All’indomani del pareggio contro l’Inter, il direttore di Radio Sportiva Michele Plastino, ci ha rilasciato un’intervista sulla gara di San Siro e sul momento della Lazio in generale.
“Una Lazio compatta, che si muove come una fisarmonica. Una Lazio bella da vedere e che, da un certo punto di vista, contro l’Inter ha fatto la miglior partita dell’anno.” Parole convinte quelle di Michele Plastino. Non coraggiose, perché comunque non si può negare l’evidenza dei fatti. Questa Lazio è bella e gioca molto bene. Quando gli chiedo cosa sia mancato sabato pomeriggio per vincere contro l’Inter (leggi qui le pagelle), il direttore di ‘Radio Sportiva’ non ha dubbi: “Alla Lazio è mancato soltanto il gol. Nonostante le prestazioni non brillanti di Luis Alberto e Milinkovic-Savic, giocatori decisivi per qualunque compagine.” In effetti è vero, i due non hanno giocato bene. Ciò nonostante, gli uomini di mister Inzaghi hanno illuminato San Siro, dimostrando una grande compattezza di squadra, unita a un’armonia interna evidente a tutti i presenti allo stadio.
Il Calciomercato e le ambizioni
Dal primo fino al trentun gennaio c’è il mercato, direttore lei cosa si aspetta? “La Lazio sta giocando un buon campionato, deve rinforzarsi se vuole aumentare le possibilità di centrare qualche traguardo importante. Oltre a Caceres, serve ancora qualche innesto per sopperire ai tanti impegni e infortuni che possono capitare durante una lunga stagione. Poi quando chiedo al direttore una piccola previsione su dove può arrivare questa Lazio, la risposta è di quelle che ti fa sognare e amare di più i colori biancocelesti. “Dove può arrivare la Lazio? Guarda, sembra un paradosso, ma quest’anno tutto è possibile. Dal primo al quinto posto tutto può accadere.”
Dopo questa dichiarazione e qualche battuta extra, l’intervista vola via fra gli auguri (era il 31 pomeriggio e io stavo ancora a Milano). Appena termina la chiamata, organizzo gli appunti presi sul quaderno scrivendo in modo veloce le cose più importanti affermate dal direttore di Radio Sportiva. Io che già vedo sempre biancoceleste, rileggendo l’ultima dichiarazione provo un piccolo brivido che mi fa sognare per qualche istante. Quel “Tutto è possibile” mi carica più che mai, poi però, chiudendo il quaderno e alzando gli occhi al cielo, mi accorgo del grigio della città meneghina e, da biancoceleste, tutto ritorna a tinte più reali.
Davide Sperati per Laziochannel.it
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IMMOBILE – Non c’è che dire: l’ex ds del Siviglia (ora alla Roma) Monchi ha fatto al popolo laziale proprio un bel regalo. Un regalo costato ‘appena’ 9 milioni, che Ciro, in questo anno e mezzo in biancoceleste, ha ripagato ampiamente. Lo ha fatto alla sua maniera, con i gol: 26 (di cui 2 ai giallorossi) lo scorso anno, che gli consentono di superare il record personale in Serie A, stabilito nelle file del Torino (affermandosi come il marcatore stagionale più prolifico dell’era Lotito), oltre a trascinare la Lazio ad un 5° posto con vista Europa League insperato dopo il caos estivo. E 22 (due delle quali sono valse la Supercoppa contro la Juventus) in questo primo scorcio di stagione, che gli sono valse per qualche settimana il primato solitario dei cannonieri di Serie A. Immobile meriterebbe dunque 10, ma gli diamo 9, perchè gli è mancata la ciliegina sulla torta: la consacrazione internazionale. Il suo nome infatti non è finito nemmeno una volta sul tabellino dei marcatori del doppio spareggio Italia-Svezia, negando così agli azzurri l’accesso a Russia 2018. CECCHINO, voto 9
CAICEDO – Arrivato la scorsa estate dall’Espanyol per 2,5 milioni di euro (con un contratto triennale), gli è stato affidato il ruolo (ingrato) di vice Immobile. E il bottino di reti collezionato tra Catalogna (19 in 93 presenze, tra 2014 e 2017) e Ecuador (22 in 68 presenze, tra 2005 e 2017, data in cui ha annunciato il suo ritiro dalla scena della Nazionale) sembravano un buon biglietto da visita, in grado di non far rimpiangere la vena del bomber campano. La cui presenza, pressochè assidua, non gli ha tuttavia concesso molte occasioni per poter esprimere il proprio talento: appena 2, tra campionato e Europa League, le reti messe a segno in questa prima parte di stagione. Ma, ne siamo certi, la ‘Pantera’ avrà tempo per mettere altro fieno in cascina: la tenacia e la forza fisica non gli mancano, deve solo essere un pò più cinico sotto porta. POSSENTE, voto 6 (d’incoraggiamento)
KEITA – Nonostante fosse coccolato da mister Inzaghi non sembra, fin da subito, disposto a rinnovare il contratto. Un anno tra litigi con la società e dichiarazioni schock da parte del suo agente. Decisivo in molte partite, grazie al suo talento, una su tutte il derby dove regala una grande gioia ai laziali, forse la più grande da quando gioca con i capitolini. Resta il fatto che i tifosi non digerranno mai il suo comportamento, lo invitano prima ad abbassare la cresta con uno striscione fuori Formello, e poi ad abbandonare la Lazio prima della finale di Supercoppa contro la Juventus, dove la Lazio dimostra di saper vincere anche senza lui. VIZIATO. VOTO 5
PALOMBI – Mister Inzaghi lo schiera subito titolare alla prima di campionato con la Spal. Il ragazzo si impegna ma non splende. Riutilizzato nelle ultime due partite passerella di Europa League dà una mano alla squadra. Rimane oscurato in campionato dalle prestazioni di Immobile, e dall’ottima riserva quale Caicedo. Le potenzialità ci sono. GENEROSO. VOTO 6
NANI – Arriva tra l’entusiasmo dei tifosi ad Agosto, sarà lui il sostituto di Keita. Ci vuole tempo per far si che Inzaghi possa utilizzarlo, il ragazzo non è perfettamente in forma. Gioca qualche gara e qualche spezzone di partita dove dimostra di essere un grande giocatore. Mette a segno un gran gol con il Benevento. La forma fisica però lo tradisce, più tempo ai box che a disposizione di Inzaghi. NON AL TOP. VOTO 5,5
FELIPE ANDERSON – Abbiamo volutamente mettere Felipe alla fine perché ha praticamente saltato tutto il girone d’andata per infortunio. La scorsa stagione il suo rendimento è stato altalenante: con sprazzi da fuoriclasse e momenti di buio totale. La classe non si discute, ciò che è mancata finora è stata la continuità. Contro Cittadella e Crotone è andato a segno, a secco invece contro Fiorentina e Inter anche se ha fatto vedere belle giocate. Deve ritrovare la condizione atletica e poi siamo sicuri che nel 2018 darà spettacolo. Lui ha
