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LAZIO CALCIO MERCATO Patric nei pensieri del Besiktas

LAZIO CALCIO MERCATO Patric sarebbe finito nel mirino del Besiktas. Secondo la Cnn turca la squadra di Isanbul saterebbe seriamente pensando di portare il laterale spagnolo nel Bosforo a gennaio.

LAZIO CALCIO MERCATO Patric nel mirino del Besiktas. Il terzino spagnolo sta godendo di un buon minutaggio in questa prima parte di stagione, ma certamente non ha il posto da titolare garantinto. Nel girone d’andata ha infatti collezionato 7 presenze. La società gli ha mostrato fiducia rinnovandogli il contratto sino al 2022. Ultimamente ci sono stati alcuni problemi con la tifoseria biancoceleste, con lo spagnolo che ha provato a scusarsi. Ora, secondo la CNN turca ci sarebbe l’interesse del Besiktas per il giocatore. Ancora nessuna offerta ufficiale, ma la volontà di intavolare una trattativa. Domani aprirà ufficialmente il mercato invernale, vedremo cosa succederà…

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Cucchi sulla corsa Champions: “La Lazio può soffiare il quarto posto a qualcuno. Roma e Milan…”

Ai microfoni di Calciomercato.it ha parlato il giornalista sportivo, di fede biancoceleste, Riccardo Cucchi sulla corsa Champions. Di seguito riportiamo le sue parole.

Cucchi sulla corsa Champions: “La Lazio dopo un appannamento sta ritornando in carreggiata, soprattutto dopo aver ritrovato due giocatori che sono stati fondamentali nella passata stagione, Luis Alberto e Milinkovic-Savic, che invece hanno cominciato malissimo. La Lazio può tentare di fare quello che avrebbe voluto fare l’anno passato, soffiare il quarto posto a qualcuno. La squadra che forse può essere meno soddisfatta della classifica è la Roma. Nel Milan di Gattuso le responsabilità non sono solo del mister perché francamente a parte Higuain e Suso l’organico mi sembra al di sotto rispetto a quello di Lazio e Roma”.

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LAZIO CALCIO MERCATO, ZAPPACOSTA L’OBIETTIVO PRINCIPALE >>> LEGGI QUI

 

LAZIO CALCIO MERCATO Rossi, l’agente: “Rinnovo e prestito? Al momento…”

LAZIO CALCIO MERCATO Rossi, l’agente interviene sull’ipotesi, ventilata negli ultimi giorni, di rinnovo e prestito al Pescara.

LAZIO CALCIO MERCATO Rossi è un giovane talento, che con la maglia della Primavera biancoceleste aveva mostrato doti da bomber vero. Il suo volo, pronto per essere spiccato, si è però fermato con l’arrivo in prima squadra. Vista l’età e la concorrenza, Inzaghi ne ha infatti ridotto al lumicino il minutaggio. L’attaccante approfitterà dunque del mercato invernale alle porte per tentare una nuova avventura altrove. Rientrato alla base in estate dopo il prestito alla Salernitana, durante il ritiro di Auronzo di Cadore era stato vicinissimo a un nuovo trasferimento temporaneo, al Lucerna. L’operazione fu però bloccata in extremis dal mister biancoceleste, intenzionato a tenerlo ancora sotto la propria ala. Complice però il bisogno si spazio, si è fatta molto largo negli ultimi giorni l’ipotesi di un prestito al Pescara, preceduta da un rinnovo del contratto. Per fare chiarezza in merito, è intervenuto l’agente del giocatore, Donato Di Campli:

Rinnovo con la Lazio e prestito al Pescara? – le parole a ‘llsn – Al momento non è stato fatto assolutamente nulla, stiamo aspettando che Tare rientri dalle vacanze. Sono decisioni che prenderemo di concerto con la Lazio. Se partirà sicuramente? C’è assoluto ottimismo verso un trasferimento di Rossi in prestito, non è giusto che resti là senza giocare: ha fatto solo un paio di presenze in Europa League, ha bisogno di andare a fare minutaggio. Il suo futuro resta però senz’altro alla Lazio“.

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LAZIO CALCIO MERCATO Zappacosta obbiettivo principale. Il Chelsea chiede…

LAZIO CALCIO MERCATO Zappacosta obbiettivo principale della fascia destra, superato Darmian

LAZIO CALCIO MERCATO Zappacosta – La Lazio a gennaio dovrà porre rimedio all’andamento calante di Marusic e Patric. Sulla fascia destra gli uomini di Inzaghi peccano molto, sono la peggior squadra europea per croos fatti. Per questo uno degli obbiettivi principali è Zappacosta che ha superato la concorrenza di Donati e Darmian. L’esterno è in grado di giocare nella difesa a 4 come terzino destro o nel modulo preferito da Inzaghi il 352 da esterno destro. Riesce a coprire sia il ruolo di difesa che di attacco con le sue doti di grande spinta. Il ragazzo è ancora molto giovane, 26 anni e nella sua avventura al Chelsea ha trovato pochissimo spazio. Venne utilizzato con maggior continuità con Conte dopo che Moses s’infortunò per qualche mese. Il suo ingaggio si aggira intorno agli 1,8 milioni, cifra che rientra nel budget di Lotito.

In Premier per lui i minuti totalizzati sono solamente 18, in Europa League invece sempre titolare. Numeri preoccupanti per un giocatore che ama calcare i campi da gioco. Il Chelsea lo ha messo sul mercato e infatti non lo ha convocato ben tre partite. La Lazio sta pensando seriamente di acquistare l’esterno e ha in mente di presentare un’offerta: prestito con diritto di riscatto a 12/13 milioni. Ma la squadra inglese punterebbe a un prestito obbligatorio o una cessione definitiva. Basterà discutere e cercare una soluzione per tutti e l’esterno potrebbe approdare in maglia biancoceleste.

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IRRATI I TIFOSI SI MOBILITANO SUL WEB

IRRATI I tifosi biancocelesti si mobilitano sul web

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Ancora non è stata digerita la direzione di Irrati in Lazio Torino. I tifosi biancocelesti si stanno mobilitando sul web per far fronte al torto subito

Il controverso arbitraggio di Irrati è stato condannato da più parti, da media, calciatori e tifosi. Nonostante un Mazzarri che ha avuto il coraggio di lamentarsi su alcuni episodi. Il generoso rigore fischiato in favore di Belotti, la mancata espulsione di Izzo, i rigori non fischiati alla Lazio sui falli subiti da Acerbi, ed ecco che il web biancoceleste è insorto. Infatti, sia su Facebook che su Twitter, i tifosi della Lazio si stanno mobilitando e confrontando, in maniera pacifica, per capire come muoversi per far sentire le loro ragioni a difesa del club.

Tra le iniziative che stanno avendo più successo, troviamo quelle di inviare messaggi, lettere, tweet, di protesta agli account dell’AIA. Ma c’è chi ha proposto anche una petizione per non far arbitrare più Irrati nelle partite della Lazio, ricordando che convalidò il famoso gol di Cutrone, avvenuto con il braccio, in Milan Lazio dello scorso anno. Poi c’è chi invita a scrivere direttamente alla Lazio, esortandola a prepare dossier da presentare alla FIGC. Infine ci si appella a Lotito e Tare: andare dai vertici per chiedere spiegazioni. Laziali al fianco della Lazio, sempre.

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Le partite della Lazio nel mese di Gennaio. Date e orari

Dopo una lunga sosta, la Lazio tornerà in campo solamente a metà Gennaio. Il primo mese dell’anno sarà già impegnativo, con sfide al cardiopalma

Le partite della Lazio nel mese di Gennaio saranno sicuramente 3, forse 4. Ci sarà una lunga sosta che porterà i biancocelesti a scendere di nuovo in campo solamente il 12 gennaio. In quella occasione la squadra di Inzaghi sfiderà il Novara all’Olimpico, match valido per gli ottavi di finale di Coppa Italia. Una eventuale qualificazione, proietterebbe la squadra ai quarti di finale, con partita prevista il 30 di gennaio.

In campionato invece ci saranno due big match, contro la prima e la seconda della Serie A. Si inizierà il 20 gennaio allo Stadio San Paolo, dove si farà visita al Napoli di Ancelotti. Una settimana più tardi, l’Olimpico ospiterà Cristiano Ronaldo e la Juventus, per una partita che promette scintille. Di seguito date e orari:

12 GENNAIO ORE 15.00 STADIO OLIMPICO – LAZIO NOVARA, OTTAVO DI FINALE DI COPPA ITALIA

20 GENNAIO ORE 20.30 STADIO SAN PAOLO – NAPOLI LAZIO, 20ESIMA GIORNATA DI SERIE A

27 GENNAIO ORE 20.30, STADIO OLIMPICO – LAZIO JUVENTUS, 21ESIMA GIORNATA DI SERIE A

30 GENNAIO – EVENTUALE QUARTO DI FINALE DI COPPA ITALIA

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FOCUS – LAZIO il 2019 inizia col botto ma puoi giocartela!

Il girone di ritorno inizia con due sfide ad alto coefficiente di difficoltà: prima il Napoli al San Paolo poi la Juve all’Olimpico. Lazio il 2019 inizia col botto ma puoi giocartela!

Un quarto posto da difendere con le unghie e con i denti perché dietro la lotta si fa dura. Lazio il 2019 inizia col botto: le prime due sfide di campionato sono contro Napoli e Juventus. Due partite molto difficili ma la squadra di Inzaghi deve dimostrare di essersi ritrovata dopo i 7 punti nelle ultime 3 partite con Cagliari, Bologna e Torino. Ci presenteremo al San Paolo con la squadra di casa con molte defezioni: Koulibaly e Insigne (se i ricorsi non verranno accolti), Allan (squalificato) e Hamsik (fuori un mese per infortunio). Ecco allora che dobbiamo vendere cara la pelle per uscire indenni da un campo molto ostico. Poi ci sarà la corazzata Juve e vedremo cosa accadrà. Non bisogna mollare perché ogni punto può essere decisivo e quindi fuori la grinta!

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ACERBI CONTRO IRRATI

Se non fischiate questo perché quello di Marusic?

Rigore sulla spinta di Florenzi su Pandev in Roma Genoa? No grazie. Se non fischiate questo perché quello di Marusic su Belotti? La disparità di giudizio è allarmante!

Un colpo di testa da posizione invitante; ma che dire invitante, quasi nell’area piccola. Una battuta a rete che però non si è mai verificata perché Pandev è stato evidentemente ostacolato da Florenzi che lo spinge con entrambe le mani fuori dalla portata del pallone. Rigore! Ma no: l’arbitro di Roma Genoa Di Bello non sanziona nulla e lascia proseguire. Tutti a pensare: tranquilli ora interviene il Var! Ma niente: la partita termina 3-2 per i giallorossi tra i lamenti dei liguri rimasti inascoltati. Se non fischiate questo perché quello su Marusic?

Ebbene sì il paragone fa sorridere ma c’è tutto! La lieve spinta di Marusic su Belotti già in caduta è stata giudicata fallo da rigore dal signor Irrati. Il Var è intervenuto a spiegare il malinteso? Mai nella vita. La Lazio si ritrova sotto all’Olimpico immeritatamente. La disparità di giudizio regna ancora sovrana: altro che Var qui la discrezionalità degli arbitri continua a danneggiare squadre a vantaggio di altre. Il 4 posto fa gola a molte ma c’è chi deve pulire il bilancio. Di chi stiamo parlando? Ah saperlo, di certo non la nostra Lazio!

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LE PAGELLE DI LAZIO TORINO

FOCUS Attenti! Signor sì, signore! Il sergente è tornato

Dopo una stagione spettacolare, Milinkovic stava faticando moltissimo a ritrovare la serenità e la condizione in questo inizio di campionato. Adesso però, a quanto pare, il sergente e tornato!

Per Milinkovic-Savic la scorsa stagione è stata quella della “consacrazione”. Un giocatore, per utilizzare un’iperbole, davvero onnipotente e possente. Nel campo era in ogni dove, aveva padronanza fisica di ogni pallone e di ogni contrasto. Non a caso, in 35 partite nella Serie A 2017-2018, ha messo a segno 12 gol e 3 assist. Una media spaventosa per una mezz’ala, che, però, non va apprezzata solo per ciò, ma anche e soprattutto per le sue giocate in campo e la sua destrezza con il pallone. Non a caso, la Lazio lo ha valutato quest’estate almeno 100 milioni di Euro definendolo incedibile.

LA STAGIONE 2018-2019

L’inizio di questa stagione, invece, per Sergej si stava rivelando abbastanza difficile. Non aveva più avuto la stessa grinta dell’anno scorso e a quanto pare sembrava non aver più quel cuor di leone, di manzoniana memoria, che lo aveva caratterizzato invece nello scorso anno. Le giocate più facili venivano sbagliate e quelle più difficili venivano fermate in partenza dagli avversari. Le cause di questo collasso? Sicuramente la forma fisica, Milinkovic, infatti, non ha svolto l’intera preparazione ad Auronzo di Cadore come il resto della rosa; poi dovremmo comunque far attenzione anche alle continue voci di mercato che lo hanno destabilizzato; e, inoltre, una lancia va spezzata a suo favore, dobbiamo dire che la Lazio di quest’anno non gioca lo stesso calcio champagne dell’anno scorso.

LAZIO TORINO E LA RINASCITA

La partita tra Lazio e Torino è stata, però, sicuramente la rinascita di Milinkovic. Sembrava davvero quello dello scorso anno. Ha fatto ballare la samba al centrocampo granata dimostrando la stessa onnipotenza fisica dello scorso campionato. Non un passo indietro e non un pallone perso. Il gol, poi, ha messo la ciliegina sulla torta. La fioritura di Sergej era comunque già stata anticipata dalle scorse partite contro Cagliari e Bologna dove aveva giocato gare sicuramente al di sopra della sufficienza. Ora, comunque, lo possiamo dire con certezza: il Sergente è tornato! Attenti!

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LAZIO PRIMAVERA 2018 da incubo in archivio, per l’anno prossimo…

LAZIO PRIMAVERA 2018 da incubo in archivio. Adesso c’è da ricominciare a pedalare e riportare in alto una squadra che è sempre stata al top, soprattutto negli ultimi anni.

LAZIO PRIMAVERA 2018 da incubo per i giovani biancocelesti. Una squadra che aveva cominciato la stagione 2017/2018 come prima del ranking nazionale (un ranking che tiene conto del rendimento delle ultime 5 stagioni), e l’ha terminata come retrocessa nel campionato Primavera 2. Già perchè proprio a  partire dalla scorsa stagione il campionato Primavera è stato riformato, inserendovi promozioni e retrocessioni. Difficilmente qualcuno avrebbe pronosticato che la prima squadra a retrocedere sarebbe stata proprio la Lazio. Bonatti prima e Bonacina poi, alternatisi sulla panchina delle giovani aquile, non sono riusciti ad evitare l’imponderabile.

MOTIVI DI UN FALLIMENTO

Innanzitutto il ricambio generazionale non è stato all’altezza della situazione. Questo nonostante gli investimenti da parte del club nel settore giovanile. A partire dalla firma di un dirigente come Mauro Bianchessi (ex responsabile dell’attività di base e dello scouting Under 14 del Milan) a guidare le categorie inferiori. Poi tanti talenti, su tutti ovviamente i due portoghesi Pedro Neto (classe 2000) e Bruno Jordão (1998, quindi tecnicamente già fuori quota per la Primavera). I due sono stati pagati tra prestito e riscatto complessivamente 25,5 milioni di euro. Nemmeno l’inserimento sporadico di alcuni fuori quota (Crecco, Di Gennaro, Murgia, Tounkara e Rozzi), ha risollevato una situazione compromessa.

PRIMAVERA 2

La stagione 2018/2019 sembra essere iniziata col piede giusto. I ragazzi di Bonacina sono infatti in testa al campionato, con un ottimo ruolino di marcia. 23 punti, frutto di 7 vittorie, 2 pareggi ed appena una sconfitta. La Lazio è ripartita dal capitano Niccolò Armini, colonna del settore giovanile biancoceleste e delle Nazionali, dal talento di Rezzi e dall’inserimento di alcuni elementi di sicuro avvenire, come il trequartista brasiliano Luis Capanni. L’obiettivo è quello di risalire immediatamente nella massima divisione del campionato Primavera. Sognando magari la qualificazione della prima squadra in Champions League, che implicherebbe in automatico quella della squadra primavera nell’omologa Youth League.

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Lazio e l’incognita Berisha. Il 2019 l’anno del riscatto del kosovaro?

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Lazio e l’incognita Berisha. Il centrocampista kosovaro, nei suoi primi mesi di esperienza biancoceleste, non ha convinto, frenato soprattutto dagli infortuni. Il 2019 l’anno del riscatto?

Lazio e l’incognita Berisha. E’ stato uno degli acquisti più importanti del mercato estivo dei biancocelesti: 8,5 milioni per strapparlo alla concorrenza di Liverpool, Sampdoria e Newcastle tra le altre, e portarlo a Roma dal Salisburgo. Proprio quel Salisburgo giustiziere della Lazio in Europa League. Un doppio confronto, quello dei quarti di finale di Coppa della scorsa stagione, in cui il centrocampista aveva brillato: un goal su rigore all’andata e un assist decisivo nella sfida di ritorno. Centrocampista dinamico e con ottimi piedi e visione di gioco, Tare aveva visto nel kosovaro l’innesto giusto per il centrocampo laziale.

I PROBLEMI FISICI

Il 24 luglio però, durante il ritiro, subito un grave infortunio muscolare ne pregiudica la preparazione e il suo inizio di stagione. Tra ricadute e una lenta riabilitazione, Berisha rientrerà in squadra solo due mesi dopo. Per l’esordio in campo bisognerà aspettare il 4 ottobre e la gara interna contro l’Eintracht in cui Inzaghi gli concede uno scampolo di partita. Poi buoni spezzoni in campionato, soprattutto nella trasferta di Parma in cui risulta decisivo con il suo ingresso. Sembra l’inizio di una nuova parabola biancoceleste, ma ad inizio dicembre un nuovo stop per noie muscolari lo rispedisce fuori. Il resto è storia recente, fino all’ultimo, ennesimo problema muscolare occorsogli poco prima di Natale.

2019 PER PRENDERSI LA LAZIO

Il 2018 è romai alle spalle e adesso Berisha non può più aspettare, così come la Lazio, che si aspetta grandi cose da lui. Il 2019 può e deve essere l’anno del riscatto per il centrocampista kosovaro, che ha un’estrema voglia di prendersi il centrocampo biancoceleste. Per ora è volato in patria per le vacanze. Al suo ritorno dovrà dimostrare che i soldi spesi in estate non sono stati butatti dalla finestra e che l’investimento di Tare e Lotito non è stato vano. I tifosi, che dal suo arrivo gli hanno dimostrato grande affetto, contano su di lui.

LAZIO CALCIO MERCATO Le mosse della società in vista di gennaio

LAZIO CALCIO MERCATO Le mosse della società in vista di gennaio

LAZIO CALCIO MERCATO Le mosse della società in vista di gennaio. Ci siamo, questione di ore e poi La Lazio si tuffera’ nel calciomercato. Tra gli obiettivi dei biancocelesti un esterno destro. Nomi in orbita ne sono circolati tanti ma per ora non c’è nulla di concreto. Il mercato però non è certo mancato nell’ultimo periodo tra gli argomenti di discussione del duo Tare-Lotito. I quali, a meno di clamorose occasioni, in entrata hanno un nome solo nella mente: Djavan Anderson. L’esterno olandese potrebbe rientrare in anticipo dal prestito alla Salernitana e costituirebbe la soluzione pronta all’uso per mister Inzaghi.

Quel che è certo però è che prima di comprare occorre cedere. Su questo fronte gli indiziati sono Basta e Caceres entrambi in scadenza nel 2019. Per il serbo si cerca una sistemazione, mentre sulle tracce dell’uruguaiano ci sono Santos, Spal, Parma e Sassuolo. A frenare ogni trattativa è però al momento il suo ingaggio da 1,2 milioni, che per metà dovrebbe pagare la Lazio.

Lazio nel 2018 meno vittorie nel girone di andata con Inzaghi

Però quest’anno i biancocelesti sono quarti – Lazio nel 2018 meno vittorie nel girone di andata con Inzaghi ma da quinti a quarta

Questo è il terzo anno dell’era Inzaghi. La Lazio a fine girone ha ottenuto 11 vittorie nel 2016 e 12 nel 2017. Ma in questo campionato le vittorie sono appena 9, molte più basse rispetto alle passate stagioni. Però c’è un dato che farà sorridere Inzaghi. Infatti le vittorie sono diminuite ma a differenza degli altri due anni, la Lazio si trova a chiudere il girone d’andata al quarto posto, mentre nei precedenti aveva sempre chiuso al quinto posto nonostante le tante vittorie. Anche i punti registrati sono i più bassi dei 3 anni, ben 32 contro i 37 del 2016 e i 40 del 2017. Non sono da meno le sconfitte, ben 5 nel 2018 mentre nel 2016 4 e nel 2017 3.

Quest’anno il campionato è diventato molto più competitivo, con il quarto posto raggiungibile da ben 6-7 squadre accalcate in 2-3 punti. Inzaghi può sorridere, nonostante in questa stagione le cose vadano peggio, la Lazio raggiunge l’obbiettivo quarto posto, nella speranza che a differenza dei dati positivi delle passate stagioni, questi dati negativi portino alla conquista della Champions. Ecco tutte le statistichedi Lazio Page:

IMMOBILE CHE FINE HAI FATTO?

Immobile nel 2019 la Lazio avrà bisogno di te

Immobile nel 2019 la Lazio avrà bisogno di te – Ciro in questo momento non sta vivendo un periodo felicissimo sul campo da gioco

L’ultima rete l’8 dicembre contro la Sampdoria su rigore, poi il vuoto. L’attaccante napoletano è a secco da ben 4 partite: Atalanta, Cagliari, Bologna (partito dalla panchina) e Torino. Alcune palle da gol ma tutte fallite dal numero 17 che in questo momento sembra non vedere la porta come nella passata stagione dove in ogni azione riusciva a mirare la porta o meglio, buttarla in rete. Di questo la Lazio ne soffre, ora che ha ritrovato i suoi due gioielli Milinkovic e Luis Alberto, a mancare è proprio lui, la punta di diamante della squadra, il bomber. Anche contro il Torino ha avuto diverse occasioni per bucare Sirigu ma in tutte le chance ha sempre fallito. Nel secondo tempo ha avuto l’occasione di portare la Lazio in vantaggio grazie a un rimpallo che lo ha messo davanti la porta da solo, ma Ciro ha tirato fuori.

Ora le vacanze di Natale per ricaricare le energia, Cirù la Lazio ha bisogno di te, il popolo laziale ha bisogno dei tuoi gol. Al rientro dalla sosta avremo Napoli e Juventus due partite delicatissime per la classifica visto che i biancocelesti potrebbe essere scalvati da Milan e Roma. Ciro hai già fatto male ad entrambe, ricorda come fare e rifagli male, i tuoi gol sono preziosi e in questo 2019 da te aspettiamo il meglio.

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TARE TORNA SU MILINKOVIC

FOCUS – Immobile sei il bomber della Serie A del 2018!

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Immobile sei il bomber della Serie A del 2018: l’attaccante della Lazio è quello che ha segnato più gol nel nostro campionato. What a shot!

Immobile sei il bomber della Serie A del 2018: con 23 gol Ciro si posiziona sul gradino più alto del podio. Dietro di lui un altro attaccante di razza come Mauro Icardi. Nonostante Ciro stia attraversando un momento sfortunato i numeri parlano per lui. L’attaccante di Torre Annunziata ha colpito in questo girone d’andata ben 5 pali che lo hanno lasciato a secco nelle ultime 3 gare di campionato. Ha messo però già a segno 10 gol in questa stagione e continua ad essere decisivo per la Lazio: che il 2019 sia lo stesso positivo per lui!

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IRRATI SULLE ORME DI GIACOMELLI

 

FOCUS Lazio quarta al giro di boa, ma quanti rimpianti

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Terminato il girone di andata con il pari casalingo contro il Torino, la Lazio si ritrova al quarto posto in solitaria, con 32 punti. Con molti rimpianti

E’ stato un girone di andata travagliato per la Lazio, caratterizzato da luci e ombre. Ma nonostante tutto la squara di Inzaghi al giro di boa si ritrova al quarto posto in solitaria. Sono 32 i punti messi in cascina, in 19 partite. L’ultima, contro il Torino, ha lasciato l’amaro in bocca per via della discutibile direzione di gara da parte dell’arbitro Irrati. Due punti persi? Forse, ma non sono gli unici punti ad esser stati lasciati per strada. Un po’ per sfortuna, un po’ per ingenuità, ma anche per via di alcune decisioni arbitrali, la Lazio avrebbe potuto avere dei punti in più in classifica.

SFORTUNA E INGENUITA’

Il ritardo di condizione di Luis Alberto e Milinkovic hanno condizionato gran parte del girone di andata dei biancocelesti. Sono mancati troppo i due Top Player che lo scorso anno fecero faville. Non a caso la ripresa della squadra è passata dai loro piedi e dalla loro condizione ritrovata. Due gol nelle ultime tre per il Sergente, tre da titolare per Il Mago. Ma come dimenticare partite come il derby, il Chievo, Samp, Milan dove ingenuità difensive e atteggiamento sbagliato sono costati almeno 6 o 7 punti? Peccato davvero perchè si potevva essere lì a mettere pressione all’Inter ed avere un distacco più importante nei confronti delle inseguitrici.

IL GIRONE DI RITORNO

Nella seconda parte della stagione servirà una squadra più lucida, cinica e sicura dei propri mezzi. Non ci sarà spazio per altri passi falsi perchè il tempo per recuperare potrà non essere sufficiente. Sarebbe opportuno anche l’intervento della società nel calciomercato invernale, acquistando dei ricambi validi. che potranno dare nuova linfa alla squadra. In attesa di Napoli Lazio, prima di ritorno, godiamoci il quarto posto, con l’idea e la convinzione di difenderlo a tutti i costi.

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Igli Tare si racconta: “Io ds? Credevo che Lotito fosse pazzo. Ho ricevuto minacce di morte, ma ora…”

Igli Tare si racconta ai microfoni di Sky Sport con una lunga intervista da parte di Gianluca di Marzio. Di seguito riportiamo le sue parole.

Igli Tare si racconta:

Sei un direttore sportivo “invisibile”, ti si vede poco e si vedono poco in giro i tuoi scout. Ma fai tutto da solo o siete bravi a nascondervi?

“Io mando in giro qualche ex calciatore che ha giocato con me, mi fido di loro perché loro sanno cosa è importante per me in un giocatore”.

Cosa è importante per te quando devi individuare un giocatore?

“La fisicità, la tecnica e il linguaggio del corpo che è fondamentale in campo, ti fa capire il carattere di un giocatore. Ci sono tanti piccoli dettagli che poi fanno la differenza”.

È vero che quando lasciasti l’Albania per coronare il tuo sogno di diventare giocatore andasti a piedi, senza documenti, oltrepassando il confine per andare in Germania?

“Sì, è vero e non mi vergogno per questo. Dietro tutta questa avventura c’era un sogno da coronare e sono molto fiero della strada che ho fatto. Penso di essere un esempio per tanti giovani che possono fare la stessa cosa, come feci io all’epoca”.

Come fu quel viaggio?

“Un viaggio tra paure, difficoltà, domande. Ero da solo, avevo solo un punto di riferimento che mi avrebbe aiutato solo se fossi riuscito ad entrare in Germania. Adesso sembra la trama di un film, all’epoca era anche una cosa pericolosa. Dovevi fidarti dei trafficanti che rendevano possibile il passaggio tra Repubblica Ceca e Germania. Ho deciso di farlo, non mi spaventava niente”.

Arrivi in Germania, giochi di pomeriggio e al mattino lavori come giardiniere

“Arrivo in Germania… proponendo alle squadre di farmi un provino e così è stato una sera al Ludwigshafen, la squadra dove giocavo, che mi diede la possibilità di allenarmi con loro. Non essendo una squadra a livello finanziario molto buono mi proposero questo lavoro”.

Poi un giorno ti sei fatto male con una lama…

“Fu un mio collega con una motosega, non è stato attento, mi colpì alla gamba. Sono stato veramente fortunato perché mi aveva tolto quasi tre millimetri di osso, fu un momento molto difficile”.

In che modo hai reagito quando Lotito ti ha chiesto di diventare direttore sportivo?

“Quando il presidente Lotito mi chiese di accettare questa avventura tra me e me dissi: questo è un pazzo”.

Tu volevi continuare a giocare?

“Sì, avevo un accordo con lui di prolungare il contratto per altri due anni (un anno più l’opzione di un altro anno)”.

Come è la vostra condivisione delle trattative?

“All’inizio del mio percorso siamo stati sempre insieme, anno dopo anno ha capito le mie qualità, facendosi via via da parte sia sulla scelta del giocatore sia sulle trattative. Ma quando ci sono delle difficoltà a livello economico il suo intervento è fondamentale per risolvere queste problematiche”.

Hai mai pensato di andare via?

“Onestamente, si. Ci sono stati dei momenti in cui ho pensato anche a questa scelta, soprattutto pensando alla famiglia. Fosse stato per me, non avrei avuto nessun problema ad andare avanti, ma il problema è che abbiamo ricevuto anche minacce di morte, ai famigliari, alla moglie, ai figli, cose che, veramente, non si possono raccontare. Quelli sono stati dei momenti in cui ho pensato se davvero valesse la pena andare avanti, o mollare. Però, dentro di me, ho sempre detto che non l’avrei data vinta a nessuno, perché ho sempre pensato di avere lavorato con il cuore per la società ed ero convinto che alla lunga, sarebbe venuto fuori il vero valore di questo lavoro e, grazie a Dio, così è stato”.

Quindi, hai avuto paura a Roma per la tua famiglia?

“Sì, in alcuni momenti ho avuto anche paura”.

Hai anche pensato di tornare a casa?

“No, ma per loro si, per i miei figli perché, poi, gli anni passano, i figli crescono. In particolar modo, nel periodo della cessione di Hernanes. È stato un momento brutto, che dentro di me porto come un’esperienza molto negativa. Una parte di me, dopo quella esperienza, è morta, per quel che riguarda il modo di vivere il calcio. Lì, tocchi veramente la parte brutta del calcio”.

Milinkovic-Savic, uno dei tuoi grandi affari. Come è andata?

“In quei minuti ero la persona più sicura del mondo che Milinkovic, nonostante fosse andato lì, avrebbe deciso di venire alla Lazio. La sera prima lui mi ha chiamato dicendomi che doveva andare lì per rispetto di suo padre, ma che la sua scelta era stata fatta e che sarebbe venuto alla Lazio. Mi ha detto di stare tranquillo, che doveva andare lì, ma che poi a loro avrebbe detto che veniva alla Lazio. Per questo gli sarò grato, perché ci sono pochi giocatori che fanno una cosa del genere”.

Che mercato sarà quello della Lazio a gennaio?

“Forse sarà più in uscita per qualche giocatore che non trova spazio, perché siamo in tanti”.

Cosa non hanno ancora capito i tifosi della Lazio di Tare?

“Non lo so, non so cosa non possano aver capito. Negli ultimi anni, ovunque vada per la città, mi riconoscono, ma il calcio è un lavoro nel quale conta molto il presente. Io cerco di viverlo in questo modo, vivere il presente, essere tutto me stesso con questa società. Anche la scelta di prolungare il mio contratto per quattro anni ancora, nonostante tante richieste avute, anche lusinghiere, da squadre importanti, anche a livello mondiale, mi ha fatto capire che questa società per me significa qualcosa d’importante”.

Quindi, hai avuto delle richieste grosse

“Sì, ho ricevuto qualcosa, anche in Italia”.

Una scelta di fede, quella di essere rimasto..

“Sì, perché quando arrivano questi momenti capisci veramente cosa significa il presente, dove tu stai. Quando valuti anche con il cuore, il mio cuore mi ha detto di rimanere qui. La scelta l’ho fatta con il cuore. Ogni scelta che ho fatto nella mia vita, l’ho fatta ascoltando più il cuore, che non l’interesse, anche economico, e sono fiero di aver fatto questa scelta”

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Diaconale furioso con Irrati: “Sono arrabbiato come tutti. Lo scontro Lotito – Irrati? In realtà…”

Il responsabile della comunicazione biancoceleste Arturo Diaconale furioso con Irrati per l’arbitraggio di Lazio Torino. Di seguito riportiamo le sue parole.

Diaconale furioso con Irrati: “Sono arrabbiato e indignato per l’arbitraggio di Lazio Torino come tutti i tifosi. Mi rendo conto che il ripetersi di episodi del genere porti a sospetti e preoccupazione da parte della tifoseria. Bisogna stare attenti nel pretendere la corretteza del campionato, ci ritroviamo poi a dover dire le stesse cose del Lazio Torino dello scorso anno. Il Var non può essere soggettivo o applicato a fasi alterne. La società non puo compiere forzature né cadere in atteggiamenti autolesionistici. L’incontro Lotito Irrati? E’ stato mal riportato. Il presidente ha incrociato Irrati ma non c’è stata alcuna aggressione come hanno riportato alcuni giornali del Nord che non hanno alcun interesse a tutelare la Lazio. E’ vero che dopo un rigore del cavolo come quello il presidente non era contento ma non c’è stato alcuno scontro. La dichiarazione di Tare dopo la gara ha comunque sintetizzato lo stato d’animo della società. Detto questo, ognuno ha il suo stile e non va bene dare sceneggiate. Stiamo disputando una grande stagione e dobbiamo superare un doppio ostacolo, oltre agli avversari anche altre vicende che nella gara incidono negativamente. Dobbiamo aver fiducia in questa squadra e in questo allenatore che per questi colori danno sempre il massimo. Per il 2019 mi auguro che la Lazio conservi il quarto posto e che le venga soprattutto riconosciuto quanto guadagnato con il propriomerito. Del 2018 ricordo la grande cavalcata che ha portato la Lazio ad alti livelli, contro pregiudizi e difficoltà”.

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Tare torna su Milinkovic: “Gli sarò sempre grato…”

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Raccontandosi ai microfoni di SkySport, Igli Tare torna su Milinkovic e su quell’acquisto last minute beffando la concorrenza della Fiorentina, con i Viola che credevano di avere in pugno il calciatore.

Tare torna su Milinkovic e sull’acquisto beffa ai danni della Fiorentina in quella calda estate del 2015. In quei giorni il serbo aveva dato la sua parola al Ds biancoceleste. Poi il sorpasso della Fiorentina e l’accordo viola con il Genk. Le lacrime del giocatore. E Infine il suo approdo alla Lazio. Queste le parole di Tare a SkySport: “Ero sicuro che Milinkovic non sarebbe andato alla Fiorentina ma sarebbe venuto alla Lazio. La sera prima mi aveva chiamato e mi aveva detto che avrebbe scelto noi, dicendomi di stare tranquillo. Gli sarò sempre grato, ci sono pochi giocatori che fanno una cosa del genere”.

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Giordano su Lazio Torino: “Troppo vittimismo. Inzaghi? Sembrava aver paura”

Ai microfoni di Radiosei ha parlato l’ex attaccante biancoceleste Burno Giordano su Lazio Torino. Di seguito riportiamo le sue parole.

Giordano su Lazio Torino: “Sento troppo vittimismo in casa Lazio, si parla sempre di arbitri, ma il pareggio ci sta, il Toro ha avuto le occasioni più importanti. E’ pericoloso parlare troppo delle scelte arbitrali, si rischia di dare un facile alibi ai giocatori, già noto da parte del pubblico un certo condizionamento ad ogni decisione del direttore di gara. I Cambi? Tornando immediatamente a 3 dietro Inzaghi ha dato l’impressione di avere paura, forse avesse aspettato qualche minuto dopo il pareggio avremmo commentato diversamente. Bravo Milinkovic! Mi ha ricordato il gol al Chievo della scorsa stagione”.

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