesta di bloccare il campionato e cristallizzare la classifica scongiurando l’ipotesi della caduta in serie B per la sua squadra. Ma per evitare una eventualità del genere (di cui Cellino dice non essere spaventato in quanto certo di un immediato ritorno della sua squadra nella serie superiore) è proprio necessario ragliare e scalciare in maniera così scomposta da rendere fin troppo evidente che per lui Lotito è solo un pretesto per nascondere il timore di dover piegare la testa alla legge dello sport, quella secondo cui i risultati validi sono quelli espressi dal campo e non dalle interviste?

Nessun taglio degli stipendi e no cassa integrazione: Lotito ha deciso

La Lazio prova a distinguersi dalle altre società di calcio italiane: nessun taglio degli stipendi e no cassa integrazione: Lotito pagherà tutti senza ammortizzatori sociali.

Un bilancio solido permette anche di muoversi all’interno di una crisi in maniera diversa. La Lazio non rischia di soffrire il calo degli introiti derivanti dal campionato fermo e ha preso una decisione importante. Grazie a un post sui social di Giovanni Lacchè, amministratore di Media Sport Event che organizza tra gli altri il ritiro estivo di Auronzo, siamo venuti a conoscenza della mossa di Lotito. “La Lazio nella persona del presidente Claudio Lotito, ha deciso di non tagliare nessun ingaggio ai giocatori e lo staff tecnico. Non metterà inoltre nessun dipendente Lazio in cassa integrazione. Un gesto che nobilita il distinguersi dalla massa di pecoroni” si legge così sul facebook di Lacchè.

LA NOSTRA STORIA L’ex difensore Nelson Gutiérrez

LA NOSTRA STORIA Nelson Daniel Gutiérrez Luongo nasce a Montevideo, in Uruguay, il 13 aprile 1962. Inizia la carriera giocando nelle giovanili Penarol di Montevideo dove resta fino al 1984.

Nelson Gutierrez si trasferisce quindi all’Atlético Nacional di Medellin, in Colombia. Dal 1985 al 1988 gioca con il River Plate. Dall’Argentina arriva alla Lazio. Disputa una stagione in maglia biancoceleste. Passa quindi al Verona dove resta per una stagione prima di trasferirsi in Spagna al Logroñés e vi resta per due stagioni. Dal 1993 al 1966 torna al Penarol. Nel 1997 chiude definitivamente la carriera nelle fila del Defensor.

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LA NOSTRA STORIA Il difensore Carlo Soldo

LA NOSTRA STORIA Carlo Soldo nasce a Genivolta (Cr) il 13 aprile 1942. Inizia a giocare nelle giovanili della Folgore, a Milano, prima di arrivare al Novara dove nella stagione 1960/61 esordisce in Serie B.

Nel 1963 Carlo Soldo approda al Varese contribuendo alla promozione in Serie A. Nel 1966 passa all’Inter con cui gioca la Coppa dei Campioni 1966-67. A causa di alcuni contrasti con l’allenatore Helenio Herrera non giocò mai in campionato. A novembre dell’anno dopo, a poche ore dalla chiusura del mercato di riparazione, Carlo Soldo si trasferisce alla Lazio in serie B per 95 milioni. In biancoceleste nel 1968-69 ottiene la promozione in A. Disputa tre campionati in biancoceleste. A novembre del 1969 passa al Monza dove resta per due stagioni.

Nel 1971 torna alla Lazio ma per essere subito ceduto alla Pro Vercelli. Nella stagione 1972/73 passa al Messina prima di chiudere definitivamente con il calcio giocato l’anno successivo con la Triestina. La sua carriera fu condizionata da un infortunio al ginocchio che lo portò a giocare con poca regolarità in campionati minori fino al 1974. Smesso di giocare diventa allenatore. Guida Portogruaro, Novese, S. Angelo, Treviso, Casale, Derthona, Pro Patria, Pergocrema e la nazionale Under 16 dell’Iraq.

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Cellino contro Lotito: “Raglio d’asino non giunge in Paradiso”

Il Presidente del Brescia Massimo Cellino non ci è andato leggero e si è detto contrario all’idea di riprendere gli allenamenti ad aprile e tornare in campo a maggio. “Ribadisco che se si riprenderà a giocare io non schiererò il Brescia. Non è una provocazione: mi diano i punti di penalizzazione che vogliono, mi assumo tutte le responsabilità del caso”, ha detto Cellino in un’intervista pubblicata quest’oggi sul Giornale di Brescia, rilasciando qualche commento anche sulla Lazio: “Lotito vuole tornare a giocare? Raglio d’asino non giunge in Paradiso si dice a casa mia: io ascolto solo chi è degno di essere ascoltato”, e ha poi aggiunto: “Tra l’altro non so nemmeno se rappresenti la Lazio, visto che del club è solo presidente del comitato di gestione”.

VIDEO – Paradiso ed Elisa insieme contro il Coronavirus con il singolo “Andrà tutto bene”

Il lazialissimo Tommaso Paradiso ed Elisa insieme contro il Coronavirus: lanciato il singolo “Andrà tutto bene” a sostegno della protezione civile.

L’hanno detto loro stessi: questo singolo è nato anche sotto consiglio dei fan sui social ed è rivolto a tutte le persone che soffrono e lottano contro il Covid-19. Tommaso Paradiso ed Elisa insieme contro il Coronavirus con il singolo “Andrà tutto bene”. I proventi andranno interamente alla Protezione civile in prima linea nella gestione dell’emergenza. Paradiso ed Elisa hanno fatto il gol più bello mettendoci su un piano calcistico: in attesa che tutta l’Italia riparta insieme andrà tutto bene.

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