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Gravina: “Il calcio non va fermato, il vaccino arriverà nella primavera del 2021”

Gravina presidente della FIGC si è espresso sul campionato e il virus che non terminerà certo nel minor tempo possibile

Gravina ai microfoni di Canale Europa: “Come principio abbiamo la salute dei nostri atleti e dei dipendenti. Il calcio fa girare dei movimenti economici altissimi, inoltre è un divertimento per le persone a livello sociale. Se non si vogliono correre rischi, il Mondo allora dovrà aspettare il vaccino, però da quanto dicono gli scienziati, bisognerà aspettare la primavera del 2021. Inoltre bisognerà attendere un’ulteriore anno per poterlo acquistare nelle farmacie. E la domanda nasce qui, a questo punto bisognerà sospendere un’impresa sociale ed economica importante del nostro paese per tutto questo tempo? Io sono contrariato e molto dispiaciuto di dover vedere e combattere questo oscurantismo verso il calcio”.

SERIE A E PARTITE IN CHIARO

“Non ci dovrebbe essere interesse per un organismo che coinvolge 14 milioni di persone nel weekend dando speranza e coinvolgendo anche altre ricchezze nel nostro Paese. Mi farei da parte lasciando stare se ci fossero delle condizioni oggettive, ma queste, non ci sono. Però ovviamente devo stare e accettare le condizioni del comitato tecnico scientifico. Però se dovessero annullare tutto ciò, proverei una grande tristezza. Le partite in chiaro non possono essere trasmesse, la Lega Serie A ha degli accordi  con i broadcaster. Noi però ci abbiamo sperato, ma questi impedimenti potrebbero svanire solo se interverrà il governo”.

Lazio ecco il piano per gli allenamenti dopo il nuovo decreto

Spadafora: “Se fossi un presidente, penserei alla prossima stagione”

Spadafora: “Se fossi un presidente, penserei alla prossima stagione”

Le Enti del calcio stanno spingendo a finché il sistema ricominci. Dopo il decreto che vieta ai club di svolgere allenamenti di squadra dal 4 maggio, la Lega Serie A e la FIGC, hanno iniziato a farsi sentire. Già, la decisione non è piaciuta quasi a nessuno, diversi giocatori non capiscono la decisione. Il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha deciso di chiarire la posizione intervenendo a La7: “A breve il comitato scientifico e la FIGC parleranno per altri chiarimenti circa il protocollo per la ripresa degli allenamenti. Il protocollo non è risultato sufficiente, perciò è stato deciso di prolungare fino al 18 maggio, se ci sarà la ripresa degli allenamenti, non è detto che il calcio riprenderà, le cose non sono collegate. Se non si vuole aspettare, basterà seguire la strada di altre Paesi come Francia e Belgio che hanno sospeso tutto. Io vedo il sentiero per la Serie A sempre più stretto, anzi aggiungo, se fossi un presidente inizierei a pensare alla prossima stagione. La decisione di questi campionato di terminare la stagione, potrebbe far bloccare tutti gli altri campionati, seguendo la loro guida, perché fermarsi potrebbe diventare una linea europea”.

LOTITO

“Spero che Lotito abbia fatto una battuta con il dire che vedremo Immobile e Dzeko a Villa Borghese. Noi non abbiamo potuto, così come per altri settori dell’Italia, riaprire gli allenamenti per tutti. Lo sport è globale, non include solo il Calcio e la Serie A. Non sono gli unici che vorrebbero riprendere, ci sono anche altre categorie e dilettanti. Avverto un sentore di sorpresa, secondo me a breve molti presidenti ci chiederanno di sospendere e di prepararci come meglio possiamo, per l’inizio della prossima stagione”.

Lazio Lotito: “Decreto senza logica. Immobile e Dzeko a Villa Borghese”

LAZIO Cribari svela i suoi fuoriclasse preferiti: Immobile, Acerbi e…

Lazio ecco il piano per gli allenamenti dopo il nuovo decreto

Lazio ecco il piano per gli allenamenti dopo il nuovo decreto che vieta di rientrare a Formello fino al 18 maggio

Lazio ecco il piano per gli allenamenti – Il nuovo decreto vieta alle squadre di poter tornare ad allenarsi con le dovute precauzioni nei propri centri sportivi fino al 18 maggio, prima però, si potranno svolgere allenamenti individuali, anche nei parchi. Questo decreto non è piaciuto a molti, anche allo stesso Lotito e giocatori biancocelesti, che si sono lamentati per l’attesa pensando di poter tornarsi ad allenarsi già dal 4 maggio. Ora però, la Lazio, ha deciso di applicare un piano per mettere ai calciatori di poter svolgere al meglio gli allenamenti in queste due settimane di attesa, anche se la Serie A, potrebbe non continuare ed essere sospesa.

Il PIANO

I giocatori hanno continuato a svolgere delle attività nelle loro abitazioni, ma le lunghe distanze, non le hanno potute svolgere, questi sono esercizi determinanti per un calciatore. Così secondo il Corriere dello Sport, la società è pronta a far svolgere delle sedute nei parchi (il decreto lo permette), nella massima sicurezza, cercando dei luoghi privi di persone. Parchi diversi con calciatori sparsi, in modo tale da non intasare la stessa zona e rimanere nella sicurezza più totale. La Lazio si prepara verso la ripresa, sperando che il campionato possa ricominciare.

LAZIO Cribari svela i suoi fuoriclasse preferiti: Immobile, Acerbi e…

LAZIO Cribari svela i suoi fuoriclasse preferiti: Immobile, Acerbi e…

Lazio Lotito: “Decreto senza logica. Immobile e Dzeko a Villa Borghese”

Lazio Lotito arrabbiato dopo il nuovo decreto che impone alle squadre di calcio di iniziare a svolgere gli allenamenti a partire dal 18 maggio

Lazio Lotito ha parlato al Tg2 per spiegare come secondo lui, il nuovo decreto, penalizzi il calcio e i calciatori: “Prima di tutto dobbiamo partire da un dato certo, ovvero che il virus a malincuore, non scomparirà subito, ma ci vorrà del tempo, perciò, dovremmo iniziare a conviverci. Ora però, serve capire l’importanza del calcio a livello sociale. Senza la ripartenza del calcio, ci troveremmo con danni oltre 100 milioni, che non potranno essere riparati. Il dpcm che è uscito è senza logica, perché un atleta che pratica uno sport singolo si può allenare nel centro sportivo, mentre quelli di squadra, no. A questo punto sarà peggio, perché vedremo Immobile e Dzeko allenarsi a Villa Borghese, oppure troveremo Immobile sul Lungomare Michelangelo. Questo non dipende dalla nostra posizione in classifica, io sto parlando di danni al sistema calcio che sono sia economici ma anche per i tifosi”.

RÔMULO: “Tifosi della Lazio sempre nel mio cuore”

LAZIO Patric: “La gente corre al parco e noi non possiamo allenarci nel centro sportivo in sicurezza…”

LA NOSTRA STORIA L’allenatore Barbuy Amilcar

LA NOSTRA STORIA Barbuy Amilcar nasce a Rio das Pedras, in Brasile, il 29 aprile 1893. Figlio di italiani della Savoia emigrati.

Noto nel suo paese come Amilcar. Inizia a giocare con il Corinthians nel 1913 e resta con il club di San Paolo fino al 1922 quando si trasferisce alla Palestra Italia. Squadra di San Paolo fondata da emigranti italiani nel 1914. Con la squadra, che in seguito si chiamerà Palmeiras, gioca fino al 1930. Negli ultimi anni ricopre il doppio ruolo di giocatore-allenatore.

Nel campionato 1931/32 viene ingaggiato dalla Lazio per guidare quella che verrà definita la ‘Brasilazio’. Il 13 dicembre 1931 a Palermo nel corso di una amichevole tra rosanero e una mista Lazio-Roma Amilcar disputa il primo tempo in veste di calciatore. La domenica successiva nella partita Lazio-Bari 3-2 scende di nuovo in campo collezionando una presenza in una competizione ufficiale con la Lazio.

Nonostante un contratto di quattro anni al termine della stagione torna in Brasile per esigenze personali. Al suo posto verrà preso l’austriaco Karl Sturmer. Tornato in patria allena San Paolo, Palestra Italia, Corinthians, Portuguesa e Atlético Mineiro. Conta 19 presenze con la nazionale verde-oro. È deceduto a San Paolo del Brasile il 24 agosto 1965.

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LA NOSTRA STORIA L’ex mediano biancoceleste Aldo Anzuini

LA NOSTRA STORIA Aldo Anzuini nasce a Roma il 29 aprile 1947. Inizia a giocare nell’Oratorio di San Benedetto, all’Ostiense.

Nel 1958 Aldo Anzuini si trasferisce alla Lazio. Nel 1965 vince il Torneo di Praga e nel 1966 il Torneo Cin Casoni e il Trofeo Agostini. Esordisce in serie A nella stagione 1966/67. Nel 1967 conquista il Torneo di Riccione. A fine stagione passa al L.R. Vicenza. Torna alla Lazio nel 1968/69. Gioca poi con Savona, Sambenedettese e Almas.

Con quest’ultima nella stagione 1977/78 ottiene la promozione in Serie C2. Resta con l’Almas fino al 1981 quando smette di giocare. In seguito allena L’Aquila e l’Astrea. Diplomato geometra e laureato in Scienze geologiche. Ha lavorato nello staff della Presidenza del Consiglio con la funzione di dirigente del Dipartimento delle politiche di gestione, promozione e sviluppo delle risorse umane e strumentali. È in pensione dal 2013.

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LAZIO Cribari svela i suoi fuoriclasse preferiti: Immobile, Acerbi e…

L’ex Lazio Cribari parla della squadra di Inzaghi e svela chi sono i suoi preferiti

Intervistato ai microfoni di Tuttomercatoweb, l’ex difensore della Lazio Sanchez Cribari ha ripercorso le principali tappe della sua carriera, ricordando il passato con i biancocelesti e parlando anche dell’attuale Lazio. “Non mi aspettavo che la Lazio potesse puntare al titolo”, ha detto in merito alla corsa allo scudetto, “è stata una bella sorpresa e bisogna approfittarne”. E su Inzaghi come allenatore: “Una bellissima sorpresa anche lui”. Cribari ha definito Roma “una seconda casa” e “il fatto di essere arrivato in Champions con la Lazio un bellissimo ricordo”. Il brasiliano ha poi svelato chi sono i suoi preferiti all’interno del club di Lotito: “Immobile è sotto gli occhi di tutti” e poi “il mio ex compagno Radu”, ma tanti “elogi alla coppia centrale Acerbi-Luiz Felipe”. Infine, belle parole anche su Leiva che “fa girare molto la squadra, è un  giocatore di esperienza e di qualità”.
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RÔMULO: “Tifosi della Lazio sempre nel mio cuore”

Rômulo ricorda il suo periodo alla Lazio e parla del rapporto con il popolo biancoceleste

Nel corso di una diretta Instagram organizzata da Storie di Lazio, Rômulo ha raccontato il suo periodo con la maglia biancoceleste, ricordando l’affetto per i compagni di squadra e per i tifosi. L’ex Lazio ha iniziato parlando della semifinale di ritorno con il Milan, vinta dai biancocelesti per 0-1: “Un assist bellissimo di Immobile, poi super goal di Correa”, cosa che per la squadra costituì “il nostro lasciapassare per la finale di Coppa Italia”. Ma quello che Rômulo più ricorda con grande affetto sono la squadra e soprattutto i tifosi: “L’ambiente: mi sembrava di aver trovato una famiglia, veramente un ottimo gruppo”. E ancora: “La tifoseria laziale mi è rimasta nel cuore”, ha confessato il giocatore brasiliano,”i tifosi mi scrivono ogni giorno”.
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LAZIO Patric: “La gente corre al parco e noi non possiamo allenarci nel centro sportivo in sicurezza…”

LAZIO Patricio Gabarròn Gil, per tutti Patric, ha parlato in una lunga intervista rilasciata a Lazio Style Channel di questo momento di stop forzato, auspicando un ritorno alla normalità e al calcio giocato.

LAZIO Patric e le sue giornate in quarantena: “Ormai manca poco al rientro in campo, da quello che sentiamo. Resta solo l’ultimo sforzo. Nella mia giornata mi alleno molto e trascorro del tempo con la famiglia. Nel corso di questa quarantena ho finito in due giorni la casa de Papel, una serie molto bella. Mi sono fatto crescere la barba, fino a quando non ricominceremo la terrò così. Tra i compagni ci sentiamo e chiacchieriamo in videochiamata. Ho voluto dare una mano alla mia terra effettuando una donazione“.

IL RITORNO

“Tutti noi abbiamo voglia di giocare. Ci manca il pallone e la presenza dei nostri compagni, dei nostri tifosi. Dobbiamo rispettare le norme, ma tanti aspetti non li capiamo: le persone possono correre al parco, mentre noi non possiamo stare al Centro Sportivo in sicurezza con tanti professionisti che ci assistono. Prima ripartiremo, meglio sarà per tutti. La vita bisogna affrontarla positivamente ed approcciare a tutto nel modo giusto. È difficile attraversare questo momento, ma bisogna andare avanti tutti insieme“.

IL PERCORSO DI PATRIC ALLA LAZIO

Sono molto contento del mio percorso. Aspettavo il mio momento, ora ho trovato il mio posto nella squadra. Il modo di giocare della squadra è cambiato con il tempo ed ora il mio lavoro è più in evidenza. Ho lavorato duramente anche quando trovavo meno spazio. Sono felicissimo per come stanno andando le cose a livello individuale e collettivo. Come centrale di difesa mi trovo bene, ho scoperto una nuova voglia di migliorarmi: ho ancora molto da imparare”.

DA QUEL 3-3 CON L’ATALANTA…

“Ricordo bene il 3-3 con l’Atalanta: giocai come quinto di centrocampo e recuperammo al meglio l’incontro. Non mi trovo benissimo come esterno, ma in quel momento dovevo dare una mano alla squadra. Da quel risultato è iniziata la nostra cavalcata che ci ha portati al secondo posto in classifica. La concentrazione nel calcio è molto, si può essere un calciatore molto forte, ma bastano alcuni dettagli sbagliati per compromettere una prestazione. Non si può essere perfetti, ma mettendo la testa nel gioco, le cose vanno sempre meglio. La mia forza sta nel gioco: vengo dal Barcellona, una società che allena i giovani proprio su questo piano”.

INZAGHI

“La Lazio stava attraversando un grande periodo di forma, non possiamo dimenticarci quanto abbiamo costruito. Sarebbe un peccato vanificare tutto, siamo molto motivati e non vediamo l’ora di tornare in campo. Inzaghi mi ha sempre parlato molto, mi spronava per continuare a far bene. La squadra gioca diversamente rispetto al passato, il nostro tecnico ha portato la sua idea di calcio ed oggi la Lazio esprime un gioco che è tra i migliori in assoluto. I risultati ottenuti da Inzaghi sono sotto gli occhi di tutti”.

GOAL

“Non sono fissato con il goal, sarebbe bellissimo segnare in Serie A. Lo cercherò di più. Voglio abbracciare tutti i tifosi biancocelesti, torneremo in campo e non vediamo l’ora di continuare a far bene per rendere la Lazio sempre più grande”.

LAZIO Diaconale: “La Juve si è allenata all’estero. Spadafora da subito contro la ripresa”

LAZIO Diaconale — Nella giornata odierna, il portavoce biancoceleste è tornato a parlare a proposito della ripresa delle attività calcistiche

LAZIO Diaconale: “Fin dall’inizio mi sono opposto a chi voleva bloccare la stagione. Il governo si nasconde dietro ad argomentazioni tecnico-scientifiche secondo cui il contagio potrebbe riprendere. Il contagio però non dipende da un campo da calcio, può riprendere in ogni luogo quindi bisognerebbe bloccare tutto. Il discorso sullo sport di contatto mi fa solo sorridere. Il contatto può provocare la diffusione del virus ma solo se a contatto entrano persone già portatrici. Il virus non viene fuori da un semplice contatto fisico o da un tackle. Sono morte 350 persone ieri, ma non è colpa del calcio. La Juventus ha mandato all’estero i propri giocatori e alla lunga questa è  stata una decisione lungimirante. Loro si sono allenati fuori dal paese mentre noi siamo rimasti sempre a casa” Così Arturo Diaconale ai microfoni di Radio Radio.

Diaconale a Radio Kiss Kiss

Spadafora si è dimostrato fin dall’inizio contrario alla ripresa della Serie A. Immagino faccia parte della stessa politica che non voleva le Olimpiadi. Credo che il Ministro abbia una visione assolutamente negativa dello Sport. Non credo ai complotti, se c’è l’intenzione di far ripartire il calcio il ministro può farlo tranquillamente”

LAZIO Acerbi: “Niente allenamenti? Nessuna polemica, ma servono risposte”

LAZIO Acerbi: “Non voglio fare polemica, però qualcosa non quadra. È stata data la possibilità di andare a correre nei parchi però non è possibile allenarsi presso il proprio centro sportivo. A Formello avremmo più possibilità di rispettare le distanze. Rispettiamo il decreto del Governo, se non possiamo andare al campo ci arrangiamo con quello che possiamo fare. La riapertura dei parchi, però, ci porta a farci ulteriori domande. Siamo sbalorditi e penso di parlare a nome di tutti gli sportivi. Siamo abituati a muoverci e ad allenarci per cui è normale che ci sia amarezza.  Non capisco il problema nel riprendere gli allenamenti e a questo proposito servirebbero delle risposte più chiare. In ogni caso bisogna farsi forza e tenere duro. Nella vita esistono due strade: quella giusta e quella sbagliata. Quella giusta è piena di ostacoli e fa più paura ma l’importante è non arrendersi mai. Dopo la tempesta c’è sempre il sereno”. Così Francesco Acerbi ai microfoni di Lsr.

Lazio Nesta: “Via dalla Lazio? Se fosse stato per me, non sarebbe mai successo”

Lazio Nesta ricorda i tempi in cui indossava la maglia con l’aquila sul petto

Lazio Nesta parla del suo addio durante una diretta Instagram con Vieri, altro ex attaccante biancoceleste: “Io non sarei mai andato via. Avevo avuto l’opportunità di andare via anche due anni prima quando disputammo un’amichevole con il Real Madrid, mi si avvicinò Hierro e mi disse di venire con loro ma io risposi subito: “Ma che sei matto? Gioco nella Lazio“. L’ultimo anno in biancoceleste è stato molto pesante, direi il più complicato della mia carriera. Vedevo sempre il bilancio, essendo il capitano, avevo quest’opportunità quindi partecipavo alle riunioni del consiglio di amministrazione. Avevo appena 23 anni, non sapevo neanche leggere quei documenti. Non pagavano da circa 6-7 mesi, io stavo malissimo, mentre gli stranieri erano più distaccati. Poi però sono andato al Milan e da una parte ringrazio Dio perché lì le cose sono andate bene, ho giocato solamente a calcio”.

PEGGIOR PARTITA

“Senza ombra di dubbio il derby in cui Montella realizzò 3-4 reti, perché non giocai bene facendo anche qualche casino. Tutti i giocatori romani crescono con la rivalità contro la Roma, anche mia madre, appena usciva e andava a fare la spesa dal fruttivendolo, si metteva a parlare del derby. Con la Nazionale invece dico la finale dell’Europeo contro la Francia e la rimonta subita quando stavo al Milan. Non ho dormito per giorni”.

Kluivert: “Preferirei vincere l’Europeo con l’Olanda che la Champions con la Roma”

CALCIOMERCATO LAZIO Knoche è il nome nuovo per la difesa

 

CALCIOMERCATO LAZIO Knoche è il nome nuovo per la difesa

CALCIOMERCATO LAZIO Knoche è il nuovo obbiettivo della difesa biancoceleste che in estate, andrà rinforzata

CALCIOMERCATO LAZIO Knoche – In questo periodo i dirigente sportivi iniziano a formare la squadra per la prossima stagione, nonostante il campionato sia momentaneamente bloccato. Tra i tanti nomi che vengono accostati e finiti sulla lista di Tare, è finito anche il difensore Robin Knoche, difensore 27enne del Wolfsburg. Da sempre tra le fila del club tedesco ma ora con il contratto in scadenza, ha deciso di lasciare la propria squadra. Rispecchia le caratteristiche scelte della Lazio, 1.90 di altezza, difensore roccioso, gioca principalmente in una difesa a 4, ma sa giocare anche con la difesa a 3. Però, non è l’unico della lista biancoceleste, oltre a lui, ci sono diversi nomi come Lovron e il sogno Romagnoli.

LAZIO Parolo: “Qualcuno vuole fare in modo che non si riprenda”

LAZIO Tare: “Ripartire nel rispetto delle regole. Juve e Inter prendano posizione”

Kluivert: “Preferirei vincere l’Europeo con l’Olanda che la Champions con la Roma”

Kluivert è arrivato alla Roma nel 2018, l’esterno offensivo però, non ha ancora messo in mostra tutte le sue doti

L’attaccante olandese della Roma Justin Kluivert, ha rilasciato un’intervista all’Helden Magazine che non avrà fatto sicuramente impazzire i tifosi giallorossi, anzi, ne saranno rimasti delusi. Per ogni calciatore vincere una competizione con la propria nazionale è un sogno, ma anche poter alzare al cielo la coppa dalle grande orecchie, ovvero la Champions, ma non per l’olandese, o meglio non lo preferirebbe con la Roma, ecco le sue parole: “Se dovessi scegliere tra il vivere in Olanda che a Roma, direi decisamente Olanda. Se preferisco le ragazze italiane o quelle olandesi? Questa è sicuramente una bella domanda, però direi quelle olandesi, sì scelgo loro. Vittoria Champions con la Roma o Europeo con l’Olanda? Certamente l’Europeo con l’Olanda”.

LAZIO Tare: “Ripartire nel rispetto delle regole. Juve e Inter prendano posizione”

LAZIO Parolo: “Qualcuno vuole fare in modo che non si riprenda”

LAZIO Parolo: “Qualcuno vuole fare in modo che non si riprenda”

LAZIO Parolo — Questa mattina, il centrocampista biancoceleste è intervenuto a proposito della decisione di posticipare ulteriormente la ripresa degli allenamenti

LAZIO Parolo: “Ripresa degli allenamenti il 18 maggio? Non me l’aspettavo. Se c’è stata una riapertura sugli sport individuali non capisco perché i calciatori non si possano allenare in centri sportivi che adottano i massimi accorgimenti di sicurezza. È possibile andare a correre nei parchi, ma è una cosa di cui non capisco il senso visto che ci si potrebbe allenare anche a livello individuale in un centro sportivo adatto. Tra l’altro su un campo di calcio ci sono meno probabilità di avere infortuni piuttosto che in un terreno sconnesso come quello di un parco. Noi calciatori siamo stati sicuramente penalizzati. Presso la nostra struttura potremmo allenarci, anche senza contatti tra noi, svolgendo esercizi di diverso tipo. Comprendiamo la difficoltà di questa situazione, però è giusto ricominciare con cautela e in sicurezza se ci sono le condizioni. Da questo decreto ne usciamo penalizzati. Probabilmente qualcuno non vuole che il campionato riprenda” Così Marco Parolo ai microfoni di Lazio Style Radio. 

LAZIO Tare: “Ripartire nel rispetto delle regole. Juve e Inter prendano posizione”

LAZIO Tare — Nella giornata odierna, il d.s. biancoceleste è intervenuto alla luce della decisione di fissare la ripresa degli allenamenti in data 18 maggio

LAZIO Tare: “Siamo sorpresi, il 4 maggio doveva essere la data di ripartenza degli allenamenti.  Così non è stato e la sensazione è di essere stati discriminati. Ieri il ministro dello Sport ha detto che bisogna tutelare la salute dei calciatori, poi però si dà il via libera a correre nei parchi in mezzo alla gente e non nei centri sportivi dove vengono attute tutte le misure di sicurezza. Il calcio è fermo da due mesi, non so quale sia lo scopo di Spadafora ma di sicuro non quello di aiutare questo sport. Sappiamo che la situazione è estremamente delicata e non vogliamo vanificare gli sforzi fatti fin qui dalle persone ma così non si può continuare, il calcio è un fattore sociale importantissimo per l’Italia. Non chiediamo ovviamente di riaprire gli stadi, solo di concludere il campionato in massima sicurezza e rispettando i protocolli. Non ci sentiamo penalizzati in quanto secondi e in lotta per il titolo. Ci teniamo a finire il campionato perché i nostri risultati li abbiamo ottenuti sul campo ed è giusto arrivare alla fine per il bene del sistema calcistico italiano. Non mi spiego come mai Juventus e Inter non prendano posizione in questo senso”. Così il il d.s. biancoceleste Igli Tare ai microfoni di Lazio Style Radio.

Spadafora: “La Serie A non si vuole fermare. Vedremo il 18 maggio”

Spadafora ministro dello sport, ha parlato dopo l’intervento di Conte sulla ripresa degli allenamenti

Spadafora ospite al programma “Che tempo che fa” parla così sulla ripresa degli allenamenti indicata ieri da Conte: “Siamo contenti per gli allenamenti, è giusto che si riprenda l’attività sportiva nei parchi, sempre mantenendo la distanza di sicurezza e anche la ripresa per gli atleti professionisti di qualsiasi sport. Qui ovviamente parliamo di sport singoli, come tennis, pugilato, nuoto e via dicendo, mentre per gli allenamenti di squadra bisognerà aspettare il 18 maggio, però bisognerà vedere come arriveremo in quella data. Io non voglio che questo vedremo dopo il 18 sia un motivo per dire: allora il campionato verrà sospeso o rallentato, non è il mio intento. La FIGC ha emesso un protocollo che per il Comitato tecnico-scientifico non è stato sufficiente. La Serie A non vuole che il campionato si fermi o si sospendano gli allenamenti, riceviamo sempre tante pressioni a finché si riparta. Bisogna rispettare il mondo del calcio”. 

Lazio Lotito: “Play off? Sarebbe ingiusto, partita secca con la Juve”

Lazio Lotito: “Play off? Sarebbe ingiusto, partita secca con la Juve”

Lazio Lotito: “Play off? Sarebbe ingiusto, partita secca con la Juve”

Lazio Lotito ha rilasciato un’intervista per parlare della ripresa del campionato

Lazio Lotito, ecco le parole del presidente biancoceleste a La Repubblica dopo la notizia arrivata ieri da Conte, sulla ripresa degli allenamenti collettivi a partire dal 18 maggio: “In caso di sospensione, il sistema potrebbe avere della falle, andrebbe tutto all’aria. La verità è che converrebbe anche a me non giocare più, risparmierei 4 mesi d’ingaggio e in caso di sospensione sarei già in Champions, però non è un ragionamento che faccio perché io mi preoccupo per il sistema. Anche perché abbiamo abbandonato l’Europa League per concentrarci su un’unica partita a settimana, per avere quel piccolo vantaggio in più, mentre ora si giocherebbe 2 volte, quindi non avrebbe più quell’opportunità rispetto alle altre. Per questo io ragione per tutti i club e non solo per il mio”.

SCUDETTO E PLAY OFF

“In questo momento mi trovo a un punto dalla Juventus, all’andata però, l’ho già battuta vincendo 3-1, anche in Supercoppa, quindi per il ritorno avrebbe avuto un piccolo vantaggio e comunque si sarebbe dovuta ancora giocare. Perciò accetterei di buon occhio una finale tramite partita secca tra Lazio e Juventus, perché mi dica lei se sarebbe un’equità coinvolgere l’Inter che si trova a 8 punti in meno di noi o l’Atalanta che ne ha 14 in meno”.

FORMELLO E I TEST

“Mi chiamano Lotito il virologo o lo scienziato, ma la verità è che nel mio centro sportivo di Formello ho tutto per ripartire, con le migliori precauzioni. Ho già provveduto a farmi portare i tamponi e i test sierologici, inoltre abbiamo l’internista, il cardiologo, l’otorino e l’urologo. Ho tutto al sicuro, anche i campi e gli spogliatoi, che posso sanificare in continuazione, ho il materiale anche per lo staff per rendere tutto nella sicurezza più opportuna”.

LE SQUADRE

“Ci sono presidenti che non pensano al bene del calcio, ma per loro l’importante è rimanere in Serie A anche a costo di ritrovarsi nella prossima stagione 22 squadre. Basterebbero circa 2500 tamponi per tutte le squadre del campionato e si potrebbe ripartire in sicurezza”.

ALLENAMENTI E CAMPIONATO

“Il campionato ovviamente ripartirebbe a porte chiuse, escludendo la squadre, durante la partita ci sarebbero all’incirca 80 persone, massimo 90, bisognerebbe controllare anche loro. I miei lavoratori stanno andando nei centri Covid e non si sono mai ammalati perché ho preso loro tutto il necessario per far sì che ciò non accada, mentre negli ospedali sono stati mandati medici e infermieri senza l’attrezzatura necessaria. Noi qui a Roma e anche al centro-sud non abbiamo problemi negli stadi, se non ci sono stadi idonei nel nord, si troverà una soluzione”. 

CONTE “AL VIA GLI ALLENAMENTI DELLE SQUADRE DI SERIE A”

Jeda avvisa: “Non sottovalutate la Lazio!”

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LA NOSTRA STORIA L’attaccante biancoceleste John Hansen

LA NOSTRA STORIA John Hansen nasce a Copenaghen, in Danimarca, il 27 aprile 1924.

Inizia la carriera agonistica nel Frem, dove nella stagione 1943-1944 segnata dal secondo conflitto mondiale, vince il titolo di campione nazionale. Dopo i Giochi olimpici del 1948 Hansen passa alla Juventus. Tre giorni dopo l’arrivo a Torino fa il suo esordio in Serie A. Resta in bianconero per sei stagioni fino al 1954 quando dopo aver vinto due scudetti con i bianconeri viene acquistato dalla Lazio. Gioca una sola stagione in maglia biancoceleste.

La sua permanenza fu resa difficile da forti dolori a una gamba che gli impedivano di allenarsi. Comunque sia scendeva in campo la domenica e forniva il suo enorme contributo alla squadra. Alla fine della carriera calcistica torna in Danimarca dove diventa rappresentante di una ditta di birra. Nel 1958 ricopre il ruolo di giocatore-allenatore nelle file del Frem dove chiude la carriera agonistica nel 1960. Nel 1969 diventa commissario tecnico della nazionale danese. È morto a Copenaghen il 12 gennaio 1990.

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LA NOSTRA STORIA L’ex portiere biancoceleste Valerio Fiori

LA NOSTRA STORIA Valerio Fiori nasce a Roma il 27 aprile 1969. Cresce nella Spes Montesacro per poi trasferirsi alla Lodigiani. Nella stagione 1985/86 esordisce in Serie C2.

L’anno dopo Valerio Fiori passa alla Lazio. Nel 1986/87 è Campione d’Italia Primavera e inoltre debutta in prima squadra a 19 anni. In maglia biancoceleste disputa cinque stagioni vincendo nel 1990 il Trofeo Città de La Linea. Conta quattro presenze nella Nazionale Under 21. Nel 1993 si trasferisce al Cagliari. In Sardegna resta tre stagioni. Nel 1996 si trasferisce in Serie B, al Cesena. L’anno dopo si trasferisce alla Fiorentina. A fine stagione lascia i viola e passa al Piacenza, Scaduto il contratto, nel 1999 passa al Milan. Resta con i rossoneri per nove stagioni, finché nel 2008 non si ritira. Terminata la carriera resta nella società meneghina come preparatore dei portieri. Dopo una breve parentesi con i cinesi dello Shenzhen e con gli spagnoli del Deportivo La Coruña nel 2018 il Milan comunica il suo ritorno nello stesso ruolo che aveva lasciato due anni prima.

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