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Lazio Falbo promosso in prima squadra: partirà per Auronzo

Lazio Falbo promosso in prima squadra – Il giovane esterno mancino ha catturato durante questa quarantena, l’attenzione di Inzaghi

Lazio Falbo promosso in prima squadra – Il classe 2000 in questi giorni, è stato chiamato da Inzaghi per poter permettere alla squadra di avere due esterni sinistri considerando che Lulic, non è ancora tornato a Roma e al suo rientro, dovrà affrontare 15 giorni di quarantena. Una vera sorpresa per il ragazzo che non si aspettava la chiamata e ora invece suda sotto gli ordini di Inzaghi. Esterno tutto fare, può giocare nel centrocampo a 5 o come terzino sinistra in una difesa a 3, inoltre è dotato non solo di un ottimo mancino per i cross, ma anche di tiro.

CONTRATTO E AURONZO

Il 12 dicembre è arrivato anche l’esordio con la maglia dei professionisti in Europa, contro il Rennes, chance concessa da Inzaghi che crede molto nel giovane e nelle sue qualità, infatti se si dovesse giocare bene le sue chance in questi giorni, potrebbe confermare l’idea di portarlo in ritiro ad Auronzo per la prossima stgione. Luca ha il contratto in scadenza il 31 giugno, ma entrambe le parti sono pronti a rinnovare, per lui sarà il primo contratto da professionista. Ha tutta la strada davanti, per il momento vuole convincere Inzaghi che può essere un’ottima riserva non solo per questo finale di stagione, ma anche per la prossima.

Il servizio de ‘Le Iene’ su Lotito-Zarate non andrà in onda. Le motivazioni

LA NOSTRA STORIA Renzo Nostini

LA NOSTRA STORIA Renzo Nostini nacque a Roma il 27 maggio 1914 da Domenico e Ida Teresa Malagola. Il padre era un noto economista. Iniziò giovanissimo con la scherma e il nuoto, nel quale ottenne i primi successi tra il 1932 e il 1934 vincendo tre titoli italiani con le staffette della S.S. Lazio.

Sempre sotto i colori della S.S. Lazio partecipò al campionato di massima divisione di pallanuoto. Nostini giocò anche nella Rugby Roma. Nel 1936 si qualificò nel pentathlon per le Olimpiadi di Berlino, ma lo esclusero dalla nazionale in quanto non militare. Ottenne i successi più importanti nella scherma. Nei campionati mondiali di Parigi del 1937 vinse con il fratello maggiore Giuliano il titolo a squadre del fioretto. In poco meno di vent’anni ottenne altri tre titoli mondiali nel fioretto a squadre (1938, 1949 e 1955), uno nell’individuale (1950) e due nella sciabola a squadre (1949 e 1950), oltre a otto medaglie d’argento nelle due armi (fioretto a squadre 1947, 1951, 1953, 1954; fioretto individuale 1949; sciabola a squadre 1951, 1953, 1955) e una di bronzo nel fioretto a squadre (1955).  Partecipò alle Olimpiadi di Londra (1948) e di Helsinki (1952), conquistando due medaglie d’argento (fioretto e sciabola a squadre) in ciascuna edizione. Nel suo palmarès anche due ori, un argento e un bronzo, vinti ai Campionati mondiali universitari, diversi titoli nazionali nelle due armi e un titolo nazionale individuale di fioretto (1953). Continuò a gareggiare fino al 1957. Tra i tanti impegni sportivi nel 1940 conseguì la laurea in ingegneria all’Università di Roma. Due anni dopo sposò Giovanna Zaccardi, dalla quale ebbe due figlie, Patrizia (1944) e Marzia (1949). Nel 1946 fondò l’impresa Società di costruzioni ing. Renzo Nostini che realizzò diversi impianti sportivi di rilievo, come la piscina delle Rose dell’Eur, la piscina dell’Acquacetosa e il Centro universitario sportivo (CUS) di Napoli. Curò anche la ristrutturazione di edifici come l’ambasciata del Giappone in Italia e il teatro Politeama Rossetti di Trieste. Fu presidente dell’Associazione installatori (Assistal).  Al termine della seconda guerra mondiale il reggente del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) Giulio Onesti lo nominò nel Comitato di reggenza della Federazione italiana scherma (FIS) con Mario Torti e Andrea Marrazzi. Ricoprì l’incarico fino al 1946. L’anno successivo divenne il primo presidente del Centro universitario sportivo italiano (CUSI) e partecipò nel 1949 alla fondazione della Fédération internationale du sport universitaire (FISU), di cui fu il primo vicepresidente.  Nel 1959 entrò a far parte di un comitato di gestione della FIS. Per la prima volta, nel 1961, è eletto presidente della federazione. Carica che mantenne fino al 1993. Nel 1970 fu nominato membro d’onore della Fédération internationale d’escrime (FIE). Nel 1965 fu eletto membro della Giunta esecutiva del CONI, di cui poi fu vicepresidente dal 1967 al 1973 e dal 1989 al 1993 e presidente onorario dal 1994.  Fu anche presidente della Rugby Roma, vicepresidente della Federazione italiana di rugby e presidente della Lazio nuoto dal 1950 fino alla sua morte avvenuta a Roma il 1° ottobre 2005. Ottenne la medaglia d’oro al valore atletico, la stella d’oro al merito sportivo. Nel 1984 l’Ordine olimpico d’argento conferito dal Comitato internazionale olimpico (CIO). Nel 2004 il presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli consegnò il collare d’oro al merito sportivo.

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ULTIMA ORA – LA FIGC APRE UN’INCHIESTA SUL CASO LOTITO ZARATE

Lotito e lo stipendio di Zarate: dopo le anticipazioni del “le Iene” la Figc ha deciso di aprire un’inchiesta

Venuto a conoscenza delle anticipazioni di un servizio delle Iene riguardante presunte irregolarità dello stipendio di Zarate, il capo della procura della Figc Giuseppe Chinè ha deciso di avviare un’inchiesta sulle parti in causa, cioè il giocatore e Lotito. Il servizio delle Iene riguarda alcune dichiarazioni di Luis Ruzzi, l’agente di Zarate nel 2008, dove sono evidenziate presunte irregolarità nelle modalità di pagamento dello stipendio con violazioni della disciplina fiscale, oltre che della redazione dei bilanci delle società. Il servizio delle Iene in programma per questa sera non andrà in onda, ma il capo della procura della Figc ha deciso comunque di avviare l’indagine e nei prossimi giorni verrà acquisita la documentazione necessaria.

Il servizio de ‘Le Iene’ su Lotito-Zarate non andrà in onda. Le motivazioni

Le Iene hanno comunicato che il servizio su Lotito-Zarate non andrà in onda dopo le polemiche suscitate.

“Dopo il clamore suscitato dall’annuncio della messa in onda del servizio con Le dichiarazioni di Luis Ruzzi, agente nel 2008 di Zarate, sulle modalità di pagamento del calciatore argentino, riteniamo giusto dare un diritto di replica al presidente della Lazio. Nel caso in cui Lotito non volesse cogliere quest’opportunità, il servizio sarà regolarmente in onda martedì 2 giugno”. Lo comunica la redazione de ‘Le Iene’, il programma di Italia1, attraverso una nota stampa. “Con l’intervista a Zarate, realizzata venerdì scorso in collegamento da Buenos Aires, abbiamo ultimato il servizio che era in programma questa sera alle Iene. Nell’inchiesta di Filippo Roma e Marco Occhipinti, l’agente Luis Ruzzi ci ha raccontato come, a suo dire, sarebbe stato l’assetto societario utilizzato nel 2008 dal Presidente della Lazio per pagare parzialmente, attraverso una triangolazione in nero, l’attaccante argentino Zarate. A raccontarci quanto sopra è stato appunto l’agente che Zarate aveva all’epoca, Luis Ruzzi, secondo cui Lotito pagò regolarmente solo una parte dello stipendio di Zarate (7 milioni in cinque anni), ma “l’accordo era di 20″, la restante parte sarebbe dovuta essere versata da una società londinese, la Pluriel Limited, che a sua volta avrebbe dovuto girare i soldi a Sergio Zarate, fratello del fuoriclasse argentino. In questo modo Lotito avrebbe risparmiato una parte cospicua delle tasse di quell’ingaggio”. Visto però il clamore suscitato dall’annuncio della messa in onda del nostro servizio, riteniamo sia giusto dare un diritto di replica al presidente della Lazio, diritto di replica che se fosse contestuale all’inchiesta proposta chiarirebbe senza margine di ambiguità l’intera vicenda. Nel caso in cui Lotito non volesse cogliere quest’opportunità, il servizio sarà regolarmente in onda martedì 2 giugno”. Senza ritegno lanciare questo articolo in un un giorno particolare…

Anche la Gazzetta attacca la Lazio

LAZIO Acerbi a Lulic: “Ti aspettiamo capitano. Tra poco si riprende”

LAZIO Acerbi — Nella giornata di oggi, il centrale biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lsr e si è rivolto al capitano Senad Lulic

LAZIO Acerbi: “Tra poco si riprende, si spera. Ti aspettiamo capitano, è il momento di tornare“. Così il centrale biancoceleste, intervenuto a sorpresa in collegamento con Senad Lulic, invitandolo a rientrare presto nella Capitale in vista della ripresa.

LEDESMA RICORDA IL 26 MAGGIO 

 

LAZIO Ledesma ricorda il 26 maggio 2013: “Capii subito che avremmo vinto”

LAZIO Ledesma – Nel giorno del settimo anniversario della vittoria della Coppa Italia contro la Roma, datata 26 maggio 2013, l’ex capitano biancoceleste si è unito al ricordo di quel pomeriggio indimenticabile

LAZIO Ledesma: “Il 26 maggio 2013 è una data indimenticabile. Prima della partita, guardando i compagni negli occhi capii subito che avremmo vinto. Petkovic è stato bravissimo, sia sotto l’aspetto tecnico che sotto quello psicologico. Ha fatto in modo che arrivassimo alla finale concentrati e con la cattiveria giusta per vincere. Tatticamente non fu una bella partita, ma era una gara unica, dal sapore particolare. Anche i festeggiamenti sono indimenticabili. Hernanes si aggrappò come Spiderman sul pullman mentre stavamo a Ponte Milvio. Io presi la coppa e andai a casa da Corso Francia con il trofeo avvolto in un bandierone regalatomi dai tifosi. Emozioni uniche”. 

LULIC RICORDA IL 26 MAGGIO 2013

LAZIO Parla l’eroe del 26 Maggio Senad Lulic: “Oggi è un giorno speciale”

LAZIO Non poteva non rilasciare alcuna dichiarazione nel giorno in cui divenne l’eroe del popolo biancoceleste il capitano Senad Lulic, autore dello storico goal che il 26 Maggio 2013 permise alla Lazio di vincere il derby in finale di Coppa Italia contro la Roma. Le sue parole a Lazio Style Channel.

LAZIO Parola all’eroe del 26 Maggio Senad Lulic: “Oggi è davvero un giorno speciale. Innanzitutto auguro a tutti un buon 26 maggio. Più passa il tempo e più mi rendo conto quanto abbia contato quel gol. Ricevo tanti messaggi dai tifosi biancocelesti, ne ricevo più il 26 maggio che il giorno del mio compleanno. Fa tanto piacere sentire questo affetto. La festa finale non la dimenticherò mai, l’entusiasmo dei tifosi era incredibile“.

LA TENSIONE E IL TRIONFO

L’abbraccio finale con mia moglie fu meraviglioso, lei era incinta in quel momento. Prima della partita vedevo gli occhi tesi dei senatori, per me era il secondo anno a Roma ed ero più tranquillo. Se giocassimo ora una finale del genere, sarei il più teso di tutti. Dopo sette anni, ho avuto la fortuna di decidere un’altra finale. Anche in occasione dell’ultima Supercoppa ci eravamo preparati bene, eravamo fiduciosi di vincere”.

RITORNO IN CAMPO

Sono orgoglioso di essere il capitano della Lazio e di aver alzato al cielo tanti trofei nel corso degli ultimi anni. Mi manca tanto il campo, non solo a me. Speriamo di poter tornare presto per concludere questo campionato al di là della nostra classifica attuale. Io e Radu abbiamo vissuto tante battaglie insieme, spero di poterne fare ancora altre“. E sul suo infortunio: “Mi sento molto meglio, spero di poter tornare presto“.

LAZIO Biava e il 26 Maggio: “Ricordo indimenticabile”

LAZIO Giuseppe Biava era presente al centro della difesa biancoceleste in quell’indimenticabile 26 Maggio che vide la squadra allora allenata da Petkovic alzare la Coppa Italia a spese della Roma di Andreazzoli. L’ex difensore ha raccontato quel giorno stupendo ai microfoni di Lazio Style Channel.

LAZIO Giuseppe Biava e il ricordo del 26 Maggio raccontato al canale ufficiale della società biancoceleste: “Ricordo tutta la tensione di quella partita. C’era grande tensione poi sfociata in una gioia incontenibile al triplice fischio. Mi sembra passato pochissimo tempo anche dalla semifinale di ritorno di quella Coppa: avevamo subito il pari a un passo dal 90’. Nel recupero Floccari fece 2-1 e pochi istanti più tardi Marchisio ebbe la palla del 2-2 ma riuscimmo a conquistare quella storica finale“.

QUEL LAZIO-SIENA…

“Avevamo rischiato grosso già alla prima partita, contro il Siena: pareggiammo anche lì a pochi secondo dal termine. A Torino, nella semifinale d’andata, invece, la Juventus ebbe molte occasioni ma riuscimmo a pareggiare 1-1 con Mauri, probabilmente con l’unico tiro in porta dell’intera gara. Carrizo era un ragazzo eccezionale, in biancoceleste non ha avuto molta fortuna ma con la sua prestazione contro il Siena ha messo la sua firma in calce sulla conquista del trofeo del 26 maggio 2013. Se abbiamo battuto la Roma in finale è anche merito suo”.

LAZIO, BIAVA E LA TENSIONE DEL 26 MAGGIO

“La tensione saliva giorno dopo giorno, sapevamo bene da tempo che ad attenderci nell’ultimo atto ci sarebbe stata la squadra giallorossa. Non fu una bella partita a vedersi, il confronto fu molto nervoso. Servì il ritiro a Norcia, staccandoci da Formello eravamo riusciti a confrontarci maggiormente sul campo. C’era tantissima tensione, si avvertiva nell’aria, il sostegno saliva sempre più. Eravamo convinti di poter far bene, i nostri volti erano carichi e concentrati, eravamo tutti sul pezzo. Chi non era sceso in campo sosteneva il compagno. Regalare un sogno ai nostri tifosi era la cosa che volevamo di più e per questo saremo ricordati per sempre”.

L’IMPRESA

“Con il pullman scoperto abbiamo percorso pochi metri ma fu necessario molto tempo, c’era tantissima gente intorno a noi. Non capita tutti gli anni di arrivare in finale e giocarsi il trofeo con l’altra squadra della città. Forse la nostra impresa è paragonabile solo alla conquista dello Scudetto del 1974“.

 

Lazio Cana sul 26 maggio: “Rinvincita? Possibile, ma noi i primi per sempre”

Lazio Cana sul 26 maggio – Oggi ricorre l’anniversario della vittoria della Lazio sulla Roma in Coppa Italia del 26 maggio 2013

Lazio Cana sul 26 maggio – Sono passati 7 anni dalla storica vittoria che vide la Lazio trionfare nel derby in finale per la Coppa Italia contro la Roma. Una partita memorabile che rimarrà per sempre nella storia biancoceleste. Uno dei protagonisti di quella vittoria fu Lorik Cana, difensore accanto a Biava della retroguardia schierata da Petkovic. Il difensore ha voluto rilasciare una dichiarazione al Corriere della Sera in questa giornata, ricordando la gioia della vittoria e la festa: “Ci furono un paio di occasioni in quei avrebbero potuto segnare è vero, ma la nostra difesa era ben salda, tutti concentrati, io Konko, Radu e Biava avevamo deciso di creare un bunker per non farli segnare. Radu era molto teso ma alla fine fece un’ottima partita, fu molto concentrato e giocò bene, Biava invece fu strepitoso”.

UN ALTRO 26 MAGGIO

“La gioia dopo il fischio finale fu tantissima, poi in Tribuna Tevere era presente anche la mia famiglia, infatti continuavo a fissarli, poi i festeggiamenti con i tifosi, tutto fantastico. Quella data è indimenticabile. Ci sono rinvincite e poi un’altra finale tra Lazio e Roma è difficile ma non impossibile, però quel che è certo, è che noi saremo per sempre i primi.”

Lazio Cana

Zaniolo continua: pubblica una foto contro la lazio

La Gazzetta rincara la dose dopo la querela di Lotito: “Lazio prima per rigori a favore”

Polemica a non finire quella scatenata dalla Gazzetta dello Sport. Dopo la querela di Lotito al giornalista della rosea che lo aveva accusato apertamente ieri, oggi la Gazzetta rincara la dose. Andiamo a vedere cosa è successo.

“Juve-Inter? L’avete vista tutti…”. Queste le parole di Lotito finite sotto accusa. Al presidente della Lazio viene contestato di aver gettato ombre sulla partita a porte chiuse dello scorso 8 marzo. In particolare il giornalista della Gazzetta Sebastiano Vernazza in un articolo del 25 maggio colpiva il patron laziale ricordando tutti i procedimenti a suo carico da Calciopoli a Multopoli. Lotito, di pronta risposta, ha incaricato i suoi legali di procedere contro il Vernazza per diffamazione. La Gazzetta stamane ha rincarato la dose definendo la Lazio la squadra in Serie A che ha ricevuto più rigori a favore e quindi di non potersi lamentare di un presunto complotto ai suoi danni. Non bisogna dimenticare che le testate dirette da Urbano Cairo non sono nuove a queste uscite contro la Lazio. Dal Corriere della Sera era infatti partita la notizia di presunte partitelle tra i giocatori della Lazio non autorizzate dal Governo. Perché accusare così apertamente la Lazio? Che dia fastidio lì in alto? I tifosi biancocelesti un’idea già se la sono fatta…

Zaniolo continua: pubblica una foto contro la lazio

Zaniolo continua – Il centrocampista della Roma sembra avere particormente a cuore la Lazio, tanto da persistere nell’offenderla tramite alcuni like o come in questa foto

Zaniolo continua – Il ragazzo sembra aver iniziare una vera e propria battaglia contro la Lazio. Ogni qual volta, riesce a far parlare di sé per parole o gesti contro la squadra rivale per cui gioca. Solo una settimana fa, aveva risposto a un commento di un tifoso che scrisse: “Vola, Galassicos nel cielo, vola”, rispondendo: “Che canzonaccia. Guarda che ti porta sfiga, ti fa prendere quattro gol al minuto” e questa settimana sembra che sia tornato all’appuntamento postando una foto su Instagram con scritto: “Roma” e lo sfondo della Curva Sud. Tutto apposto se non fosse che proprio nella foto scelta, il 22enne abbia scelto anche una bandiera in cui si evince: “Lazio Merda”. Insomma, Zaniolo continua a pensare alla Lazio e alla sua tifoseria offendendola appena ne ha l’occasione, eppure un vecchio proverbio dice: chi disprezza, compra…

https://www.instagram.com/p/CAh2-HtK8Tu/

Lotito querela giornalista della Gazzetta dello Sport per diffamazione

LAZIO Canigiani, il rimborso abbonamenti e i dubbi sulla soluzione playoff

 

ACCADDE OGGI Coppa Italia, Roma-Lazio 0-1

Roma è della Lazio. I biancocelesti si aggiudicano il derby più importante di sempre e oltre a conquistare la sesta Coppa Italia si tolgono la soddisfazione di entrare in Europa League impedendo ai cugini di arrivarci. La Lazio, fin dall’avvio di gara meno contratta dei rivali, ha approfittato della vena di Candreva per mettere in crisi la Roma. E proprio da un inserimento in area dell’esterno biancoceleste è nato l’episodio decisivo che ha permesso a Senad Lulic di entrare per sempre nella storia della compagine capitolina realizzando la rete che permette alla Lazio di conquistare la Coppa Italia.

IL TABELLINO

ROMA-LAZIO 0-1
Marcatori
: 71′ Lulic

Roma (4-2-3-1): Lobont, Marquinhos, Burdisso, Castan, Balzaretti (30′ st Osvaldo), Bradley, De Rossi, Lamela, Totti, Marquinho (37′ st Dodò) Destro. A disp.: Goicoechea, Svedkauskas, Piris, Romagnoli, Torosidis, Taddei, Florenzi, Pjanic, Perrotta, Tachtsidis. All.: Andreazzoli.

Lazio (4-1-4-1): Marchetti, Konko, Biava, Cana, Radu, Ledesma (8′ st Mauri), Candreva, Onazi (46′ st Ciani), Hernanes (39′ st Gonzalez), Lucic, Klose. A disp.: Bizarri, Strakosha, Dias, Pereirinha, Stankevicius, Ederson, Crecco, Kozak, Floccari. All.: Petkovic.

Arbitro: Orsato di Schio.
Angoli: 5-1 per la Lazio.
Recupero: 0′ e 4′.
Espulsi: Tachtidis per proteste.
Ammoniti: Ledesma, Balzaretti, Marquinho, Hernanes, Klose, Lulic per gioco scorretto, Burdisso e Totti per proteste.
Spettatori: 60.000 circa.

COPPA ITALIA – IL VIDEO DELLA FINALE

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LA NOSTRA STORIA – Tanti auguri all’ex Paolo Pochesci

Il 26 maggio 1961 a Frascati nasce Paolo Pochesci, difensore cresciuto nelle giovanili della Lazio.

Nella stagione 1978-79 conquista con la squadra Primavera la Coppa Italia di categoria. Passa poi in prima squadra dove resta per quattro stagioni collezionando 70 presenze e 3 reti in Campionato. Nel 1983 si trasferisce all’Ascoli, poi nel Campobasso, nel Brindisi e infine per cinque stagioni alla Ternana. Nella sua carriera anche una convocazione nella Nazionale Militare. Una volta appesi gli scarpini al chiodo ha intrapreso la carriera di allenatore alla guida del Monterotondo. Dal 2006 al 2014 fa parte del settore giovanile della Lazio, come responsabile della scuola calcio. Dal 2017 è coordinatore tecnico e supervisore del settore giovanile dell’FC Frascati. Pochesci a volte si diletta anche in veste di commentatore televisivo e opinionista sportivo per Lazio Style Channel.

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Lotito querela giornalista della Gazzetta dello Sport per diffamazione

Articolo diffamatorio nei confronti del presidente della Lazio. Lotito querela il giornalista della Gazzetta dello Sport. Il comunicato della società

Non è andata giù al patron della Lazio l’articolo diffamatorio di Sebastiano Vernazza. Il giornalista ha scritto un articolo riprendendo le frasi di Lotito sulla partita Juve Inter. Però nell’articolo si fa riferimento anche al passato del presidente con rimandi a Calciopoli, allo spalma debiti e ad altri casi. Per questo motivo Lotito querela giornalista della Gazzetta dello Sport e annnuncia ogni azione legale nelle sedi opportune. Il comunicato del Presidente è apparso sul sito della Lazio: “Il dott. Claudio Lotito ha preso atto dell’articolo pubblicato sulla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, a firma di Sebastiano Vernazza, finalizzato a diffamare e gettare discredito sulla sua persona. La libertà di informazione non consente di violare il diritto della persona alla sua immagine, e quando viene utilizzata solo come schermo per mettere in ridicolo o colpire qualcuno deve essere sanzionata. Il dott. Lotito ha dato quindi mandato ai suoi legali di reagire in tutte le sedi giudiziarie (civili e penali) per ottenere la tutela che la Costituzione assicura alla persona“.

LAZIO Canigiani, il rimborso abbonamenti e i dubbi sulla soluzione playoff

LAZIO Il responsabile del marketing biancoceleste Marco Canigiani è intervenuto all’interno del programma C’mon Lazio in onda su Nonèlaradio. In studio Alessandro “Mozzarella” e Davide Sperati. Canigiani ha toccato molti argomenti del mondo Lazio, dalla questione abbonamenti alla soluzione playoff, dalle iniziative per i tifosi al ritorno al calcio giocato.

LAZIO Canigiani sul ritorno dei tifosi allo stadio: “È prematuro dirlo oggi. Al momento non se ne parla. Credo bisognerà vedere come si evolverà la situazione, è molto complicato fare previsioni”.

Una maglia speciale in caso di qualificazione alla Champions League?

“Stiamo ragionando su una serie di opzioni. Quello che è accaduto quest’anno incide su molti aspetti, anche su quelli commerciali. Noi siamo chiusi da tre mesi con i nostri punti vendita, molta roba è rimasta in magazzino e dovremo smaltirla. Avremo una stagione anomala, molte idee dovranno forzatamente essere accantonate”.

Che umore c’è a Formello?

“Su questo non posso darti una risposta così puntuale, dato che bisogna evitare i contatti il più possibile. So che sono carichi e pronti per ripartire come si deve”.

Tifosi in streaming allo stadio?

“Ci stiamo lavorando, studiando le varie possibilità, vedremo cosa si potrà fare”.

Lazio, Canigiani e il rimborso degli abbonamenti

“Stiamo aspettando delle disposizioni definitive, ci dovrebbe essere un decreto apposito. Credo nella prossima stagione si recupererà quanto perso in quella attuale. Stiamo aspettando indicazioni più precise. Sicuramente qualcosa verrà fatto. In base alle indicazioni ogni società applicherà nel suo contesto le linee guida che verranno date”.

Cosa succederà alla fine di questa stagione? Ritiro?

“Non posso fare previsioni. Se il campionato dovesse riprendere a metà giugno finirebbe a fine agosto, poi bisognerà vedere quando inizierà il prossimo. Si vive alla giornata. Iniziamo questa stagione poi giorno dopo giorno vedremo come poterci muovere”.

C’è la remota possibilità che da qui a due mesi si possa tornare allo stadio?

“Non dipenderà da noi, quindi non saprei proprio. Ad oggi dico no, ma è tutto veramente difficile e in alto mare. Chi di dovere valuterà l’impatto della parziale riapertura. Io non credo che da qui a fine campionato sarà possibile tornare allo stadio. Ma tutto può succedere. Chi di noi a Natale avrebbe mai pensato di ritrovarci in una situazione del genere?”.

Da tifoso, alla ripartenza cambierà tutto?

“Sarà come ripartire con un nuovo campionato con caratteristiche completamente diverese. Chi indovinerà il modo in cui affrontarlo sarà avvantaggiato. Si viene da tre mesi di stop e si giocherà per due mesi, d’estate e ogni tre giorni. Bisognerà vedere chi azzeccherà la formula giusta. È una situazione anomala”.

Cosa ne pensi dell’ipotesi playoff?

“Complicatissima. Qualsiasi formula verrà scelta ci saranno scontenti e problematiche da gestire. Secondo me i playoff sono l’ultima spiaggia, tutti sembrano scartarla”.

 

 

Spadafora e la ripartenza della Serie A: “In ballo due date”

Spadafora e la ripartenza della Serie A – Ogni giorno, arrivano notizie diverse sulla possibile ripartenza del calcio italiano

Spadafora e la ripartenza della Serie A – I calciatori hanno ripreso gli allenamenti individuali il 4 maggio e oggi potranno tornare ad allenarsi in gruppo. Nonostante questo però, non è ancora certo che il campionato riprenda, anche se, in molti paesi è già ripartito o hanno comunicato una data ufficiale, come in Spagna, la Liga infatti riprenderà l’8 giugno. Il ministro dello sport, Spadafora, ospite al Tg3, ha parlato così: “Abbiamo due date per la ripartenza del campionato, 13 giugno o 20 giugno. Abbiamo anche ricevuto il nuovo protocollo della Figc che è uguale a quello che verrà applicanto per gli allenamenti collettivi. Giovedì c’incontreremo con la Lega e la Figc e valuteremo insieme cosa fare, se far ripartire il campionato anche qui da noi, il tutto in base anche alla valutazione dell’emergenza sanitaria”.

POSSIBILITà PARTITE IN CHIARO

“In Germania si è trovato un accordo con Sky, che ha concesso la visione in chiaro solo della diretta gol, perché gli abbonati pagano ed è giusto che abbiano un diritto in più, anche qui mi stanno chiedendo di fare la stessa cosa per la Serie A. Ci stiamo pensando a questa cosa, ci permetterebbe di risolvere alcuni problemi, come magari gli spostamenti di persone nelle case, pub o posti all’aperto in cui potrebbe vedersi la partita, evitando così assemblamenti in caso in cui la Serie A dovesse ripartire. Io sono pronto a firmare per questa possibilità, per aiutare tutti i cittadini e i tifosi nel poter vedere la diretta gol”.

Lazio Inzaghi: “Giocatori? Fisicamente li ho visti in difficoltà”

 

Lotito su Juve-Inter: “L’avete vista tutti”. La FIGC apre un’indagine

Il presidente potrebbe finire dei guai in seguito ad alcune dichiarazioni di un mese fa. Lotito su Juve-Inter

Lotito su Juve-Inter – Nell’intervista del 26 aprile, rilasciata alla Repubblica, il presidente Lotito annunciava: “mi trovo a un punto dalla Juventus e solamente per la partita Juventus-Inter che vabbè, l’avete vista tutti”, lasciando intendere che quella partita non fosse del tutto regolare, o meglio è questo che la procura ha inteso, perciò, secondo Il Tempo, ha deciso di approfondire l’argomento, aprendo un’indagine. Il presidente potrebbe essersi semplicemente lamentato del poco impegno o della paura per il virus (si è giocato l’ultimo giorno prima dell’inizio della quaratena), ma nonostante questo, la Procura della FIGC è tenuta ad aprire un fascicolo per qualsiasi dichiarazione rilasciate da tesserati alla stampa.

COSA SUCCEDERà

Ora il presidente è stato convocato per avere delle ulteriori informazioni in merito a quanto detto e al termine dell’indagine si andrà incontro a due soluzioni: o Lotito porterà delle prove, indizi o sospetti sulla partita dell’8 marzo giocata allo Juventus Stadium, facendo aprire un fascicolo sull’irregolarità della partita, oppure in caso non avesse nulla da dire o aggiungere le parole gli si ritorcerebbero contro, aprendo un deferimento nei suoi confronti per dichiarazioni lesive. Per sapere l’esito, bisognerà aspettare 60 giorni, quando tutto il procedimento verrà terminato dopo aver sentito la versione di Lotito e poi si saprà in cosa incomberà il presidente della Lazio.

Lazio Inzaghi: “Giocatori? Fisicamente li ho visti in difficoltà”

Extracalcio – Reina loda il corteo della destra e il rapper lo insulta

Lazio Inzaghi: “Giocatori? Fisicamente li ho visti in difficoltà”

Lazio Inzaghi torna a parlare dei suoi calciatori e del periodo vissuto, nella speranza che la Serie A a breve, ufficilizzi il ritorno in campo

Lazio Inzaghi parla a Che Tempo che Fa della situazione attuale: “Non vediamo l’ora di ripartire, ci aspettiamo questa cosa, anche per tutte le persone che lavorano in questo ambito. Le condizioni ci sono tutte, anche tra noi allenatori, ci siamo chiamati e vogliamo tornare in campo, ovviamente con la dovuta sicurezza. Questo lo stiamo già facendo dall’inizio degli allenamenti. Tralasciando la classifica, noi stavamo facendo qualcosa di straordinario. Poi siamo a conoscenza che nel calcio si può passare in un attimo dalle stelle alle stalle. La Germania è ripartita, sarebbe molto importante che accadesse anche qui. Tutti lavoriamo in sicurezza, siamo monitorati, manteniamo le distanze. Abbiamo tantissima voglia, siamo già molto avanti”. 

POSITIVITà

“Per fortuna non è ancora accaduto che un giocatore risultasse positivo, comunque attendiamo il protocollo. Se mai dovesse succedere, il positivo si isolerebbe, nel frattempo, continuerebbe gli allenamenti, nella speranza poi, che la settimana dopo, possa giocare. Mio fratello ovviamente spera di poter ripartire, in Serie B la situazione è diversa, ancora non hanno permesso neanche gli allenamenti individuali. Però i numeri  dei contagiati stanno diminuendo, un’ottima cosa. Ho sentito molti allenatori e anche loro come me, non vedono l’ora di poter ricominciare”.

CALCIATORI

“Al rientro erano molto motivati e contenti, però lì ho anche visto un pochino in difficoltà, perché noi e alcune squadre, ci siamo fermate prima degli altri, erano 62 giorni che non si allenavano e la difficoltà che hanno trovato, era prevedibile. Al massimo stavano fermi 3 settimane e mezzo durante le vacanze, ora di più, non erano preparati. Questo però, è un problema per tutti”.

Extracalcio – Reina loda il corteo della destra e il rapper lo insulta

“Il calcio è la più importante delle cose non importanti”

STORIE DI CALCIO – Gaetano Scirea, campione d’altri tempi

Il 25-5-1953 nasceva a Cernusco sul Naviglio (MI) Gaetano Scirea. Cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta fa il suo esordio in Serie A in un Cagliari-Atalanta 0-0.

L’ARRIVO ALLA JUVENTUS

Nell’estate del 1974 Scirea si trasferisce alla Juventus dove vince 7 scudetti, 2 Coppe Italia, la Coppa Intercontinentale, la Supercoppa, la Coppa Campioni, la Coppa delle Coppe e la Coppa Uefa. Vanta il record di presenze in bianconero: 563 partite tra campionato e coppe. In serie A ha giocato 396 partite, segnando 28 gol. Esordì con la Nazionale Italiana in Italia-Grecia 3-2 del 30-12-1975. Con la maglia azzurra mette in fila 78 presenze realizzando tre reti. Grande protagonista del trionfo mondiale in Spagna nel 1982. Ha preso parte anche ai mondiali del 1978 e del 1986. In sedici anni di carriera non è mai stato espulso o squalificato.

LA SCOMPARSA DI SCIREA

Scirea è un campione entrato di diritto nel cuore di chi ama il calcio e nel tempio dei fuoriclasse. Muore prematuramente a soli 36 anni il 3 settembre 1989 in Polonia in circostanze tragiche. A seguito di un incidente stradale rimane bloccato nelle lamiere di una vecchia auto che va in fiamme. Diventato da poco secondo allenatore al fianco di Dino Zoff si stava recando in Polonia per osservare il Gornik, che sarebbe stato avversario della Juventus in Coppa Uefa. A Gaetano Scirea oltre lo stadio comunale del suo paese natio è dedicata una curva dello stadio torinese “Delle Alpi”.

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LA NOSTRA STORIA L’ex attaccante Sergio Clerici

LA NOSTRA STORIA Sergio Clerici nasce a San Paolo, in Brasile, il 25 maggio 1941. Era soprannominato ‘Gringo’. Cresce nelle giovanili del Portuguesa.

Nella stagione 1960/61 Sergio Clerici è acquistato dal Lecco, dove resta per due anni giocando in Serie A. Nel 1967/68 passa al Bologna. L’anno dopo gioca nell’Atalanta. Tra il 1969 al 1971 veste la maglia del Verona. Nel 1971/72 passa alla Fiorentina dove resta due stagioni. Nel campionato 1973/74 è al Napoli.

Durante la stagione resta coinvolto in uno scandalo sportivo in cui sono implicate Verona e Foggia, retrocesse d’ufficio in serie B. Totalmente scagionato poi nel processo sportivo. Nella stagione 1975/76 gioca nel Bologna. Poi nel 1977/78 passa alla Lazio dove termina la carriera. Smesso di giocare torna in Brasile dove aveva una concessionaria di automobili della Fiat e dove allena il Palmeiras e il Santos.

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