Home Blog Pagina 1485

Spadafora: “Nelle prossime settimane sapremo se e quando si potrà riprendere”

Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora: “Nelle prossime settimane sapremo se e quando si potranno riprendere le competizioni”.

Spadafora tramite i social spiega: “Le prossime settimane saranno fondamentali per capire come evolve la situazione sanitaria e capire come, se e quando potremo riaprire le competizioni sportive di ogni livello. Intanto, la mia preoccupazione è per la salute di tutti e per fare in modo che il mondo sportivo non subisca danni irreparabili da questa situazione sanitaria. La data che ho sempre indicato, quella del 4 maggio, è da confermare, quando avremo la certezza che sarà possibile. Ma è una data che spero di poter mantenere, ma rigorosamente ed esclusivamente per allenamenti a porte chiuse. Ora dobbiamo creare protocolli per mettere in sicurezza tutti gli sport, anche in contesti e luoghi dove lo spazio è poco. Dobbiamo inventarci delle formule per contemplare le esigenze sacrosante della sicurezza e poter riprendere la pratica sportiva”.

DELIO ROSSI SULLA SITUAZIONE DI EMERGENZA DEL CALCIO ITALIANO

LA NOSTRA STORIA Il pioniere della Lazio Remo Forlivesi

LA NOSTRA STORIA Remo Forlivesi nasce a Roma il 17 aprile 1888. Studente.

Nel 1908 Forlivesi fu chiamato alle armi e nel 1910 era telegrafista effettivo. Congedato fu richiamato il 22 maggio 1915 e assegnato al 3° reggimento telegrafisti del genio militare. Congedato definitivamente nel 1919. Decorato con la Medaglia commemorativa nazionale per la guerra 1915-18 e con la Croce al merito.

Il 5 gennaio 1936 fu insignito della Medaglia interalleata della Vittoria. Titolare della Lazio nella stagione 1908/09. Gioca, spesso riserva, fino al 1914. Nel 1908 vince le coppe Tosti e Viscogliosi-Baccelli. Nella Lazio da sempre, si è distinto anche come forte nuotatore e pioniere della Pallanuoto.

LASCIA UN ‘LIKE’ ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK

DIVENTA UN NOSTRO FOLLOWER ANCHE SU TWITTER

LA NOSTRA STORIA Il pioniere Marcello Consiglio

LA NOSTRA STORIA Marcello Consiglio nasce a Roma il 17 aprile 1894. Fu studente dell’Istituto Leonardo da Vinci.

Nel 1910 Consiglio è centravanti nella squadra riserve della Lazio. Dal 1911 entra a far parte della squadra titolare. Nel 1913 è nella squadra che si qualifica per la finale nazionale contro la Pro Vercelli. Il 10 maggio 1914 a Napoli, sul campo di Agnano, è uno dei migliori nella partita vinta per 8-0 contro l’Internazionale Napoli. In campo anche nella doppia finale nazionale contro il Casale del 5 e 12 luglio 1914. La sua carriera si interrompe a marzo 1915.

Viene infatti chiamato alle armi per prendere parte alla Prima Guerra Mondiale. Riprende a giocare a fine guerra con la Lazio e si aggiudica numerosi tornei post-bellici. È ancora titolare inamovibile nella stagione 1920/21 ma alla fine del Campionato smette per entrare nella Lazio come socio dirigente. Nel frattempo si laurea in Ingegneria e continua la carriera militare diventando capitano del Genio. Muore il 22 agosto 1932 a Tempio Pausania per una peritonite.

LASCIA UN ‘LIKE’ ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK

DIVENTA UN NOSTRO FOLLOWER ANCHE SU TWITTER

LA NOSTRA STORIA Il centrocampista Enrique Flamini

LA NOSTRA STORIA Enrique Flamini nasce a Rosario di Santa Fè, in Argentina, il 17 aprile 1917. Nome completo Enrique Domingo, in Italia Enrico Flamini. Soprannominato ‘Flacco’, storpiando il termine spagnolo di ‘flaco’ cioè ‘magro’.

Flamini è acquistato a febbraio del 1939 con i connazionali Barrera e Pisa. Nella stagione 1938/39 non può essere tesserato e disputa solo amichevoli e allenamenti. Prende parte alla tournée in Germania del giugno 1939 dove la Lazio si aggiudica le quattro gare disputate contro squadre tedesche. La stagione dopo viene ufficialmente tesserato come oriundo. Gioca undici stagioni in biancoceleste.

Nel 1943 torna in Sudamerica nel Peñarol di Montevideo. Nella stagione 1944/45 si trasferisce in Brasile al Cruzeiro di Porto Alegre. Nella stagione 1946/47 torna alla Lazio dove resta fino al 1952 quando passa alla Reggiana. Torna alla Lazio nel 1953/54 ma gioca solo con le riserve nel Campionato Cadetti.

Termina la carriera nel Terracina in quarta serie nella stagione 1955/56. Finita la carriera agonistica, rimase in ambito biancoceleste come allenatore. Nella sfortunata stagione 1960/61 aveva guidato per un breve periodo la prima squadra per poi affiancare il D.T. Jesse Carver. Inoltre è stato scelto da molti allenatori come secondo grazie alle sue notevoli qualità tecniche e umane. È deceduto a Roma l’11 gennaio 1982.

SEGUICI ANCHE SU TWITTER

Delio Rossi e la situazione d’emergenza del calcio italiano

In un’intervista andata in onda su ‘Taca La …Marca’ l’ex tecnico biancoceleste Delio Rossi ha parlato della situazione d’emergenza del calcio italiano e non solo.

Delio Rossi parlando della situazione d’emergenza è partito dalle conseguenze: “Gravina sbaglia a indicare tutti i giorni delle date di ripartenza del calcio italiano. Non sono in grado gli stessi scienziati come può darle lui. Non abbiamo punti fermi ma bisogna concludere il campionato. Che sia tra 6 mesi o 1 anno visto che è già iniziato. Ora bisogna pensare alla salute di tutti i componenti. Se si vuole ricominciare con gli stadi chiusi è un altro sport e non il calcio. Il campionato è già falsato. L’unica cosa positiva è che tutti si ritroveranno nella stessa condizione. La preparazione è importante ma nessuno la fa. Basti pensare alle tournée in America o in Asia, quindi non la consideriamo un problema. Si giocherà ogni tre giorni ma i top club ci sono abituati visto la loro partecipazione alle competizioni europee. In parte sono facilitati rispetto alle medio piccole che hanno delle rose meno ampie”.

Sulla decurtazione degli stipendi: “Quando si parla di calcio la mente va alla Serie A e ai top player, ma ci riferiamo alla punta di un iceberg. Il calcio è anche quello dilettantistico e giovanile. La decurtazione ha senso con i calciatori di un certo livello e non con chi gioca nelle cosiddette serie minori. Essendo i contratti individuali non esiste la decurtazione generale. Ognuno ha bonus e altre situazioni. Quindi bisognerebbe analizzare ogni contratto anche se per me questa non è la strada da seguire. Tommasi è in difficoltà dato che non può rappresentare tutti i calciatori. Quelli di Serie A li conosco bene e sono propensi a tagliarsi lo stipendio. Ma non per darli alla società. Sarebbero disponibili alla beneficenza verso altri o verso i calciatori meno tutelati”. Sul destino del campionato: “Io sono per la ripresa nella prossima stagione. È successa una cosa non pronosticabile che è una questione mondiale. La salute viene prima di ogni cosa. Magari quando si ritornerà ci sarà la possibilità di riformare il nostro calcio visto che per come è strutturato in Italia ci sarebbe da rivedere qualcosa”.

DELIO ROSSI RICORDA IL PERIODO ALLA LAZIO

Delio Rossi ricorda il periodo alla Lazio

Approdato alla Lazio in qualità di allenatore nell’estate 2005 e andato via dal club nel 2009, Delio Rossi ha ricordato quel difficile periodo in un’intervista andata in onda su Taca La …Marca, rilasciando qualche commento anche sulla formazione attuale. “Mi sono seduto sulla panchina della Lazio in un periodo delicato, era da poco arrivato Lotito, la condizione ambientale non era delle migliori, i tifosi non mi chiesero nulla eccetto di vincere i derby”, ha detto l’ex tecnico biancoceleste, “una vittoria nella stracittadina non vale solo 3 punti, ma fa stare bene l’ambiente fino al prossimo derby e può far svoltare le sorti di una stagione, non a caso la piazza ricorda di più i calciatori che hanno lasciato il segno in queste partite, che altri che hanno giocato stagioni ad alto livello”. Delio Rossi ha parlato anche della Lazio e della corsa allo scudetto: “Mi fa molto piacere vederli lì, vivo a Roma e qui ho passato un periodo molto bello della mia carriera”, cercando di spiegare anche le ragioni che hanno portato la squadra al successo: “La loro competitività è dovuta a diversi fattori: innanzitutto sono tre anni che giocano sempre gli stessi giocatori con lo stesso allenatore quindi i calciatori conoscono molto bene il gioco e l’ambiente, nonostante ci siano rose superiori come quelle di Napoli ed Inter. Un altro fattore molto rilevante”, secondo Rossi, “sta nel fatto che quest’anno la Lazio è impegnata solo nel campionato a differenza di altre stagioni dove arrivava in fondo in tutte le competizioni e questo incide parecchio sulla stessa preparazione delle partite”.

LAZIO Luis Alberto: “Vogliamo continuare lo strepitoso cammino”. Poi un aneddoto su Immobile…

LAZIO Il Mago Luis Alberto ha parlato ai microfoni di Lazio Style Radio del difficile momento che l’Italia e il mondo stanno attraversando. Un periodo senza calcio, senza stadio, senza compagni e partite. Ha raccontato la sua quotidianeità e le prospettive future, non tralasciando i momenti più importanti della stagione.

LAZIO Luis Alberto e il suo isolamento: “Sto bene, sono tranquillo a casa. Stiamo vivendo giorni particolari, mi manca tantissimo il campo. Non vedo l’ora di tornare a calciare un pallone. Per ora mi tengo allenato con la palestra e la corsa. Mi alleno insieme a mia moglie, così almeno la testa pensa di meno e si può lavorare meglio. Voglio presentarmi al 100% per quando torneremo ad allenarci con la squadra. Ho gli stessi stimoli di prima dello stop. Vogliamo continuare lo strepitoso cammino fatto fino alla partita contro il Bologna.Voglio tornare a segnare e fare assist per conquistare i tre punti. Mi piace premiare un compagno che fa un bel movimento  in zona gol. Immobile mi ha promesso un regalo per i tanti assist, un orologio non mi dispiacerebbe (ride, ndr)”.

LA STAGIONE

“Non so quale sia stata la mia miglior partita stagionale. Forse quella di San Siro contro il Milan. Non importa, a me interessa giocare per la squadra perché voglio solo vincere. Adesso siamo secondi e dobbiamo lottare fino alla fine. La rimonta contro l’Atalanta ha cambiato la nostra stagione, dandoci una spinta di entusiasmo in vista delle tre partite che avremmo avuto subito dopo. Il mister ci conosce bene, in campo siamo una famiglia e sa come farci rendere meglio. La partita di Riad contro la Juventus è stata emozionante solo per la conquista della Supercoppa. Non mi è piaciuto l’ambiente perché credo che il calcio vada giocato con i tifosi delle due squadre che si affrontano, non con quelli che sono neutrali”.

UN SOGNO CHIAMATO NAZIONALE

“Spero di chiudere bene il campionato anche per conquistare un posto con la Nazionale spagnola, soprattutto in chiave europea. Cercherò di tornare ancora più forte di prima ma l’importante adesso è la salute di tutti. Ringrazio i tifosi per il sostegno, ci vediamo presto allo stadio”.

INTANTO KEITA PENSA AL RITORNO>>>LEGGI QUI

Lazio Keita pensa ancora a te: “Ritorno? Chissà, non chiudo la porta”

Lazio Keita continua a pensare ai biancocelesti, l’avventura a Roma non l’ha mai dimenticata

Lazio Keita Balde andò via nel 2017 dopo numerosi voci che lo vedevano in procinto di andare alla Juventus a parametro 0, invece poi decise di andare al Monaco facendo incassare alla Lazio 30 milioni. Nonostante l’addio burrascoso e il ritorno a gennaio all’Inter, a Keita i biancocelesti sono rimasti sempre nel cuore, lo dimostrano i continui twitter nei loro confronti. In un’intervista ha parlato anche di Inzaghi, l’allenatore che gli concesse la chance concreta di giocare in Serie A, visto il poco utilizzo prima del suo arrivo:

Inzaghi è stato un bravo allenatore, mi sono trovato molto bene con lui, anche con Pektovic e oggi al Monaco con Moreno. Tutti quanti mi hanno insegnato qualcosa. Con la Lazio sono stato 8 anni, sono tantissimi e non potrei mai chiudere la porta a loro. In futuro chissà, del domani non si può mai sapere”.

Pau Lopez parla dell’errore nel derby: “Partita come le altre, non fa differenza”

CALCIOMERCATO LAZIO Il Psg su Marusic: pronta l’offerta

Pau Lopez parla dell’errore nel derby: “Partita come le altre, non fa differenza”

Pau Lopez parla dell’errore nel derby che ha permesso ai biancocelesti di pareggiare il match

Pau Lopez parla dell’errore nel derby – Il campionato al momento è fermo, ma prima dello stop, si sono giocate anche le gare del ritorno e proprio nel derby di ritorno i due portieri hanno commesso qualche errore, specialmente il primo difensore della Roma, reo di aver causato la rete biancoceleste del pareggio grazie a un’uscita incromprensibile, ecco le sue parole sull’argomento:

“Se ancora penso all’errore del derby? Non ci ho mai più pensato, anche perché lo ritengo un errore come qualsiasi altro. Per la gente il derby è una partita diversa, sentita, ma per me invece è uguale, è una squadra qualsiasi, non mi cambia niente fare un errore contro la Lazio o contro la Spal, contro l’Inter o contro la Juve. Devo evitare sbagli del genere ma niente di più”.

LAZIO Acerbi: “Importante allenare corpo e mente in vista della ripresa”

Diaconale Rezza e pace fu: “Lo invito allo stadio a vedere la Lazio”

CALCIOMERCATO LAZIO Il Psg su Marusic: pronta l’offerta

CALCIOMERCATO LAZIO Il Psg su Marusic – L’esterno macedone, ha catturato l’attenzione di diversi club, tra cui quello fracese

CALCIOMERCATO LAZIO Il Psg su Marusic potrebbe non continuare la propria avventura a Roma nella prossima stagione. L’esterno si è lentamente ripreso da un infortunio che ha avuto a inizio stagione, una volta tornato in forma, ha dato il giusto ricambio a Lazzari mettendosi in mostra. In questo moento, anche se il campionato dovrà riprendere verso giugno, i club, iniziano a fare i primi nomi per il mercato estivo, per il Psg sulla lista degli esterni destri, è stato inserito Adam Marusic. E’ una delle prime scelte, insieme a Traorè del Rennes per ricoprire quel ruolo, visto l’addio quasi certo in scadenza di contratto di Meunier, che non rinnoverà.

Nella mente del Psg però, il primo nome è proprio quello del laziale, nonostante Traorè abbia il contratto in scadenza nel 2021, contro il 2022 di Marusic, questo però non è un ostacolo per i francesi, disposti a effettuare un’offerta per il macedone intorno i 15 milioni di euro pur di averlo. La Lazio potrebbe sacrificare il proprio esterno, prima però, dovrebbe trovare un sostituto.

LAZIO Acerbi: “Importante allenare corpo e mente in vista della ripresa”

Diaconale Rezza e pace fu: “Lo invito allo stadio a vedere la Lazio”

Arrivato il chiarimento tra Diaconale e Rezza: dopo le polemiche degli scorsi giorni il responsabile della comunicazione della Lazio e il dirigente dell’ISS si sono parlati.

Diaconale Rezza, i due si sono parlati ai microfoni di Radio Kiss Kiss: Ha iniziato il portavoce biancoceleste: “E’ un piacere parlare con il dottore. Ora possiamo chiarire e intanto ne approfitto anche per invitare Rezza, romanista doc, a una partita della Lazio. Perché il calcio deve unire, non dividere. Magari non al derby”. Il Responsabile del reparto malattie infettive dell’ISS Rezza ha spiegato: “In fase di lockdown completo il campionato non si può riaprire. Naturalmente riaprirlo significherebbe riaprirlo in totale sicurezza, ossia a porte chiuse. Purtroppo ci chiediamo se in questo momento siamo pronti ad affrontare una fase 2. I casi di contagio sono in calo, ma bisogna valutare tutto con il passare dei giorni. Bisogna aspettare”.

LAZIO Acerbi: “Importante allenare corpo e mente in vista della ripresa”

LAZIO Acerbi: “Tutti vorrebbero ripartire. Mi manca la routine quotidiana, andare ad allenarmi ma anche semplicemente andare al bar a prendere un caffè.  Noi vorremmo riprendere a giocare e saremmo i primi a scendere in campo qualora ci dessero l’ok. Cerco sempre di tenermi impegnato e informato sulle ultime notizie. Non decidiamo noi. Mi sono allenato praticamente tutti i giorni. Sto andando a correre, ho la bici. Dovevo sistemare prima il polpaccio, ma ora mi sono ripreso completamente. Sono abituato a stare in casa, mi tengo impegnato per tenermi in forma, anche per la mente, per scaricare, per far sì che quando ci richiameranno saremo pronti. Rifletto e ragiono sempre, mi viene sempre da pensare. Ho anche uno psicanalista, le mie cose le dico a lui. Non penso a cosa accadrà, se faccio programmi a lungo termine mi viene l’ansia. Rifletto sul campionato, su com’è andato, su ciò che poteva andar meglio, su cosa voglio realmente dal calcio, dalla Lazio, e cosa posso migliorare. Rifletto su queste cose, ora ho molto più tempo. L’ho sempre fatto, anche se prima si era focalizzati solo sulla partita. Ora l’obiettivo vero non ce l’hai, è difficile anche allenarsi. Con i compagni ci sentiamo per vedere cosa fare. Ognuno ha da fare le sue cose. Ci sentiamo anche un po’ per chiacchierare, per un saluto, nella speranza di rivederci presto. Rinvio Europei?  Sarà un obiettivo dell’anno prossimo, l’ho presa abbastanza bene. Partite a porte chiuse? È orrendo, il tifo è l’elemento che anima il calcio. Senza i tifosi, il calcio sarebbe come il ping pong. Sarebbe uno sport nullo. Chi ha i nervi più saldi, vincerà. Non sarà una situazione facile, ma abbastanza pesante. In ogni caso se c’è la minima possibilità di iniziare, è giusto farlo. Poi noi siamo secondi, vogliamo vincere lo Scudetto” . Così Francesco Acerbi ai microfoni di Lazio Style Radio.

 

Gravina: “La Serie A va terminata. Prossima stagione? Campionato diverso”

Il presidente della FIGC Gravina ha dichiarato che il campionato dovrà essere completato, un modo si troverà, basta che si conclude

Ecco le parole di Gravina rilasciate a La Repubblica:

“Stiamo lavorando per trovare un modo che ci permetta di tornare a giocare, ancora non sul quando. L’Italia tornerà a vivere e in quel caso lo farà anche il calcio, così come altri settori, perciò lo ripeto ancora che il campionato sarà portato a termine, abbiamo tutto il tempo disponibile. Decideremo tutti insieme nella sicurezza più totale, dalla nostra ripartenza beneficerà tutto il sistema. Lo scudetto a tavolino può assegnarlo solamente il Consiglio Federale, la Juve però ha già fatto sapere che non lo vuole, bisogna conquistarselo sul campo. Potremmo giocare senza disputare partite al Nord, non è possibile giocare 10 partite nello stesso fine settimana sugli stessi campi da calcio. Ho già diverse diffide sul mio tavolo da parte di club se si dovesse sospendere il campionato. Se ci daranno la possibilità di giocare da inizio giugno, riusciremo a finire in tempo per la fine di luglio, abbiamo già tutto programmato, con le date disponibili”. 

“Il campionato prossimo potrebbe cambiare format, si potrebbero giocare 5 mesi, effettuando dei play-off e play-out con due o più gironi. Questo solo per una stagione, poi valuteremo”.

Anche De Martino bacchetta Rezza: “Battuta infelice e inappropriata”

LAZIO Lotito prova a trattenere Luiz Felipe: rinnovo per lui

Di Francesco: “Ho perso un solo derby ma tutti se lo ricordano”

Di Francesco era arrivato alla Roma con molti favori dalla sua parte per il suo passato da calciatore con questa maglia

Però per Di Francesco l’avventura sulla panchina giallorossa, non è stata delle migliori; infatti è stato esonerato dopo appena due anni. Ha vissuto momenti di buio totale ed altri caratterizzati da grandi momenti come la rimonta contro il Barcellona che li ha portati in semifinale, nonostante però questo traguardo, in campionato e in Coppa Italia le cose non sono andate nello stesso modo. E’ stato esonerato nella scorsa stagione dopo aver perso il derby per 3-0 e la partita contro il Porto valida per i quarti di Champions League. A distanza di un anno, il tecnico torna a parlare di questi due precisi momenti, che per lui non sono stati la causa che ha portato la Roma al suo esonero, ecco le sue parole:

“Non sono stato esonerato per i risultati ottenuti, sono stati un insieme di situazioni, c’era del malcontento, perciò hanno deciso di mandarmi via. Inoltre avevamo perso il derby, in malo modo? Sì, molto male. Però è stato l’unico derby perso da me e anche l’unico che si ricorda. A Oporto invece l’arbitraggio non è stato dei migliori, siamo stati molto sfortunati perché meritavamo i quarti”.

Seguici su Facebook

LAZIO Cataldi: “Mi manca la quotidianità con il gruppo. Scudetto? Siamo carichi”

LAZIO Lotito prova a trattenere Luiz Felipe: rinnovo per lui

LAZIO Lotito prova a trattenere Luiz Felipe – Lotito è pronto a rinnovare il contratto con l’inserimento della clausola

LAZIO Lotito prova a trattenere Luiz Felipe – Il brasiliano è cresciuto tantissimo in questi anni, da ultimo delle riserve a titolare, con tanto lavoro, concentrazione e dedizione, per questo il Barcellona ha messo gli occhi su di lui. Avrebbe giocato le Olimpiadi con il Brasile, ma a causa del Coronavirus e del rinvio, non le potrà disputare, nonostante questo, continua a sperare in una convocazione con la Selecao maggiore. Ma non è tutto, il Barcellona, sembra fare veramente, tant’è che nelle ultime 5 partite, sembrerebbe aver mandato un osservatore per seguire attentamente le sue partite e il riscontro parrebbe positivo. Però, in caso dovesse farsi avanti, dovrà strappare il calciatore a Lotito, che ha deciso di non vendere il difensore per lasciare a Inzaghi la possibilità di avere la sua difesa titolare nella prossima stagione. Inoltre Luiz Felipe è un classe 98′, ha ancora tutto il tempo per crescere e far aumentare il proprio valore, l’unico dubbio deriva dal contratto in scadenza nel 2022. Ecco perché, il presidente sta pensando di accelerare le pratiche per il contratto aumentandolo fino al 2025 con l’inserimento di una clausola rescissoria dal valore di 40 milioni, con ingaggio raddoppiato. La stessa operazione messa in atto con Correa. La Lazio nel suo futuro vedere Luiz Felipe al centro della difesa.

Anche De Martino bacchetta Rezza: “Battuta infelice e inappropriata”

LAZIO De Martino: “La squadra è pronta a ripartire”

Anche De Martino bacchetta Rezza: “Battuta infelice e inappropriata”

Anche Stefano De Martino bacchetta il dottor Gianni Rezza: Battuta infelice e inappropriata”.

Dopo Arturo Diaconale anche il direttore della comunicazione biancoceleste Stefano De Martino replica duramente al dottor Rezza. Dai microfoni di Lazio Style Channel De Martino ci è andato giù pesante: “La sua è una battuta infelice, puerile, sbagliata e completamente inappropriata. Il dottore deve discutere un aspetto scientifico in una conferenza che fa il giro dell’Italia e non solo. È una castroneria. Ha provato a ritrattare dicendo che il suo intento fosse sdrammatizzare. Ma qui davvero non c’è nulla da sdrammatizzare. Le scuse sono ancora peggiori. Il suo ruolo è dare un parere scientifico alla situazione non fare battute. Mi dispiace, io mi sarei scusato diversamente”.

LAZIO – DE MARTINO: “LA SQUADRA È PRONTA A RIPARTIRE”

LAZIO De Martino: “La squadra è pronta a ripartire”

LAZIO De Martino: “La squadra è pronta a riprendere gli allenamenti!”. Così il Direttore della Comunicazione dei biancocelesti Stefano De Martino ai microfoni di LSR.

Intervenuto ai microfoni di LSR, il Direttore della Comunicazione della Lazio Stefano De Martino ha parlato delle tempistiche previste per la ripresa degli allenamenti e del ritorno in campo della squadra. De Martino ha precisato che “Si discute da settimane della possibile ripresa dell’attività sportiva”, ma che “non c’è ancora una soluzione definitiva e ci auguriamo possa arrivare per l’interesse dell’intero sistema”. La situazione è ancora complicata “ci sono ancora contagi e decessi in Italia”, “ma i numeri continuano a calare”. Il Direttore della Comunicazione dei biancocelesti ha rassicurato i tifosi “a breve avremo indicazioni definitive in merito all’attività sportiva: si è parlato di un possibile screening dei tesserati a fine aprile con la conseguente riapertura dei centri sportivi, di una ripartenza a giugno del campionato, ma tutto passerà per il Governo”. “Mi auguro”, ha continuato De Martino, “che verrà diramato un protocollo uguale per tutte le società”, sottolineando inoltre che “noi siamo in attesa di ripartire” e “la Lazio è pronta a riprendere gli allenamenti in vista, ci auguriamo, della ripresa del campionato”. Il calcio “non potrebbe sostenere un’interruzione della stagione, stiamo vivendo un incubo incredibile, speriamo di continuare a leggere dati confortanti di giorno in giorno”.

LAZIO Cataldi: “Mi manca la quotidianità con il gruppo. Scudetto? Siamo carichi”

LAZIO Cataldi: “A casa sto bene, si fa quel che si può. Il campo manca tantissimo, così come i compagni, lo staff, vivere la squadra quotidianamente. Anche per una questione fisiologica, per chi come noi è abituato ad allenarsi sempre, questa situazione è complicata. Per noi è una cosa anomala, si fa un po’ fatica, ma dobbiamo rispettare tutto quello che ci dicono e sperare che si possa tornare presto alla normalità. Con i ragazzi ci videochiamiamo spesso, una chiacchierata ce la facciamo sempre. Anche il gruppo Whatsapp di squadra è molto attivo, tutti i giorni. Sento il capitano Lulic, avere aggiornamenti sulle sue condizioni dopo l’infortunio. Ho sentito anche Sergej che mi prende in giro sui social, così come Correa. Appena mettono una foto su Instagram dovranno stare attenti. Scherzi a parte, abbiamo un gruppo fantastico, c’è un affetto particolare fra di noi. 

Sicuramente lo stop è arrivato in un momento che per noi era molto positivo. Purtroppo in queste situazioni non si può far nulla, ha preso tutti alla sprovvista. È una cosa molto spiacevole. Nel momento in cui si ripartirà, però, penso che saremo tutti pronti per riprendere da dove avevamo lasciato. Abbiamo fatto un campionato incredibile e possiamo toglierci ancora tante soddisfazioni. La voglia rimane ed è grande, non c’è alcun dubbio. Sappiamo quali siano i nostri obiettivi e in che direzione dovremo andare. La voglia non si è mai spenta. Saremo pronti e carichi per lottare fino alla fine. Cosa darei per lo scudetto? Chiedetemi tutto, tranne la mia famiglia, darei qualsiasi cosa per vincerlo. Stiamo parlando della cosa più bella e gloriosa di tutte. Aldilà delle altre competizioni, il campionato è la cosa più difficile perché  serve una continuità incredibile per arrivare in testa alla fine. Siamo lì e abbiamo il dovere di lottare. Abbiamo sempre detto che l’obiettivo era la Champions, ma ora proveremo ad alzare l’asticella”. Così Danilo Cataldi ai microfoni di Lazio Style Radio.

Diaconale bordata a Cairo: “Non vuole riprendere per mimetizzare il fallimento”

Il responsabile della comunicazione della Lazio ne ha per tutti. Dopo la riposta a Rezza Diaconale tira una bordata a Cairo che si dice d’accordo con il professore sulla non ripresa del campionato.

I conti di Urbano Cairo

Il presidente del Torino e di Rcs Urbano Cairo si è detto perfettamente d’accordo con il professor Gianni Rezza che ha espresso (confessando di essere un tifoso romanista) una opinione contraria alla ripresa dei campionati di calcio, sottolineando di condividere le parole del prof. Rezza in quanto esperto di conti e capace di leggere correttamente quelli relativi all’andamento della pandemia del coronavirus nel nostro Paese.

Nessuno, ovviamente, può mettere in discussione che Cairo, grande e capace imprenditore, sappia fare i conti. Ma si tratta di capire di quali conti si stia trattando. Quelli che vengono forniti quotidianamente dalla Protezione civile sono talmente altalenanti e variabili da rendere difficile alla stessa comunità scientifica di elaborare previsioni attendibili sulla durata della pandemia. Al punto che, nel timore di sbagliare, la tendenza generale è quella di rifugiarsi nella proposta di prolungare al massimo il “tutti i casa” per sfuggire alla responsabilità di una possibile ripresa del morbo scaricandola su chi non intenda rispettare la regola degli arresti domiciliari.

I numeri di Cairo, però, non sono quelli del professor Rezza ma quelli che motivano anche altri presidenti di squadre di A (Massimo Cellino in primis) a chiedere l’annullamento del campionato. Sono i numeri della attuale classifica da cui emerge con chiara evidenza che a premere per evitare di giocare le 12 partite che mancano alla chiusura regolare del campionato sono quei presidenti le cui squadre o sono già condannate alla serie B (come il Brescia) o come lo stesso Torino potrebbero correre lo stesso pericolo. Azzerare, per loro, aiuterebbe a mimetizzare agli occhi dei propri tifosi il fallimento della stagione.

Si tratta di una interpretazione maliziosa? In questo caso – come diceva il gesuita cardinal Roberto Bellarmino (e successivamente Giulio Andreotti) – si fa peccato ma spesso ci si azzecca!

Lazio Mazzarri stava per diventare il tuo allenatore: ecco il retroscena

Lazio Mazzarri stava per diventare il tuo allenatore qualche anno fa, quando l’allenatore livornese era ancora sulla panchina della Sampdoria

Lazio Mazzarri stava per diventare il tuo allenatore – L’agente Carlo Pallavicino ha sveltato un retroscena su una trattativa tra Mazzarri e Lotito che avrebbe portato l’allenatore a sedersi all’Olimpico,a ma alla fine non andò in porto:

“Ormai è passato diverso tempo quindi lo posso raccontare tranquillamente. All’epoca voleva lasciare la Sampdoria e allenare la Lazio gli sarebbe piaciuto tantissimo. Quindi decisi di organizzargli un incontro con un dirigente dei biancocelesti vicinissimo a Lotito. Tutto questo però, doveva essere segreto. Addirittura questa cosa di trovarci a Roma preoccupava moltissimo Mazzarri. Lotito si presentò con ben 3 ore di ritardo, una cosa solita, però è anche vero che il suo autista avrebbe dovuto prenderci a Roma Nord, effettuare un percorso semi nascosto e lasciarci nel portone di casa. Ma invece non andò tutto bene, perché l’autista ci lasciò a ben 1 chilometro dall’appuntamento, così ce la facemmo tutta a piedi e la gente per strada ci riconosceva e ci salutava, a Mazzarri era preso un colpo, aveva il collo gonfio dalla tensione”.

“Una volta lì, attendemmo Lotito realmente 3 ore, Mazzarri era molto agitato e la situazione era diventata incandescente, perché temeva non sarebbe arrivato e questo metteva ansia anche a me. Poi invece arrivò e m’infuriai con lui dicendogliene di tutti i colori. Stessa cosa fece lui, iniziò a urlarmi contro. Mazzarri a quel punto decise di andare nel terrazzino senza dire nulla, era imbarazzato e non sapeva cosa fare. Non erano riusciti neanche a scambiarsi la mano che tutto era diventato agitato. Alla fine però ci sedemmo e parlammo per ben 2 ore. Mazzarri voleva a tutti i costi la Lazio così per convincerlo disse: vinciamo lo scudetto, mi creda. Ma non se ne fece nulla perché ovviamente era partito già tutto male e quand’è così, difficilmente le cose vanno in porto”.